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9. Il vangelo del regno è come seme

Matteo 13:1-30

Il regno dei cieli è nascosto alla carne ma rivelato in fede. Ciò è evidente da Matteo 13:11 dove leggiamo: “A voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli”. Il regno rimane un segreto per la carne perché va completamente contro le aspettative della carne. È il regno in cui la grazia di Dio è tutto in tutti. In esso tutto è un dono. La carne non comprende cosa significhi vivere per il dono della grazia.

Dovremmo intendere il  vangelo del Regno come seme in un campo, il seme che è ricevuto dalla terra e poi produce nuova vita. Molte persone non possono comprendere questa comparazione perché rigettano il vangelo. Ci sono alcuni cui il vangelo non fa impressione alcuna. Altri pensano di comprenderlo ma in realtà non è così. Cristo parlò a queste persone in parabole in modo che potessero rendersi conto di non capire. In altre parole: anche la poca conoscenza che pensavano di avere era loro tolta. Usando parabole come strumento, Cristo li stava preparando a ricevere il messaggio. Avessero mancato di diventare ricettivi, a loro il regno si sarebbe chiuso per sempre. Per mezzo di queste parabole, i discepoli avrebbero avuto una comprensione ancor più profonda del significato del Regno. Perché possiedono già, riceveranno ancora di più.

Una parabola è diversa da un’allegoria. Giovanni 10 è un esempio di allegoria. Lì il Signore Gesù Cristo parla di se stesso e del regno, ma colloca la lezione dentro la cornice della vita quotidiana: “Io sono il buon pastore; le pecore ascoltano la mia voce. Io sono la porta delle pecore; io do la mia vita per le pecore”. Ciascun elemento dell’allegoria deve essere affrontato e spiegato. Una parabola è una storia dalla vita quotidiana nella quale ci sono molti elementi che non hanno alcun significato spirituale ma servono solo a rendere vivo il racconto. Con una parabola dobbiamo cercare la terza cosa che è in comune alle due — una dalla vita quotidiana e una che ha a che vedere con la vita nel regno della grazia — che sono messe a paragone, e non tutti gli elementi necessitano una spiegazione. La prima parabola di questa sezione delle Scritture è spiegata dal Signore Gesù Cristo fin nei particolari, ma quando interpreta la seconda parabola egli omette, per esempio, le istruzioni ai servi che vogliono separare troppo presto la zizzania dal frumento.

È assolutamente sbagliato raccontare prima una storia biblica e poi fare un’applicazione. Ma con una parabola non possiamo evitare di raccontare prima la storia e poi con uno o due tratti indicare il significato. In queste tracce, ovviamente, la storia sarà molto breve.

          Concetto principale: Il vangelo del Regno è come seme che cade
                                                  in terra.

          Diversi punti del campo. Il Signore Gesù aveva percorso tutta la Galilea, predicando l’evangelo del Regno e facendo miracoli. Tanto in parole quanto in opere Gesù disse alla gente che Dio voleva dare all’uomo tutto, visto che in realtà l’uomo non possedeva nulla da sé, per quanto ricco potesse pensare d’essere. Questo è il modo in cui sarebbe stato stabilito il Regno dei cieli. In quel Regno ogni dono viene dal cielo.

Non tutti hanno compreso questo messaggio. Questa cosa era fuori questione perché preferiremmo essere autosufficienti anziché ammettere il nostro stato di bancarotta e farci tirare fuori dai guai da Dio. Non siamo in grado di capire che ogni cosa è dono della grazia di Dio e che tutto quello che dobbiamo fare è sottometterci a quella grazia. O talvolta solo pensiamo d’aver capito mentre in realtà non l’abbiamo afferrato affatto.

Il Signore Gesù Cristo volle avvertire la gente che lo seguiva. Un giorno lasciò la sua casa a Capernaum e si diresse alla riva del mare. Immediatamente molta gente lo seguì, ragion per cui salì su una barca e insegnò da lì.

Alla gente raccontò una storia. In questa storia c’era un seminatore che uscì a seminare sul suo campo. Parte del sema cadde sulla strada a lato del campo. Immediatamente gli uccelli lo beccarono e lo portarono via. Il campo era stato livellato ma c’erano ancora delle zone in cui la terra a malapena copriva la roccia sottostante. Il seme che cadde lì da principio crebbe bene ma fu presto seccato dal sole per mancanza di un appropriato apparato radicale. Il campo era stato diserbato solo imperfettamente e in alcuni luoghi insieme al frumento spuntarono rovi di spine che essendo più forti del frumento lo soffocarono. Il resto del campo, però era buono. In certi casi un seme ne produsse trenta, sessanta o perfino cento.

C’è un messaggio speciale nella Parabola. Dio ha fatto il campo e il seme l’uno per l’altro. Il campo può ricevere il seme nel cui caso il seme produce frutto, a volte centuplicato. La grazia di Dio controlla il campo. Ciascun campo è un miracolo della grazia di Dio. Ma a volte ci sono degli ostacoli che impediscono al seme di portare frutto. Si può dire che il campo non ha ricevuto il seme correttamente, mancando di provvedere al seme l’essenziale.

          I segreti del Regno dei cieli. Dopo aver raccontato la parabola il Signore rimase in silenzio. Voleva che la folla pensasse, che si chiedesse: “Cosa vuole dire con questa storia? E se non comprendiamo la storia, abbiamo forse capito alcuna delle sue parole?” Chiunque avesse compreso qualche cosa dei precedenti messaggi di Gesù avrebbe capito anche qualcosa di questa storia mentre quelli che non avevano capito niente potevano ora cominciare a chiedersi perché.

I discepoli chiesero a Gesù perché parlasse alla folla con una parabola senza spiegarla. Egli rispose: “Perché non hanno mai capito le mie parole. Ora prima dimostriamo loro che non capiscono.  Poi magari il loro cuore si aprirà a ricevere il vangelo del regno. Prima, tutto quello che credono d’avere deve essere loro tolto, altrimenti la scoperta che non possiedono nulla giungerà troppo tardi. Facendo affidamento sulla loro propria saggezza, hanno chiuso gli occhi e le orecchie al Regno, come era stato predetto dai profeti”. Tutti noi dobbiamo scoprire che la nostra sapienza è follia e che il Regno è diverso da come immaginiamo. Noi vogliamo credere anche di sapere e di possedere qualcosa, ma il Regno insegna e dà solo a quelli che non hanno nulla.

Il Signore Gesù disse ai discepoli che erano beati perché vedevano e udivano del Regno. I credenti dei secoli precedenti avevano desiderato vedere e udire la novella del Regno. I discepoli compresero un po’ di quello che Gesù aveva detto, perciò egli lo spiegò loro ulteriormente. Una volta che abbiamo afferrato un barlume del Regno anche noi comprenderemo.

          Atteggiamenti diversi. Il Signore Gesù aveva detto che il vangelo del Regno è come seme. Molte persone odono il vangelo ma i loro cuori non sono adatti a riceverlo perché costoro sopravvalutano la loro propria forza. Pensano che non abbia alcun senso dire che non possediamo assolutamente nulla, che non possiamo guadagnare nulla ma che tutto ci deve essere dato, così sono indifferenti al vangelo o lo deridono. Ciò spiega la loro indifferenza al vangelo o perché se ne fanno beffe. Il diavolo porta via il messaggio immediatamente. I loro cuori sono come la strada che fiancheggia il campo.

Ci sono altri, che per la maggiore, preferiscono badare a se stessi in autonomia ma che, se le cose si fanno difficili, amano essere rassicurati che Dio è disposto ad aiutarli. Semplicemente non sono stati convertiti. Dio non è diventato tutto per loro malgrado possano pensare di aver compreso il vangelo del Regno. E perché pensano che Dio permetta loro di continuare a mantenere la loro via, vanno avanti con gioia. Successivamente, però, quando arriva l’oppressione e Dio non da loro sollievo come la valvola di sicurezza che pensavano fosse, lo abbandonano. Non avevano mai capito il messaggio. I loro cuori sono come roccia con sopra una spruzzata di terra.

Altri ancora sembrano ricevere il messaggio con gioia ma continuano a servire principalmente se stessi e i loro propri interessi. Anche loro vorrebbero servire Dio un po’, ma alla lunga sono troppo occupati a servire se stessi. Non resta tempo per Dio. Neanche loro hanno capito il vangelo del Regno. Sono come quei punti in cui il seme è soffocato dalle spine. Se riceviamo tutto dal Signore per grazia, dovremmo dare la nostra intera vita al Signore e a lui solo.

Infine, ci sono anche persone il cui cuore è convertito dal vangelo del Regno. Aspettano tutto da Dio e sono pertanto preparati a servire il Signore con la loro intera vita. Vedono e credono realmente nel Regno e vanno avanti portando molto frutto. A mano a mano che il vangelo mette radici, Dio produce frutto nella loro vita.

Passo dopo passo, la grazia di Dio dirige l’intero processo di crescita. Prima prepara la terra; poi semina il seme; poi forma le radici; infine produce la pianta e i suoi frutti multipli. Quant’è grande la sua grazia sovrana! Se solo noi non ostruissimo la sua grazia con i molto ostacoli che gettiamo sul suo cammino!

          La necessaria vagliatura. Sfortunatamente, la causa del Regno verrà frustrata anche da intrusi che non sono cittadini del Regno. Il Signore Gesù avvertì i suoi che ci sarebbero stati degli intrusi per mezzo di un’altra parabola. Un uomo aveva seminato buon seme nel suo campo, ma il suo nemico venne di notte e vi seminò erbacce e se la svignò.  Quando le erbacce cominciarono a spuntare somigliavano molto al frumento. I servi del padrone videro molte erbacce nel campo che avevano accuratamente sarchiato. Non riuscivano a farsene una ragione!

Il padrone concluse che il suo nemico aveva deliberatamente seminato le erbacce nel suo campo. I servi si offrirono di sradicarle immediatamente  ma il padrone temeva che nel procedimento avrebbero danneggiato il frumento. “Verrà il tempo del raccolto”, disse, calmandoli. “Dirò ai mietitori di legare insieme le erbacce e di bruciarle. Poi il mio frumento sarà raccolto lo stesso e messo nel granaio scevro da malerba”.

Anche questa volta Gesù non spiegò la parabola alla folla. Più tardi i discepoli glielo chiesero. Avevano compreso la parabola abbastanza da sapere che per molto tempo a venire ci sarebbero state erbacce nel Regno. Chiesero ora a Gesù una spiegazione dettagliata.

Ci sono persone, spiegò Gesù, che genuinamente credono il vangelo del Regno. Tali persone appartengono al regno. Sono il buon seme che cresce nel campo. Ma ci sono anche persone che svolgono un ruolo nel Regno ma non vi appartengono. Vi sono portati dentro dal diavolo essendo stati da lui ingannati. (Questa è la prospettiva di Calvino che il campo sia la chiesa e non il mondo. È da tenere in considerazione quando prepari il tuo racconto) Pensano di udire il messaggio di Cristo e pensano  di essere al suo seguito ma in realtà sono al servizio di satana. Non sono stati convertiti dal vangelo della grazia di Dio. Ostruiscono frequentemente la causa del Regno con la loro fede simulata. Possono essere d’ostacolo al vero credente, come i discepoli più tardi scoprirono.

Ma non possiamo guardare solo queste persone! Satana, il nemico di Dio, le manipola, ma un giorno sarà rovesciato. In quel giorno, alla fine del tempo, ci sarà la mietitura e i figli di Dio entreranno nella gloria. Gli elementi sovversivi e gli ostruzionisti saranno raccolti per primi e gettati nella fornace ardente dove ci sarà pianto e stridor di denti.

Gesù emise l’avvertimento ripetutamente: “Chi ha orecchi da intendere, intenda!” Come è messo il nostro intendimento mediante a fede?


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