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56: Pescatore di uomini

Luca 5:1-11

Non dobbiamo farci prendere dalla questione se ciò che è raccontato qui è lo stesso episodio che leggiamo in Matteo 4 e Marco 1. In ogni caso c’è una connessione molto stretta. Nel primo periodo del ministero di Cristo vediamo che l’ufficio di discepolo ebbe tre aspetti: a) in Giudea  Gesù chiese a diversi dei suoi discepoli di seguirlo nel passare in Galilea (vedi il vangelo di Giovanni 1:35-51); questo non fu ancora decisivo per il loro speciale statuto di discepoli; b) poi seguì la chiamata di Pietro e Andrea e dei figli di Zebedeo presso il lago di Gennesaret; c) dopo di ciò giunse la loro nomina a diventare apostoli (Luca 6:12, 13).

Comunque, in Luca 5:1-11, la chiamata ai discepoli di diventare pescatori di uomini  non è la questione centrale con la pesca miracolosa che ha solo significato simbolico. Qui abbiamo di nuovo la rivelazione della grazia di Dio in Cristo. Cristo viene primo. Inoltre fu lui a produrre quella pesca miracolosa. Il miracolo del Regno di grazia è in tutte le cose, in tutte le cose ordinarie della vita e in questa pesca inusuale. Questo è ciò che dobbiamo imparare a vedere. A questo scopo parlò alla folla sulla riva e ordinò a Pietro di prendere il largo. In tutto questo lui è il Pescatore di uomini che voleva far vedere loro il regno di Dio. Solo quando i discepoli vedono il regno possono a loro volta diventare pescatori di uomini al suo servizio.

Cristo è il pescatore di uomini. Questo è evidente per la folla, quando comandò a Pietro di lasciare la riva, nella miracolosa benedizione della rete piena, nello stupore di Pietro, e nella chiamata dei discepoli.

          Concetto principale: Cristo si rivela come il pescatore di uomini.

          Predicare alla folla. Dopo la sua visita a Nazareth Gesù predicò di nuovo attraverso tutta la Galilea. Ma il centro della sua attività fu Capernaum presso il mare di Galilea dove per un certo tempo aveva anche vissuto. Non poteva farsi vedere a Capernaum altrimenti la folla lo pressava da tutte le parti.

Però, adesso era ancora una volta a Capernaum vicino al mare. Una grande folla voleva ascoltarlo. Tirate in secca c’erano due barche nelle quali i pescatori avevano pescato tutta la notte. Ora stavano lavando le reti a fianco delle barche. Una di queste barche era di un certo Simone che in precedenza era già venuto in contatto con Gesù e aveva creduto in lui. Dopo che Gesù fu salito sulla sua barca, gli chiese di allontanarsi un poco dalla riva. Poi si sedette sulla barca e da lì insegnò alla gente a riva. Non ci sarebbe stato il pericolo che lo spingessero in mare e allo stesso tempo tutti potevano udire.

La riva del lago era un posto peculiare per predicare. Il Signore Gesù sedette sulla barca; i pescatori gli stavano affianco coi loro vestiti bagnati ancora gocciolanti; le onde lambivano la barca; la folla, non vestita da festa ma con i loro abiti da lavoro, era raggrupppata lungo la riva.

Il Signore Gesù parlò loro come aveva sempre fatto. Avrà raccontato loro di un campo, di una casa, di un pastore con le sue pecore, o della pesca. Ma avrà proclamato sempre il regno della grazia di Dio. Poteva farlo perché tutto nel mondo intero non solo è una raffigurazione della grazia del Regno, ma anche un suo risultato. Che la benedizione di Dio sia ancora su campi, case, affari di bestiame o cose di pesca è un risultato della sua grazia che ci elargisce in Gesù Cristo. La grazia del Regno è manifesta in quella vita quotidiana. Quello è il posto dove la gente, noi inclusi, dobbiamo vederla.  Per questa ragione la indicò loro. Allora vediamo che la nostra vita intera diventa un miracolo della grazia di Dio.

Così era occupato a pescare uomini. Lui era il grande pescatore di uomini. E, come ogni altro bravo pescatore, li cercava dove erano, cioè nelle loro attività quotidiane. Proprio lì mostrava loro il Regno di Dio.

          Prendi il largo. Quando ebbe finito di parlare chiese a Simone di prendere il largo e di gettare le reti. Simone deve sicuramente essersi sorpreso di questo. Erano usi pescare di notte, non di giorno, e avevano pescato tutta la notte senza risultato. Perciò non c’era alcuna possibilità che pescassero qualcosa di giorno. Simone potrebbe aver pensato: “Il Signore Gesù non sa niente di pesca, non potrebbe starne fuori?” Ma Simone aveva già visto il Signore Gesù prima e aveva notato che la grazia che è in lui governa ogni cosa. E così, mentre in effetti disse che erano stati fuori a pescare tutta la notte e non avevano preso niente, aggiunse immediatamente che al comando del Signore  Gesù le avrebbe gettate.

Così Simone uscì in mare aperto con le reti e con Gesù nella barca. I pescatori esperti a riva devono aver osservato la scena con un sorriso. Simone era andato fuori di testa? Ma questo era il modo usato da Gesù per pescare lui. Simone doveva imparare ad arrendersi incondizionatamente per fede alla Parola della Grazia che Gesù pronuncia. E il Signore Gesù lo portò a quel punto. È così che la gloria del Regno ci è rivelata.

          Benedizione sulla rete. Lontani dalla riva la rete fu gettata in mare. La trascinarono per un po’ e poi, quando fu il momento di tirarla non poterono trarla in barca. La rete si strappava da quanto era piena. Dalla distanza fecero cenni ai pescatori nell’altra barca, Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, di venire ad aiutare. Quando furono vicini, ritirarono la rete e riempirono ambedue le barche di pesci talché quasi affondavano.

Fu una cosa straordinaria. Ma in questo fu rivelato che la potenza della grazia governa anche la pesca. Separatamente dalla grazia di Dio non c’è alcuna benedizione nella vita. Questa pesca abbondante additava specialmente le ricchezze della grazia che sono nel Signore Gesù. Quell’abbondanza è traboccante. Ecco come fu rivelata la gloria del Regno.

          Allontanati da me perché sono un uomo peccatore. Che bello che Simone e quelli che erano con lui nella barca, quanto Giovanni e Giacomo, abbiano visto la cosa in quel modo.  Potrebbe anche essere accaduto che avessero guardato a quella ricca pescata senza che i loro occhi venissero aperti alla grazia del Signore che vi era rivelata. Spesso camminiamo lungo la vita coi nostri occhi chiusi. Non vediamo il Regno di Dio nei miracoli della vita e poi diciamo: “Che successo abbiamo avuto!”

Con Simone fu diverso. Si precipitò a poppa, cadde ai piedi del Signore Gesù ed esclamò: “Allontanati da me perché sono un uomo peccatore”. Lo stupore aveva preso lui e tutti quelli che erano nella barca. Era stupore davanti alla potenza della grazia che era nel Signore Gesù. Dio stesso era loro vicino nella grandezza della sua grazia. Come risultato Simone si vide come uomo peccatore. Possiamo tremare di fronte alla potenza di Dio ma se vediamo la potenza della sua grazia siamo portati a confessare i nostri peccati. Simone e gli altri furono soverchiati dalla potenza della grazia di Dio.

          La chiamata dei discepoli. “Non temere” disse il Signore Gesù. Non c’era nulla da temere perché la grazia di Dio era vicina in Gesù, la grazia di Dio che perdonava la colpa e mediante la quale erano adottati da Dio come figli.

Quando ebbero visto l’abbondante grazia di Dio e ne furono stati conquistati, avrebbero potuto anche andare fuori a predicarla e con ciò pescare altri. A quell’opera il Signore Gesù chiamò specialmente Simone e suo fratello Andrea e i figli di Zebedeo. Dovevano seguire lui sempre e avrebbero pescato uomini per il Regno di Dio.

Nel farlo avrebbero sempre avuto davanti ai loro occhi questa pesca miracolosa. A volte l’opera di predicazione sarà sembrata loro altrettanto impossibile che pescare alla piena luce del giorno. Ma anche in quell’opera, la potenza della grazia sarebbe rimasta per loro altrettanto grande. E un giorno, con Gesù ci sarà una moltitudine di redenti che nessuno può contare.


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