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29: Il potere di perdonare i peccati

Marco 2:1-12

Cristo ha il potere di perdonare i peccati. Lo vediamo dunque non solo come una figura regale. Adamo non aveva questo potere malgrado fosse il capo e il re della creazione. Cristo ha il potere di perdonare i peccati in virtù del suo ufficio di Mediatore. Ma c’è qualcosa di regale perfino nel modo in cui contrasta gli scribi.

Nel suo ufficio di Mediatore, Cristo serve il Padre. Questo è espresso nelle parole “vedendo la loro fede”. Nella fede che scopre negli amici del paralitico riconosce che il Padre gli permette di rivelarsi. Non dovremmo cercare di spiegare quelle parole in nessun altro modo. Non dovremmo dire che guarì lo storpio per la fede dei suoi amici. Non dovremmo dire neppure “per mezzo della fede dei suoi amici” come se fosse possibile che qualcuno creda per un altro.

A quanto pare il paralitico stesso aveva timore d’incontrare Cristo. Leggi il passo parallelo di Matteo 9, dove Gesù gli dice: “figliolo, fatti animo!” (v. 2). Di conseguenza, non è senza ragione che Cristo gli dice: “I tuoi peccati ti sono perdonati”. L’uomo potrebbe essere stato preoccupato per i suoi peccati. Ciò che aveva sentito dire del Cristo lo aveva fatto venire a termini con quanto peccatore lui fosse.

Qui Cristo colse l’opportunità di di rivelarsi al popolo nel suo possesso del potere di perdonare i peccati. Come deve aver esultato nel suo intimo! Lo scopo era la rivelazione di Cristo a tutte le persone, non solo la guarigione di un uomo.

          Concetto principale: Cristo si rivela come uno che ha il potere di
                                                   perdonare i peccati.

          Vedendo la loro fede. Il Signore Gesù predicò in tutta la Galilea. A motivo dei suoi miracoli la sua fama divenne tale che gli era difficile entrare a Capernaum palesemente. La gente si affollava intorno a lui. Gesù passava la maggior parte del suo tempo in luoghi solitari fuori della città. Lì vennero a lui da ogni dove.

Dopo diversi giorni ritornò a Capernaum. Quando la gente seppe dove si trovava non solo entrarono in casa ma si affollarono anche davanti alla porta.

Di nuovo predicò loro il Regno di Dio. Com’era diversa la sua predicazione da quella degli scribi! Gli scribi insegnavano che gli uomini dovevano ottenere vita eterna con la loro propria giustizia, mentre il Signore Gesù diceva che Dio tutto gratuitamente. Gli scribi non volevano avere nulla a che fare con questa predicazione perché sovvertiva completamente  il loro modo di vivere e la loro dottrina.

La gente era sorpresa alla sua predicazione e stupita dai suoi miracoli. Ma avrebbero visto che era venuto a redimere la vita dai suoi peccati e restaurarla così davanti a Dio? Come deve aver bramato avere un’opportunità di rivelare specialmente questo alla gente! E tale opportunità gli si offrì.

Quattro uomini vennero camminando verso la casa. Portavano un amico paralitico. Volevano tanto vederlo in salute di nuovo. Era per questo che lo stavano portando dal Signore Gesù. Lui sarebbe stato capace di guarirlo. Lo credevano con tutto il cuore. Ma quando giunsero vicino alla casa non poterono passare. C’era una folla davanti alla porta e nessuno si scansava per farli passare. Discussero insieme la situazione ed escogitarono un’idea. Usando la scala esterna salirono sul tetto col loro amico. Sopra il punto in cui si trovava Gesù scoprirono alcune tegole e fecero passare il loro amico attraverso l’apertura. Lo calarono proprio davanti  a Gesù. Questa era gente che faceva l’impossibile per aiutare altri. Erano determinati d’aiutare il loro amico ad arrivare a Gesù.

Come gioì Gesù per ciò che questi uomini avevano fatto! Non solo vide il loro amore per l’amico ma anche la loro fede nel suo potere di guarire. E vide anche qualcos’altro: il Padre aveva dato loro quella fede. In quel modo il Padre voleva che lui si rivelasse nel suo potere di redimere. Ecco cosa lo fece gioire. Egli vuole così tanto rivelarsi e redimerci — anche oggi! Lo crediamo noi?

          Liberazione di un prigioniero. Sarebbe adesso riuscito a rivelarsi chiaramente alla gente come colui che redime la vita dal peccato? Guardò il paralitico e vide la paura nei suoi occhi. Era chiaro che il poveruomo temeva l’incontro col Signore Gesù. Di sicuro anelava a riguadagnare la salute ma aveva udito della proclamazione del vangelo della grazia e della misericordia di Dio che c’era in esso. Per mezzo di quella proclamazione era stato confrontato coi suoi peccati coi quali aveva offeso l’amore e la grazia di Dio. Per questo motivo temeva d’incontrare il Signore Gesù. Come l’avrebbe ricevuto il Cristo?

Il Signore Gesù lesse tutto negli occhi di quell’uomo. Come ne gioì! Ora avrebbe potuto dirgli che era venuto per salvare la gente dai loro peccati. Perciò disse: “Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati”. Rivolgendosi a lui come “figliolo” lo stava adottando come discepolo nel nome del Padre. E nel nome del Padre gli perdonò i suoi peccati.

L’uomo deve aver tracannato quelle parole. Era libero perché aveva creduto in quella Parola! Sapeva che era stata pronunciata nel nome del Padre e che Gesù aveva il potere di perdonare i suoi peccati. Aveva ricevuto molto di più di quanto avesse mai potuto sperare. Tra lui e Dio tutto era stato raddrizzato. Niente era più glorioso per lui. Va sempre così: se ci rivolgiamo a Gesù, riceviamo sempre più di quanto ci aspettassimo. Ora l’uomo vide chiaramente che le parole di Gesù sul Regno della grazia erano assolutamente vere: la grazia regnava veramente.

          Gesù confuta gli scribi. Quando avvennero queste cose gli scribi erano lì. Alcuni di loro erano perfino venuti dalla Giudea per controllare se i suoi insegnamenti si accordassero con la legge di Mosè. Ed ora avevano udito questo ed erano sgomenti. Che bestemmia! Chi poteva perdonare i peccati se non Dio solamente? Non sapevano che era stato mandato da Dio per redimere il popolo dal peccato. Il fatto era che lui avrebbe fatto espiazione per il peccato sulla croce. Pertanto, come incaricato di quest’ufficio aveva ricevuto il potere di perdonare i peccati e accordare di nuovo la pace con Dio.

Gesù sapeva cosa stavano pensando gli scribi. Volle conquistarseli con le sua parole perché stavano resistendo la sua opera nei loro cuori e avrebbero fatto sì che la resistesse anche il popolo. Perciò disse: “Che cos’è più facile dire al paralitico: ‘I tuoi peccati ti sono perdonati’ o dire: ‘Alzati, prendi il tuo tettuccio e cammina?’. Voi pensate che sia più difficile dire ‘alzati e cammina?’ perché tutti possono vedere se avviene, ma io non opero per essere visto dagli uomini. Il mio compito è liberare la gente per Dio concedendo loro il perdono dei peccati e la pace eterna. Quello non potete vederlo coi vostri occhi e perciò non lo credete. La vostra incredulità chiede solo dei segni. Quei segni non sono la cosa più difficile, ma la liberazione del cuore dal peccato è la cosa di cruciale importanza”. In questo modo Gesù li contrastò con le sue parole e li rese consci della loro incredulità.

Ma volle contrastarli anche con i fatti ed eliminare tutte le loro scuse. Perciò disse al paralitico: “Io ti dico, alzati, prendi il tuo tettuccio e va a casa”. L’uomo si alzò all’istante perché aveva creduto che il Signore Gesù aveva anche il potere di guarirlo. Poiché aveva creduto, fu guarito. Arrotolò la sua lettiga e andò a casa da solo.

Che benessere per quest’uomo essere in grado di muoversi liberamente! Ma in questa riabilitazione c’era anche qualcos’altro: per lui fu un segno del favore di Dio, una prova che Dio aveva perdonato i suoi peccati. Fu pertanto una conferma della sua fede. Quell’uomo era realmente redento. Quando noi riceviamo liberazione nella nostra vita e non la accettiamo come prova della grazia di Dio, allora non siamo realmente redenti. Quest’uomo era salvato.

Col suo potere di guarire Gesù aveva zittito gli scribi. Ma nel lungo termine non si lasciarono zittire perché non credevano in lui. Non credettero che Gesù fosse stato mandato da Dio per redimere la vita dal peccato e dalle sue conseguenze. Sentivano di non aver bisogno di perdono.  Erano venuti con un’altra dottrina e non si sarebbero lasciati scalzare dalla loro posizione. Essere scalzati dalla nostra posizione dal Signore Gesù è meraviglioso ma gli scribi non la vedevano così.

          Lo stupore della folla. Poi l’uomo che era stato paralitico Passò in mezzo alla folla. La gente si tirava indietro ripiena di stupore. La gloriosa grazia di Dio, che ha il controllo sovrano della vita, era stata loro rivelata. Glorificarono Dio esclamando: “Non abbiamo mai visto niente del genere”. Lodarono il nome del Signore. Senza dubbio ci furono persone nella folla che credettero che Dio era venuto nel Signore Gesù a redimere la vita dal peccato e che, mediante quella fede, furono di conseguenza anch’essi redenti dal peccato.

Ma molti altri furono semplicemente sbalorditi davanti a questo potente atto di guarigione. Mantennero il loro cuore lontano dal Signore Gesù dalla grazia che era apparsa in lui. Non cercarono da lui il perdono dei peccati e non riconobbero il suo potere di perdonare perché erano dell’opinione che non avevano bisogno d’essere perdonati.

Quanti sono oggi quelli che si tengono lontani da lui! A dispetto di questo, Cristo viene rivelato lo stesso. Quella rivelazione servirà per la redenzione del suo popolo e la glorificazione di Dio.


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