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19: Pronto ad essere sacrificato

Matteo 26:1-16

La gente di ogni luogo parlerà dell’amore di Maria di Betania. Cristo stesso paga un tributo alla sua memoria. Ma dovremmo essere consapevoli che l’amore di Maria era stato destato da quello di Cristo. Specialmente ora che aveva parlato della sua morte, quell’amore fu stimolato ad esprimersi. Nell’amore di Maria c’era un eco del grande amore di Cristo, l’amore che lo rende pronto a morire.

Il suo amore governa ogni cosa, anche la deliberazione del sinedrio e l’odio e il tradimento di Giuda. La rivelazione del grande amore di Cristo nella risposta all’amore di Maria, una risposta che Giuda non comprende, lo porterà alla decisione di tradire Cristo.

          Concetto principale: L’amore di Cristo, per il quale è pronto ad essere
                                                  sacrificato, è in controllo.

          Il vero agnello pasquale. Il Signore Gesù aveva ancora molte cose da dire al popolo e ai suoi anziani durante l’ultima settimana a Gerusalemme. Ora il tempo del predicare alla gente era passato. Il tempo della sua morte si stava avvicinando.

Gesù era completamente pronto per quella sofferenza. Il suo amore per Dio e per quelli che erano suoi lo urgevano a farlo. Voleva riconquistare a Dio i suoi che erano in potere del peccato, della morte e del diavolo. A questo scopo era disposto ad offrirsi in sacrificio. Testimoniò di quella disponibilità nelle sue parole ai suoi discepoli: “Voi sapete che tra due giorni è la Pasqua, e il Figlio dell’Uomo sarà consegnato per essere crocefisso”. Avrebbe sofferto e sarebbe morto proprio durante la festa di Pasqua. Sarebbe stato come l’agnello pasquale che è scannato. Un tempo l’agnello pasquale era stato scannato in Egitto e l’angelo della morte che Dio aveva mandato sull’Egitto era passato oltre le porte sui cui stipiti era stato spalmato il sangue dell’agnello. Nello stesso modo l’ira e la maledizione di Dio sarebbe passata oltre le persone per le quali era stato sparso il sangue di Gesù. Avrebbero avuto il privilegio di partecipare nel favore di Dio.

Il Signore Gesù era completamente pronto a morire per il suo popolo. Che amore meraviglioso, un amore che il mondo non conosce! Diede se stesso non per un popolo santo ma per un popolo che viveva nel peccato, un popolo che per natura poteva solo odiare l’amore di Dio. Tale fu il popolo che volle redimere. Era completamente pronto e disposto.

Lo dimostrò mostrandosi apertamente a Gerusalemme in quei giorni e opponendosi con forza ai capi del popolo. Entrò nella tana del leone, per così dire. Doveva essere chiaro a tutti che che era pronto a suggellare col proprio sangue la sua opera di grazia e le parole che aveva pronunciate circa la grazia di Dio.  E proprio questo provocò gli anziani a fare la loro mossa. Si stavano preparando a diventare i suoi carnefici. Pensavano che il loro piano fosse nato da loro stessi ma in tutti i loro calcoli furono governati dall’amore di Cristo, perché Cristo era disposto a essere sacrificato.

Questo divenne chiaramente evidente, infatti proprio in quei giorni i capi sacerdoti, gli scribi e gli anziani della sinagoga di Gerusalemme, che costituivano il sinedrio, si riunirono per considerare come catturare il Signore Gesù con un trucco e metterlo a morte. Pertanto lo scopo era decisamente premeditato. La sola cosa ancora in dubbio era il metodo per raggiungere l’obbiettivo.

Decisero che non sarebbe dovuto avvenire durante la festa della Pasqua perché a Gerusalemme c’erano molti Galilei venuti a celebrarla. Quei Galilei avrebbero potuto schierarsi dalla parte di Gesù e ciò avrebbe potuto provocare una sommossa.

Malgrado i loro piani sarebbe accaduto diversamente da come avevano immaginato perché Gesù aveva detto che invece sarebbe successo durante la festa. Doveva essere dimostrato che lui era il vero agnello pasquale ucciso per la redenzione del suo popolo. Anche nella loro determinazione, i membri del sinedrio erano governati dal suo amore nel quale egli era pronto ad offrirsi come sacrificio. Veramente, il suo amore è in controllo!

          Amore risvegliato dall’amore. Perché i sinedrio si riunì proprio ora? Il loro piano a lungo coltivato poteva ora prendere una forma più definita perché era successo qualcosa di straordinario. Giuda, uno dei discepoli del Signore Gesù era venuto a dire che era disposto a consegnarlo loro.

Ciò che Giuda stava contemplando era la cosa peggiore che uno potesse fare. Propose di tradire l’amore di Dio rivelato nel Signore Gesù! Cosa glielo aveva fatto fare? Già da qualche tempo nel suo cuore stava fermentando dell’odio per Gesù, ma qualche giorno prima era successo qualcosa che per lui aveva sistemato la questione e gli aveva fatto decidere di tradire il Maestro.

A Betania, forse sabato sera, un certo Simone aveva dato una cena. Quest’uomo era soprannominato Simone il lebbroso perché un tempo aveva avuto la lebbra. Forse era stato guarito dal Signore Gesù. Durante la cena era successo qualcosa che portò  Giuda a prendere la sua decisione.

Una certa Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, viveva anche lei a Betania. Gesù era stato spesso a casa loro. Maria aveva ascoltato Gesù ogni volta che era stato a casa loro, il suo cuore assorbiva le sue parole. In questo modo ella era giunta a comprendere più dei discepoli. Aveva capito che nel Signore Gesù era apparso loro l’amore di Dio. Aveva prestato attenzione anche alle parole che aveva detto circa il suo soffrire e morire. Ciò che i discepoli non avevano sentito, perché non volevano sentirlo, lei l’aveva trattenuto nel cuore. Sapendo che la sua morte non era lontana, volle dimostrargli che aveva capito e decise di offrirgli un segno del suo amore.

Mentre il Signore Gesù era seduto al tavolo in casa di Simone, con Lazzaro anch’egli al tavolo e Marta che serviva, Maria entrò nella stanza di sorpresa. Aveva in mano un vaso di alabastro di nardo schietto, molto costoso. Si diresse verso il Signore Gesù, spezzo il collo del vaso e versò il nardo sul suo capo e sui suoi piedi. Tutta la casa si riempì del profumo del nardo. Poi si sciolse i capelli e li usò per asciugare i suoi piedi.

Come lo onorò con questa azione! Che amore e gratitudine gli dimostrò! Rese evidente che comprendeva la sofferenza che stava per affrontare. La sua azione toccò e sorprese Gesù! Saremmo stati capaci di fare altrettanto? Dovremmo essere grati che ai suoi giorni almeno una persona  gli dimostrò di averlo compreso. Come dev’essere stato solo e frainteso!

I discepoli avrebbero dovuto apprezzare ciò che Maria aveva fatto al loro Maestro perché anche loro lo amavano. Eppure, non compresero nulla della sua azione. Videro sì che lei aveva dimostrato la sua gratitudine e l’amore del suo cuore, ma anche allora non raggiunsero il punto in cui anche il loro amore era capace di comprendere.

Sicuramente sospettarono che tra il Signore Gesù e Maria ci fosse qualcosa che non comprendevano. La mancanza di comprensione provocò sdegno e gelosia. Perciò condannarono l’azione di Maria. Quell’unguento avrebbe dovuto essere venduto, ragionarono tra sé; aveva quasi il valore di un anno di salario. Pensate solo a quante persone avrebbe potuto aiutare. Ma ciò che si rese realmente evidente nelle loro parole fu non un amore per i poveri ma uno sfavorevole rigetto dell’azione di Maria che non avevano compreso.

Il Signore Gesù dovette difendere l’azione di Maria. I discepoli dovevano lasciarla in pace, quello che aveva fatto era molto bello. Aveva dimostrato un amore che aveva una perfetta comprensione. Tale amore si trova raramente. I poveri, ovviamente, dovevano essere aiutati, ma se non è fatto per amore del Signore Gesù, in gratitudine per l’amore che Dio ci esibisce in lui, allora non ha valore. Nessuno che si senta offeso per questa gratitudine e questo amore che fu conferito su Gesù è in grado di prendersi propriamente cura dei poveri. Maria aveva visto qualcosa dell’affrontare sofferenza e morte da parte di Gesù, ella comprese ciò che nessuno dei discepoli volle comprendere. Quando versò l’unguento sul suo corpo lo stava preparando per l’unzione che avrebbe ricevuto alla sua sepoltura.

La dimostrazione d’amore di Maria fu tale beatitudine per Gesù che disse che dovunque fosse stato predicato l’evangelo, la gente avrebbe parlato anche dell’azione di Maria. Tutti i credenti sono grati che almeno una persona fece ciò che tutti vorrebbero aver fatto. Maria mostrò che amore viene destato in noi da Cristo, nel quale è giunto a noi l’amore di Dio. Quell’amore fu un conforto per il Signore Gesù.


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