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59: Perdono

Luca 7:36-50

Non è necessario credere che la donna descritta da Luca come una peccatrice fosse una comune prostituta. È possibile anche che avesse lasciato suo marito e vivesse con un altro uomo, oppure che avesse  anche commesso qualche altro peccato.

Questa donna non venne da Cristo come una penitente chiedendo perdono per i suoi peccati. La sua adorazione fu un’espressione di grato amore per il perdono già ricevuto in precedenza. Deve aver visto e ricevuto il perdono prima. Non è necessario che ciò sia avvenuto in un precedente incontro tra lei e Cristo; non è necessario assumere un tale precedente incontro. Al contrario, dalla storia riceviamo l’impressione che questo fosse stato il loro primo incontro. Ad ogni modo, la Parola di Dio è una parola vivente. Potrebbe aver udito la Parola di riconciliazione o direttamente da Gesù nella sinagoga o da fuori la sinagoga, o potrebbe esserle stata trasmessa da altri. Comunque sia, la Parola della grazia l’aveva resa libera.

Che alla fine del loro incontro Gesù le abbia detto: “I tuoi peccati ti sono perdonati”. Questo semplicemente pone un sigillo sulla sua fede che l’aveva liberata. Le parole del verso 47 non possono far sorgere alcun malinteso. I suoi peccati, che erano molti, erano stati perdonati non perché ella amasse tanto; piuttosto, il suo grande amore era prova che molto le era stato perdonato. L’amore e il perdono di Dio vennero prima; per questo lei ricambiò.

          Concetto principale: Colui al quale molto è stato perdonato, molto ama.

          L’ospite indesiderato. In una delle città della Galilea viveva un fariseo di nome Simone. Costui invitò Gesù a pranzo da lui. Questo dimostrava che si riteneva più aperto di idee, gli altri farisei infatti avevano già deciso di schierarsi contro Gesù e non lo avrebbero ricevuto in casa loro. Simone voleva farsi una propria opinione di Gesù. E come meglio avrebbe potuto osservarlo che durante un pranzo a casa sua?

Simone non aveva intenzione di arrendersi a Gesù. Dal suo punto di vista voleva solo osservarlo. Che sia mai possibile conoscere Gesù in quel modo? Al contrario, Gesù è conosciuto soltanto da chi desidera ricevere da lui la grazia. Sebbene il Signore Gesù conoscesse lo spirito in cui l’invito era stato esteso, lo accettò. Coglieva qualsiasi opportunità per seminare il seme del vangelo.

Tuttavia, Simone era un po’ imbarazzato dal proprio stesso invito. Gesù non doveva minimamente pensare che Simone lo onorasse. Perciò si comportò in modo riservato e mantenne le distanze. Gli avrebbe fatto percepire che era un favore sedere a tavola di un fariseo. Così Simone non gli usò neppure le cortesie di rito. Non provvide acqua per lavare i piedi di Gesù. Non avrebbe pensato di accoglierlo con un bacio come segno d’amichevole accoglienza. E non gli fece certo ungere il capo come sarebbe stata consuetudine con un ospite di riguardo. Il Signore Gesù vide e comprese tutto questo. Magari anche qui avrebbe potuto liberare la vita da questo peccato d’orgoglio.

          L’adorazione dell’amore. In città viveva pure una donna che era nota come una turpe peccatrice. Non sappiamo di che peccato fosse colpevole. Ad ogni modo, ella aveva udito la Parola di redenzione come Gesù l’aveva proclamata. Era perciò giunta a vedere il proprio peccato alla luce della grazia di Dio ed era divenuta consapevole della propria colpa davanti a Dio. Era anche giunta a credere che c’era perdono per lei anche malgrado la gente la disprezzasse ancora. Con grata adorazione pensò del Signore Gesù che aveva portato la Parola di redenzione in una maniera che aveva fatto diventare vive per lei le Scritture del Vecchio Testamento!

Quando udì che il Signore Gesù era in città a pranzare a casa di Simone, semplicemente non potè trattenersi. Bramava mostrargli la sua adorazione. Non si curò di ciò che la gente avrebbe detto né di come sarebbe sarebbe stata considerata da Simone e dagli altri farisei. Gli avrebbe detto del suo amore. Non poteva farlo a parole, ma l’avrebbe fatto con un segno.

Non invitata, si insinuò in casa di Simone. Aveva portato con sé un vaso di alabastro con un profumo speciale molto costoso che voleva versare sui piedi di Gesù. Ma quando si trovò dietro di lui scoppiò a piangere e le lacrime caddero sui suoi piedi. Quando se ne accorse, sciolse i suoi capelli e gli asciugò i piedi con quelli. Poi versò il profumo sui piedi di Gesù.

Come aveva osato? Non solo rischiava di essere svergognata davanti a tutti ma Gesù avrebbe saputo della sua reputazione, del suo peccato. Tuttavia non si trattenne. Sapeva che lui, che era stato mandato da Dio, giudicava in modo diverso dagli uomini perché con Dio c’è molto perdono. Poteva mostrargli che lei credeva il perdono che lui predicava. Cosa poteva essergli più piacevole di tale fede nella Parola della grazia di Dio? Lei conosceva realmente il Signore Gesù perché si era arresa a lui, mentre Simone non lo avrebbe conosciuto.

          Distinzione per contrasto. Simone pensò di aver sgamato Gesù. Lo aveva osservato e aveva notato che non era un profeta: se lo fosse stato avrebbe certamente saputo chi era questa donna e non avrebbe voluto avere nulla a che fare con lei.

Gesù sapeva ciò che stava avvenendo nella mente di Simone ma volle lo stesso fare uno sforzo per far scoprire al fariseo chi Egli fosse veramente. Raccontò la parabola di due debitori e alla fine chiese chi dei due avrebbe amato di più, quello a cui molto era stato perdonato o quello cui era stato perdonato poco. Arrogantemente, Simone rispose che a suo parere sarebbe stato quello cui era stato perdonato molto.

A questa risposta, Gesù fece il paragone tra Simone e questa donna. Simone non lo aveva né onorato né amato ma la donna era stata tutta gratitudine e adorazione. Non sarebbe dunque dovuto giungere alla conclusione che a questa donna era stato perdonato molto? E a Simone era stato perdonato qualcosa dato che non aveva dimostrato nessun amore? Nel suo orgoglio, Simone non aveva mai desiderato perdono. Lui non era oggetto del misericordioso beneplacito di Dio. Perciò non sapeva nulla di un amore che si esplica in adorazione. Il nostro amore sarà grande quanto la nostra percezione della misericordia di Dio. In questo modo Gesù cercò di portare Simone e gli altri a scoprire se stessi. Ma essi non si lasciarono svergognare: rimasero nella loro posizione in faccia  Dio.

          Gesù suggella il suo perdono. Mentre Gesù stava parlando con Simone, si volse verso la donna, e le disse: “I tuoi peccati ti sono perdonati”. Già prima lei aveva creduto la Parola di perdono. Come deve aver ben conosciuto il combattimento coinvolto! Che fosse vero che c’era perdono? Ora poteva udirlo dalle labbra stesse di Gesù, in questo modo fu confermata nella sua fede.

Indubbiamente, i farisei furono infastiditi alla sua pronuncia di perdono. Dissero tra loro: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. Non lo conoscevano come Colui che era stato mandato da Dio e non ascoltavano la sua Parola come Parola di Dio. Non potevano pertanto ammettere che avesse il potere di perdonare i peccati. In questo non lo conobbero perché non si sottoposero a lui.

Contro questo dubbio e incredulità, che sempre cercava di spazzare via la parola di Dio e di spezzarne la potenza, Gesù mantenne il potere della sua Parola. Si rivolse di nuovo alla donna e le disse: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace”. La Parola della grazia prevalse in casa di Simone. Nello stesso modo avrà potenza nel mondo contro ogni incredulità e dubbio, e volta dopo volta libererà uomini e donne e li confermerà nella loro fede.


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