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34: Legato l’uomo forte

Marco 5:1-20

Il territorio di là del Mar di Galilea è chiamato il paese dei Gadareni (da Gadara) o il paese dei Ghirgasei (da Gherghesa). In Marco 5:20 è chiamato la Decapoli, ma è visto in senso molto più ampio.

Qui non era più nazione giudaica. Qui Cristo entrava nel mondo pagano che era ancora in potere di satana. Il mondo pagano non sarebbe stato liberato in principio fino all’effusione dello Spirito santo e col ritorno di Cristo satana sarà legato per sempre. La vittoria di Cristo su satana nel paese di Gadareni è una profezia che indica alla sua completa vittoria.

Il punto, quindi, non è tanto la liberazione di quell’uomo quanto la manifestazione della potenza di Cristo. Ciò spiega perché la potenza di satana in quell’uomo sia dipinta in quel mondo e perché Cristo gli faccia confessare di essere dominato da una legione di demoni. Spiega inoltre perché qui satana sia ritratto come completamente sotto il potere sovrano di Cristo.

Il fatto che la mandria di porci si sia gettata in mare non deve essere visto come una punizione per il possesso di suini, che erano animali impuri per i Giudei, perché questo territorio era per la maggiore pagano. Quando Cristo permette ai demoni di distruggere la mandria, non è necessario che lo vediamo come un giudizio sul peccato in generale.

Satana sapeva ciò che voleva. Distruggendo la mandria avrebbe unito i Gadareni contro il Cristo. La distruzione di quella mandria di suini li toccò molto più in profondità della salvezza di quell’unico uomo. Cristo concesse a satana di eseguire le proprie intenzioni e con ciò mise alla prova i Gadareni per vedere se avrebbero riconosciuto  lui nel suo potere di salvare.

Non ci è detto dove siano andati i demoni dopo la distruzione della mandria. Con ogni probabilità si sparsero di nuovo nel territorio. Solo mentre erano sotto lo sguardo di Cristo erano incapaci di muoversi liberamente. Non è probabile che siano stati tormentati prima del loro tempo. Ciò dà ancora a satana una certa libertà di distruggere e corrompere, benché facendolo appesantisca il suo giudizio. Essere legato è il perfetto tormento per lui.

          Concetto principale: Cristo lega l’uomo forte per depredare la sua casa.

          Il potere dell’uomo forte. Il Signore Gesù attraversò il Mar di Galilea coi suoi discepoli e venne al paese dei Gadareni. Appena messo piede a terra gli si fece incontro un uomo posseduto.

In quella zona c’erano molti dirupi nei quali c’erano grotte. Nei dirupi erano state scavate molte tombe. Questo era il posto dove viveva quest’uomo. Aveva una forza invincibile perché in lui vivevano molti demoni. Molte volte era stato legato con ceppi e con catene ma li aveva sempre fatti a pezzi. Durante il giorno lo si poteva vedere in cima ai dirupi che gridava e delle volte si colpiva con pietre. Era dunque pericoloso passare di lì. La notte stava nelle tombe.

Essere in potere di satana è orribile. In quei giorni questo esercizio di potere da parte di satana avveniva sotto la provvidenza di Dio. Il caso dell’uomo posseduto non era un caso di pazzia ma qualcosa completamente speciale. Dio aveva ordinato così in modo che Cristo potesse manifestare la propria potenza su satana. Questo pover’uomo, però, era stato derubato dei propri sensi e della propria volontà. Ancora più orribile comunque è arrendersi al potere di satana volontariamente, come fanno molti. O siamo condotti dallo Spirito santo o siamo condotti da satana.

          Colui che ha il potere. Quando il posseduto vide Gesù da lontano gli andò incontro e cadde sulle sue ginocchia davanti a lui. In tutto quello che costui faceva era guidato da satana. Già qui satana dichiarò che in Cristo aveva incontrato il suo superiore e che doveva inchinarsi davanti a lui come a Colui che è mandato da Dio. Ad alta voce l’uomo gridò: “Che c’è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo?” Il diavolo non voleva avere niente a che fare col Signore Gesù perché il lui c’era la piena rivelazione della grazia di Dio. In questa grazia Dio, in quanto l’Altissimo, domina su tutte le cose e usa perfino satana contro la sua volontà.

Che avrebbe ora fatto di lui il Cristo, l’unto di Dio? Satana sapeva di essere completamente in suo potere. Adesso aveva già udito Cristo dire che doveva lasciare quell’uomo. Che ne sarebbe stato di lui? Sarebbe già stato legato? Avrebbe significato essere tormentato di già. Satana trova che ci sia un certo divertimento nel distruggere e corrompere.

Il paese dei gadareni era territorio pagano. Fino a quel momento satana aveva fatto il bello e il cattivo tempo perché in quei tempi antichi Dio aveva permesso che i pagani camminassero come volevano. Dio non avrebbe cercato di nuovo i pagani fino a dopo l’effusione dello Spirito santo. Ora Cristo era apparso in questa nazione pagana. Cosa era venuto qui a fare? Avrebbe legato satana prima del tempo lui destinato? Ecco perché satana lo scongiurò di non tormentarlo.

Qui Cristo comparve nella potenza della sua grazia e satana era in mano sua. Lo rese molto chiaro. Chiese a satana il suo nome perché volle portare alla luce tutto quel sinistro affare. Satana fu costretto a rispondere che il suo nome era Legione perché in quell’uomo c’era facilmente una legione di demoni. Così fu messo in chiaro cosa avesse reso quest’uomo così spaventoso.

I demoni erano completamente in potere della grazia di Cristo. Ma vale anche per oggi, ovviamente. C’è ancora un certo dominio di satana sulle nazioni e sulla vita, ma Cristo denuda quel dominio e lo porta alla luce in tutta la sua odiosità. Già questo spezza il suo dominio e poi Cristo libera anche la vita dal suo potere. Un giorno strapperà la terra intera dalle mani di satana. Non ha forse sparso il proprio sangue per la remissione dei peccati degli uomini e ottenuto con ciò il diritto di spezzare il dominio di satana? Mediante la fede in lui, anche noi siamo liberi in principio.

          Distruzione per mano di satana. Sul pendio della collina stava pascolando una mandria di duemila porci. I demoni chiesero il permesso di entrare nei porci. Sotto l’occhio vigile di Cristo non potevano fare nulla senza il suo permesso.

I demoni sapevano benissimo cosa stavano chiedendo: volevano distruggere l’intera mandria. Cosa avrebbe detto poi la gente di quell’area? Avrebbero incolpato il Signore Gesù della perdita dei porci e avrebbero calcolato che la perdita dei porci era maggiore del recupero del posseduto. Non erano tipi da valutare una persona da più che una pecora. E satana conosceva la sua gente! A causa della loro perdita si sarebbero tutti ribellati contro il Signore Gesù e avrebbero rifiutato di riconoscerlo nella potenza della sua grazia. Così satana preservò il suo regno in quel luogo.

Ovviamente Gesù comprese le intenzioni di satana. Nondimeno gli concesse ciò che aveva chiesto. Il giudizio della perdita della mandria sarebbe caduto su quella regione. Cristo volle che vedessero che erano tutti in potere della corruzione. La maledizione del dominio di satana è su questa terra e in particolare nel mondo pagano. Se lo avessero visto, avrebbero riconosciuto Colui che è capace di di liberare le persone da quella maledizione. In questo modo, la grazia di Cristo che cerca le persone era all’opera anche nel giudizio portato da questa perdita. Stava invitando i gadareni alla fede.

Quel che satana aveva in mente, fece. L’intera mandria prese corsa. Correndo all’impazzata i suini si gettarono nel mare dai dirupi e annegarono. Satana lavora in questo modo distruttivo.

Una volta che i demoni furono fuori dalla mandria e lontani dall’occhio vigile del Signore Gesù, devono essersi sparsi di nuovo per il paese in cerca di altre vittime. Non era ancora giunto il momento di legarli. Cristo non avrebbe rovesciato i piani di satana dappertutto nella vita fino a che non fosse stato sparso lo Spirito santo. Ora gli aveva già mostrato il potere che aveva su di lui.

          I Gadareni. Quando i mandriani videro ciò che era accaduto, fuggirono e raccontarono il fatto in città e nei borghi. Allora l’intera regione venne a vedere cosa fosse successo. Videro l’uomo che era stato posseduto seduto, vestito e assennato. E da quelli che erano lì col Signore Gesù seppero esattamente cosa fosse avvenuto.

Che felici avrebbero dovuto essere! L’uomo sedeva lì completamente guarito. Ora non era più posseduto ma era un tempio dello Spirito santo perché credeva nel Signore Gesù e nella potenza della sua grazia. Lo Spirito santo non ci sopraffà come satana aveva sopraffatto quell’uomo. Essere guidati dallo Spirito santo non è la stessa cosa che essere posseduto. Lo Spirito di Cristo ci guida a servire il Signore di nostra propria volontà.

Che felici sarebbero dovuti essere i Gadareni! Invece furono solo impauriti. Non osarono sollevarsi contro il Signore Gesù ma pensarono che fosse stato mandato loro in giudizio. Quanto siamo lontani da lui se lo consideriamo in questo modo! E allora, a causa della nostra incredulità, Lui diventa effettivamente il nostro giudizio. Nella loro paure gli chiesero di lasciare il loro paese. Quella è sicuramente la cosa peggiore: implorare il Signore che se ne vada. E quanti ancora fanno esattamente la stessa cosa oggi!

Tuttavia, benché se ne sia andato, non lasciò il paese dei gadareni completamente a se stesso e al dominio di satana. Il posseduto che era stato guarito chiese il permesso di andare con lui. Il Signore Gesù non acconsentì. Gli fu detto di rimanere in quel paese di rendere testimonianza al suo nome. Doveva raccontare alla sua famiglia e ai suoi amici della misericordia di Dio nel Signore Gesù.

Questo non sarebbe stato un compito facile per quell’uomo ma era una vocazione meravigliosa. Evidentemente il Signore Gesù già si fidava di lui e di dargli un compito. Costui aveva visto molto di Cristo e divenne effettivamente un evangelista per l’intero territorio.

Il seme fu seminato lì. Successivamente fu portato lì anche il messaggio della morte e resurrezione di Gesù e dello spargimento dello Spirito santo. Allora il seme che era stato un tempo seminato deve aver portato frutto.


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