INDICE:

Decimo Comandamento

3. Privilegio speciale

 

In Romani 7:7 e 13:9, compare la parola “concupire” una traduzione della parola greca per desiderare, posarci il cuore, bramare. La parola “concupire” in questi versi fa riferimento al cercare cose proibite, ma il senso della parola “concupire” è buono o cattivo nei termini del suo contesto. La legge in Deuteronomio 5:21 condanna il concupire, desiderare, o prendere con la forza ciò che non è nostro di diritto.

Se desiderare e prendere con la forza o per legge ciò che appartiene al nostro prossimo è contro la legge di Dio, ne consegue che l’organizzazione di tale concupiscenza in un sistema è la creazione di una società anti-Dio. Un’economia di welfare — socialismo, comunismo, o qualsiasi altra forma di ordine sociale che prende da un gruppo per dare ad un altro — è pertanto trasgressione della legge di Dio organizzata in un sistema.

In una tale società, questa empia confisca può appropriarsi di ciò che appartiene al nostro prossimo chiedendo allo stato di servire quale strumento di confisca; concupire per legge non è meno peccato.

Una delle comuni giustificazioni per tale società dominata dalla concupiscenza è che si suppone sia moralmente necessaria per combattere i privilegi speciali. Il termine privilegio speciale è uno dei termini più abusati quanto dei più pericolosi. Evoca visioni di sfruttamento e di abuso e crea una situazione pregiudizievole dovunque sia usato. È un termine che ha fatto danni non indifferenti; un insulto comune dalla sinistra, è stato ampiamente raccolto e usato dalla destra. Se una cosa è definita “privilegio speciale” nella maggior parte dei casi ciò è sufficiente per destare ostilità nei suoi confronti.

La verità è che non è mai esistita nessuna società senza privilegi speciali, né è probabile che mai vi sarà. I privilegi speciali possono essere buoni o cattivi, a seconda della situazione. Un presidente ha privilegi speciali; una moglie e un marito hanno privilegi speciali l’uno con l’altro; i privilegi speciali sono un’inevitabile parte della vita.

Esaminiamo i possibili ordini sociali e il loro rapporto col privilegio speciale.

La prima possibile forma di ordine sociale è una di totale eguaglianza. Gli stati marxisti si attengono formalmente al principio: da ciascuno secondo le sue capacità a ciascuno secondo le sue necessità. In gradi diversi, tutte le società di welfare e socialiste si attengono a questo principio, benché la sua rigida interpretazione sia stata abbandonata perfino dalle nazioni comuniste. Ad ogni modo, questo principio marxista in realtà non elimina né il privilegio speciale né l’ineguaglianza. Anche se applicato nel modo più rigido, il principio marxista significa solo un’eguaglianza di ricchezza, non di lavoro. La ricchezza di chi ha successo viene data a chi fa peggio, e ai neghittosi. Privilegi speciali sono pertanto dati agli incompetenti, a chi riesce meno e ai fannulloni. Più una società marxista o qualsiasi stato cerca d’essere rigidamente egalitario, più sono radicali le ineguaglianze e i privilegi speciali che crea. Non c’è “eguaglianza” in un ordine ove uomini d’abilità vengono ostacolati o andicappati. Il privilegio speciale non è stato eliminato in Russia: un ordine moderatamente coercitivo e frequentemente ingiusto fatto di privilegi speciali è stato scambiato per un ordine sociale basato sulla coercizione totale, radicale ingiustizia, e crudeli privilegi speciali.

Un secondo possibile ordine sociale è quello ch’è stato chiamato meritocrazia. Ad un grado molto ampio questo è l’obbiettivo degli stati socialisti Fabiani, in particolare la Gran Bretagna. Il principio del servizio civile è applicato a tutto l’ordine sociale. Parkinson ha citato l’origine cinese degli esami scritti competitivi [1].  In origine, lo scopo dell’esame scritto era d’esaminare i candidati nell’educazione classica; gradualmente, il test è stato modernizzato ed esamina attitudine, fattori psicologici, e intelligenza generale.

Una meritocrazia pertanto insiste sugli esami ed è ostile alla famiglia perché la famiglia è lo strumento più importante in tutta la storia per promuovere privilegi speciali per i suoi membri. Goethe espresse la questione in questo modo:

Per poter realmente posseder ciò che erediti

Devi prima guadagnarlo col tuo merito.

Questo significa che le tasse di successione devono essere usate per distruggere il desiderio della famiglie di conferire ai propri membri privilegi speciali. Michael Young, nella sua satira sulla meritocrazia, ha dichiarato con chiarezza la questione:

L’influenza aristocratica non sarebbe mai durata così a lungo, neppure in Inghilterra, senza il sostegno della famiglia: il feudalesimo e la famiglia vanno a braccetto. La famiglia è sempre il pilastro dell’eredità. Il genitore ordinario (oggi non sconosciuto, dobbiamo dolorosamente ammetterlo) voleva passare i suoi soldi ai suoi figli piuttosto che a uno di fuori o allo stato; il figlio era parte di se stesso, e lasciandogli in eredità della proprietà si assicurava una sorta d’immortalità: il padre ereditario non moriva mai. Se i genitori avevano un’attività, un commercio di famiglia che in un senso li incarnava, erano ancor più ansiosi di passarla a qualcuno del loro sangue che la dirigesse. I genitori, controllando la proprietà, controllavano anche i loro figli; come affermazione di potere la minaccia di eliminare un figlio dal testamento aveva quasi la stessa efficacia nella Gran Bretagna industriale di quanto ne aveva avuta in quella agricola. …
Per secoli la società è stata il campo di battaglia tra due grandi principi: il principio della selezione operata dalla famiglie e quello della selezione operata dal merito….

Abbiamo dovuto sopportare i fallimenti della famiglia. Abbiamo dovuto riconoscere che quasi tutti i genitori cercheranno di ottenere ingiusti vantaggi per la loro progenie. La funzione della società, la cui efficienza dipende dall’osservanza dei principi di selezione per meriti, deve prevenire che tale egoismo faccia alcun serio danno. La famiglia è il guardiano di individui, lo stato il guardiano dell’efficienza collettiva, e questa funzione lo stato è capace di svolgerla perché i cittadini stessi sono divisi nei loro interessi. Come membri di una famiglia particolare vogliono che i loro figli abbiano ogni privilegio. … Noi sottostimiamo la resistenza della famiglia. Essa è ancora il più fertile letto di semina di sentimenti reazionari [2] .

In una società orientata alla famiglia, le persone non solo favoriscono i propri parenti e amici, ma aumentano il fattore del privilegio speciale incrementando i vantaggi di quelli che sono già più avanti o lavorano sodo e sono attrattivi. L’affermazione più offensiva che sia mai stata fatta sul privilegio speciale è probabilmente la dichiarazione di Gesù Cristo: “Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha” (Mt. 25:29). Questo manifesto ricompensare iniziativa e successo è un oltraggio per molti.

In una meritocrazia, un rigido sistema d’esami determina chi avrà più istruzione e formazione avanzata e chi entrerà nelle professioni. La disponibilità di intelligenza superiore è limitata, e tutte le professioni ne hanno bisogno. Il sistema di test è inteso per individuare e sviluppare tali menti. Ciò significa che, poiché la meritocrazia possiede un ipotetico metodo scientifico per testare intelligenza e attitudine, quelli che sono bocciati sono in un senso reale dei falliti. In una società di privilegi speciali, nota Young, i falliti possono dare la colpa al sistema e rivendicare che non hanno mai avuto un’occasione; in una meritocrazia, sono costretti a concludere, su basi scientifiche, che sono inferiori. La cosiddetta eguaglianza di un metodo d’esame crea in questo modo una frattura più profonda [3].

La meritocrazia non solo crea un più profondo senso d’ineguaglianza, ma neppure porta al vertice le migliori abilità. Il metodo d’esame proviene, significativamente, dal retroterra del servizio civile. Di fatto identifica e alleva la mentalità burocratica, non l’inventore o l’imprenditore. È orientato ad una mentalità statalista, non ad una mente cristiana o libera.

In questo modo, la meritocrazia crea una nuova élite, una classe particolarmente privilegiata di intellettuali e di burocrati, che prosperano sotto il sistema d’esame. Crea una nuova classe dirigente organizzata nei termini di questi nuovi standard. La Gran Bretagna sta rimpiazzando i suoi vecchi Lord con la nuova House of Lords, costituita da intellettuali e politici laburisti. Il privilegio speciale non è stato evitato: è semplicemente stato spostato da un gruppo ad un altro. Inoltre, i funzionari statali, in ogni società socialista, danno privilegi speciali ai loro figli; la famiglia in questo modo si riafferma, ma ora rinforzata col potere di uno stato monolitico.

L’ascesa della meritocrazia ha una correlazione con la rivolta studentesca della seconda metà del ventesimo secolo. Gli studenti, in quanto prodotto delle scuole statali, hanno creduto nell’autorità della scienza e della macchina. Il computer e i suoi test abbe il suo peso. Nei termini di meritocrazia, molti si videro come potenziali falliti. Il primo grande slogan della ribellione fu preso in prestito dal computer: “Non piegare, punzonare o mutilare”[4].  Temendo di fallire nel disumano mondo della meritocrazia, molti “abbandonarono la scuola”. Il computer e i suoi test avrebbe rivelato che erano degli sciattoni? Divennero sciattoni sporchi e arruffati per protesta. Contrapposto al sistema socialista Fabiano di meritocrazia, li attrasse il primitivo comunismo egualitarista [5].

Una terza forma di società, di carattere biblico, è orientata alla famiglia. Lo stato è limitato a un ministro di giustizia, e viene data al mercato e all’iniziativa individuale la libertà di sviluppo. Allora lo stato è escluso da qualsiasi parzialità nei procedimenti giuridici. Ogni canale dello stato è allora occupato con la giustizia, non col privilegio speciale. Allora famiglie, organizzazioni, e datori di lavoro sono liberi di dare privilegi speciali a chi sembra loro opportuno.

Nella parabola dei lavoratori nella vigna, Gesù raccontò del padrone di casa che assunse uomini al mattino, metà mattina, mezzogiorno, e pomeriggio, e li pagò lo stesso ammontare. Forse per questo modo di fare ci sarà stato un fondamento economico. Spesso, a causa del tempo atmosferico, l’uva deve essere raccolta tutta in uno stesso giorno. Mentre il giorno avanzava, forse divenne più urgente prendere i lavoratori ancora disponibili prima che altri li assumessero. In tale situazione il costo del lavoro avrebbe teso ad aumentare. La parabola, però, non sembra dare alcun fondamento per una tale interpretazione. Quelli arrivati più tardi stavano inoperosi, disoccupati. I vendemmiatori protestarono per essere stati pagati con un identico salario; la paga non era al di sotto dello standard. La loro protesta era un attacco al privilegio speciale di quelli arrivati tardi che ricevettero il loro stesso salario. La risposta di Gesù è importante sia come principio religioso che economico, di fatto un principio per il tutto della vita: “Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perché io sono buono?” (Mt. 20:15). Il contratto con quelli assunti per primi era stato pagato onestamente. Era privilegio del padrone della vigna dare quanto desiderava a chiunque. Il diritto di dare privilegi speciali è un aspetto basilare della libertà, e della proprietà privata. Se viene negata la libertà individuale di conferire privilegi speciali, allora sono negate la libertà e la proprietà privata.

Ancor di più, il mondo viene ridotto a qualcosa d’impersonale e meccanicista. I privilegi speciali esistono perché esistono le persone. Chi lavora sodo è ricompensato ricevendo qualcosa di più che il compenso dovuto come atto di gratitudine, o per creare incentivazione.

L’ostilità per la famiglia negli stati socialisti è dovuta al fatto che essa è un gruppo orientato al privilegio speciale. La famiglia sarà sia più dura sui suoi membri di quanto lo sarà la società, sia più generosa. In una società orientata alla famiglia, chiese, organizzazioni e comunità tendono ad essere dominate da una moralità motivata dalla famiglia e saranno personalistiche. Allora i privilegi speciali diventeranno routine. Conant ha reso chiara la sua ostilità per la famiglia come istituzione “aristocratica”, cioè un’istituzione di privilegi speciali. Per lui è aliena alla democrazia [6]. Per Conant e altri, la scuola statale è un’agenzia per favorire la democrazia e limitare il potere della famiglia.

L’atteggiamento dei vendemmiatori nella parabola era di concupiscenza; implicava un desiderio di prevenire altri dal ricevere ciò ch’era legittimamente loro. Era un attacco al “privilegio speciale”. Ogni attacco di questo tipo è un tentativo di coartare empiamente per poter attribuire privilegi nei termini dei nostri desideri.

Qualsiasi legge che cerchi di legiferare separatamente dalla legge di Dio è un caso di empia coercizione. Gli esempi di leggi di questo tipo sono molti. Turner ci dà un’illustrazione significativa:

Due persone avrebbero potuto passeggiare lungo qualsiasi strada degli Stati Uniti nel 1930 — uno con una bottiglia di whiskey sotto braccio e uno con un lingotto d’oro in tasca, e quello col whiskey sarebbe stato considerato un criminale mentre quello con il lingotto d’oro sarebbe stato considerato un cittadino ligio alla legge. Se la stessa cosa accadesse in qualsiasi città degli Stati Uniti nel 1970 , quello col whiskey sarebbe il cittadino ligio alla legge e quello col lingotto d’oro sarebbe il criminale [7].

Tali leggi promuovono l’illegalità perché violano il principio fondamentale della legge biblica: che tutti i giudizi e ogni legislazione si fonda sulla giustizia di Dio piuttosto che sulla volontà dell’uomo e le politiche dello stato.

Note:

1 C. Northcote Parkinson, Parkinson’s Law; Cambridge: The Riverside Press, 1957, p. 49 s.

2 Michael Young, The Rise of Meritocracy, 1870-2033, An Essay on Education and Equality; London: Thames and Hudson, 1958, p. 24 s.

3 Ibid., pp. 83-100.

4 Nota del traduttore:Già negli anni ’50 e ’60, i primi computer ricevevano le loro istruzioni alimentando enormi mazzi di schede perforate. La disposizione delle fessure perforate nelle carte determinava le istruzioni fornite dal computer. Quindi era importante che le carte fossero mantenute in ottime condizioni, tutte nell’ordine corretto, chiare e pronte per essere inserite attraverso uno slot nel computer. Una singola carta che era stata “piegata, fusa o mutilata” poteva ingombrare l’intero processo, causando ore di ritardi e richiedendo la riesecuzione di interi programmi.

5 Sul merito, vedi F. A. Hayek, The Constitution of Liberty; University of Chigago Press, 1960, pp. 85-102. (In Italiano: La società Libera; Rubbettino, 2011).

6 James Bryant Conan, Education in a Divided World, The Function of the Public School in Our Unique Society; Cambridge: Harvard University Press, 1948, p. 8.

7 W. W. Turner, The Amazing Story of the British Sovereign; Nashville, Tennessee, 1970, p.4.


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