PIERRE COURTHIAL (1914-2009) è stato uno degli ecclesiastici protestanti più in vista nella Francia della seconda metà del XX Secolo, collocandosi nella tradizione riformata di Auguste Lecerf e Pierre Marcel. Il dr. Courthial è stato il pastore più anziano de L’Église Réformée de l’Annonciacion a Parigi per più di un ventennio. Durente quel periodo promosse anche una riflessione teologica rigorosa trasversalmente alle denominazioni, lavorando con Henry Blocher e Marie de Védrines per pubblicare il giornale teologico Ichthus  e per istituire e dirigere il Centro per gli Studi Evangelici Teologici (Centre d’Études de théologie évangélique) a Parigi. Ha servito dal 1974 al 1984 come professore di etica e teologia pratica all’appena istituito Faculté Libre de Théologie Réformée (ora Faculté Jean Calvin) a Aix-en-Provence assieme a Pierre Berthoud, William Edgar, Peter Jones e Paul Wells. Nel 1979 gli fu conferita una laurea honoris causa dal Westminster Theological Seminary. Dopo il suo ritiro nel 1984 continuò a scrivere articoli di teologia pubblicati ne La Revue réformée  insieme a due importati opere. Ha risieduto a Parigi con sua moglie Helen con la quale ha avuto cinque figli, fino alla sua morte nell’aprile del 2009.

Nel libro Un nuovo giorno di piccoli inizi, Pierre Courthial dipinge su un’ampia tela le verità e la storia del cristianesimo dalla creazione al presente. La sua interpretazione della storia è scritta dalla prospettiva di un Dio sovrano e personale che dirige il proprio piano pattizio: un disegno che rimane stabile lungo i secoli. Da un panorama celeste ci presenta una chiara immagine della storia dall’antichità alla deificazione dello stato moderno.

Courthial scrive con due temi principali. Primo, dichiara con forza che nei suoi due millenni la chiesa ha stabilito quattro grandi dogmi, col quinto ancora non stabilito. I dogmi accettati sono le dottrine ortodosse della Trinità, dell’incarnazione di Gesù Cristo, della salvezza per grazia mediante la fede e dell’autorità della sacra Scrittura.  Il quinto dogma, ancora non stabilito, è il dogma teonomico il quale dichiara che l’uomo in ogni aspetto della propria vita si trova collocato sotto l’autorità della Legge divina.

Il suo secondo tema traccia la provvidenziale mano di Dio che intesse il suo proponimento attraverso la storia in anticipazione della vittoria sulla terra del regno di Cristo sulle idolatriche forze dell’Umanesimo.

La pubblicazione in italiano di questo libro è un progetto in realizzazione ma la sua bellezza, il suo profumo più europeo rispetto ad altri pubblicati su questo sito, la sua impellente necessità, ci costringono a presentarne un’anteprima. Parole o numeri di pagine in rosso significheranno che non hanno ancora la loro collocazione finale nell’opera. Per ciascuno degli 8 Capitoli provvederemo anche il formato PDF. A causa dell’abbondanza di note (circa 240 solo negli ultimi tre capitoli) e del fatto che l’autore le ritiene più importanti del testo stesso, consigliamo di leggerlo in quel formato per avere le note a fondo pagina e non alla fine del capitolo.

Si ringraziano Federica Francione per l’accurata e minuziosa cura nella traduzione di questo libro che l’autore definisce “non facile” e Giorgio Modolo per la revisione. Altri eventuali collaboratori (colpevoli?) saranno citati man mano che il progetto progredisce.

Lo staff di Cristoregna

 

 

LA GIUSTIZIA INNALZA LE NAZIONI

Il dipinto di Paul Robert La giustizia innalza le nazioni è sulla scalinata nel vecchio edificio della Corte Suprema a Losanna sulla quale i giudici dovevano salire ogni volta che andavano a giudicare un caso. Robert volle rammentare loro che la collocazione che la Riforma aveva dato alla Bibbia provvedeva la base non solo per la morale ma anche per la legge. Robert dipinse sullo sfondo molti tipi di casi giuridici e i giudici nelle loro toghe nere posti dietro al banco dei giudici. Il problema è posto magnificamente: come giudicheranno i giudici? Su quali basi procederanno affinché il loro giudizio non sia arbitrario? Sopra di essi Robert dipinse la Giustizia in piedi non bendata, con la sua spada puntata non verticalmente verso l’alto ma in giù verso un libro, e sul libro c’è scritto “La Legge di Dio”. Questo dipinto esprime la base sociologica, la base giuridica, nel Nord Europa dopo la Riforma. Paul Robert aveva compreso la portata della Riforma nell’area della giurisprudenza. È la Bibbia che fa da base alla legge.

– Francis Schaeffer


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