INTRODUZIONE

Quando nella primavera del 2021 riuscii a procurarmi una copia della presente opera del dottor Courthial, ancora non sospettavo di quanto importante questa lettura sarebbe stata per la mia vita. Ero reduce come tutti da un anno particolarmente denso di difficoltà: il mondo intero stava subendo paurosi ed epocali stravolgimenti a causa della profonda crisi innescata dalla pandemia di coronavirus e a molte delle vecchie certezze, agli assetti e alle strutture politiche, economiche e sociali dell’Occidente, venivano inferti continui e violenti colpi destabilizzanti.

Nella stessa maniera anche la struttura e le fondamenta della mia fede venivano gravemente scosse e danneggiate. Il mio “cristianesimo dei cinque sola” vissuto per tanti anni nella cornice del New Calvinism “giovane, irrequieto e riformato” – tanto in voga nei circoli evangelici del Vecchio Continente nei quali ero cresciuto – si rivelava insufficiente nel fornire risposte adeguate ai bisogni, ai dubbi e alle paure inedite causate dalla “nuova normalità” del Grande Reset della religione umanista, intenta con i suoi sommi sacerdoti a forgiare l’ennesima “truffa messianica” e, quindi, l’ennesima tragedia totalitarista della storia recente.

Era in questo cupo contesto che l’opera dell’accademico francese – consigliatami da un amico e acquistata a scatola chiusa – giungeva provvidenzialmente in una casa in lockdown, nella quale era penetrate la confusione e la paura di un tempo di grande disordine spirituale, morale ed intellettuale, inaugurando in tal modo per me e la mia famiglia un nuovo percorso di grazia e obbedienza, un nuovo giorno di piccoli inizi.

Questo libro è stato fondamentale perché capace di donarmi comprensione per il severo giudizio divino che andava dispiegandosi sotto i miei occhi e accettazione per le “macerie” che inevitabilmente ne sarebbero derivate; ma allo stesso tempo anche una speranza gioiosa e una visione solida per il futuro del Vangelo, con una terra che non può smettere di essere sempre più ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno (Abacuc 2:14).

Proprio dalla convinzione postmillenarista del trionfo di Dio su tutte le forze del male nasce l’immensa fiducia che anima questo libro: in Courthial Dio, nella sua immensa grazia e fedeltà, ha dato alla Sua chiesa un magnifico dottore della fede capace di guidare e incoraggiare il suo popolo a perseverare nella speranza della vittoria. Che dono opportuno in questi tempi di sfacciata e insopportabile ribellione al Vangelo, alla legge e allo stesso ordine creazionale da parte di un uomo autodichiaratosi autonomo, artefice e amministratore del proprio destino, signore e legislatore del proprio (dis-)ordine; un tempo in cui la chiesa stessa non pare aver ben individuato il proprio nemico e le armi necessarie per poterlo combattere e sconfiggere, e che ora da esso si sente sopraffatta, contaminata a sua volta dal germe dell’umanesimo e tragicamente divenuta in gran parte a-nomiana o, addirittura, anti-nomiana.

“Un nuovo giorno di piccoli inizi” consiste in tre summae: teologica, storica e apologetica. La prima illustra il Patto di Grazia. La seconda presenta la storia della chiesa alla luce di questo patto divino. La summa apologetica ci mostra, infine, come applicare la parola-legge di Dio sia ai mali che alle sfide del nostro secolo.

È un’opera “cattolica”, ovverosia completa secondo l’intera Scrittura (tota scriptura), in linea con i credi antichi e le confessioni della Riforma del XVI e XVII secolo. È affascinante osservare come in essa Courthial sia in grado di raccogliere ed illustrare in un unico fascio dogmatico l’intero disegno di Dio, secondo il quale tutte le cose puntano a Cristo, il capo dell’unico Patto di Grazia, e da Lui sono tenute insieme dalla creazione fino a noi.

La storia della redenzione per Courthial è un’entusiasmante avanzata attraverso le fasi della storia della salvezza del mondo passando di vetta in vetta: le stesse che il salmista fiduciosamente scruta in cerca di aiuto (Salmo 121); questi monti sono specificamente quelli dell’Alleanza (Eden, Ararat, Moriah, Sinai e Sion) e trovano il proprio culmine sul Calvario, dove Dio compie la propria promessa con la vittoria di Gesù Cristo sul male, sulla morte e sul diavolo.

Questa vittoria del trionfo di Cristo sulla croce inaugura il Regno di Dio, il quale avanza adesso secondo la fedeltà, la perseveranza, l’obbedienza dei suoi sudditi all’intera parola-legge di Dio. La testimonianza profetica della legge e del Vangelo della chiesa metterà sotto i piedi del nostro Signore tutti i suoi nemici, fino al compimento dell’età. E così nella nuova creazione, nel nuovo cielo e nella nuova terra, noi, il popolo vittorioso di Dio, abiteremo eternamente alla sua santa presenza.

È notevole l’efficace impegno di Courthial nell’ultima sezione del libro – che reca l’iconico e fiero titolo “L’Umanesimo sconfitto dalla Legge di Dio” – di armonizzare l’aspetto più spiccatamente etico-giuridico di tutta la Scrittura con quel Vangelo “che precede e sottende ogni comandamento” fin da Adamo ed Eva. Qui l’autore formula un appello accorato ai membri del patto a darsi all’obbedienza della parola-legge di Dio, al fine di confondere gli errori di un mondo che si autoproclama “moderno” mentre è una semplice replica, a livello globale, di quelle antiche eresie mille volte confutate e che ora sono sintetizzate da uno slogan nuovo: il culto dell’uomo da parte dell’uomo.

Il mio auspicio è che i lettori italiani possano apprezzare la scrittura di questo libro, denso di meravigliosi e necessari contenuti, composto, però, con rara ed efficace sintesi, oltre che con sensibilità e gusto “europei” – distanti da una certa “spigolosità” tipica di altri autori teonomisti d’oltreoceano – e ne possano cogliere l’appello a riscoprire e ad amare le norme dell’ordine santo di Dio, le quali ricevute come Novella di Grazia, non potranno che presto irrompere sulle tristi macerie umaniste intrise di morte diventando lume e regola in ogni campo, giacché esse esprimono l’autentica morale e il vero diritto per tutta l’esistenza, personale e sociale, di tutti gli uomini e le nazioni.

Luca Francione

Oerlenbach, Germania, 05/07/2023


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