INDICE:

Il Quinto Comandamento

7. La Famiglia e l’Autorità

 

I romani conquistarono la Giudea, ma, più tardi, quando i cristiani conquistarono Roma, i romani dissero di questa fede biblica dalle origini ebraiche: “Victi victoribus leges dedurunt” —“I conquistati hanno dato la loro legge ai conquistatori.”1  La legge del tardo Impero Romano e dell’occidente cristiano è stata ampiamente alterata dalla legge biblica e fondamentale a questo cambiamento è stata l’alterazione della legge concernente la famiglia.

La riforma giuridica cristiana fondamentale fu istituita da Giustiniano e dalla sua imperatrice Teodora nel VI Secolo. Zimmerman ha riassunto le riforme cristiane basilari concernenti il sesso e la famiglia. Primo, “Nel matrimonio furono permesse pubblicamente solo le relazioni etero-sessuali.” Tutte le relazioni sessuali altre dalle normali relazioni maritali erano ora illegali e peccaminose. Secondo, questa classificazione di tutte le altre forme di sessualità come “eccepibili” era “applicata a ogni classe sociale” senza distinzioni. La famiglia divenne il normale e legale modo di vivere per tutti. La prefazione a questa porzione della Novellae Constitutiones dichiarò:

Le legislazioni precedenti hanno trattato con aspetti di questa materia in modo frammentario. Ora cerchiamo di metterle tutte insieme e di dare al popolo certe chiare regole di condotta in modo da fare della famiglia (de nuptiis) l’ordinaria forma di vita per tutti gli esseri umani per tutti i tempi e dovunque. Lo scopo di questo è di garantire alla specie umana immortalità artificiale. Questo è il modo cristiano di vivere.

Terzo, le attività sessuali proibite furono rese punibili per legge, specialmente le forme di sesso commercializzato. Quarto, e Zimmerman nota: “Fondamentale,” “Contratti che implicassero attività sessuali extra-famigliari come contraccambio per sostegno o doni furono resi illegali.” Tutte le parti in tale contratto divenivano complici di un’azione illegale. Tra le altre cose il concubinato perse il suo status giuridico. Quinto, questi passaggi di leggi furono “parte di un più ampio movimento per fare della famiglia il definito modo di vivere e la condizione stessa dalla vita.” Il risultato di questa legislazione fu la ri-direzione della civilizzazione. Fu la creazione di un “sistema di famiglia che sarebbe stati il più adatto a una grandezza pianificata. Gli autori non presero mai in considerazione un uomo perfetto. Cercarono di arruolare l’uomo comune in un sistema sociale che potesse raggiungere una qualche grande unità mondiale, civilizzata”2

Gli effetti di questa legislazione furono estesi. Due importanti aree di cambiamento furono eredità e proprietà. Le leggi di successione erano ora governate da considerazioni famigliari, con la moglie legittima e i suoi figli possessori di uno statuto non dato a concubine o amanti e i loro figli. La limitazione dell’eredità alla famiglia legittima fece della famiglia l’agente e il potere significativo rispetto alla proprietà. La famiglia era ora molto più che l’unità sociale basilare: era in essenza il sistema sociale. Era il sistema sociale, però senza i soffocanti e immorali poteri del sistema famigliare del culto degli antenati. Nel culto degli antenati la famiglia è orientata al passato e ostile al futuro. Nel sistema famigliare cristiano, la legge mosaica come interpretata nei termini delle regole neotestamentarie per la famiglia, la prospettiva è quella del futuro cristiano, del regno di Dio e dei suoi requisiti per l’oggi e il domani.

Senza l’autorità della famiglia, una società corre velocemente verso l’anarchia sociale. La fonte dell’autorità famigliare è Dio; la sede immediata dell’autorità è il padre o il marito (1Co. 11:1-15). L’abdicazione della propria autorità da parte del padre, o la negazione della sua autorità, conduce all’anarchia sociale descritta da Isaia 3:12. Le donne dominano gli uomini; a quel punto i bambini guadagnano una indebita libertà e potere e diventano oppressori dei loro genitori; in tale ordine sociale i governanti svirilizzati conducono fuori strada il popolo e distruggono il tessuto della società. Il risultato finale è il collasso sociale e la cattività (Isa. 3:16-26), e una situazione di pericolo e di rovina per le donne, un tempo di “vergogna” e di “disonore”, nel quale le donne femministe un tempo indipendenti sono umiliate nel loro orgoglio e cercano la protezione e la sicurezza di un uomo. Di fatto, sette donne, disse Isaia, cercheranno un uomo in mezzo alle rovine, e ciascuna lo supplicherà di sposarla e sono disposte a mantenersi da sole purché il disonore e le vergogna che soverchiano la donna sola e indifesa siano rimossi da loro (Isa. 4:1).3

Isaia chiaramente vide l’assenza dell’autorità maschile come produttiva di caos sociale. L’uomo come capo famiglia è il necessario principio d’ordine e anche il capo in comando. Il dominio è il principio di Dio per l’uomo sopra la natura (Ge. 1:28), e per il maschio nella persona del padre o del marito nella famiglia (1 Co. 11:1-15). Il dominio come natura e prerogativa del maschio si trova in tutto il mondo animale in quanto parte dell’ordinamento della creazione di Dio. Negli animali, come ha indicato Ardrey, c’è una preminenza del dominio sul sesso ed altri impulsi. “Viene il tempo in cui il maschio perderà ogni interesse nel sesso, ma combatterà ancora per il proprio status.” Infatti, “Il predominio negli animali sociali è un istinto universale indipendente dal sesso.”4 Questo istinto maschile per il dominio negli animali si rivela in tre modi: primo, nella territorialità, cioè un istinto e un impulso alla proprietà, e, secondo, nello status, un impulso a stabilire il dominio nei termini di rango in un ordine rigidamente gerarchico, e, terzo, sopravvivenza, e ordine come mezzo per sopravvivere. È così per animali nel loro habitat naturale; gli animali negli zoo, essendo in una società di welfare, sono maggiormente assorbiti dal sesso.5  Nel maschio, il dominio porta ad un’aumentata potenza sessuale e longevità.6 Inoltre, “È una curiosa caratteristica degli istinti all’ordine che la maggior parte siano mascolini.”7  Gli istinti sessuali e materni delle femmine sono personali e pertanto in un senso anarchici.

Queste caratteristiche sono vere anche della vita umana. La donna si fa assorbire dai problemi di legge e ordine in maniera personale, cioè quando la sua famiglia e la sicurezza della sua famiglia è minacciata dal loro sfacelo. L’uomo s’interesserà dei problemi della società indipendentemente dalle condizioni di crisi; la donna diventa preoccupata quando lo sfacelo sociale ha implicazioni personali, le sua preoccupazione a quel punto è capitale.

Maschio e femmina hanno bisogno l’uno dell’altra, e ordine pio significa matrimonio, l’unione di uomo e donna sotto Dio e alla sua gloria e servizio. Separati l’uno dall’altro, o in disprezzo o in disaccordo l’uno con l’altro, le cose importanti di uomo e donna tendono a diventare unilaterali. Forse, un esempio di ciò più significativo di altri, estremo quasi al punto di essere caricatura, è quello di Enrico VIII d’Inghilterra e della regina Caterina.

Caterina meritava di diventare il santo cattolico del giorno più di Tommaso Moro. Moro fu un umanista dal principio alla fine; Caterina fu una pia donna di fede e coraggio intensi. Figlia della grande Isabella di Spagna, condivise con sua sorella, ingiustamente chiamata Giovanna la Pazza, un assorbimento quasi incredibile con l’aspetto puramente personale delle questioni. Come risultato, il suo depravato padre, Ferdinando, che Caterina amava ciecamente, riuscì ad usare Caterina come pedina per il potere spagnolo, quasi al punto di distruggere l’Inghilterra. (Ferdinando aveva ucciso il marito di Giovanna e usurpato il trono di Giovanna, e non ebbe scrupoli ad usare a proprio vantaggio qualsiasi parente.) Caterina fu egualmente cieca nel trattare col proprio marito Enrico ove erano implicate questioni più che personali.8

Enrico VIII, dall’altra parte, non si può vedere in termini puramente personali [femminili], come uno fondamentalmente interessato alla propria lussuria. Certamente Enrico fu un peccatore qui, ma il suo desiderio basilare fu quello di preservare il regno dall’anarchia ottenendo un erede maschio. Prima dell’ascesa di suo padre al trono, l’Inghilterra era stata per lungo tempo lacerata e dissipata da una sanguinosa e intermittente guerra di successione.9 L’interesse fondamentale di Enrico fu di preservare l’ordine mediante una successione dinastica forte e sicura che per lui significava un erede maschio. Questa fu per Enrico la considerazione morale fondamentale, proprio come la relazione personale fu la considerazione fondamentale per Caterina.

Enrico interpretò tutti gli eventi e giustificò ogni passo nei termini di questo principio. Uomo intelligente e di talento, era anche immaturo e giusto in se stesso [farisaico].10 Ma non era da solo nel considerare la situazione dell’Inghilterra e la propria nei termini delle questioni impersonali di ordine e successione. Sia Lutero che Melantone furono proni a vedere la risposta alla condizione di Enrico in una bigamia legale, e papa Clemente VII fece un simile suggerimento. Si fanno tentativi per scusare entrambi, dando poco merito ai tentativi; quali che siano state le loro ragioni, questi capi religiosi diedero il suggerimento. Tutti, in quanto uomini, erano preoccupati per la scena politica e del problema dell’ordine in Inghilterra contrapposti ai problemi puramente personali di legge e ordine tra Caterina ed Enrico.

Questo episodio, nella sua asprezza e forma estrema, rivela le diverse nature di uomo e donna. Ma gli uomini coinvolti in questo triste evento furono almeno preoccupati per qualche tipo d’ordine, in certi momenti anche immoralmente. Oggi, gli uomini, avendo ampiamente abdicato la loro mascolinità sono meno interessati con l’ordine e più con la gratificazione. Di conseguenza, le donne, poiché è in ballo la loro sicurezza e quella dei loro figli, si occupano dello sfacelo della società e di legge ed ordine. L’azione sociale e politica diventa in questo modo una pressante preoccupazione femminile. La loro preoccupazione sottolinea lo sfacelo della società e il fallimento degli uomini. Dove le donne siano preoccupate della loro difesa, significa normalmente che o un pauroso invasore esterno sta minacciando la società, oppure all’interno dell’ordine sociale gli uomini hanno cessato di fare la funzione di uomini. A quel punto si sviluppa il potere matriarcale come sostituto di un normale ordine giuridico.

La società matriarcale è in questo modo la società decadente o frantumata. Il carattere fortemente matriarcale della vita dei Negri è dovuta al fallimento morale degli uomini Negri, il loro mancare di essere responsabili, di sostenere la famiglia o di provvedere autorità. Lo stesso vale per le tribù indiane d’America, anch’esse oggi matriarcali. In tali società le donne provvedono una porzione considerevole del reddito famigliare perché la deriva morale dei maschi lo rende necessario. Un elemento fortemente permissivo domina nell’educazione dei bambini, e il fallimento morale dei maschi viene trasmesso alla generazione successiva.

La stessa tendenza d’andare verso una società matriarcale è oggi in evidenza nella cultura occidentale. Bisognerebbe mettere in rilievo che, contrariamente all’opinione popolare, una società matriarcale non è una società in cui le donne dominano, ma piuttosto una società in cui gli uomini mancano di esercitare il loro dominio, talché le donne sono confrontate da una doppia responsabilità. Devono fare il loro lavoro, e poi lavorare per alleviare l’anarchia creata dal fallimento morale degli uomini. In una società matriarcale le donne sono appesantite, non promosse; sono penalizzate, non ricompensate.

I principi dell’ordine della famiglia cristiana furono delineati nel 1840 da Mattew Sorin:

I doveri che scaturiscono dalla relazione (del matrimonio)
1.   Affetto reciproco. Secondo l’ordine e la costituzione del divino governo, l’uomo è designato a governare nelle faccende di questa vita. È sua prerogativa tenere le redini del governo domestico e di dirigere gli interessi famigliari in modo da condurli a una conclusione felice e onorevole. Questa investitura da parte di Dio ha avuto inizio nell’ordine della creazione; e la sua convenevolezza è manifesta nell’ordine della caduta. Ma tuttavia, come è diritto del marito governare, è anche suo dovere governare con moderazione amore — amando sua moglie “Come Cristo amò la chiesa,” Efesini v. 25. E così, pure, l’obbedienza della moglie non deve essere l’offerta riluttante di uno spirito scortese, ma il lieto servizio di una mente soddisfatta; “anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli.” 1 Pietro iii. 1-5.

2.   Mutua fiducia. Nulla è o può essere di maggiore importanza di questo, nel mantenere con attivo e vigoroso esercizio l’affetto coniugale. Distruggere la fiducia è rimuovere le fondamenta di tutto ciò che è eccellente e di valore nel circolo famigliare. …

3.   Mutua attenzione e rispetto. Non vuoti giri di attenzioni cerimoniose, che vengono ostentati nella cerchia famigliare in certe occasioni apparentemente più per piacere a chi li osserva, che ad esprimere il genuino sentimento dell’anima. Parliamo di quel semplice, ingenuo e non premeditato rispetto ed attenzione, che l’amore genuino ispira.

4.   Mutua collaborazione. La prima donna fu data all’uomo, non perché vivesse del suo lavoro, neppure perché lavorasse per il vivere di lui, fu designata perché fosse uno con lui, un eguale che condividesse le sue tristezze e le sua gioie, doveva essere per lui un aiuto convenevole. C’è una triplice assistenza che le persone sposate si devono reciprocamente, nel dare interesse e godimento al cerchio della famiglia.

1.   C’è una collaborazione nel promuovere gli interessi temporali della famiglia.

2.   Ancora, c’è una mutua collaborazione nel mantenimento dell’ordine — nell’educazione governo dei figli. …

I diritti dei genitori nei loro figli sono uguali. Se questi figli sono onorabili e prosperi nel mondo, la felicità è di entrambi. Se sono scialacquatori e cattivi la sventura non è di uno più che dell’altro.

È pertanto un dovere evidente da sé, e quello più solennemente vincolante i genitori, contribuire le loro unite capacità, influenza ed autorità, per “Allevare i loro figli nella via che devono seguire.”

3.   C’è anche una mutua collaborazione nel promuovere il benessere spirituale l’uno dell’altro….

In aggiunta a questi concetti generali, noi possiamo qui, opportunamente, notare alcuni altri doveri speciali, che sono dovuti reciprocamente tra marito e moglie. Così è richiesto che la donna mostri uno spirito di subordinazione, e che obbedisca suo marito. Efesini v. 22. Ma è anche richiesto al marito che ami e protegga la moglie — che coltivi per lei il più tenero affetto — che la protegga secondo il suo potere, nella persona – salute – proprietà – e reputazione. Dovrebbe essere fornita ogni cosa afferente al suo benessere, per quanto sia in suo potere, con una mente pronta e contenta. “Egli deve amare sua moglie come Cristo amò la chiesa.” Efesini v. 25. “Com’è richiesto alla moglie, che rispetti suo marito, non come un essere superiore, ma come suo superiore nell’economia domestica; e che, perciò, non usurpi l’autorità sull’uomo, perché Adamo fu fatto per primo, poi Eva.” 1 Timoteo ii, 11, 14. Pertanto il marito è anche vincolato a non rendersi ridicolo o disprezzabile agli occhi di sua moglie, con qualsiasi indecenza nel parlare, o associandosi a persone vili e insignificanti. Egli deve mantenere il suo posto, non tanto col potere fisico o con la forza bruta, quanto con l’eccellenza del suo esempio, e quegli sviluppi di superiorità mentale e morale, e un più grande tatto nell’amministrare gli affari, che è ragionevole aspettarsi dalla sua relazione, e che, nella maggioranza dei casi, assicureranno una pronta e felice sottomissione al suo governo. 1 Pietro iii. 3, 7. Ancora una volta, come è dovere della donna essere la custode a casa, e non raminga dal suo posto, come uno spirito infelice che cerca riposo e non ne trova, Tito ii. 5., così, indubbiamente, è dovere del marito rendere quella casa più interessante e felice possibile. …11

Le affermazioni di Sorin sono citate, non perché siano sorprendenti o inusualmente buone nell’interpretare le Scritture, ma perché riflettono la fede e la pratica dell’America cristiana del 1840. Come ha notato Bode:

Questo libro è di valore non solo perché offre pareri peculiari ma anche perché descrive la vita domestica americana a livello della classe borghese. Sorin era straniero di nascita e perciò ci osserva più attentamente, ci dà meno per scontati di quanto farebbe uno nativo di questa nazione. Egli chiede scusa per le inadeguatezze del libro, dicendo che sarebbe stato meglio se fosse stato scritto “da uno espressamente adattato ai principi e alle abitudini della società in questa nazione” ma è troppo modesto. La sua oggettività è consolidata da considerevole perspicacia.12

È precisamente contro l’ordine famigliare descritto da Sorin che è diretta molta dell’attività rivoluzionaria. La permissività colpisce direttamente all’autorità genitoriale e, sia in casa sia a scuola è un concetto rivoluzionario. Il prevalere della permissività previene la crescita dell’autodisciplina. La mancanza di autodisciplina è considerata da molti la causa dell’attuale delinquenza giovanile. Questa delinquenza scaturisce da “una mancanza di auto-disciplina, e da un grado di egoismo che è incredibile in adulti che essi stessi rispettano i diritti di altri e li considerano prima di agire.” Blaine aggiunge:

L’autodisciplina è il risultato di un procedimento di costruzione in due stadi nel quale i genitori fanno la prima parte. Anche chiesa, scuola, coetanei ed eroi hanno un ruolo, ma è a casa che sono posate le fondamenta.13

La mancanza di autodisciplina porta alla auto-importanza. Non possedendo un autoritativo criterio di giudizio al di fuori dell’io, i giovani allevati permissivamente non hanno un valido criterio di auto-valutazione. In altre epoche dei teen-ager sarebbero stati degli adulti, e ventenni e trentenni degli uomini d’affari. La giovinezza degli uomini nel Congresso Costituzionale degli Stati Uniti è evidenza della precoce maturità e della precoce capacità degli uomini in quell’epoca di produrre azioni disciplinate e di progresso. Ma questa maturità andava mano nella mano con responsabilità e indipendenza, auto-mantenimento e auto-disciplina: era un insieme naturale e coeso. La gioventù permissiva richiede: “dateci ascolto” e reclama maturità nei termini di crescita fisica senza una concomitante maturità di pensiero e d’azione.14 La conseguenza è una auto-importanza basata sul criterio umanista dell’essere un umano, una persona. Questa radicale immaturità interiore porta a delinquenza giovanile, criminalità adulta, un tasso più alto di divorzi, e di nascite fuori dal matrimonio.15

Come già indicato, questa auto-importanza dell’uomo in quanto uomo distrugge tutti i criteri eccetto quello dell’appartenenza all’umanità. In questo modo, quando dei giovani studenti visitarono l’Unione Sovietica, non riuscirono a vedere la natura essenziale di quell’ordine perché non avevano un criterio per giudicarlo, eccetto l’umanesimo. Essi conclusero:

La gente è gente, indipendentemente da quale lato della cortina di ferro chiamino casa. Questa, perlomeno, sembra essere la scoperta fatta da un gruppo di 16 studenti della Valley e dei loro insegnanti- leader dopo che tornarono da una visita dell’Unione Sovietica di sei settimane.16

Questa “scoperta” poteva essere fatta senza un viaggio in Unione Sovietica! Ma quando l’unico criterio è l’uomo, allora quando altri sono scoperti essere uomini anche loro, compagni-membri dell’umanità, la coesistenza è una necessità morale. Non c’è considerazione per il carattere morale dell’uomo perché non è riconosciuta alcuna legge al di sopra di lui. Così, un numero importante di Liberation attacca ogni “illegittima autorità,” cioè ogni concetto di legge trascendentale. Assai correttamente, lo scrittore vede come nemico ogni concetto di legge dietro la quale si celi Dio. L’immorale per loro è la “de- umanizzazione”, chiunque e qualsiasi cosa limiti l’uomo. Poiché sotto questo concetto umanistico l’uomo è il proprio sovrano e la propria legge, Paul Goodman solleva la questione: “Magari ‘sovranità’ e ‘legge’ qual che ne sia il senso americano, sono concetti passati di moda.”17 Questa anarchia ha fatto così tanta strada che “Un tribunale militare degli Stati Uniti ha pronunciato che l’obiezione di coscienza è una valida difesa contro l’accusa di assenza senza licenza.” Il caso coinvolgeva un addetto al rifornimento dei jet che fu “assente dalla propria postazione senza licenza per 41 giorni.”18 Questa anarchia è un connotato comune di giovani e vecchi: i giovani lo stanno semplicemente portando un passo avanti. Un esempio ridicolo di questa anarchia da parte dei genitori è il caso di una donna, separata dl marito da sei anni, che voleva comunque celebrare il 25° anniversario di matrimonio con una grande festa.19

Questa anarchia erode la famiglia e la sua autorità in ogni epoca. Riduce il padre a una non-entità e dà alla madre un peso impossibile, quello d’essere la famiglia per i figli. Il punto a cui è arrivata questa legale sparizione e personale abdicazione del padre si può illustrare facilmente. Mentre un tempo il padre, in quanto fonte dell’autorità, normalmente otteneva la custodia dei figli in un divorzio, oggi solo sei stati, Alaska, Georgia, Louisiana, Carolina del Nord, Oklahoma e Texas “continuano a dichiarare il padre ‘il guardiano naturale preferibile.’”20 Ancor più significativa è la legge israeliana che nega la nazionalità giudaica a qualsiasi giudeo la cui madre non sia giudea, perché i figli in questa legge sono riconosciuti nei termini della madre, non del padre.21

Tutto questo è erosione, ed è molto reale. Ma è presente anche un attacco giuridico. Dal di dentro la chiesa proviene la richiesta di “un genuino pluralismo di comportamento sessuale,” che ci viene detto “avverrà certamente in due aree principali,” Primo, ci sarà “la dissoluzione del concetto che sesso e matrimonio siano inestricabilmente ed esclusivamente legati insieme.”22  Secondo, ci sarà:

La graduale accettazione sociale, se non la legalizzazione, della bigamia (o poligamia) e della poliandria. Nel prossimo decennio o due tale bigamia molto probabilmente prenderà la vecchia forma delle zie nubili che vivono in famiglia. L’accettazione sociale di queste “unioni bigame di fatto” potrebbe essere il solo modo per dare il via ai cambiamenti richiesti. Psicologi interessati alla salute mentale delle persone anziane hanno raccomandato la legalizzazione della bigamia per le persone oltre i sessanta. La chiesa, naturalmente, fin qui è stata zitta. Non ha dei progetti reali per i vecchi né per chi è single involontariamente. Almeno speriamo non aspetti troppo prima di considerare i meriti della poligamia (e della poliandria) nel soddisfare i bisogni di milioni di persone per le quali non ha altra speranza da offrire.23

Ma questo è ancora poco se paragonato alle opinioni di un medico svedese il quale vuole non solo eguali diritti ma anche sussidi legali per chi pratica incesto, esibizionismo, pedofilia, saliromania, algolagnia, omosessualità, scopofilia, e altre deviazioni sessuali.24 Il sistema di Ullerstam è ostile all’ordine giuridico cristiano e penalizzerebbe selvaggiamente l’ordine giuridico maritale cristiano.

Indipendentemente da queste proposte teoretiche, i passi giuridici sono seri a sufficienza. In nazione dopo nazione, ci sono movimenti per legalizzare le unioni omosessuali; le leggi contro l’omosessualità sono state ampiamente fatte cadere talché esiste una tacita legalità. Similmente, ad altre perversioni viene concesso di esistere senza essere perseguite. Le tutele giuridiche della famiglia vengono rimosse sempre più talché la società è nuovamente minacciata con l’anarchia dello stato anti-familista e dalla sua illegalità legalizzata. Nel nome di eguali diritti, le donne sono spogliate delle protezioni della famiglia e non è data loro collocazione eccetto la perversa competizione di un mercato sessuale nel quale sempre più ciò ch’è scandaloso, la perversione, la deviazione e l’aggressività strappano un premio. Le donne che con gli eguali diritti ci guadagnano sono quelle ostili alla legge cristiana.

La legge, va ricordato, è belligeranza contro tutto ciò che è definito come male e una protezione per ciò ch’è considerato essere buono. Nella struttura giuridica in evoluzione dell’umanesimo, la belligeranza è ingaggiata implicitamente contro i genitori e la famiglia intesi come male, e la protezione viene estesa ai pervertiti e chi infrange la legge nell’assunto che i loro “diritti” necessitano protezione.25

 

Note:

1 A. Reifenbergh: Israel’s History in Coins, From the Maccabees to the Roman Conquest; London: East and West Library, 1953, p. 7.

2 Carle C. Zimmerman in C. C. Zimmerman e Lucius F. Cervantes: Marriage and the Family; Chicago: Henry Regnery, 1956, pp. 61-63.

3 È indicativo della cecità dei commentatori al contesto della Scrittura che “vergogna” sia regolarmente presa a significare “senza figli”. Spesso significa questo in una donna sposata; ma qui donne nubili in una situazione di anarchia e cattività vedono la loro posizione come “vergogna” e “disonore” perché sono completamente senza difese e senza protezione contro rapimento, violenza, furto e gravidanza da nubili.

4 Robert Ardrey: African Genesis; New York: Atheneum, 1961, p. 11. 5 Ibid., p. 118.
6 Ibid., p. 109.

7 Ibid., p. 133.
8 Per uno studio favorevole a Caterina si veda Mary M. Luke: Catherine the Queen. New York:

Coward-Mccann, 1967.

9 A. L. Rowse:Bosworth Field, From Medieval to Tudor England. Garden City, New York: Doubleday, 1966.

10 Si veda J. J. Scarisbrick: Henry VIII; Berkeley: University of California Press; 1968.

11 Citato da Mattew Sorin: The Domestic Circle: or, Moral and Social Duties explained and Enforced; Philadelphia, 1840; pp. 38-61, in Carl Bode, Editore, American Life in the 1840’s. New York: New York University Press, 1967, pp. 59-70.

12 Bode, p. 58.

13 Graham. B. Blaine, Jr., Youth and the Hazards of Afflunece; New York: Harper and Row, 1966. p. 3. [Ho tralasciato “L’autodisciplina non cresce come Topsy, ma …” La storia di Topsy, un elefante indiano venduto negli States che uccise uno spettatore e continuò a comportarsi violentemente si può trovare su Vikipedia. N.d.T.]

14 Peggy King: “ ‘Listen to us’ students plead,” in Oakland, California, Tribune (Sabato, 26, ottobre 1968), p. 5-B.

15 “An Even Bigger Crime Explosion?” US News & World Report, Vol. LXV, n° 15 (7 ottobre, 1968), p. 1.

16 Laure Mitchell: “Students Visit Russia: People are People Behind Soviet Iron Curtain, Too,” in Van Nuys, California: The Valley News and Valley Green Sheets, vol. 58, n° 27 (mercoledì 29 agosto, 1968), p. 1.

17Paul Goodman: Reflections on Civil Disobedience” in Liberation, vol. XIII, n° 3 (luglio-agosto 1968), p. 15.

18 “Coscientious Objection ‘Valid’ in AWOL Defense” in Santa Ana, California, The Register (18 agosto, 1968), p. A-7.

19 Abigail Van Buren: “Dear Abby” column, Santa Ana, California; The Register, (Mercoledì, 20 settembre, 1967) p. B-4.

20 Mildred Adams: The Right to Be People; Philadelphia: J. B. Lippincott, 1967, p. 232.
21 “‘Who’s a Jew?’ Controversy, Supreme Court wants ‘nationality’ dropped from identity cards,”

in The Jerusalem Post Weekly, lunedì, 25 novembre, 1868, p. 4.
22 Rustum and Della Roy: Honest Sex New York: The American Library, 1968, p. 138. 23 Ibid., p. 140.
24 Lars Ullerstam, M.D., The Eotic Minorities: New York: Gorve Press, 1966.

25 Per un’analisi della sovversione dell’ordinamento giuridico cristiano si veda George S. Schuyler: “The Fall from Decency to Degradation,” in American Opinion, vol. XII, n° 1, Gennaio, 1969, pp. 21-30.


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