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Nono Comandamento

10. La lingua bugiarda

 

Le Scritture hanno parecchio da dire sulla lingua bugiarda. Il commento di Salomone in materia è particolarmente sintomatico:

L’Eterno odia queste sei cose, anzi sette sono per lui un abominio:gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che versano sangue innocente, il cuore che escogita progetti malvagi, i piedi che sono veloci nel correre al male, il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli (Pr. 6:16-19).

Dei sette peccati qui citati, tre sono direttamente questioni che riguardano il parlare, ovvero: “la lingua bugiarda”, “il falso testimone” e “chi semina discordie tra fratelli”. Come ha commentato Delitzsch, il punto fatto da Salomone è che “non c’è cosa spregevole che sia per Dio un’abominazione più grande del (di fatto satanico) darsi da fare per mettere discordia tra persone che si amano” [1].  Questi sette peccati sono strettamente collegati. “Le prime tre caratteristiche sono correlate mentalmente, verbalmente, e nei fatti” [2].  Il quarto tratta col cuore; il quinto con piedi che corrono furiosamente al male; il sesto è di nuovo verbale come pure il settimo. “Di tutto ciò che Dio odia, il principale è colui che prende un piacere infernale nel mettere discordia tra persone che hanno una stretta relazione” [3].

Come gli ebrei avessero compreso questa questione è evidente nel commento sulla legge di Ben Sirach. Ben Sirach condannava chiunque facesse fede a sogni e divinazioni o a falsa profezia di ogni genere. Richiamando le Scritture egli chiese: “Da ciò che è impuro cosa si può aver di puro? Dalla menzogna come ottenere la verità?” [4]. Aggiunse che “Senza inganno deve compirsi la legge, e la sapienza è perfetta nella bocca sincera” (Ecclesiastico 34:8). Ancor più, Ben Sirach dichiarò “Preferisco un ladro a un bugiardo, ma l’uno e l’altro erediteranno la perdizione” (Ecclesiastico 20:25). Questo punto è di particolare importanza. Un ladro prende la proprietà di un altro uomo, ma con ciò non ne danneggia la reputazione mentre un bugiardo danneggia invece la reputazione di un uomo e lo deruba della pace, non solo una volta ma continuamente perché la bugia circola e permane. Ecco il perché della dura condanna della lingua bugiarda da parte di Salomone e di tutte le Scritture.

Calunnia e diffamazione sono ambedue reati molto seri. La calunnia è una falsa testimonianza riguardo ad un uomo mediante parole della bocca; sono pettegolezzi che danneggiano il carattere o la proprietà di una persona, il suo ufficio o la sua professione. La diffamazione è una falsa testimonianza mediante scrittura, immagini o sottoscrizioni. Ambedue sono forme di falsa testimonianza.

In ogni epoca, la falsa testimonianza è stata ingente perché l’uomo è peccatore, ma nell’epoca moderna si è sviluppata a diventare una scienza raffinata. L’uomo umanistico, da Machiavelli, passando per Hegel, Marx e Nietzsche fino al presente, non credendo in una legge assoluta, ha resuscitato la dottrina platonica del diritto dello stato a mentire. In particolare con la nascita dell’epoca rivoluzionaria, mentire è diventato uno dei principali strumenti di governo civile. Feroci calunnie e diffamazioni di Luigi XVI, Maria Antonietta e Napoleone persistono sui libri di testo fino al giorno d’oggi. Con le due guerre mondiali, mentire è diventato particolarmente prominente in politica internazionale.

A questo punto bisogna fare una distinzione. La guerra richiede inganni strategici, ma nessuna falsa testimonianza sul carattere del nemico è giustificabile. Come Rahab, noi siamo obbligati a dire la verità a qualcuno che vuole uccidere un uomo pio, ma siamo obbligati a dare una testimonianza verace nei confronti del nostro nemico. La falsa testimonianza fatta nei confronti della Germania nella Prima Guerra Mondiale fu pertanto chiaramente malvagia. Le storie di atrocità tedesche furono inventate e furono velenose e totalmente false.

La falsa testimonianza nata durante la Seconda Guerra Mondiale riguardo alla Germania è particolarmente considerevole e significativa. Ripetutamente viene fatta l’accusa che sei milioni di ebrei innocenti furono uccisi dai Nazisti, e la cifra, e numeri anche maggiori, sono oggi stabilmente consolidati nei libri di storia. Poncins, nel riassumere gli studi del socialista francese Paul Rassinier, egli stesso un prigioniero a Buchenwald, dichiara:

Rassinier ha raggiunto la conclusione che il numero di ebrei che sono morti dopo la deportazione sia approssimativamente di 1.200.000 e questa cifra, egli ci dice, è stata alla fine accettata come valida da Centre Mondial de Documentation Juive Contemporaine. Similmente, egli nota, che Paul Hilbergh, nel suo studio dello stesso problema, ha raggiunto un totale di 896.269 vittime [5].

Molte di queste persone morirono per epidemie, molte furono uccise. Torneremo di nuovo sulla questione.

Nel frattempo, dobbiamo notare che ben poco è stato detto delle grandi esecuzioni di massa perpetrate dai comunisti. Gli stati Uniti ne sono stati complici consegnando ai comunisti per la pena capitale il generale Wlassov e il suo esercito di Russi anticomunisti. I comunisti hanno trucidato 12.000 ufficiali dell’esercito polacco nella foresta di Katyn; 400.000 polacchi sono morti durante il loro viaggio di deportazione. Dei 100.000 prigionieri tedeschi catturati a Stalingrado solo 5000 sono ritornati a casa vivi; 95.000 sono morti nei campi di prigionia; 4.000.000 di tedeschi deportati dalla Silesia dai comunisti sono morti, e così via [6].  Gl’Inglesi e gli Americani il 13 febbraio 1945 attaccarono via cielo Dresda, una città ospedale, e uccisero 130.000 persone, quasi il doppio d Hiroshima, senza alcuna buona ragione militare [7].  Pertanto, senza entrare nell’arena di guerra del Pacifico, è chiaro che tutti i coinvolti furono implicati non solo in azioni di guerra ma anche in assassinii, con i comunisti che li perseguirono come normale prassi di stato.

Volgiamoci adesso ad un altro aspetto dello stesso problema. Un popolare romanzo del dopo-guerra descrisse gli eventi di Auschwitz durante la guerra e non solo ha presentato il proprio materiale come fattuale ma usò pure i nomi reali di persone in vita. Così, un medico polacco che era stato prigioniero di guerra nel campo e che vi servì nel corpo medico fu accusato d’aver effettuato 17.000 “esperimenti” su prigionieri ebrei in operazioni chirurgiche senza anestesia. Il medico querelò immediatamente il romanziere per diffamazione. Il processo, tenutosi a Londra, ridusse rapidamente i 17.000 casi al contestato numero di 130; la base degli “esperimenti” era stata la sterilizzazione di donne ebree e la castrazione di uomini. Uno dei testimoni dichiarò che se il medico avesse rifiutato sarebbe stato ucciso. Il numero dei casi accertati fu esiguo; 17.000 era una cifra falsa. Il giudice, nel suo sommario alla giuria dichiarò di non poter offrire loro “guida riguardo a principi morali”. Il medico vinse la causa, l’indennizzo che gli fu dato fu la monetina più piccola del reame, un mezzo centesimo; la sua parte delle spese legali fu di circa 20.000 sterline [8]. La giuria concordò che fosse stato vittima di diffamazione, ma credette pure che la sua colpa fosse sufficientemente reale da meritare solo una vittoria simbolica.

Questo processo mette in rilievo la basilare insensibilità alla verità che caratterizza troppo questa epoca. Il fatto che un medico sotto qual che sia minaccia abbia eseguito tali operazioni è in sé un fatto orribile. Se anche fossero state solo dieci, o perfino una sola anziché 130 o 17.000, il crimine è reale e molto serio. A che scopo dunque la crassa esagerazione? A che scopo anche la malevola rappresentazione di uomini che erano contrari alle politiche degli Alleati, uomini come Laval e Quisling, a modo loro “patrioti”, non migliori di alcuni dei leader Alleati, peggiori di alcuni e forse migliori dei più [9].

Esaminiamo nuovamente gli assassinii di massa della Seconda Guerra Mondiale e il retroterra di falsa testimonianza durante la Prima Guerra Mondiale e successivamente. La vita era diventata di valore così basso e così priva di significato per quei capi di stato e per i loro seguaci sul campo che un omicidio o due non significavano nulla. Similmente, non ci si poteva aspettare che una generazione abituata alla violenza nei film, radio, letteratura e stampa reagisse ad uno o due omicidi. Il risultato fu una mentalità disperatamente contorta che avrebbe riconosciuto il male come male solo su vasta scala. Hanno i nazisti veramente ucciso molte migliaia, decine, o centinaia di migliaia di ebrei? Uomini per i quali tali omicidi erano un nulla dovettero gonfiare la cifra a milioni. I medici realmente effettuarono esperimenti su uomini e donne vivi? Alcune donne sterilizzate e alcuni uomini castrati e il loro inorridito dolore e le loro lacrime non sono abbastanza per smuovere i gusti malati e asfittici dell’uomo moderno: lo si faccia colpevole di 17.000 di tali operazioni. Le malvagità furono fin troppo reali ma perfino più grande è la malvagità di fare falsa testimonianza a loro riguardo perché quella falsa testimonianza produrrà una realtà ancor più crudele nel prossimo cataclisma. Gli uomini sono ora “riconciliati” con un mondo dove milioni vengono assassinati, o si dice lo siano stati. Cosa sarà necessario come azione e propaganda la prossima volta?

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un libro breve e popolare diede un indizio della nuova mentalità. Nel 1941 Kaufman richiese la totale sterilizzazione di tutti i tedeschi e con ciò l’eliminazione della nazione germanica [10].  Kaufman non fu l’unico. Il romanziere Ernest Hemingway richiese la sterilizzazione di massa di tutti i membri delle organizzazioni del partito nazista nella prefazione del suo libro Men at War [11].  L’antropologo di Harvard, Ernest A. Hooton richiese la “eliminazione” della leadership tedesca e la “susseguente dispersione in tutto il mondo del resto del popolo tedesco” [12].

Di fronte a questa massiccia insensibilità all’omicidio, talché si ricorre alla falsa testimonianza, l’esagerazione del male lo fa sembrare tale, il male stesso cresce per poter tenere il passo dell’immaginazione degli uomini, un’immaginazione malvagia fondata sulla falsa testimonianza. Nella Prima Guerra Mondiale i Turchi cercarono di uccidere tutti gli armeni; al tempo fece inorridire il mondo. Oggi, alcuni Neri parlano liberamente dello sterminio di massa di tutti i bianchi, e alcuni bianchi vorrebbero la morte di tutti i Neri, e lo shock per questo modo di ragionare diminuisce giornalmente.

Alla base di tutte le lingue bugiarde c’è la riluttanza ad accettare la responsabilità. Satana è chiamato il padre della menzogna da nostro Signore (Gv. 8:44), e Adamo ed Eva, dopo aver accettato il principio di Satana, mentirono immediatamente circa la loro colpa (Ge. 3:9-13). Quando gli uomini evadono la loro responsabilità sono dei bugiardi. Nel negare la loro colpa e responsabilità devono affermare la colpa e responsabilità del loro ambiente/situazione umana e quant’altro. Così, tornando a Poncins, la tesi del suo studio è che la chiesa di Roma è stata vittimizzata dagli ebrei. La posizione della chiesa non è responsabilità della chiesa; gli ecclesiastici dal papa in giù sono tutti immacolati [13].  Secondo Poncins la colpa risiede sempre altrove, negli ebrei o nei massoni [14].  Satana effettivamente tentò Eva, e altre persone possono tentare noi, ma davanti a Dio la fondamentale e primaria responsabilità è sempre nostra. Non possiamo sfuggire la colpa incolpando altri; a quel punto aggiungiamo alle nostra trasgressioni una lingua bugiarda e diventiamo progressivamente insensibili alla realtà del male. Proprio come un drogato ha bisogno progressivamente di dosi maggiori per mantenere il proprio vizio, così il bugiardo ha bisogno sia di una menzogna più mostruosa che di una realtà più perversa per mantenere la propria stabilità nei termini del male. Un bugiardo è pertanto più pericoloso di un ladro: distrugge molto di più e scatena malvagità più grandi.

Poncins, velenosamente anti-ebreo, è pronto a riportare gli errori nei racconti degli assassinii di ebrei da parte di nazisti; non è pronto a farsi affliggere dal fatto che alcuni, quale che sia il numero, siano stati assassinati brutalmente. Poncins è ostile alle menzogne circa il numero degli ebrei uccisi, ma non sta forse ripetendo la menzogna di Adamo ed Eva nel dare la colpa dei mali della chiesa a chiunque eccetto alla chiesa? Insieme ad Eva, Poncins dice: il serpente mi ha dato, e io ho mangiato; non fu pertanto colpa mia. Poncins deve dare la colpa a qualcun altro che agli uomini di chiesa che hanno grandi poteri perché farlo significherebbe accettare la colpa della chiesa, se stesso incluso.

Ogni falso testimone è pericoloso perché scatena una vasta catena di conseguenze che non possono essere ritirate; scatena una contaminazione che si sparge e porta infine all’azione. Salomone aveva ragione nella sequenza di conseguenze: prima il pensiero, poi la parola, e infine l’azione.

Una nota finale: il falso testimone non ha uno statuto privilegiato. Se una persona ci confida un pettegolezzo, chiedendoci di non rivelare il suo nome, non significa che dobbiamo rispettare la sua richiesta. Farlo significa diventare partecipe della sua calunnia ad un’altra persona, gruppo o razza. Dobbiamo invece rifiutare di concedere a qualsiasi bugia lo status di comunicazione confidenziale e dobbiamo invece correggere e/o rimproverare il bugiardo e, se necessario, denunciare le sue tattiche.


Note:

1 Franz Delitzsch: Biblical Commentary on the Proverbs of Solomon; Grand Rapids, Eerdmans [1872] 1950, I, 146.

2 Ibid., p. 147.
3 Ibid., p. 148 s.

4 Ecclesiastico 34:4.

5 Vicomte Leon de Poncins: Judaism and the Vatican; London: Britons Piublishing Company, 1967, p. 178.

6 Ibid., p. 101 s. Vedi anche J. K. Zawodny: Death in the Forest, The Story of the Katyn Forest Massacre; Notre Dame, Indiana: University of Notre Dame Press, 1962; Edward J. Rozek: Allied Wartime Diplomacy: A Pattern in Poland; New York: John Wiley and Sons, 1958; Albert Kalme: Total terror, An Expose of Genocide in the Baltics; New York: Appleton-Century-Crofts, 1951; e Harold M. Martinson: Red Dragon Over China; Minneapolis: Augsburg, 1956.

7 David Irving: The Destruction of Dresden; New York: Holt, Rinehart & Winston, 1964.
8 Mavis M. Hill and Norman Williams: Auschwits in England, A Record of a Libel Action; New York: Stein and Day, 1965.
9 Hubert Cole: Laval, A Biography; London: Heinemann, 1965; Ralph Hewins: Quisling, Prophet Without Honor; New York: The John Day Company, 1960.

10 Theodore N. Kaufman: Germany Must Perish!; Newark, New Jersey: Argye Press, 1941.

11 Time Magazine; 21 dicembre, 1942, p. 108.

12 “Non Germanic Germany is One Solution”; San Francisco Chronicle, venerdì 17 aprile, 1942, p. 2.

13 Poncins, op. cit., pp. 32 s., 80, 160 s.

14 Vicomte Leon de Poncins, Freemasonry and the Vatican; London: Britons Publishing Company, 1968.


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