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INTRODUZIONE

L’Importanza della Legge

Quando Wyclif scrisse della sua Bibbia Inglese che “La Bibbia è per il governo della gente, da parte della gente, e per la gente”, la sua affermazione non attrasse attenzione nella misura in cui l’enfasi concerne la centralità della legge Biblica. Che la legge dovesse essere la legge di Dio era sostenuto da tutti; l’allontanamento di Wyclif dall’opinione accettata era che la gente stessa dovesse non solo leggere e conoscere quella legge ma che in qualche senso avrebbe anche dovuto governare ed essere da essa governata. A questo punto, Heer ha ragione nel dire che “Wyclif e Hus furono i primi a dimostrare all’Europa la possibilità d’una alleanza tra l’università e il desiderio di salvezza della gente. Era stata la libertà di Oxford ad aver sostenuto Wyclif”. L’interesse non era tanto per la chiesa o per lo stato ma per il governo mediante la parola legge di Dio.1
Brin ha detto, dell’ordinamento sociale Ebraico, che differiva da tutti gli altri ordinamenti nel fatto che era creduto essere fondato su, e governato da, la legge di Dio il quale l’aveva data specificamente per il governo dell’uomo.2 Non meno dell’antico Israele, la cristianità ha creduto di essere il reame di Dio perché era governata dalla legge di Dio com’è presentata nelle Scritture. C’erano allontanamenti da quella legge, variazioni d’essa, e lassismo nella fedeltà ad essa, ma la cristianità si vide come il nuovo Israele di Dio e non meno soggetto alla sua legge.

Quando la Nuova Inghilterra cominciò la propria esistenza come ordinamento giuridico, la sua adozione della legge Biblica fu sia un ritorno alle Scritture sia un ritorno al passato dell’Europa. Fu un nuovo inizio nei termini di un vecchio fondamento. Non fu un inizio facile, nel fatto che molti servi che erano venuti insieme ai Puritani si trovarono più tardi in piena rivolta contro qualsiasi fede e ordinamento biblico.3 Ciò nonostante, fu un risoluto ritorno ai fondamentali della cristianità. Così, i registri della Colonia di New Haven mostrano che la legge di Dio, senza alcun senso d’innovazione, fu fatta la legge della Colonia:

2 Marzo, 1641/2: E secondo l’accordo fondamentale, fatto e pubblicato con consenso pieno e generale, quando la piantagione ebbe inizio e il governo fu deciso, che la legge giuridica di Dio data tramite Mosè e spiegata in altre parti delle scritture, fintanto che sia tetto e steccato alla legge di Dio, e non sia cerimoniale o concerna figure né abbia riferimento alcuno con Canaan, ha in essa normatività eterna, e dovrebbe essere la regola dei loro procedimenti.4

3 Aprile, 1644: È stato ordinato che le leggi giuridiche di Dio come furono date a Mosè … siano una regola a tutte le corti in questa giurisdizione nei loro procedimenti contro criminali ….5

Thomas Shepard scrisse, nel 1649: “Poiché tutte le leggi, che siano cerimoniali o giuridiche, possono fare riferimento al decalogo, come appendici d’esso o sue applicazioni, in modo che comprende tutte le altre leggi come loro compendio”.6

È illusorio pensare che tali opinioni fossero semplicemente aberrazioni Puritane piuttosto che una pratica veramente biblica e un aspetto del persistere della vita della cristianità. Dire che la legge di Dio non ha significato ne alcun forza vincolante per l’uomo oggi è una moderna eresia. È un aspetto dell’influenza sulla chiesa del pensiero umanista ed evoluzionista, e suppone un dio in evoluzione, in sviluppo. Questo dio “dispensazionale” si è espresso nella legge in tempi più lontani, poi più tardi si è espresso come sola grazia, ed ora, magari si sta esprimendo in un modo ancora diverso. Ma questo non è il Dio delle Scritture, la cui legge e grazia rimangono le stesse in ogni età, perché egli, quale sovrano e assoluto signore, non cambia, né ha bisogno di cambiare. La forza dell’uomo è nell’assolutezza del suo Dio.

Le Istituzioni della Legge Biblica si propone di rovesciare l’andamento presente. È chiamato “istituzioni” nel più vecchio significato di quella parola, cioè: princìpi fondamentali, qui di legge, perché è inteso come un inizio, come una considerazione istitutiva di quella legge che deve governare la società sotto Dio.

Note

1 Friedrich Heer: The Intellectual History of Europe; Cleveland: The World Puublishing Co., 1966, p. 184.

2 Joseph G. Brin: The Social Order Under Hebrew Law; The Law society Journal, Vol. VII, n° 3; Agosto 1936, pp. 383-387.

3 Henry Bamford Parkes: Morals and Law Enforcement in Colonial England. The New Quarterly, Vol. 5; Luglio 1932, pp. 431-452.

4 Charles Hoadly, editore: Records of the Colony and Plantation of New Haven from 1638 to 1649; Hartford: for the editor, 1857, p. 69.

5 Ibid., p. 130.

6 John A. Albro, ed. The Works of Thomas Shepard, III, These Sabbatical , 1649, Boston: Doctrinal tract and Book Society, 1853; New York: AMS Press, 1967, p. 49.


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