Le Istituzioni della Legge Biblica
Quando Wyclif scrisse della sua Bibbia Inglese che “La Bibbia è per il governo della gente, da parte della gente, e per la gente”, la sua affermazione non attrasse attenzione nella misura in cui l’enfasi concerne la centralità della legge Biblica. Che la legge dovesse essere la legge di Dio era sostenuto da tutti; l’allontanamento di Wyclif dall’opinione accettata era che la gente stessa dovesse non solo leggere e conoscere quella legge ma che in qualche senso avrebbe anche dovuto governare ed essere da essa governata. A questo punto, Heer ha ragione nel dire che “Wyclif e Hus furono i primi a dimostrare all’Europa la possibilità d’una alleanza tra l’università e il desiderio di salvezza della gente. Era stata la libertà di Oxford ad aver sostenuto Wyclif”. L’interesse non era tanto per la chiesa o per lo stato ma per il governo mediante la parola legge di Dio.
Brin ha detto, dell’ordinamento sociale Ebraico, che differiva da tutti gli altri ordinamenti nel fatto che era creduto essere fondato su – e governato da – la legge di Dio il quale l’aveva data specificamente per il governo dell’uomo. Non meno dell’antico Israele, la cristianità ha creduto di essere il reame di Dio perché era governata dalla legge di Dio com’è presentata nelle Scritture. C’erano allontanamenti da quella legge, variazioni d’essa, e lassismo nella fedeltà ad essa, ma la cristianità si vide come il nuovo Israele di Dio e non meno soggetto alla sua legge.
Cercare di studiare la Scrittura senza studiare la sua legge è negarla. Cercare di capire la civiltà occidentale separatamente dall’impatto della legge biblica in e su di essa è ricercare una storia immaginaria e rigettare venti secoli e il loro progresso.
Le Istituzioni della Legge Biblica ha il proposito di rovesciare l’andamento presente. È chiamato “Istituzioni” nel senso arcaico della parola, cioè: principi fondamentali, qui di legge, perché è inteso come un inizio, come una considerazione istitutiva di quella legge che deve governare la società e che governerà la società sotto Dio.
Per comprendere la legge biblica, è necessario comprendere anche certe caratteristiche basilari di quella legge. In essa sono dichiarate certe ampie premesse o principi. Queste sono dichiarazioni basilari di legge. I Dieci Comandamenti ci danno una tale dichiarazione.
Una seconda caratteristica della legge biblica, è che la maggior parte della legge è costituita da illustrazioni del principio base nei termini di casi specifici. Questi casi specifici sono spesso illustrazioni dell’estensione dell’applicazione di quella legge, cioè: citando un caso minimo d’applicazione è rivelata la necessaria giurisdizione della legge. La legge dunque, afferma principi e cita casi per sviluppare le implicazioni di quei principi, avendo come scopo e direzione la restituzione dell’ordinamento di Dio.
Lo scopo della legge di dio è provvedere governo sotto Dio, non sotto l’uomo, né sotto la chiesa, e neppure sotto lo stato. La legge di Dio è lo strumento per una comunità libera e pia.
Nell’esaminare la legge biblica, dobbiamo prima riconoscere i suoi presupposti. L’uomo caduto può creare solo una società piena di peccato e tirannica. L’obbiettivo dell’uomo non rigenerato è una nuova torre di babele: Babilonia la grande. essa vuole assumere il ruolo di dio e controllare tutte le cose. L’obbiettivo dell’uomo rigenerato in Cristo è il regno di Dio e la nuova Gerusalemme, un reame in cui regna la giustizia (2 Pi. 3:13). L’uomo caduto non può edificare un ordinamento sociale giusto perché è in rivolta contro il dio di ogni giustizia e contro la sua legge che è giustizia. La legge di Dio è “la perfetta legge di libertà” (Gm. 1:25), ed è una legge odiata da tutti quelli che sono nel peccato, che è schiavitù (Gv. 8: 31-36). R. J. Rushdoony.
(Per la copertina della mia traduzione di questo opus magnum di Rushdoony ho scelto il Mosè di Michelangelo perché mi è sembrato evidente il suo significato illuminista: le tavole della legge sono chiuse di fianco a Mosè, è giunto il tempo per l’uomo di fare le proprie leggi in modo creativo, non traendole dal Decalogo ma dalla sua nuova consapevolezza di essere il proprio stesso dio. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti. Non c’è soluzione al caos moderno e al dispotismo dello stato se non tornando alla legge di Dio. n.d.t.)