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54: La sovranità della giustizia di Dio

Numeri 25-36

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A Scittim la giustizia del Signore prevalse come risultato dell’iniziativa presa da Fineas, ma a quanto pare il popolo esitò a sottomettersi a questa giustizia che richiedeva la morte dei peccatori. Solo il passo compiuto da Fineas portò il popolo a completa sottomissione. Ce ne rendiamo conto quando compariamo il resoconto che 24.000 uomini morirono a causa della piaga con ciò che Paolo dice di questa faccenda, ovvero, che 23.000 morirono (I Co. 10:8). Quei 23.000 morirono come risultato della piaga mentre altri 1.000 dovettero essere impiccati. Il popolo esitò ad eseguire l’esecuzione richiesta e la piaga continuò. Fu infine l’azione di Fineas a rendere remissivo il popolo.

La giustizia di Dio fu vittoriosa anche nello sterminio dei madianiti e nella morte di Balaam. Sembra evidente che Balaam avesse cercato protezione dai madianiti. È possibile che quando cadde nella mani degli Israeliti abbia raccontato loro di come li aveva benedetti nella speranza di scampare alla morte. Deve aver destato impressione agli Israeliti che essi stessi dovessero eseguire il giudizio sui madianiti, una nazione con la quale avevano in precedenza cercato un’unione.

La giustizia del Signore avrebbe continuato a predominare su Israele in Canaan. L’eredità sarebbe stata distribuita col lancio dei dadi, vale a dire secondo la direzione di Dio. Inoltre Dio darà istruzioni sui diritti di successione in modo che ciascuna tribù mantenesse la sua parte di eredità. Infine, il sangue sparso nella terra dell’eredità avrebbe dovuto essere vendicato. Nel caso di omicidio involontario, le città rifugio avrebbero fornito una fuga benché la colpa non sarebbe stata tolta per quelli che vi cercavano rifugio. Questo omicidio involontario è una delle miserie risultanti dal peccato in generale. Solo la morte del sommo sacerdote avrebbe procurato completa liberazione dalla colpa. Come figura del Cristo, il sommo sacerdote avrebbe portato la colpa con sé nella sua tomba.

Tutte queste cose dovevano lasciare impresso sul popolo d’Israele che viveva sotto la sovranità della giustizia divina. Questa giustizia non solo sarebbe stata ripristinata dalla morte del Cristo: come risultato della sua morte sarebbe giunta a pieno, misericordioso dominio. La morte di Cristo non ci rilascia dalle rivendicazioni fatte da questa giustizia; questa giustizia ci controlla, garantisce la nostra collocazione tra i santi e rende sicura la nostra vita.

          Concetto principale: Il popolo del patto vive sotto la sovranità
                                                  della giustizia del Signore.

          La vittoria della giustizia del Signore in Israele. Il tentativo di maledire Israele era fallito. Nondimeno, i moabiti, i madianiti e perfino Balaam rimasero nemici d’Israele. Dopo che Balaam aveva benedetto Israele tre volte, trovò protezione dai madianiti. Ora che la maledizione di Dio non poteva toccare Israele consigliò ai madianiti di tentare il popolo. Le donne madianite e moabite avrebbero dovuto invitare gli Israeliti ai loro banchetti sacrificali. Il popolo d’Israele sarebbe certamente caduto in questa tentazione e con ciò avrebbe rotto il suo patto col Signore.

Il consiglio di Balaam fu seguito. A quanto pare il profeta aveva una buona perspicacia della debolezza del popolo perché gli Israeliti caddero subito nella trappola preparata per loro. Ciò avvenne mentre erano accampati a Scittim, appena a oriente del fiume Giordano, pronti ad entrare in Canaan non appena il Signore avesse dato il comando. Quanto poco valeva per il popolo il favore del Signore!

L’ira del Signore divampò e ne morirono centinaia. Il Signore ordinò a Mosè di far uccidere i capi e i giudici. Tutti quelli che erano colpevoli di questo peccato, che era una violazione dei diritti del Signore sul tutto della vita e del servizio che dovevano al suo popolo, dovevano essere impiccati. Questa violazione dei suoi diritti doveva essere espiata con la morte e una maledizione sui peccatori.

È evidente che il popolo esitò ad eseguire il comando del Signore. Non si sottomisero alla giustizia di Dio: il suo onore non era per loro la cosa più importante. Rimasero a piangere davanti all’ingresso della tenda di convegno. Avrebbero posto se stessi e i loro legami personali prima dei diritti di Dio?

La questione precipitò all’improvviso. Uno degli Israeliti portò una donna madianita nell’accampamento per commettere peccato con lei. Questa fu una drammatica illustrazione di come il peccato stesse penetrando l’accampamento: il peccato sarebbe stato commesso mentre il popolo stava a piangere davanti alla tenda di convegno non volendo vendicare i diritti del Signore uccidendo i peccatori.

A quel punto lo Spirito del Signore entrò in Fineas, figlio del sommo sacerdote Eleazar. Egli si alzò e abbandonò la congregazione e uccise l’Israelita e la donna madianita con la sua lancia. Quest’azione ardita alla fine raggiunse il popolo che solo allora si sottomise ai diritti del Signore uccidendo quelli che avevano peccato. In questo modo fu finalmente fermata la piaga che aveva ucciso migliaia di Israeliti per quel peccato.

Poiché Fineas si era erto per i diritti del Signore ed aveva messo questi diritti sopra ogni cosa, il Signore promise che l’ufficio di sommo sacerdote sarebbe stato mantenuto nella sua linea. A motivo di ciò che Fineas aveva fatto la gente fu convertita a riconoscere la giustizia del Signore e a onorarla. In questo aspetto Fineas fu un precursore del Signore Gesù Cristo, il quale amò talmente tanto la giustizia divina che diede la propria vita per riconciliarla.

La piaga si fermò dopo che un Israelita fu ucciso da Fineas e altri colpevoli dello stesso peccato furono impiccati. Ma ciò non significa che la morte di qualsiasi uomo potesse placare l’ira di Dio su tutto Israele. In questa morte dei colpevoli Dio stava guardando avanti alla morte del Cristo mediante il quale il peccato sarebbe stato espiato e la giustizia divina ripristinata. Il dominio vittorioso della giustizia di Dio è per noi la prima cosa nel mondo e nella nostra vita ?

          L’eredità di Israele. Solo quando la giustizia di Dio ebbe nuovamente avuto vittoria in Israele il Signore potè fare in modo che Israele prendesse possesso del paese. Comandò a Mosè di fare un censimento secondo le tribù e le famiglie. Il popolo era alla presenza del Signore ed era una nuova generazione. Tutti quelli che avevano peccato ai confini di Canaan la prima volta erano morti nel deserto. Solo Giosuè e Caleb avrebbero attraversato il Giordano con gli altri. Questa nuova generazione avrebbe ricevuto la terra promessa.

Una volta che Canaan fosse stata conquistata la terra avrebbe dovuto essere distribuita tirando i dadi tra le varie tribù. La designazione dell’eredità di ciascuna tribù non sarebbe avvenuta per mano di nessun uomo ma del Signore stesso: le tribù avrebbero tirato a sorte. Ciascuna tribù avrebbe quindi potuto dire di aver ricevuto la propria porzione dal Signore. Perciò avrebbero dovuto servire Lui nella loro terra.

La parte di nessuna tribù sarebbe dovuta passare ad un’altra. Se un uomo moriva senza figli, le sue figlie avrebbero ereditato la sua proprietà, ma non era loro concesso sposarsi al di furi della tribù di appartenenza.

La tribù di Levi fu destinata al servizio speciale del Signore nel santuario. Ciascuna tribù doveva dare ai leviti alcune città e i pascoli intorno ad esse. Così i leviti avrebbero vissuto sparsi in tutte le tribù. Poiché la tribù di sacerdoti sarebbe stata in regolare contatto con tutto il popolo, le tribù avrebbero più probabilmente ricordato che tutta la vita doveva essere consacrata al Signore.

A causa del suo peccato, a Mosè non fu permesso guidare il popolo dentro Canaan. Sarebbe morto su una delle alture dell’area in cui ora Israele era accampato. Perciò gli ordinò di imporre le sue mani su Giosuè alla presenza del sommo sacerdote Eleazar e di tutta la congregazione, indicando con ciò Giosuè come suo successore e investendolo con parte della sua autorità. Mosè fece così. Aveva egli stesso chiesto al Signore di designare un successore affinché il popolo non fosse come un gregge senza pastore. Nel fare questa richiesta, il mediatore Mosè stava chiedendo esattamente quello che Dio intendeva dare al suo popolo. Dio designerà sempre un capo per il suo popolo. Ha fatto questo per noi dandoci il Signore Gesù Cristo che Egli stesso ha costituito per noi.

Le tribù di Ruben, Gad, la mezza tribù di Manasse chiesero a Mosè il permesso di prendere possesso della terra che era già stata conquistata sul lato orientale del Giordano perché essi avevano molto bestiame e la terra a est del Giordano era eccellente per pascolare greggi e mandrie. Il Signore disse a Mosè di dare alle tre tribù ciò che chiedevano a condizione che le loro forze armate contribuissero alla conquista di Canaan. Lo promisero.

In questo modo il Signore diede tutte le disposizioni per la quali Israele prendesse possesso della sua eredità. Israele ricevette questa eredità dalla sua mano e in essa lo avrebbe dovuto servirre. La fedeltà di Dio l’avrebbe fatta rimanere a Israele e avrebbe fatto in modo che ciascuno potesse mantenere per sé il luogo che gli era stato assegnato. Giosuè li avrebbe introdotti dentro la loro eredità. Similmente il Signore Gesù Cristo porta il popolo di Dio nella vita del suo Regno. Ogni uno dei santi ha il proprio posto assicurato per lui dalla fedeltà di Dio.

          Vendetta sui madianiti. All’esplicito ordine del Signore, Israele mosse guerra ai madianiti per ripagarli del crimine che avevano commesso quando sedussero gli Israeliti. Questa vendetta sarebbe stata una dimostrazione pubblica dell’onore della giustizia del Signore.  Furono mandati a combattere mille uomini da ciascuna tribù. Furono accompagnati dall’arca e da Fineas, il figlio del sommo sacerdote Eleazar. Fineas portava le trombe d’argento nelle sua mani per dare agli Israeliti in battaglia il segnale che il Signore era con loro.

Gli Israeliti sconfissero i madianiti e uccisero tutti i maschi incluso il loro re. Anche Balaam fu ucciso. Bruciarono tutte le città in cui erano vissuti i madianiti e riportarono con loro le donne, i bambini e tutto il bottino.

Quando tornarono dalla spedizione e vollero portare il bottino nell’accampamento, Mosè ed Eleazar uscirono ad incontrarli fuori dall’accampamento. Erano arrabbiati perché le donne e i bambini erano stati risparmiati. Non erano state proprio le donne a tentare Israele? In ogni caso il popolo di Madian doveva essere obliterato. Perciò tutti i bambini maschi e tutte le donne sposate dovevano essere uccisi. Fu loro concesso di tenere come serve solamente le bambine e le donne non sposate.

Qui gli Israeliti stessi dovettero eseguire il giudizio sul popolo col quale si erano uniti in peccato. Questo deve averli svergognati grandemente. Loro stessi meritavano forse un destino migliore? Che Israele non fosse stato spazzato via fu dovuto solo alle tenere misericordie e alla fedeltà del Signore; fu solo per il patto nel quale desiderava vivere insieme al suo popolo. Espiazione per quel popolo fu fatto mediante il sangue del Cristo ma i madianiti, che erano fuori dal patto, perirono.

Il Signore stesso diede le disposizioni per la divisione del bottino. Gli uomini che avevano combattuto ne ricevettero metà; il resto del popolo l’altra metà. Ad ogni modo, tutti dovettero dedicare una certa porzione di ciò ch’era loro al Signore dandolo ai leviti. Il bottino era stato ricevuto dalla mano del Signore; doveva anche essere consacrato al Signore. I diritti del Signore avevano sovranamente la primazia, anche sulle spoglie di guerra.

          Vendetta del sangue. Sotto il dominio della giustizia di Dio, la vita doveva essere protetta. La vita creata dal Signore, la vita con la quale desidera vivere in comunione, gli è sacra. Perciò ogni sangue sparso sulla sacra possessione ereditata avrebbe dovuto essere vendicato. Se qualcuno veniva ucciso, il suo parente più prossimo doveva fare in modo che la vendetta venisse attuata. La giustizia del Signore era stata violata dall’azione omicida e avrebbe pertanto dovuto essere ripristinata con la morte dell’omicida. Dio non può mai condonare il peccato.

E però, non poteva essere commessa ingiustizia nel procedimento. Poteva pure succedere che  non intenzionalmente qualcuno colpisse un altro con sufficiente forza da ucciderlo. Il parente più prossimo avrebbe dovuto intervenire in un simile caso? Per certo, del sangue era stato sparso sulla sacra terra ereditata, ma Dio nel suo patto è un Dio giusto e misericordioso. Se qualcuno avesse ucciso un altro senza volerlo gli era permesso fuggire in una delle città rifugio designate che erano sparse su tutto il paese. Lì sarebbe stato al sicuro finché i giudici in Israele avessero preso una decisione sul suo caso. Se era provato che aveva agito involontariamente la persona che cercava vendetta non poteva ucciderlo fintantoché rimaneva nella città rifugio. Però il sangue che era stato sparso gridava dalla terra e perciò non gli era permesso muoversi liberamente nel paese.

L’omicidio involontario mostrava ancora una volta molto chiaramente che  il peccato aveva portato nella sua scia la distruzione della vita. Il sangue continuava a gridare vendetta ma allo stesso tempo era possibile un misericordioso scampo nelle città rifugio. La grazia del Signore era lì uno scudo protettivo.

Solo dopo la morte del sommo sacerdote, l’uomo che aveva involontariamente ucciso poteva di nuovo muoversi liberamente nel paese. Era come se il sommo sacerdote, che durante la sua vita espiava sempre i peccati del popolo nel santuario, portasse con sé nella tomba tutto ciò che era accaduto fino alla sua morte, come se la sua morte segnasse l’alba di una nuova era.

Ovviamente la morte del sommo sacerdote non espiava i peccati. Ma mediante questa pratica Israele avrebbe imparato a sperare nel Cristo, il quale avrebbe di fatto portato tutti i peccati del suo popolo con sé nella tomba. Quando fosse resuscitato, sarebbe stato senza i nostri peccati. Allora poteva avere inizio una vita nuova in libertà.


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