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52: Umiliazione

Numeri 20:14-21:9

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Edom rifiutò a Israele il passaggio nel suo territorio. Edom si considerava autosufficiente, ed era influenzato anche dal suo odio per Giacobbe come erede della promessa. Perciò il Signore comandò agli Israeliti di aggirare il suo territorio anziché forzare il loro passaggio. Questo fu umiliante per Israele.

Dovremmo tenere presente che nel loro viaggio attraverso Edom l’Angelo del Signore procedeva alla testa degli Israeliti. Fu riguardoso di Edom e umiliò se stesso. Questo Angelo era il Cristo, il quale venne non per essere servito ma per servire. Lavò perfino i piedi dei suoi discepoli e ordinò che facessero altrettanto gli uni gli altri. Qui c’è la frattura nell’autosufficienza di uomini e nazioni. Il popolo di Dio deve imparare a umiliarsi.

Ancor prima che ritornassero i messaggeri Israele cominciò il suo viaggio verso il Monte Hor. Lì Aaronne morì. Nel peccato di Meriba Aaronne  aveva espletato il suo dovere sacerdotale in una maniera che era sembrata proclamare la sua autosufficienza: Mosè ed Aaronne non avevano passato al Signore la lamentela del popolo. Quando Aaronne fu spogliato dei suoi paramenti fu chiaro che il sacerdozio era stato macchiato. Ma quando Eleazar fu rivestito degli stessi paramenti Israele doveva comprendere che il sacerdozio era basato solidamente sulla grazia di Dio.

Nella battaglia contro il re di Arad, il popolo giurò di annichilire completamente le città di quei Canaaniti. Avrebbero sicuramente potuto usare il bottino conquistato a quelle città durante il loro viaggio attraverso deserto! Tuttavia, quelle città erano state dedicate interamente al Signore. Perciò anche il bottino preso ad Arad fu dedicato al Signore: fu messo sotto interdetto.

Il serpente di bronzo sull’asta è un segno di corruzione vinta. Pertanto simboleggia il Cristo. Colui che fu fatto peccato per noi fu innalzato sulla croce ove il peccato posto su di lui, fu rigettato e vinto.

Che gli Israeliti abbiano chiesto l’intercessione di Mosè quando morsi dai serpenti mostra che c’era in loro uno spirito diverso da quello che avevano manifestato in precedenza. Li vediamo ora dipendere dal Signore in fede dal profondo dell’umiliazione. Impararono a farlo col dover guardare il serpente di Bronzo.

          Concetto principale: Nella loro umiliazione il popolo impara
                                                   a guardare al Signore.

          Umiliati davanti a Edom. A Kadesh nel deserto di Sin, il popolo si preparò per il viaggio dentro Canaan. Erano accampati a sud di Canaan ma non volevano entrare nel paese da sud. A motivo delle colline impervie sarebbe stato più difficile conquistare il paese lì. Mosè volle girare attorno al paese nella parte orientale ma ciò avrebbe significato attraversare il territorio di Edom.

Gli Edomiti erano discendenti di Esaù ed in quel senso erano fratelli dei discendenti di Israele (Giacobbe). Esaù ed Edom si erano separati dalla promessa del patto di Dio; gli Edomiti si consideravano autosufficienti e non sentivano il bisogno di Dio. Ma nel profondo del cuore odiavano gli Israeliti a motivo della benedizione della promessa.

Quando Mosè mandò messaggeri per chiedere il permesso di passare attraverso Edom con la ripetuta promessa che Israele non avrebbe preso niente o fatto alcun danno, gli Edomiti rifiutarono a motivo della loro autosufficienza e del loro odio per questa nazione sorella. Gli Edomiti mandarono perfino il loro esercito a difendere i confini da Israele.

Come dev’essere stato irritante per Israele! Avrebbero ora forzato il loro passaggio? No, perché il Signore comandò loro di girare attorno ad Edom per la lunga e difficile strada del sud, attraverso il deserto.

Quanto fu umiliante per Israele agli occhi di Edom! Ma l’umiliazione non fu solo per Israele. Davanti a Israele, nel segno della nuvola, andava l’Angelo del Signore, cioè il Cristo. Anch’Egli girò intorno ad Edom umiliandosi davanti ad Edom. Di fatto, sarebbe più tardi venuto non per dominare o rimuovere con la forza quanto stava sulla sua via ma a servire. Fu capace di arrendere i propri diritti in modo che potessero prevalere quelli di Dio. È proprio quello che accadde in questa occasione. Un giorno Dio avrebbe giudicato Edom, ma il Cristo, che sarebbe venuto a rivelare l’amore di Dio che va in cerca dei perduti, girò attorno a Edom.

Come si umiliò sulla terra! Solo lui fu capace di rinunciare ai propri diritti per amore di Dio. Lo fece anche per amore nostro, per espiare la nostra peccaminosa ricerca del nostro interesse personale. Per il suo Spirito, desidera instillare in noi il desiderio di umiliarci per amore di Dio. È quello che fece in Israele, infatti il popolo lo seguì volentieri nel suo percorso circolare intorno ad Edom.

          Sacerdote per grazia. Ancor prima che i messaggeri fossero ritornati da Edom, ovvero prima che il popolo sapesse che avrebbe dovuto prendere la strada più lunga in un cerchio, fecero un viaggio al Monte Hor. Lì Dio rivelò che per Aaronne era giunto il tempo. Dio ordinò a Mosè di salire sul monte con Aaronne e col di lui figlio Elezar. Lì avrebbe dovuto spogliare Aaronne dei suoi indumenti sacerdotali e metterli su Eleazar. Poi Aaronne sarebbe morto.

Scalarono la montagna, tutti tre. Fu un viaggio difficile, specialmente per Aaronne. In cima al monte fu spogliato delle sue vesti di sommo sacerdote perché per il cattivo uso che ne aveva fatto a Meriba ne aveva perso il diritto. A Meriba non aveva agito da servitore di Dio; volle invece essere qualcosa per conto proprio. Questo sacerdozio autosufficiente veniva ora condannato. Non sarebbe stato il sommo sacerdote d’Israele quando il popolo sarebbe entrato in Canaan.

Nella punizione di Aaronne veniva condannato e umiliato tutto il popolo. L’attitudine ribelle del popolo aveva portato al peccato di Mosè e Aaronne. Ora il popolo veniva punito mediante la morte di questo capo. Ma l’ufficio di sommo sacerdote sarebbe stato perpetuato nella persona di Eleazar. Questo avrebbe reso chiaro al popolo che era per pura grazia che l’ufficio sacerdotale rimaneva in mezzo a loro.

Per Aaronne fu decisamente un’umiliazione. Tuttavia, anche nella sua morte poteva restituire il suo ufficio sacerdotale nella mani del Cristo dal quale lo aveva ricevuto. Il Cristo avrebbe espiato anche il suo peccato. Un giorno Aaronne, insieme a tutti i credenti, sarà un sacerdote di Dio per sempre nel nome del Cristo.

          Il paese di Arad votato al giudizio di Dio. Sulla via verso il Monte Hor, gli Israeliti furono attaccati dal re di Arad che viveva nel sud di Canaan (il Negev). Questo re arrivò perfino a catturare alcuni Israeliti.

La gente di Arad era canaanita e perciò doveva essere distrutta e non risparmiata come Edom. Gli Israeliti giurarono che se il Signore fosse stato con loro nel combattimento avrebbero completamente distrutto le città di Arad e tutto ciò che contenevano. Le avrebbero dedicate al Signore e al suo giudizio . Il Signore fu infatti dalla loro parte e le città più meridionali del paese furono prese a date a Lui come promesso. Il rimanente del paese di Arad fu distrutto solo più tardi, dopo che gli Israeliti ebbero occupato Canaan.

Gli Israeliti avrebbero potuto fare buon uso del bottino di Arad nel loro viaggio attraverso il deserto. Ma avevano promesso di dedicarlo tutto al Signore ed è esattamente ciò che fecero. Ora dimostrarono uno spirito diverso da quello che avevano manifestato precedentemente. Tutto ciò che volevano era essere strumenti nella mano del Signore. Questo dedicare le città di Arad alla distruzione fu una profezia dell’annientamento di tutti i Canaaniti. Fu anche una profezia che indicava avanti al giorno in cui tutti i nemici di Dio periranno. Allora il Cristo sarà vittorioso, e il suo popolo giudicherà il mondo.

          Guardare il serpente di bronzo. Dopo la battaglia contro il re di Arad, gli Israeliti avanzarono verso sud sotto la guida dell’Angelo del Signore, girando attorno al paese di Edom. Ora stavano calcando il sentiero dell’umiltà volontariamente. Per via il Signore avrebbe sicuramente provveduto loro tutto ciò di cui avrebbero avuto bisogno.

Ma anche in questo viaggio non ebbero acqua a sufficienza. Di colpo la fede del popolo divenne debole di nuovo e si levarono contro Mosè. Non si ricordarono più della misericordia di Dio e nemmeno della manna.

Di nuovo Dio li confrontò nella sua ira.  Mandò nell’accampamento dei serpenti velenosi e molte persone morirono. Allora confessarono di aver peccato contro il Signore e contro Mosè e chiesero a Mosè di pregare per loro. Sicuramente dimostrarono uno spirito diverso da quello dimostrato in precedenza. Eccoli lì, umiliati nella loro miseria e colpa mentre il superbo Edom trionfava sulle sue alture. Eppure quel miserabile popolo d’Israele era ben più grande del tracotante Edom perché Dio si sarebbe rivelato a Israele nella sua grazia. Le nostra vite sono ricche solo in ragione di quanto vediamo della grazia di Dio e ne riceviamo.


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