INDICE:

61: La legge è ristabilita

Esdra 7-10

Esdra era uno scriba, ma non nel successivo, sfavorevole senso del termine. Era esperto nella legge di Mosè e fu lui a compilare i libri del Vecchio Testamento.

Il tempo di Esdra fu un tempo di transizione. Prima di andare in cattività la gente fu ripetutamente colpevole di atti di idolatria, ma non dopo l’esilio. Ora la legge avrebbe prevalso in Israele. Questo cambiamento fu dovuto specialmente al lavoro di Esdra. Dopo di ciò, sfortunatamente, la gente cadde in un altro peccato: quello di cercare la propria giustizia nell’osservare la legge.

A quanto pare, Esdra venne a Gerusalemme da Babilonia per assicurarsi che la legge fosse ristabilita nella vita degli esuli rimpatriati. Sembrerebbe dunque che il primo gruppo di esuli, che erano ritornati da Babilonia sotto la guida di Zorobabel e di Jeshua, fosse stato motivato principalmente da un desiderio di libertà.

Per mezzo di Esdra, il popolo fu reso soggetto alla giustizia del Signore. Per questo Esdra è un tipo del Cristo, il quale ci libera dalla legge — a condizione che in questo contesto pensiamo della legge solo come un potere che ci controlla e trattiene dall’esterno. Cristo lo fa mettendo in noi il suo Spirito e scrivendo la legge nei nostri cuori. Comunque, nel farlo, egli ristabilisce in noi la giustizia della legge.

Esdra è ancor di più un tipo del Cristo quando si identifica coi peccati del popolo e fa confessione proprio come se i loro peccati fossero i suoi propri. La confessione di colpa in Esdra 9 si innalza a Dio dalle profondità più intime. Esdra è inorridito, proprio come nel Getsemani Cristo fu ripieno di un senso di orrore e di profonda prostrazione (Marco 14:33).

Esdra procede a purificare Israele dalle mogli straniere. Come tipo del Cristo, egli pulisce la sua aia (vedi Matteo 3:12; Luca 3:17) e agisce con uno zelo che non risparmia nulla. Anche per lui vale: “Lo zelo della casa di Dio mi ha divorato”.

Le mogli straniere furono mandate via assieme ai loro figli. Nel Nuovo Testamento leggiamo che “il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito, altrimenti i vostri figli sarebbero immondi, ora invece sono santi” (I Corinzi 7:14). Comunque, nel Vecchio Testamento la gente doveva essere leviticamente, cerimonialmente consacrata — un’ombra della santità del popolo di Dio. La spada che qui colpisce Israele è una profezia che indica la spada che avrebbe colpito il Cristo. Infatti, colpisce la carne stessa d’Israele tramite i figli.

          Concetto principale: La giustizia della legge è ristabilita.

          Salire a Gerusalemme. Quando il re di Persia diede al popolo di Dio il permesso di ritornare alla sua terra, molti lo fecero, sotto la guida di Zorobabel e di Jeshua.  Ma ce ne furono molti altri che avevano prosperato a Babilonia e che avevano scelto di restarvi. Molti sacerdoti e leviti, in particolare, rimasero nel paese della cattività. I membri della prima spedizione furono, a quanto pare, più interessati di guadagnare la loro libertà dalla cattività che di ristabilire la giustizia e la legge di Dio nella vita del suo popolo.

Perciò il Signore fece levare un altro spirito tra quelli che erano rimasti indietro. Il Signore lo fece specialmente per mezzo del sacerdote Esdra.  Esdra era ripieno di zelo per la legge del Signore e voleva vederla ristabilita nella vita del popolo di Dio in Giuda.

A quanto pare considerava una vergogna che così tanti sacerdoti fossero rimasti indietro a Babilonia. Così volle destare particolarmente i sacerdoti, i leviti e i servitori del tempio. Questi sperò di portare con sé a Gerusalemme.

Prima informò dei suoi piano Artaserse, il re di Persia. Dio mise nel cuore del re di dare a questi giudei il suo completo sostegno. Lo stesso re mandò a Esdra un dono importante in oro e argento assieme a piatti e coppe d’oro e d’argento provenienti dal regio tesoro. Fu perfino permesso a Esdra di fare una colletta tra gli abitanti del paese. Potè anche sollecitare i giudei che ancora rimanevano indietro a offrire i loro doni per il restauro della casa del Signore a Gerusalemme. In quel modo mise insieme un grande tesoro. Il re offerse a Esdra anche un drappello di soldati e di cavalieri per il viaggio attraverso le regioni desolate. Ma lo scopo del viaggio di Esdra era il ristabilimento della giustizia del Signore. Quella giustizia gli avrebbe fatto da scudo e da protezione. Pertanto declinò la scorta reale.

Nel primo mese Esdra radunò tutti quelli che intendevano andare con lui. Divenne presto evidente che benché ci fossero molti sacerdoti, c’erano pochi leviti. Di nuovo Esdra fece un appello per i leviti. Questa volta Dio convinse il loro cuore e molti vennero.

Esdra fece in modo che fosse fatta una lista precisa dei tesori che aveva ricevuto. Mise il tesoro nella custodia di dodici sacerdoti che aveva appartato per questo scopo. Essi avevano la responsabilità di proteggerlo. Non era il tesoro personale di Esdra ma del Signore. Poi cominciarono il viaggio.

Durante quel viaggio di molte settimane il Signore li tenne al sicuro. Arrivarono a Gerusalemme con tutti i loro possedimenti. Il tesoro fu contato e pesato; nulla sembrava mancare. Esdra aveva anche portato con sé una lettera del re per i governatori, la quale ordinava loro di provvedere qualsiasi cosa Esdra necessitasse in tutto quello che avrebbe fatto. A Gerusalemme fu fatta una grande offerta di sacrifici di dedicazione e ringraziamento al Signore.

Il Signore diede a Esdra il beneplacito della gente che viveva a Gerusalemme. Non chiesero perché quest’uomo proveniente da una nazione straniera venisse a dire loro cosa fosse la legge: si assoggettarono semplicemente a lui come a qualcuno mandato da Dio.

Similmente, il Signore Gesù Cristo venne a ristabilire le rivendicazioni di Dio sulla nostra vita. Lo rigetteremo perché straniero o lo riconosceremo come Colui che è mandato da Dio?

          Una confessione di colpa. Qualche tempo dopo diversi ufficiali vennero da Esdra e gli dissero che molti dei giudei erano sposati a figlie di famiglie pagane che abitavano nel paese. Sposandosi in questo modo il popolo aveva di nuovo rigettato la legge e negato il carattere speciale che possedeva come popolo di Dio.

Quando Esdra lo udì, si stracciò le vesti e si strappò dei capelli e dei peli della barba. Fu sgomento e pieno d’un senso d’orrore al pensiero del potere del peccato e del giudizio che quel peccato avrebbe attirato.

Esdra vide quel peccato non solo come il peccato del popolo; era anche il suo. Prese quel peccato completamente su di sé perché apparteneva a quel popolo ed era uno con loro. Anche il Signore Gesù divenne uno con noi. Prese su di sé i nostri peccati e inorridì, specialmente quando fu nel giardino del Getsemani e cominciò a essere ripieno di orrore e profonda angoscia. Sulla croce soffrì l’orrore dei nostri peccati quando Dio lo abbandonò.

Esdra sedette stordito dall’orrore fino al tempo dell’oblazione serale. Benché gli ufficiali gli parlassero, non sentì niente. Soffrì al posto del popolo nelle profondità del suo cuore.

Infine si alzò, s’inginocchiò davanti al Signore, distese le sue mani verso il cielo e pregò: “O mio DIO, io sono confuso e mi vergogno di alzare la mia faccia a te, o mio DIO, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra il nostro capo, e la nostra colpa è giunta fino al cielo. I nostri padri peccarono e tu li mandasti in cattività.  Ma ora ci hai fatto grazia per un breve istante, lasciandoci un residuo e dandoci un asilo nel suo santo luogo, e cosí hai illuminato i nostri occhi e ci hai dato un piccolo risveglio nella nostra schiavitù. Ma ora, o nostro DIO, che diremo dopo questo? Poiché abbiamo abbandonato di nuovo i tuoi comandamenti. Tratterrai tu la tua ira che minaccia di consumarci talché non ci sarà nessun residuo ne fuga? Nessuno può stare davanti a te!”

Esdra si umiliò perché si identificò con i peccati del popolo. Anche il Cristo umiliò se stesso all’oltraggio più profondo e all’agonia dell’inferno. Quando Esdra fece quella preghiera, si stava sottomettendo al giudizio di Dio.

          Pulire l’aia. Questa confessione di colpa operò contagiosamente sul popolo e molti si unirono a Esdra nel confessare il peccato. Attraverso questa confessione di peccato videro un raggio di speranza. Sentirono che quest’uomo, nel suo essere completamente infranto, aveva toccato le profondità della misericordia di Dio. Fu proprio così, e fu possibile solo perché lo Spirito del Cristo fu in Esdra, lo Spirito di Colui che solo poteva aprire le profondità della misericordia di Dio per noi facendosi spezzare sulla croce.

La gente disse anche di essere pronta a rompere col suo peccato. A questo, Esdra fu preso da uno zelo privo di compromesso. Anche questo ci dimostra che lo Spirito del Cristo era in lui, lo Spirito di Colui che fu consumato dallo zelo per la casa di Dio. Noi dobbiamo confessare i nostri peccati e poi abbandonarli. Perciò Esdra mandò un proclama attraverso tutto il paese di Giuda che ogni uomo doveva comparire a Gerusalemme entro tre giorni.

Nel tempo di tre giorni, erano tutti lì. Che fosse inverno e la stagione delle piogge non frenò Esdra. Stettero lì davanti a lui sotto la pioggia battente, tutti. Tremavano dal freddo e dalla pioggia, ma tremavano anche davanti alla potenza della Parola del Signore che giungeva loro per mezzo di Esdra.

Pochi opposero resistenza: il popolo fu soverchiato da questa potenza. Ad ogni modo, sollevarono la questione che la purificazione del popolo non poteva avvenite in un sol giorno. Chiesero a Esdra di istituire una commissione davanti alla quale sarebbero comparsi tutti quelli che erano sposati con mogli straniere.

Ciò fu fatto. Le mogli straniere furono mandate via insieme ai loro figli. Allora ci fu pianto in Israele perché molte famiglie furono spezzate. Questa sventura cadde su quelle moglie e quei figli a causa del peccato del popolo che aveva rigettato la legge. La giustizia della legge dovette essere ristabilita in Israele di modo che Israele potesse di nuovo essere un popolo santo, un popolo consacrato.

Il patto di Dio era ancora limitato a Israele. Le altre nazioni ancora non potevano parteciparvi. Ciò nonostante, la situazione invocava la venuta del Cristo, mediante il quale, il muro di divisione tra Israele e le nazioni sarebbe caduto in modo che anche per le altre nazioni sarebbero stato possibile partecipare nel patto di Dio.

La separazione messa in atto da Esdra al suo tempo fu un segno della separazione che deve esserci tra noi e il peccato — e anche un segno del trionfo sul peccato nel Cristo, il quale si identificò con i nostri peccati. Una spada passò attraverso la sua anima proprio come una spada passò attraverso Israele qui. Mediante la potenza del suo soffrire noi dobbiamo essere purificati dai nostri peccati.

Dobbiamo essere grati che il Cristo fu mandato da Dio proprio per questo. Dobbiamo imparare a riporre la nostra fede in lui. Allora lui risveglierà la sua potenza anche in noi.


Altri Studi che potrebbero interessarti