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False religioni

Lo scrittore Michael Hamburger, nei suoi poemi (Weather and Seasons, 1963), considerando l’apparente futilità del mondo e anche i mali che vi si trovano, ad un certo punto dichiara: “In mezzo a tali presagi come osiamo vivere?” In un altro poema egli dice: “Oh la mente, come aborre un cerchio. Fate che ci siano leggi”. Innumerevoli altri scrittori in vari modi testimoniano il bisogno che una fede religiosa governante provveda significato alla vita.

Il problema cruciale è: quale religione? L’uomo caduto, lasciato a se stesso, riconosce il bisogno di ordine e significato; sa che una religione, una fede per vivere, è una necessità. A causa della sua natura decaduta, però, l’uomo crea religioni a propria immagine, nei termini della propria rivolta contro Dio e del suo desiderio di ridefinire la giustizia nei termini della propria volontà. Come risultato, il mondo è pieno di false religioni.

Senza la grazia soprannaturale di Dio, l’uomo non può conoscere la vera religione; sarà solo capace di riprodurre e raffinare la falsa religione della Caduta, il suo desiderio di essere il proprio dio, conoscendo o determinando bene e male, giusto e sbagliato, e stabilendo ogni legge da sé (Ge. 3:5).

Il problema è complicato ulteriormente dal fatto che, da convertiti, noi spesso portiamo aree di pensiero non convertite nella nostra vita in Cristo. Il tema dell’inno sembra essere per molti: “Parzialmente convertito, Signore sono tuo. Guariscimi e fammi parzialmente tuo”.[1] Troppi vogliono tutto ciò che Cristo può dare insieme a tutto ciò che essi vogliono. Le false religioni si giovano di questo fatto. Non possiamo dire: “Signore, sia fatta la tua volontà, eccetto quando voglio la mia”. (In molte chiese si potrebbe dire anche: ogni cuore è convertito, ma pochi portafogli lo sono. Chiedere a qualsiasi pastore.)

In breve, le persone vogliono la religione vogliono la salvezza nei loro termini. Si può considerare la religione come una macchina che ci mantiene artificialmente in vita, o come modo di glorificare Dio e di servirlo e godere di Lui per sempre.

Il primo posto tra le false religioni della storia è occupato dalla politica. Ora, il governo civile è tra gli interessi della bibbia ed un’area di ministero. Paolo dichiara che tutti i governanti sono primariamente ed essenzialmente “ministri” o “diaconi” di Dio (Romani 13:4).  Il governo civile è un ministero di giustizia ed un’importante area di servizio cristiano.

Il problema nasce quando gli uomini considerano lo stato la via della salvezza sociale. A quel punto lo stato messianico comincia a reclamare giurisdizione su ogni area di vita e di pensiero come loro legittimo legislatore e salvatore. Lo stato moderno dappertutto cerca questo obbiettivo totalitario (e umanistico), e il risultato è una tirannia in accelerazione. In processi che riguardano chiesa e stato, odo sempre più giudici che insistono che non è in pericolo nessuna libertà religiosa, che è semplicemente una questione di conformità o non conformità con un atto dello stato, una regola o una legge. Sta diventando sempre più prominente il presupposto che lo stato sia la giustizia. Lo stato è stato giusto qualche volta, ma la storia ci da evidenze maggiori di ingiustizia statale.

Liberali e radicali vedono la risposta alla ingiustizie correnti nel dare più potere allo stato, e questa soluzione è poderosamente appoggiata dalla maggior parte degli organi d’informazione. La soluzione statalista è considerata moralmente corretta cosicché tutti quelli che contestano l’aumento di potere statalista sembrano in qualche modo insensibili e moralmente in errore. Nella mente di molti si sta forgiando una concatenazione tra la vera moralità e l’aumento di poteri dello stato.

L’alternativa rappresenta la soluzione? Aveva ragione Jefferson nel dichiarare che il miglior governo è quello più minimale? Dati i crescenti e oppressivi poteri dello stato, c’è la tentazione  di pensare in quel modo. Senza tutte quelle agenzie di regolamentazione e tassazione, quanto più facile sarebbe vivere! Davvero? Un tempo ho vissuto per alcuni anni in un’area di poteri di vigilanza statale molto minimi, e i risultati erano terrificanti. Più l’uomo è peccatore e più è pericoloso, con o senza statalismo. Lo statalismo è una falsa religione che vede lo stato come dio in terra. Ma  pensare che la risposta sia uno stato minimo è dimenticare che il peccato proviene essenzialmente dall’uomo, non principalmente dallo stato! Il vecchio proverbio calza alla perfezione: Non si può fare una buona frittata con uova marce. Che si abbia una grande frittata o una piccola, uno stato di grande potere o uno stato molto limitato, uova marce sono uova marce, e uomini marci sono uomini marci. Credere che un ri-arrangiamento dell’apparato statale ci darà uomini migliori è una falsa religione.

Questo non equivale certo a dire che sia irrilevante che tipo di governo dovremmo avere. E sarebbe anche moralmente sbagliato che dicessimo che il governo civile non è un’area d’interesse e di vocazione cristiana. Anzi, proprio come il nostro posto è sotto Dio e la sua legge, così è anche per il governo civile. La politica non è uno strumento di salvezza ma un’area dove i pii possono esercitare il dominio sotto Dio.

Un’altra falsa religione di nostri tempi è l’economia. Ci sono fin troppe persone che credono in soluzioni economiche per i problemi del mondo. Ciò non significa negare che molti dei nostri problemi si collochino nella sfera dell’economia. Ad ogni modo, come il fatto che un uomo abbia problemi col proprio lavoro non significa che il problema risieda nel suo lavoro, così i problemi nella sfera dell’economia non necessariamente hanno una causa economica.

Fin troppi intellettuali della nostra epoca hanno sostenuto e creduto che socialismo o comunismo siano la soluzione de problemi economici dell’uomo. Il fatto che ogni paese socialista sia un disastro non turba queste persone. Dal loro punto di vista, se solo gli uomini provassero la loro versione di socialismo, tutto andrebbe bene. Nel nostro tempo, l’economia è un’area di credenze e credenti particolarmente fanatici.

In questo campo c’è anche un’alternativa: il libero mercato. È assai evidente che la storia effettivamente ci da un’impressionante resoconto dei vantaggi sociali introdotti dal libero mercato; è una delle narrazioni più notevoli della storia. Dati i risultati, perché gli uomini si sono rivoltati contro il libero mercato? È possibile (a morte l’idea!) Che l’ UOMO possa essere illogico? (Si sarebbe tentati di dire che migliore è la nostra mente, più grandi sono le capacità di essere illogici! Qualcuno forse eguaglia gl’intellettuali in cattiva logica? L’abilità magnifica tutti i nostri errori.)

Ma gli uomini hanno continuamente distrutto il libero mercato e tutti i suoi benefici prodotti. Non dovrebbe sorprenderci. Un libero mercato richiede uomini liberi, e gli amanti della schiavitù demoliscono ogni minaccia di libertà. L’economia non può essere libera se gli uomini non fanno tesoro della libertà e non le danno valore. 

Ho un ricordo indimenticabile: la lezione di un economista ad un uditorio di universitari nei primi anni 60. Il libro di questo professore è ancora in stampa. Egli fu sconvolto quando la prima domanda sollevata da uno studente fu: “Cosa c’è di così importante circa la libertà?” Lo studente considerava la libertà di valore minimale, e quasi tutti gli studenti furono d’accordo.

Proviamo per un attimo a supporre, giusto per discutere, che la maggior parte delle persone non siano ipocrite quando professano di volere la libertà. La libertà, come la religione, è più che una questione di professione verbale; è una caratteristica della nostra vita. La libertà non si regge da sola; va mano nella mano con altre cose come la responsabilità, il coraggio di affrontare rischi e molto altro. La vita senza rischi è la vita da schiavi, e lo stato del welfare è uno stato di schiavi. Un popolo di schiavi creerà uno stato di schiavi, e nessun libero mercato potrà far altro che essere distrutto da costoro.

Perciò, l’economia, come la politica, può diventare una falsa religione se crediamo che gli arrangiamenti economici possano creare la buona società. Qui, come in ogni altra sfera, c’è il giusto e lo sbagliato economicamente, ma il successo della buona economia dipende da uomini buoni. 

I cristiani, in quanto uomini liberi in Cristo hanno una vocazione in economia, ma questa è un’area di dominio, non uno strumento di salvezza. Una buona società comincia con uomini che hanno una buona relazione con Gesù Cristo e che quindi, nei termini del Signore esercitano dominio in ogni sfera. Trascurare l’economia è un pericolo mortale; aspettarsi da essa ciò che solo Dio può supplire è un peccato.

Inoltre. Possiamo aggiungere che la chiesa non è la sfera esclusiva della religione più di quanto lo siano politica ed economia. Il posto primario delle religione è nella vita dell’uomo. La nostra vita e la nostra fede devono essere unite inseparabilmente. La nostra fede deve essere di più di quel che crediamo, deve essere anche ciò che viviamo.

Né politica né economia ci possono dare la pace mondiale. Uova marce non fanno mai una buona frittata e, al cuore dei problemi del nostro mondo c’è il cuore caduto dell’uomo.

Un’altra falsa religione moderna è l’istruzione. Anche qui s’incontra uno stupefacente fanatismo. Molti sostengono che la soluzione ai problemi del mondo sia l’istruzione. Ci sono problemi sessuali tra i giovani? L’istruzione ha la risposta, ci viene detto, e il risultato è l’educazione sessuale. I reati sono in aumento? Dobbiamo spendere di più nell’istruzione, e poi possiamo risolvere il problema. L’istruzione è diventata per molti la nuova grande via di salvezza per l’uomo e la società.

Tornare all’educazione di base è certamente cosa buona, ma non in se stessa. La fonetica insegnerà ancora i bambini a leggere, ma un barbaro che legge è meno un barbaro? La conoscenza è chiaramente buona, ma la conoscenza ha forse reso i nostri professori migliori del resto della popolazione? Hanno forse i professori una percentuale di problemi morali e mentali più bassa dei contadini?

Non possiamo trascurare l’istruzione, e i lavori di un progressista, Jonathan Kozol, ci hanno dato significative relazioni ed analisi su quanto cattive siano realmente le nostre scuole. Ma l’istruzione in se stessa non è una via di salvezza; è uno strumento meraviglioso per la fede e per la vita quando sia governata da sani presupposti. Ma può essere e comunemente è una falsa religione.

Una religione lo fu certamente per Horace Mann [2] e i suoi accoliti, e in quanto tale era messianica. Mann si aspettava che le scuole pubbliche creassero un uomo migliore ed un mondo migliore. Egli era convinto, con tutta la convinzione che caratterizzava questi primi Unitariani del New England, che il suo tipo di scuola avrebbe eliminato il crimine, e nel tempo, salvato il mondo. Noi viviamo nel caos del mondo creato dagli Horace Mann dei due secoli passati, e non è un prospetto molto piacevole. Chiaramente, l’istruzione è spesso stata ed è una falsa religione.

Ci sono molti tipi di false religioni, più di quante abbiamo spazio per discutere, ma dovremo menzionare l’Arte. Molti sono convinti che l’arte renderà l’uomo civile e lo eleverà, e in molte città le arti sono diventate la nuova religione per molte donne prominenti. Come lavorano entusiasticamente “per fare del mondo un posto migliore in cui vivere” con le loro sponsorizzazioni delle arti! Una volta ho udito una donna parlare dei corsi di pittura e di danza che lei ed altre stavano sponsorizzando nel ghetto: era sicura che avrebbero creato bambini migliori e portato cultura nel ghetto. Ebbene, senza dubbio a alcuni bambini si sono divertiti e forse, occasionalmente, uno o due hanno trovato una vocazione, ma le attività culturali diventano false religioni quando cerchiamo di trasformare la società per mezzo di esse.

Le false religioni, tutte, si aspettano dall’uomo più di quanto possa dare; sono uomini all’opera, e le loro opere  manifestano le loro limitazioni e i loro peccati.

Il significato della vera religione risulta chiaramente nell’ultima domanda e risposta del Catechismo di Heidelberg: 

Che significa l’espressione  “Amen”?  

“Amen” vuol dire: così dovrà essere, davvero e certamente; perché la mia preghiera è udita da Dio assai più sicuramente di quanto io non senta nel cuore di desiderar tali cose da lui. Quanto intensamente a volte desideriamo e preghiamo per certe cose! Eppure ci è detto che l’ascolto delle nostre preghiere da parte di Dio, e la sua cura per noi, eccedono di gran lunga qualsiasi desiderio da parte nostra. Nella vera religione sono sempre all’opera intorno a noi più potenza e più sapienza di quanto potremo mai capire o immaginare.

R. J. Rushdoony (Dicembre 1985)

[1] Credo che l’autore faccia riferimento ad un inno famoso, probabilmente questo. 

[2] Horace Mann è considerato il padre o quantomeno uno dei padri della scuola statale americana.


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