34: La purificazione dei Gentili

Atti 10 e 11

Il ministro delle finanze di Candace, regina d’Etiopia, fu solo un singolo convertito; qui leggiamo (11:1) che i Gentili in generale ricevettero la Parola di Dio. Pietro ebbe bisogno di una visione dal cielo prima di sentirsi libero di battezzare dei Gentili. Oltre a ciò, per la prima volta lo Spirito santo venne sugli uditori del vangelo prima che fossero battezzati. Di solito l’ordine era il contrario. Pietro ebbe bisogno di questo segno prima di sentirsi libero di battezzare i Gentili convertiti. Imparò che Dio è uno che non ha riguardi personali. Non aveva adottato Israele per suo popolo perché erano migliori di altri popoli. Ora aveva esteso il suo patto a includere tutte le nazioni. Chiunque lo temesse e facesse ciò ch’è giusto, ovvero chi in fede poneva in Lui la sua speranza e viveva davanti alla sua faccia gli era accettabile. La predicazione del vangelo fu diretta a persone che riconoscevano il patto originale con Israele. Per mezzo di quella proclamazione sarebbero giunti alla libertà dello Spirito. Tale libertà rendeva non necessario che fossero incorporati dentro Israele mediante circoncisione. Per i credenti Giudei era interamente possibile godere comunione nello Spirito coi gentili mediante la fede in Gesù Cristo. Che la chiesa abbia cominciato a rendersene conto significò una enorme transizione a quel tempo. Quando successivamente Pietro spezzò quella comunione coi credenti Gentili ad Antiochia (Galati 2:11-21) ciò rappresentò un peccaminoso passo indietro, specialmente quando considerato alla luce di questo passo della Scrittura.

          Concetto principale: Per lo Spirito santo tutte le nazioni sono purificate nel patto.

          L’ora della ricordanza con Dio. Dopo che Pietro ebbe compiuto il miracolo a Ioppe, rimase nella casa di un certo Simone, un artigiano che lavorava il cuoio. Mentre si trovava lì a Cesarea, a quarantacinque chilometri di distanza, avvenne qualcosa di peculiare. Acquartierata lì c’era una compagnia di soldati costituita da cittadini romani. Il centurione in comando, un uomo di nome Cornelio, insieme alla sua casa, temeva il Dio d’Israele. Non era stato incorporato in Israele ma adorava il Signore, pregava  a Lui quotidianamente e donava generosamente al suo popolo. Per mezzo dalla sua associazione coi Giudei aveva udito del Signore e il suo cuore ne era stato conquistato.

Tuttavia, era come servisse il Signore da una certa distanza perché egli non apparteneva al patto. Questo gli e deve essere stato difficile e non c’è dubbio che abbia cercato in preghiera di conoscere la volontà del Signore. Allora il Signore provvide una soluzione per le sue difficoltà in una maniera che andò ben oltre le sue aspettative.

Un giorno, intorno a metà pomeriggio, un angelo del Signore gli apparve in visione e lo chiamò per nome. Quando egli chiese all’angelo cosa volesse da lui, l’angelo replicò che il Signore aveva a cuore le sue preghiere e le sue elemosine e stava provvedendo una via d’uscita alle sue difficoltà.  Nella sua grazia il Signore si stava volgendo con favore verso la vita di Cornelio, la vita di un Gentile. Ciò che era avvenuto a Cornelio era opera del Signore; era giunto il momento che quell’opera fosse portata a piena gloria. Dio stava per adottare i Gentili nel suo patto. Cornelio avrebbe dovuto mandare un messaggio  a Ioppe a Simon Pietro che gli avrebbe detto cosa fare.

Quando l’angelo se ne fu andato Cornelio chiamò due servi e un soldato che temevano anch’essi il Signore; raccontò loro della visione che aveva avuto e li mandò a Ioppe. Deve aver atteso l’arrivo di Pietro con trepidazione. Il beneplacito di Dio veniva rivolto ai Gentili per amore di Cristo.

          La visione di Pietro. Il giorno dopo a mezzogiorno, quando i messaggeri di Cornelio stavano arrivando a Ioppe, Pietro si trovava sul terrazzo del tetto della casa a pregare. Era ora di mangiare e cominciava ad avere fame. Mentre gli stavano preparando del cibo anche lui abbe una visione. Vide i cieli aperti e scendere dal cielo un grande lenzuolo di lino tenuto per i quattro angoli. Dentro c’erano tutti i quadrupedi della terra, le fiere, i rettili e gli uccelli del cielo. Una voce gli ordinò: “Pietro, alzati, ammazza e mangia!” Quella visione e quel comando ben si confacevano al suo appetito. Tuttavia non avrebbe mangiato perché quelli erano animali impuri. Di conseguenza rispose al Signore che non aveva mai mangiato qualcosa di immondo.

Nel Vecchio Testamento il Signore aveva fatto una distinzione tra animali puri e impuri; in effetti tutti gli animali erano diventati impuri a motivo del peccato. Quegli animali che Dio nel patto aveva sancito che Israele poteva consumare dovevano tutti essere purificati. Lo stesso valeva per l’umanità. Erano tutti impuri, Dio aveva voluto santificare solo Israele nel suo patto. Ma da ora in poi intendeva purificare tutte le nazioni. Perciò a Pietro pervenne una seconda rivelazione che gli ordinava di non chiamare impure le cose che Dio aveva purificato. Poi la visione scomparve. Fu ripetuta altre due volte per prevenire Pietro dal concludere che la visione fosse stata una mera allucinazione. Era ora confrontato con la rivelazione del fatto straordinario che Dio aveva purificato i Gentili nel suo patto.

          Dio non mostra parzialità. Mentre Pietro rifletteva su questa visione, i messaggeri di Cornelio giunsero alla casa dove alloggiava e chiesero di lui. Lo Spirito santo gli disse di andare con loro. Quand’essi gli ebbero consegnato il messaggio, egli li ricevette nella sua casa. Il giorno seguente andò con loro accompagnato da alcuni dei fratelli di Ioppe.

Il giorno successivo, intorno al tempo in cui si aspettava che Pietro giungesse, Cornelio radunò la sua famiglia e gli amici più stretti. Quando Pietro arrivò, Cornelio gli andò incontro e gli si prostrò ai piedi adorandolo. Quello era ancora un errore, un’idea pagana. Pensò che la potenza divina fosse incarnata in Pietro. Ma Pietro lo fece alzare dicendogli che lui era solo un uomo come gli altri il cui solo compito era portare a Cornelio la Parola di Dio. Mentre parlava entrarono in casa e Pietro vi trovò lì riunite molte altre persone.

Pietro si rivolse per primo a questa persone dicendo: “Voi sapete che un Giudeo non può mai entrare in casa di un Gentile senza diventare impuro”. E tuttavia stava facendo esattamente quella cosa. Però, non lo stava facendo perché ne fosse stato persuaso dall’uomo ma da Dio stesso. Dio gli aveva mostrato che non doveva considerare impuro nessun uomo. La dispensazione di Dio ora era cambiata, spiegò. Era venuto volontariamente e voleva sapere perché avessero mandato a cercarlo.

Da parte sua Cornelio raccontò della visione e delle parole dell’angelo. Obbediente a quella parola aveva mandato a chiamare Pietro. Ora erano radunati davanti a Dio per ascoltare la Parola di Dio che Pietro avrebbe loro portato.

Pietro ora si rese conto di come il Signore avesse preparato il corso che il suo vangelo avrebbe preso nel mondo. E ne gioì! Mediante la proclamazione del vangelo il Signore intendeva volgersi non solo a Israele ma anche ai Gentili. Comprese ora molto chiaramente come Israele non fosse migliore di alcun altra nazione; Dio non aveva scelto Israele per qualche dote speciale degli israeliti. Dio voleva dare la vita della fede a tutte le nazioni e a quello scopo aveva risvegliato in loro una fame per il vangelo.  Da quel momento in poi il popolo di Dio sarebbe stato raccolto da tutte le nazioni. E chiunque volgesse a lui il proprio sguardo in fede e che vivesse come alla sua presenza gli era gradito.

Pietro disse loro tutto questo combinandolo con la predicazione del vangelo di Gesù Cristo. Tutti sapevano del soggiorno di Cristo sulla terra, di come fosse stato mandato da Dio e unto di Spirito santo e di come avesse ministrato in mezzo alla gente guarendo e redimendo. Sebbene fosse stato consegnato a morire sulla croce, Dio lo aveva resuscitato dai  morti. Tutti gli apostoli ne erano testimoni perché era apparso loro ed essi avevano mangiato e bevuto con lui dopo la sua resurrezione. Erano stati commissionati di testimoniare di Lui perché un giorno sarebbe tornato di nuovo per giudicare i vivi e i morti secondo se avessero accettato il vangelo della sua morte e resurrezione. Era infatti stato profetizzato di lui nel Vecchio Testamento che chiunque avesse creduto in Lui avrebbe ricevuto il perdono dei peccati mediante il suo nome.

Obbediente a Colui che lo aveva mandato, nemmeno Pietro mostrò parzialità ma proclamò il vangelo ai Gentili proprio come aveva fatto ai Giudei. Il muro che separava Giudei e Gentili era stato buttato giù come risultato dell’opera del Signore Gesù Cristo. C’era perdono dei peccati per chiunque avesse creduto.

          L’inclusione dei Gentili nel patto. Mentre Pietro stava ancora parlando, lo Spirito santo discese su quelli che lo stavano ascoltando ed essi cominciarono a magnificare Dio parlando il lingue straniere. Lo Spirito santo aprì i loro cuori alla fede nel vangelo e li fece condividere nei doni speciali che concedeva a quei tempi. Così lo Spirito li innestò nella chiesa del Signore. La fonte datrice di vita dello Spirito traboccò dentro la vita di questi Gentili.

Gli uomini che erano venuti con Pietro furono stupiti di ciò che era avvenuto. Nessuno se lo era aspettato. E tuttavia furono testimoni dell’unione di Giudei e Gentili nello Spirito proprio davanti ai loro occhi. A questo punto Pietro disse che il battesimo non poteva essere rifiutato e al suo comando i Gentili furono battezzati. Ricevettero così il suggello del loro incorporamento nella chiesa del Signore e nel suo patto. Fu un momento epico per i credenti Giudei quanto per quei credenti Gentili. Senza dubbio ne parlarono molto durante quei giorni nei quali Pietro, su loro richiesta, rimase a Cesarea.

Anche nel mondo odierno lo Spirito santo vuole rimuovere ogni opposizione e colmare ogni divario. Per mezzo della fede nel Signore Gesù Cristo tutti i popoli possono ora essere uno.

          Il rendiconto alla chiesa-madre a Gerusalemme. Gli apostoli e la fratellanza in Giudea seppero che i anche i Gentili erano giunti a credere nella Parola di Dio. Quest’idea non piacque a tutti. Non tutti capivano ancora il movimento dello Spirito santo. Quando Pietro ritornò a Gerusalemme alcuni lo criticarono per aver cercato comunione coi Gentili. Aveva mangiato con loro e con ciò accantonato tutte le leggi che concernevano la purezza cerimoniale. Pietro aveva arreso anche il concetto veterotestamentario che Isarele era stato separato dalle altre nazioni. Quel cambiamento rappresentava ancora un ostacolo troppo grande per loro. Non erano ancora consapevoli che la grazia di Dio aveva purificato le nazioni e le aveva accolte nel suo patto.

Pietro spiegò come fosse avvenuto il tutto. Allora percepirono l’opera dello Spirito e glorificarono Dio perché aveva dato conversione a vita anche ai gentili. Nessun altri che lo Spirito li convinse di questo.

          La prima comunità di credenti tra i Gentili. La dinamica dello Spirito non si fermò qui. Lo Spirito santo aveva anche altri obiettivi. I credenti che si erano sparsi fuori da Israele come conseguenza della persecuzione di Saulo si erano spostati ben al di là dei confini della Palestina. Dovunque andavano proclamavano il vangelo solo ai Giudei che vivevano all’estero. Alcuni credenti, originari di Cipro e di Cirene, vennero ad Antiochia. Anche loro proclamarono il vangelo ai Gentili. Il Signore benedì grandemente la loro predicazione talché molti Gentili credettero e furono convertiti.

Quando anche questa notizia raggiunse la chiesa a Gerusalemme Barnaba fu mandato ad Antiochia a vedere cosa fosse successo. Lì vide la grazia del Signore e ne gioì, esortando tutti loro a rimanere vicino al Signore in fede. Inoltre, egli stesso predicò il vangelo in Antiochia e come risultato una grande moltitudine credette nel Signore.

Questo non era più meramente un gruppo di credenti, era nata una vera congregazione di credenti, molti di essi Gentili. Barnaba cercò qualcuno che, insieme a lui, potesse farsi carico di questa chiesa. Pensò a Paolo che aveva presentato agli apostoli a Gerusalemme. Barnaba sentiva che fosse lui  la persona giusta perciò andò a Tarso per portare Paolo ad Antiochia. Insegnarono nella chiesa di Antiochia per un anno intero e la comunità dei credenti crebbe. Anche quelli al di fuori della chiesa videro molto bene che questo non era solo un gruppo o una setta di Giudei con idee peculiari proprie, ma che si stava formando un movimento ben distinto. Cominciarono a chiamarli “cristiani”. Il nome fu un onore per i credenti perché essi partecipavano pienamente nell’unzione di Cristo.

Il contatto tra la chiesa di Gerusalemme e quella di Antiochia si fece sempre più stretto. Alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiochia per ammaestrare i credenti del luogo. Uno di loro, un certo Agabo, profetizzo che una grande carestia sarebbe venuta su tutto il mondo. Questa profezia si compì sotto Claudio (41-54 d.C.). Per mezzo di questi profeti la chiesa di Gerusalemme condivise i suoi doni spirituali con quella in Antiochia; da parte sua la chiesa di Antiochia mandò denaro, per mezzo di Saulo e Barnaba, per sostenere i fratelli in Giudea che erano divenuti alquanto poveri. Questo contatto personale rafforzò ulteriormente i legami tra le due chiese.


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