26: Rivelato a Gerusalemme

Atti 3-4:31

Nel libro degli Atti vediamo il vangelo avanzare di luogo in luogo: da Gerusalemme alla Samaria, Antiochia, Asia Minore, Europa, Roma. Ma in questo passo vediamo la rivelazione di Cristo alla gente di Gerusalemme.

Questa rivelazione avviene mediante lo Spirito santo che risveglia in Pietro e Giovanni quanto nello zoppo la fede necessaria per la guarigione.

I discorsi di Pietro al popolo e davanti al Sinedrio furono anch’essi ispirati dallo Spirito santo, e lo stesso Spirito santo fece tremare l’edificio in cui si trovavano i discepoli. Questo tremore è una profezia di ciò che Spirito  santo farà negli ultimi giorni quando cielo e terra saranno ancora una volta scossi (Vedi Aggeo 2:1-9 e compara Esodo 19:16-18 ed Ebrei 12:18-26, specialmente v.26).

          Concetto principale: Cristo è rivelato a Gerusalemme come
Colui che
vive per l’eternità.

          La potenza della sua resurrezione. Già aveva creduto una folla di tremila persone, ma queste provenivano da ogni parte del mondo. La festa di Pentecoste era terminata e molti avevano lasciato la città. Quanti di quei tremila vivevano a Gerusalemme? Avrebbero dovuto andare in clandestinità? Il movimento, che era cominciato sotto i migliori auspici, si sarebbe forse arrestato a Gerusalemme? No, non sarebbe potuto accadere perché il Vangelo doveva essere proclamato a tutte le nazioni. I discepoli devono aver atteso con fede ulteriori indicazioni dal Signore Gesù e dal suo Spirito.

Un giorno, alle tre del pomeriggio, Pietro e Giovanni salirono al tempio per pregare. Volevano partecipare alla preghiera dell’intera nazione che il Dio d’Israele si rivelasse al suo popolo. Anche Pietro e Giovanni volevano pregare per questa rivelazione, ma in effetti come una rivelazione di Dio per mezzo di Gesù Cristo. Salirono comunque al tempio sebbene l’intero servizio che vi avveniva fosse già stato compiuto dall’opera di Cristo. Ora si sarebbe potuto adorare ovunque ma per quanto possibile i discepoli si attenevano alle regole e alle pratiche del Vecchio Testamento. Alla fine, questa forma esteriore sarebbe sfumata via.

Dopo aver attraversato il cortile dei gentili, i discepoli dovettero passare sotto la porta della Bella per accedere all’effettiva area del tempio. Davanti alla porta giaceva un mendicante che era stato zoppo fin dalla nascita. Ogni giorno veniva portato in quel luogo a chiedere l’elemosina. Pietro e Giovanni avevano probabilmente visto quell’uomo seduto lì diverse volte, si trattava dunque di una figura familiare. Improvvisamente, però, la loro attenzione si concentrò su di lui. Per la potenza dello Spirito santo lo videro come l’oggetto del favore di Dio. Dio voleva rivelare a quello zoppo la potenza della resurrezione di Cristo. Per mezzo dello Spirito santo videro la volontà del Padre, proprio come Gesù l’aveva così frequentemente vista durante la sua vita.

Lo zoppo non aveva visto nulla di quella volontà. Quando Pietro e Giovanni gli passarono davanti chiese l’elemosina anche a loro. Lo Spirito santo doveva prima risvegliare la fede in quest’uomo. Lo fece per mezzo delle parole e delle azioni di Pietro quando entrambi lo guardarono dritto negli occhi e Pietro gli disse: “Guarda noi”, ed aggiunse “Non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!” Mentre lo diceva prese l’uomo per la mano e lo alzò ritto in piedi. Lo spirito di quell’uomo fu cambiato all’istante. Se lo vuole, lo Spirito santo non ha bisogno di ore per fare la sua opera. Attraverso la parola e il tocco di Pietro fu risvegliata la fede nel nome di Gesù e l’uomo fu guarito. Con un balzo l’uomo si rizzò in piedi e si mise a camminare.

Così, la potenza di Gesù Cristo gli fu rivelata. Pietro rifiutò di fargli l’elemosina perché aveva qualcosa più grande da dargli: la restaurazione della sua vita. La guarigione valeva quanto la restaurazione della vita. Guarendolo, lo Spirito santo lo chiamò a dare al Signore la sua vita restaurata. Allora sarebbe stato veramente guarito perché la restaurazione della vita risiede nella comunione con Dio. Questa è la restaurazione che il Signore Gesù ci vuole portare. Egli spesso rifiuta di farci l’elemosina, cioè  darci cose che noi crediamo di abbisognare perché ha per noi qualcosa di meglio. La completa restaurazione della nostra vita è il frutto della sua resurrezione. Egli è resuscitato a piena comunione con Dio e la vuole condividere con noi. Un giorno questa comunione risulterà nella completa restaurazione della nostra vita in sublime gloria finale. Quella potenza della resurrezione di Cristo fu ora rivelata nella guarigione di questo zoppo.

Lo zoppo probabilmente riconobbe la propria guarigione come un dono della grazia di Dio ed entrò nella comunione di Dio. In ogni caso seguì gli apostoli nel tempio saltando e glorificando Dio.

          È risorto secondo le Scritture. Non solo lo zoppo doveva essere guarito ma il Signore Gesù doveva essere rivelato a tutta Gerusalemme come il Signore vivente. Ed è esattamente ciò che avvenne perché l’uomo continuò a seguire Pietro e Giovanni lodando Dio per tutto il tempo. Le persone che lo vedevano lo riconoscevano come il mendicante zoppo. Quando venivano a sapere cosa era accaduto rimanevano stupefatti. Gesù di Nazareth aveva fatto simili miracoli! Ma tutti sapevano che Gesù di Nazareth era morto … Immediatamente i capi temettero che il popolo potesse pensarlo vivo. Ma è esattamente quello che lo Spirito santo voleva dire alle masse.

A giudicare dallo stupore della folla era ora che Gesù fosse rivelato a Gerusalemme. Pietro proclamò: “Non abbiamo fatto camminare noi quest’uomo per potenza o santità nostre. Qui c’è la rivelazione del Dio dei nostri padri secondo il patto che aveva fatto con loro. Suo Figlio Gesù, che voi consegnaste perché fosse ucciso sulla croce è stato resuscitato dai morti. Noi siamo testimoni della sua resurrezione. Egli è il sovrano Signore della vita. La potenza della sua resurrezione è stata rivelata in quest’uomo perché ha imparato a credere in lui”.

“Fratelli, voi non foste completamente consapevoli di ciò che stavate facendo quando lo uccideste. Per mezzo del vostro crimine Dio ha adempiuto la sua Parola che il Cristo avrebbe sofferto per espiare il peccato. Ma non è troppo tardi per voi. Volgetevi a Dio e credete in Gesù Cristo in modo che possiate ricevere il perdono dei peccati e la salvezza eterna per mezzo di Lui. Porterà nuova speranza alla nazione. Non fu la sua venuta profetizzata nei tempi antichi? Ebbene, è venuta l’ora. Gesù Cristo è ora in cielo che guida il suo popolo sulla terra verso il tempo in cui farà nuove tutte le cose nel suo Regno”.

“Tutti i profeti vi hanno esortato a dare ascolto a Colui che il padre ha mandato. È stato mandato per primo a voi perché siete il popolo del patto e della promessa. Se credete, diventerete, secondo la promessa fatta ad Abrahamo, una benedizione per tutte le nazioni perché voi potete far loro conoscere il messaggio della sua resurrezione. Ma chiunque non crederà sarà completamente tagliato via dal suo popolo”.

Per mezzo della meravigliosa guarigione di questo zoppo e del discorso di Pietro, Cristo fu rivelato a Gerusalemme come Signore vivente. Molti credettero in Lui e il piccolo numero di credenti di Gerusalemme aumentò d’un balzo a cinquemila. Cristo aveva cominciato a sottomettere Israele al suo regno di grazia.

          Conflitto col Consiglio Supremo (il Sinedrio). Mentre Pietro e Giovanni si rivolgevano alla folla, i sacerdoti, il capitano delle guardie e i sadducei si aggregarono. I sadducei non credevano nella resurrezione dei morti ma ora avevano udito proclamare che Gesù era risorto dai morti e aveva vinto la morte per tutti quelli che gli appartengono. Furono lividi di rabbia. Arrestarono i due apostoli e li rinchiusero in prigione fino al giorno successivo.

All’indomani il Consiglio Supremo si riunì. Questo includeva anche un certo numero di farisei che credevano la resurrezione ma odiavano ardentemente Gesù. Naturalmente, aborrivano all’idea che circolassero storie sulla supposta resurrezione di Gesù. Non sorprende che l’intero consiglio fosse coalizzato contro Pietro e Giovanni.

Il Consiglio Supremo interrogò gli apostoli chiedendo loro con quale autorità o nel nome di chi avessero fatto il miracolo. Per loro l’intero incidente era stato qualche sorta di trucco. Gli apostoli dovettero affrontare il loro pregiudizio con un messaggio diretto circa Gesù Cristo come Signore vivente. Ovviamente questo significò incriminare il Consiglio.

Ripieno di Spirito santo Pietro disse: “Siccome questo è un tribunale vi daremo un completo resoconto di ciò che è avvenuto. Non c’è stato trucco o  magia; Gesù Cristo, che Dio ha resuscitato dai morti, ha guarito quest’uomo. Per il vostro crimine fu processato e crocefisso. Per mezzo vostro la seguente profezia è stata compiuta: ci sarà una pietra rigettata dai costruttori ma usata da Dio come testata d’angolo. Su quella pietra Dio ora costruirà un nuovo mondo nel suo Regno perché non c’è alcun altro nome dato sotto il cielo per il quale gli uomini debbano essere salvati”.

I membri del Consiglio Supremo furono infuriati dall’insolenza degli apostoli. Erano solo dei discepoli di quel fomentatore di Gesù e bifolchi da prendere a calci! Ma che dire dell’uomo che era stato guarito? Era in piedi proprio lì. Così lo Spirito santo e la potenza di Gesù Cristo fu esibita al Sinedrio. Confusi, non potevano farci nulla. Nondimeno, chiusero i loro cuori; non volevano umiliarsi davanti a Dio o al suo Cristo. Non si sarebbero mai sottomessi a lui in fede! Come può essere intransigente la nostra incredulità!

Dopo ave licenziato gli apostoli discussero sul da farsi perché non potevano negare il miracolo. Ma il movimento, decisero che doveva essere soppresso. Di conseguenza minacciarono severamente gli apostoli e proibirono loro di testimoniare del Signore Gesù. Ma gli apostoli risposero che avrebbero obbedito Dio anziché gli uomini perché era da Dio che avevano ricevuto il mandato di predicare Gesù Cristo. Insistettero che era per mezzo di Gesù che Dio voleva fare la sua grande opera nel mondo. Il Consiglio Supremo li minacciò ancor più severamente ma non potè punirli perché non era stato commesso un reato punibile. Di fatto tutta la gente ormai glorificava Dio. Quell’uomo era stato zoppo quarant’anni e ora era guarito. Questo non era niente di meno che un miracolo divino. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere…

          La risposta dal cielo. Una volta rilasciati Pietro e Giovanni andarono direttamente alla cerchia dei credenti e riferirono tutto ciò che i membri del Sinedrio avevano loro detto. Si unirono tutti in preghiera. Confessarono che Dio era il Signore sovrano che aveva fatto i cieli e la terra. Nel suo amore aveva il diritto su tutto ciò che aveva creato. Ed ora, come Gesù aveva avvertito, uomini ostili cospiravano contro di Lui. Era come se Erode e Pilato cospirassero ancora contro il Signore Gesù nel quale la grazia di Dio è giunta fino a noi. Ogni carne si opponeva. Ma siccome il Signore stesso aveva profetizzato una vigorosa opposizione si sentirono in pace e rassicurati. Niente era al di là del consiglio di Dio, Avrebbe diretto ogni cosa a servire la venuta del suo Regno. Pertanto, non chiesero prima di tutto protezione ma audacia nel testimoniare che piacesse al Signore rafforzare la loro testimonianza facendo molti segni miracolosi nel nome del Signore Gesù.

Dio esaudì la loro preghiera infatti in quel momento il luogo dove si trovavano tremò. Il mondo di Giudei e Gentili sembrava così solido nella sua opposizione a Cristo ma lo Spirito santo avrebbe scosso la certezza di sé del mondo e l’avrebbe portato  a trovare un’altra certezza mediante la fede in Cristo. Non solo, ma un giorno lo Spirito scuoterà gli attuali cielo e terra e introdurrà la nuova terra e i nuovi cieli col regno di Gesù Cristo in eterna gloria.

Furono di nuovo riempiti con la potenza dello Spirito santo e proclamarono la Parola di Dio con baldanza. L’opera dello Spirito non poteva essere fermata.


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