3: Colui che rinnova la vita

Giovanni 2:1-12

Cristo è Colui che rinnova la vita. Si rivelò come tale quando cambiò l’acqua in vino. Rivelò specialmente come, per la sua grazia, rinnova la vita trasformandola in gioia.

          Concetto principale: Cristo si rivela come il rinnovatore della vita.

          Ciò che la comunione di Dio significa per la nostra vita. Quando Gesù ritornò a Nazareth dalla Giudea trovò che sua madre, che molto probabilmente era già vedova, era andata a Cana per attendere a un matrimonio. Andò anch’egli a Cana e fu invitato al matrimonio insieme ai suoi seguaci. Accettò l’invito; insieme a quelli che lo avevano confessato come  il Cristo andò alla festa e godette della gioia della vita.

Ciò deve essere parso molto strano ai discepoli di Giovanni battista che si negavano ogni piacere, vivevano nel deserto e trascorrevano molto tempo nel digiuno. Del resto Giovanni aveva dovuto portare un messaggio diverso, o meglio, aveva dovuto portare un aspetto diverso dello stesso messaggio. Con la sua intera vita aveva detto e dimostrato che coi nostri peccati abbiamo perso tutto. Era stato un predicatore di penitenza. D’altro lato, il Signore Gesù disse e dimostrò che avrebbe restaurato tutto facendo espiazione per i nostri peccati.

Se siamo stati riconciliati a Dio e abbiamo di nuovo comunione con lui possiamo godere la vita in quella comunione di nuovo. Ci concede di nuovo la gioia della vita. Ma quella gioia è allora completa, una gioia per la quale diamo grazie a Dio, una gioia che è un’offerta di ringraziamento per ciò che ci ha dato nella sua grazia.

          L’onore del Padre. Siccome parteciparono al pranzo di nozze così tanti ospiti inaspettati, il vino finì, un vergognoso imbarazzo per un organizzatore giudeo. È evidente che Maria conosceva bene il padrone di casa e condivise la sua preoccupazione. Andò dal Signore e gli sussurrò all’orecchio che erano rimasti senza vino. Lui che era il Messia non avrebbe forse fatto qualcosa? Quanto poco Maria comprendeva la sua vocazione. Di certo non era stato mandato semplicemente per aiutare la gente coi loro problemi occasionali.  Era stato mandato a ripristinare la comunione con Dio. Ciò non significava che non avrebbe aiutato le persone coi loro problemi, ma sempre con in mente lo scopo principale. Pertanto doveva sempre aspettare le opportunità che il Padre gli avesse provveduto.

Come Maria fu stolta in quest’occasione, anche noi spesso desideriamo essere salvati dalle nostre difficoltà, anche se non bramiamo la comunione col Padre. Ma non è così che Gesù aiuta. Perciò rimproverò Maria in modo tagliente: “Che cosa c’è tra te e me o donna? Non puoi forzare ciò che vuoi nell’opera che il Padre mi ha dato da compiere. Devo aspettare le opportunità che il Padre mi dà”. Come deve aver sperato, però, che il Padre gli desse l’opportunità di rivelarsi! Come avrebbero visto qui in modo meraviglioso la potenza della grazia!

Maria semplicemente non riuscì a lasciar perdere. Voleva risolutamente aiutare a modo suo e voleva arruolare l’aiuto di Gesù per provvedere la sua soluzione. Di conseguenza disse ai servitori di tenere gli occhi su Gesù e fare ciò che avrebbe loro detto. Era convinta che avrebbe trovato qualche soluzione. Ad ogni modo, Gesù non aiutò a modo di Maria ma nel suo modo divino perché comprese che il Padre gli stava dando l’opportunità di rivelarsi e allo stesso tempo di chiamare la gente ad avere fede in lui.

          Il segno. Lì vicino Gesù vide sei recipienti di pietra vuoti, il tipo usato per i lavacri. Ciascuno di questi recipienti poteva contenere da 100 a 130 litri. Disse ai servitori di riempirli d’acqua. Quando li ebbero riempiti fino all’orlo ordinò loro di prendere un po’ dell’acqua  e farla assaggiare al maestro di cerimonia.

Nel frattempo, per la potenza della sua grazia, aveva cambiato l’acqua in vino. Non solo, il vino era talmente eccellente che il maestro di cerimonia chiese allo sposo perché avesse servito prima il vino meno buono e risparmiato il migliore per la fine!

Che stupendo miracolo aveva fatto Gesù! È ovvio che la grazia di Dio governa tutta la natura e le sue potenze. La grazia può trasformare l’acqua in vino ma può anche restaurare e rinnovare la nostra natura corrotta. La nostra natura depravata è governata dal peccato e termina nella morte; non conosce la vera gioia. Per la potenza della grazia siamo restituiti alla vera gioia della comunione con Dio. La vita di ogni giorno diventa una festa. Possiamo godere di ogni cosa nella vita perché la vediamo come un dono della grazia di Dio.

          La fede dei discepoli. Il miracolo di Cana fu il primo fatto da Gesù. In esso rivelò la sua gloria, il suo dominio su tutte le cose per mezzo della grazia. I suoi discepoli erano in contatto con lui solo da pochi giorni e già  avevano confessato che lui era il Cristo. Ora, per mezzo di questo miracolo, videro la sua gloria e si misero nella sue mani per sempre.  Credettero in lui.

La sua gloria è ancora uguale: se la vediamo, anche noi mettiamo la nostra vita nelle sue mani. Tutta la vita diventa una grande festa, un partecipare al grande banchetto dell’amore di Dio. E un giorno parteciperemo anche al matrimonio dell’Agnello, la festa dell’amore di Dio dopo questa vita.


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