31: La via ai Gentili

Atti 8:26-40

Con un incidente come questo c’è il grande pericolo che raccontiamo la storia della conversione dell’alto funzionario enfatizzando la vita personale di questa persona importante e nel procedimento perdere di vista come Filippo sia stato condotto a questo battesimo dallo Spirito santo. Qui fu battezzato il primo dei Gentili. Per arrivare qui la chiesa fu condotta lungo un percorso sorprendente. La fede in Gesù Cristo fiorisce senza riguardi per razza, nazione o status. Il patto è aperto a tutti. È lo Spirito santo a portare insieme nel patto Giudei e Gentili.

          Concetto principale: Mediante l’opera dello Spirito santo Giudei e Gentili
si incontrano nel patto.

          Diretto ai Gentili. Dio aveva benedetto grandemente la predicazione di Filippo in Samaria ad un popolo di antenati misti. Tuttavia, molti legami collegavano i Samaritani con Israele. Il Signore doveva condurre la chiesa ancor più in là: portarla ai Gentili. La chiesa avrebbe dovuto comprendere che la salvezza del Signore è per tutte le nazioni perché Dio ha spalancato il suo patto a tutti i popoli. La salvezza non era più ristretta a Israele; Israele non aveva più alcun privilegio speciale. Ma la chiesa non poteva digerire questo concetto lì per lì. Solo lo Spirito santo avrebbe potuto portare la chiesa ad accettarlo.

Per questo scopo il Signore scelse di nuovo Filippo. Un angelo del Signore gli apparve e gli disse: “Alzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che da Gerusalemme scende a Gaza; essa è deserta”. È evidente che Filippo aveva già imparato che essere al servizio del Signore richiede cieca obbedienza. Pertanto Filippo si alzò e andò sulla strada per Gaza.

Quando vi giunse vide arrivare un carro. Era ovvio che appartenesse ad un alto funzionario. L’uomo sul carro era un uomo del Sud, il ministro delle finanze alla corte della regina dell’Etiopia. Stava leggendo ad alta voce da un rotolo che aveva davanti a sé. Lo Spirito santo parlò al cuore di Filippo dicendogli di salire sul carro e unirsi a quell’uomo. Era proprio perché incontrasse il Gentile che il Signore aveva mandato lì Filippo. A Filippo deve essere sembrato strano ma aveva imparato a obbedire. Avrebbe attualmente visto la grande opera dello Spirito santo che stava trasmettendo la fede da Israele ai Gentili. Allora sarebbe stato veramente stupefatto. L’opera dello Spirito nel mondo è piena di sorprese. Il mondo intero è chiamato all’obbedienza di fede in Gesù Cristo. E mentre lo Spirito chiama a modo suo e nei suoi tempi, noi dobbiamo essere pronti a obbedire la sua chiamata.

          Venuto dalle estremità della terra. Com’era avvenuto che quel funzionario si trovasse su questa particolare strada? Era venuto dall’Etiopia ad adorare a Gerusalemme, a quanto pare in un congedo temporaneo concessogli dalla sua regina. La pulsione in lui deve essere stata forte. Aveva in qualche modo sentito del Dio di Israele e aveva una bramosia per la conoscenza del suo nome.

Ecco perché arrivò a Gerusalemme. Malgrado quanto possa essere stato meraviglioso trovarsi dove il vero Dio era adorato, il suo soggiorno a Gerusalemme deve essere stato una delusione. Non era stato incorporato dentro ad Israele e si trovava pertanto fuori dal patto. Gli fu permesso solo di entrare nel cortile dei Gentili e fu confinato ad adorare da lontano. Il suo cuore deve aver anelato una più intima comunione con Dio. Era venuto dalle più remote estremità del mondo allora conosciuto ma la sua visita non lo aveva portano minimamente più vicino spiritualmente.

Sconcertato si mise in viaggio verso casa. Tuttavia, aveva con sé uno dei sacri libri d’Israele e non volendo posporne l’esame cominciò a leggerlo sulla via del ritorno.

Anche questa fu opera dello Spirito santo. Fu Lui a rendere irrequieto l’uomo e lo aveva portato a Gerusalemme. Fu Lui che lo diresse ad esaminare le Scritture. Lo Spirito volle portare vicino lui che era lontano, voleva portarlo a partecipare nella comunione con Dio nel suo patto. Siamo sempre sorpresi a dove lo Spirito vada a trovare persone per portarle nella comunione del Signore.

          Proclamare il vangelo. Quando Filippo si accostò al carro udì il funzionario leggere il capitolo cinquantatré del profeta Isaia circa l’umiliazione e l’esaltazione del Signore Gesù.  Ciò deve aver profondamente commosso Filippo. C’era qui un Gentile che leggeva delle sofferenze e della condanna del Signore Gesù! Filippo lo interruppe per chiedergli se comprendesse ciò che stava leggendo. L’alto ufficiale rispose che non poteva perché non c’era nessuno che glielo spiegasse. Invitò Filippo a spiegarglielo. È evidente che aveva esaminato con attenzione le parole che aveva letto perché chiese di chi parlasse quel capitolo.

Che splendida opportunità ebbe Filippo di proclamare il vangelo! Sapendo che era stato lo Spirito santo a dargli questa opportunità, testimoniò di Gesù partendo proprio da questo capitolo. Sapeva anche che era intenzione di Dio che il vangelo fosse predicato ai Gentili. Mentre spiegava la buona novella a quell’uomo Filippo deve aver compreso sempre più chiaramente che solo il patto e la fede in Gesù sono importanti. Dio non aveva posto restrizioni di razza o nazionalità. E quante cose Filippo aveva da dire a quel forestiero il quale comprese e bevve nelle parole delle Scritture. La fede crebbe in lui a piena chiarezza.

Qui Filippo fu confrontato con la miracolosa attività dello Spirito. Lo Spirito li aveva fatti incontrare e aveva aperto il cuore del Gentile in fede alla Parola del Signore.

          Unità nel patto. Mentre proseguivano per la strada e conversavano assieme giunsero ad un’oasi con dell’acqua. A quanto pare Filippo gli aveva detto che tutti quelli che credevano venivano battezzati come segno della nuova vita in comunione con Dio mediante il suo patto. Questa cosa aveva fatto una certa impressione nel funzionario. Se solo anche lui avesse potuto appartenere a questa nuova comunione; di conseguenza, quando vide l’acqua esclamò: “Guarda, ecco dell’acqua, cosa impedisce che io sia battezzato?” Se crediamo nel Signore bramiamo avere il segno del nostro incorporamento nel patto.

Filippo affrontò una decisione tremenda. Gli era permesso battezzare un Gentile? Secondo la Parola di Dio il solo requisito necessario al battesimo era fede in Gesù. In aggiunta a questo sapeva che era stato lo Spirito santo ad aprire il cuore del funzionario. Prese la sua decisione senza esitare: “Se credi con tutto il tuo cuore puoi essere battezzato”. All’istante Filippo si rese conto che il patto era stato spalancato ai Gentili. In risposta l’ufficiale confessò la sua fede: “Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio”. In Gesù Cristo è giunto a noi il pieno amore di Dio e quell’amore abbraccia tutte le nazioni.

Scesero nell’acqua e il funzionario fu battezzato. Era un segno che l’auto-sufficienza del Gentile era morta, in lui era sorta le fede in Gesù Cristo. Quello dev’essere stato un momento molto speciale anche per Filippo. Giudei e Gentili erano uno nel patto mediante la fede in Gesù Cristo. Tutti gli ostacoli erano stati rimossi. Come devono aver gioito e glorificato Dio gli angeli in cielo!

Improvvisamente lo Spirito del Signore portò via Filippo. Quella belle unità era stata rotta? Il ministro sapeva la risposta: non ritornò a Gerusalemme a cercare Filippo ma proseguì per la sua strada pieno di gioia. Sapeva che l’unità nella fede sarebbe stata preservata anche se non si sarebbero più visti. Lo Spirito santo avrebbe continuato a fare il proprio lavoro. Anche questa è una perspicacia e una fiducia che genera stupore. C’è qualcosa che lo Spirito santo non possa fare? Se è per questo, c’è qualcosa che noi non possiamo fare se i nostri cuori sono stati aperti per fede? Il funzionario deve aver sparso la buona novella del vangelo in Etiopia. Più tardi i cristiani Etiopi si legarono con la chiesa mondiale e si sviluppò una fiorente chiesa nazionale.

Successivamente, Filippo fu visto ad Azot, sulla costa. Predicava ininterrottamente. Proclamava il vangelo in tutte le città finché giunse a Cesarea dove di fermò per lungo tempo. Fu così che il messaggio della salvezza fu sparso fuori dalla Giudea e mise radici dappertutto.


Altri Studi che potrebbero interessarti