APOCALISSE 21:9-22:5
LA NUOVA GERUSALEMME
In Apocalisse 21:9-22:5 abbiamo un’immagine simbolica della sposa di Cristo, la Nuova Gerusalemme, il regno nella sua pienezza nell’eternità, ed anche un’immagine per il popolo di Dio di ciò che essi sono in Cristo oggi e di ciò che sono chiamati ad essere nel mondo. Come abbiamo visto, Terry fece notare che la Nuova Gerusalemme, la vera chiesa ed il vero regno: “Esibisce la natura celeste della comunione e amicizia di Dio e del suo popolo, nella quale si entra qui ed ora per fede ma che sfocia in un indescrivibile pienezza di gloria attraverso l’eternità” [1].
La Nuova Gerusalemme è perciò descritta con termini che devono essere utilizzati come parametro riguardo alla chiesa e allo stato, riguardo al popolo di Dio in ciascuna delle loro istituzioni e vocazioni. La descrizione utilizza un linguaggio simbolico di grande importanza:
Rimane ancora un fatto significativo che concerne questa descrizione della Nuova Gerusalemme. L’antica città di Babilonia in molti modi scimmiottava non solo il regno di Dio ma anche gli stessi simboli del regno. Babilonia era costruita quadrata, affermando con ciò finalità e perfezione. Babilonia possedeva i suoi giardini pensili che ricreavano il giardino entro le proprie mura, e Babilonia pure era una città e una terra con molte acque.
Due altri simboli in questo passo meritano speciale attenzione. Primo, c’è il fiume dell’acqua della vita. Giovanni 7:39 dichiara che quando Cristo parlò di fiumi d’acqua viva, si riferiva allo Spirito di Dio “Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui”. Nel tempo e nell’eternità, lo Spirito di vita è lo Spirito in tutti coloro che vivono per fede. In questa visione del fiume che scorre attraverso la città e la nutre, ci viene detto che il credente è il canale attraverso cui lo Spirito alimenterà le nazioni. “C’è un fiume i cui rivi rallegrano la città di DIO, il luogo santo dove dimora l’Altissimo” (Sl. 46:4).
Secondo, l’albero è particolarmente ricco di significato. Viene mostrato in perpetua fioritura e pieno di frutti simultaneamente. Questo significa che in Cristo la potenzialità e la realtà sono uno. Quando il credente cresce nella grazia, le sue potenzialità diventano realtà, e l’auto-realizzazione cresce.
Nell’eternità la potenzialità e la realtà del credente sono una. La pienezza dell’auto-realizzazione è perciò ottenuta in Cristo e solo in Cristo.
Note:
1 Terry, op. cit.., p. 382.
2 Vedi Catechismo Breve di Westminster, domanda uno.
3 Vedi La Bibbia con i Riferimenti di Scofield, nota ad Ezechiele 43;19.
4 Krauss, Dispensationalism in America, si noti che la prospettiva di Scofield è di una storia ciclica.