
Non è un’idea nuova. È sempre stato così. Parlando del cristianesimo nel periodo della tarda antichità classica Cristopher Dawson disse che “Il cristianesimo non fu mai passivamente abbandonato alle influenze del suo ambiente sociale. Ebbe il suo proprio principio di ordine, i propri organi sociali e le proprie tradizioni civiche. Il cristianesimo non non fu meramente una dottrina e una vita, fu, soprattutto, una ‘società’ e fu l’unità organica e la continuità della società cristiana che preservò l’identità spirituale della religione cristiana”.
Senza un rinnovato apprezzamento di questa verità la fede cristiana continuerà il suo declino. Il Grande Mandato non è il comando di strappare tizzoni dal fuoco, ma il comando di fare nazioni cristiane, di adoperarsi per il riordino del mondo intero e della vita intera in modo che confessi il Signore Gesù Cristo e si sottometta alla sua signoria. Se noi dobbiamo compiere questa missione dobbiamo rigettare decisamente la perversione dualista/escapista della fede cristiana che è diventata la spiritualità dominante del cristianesimo oggi. La nostra vocazione è di far diventare le nazioni discepole di Cristo, battezzare le nazioni, e insegnare ad esse la legge di Dio. Se dobbiamo fare questo abbiamo bisogno di essere per il mondo una luce, un modello che dimostra la realtà del Regno di Dio quale ordine sociale pratico che funziona attraverso l’intero spettro della vita umana e con ciò chiama il mondo al pentimento e all’obbedienza al Signore Gesù Cristo.
Stephen Perks