RISORSE:

La posizione che ai nostri tempi è stata etichettata come “TEONOMIA” sostiene che la Parola del Signore è il solo, supremo e incontestabile criterio per le azioni e le attitudini di tutti gli uomini in tutte le aree di vita. Insegna inoltre che fin dalla Caduta è sempre stato illegittimo usare la legge di Dio nella speranza di stabilire il proprio merito personale e la propria giustificazione. La dedicazione all’obbedienza non può essere che lo stile di vita della fede, un segno della gratitudine per la grazia redentrice di Dio.

Gesù disse: “Chi mi ama osserva i miei comandamenti” (Giovanni 14:15, 21). Inoltre, noi ci sforzeremo di insegnare ad altri di osservare tutto ciò che egli ci ha comandato (Matteo 28. 18-20). Tali sani e necessari criteri morali non sono di sicuro un peso per il credente che si sottometta a Cristo quale Signore (1 Giovanni 5:3).

La TEONOMIA considera la legge di Dio, che guida il comportamento morale, essere un riflesso del Suo carattere immutabile; tali leggi non sono arbitrarie, ma oggettivamente, universalmente e assolutamente vincolanti. “Siate santi perché io sono santo” (1 Pietro 1: 16 che cita Levitico) è legge di Dio. La legge non può essere criticata o contestata da noi, è “santa, giusta e buona” (Romani 7:12). Questa legge morale fu rivelata ad Israele con oracoli e ordinanze, ma anche i Gentili mostrano l’opera della legge sui loro cuori e conoscono le sue ordinanze dall’ordine naturale e dalla coscienza interiore (Romani 1:32; 2:14-15). Chi è dunque sotto l’autorità della legge di Dio? Paolo risponde: “Tutto il mondo” (Romani 3:19)

La legge rivelata da Mosè e dai successivi autori del Vecchio Testamento fu data all’interno di un’amministrazione pattizia della grazia di Dio che includeva non solo istruzioni morali, ma anche gloriose e misericordiose “promesse, di profezie, di sacrifici, della circoncisione, dell’agnello pasquale, e di altri tipi ed ordinanze trasmesse al popolo dei Giudei, tutte prefiguranti il Cristo a venire” (Confessione di Fede di Westminster VII. 5). La stessa rivelazione di Dio ci insegna che i credenti del Nuovo Patto, i quali hanno la legge scritta nei loro cuori con potenza, non seguono più le ombre e i dettagli amministrativi del Vecchio Patto. Questi sono obsoleti (Ebrei 8:13), essendo stati imposti solo fino al tempo in cui il Messia sarebbe venuto (Ebrei 9:10; Colossesi 2:17). La TEONOMIA insegna che, per quanto riguarda la legge dell’Antico Testamento, il Nuovo Patto supera quello vecchio in gloria, potenza e realizzazione.

La TEONOMIA insegna anche che i governanti sono moralmente obbligati a far valere quelle leggi di Cristo, che si trovano in tutte le Scritture, che sono indirizzate ai magistrati (quanto ad astenersi dalla coercizione in aree dove Dio non ha prescritto il loro intervento). Come Paolo ha scritto in Romani 13: 1-10, i magistrati, perfino i profani governatori di Roma, sono in obbligo di condurre il loro ufficio come “ministri di Dio” che impongono la vendetta dell’ira di Dio sui malvagi che commettono il male. Essi renderanno conto del loro servizio davanti al Re dei re, il loro Creatore e Giudice nell’Ultimo Giorno.

Il coinvolgimento dei cristiani in politica richiede un riconoscimento della legge di Dio trascendente, assoluta e rivelata, quale criterio con cui giudicare tutti i codici sociali e i modi di fare politica. Coloro i quali non sono in favore dell’assumere la legge di Dio quale criterio ultimo per la moralità civile e per la giustizia pubblica saranno costretti ad assumere qualche criterio sostitutivo. Il magistrato civile non può funzionare senza qualche criterio del bene e del male. Se quel criterio non è la legge di Dio rivelata, allora in qualche forma od espressione dovrà essere la legge dell’uomo, il criterio dell’essere legge a se stessi ovvero dell’autonomia. L’uomo deve scegliere se nelle sue faccende civili debba essere governato dalla legge di Dio (teonomia), o se debba esserlo da tiranni, o acquiescere ad una crescente degenerazione sociale.

Questo sito si propone di fornire in lingua italiana materiale di studio e di riflessione da una prospettiva teonomica che in Italia è stata fino ad oggi sottovalutata se non negletta. Si noterà che alcune pagine sembreranno a prima vista datate perché scritte negli anni 60 e prima della caduta del muro di Berlino o perché apparentemente legate al sistema costituzionale e giuridico degli Stati Uniti che è assai diverso da quello Italiano. Il visitatore riflessivo si diletterà invece nel tracciare paralleli molto attuali, anzi oggi più che mai evidenti e pressanti. La scomparsa del Blocco Sovietico non ha significato la scomparsa dello stato totalitario, la “bestia che sale dal mare”, anzi esso sembra ogni giorno di più diventare l’oggetto della fede e del culto degli uomini.

“Una nuova e più ponderosa proclamazione di quella legge è probabilmente il bisogno più pressante del nostro tempo, gli uomini avrebbero poche difficoltà col vangelo se solo avessero imparato la lezione della legge … perciò è sempre così: una scarsa considerazione della legge porta sempre il legalismo nella religione; un’alta considerazione della legge fa che l’uomo cerchi la grazia. Pregate Dio che l’alta considerazione possa nuovamente prevalere”.

J. Gresham Machen: What is Faith, p. 141-142

“Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge”.

Romani 3:31

“Se il popolo non ha rivelazione è senza freno; ma beato colui che osserva la legge!”

Proverbi 29: 18

“Non si può scegliere se non tra teonomia o autonomia”

Cornelius Van Til, Christian Theistic Ethics, p. 134

“Il nostro Signore, per mezzo del suo Spirito che agisce attraverso e con ciò che dice la Sacra Scrittura (Parola di Dio), vuole regnare sui suoi che egli rigenera, giustifica, santifica ed aiuta a perseverare in modo del tutto efficace, particolare ed intimo, facendo si che tutto ciò che essi pensano, tutto ciò che essi sono e tutto ciò che essi fanno su questa terra, nella chiesa come nello stato, nel celibato come nel matrimonio, nella loro vita familiare e professionale, nelle loro ricerche filosofiche, scientifiche, artistiche o tecniche, in breve, in tutte le cose, sia alla gloria di Dio (1° Co. 10: 31), in un movimento progressivo, continuamente rinnovato, di pentimento e di fede ispirato all’obbedienza e all’amore. Ciò significa che la Parola-Legge di Dio, la Parola-Direttive di Dio, ricevuta sempre come Evangelo, come Novella di grazia, è per loro lume e regola in ogni campo, poiché essa esprime la vera Morale e il vero Diritto per tutta l’esistenza, personale e sociale degli uomini.

Pierre Courthial “Il movimento riformato di ricostruzione” Studi di Teologia N.° 8 Regno di Dio ed Etica Sociale; Padova 1981, p. 86.

“È una moderna eresia a sostenere che la legge di Dio non ha significato né forza vincolante per l’uomo di oggi. È un aspetto dell’influenza del pensiero umanistico ed evoluzionista sulla chiesa e postula un dio che si evolve e si sviluppa. Questo dio “dispensazionalista” si è espresso nella legge in un epoca precedente, più tardi ha dato espressione di se stesso nella sola grazia, e magari adesso sta esprimendo se stesso in un modo ancora diverso. Ma questo non è il Dio delle Scritture, di cui la grazia e la legge rimangono le stesse in ogni età, perché Egli, quale sovrano e assoluto Signore, non cambia, ne ha bisogno di cambiare. La forza dell’uomo è l’assolutezza del suo Dio.

R. J. Rushdoony Institutes of Biblical Law, copertina.

Ascolta, Israele: l’Eterno, il nostro DIO, l’Eterno è uno. Tu amerai dunque Eterno, il tuo DIO, con tutto i tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta a tua forza. E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; e inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi. Le legherai come un segno alla mano, saranno come fasce tra gli occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Deuteronomio 6:4-9

Quello era un modo semplice per riassumere le miriadi di comandi che Dio aveva dato a Mosè. Ma la legge di Dio, la Sua Parola rivelata, era, ed è la sola risorsa per la vita e per la santità. Dovunque andassero, i figli di Dio dovevano sempre meditare ed applicare le parole del Dio vivente. Queste parole dovevano occupare la loro attenzione come la scaturigine ed il fulcro di ogni cosa. Per il Suo popolo, quello è ancora il disegno di Dio per la loro vita.

John MacArthur, Think Biblically!, p. 28

La teonomia può essere definita semplicemente come l’adesione alla legge di Dio, il che farebbe di tutti i cristiani, e specialmente dei cristiani riformati, dei teonomisti.

John Frame

 


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