INDICE:

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Romani 1:18-32

La rivelazione dell’ira di Dio

(parte prima)

18 Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia,
19 poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato.
20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.
21 Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato.
22 Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti,
23 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in un’immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.
24 Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, sí da vituperare i loro corpi tra loro stessi.
25 Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore che è benedetto in eterno. Amen.
26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura.
27 Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento.
28 E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti,
29 essendo ripieni d’ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, omicidio, contesa frode, malignità,
30 ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie, disubbidienti, al genitori,
31 senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati.
32 Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono

Ora, quel che abbiamo qui è il bisogno del vangelo. Vi ricordate che la volta scorsa abbiamo osservato i versi 16 e 17 e abbiamo visto che il vangelo è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede per i Giudei prima e anche per i gentili. E la ragione per cui è la potenza di Dio per la salvezza è perché proprio quella cosa che Egli richiede da noi per essere accettati, ma che noi non possiamo produrre, Dio la provvede nel vangelo. E nel verso 17: “Poiché in esso (il vangelo) la giustizia di Dio è rivelata di fede in fede come sta scritto, ma il giusto vivrà per fede 

Ora, la parola con cui comincia il verso 18 è “perché” e questo ci informa che adesso ci dirà perché gli uomini hanno bisogno del vangelo, ed è a motivo dell’universalità del peccato e dell’universalità della condanna. Romani 3:23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, e per questo la Bibbia dice che il giudizio di Dio è sopra tutti i peccatori. Così, tutta questa sezione, che comincia nel capitolo 1 al verso 18 e prosegue fino al capitolo 3 verso 20 è li per dimostrare che l’uomo è privo di quella cosa di cui ha bisogno per poter essere accettato da Dio e quella cosa è la giustizia, e poiché è privo di quella cosa è sotto l’ira di Dio e soggetto al suo giudizio. Questi capitoli evidenziano l’universalità del peccato, per quale motivo tutti sono peccatori, e che tutti sono peccatori e mostra qual’è il risultato di essere peccatori. Così, lo scopo di questo brano è di dimostrare che il vangelo della salvezza, per mezzo della giustizia imputata, cosa di cui parleremo più avanti, che il vangelo della salvezza per mezzo dell’imputazione della giustizia è quella cosa di cui ogni essere umano sulla faccia della terra ha bisogno.

Ora, questo capitolo ha così tante implicazioni pratiche per noi. Ci insegna come comprendere un non credente. Voi ricordate che abbiamo ripetuto all’infinito che c’è un’antitesi, c’è un contrasto totale tra il modo in cui pensano i cristiani e il modo in cui pensano i  non cristiani. E questi capitoli ci dicono come pensano i non cristiani. Ci aiuta a comprendere perché credono le cose che credono, perché rifiutano il vangelo, perché vivono nel modo in cui vivono, e come il modo in cui ragionano sia completamente all’opposto rispetto al modo in cui noi ragioniamo in quanto cristiani e ci spiega perché. È importante per l’evangelismo. Quando sai questo capitolo e sei capace di spiegarlo a qualcuno e l’hai compreso tu stesso, tu sai del non credente più di quanto egli sappia di se stesso. Semplicemente comprendendo questo passo della Scrittura. Per quanto l’altro possa essere intelligente. Ed è anche importante per difendere la fede. Quando la fede cristiana è sotto attacco, la puoi difendere con dovizia perché conosci ciò che sta avvenendo nella mente del non credente e della persona che sta portando le critiche alla Parola di Dio. È dunque un passo della Scrittura molto importante. Ed è contrario a quello che era il consenso generale d’opinione ai tempi di Paolo. Paolo viveva nell’Impero Romano, ma vi predominava la cultura greca, dominata dalla filosofia greca, e né i greci né i romani condividevano la cornice di pensiero di Paolo espressa in questi capitoli 1: 18 a 3: 20, non la pensavano così. Avrebbero guardato a questa lista di peccati e di comportamenti che Paolo condannava e avrebbero detto: “Che te ne frega di queste piccolezze, l’importante è non commettere cose più importanti, i grandi peccati, come omicidio, peculato, cose di quella portata, Dio non s’interessa di cose come quelle e dunque perché dovremmo noi?” E infatti gli dèi greci e romani commettevano gli stessi peccati e perciò non è gran che per gli dèi, gli dèi erano piuttosto accomodanti. E dunque Paolo presenta loro una comprensione completamente diversa di come siano gli esseri umani. Una diversa comprensione di come la gente pensa e del perché la gente ha bisogno del vangelo del Signore Gesù Cristo.

Andiamo ora al nostro testo, e lo faremo quasi parola per parola perché è così importante. La parola “perché” ci spiega la ragione per cui la gente ha bisogno del vangelo della potenza dei versi 16 e 17. Perché la gente ha bisogno del vangelo della potenza e perché hanno bisogno che la giustizia di Dio sia loro rivelata per mezzo della fede? È perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia. Diamo un’occhiata ad alcune parole. Vediamo una parola che abbiamo già visto precedentemente, e questa è la parola: “rivelare”, si rivela, poiché l’ira di Dio si rivela. Abbiamo visto nel verso 17 che la giustizia di Dio è rivelata. E questo significa di più che semplicemente rivelata all’intelletto, rivelata alla mente e alla comprensione umana, vi ricorderete dalla scorsa settimana che significa rivelata dinamicamente, ed efficacemente applicata al peccatore. Così, proprio come la giustizia di Dio è dinamicamente ed efficacemente rivelata alla persona che crede nel Signore Gesù Cristo, l’ira di Dio non è solamente una cosa intellettiva, ma è qualcosa che viene rivelata e conferita dinamicamente e potentemente con piena efficacia.  È anche al tempo presente, che denota un’azione continuativa. Perché l’ira di Dio è continuamente rivelata contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini.

E la parola “ira” è una parola importante. Noi non usiamo molto questa parola, noi usiamo “rabbia”, ma la parola ira è una buona parola, è una parola forte, perché l’ira di Dio è più che la sua semplice determinazione di punire.  Molte persone pensano in questo modo. Ho commentari che dicono che l’ira di Dio è semplicemente la sua determinazione di punire i peccati. Ma questo la lascia nell’astratto, ma questo la lascia nell’impersonale. Se studiamo l’ira di Dio vediamo che è una cosa molto personale. E ciò che Dio punisce, cioè il peccato gli è ripugnante. Non è una cosa astratta, l’intera sua natura si erge contro chi punisce, contro colui sul quale impartisce la sua ira. Perciò l’ira è una cosa personale per Dio, Egli è un Dio santo, non può vedere il peccato, lo odia, e di conseguenza gli è ripugnante e perciò riversa la sua ira su chi lo fa. Notate l’origine di quest’ira: poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo, questa è una frase idiomatica che ovviamente significa da Dio solamente, quale Dio? …. il Dio di cui abbiamo già imparato nel verso 1 Paolo, servo di Gesú Cristo, chiamato ad essere apostolo, appartato per l’evangelo di Dio, il quale è qualche verso sotto definito anche il padre del Signore Gesù Cristo, così, quello stesso Dio che è l’autore della buona novella, del vangelo per il quale chiunque può essere salvato credendo nel Signore Gesù Cristo, lo stesso Dio che è il Padre del Signore Gesù Cristo e che ha offerto il suo Figlio sulla croce affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna è anche un Dio d’ira. È il Dio che non tollera il male nel suo universo e tutto ciò che è in Lui è proteso a distruggere tutto ciò che è malvagio e tutto ciò che contrario al suo essere. L’origine di quest’ira è Dio stesso. E qual’è l’oggetto dell’ira? Verso 18 Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni, sottolineate ogni empietà e ingiustizia degli uomini”. Non importa se piccolo o grande secondo come noi valutiamo il peccato, ogni peccato, ogni empietà, ogni ingiustizia, di qualsiasi tipo, in ogni età, in qualsiasi grado, empietà e ingiustizia in piccoli bambini, empietà e ingiustizia nei vecchi e ogni altro nel mezzo, l’ira di Dio è conferita su ogni empietà e ingiustizia degli uomini.

Ora, perché usa queste due parole: empietà e ingiustizia? Noi le usiamo più o meno come sinonimi e ciò è sicuramente appropriato, ma credo anche che, quando si studia il resto di questo passo, si vede ciò a cui Paolo sta giungendo.  Dire che l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà significa contro ogni perversione religiosa, perversione religiosa, vale a dire l’idolatria, questa è la prima vera grande cosa che è condannata nella prima parte di questo capitolo.  L’Ingiustizia?, è perversione morale, immoralità, e nell’ultima parte di questo capitolo abbiamo una forte enfasi di quanto Dio odii l’immoralità. Così in ogni perversione di ogni tipo, che sia perversione religiosa come l’idolatria e ogni tipo di perversione morale, l’ira di Dio è rivelata contro ogni perversione.

E poi quell’ira è aggravata da cose che l’uomo fa. Dio è già adirato con l’uomo a motivo dei suoi peccati, il Salmo dice che Dio si adira ogni giorno con i malfattori, (Sl. 7:11), ma quell’ira è aggravata da qualcosa che i peccatori non credenti fanno, verso 18 poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia. La parola ‘soffocano’ significa  schiacciare, tenere bloccata, ostacolare, la parola ‘verità’ significa ogni rivelazione che Dio ha fatto su se stesso, nell’ingiustizia, questo è lo strumento per mezzo del quale la verità viene soppressa, che non c’è assolutamente alcun buon motivo, e nessuna buona scusa per soffocare la verità, e agire come se non fosse tale e raggirare se stessi fino a credere che non è verità. Dunque ciò che aggrava l’ira di Dio in modo particolare non è solo l’empietà e l’ingiustizia in tutte le loro forme, ma quando un peccatore agisce come se Dio non fosse adirato con lui e soffoca, e sopprime, e tiene bloccata e ostacola la verità di Dio dall’avere effetti su di lui, in modo tale da ingannare se stesso fino a credere cose che non crede veramente, quando fa questa cosa per motivi ingiusti, per sfuggire a Dio e vivere la propria vita autonomamente, questo aggrava e intensifica particolarmente l’ira di Dio verso il peccatore. Parliamo allora di questo soffocamento della verità rivelata di Dio. Questo è il tema dei versi da 19 a 23.

19, ‘poiché’ questo spiega ora perché Dio è adirato con coloro che sopprimono la verità, “poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato”.
20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.
21 Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato.
22 Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti,
23 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in un’immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.

Così, quella parola ‘poiché’ ci spiega come gli uomini soffochino la verità nell’ingiustizia, come lo fanno, cosa significa. Abbiamo un contrasto qui ora, tra quella verità  manifestata a tutti nella creazione, verso 18 e quella speciale rivelazione della verità nel vangelo che è rivelata solo a coloro i quali credono nel Signore Gesù Cristo. Ora, quando usiamo la parola ‘soffocano’ soffocano la verità nell’ingiustizia, noi in realtà dovremmo dire cercano di soffocare, perché non sempre hanno successo. Lo abbiamo considerato questa mattina in Ezechiele 8, quando abbiamo visto gli anziani che sono convinti che Dio non s’interessa più di ciò che avviene in Israele, Egli se n’è andato, non se ne importa, non può vedere queste cose, ma poi si sono voltati e hanno commesso le loro pratiche idolatriche in stanze segrete al buio talché Ezechiele dovette scavare un buco nel muro per entrare. In altre parole, delle volte avevano successo nel sopprimere la verità che Dio è veramente lì, e altre volte non ci riuscivano e queste sono le volte in cui si sentivano così colpevoli da dover commettere le loro opere malvagie nell’oscurità.

Comprendete dunque che questo soffocamento non ha sempre successo e questo fatto è importante quando veniamo all’evangelismo.  È importante. Una donna venne da me per della consulenza pastorale 25 anni fa. Aveva scritto un libro su “Come tradire ha salvato il mio matrimonio”, non chiedetemi come sia giunta fino alla nostra chiesa, ma venne da me quella volta e mi disse: ‘Signor Morecraft, ho ascoltato un paio di suoi sermoni e volevo solo dirle che non credo nell’inferno. Perciò non mi parli dell’inferno, non ci credo, e non andremo a parare da nessuna parte se mi parla dell’inferno’. Così, dentro di me pregai. Signore, permettimi di farle vedere che in realtà nell’inferno ci crede. E a quel tempo c’erano degli omicidi seriali di alcuni giovani neri, e dunque le chiesi se ne avesse sentito parlare. Disse di sì. Allora le chiesi, ‘cosa pensi di questa persona che va in giro ad uccidere questi giovani?’ e lei rispose: ‘che deve andare all’inferno!’ E così, in quell’occasione il soffocamento non stava avendo successo. Lo vedete? Essi cercano, cercano di farlo, ma è come cercare di tenere sott’acqua una grande palla da pallavolo, avete mai provato a farlo? Si diventa esausti ma questa continua a venire in superficie e non riuscite a tenerla sempre sott’acqua. Ed è così col non credente. Egli cerca di turlipinare se stesso, desidera più di ogni altra cosa turlipinare se stesso, egli non vuole credere che ciò che crede di Dio è vero e perciò ogni giorno della sua vita sta cercando di raggirare se stesso e nel suo tentativo si soffocare la verità nell’ingiustizia, talvolta ci riesce, ma talvolta non ce la fa. Perché? Verso 19. “poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato”. Questa è la ragione per cui cercano sempre di soffocare la verità ma non sempre ci riescono e con ciò aggravano l’ira di Dio. Ed è perché essi vivono in un universo nel quale Dio rivela se stesso in ogni atomo. In ogni particella dell’universo Dio rivela la sua gloria. Non che sia l’universo a raccontarci di Dio, è Dio che usa l’universo  per parlarci di se stesso, e la sua grandezza e la sua gloria. E ciò che Dio rivela all’uomo nell’universo è manifesto. Ora, datemi una buona definizione di manifesto. Chiaro, chiaro come il sole, che Dio è il grande comunicatore, cosicché quando Dio comunica se stesso non lo fa in modo oscuro, non sei lasciato nel dubbio, che Dio rivela se stesso così chiaramente che se tu non lo odi, se non lo vedi o non comprendi la sua gloria in questo universo è perché tu non vuoi e stai cercando di raggirare te stesso nel convincerti che Dio non c’è.

Così, Dio manifesta se stesso con grande evidenza al peccatore dovunque questi posi lo sguardo, non può sfuggire alla manifestazione di Dio perché Dio si rivela in ogni particella di questa creazione, chiaramente, in modo tale che nessuno può campare la scusa: ah, ma io non sapevo che Dio rivelava se stesso, e non solo Dio si rivela nel creato chiaramente, ma si rivela pure dentro di noi chiaramente. Vedete, noi siamo veicoli di rivelazione, proprio la medesima costituzione che abbiamo come esseri umani è una rivelazione di Dio. Dio si rivela per mezzo delle nostre emozioni, attraverso la nostra mente, il nostro pensare, la nostra analisi, il nostro pianificare, le nostre coscienze, talché noi camminiamo e parliamo rivelazione di Dio a noi stessi: “è manifesta in loro“. È chiara come il sole dentro di loro. La persona che non è un cristiano è una che è immersa in un ambiente che proclama la gloria del suo Fattore ed egli stesso nella sua esistenza è una rivelazione della grandezza e della gloria di Dio. “Poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, poiché Dio lo ha loro manifestato”. Ciò che si può conoscere, ciò che è ‘noto’ (CEI) quella parola ‘conoscere’ è una parola importante, perché tutte le persone conoscono Dio, non lo conoscono in modo salvifico, e conoscerlo non li aiuta perché lo odiano e desiderano non averlo conosciuto e fingono di non conoscerlo, Ma sanno che Dio esiste. Ora, voi sapete che si sente dire che tutti sanno che c’è un Dio. Ebbene, questa è una dichiarazione assai debole. Il vero modo di dirlo dovrebbe essere che tutti sanno che il nostro Dio esiste. Non è che tutti credono che ci sia UN Dio, ma tutti sanno che il Dio che rivela se stesso in questa creazione e nelle nostre coscienze e nella nostra costituzione è realmente là. Ma soffocano la verità e la tengono schiacciata. Perciò, in ultima analisi non ci sono atei in questo mondo a meno che non abbiano successo nel soffocare la verità. Ci sono molti anti-teisti e tutti i non credenti sono anti-teisti in quanto sono contro Dio e preferirebbero adorare uno scarafaggio piuttosto che adorare il Dio che è là, ma non ci sono atei, a meno non riescano a soffocare la verità. 

Ora questo è importante quando dovete testimoniare a qualcuno, in quanto non dovete perdere tempo a provare che Dio esiste. Avete mai riflettuto sul fatto che non c’è nella Bibbia nemmeno un verso in cui la bibbia provi che Dio c’è. Nemmeno un verso. Essa comincia fin dall’inizio Dio creò il cielo e la terra. Non un Dio, ma Dio creò i cieli e la terra, e ogniqualvolta un non credente legge questa cosa sa che è vero! Perché vive in quell’universo di Dio ed è creato a quell’immagine di Dio, ma odia quel Dio e tenta in ogni istante della sua vita di soffocare quella verità. Lo si può vedere in un libro. C’è stato un libro che è stato il best seller del New York Time per lungo tempo. Si chiama “La Storia di Dio”, non ve lo consiglio per niente. La prima frase è “Nel principio l’uomo creò Dio a propria immagine” e da lì cade sempre più in basso. E così, passa in rassegna tutti i vari dii che la gente adora nel mondo, ed evidenzia gli aspetti positivi e negativi di tutti questi dii, e poi, nel capitolo conclusivo dice: ora, tutti hanno bisogno di un dio; tu sarai una persona migliore se adori un dio, nella tua vita hai bisogno di alcuni concetti limitativi. Tu hai bisogno di Dio ai funerali, hai bisogno di Dio ad un matrimonio, tutti hanno bisogno di un dio, tu sei una persona migliore se credi in dio, … scegli quello che vuoi! Hanno usato le precedenti 6/700 pagine a descriverti tutti questi svariati dii che l’uomo adora, scegli quello che vuoi, l’uno vale l’altro, uno escluso, dice questo libro, e quest’un Dio non sceglierlo, quanto prima questo Dio scompare dalla scena della storia umana, quanto prima avremo pace sulla terra, meno ingiustizie, meno divorzi, meno guerre, scegli quel dio che vuoi, ma non scegliere  Jehovah. Non scegliere il Dio della Bibbia.

Voi ricordate il vincitore del Nobel, certo Walt, che pronunciò il suo discorso di accettazione nel quale disse qualcosa di questo tono, disse qualcosa come:

Ci sono solo due possibili teorie sull’origine dell’universo, una è un’inizio spontaneo come insegnato nell’evoluzione, e l’altra è che sia un’azione soprannaturale di Dio, ma Louis Pasteur sempre in questo argomento ha dimostrato che un’inizio spontaneo, tipo Big Bang, è logicamente e scientificamente impossibile. E perciò siamo lasciati con quell’altro punto di vista che è quello che Dio ha creato il mondo”. E poi disse questo: “Ma io non voglio credere in Dio” e perciò crederò in un inizio spontaneo dell’universo.

E il grande bisnonno di tutti gli evoluzionisti, Huxley, disse in un’occasione, che benché l’evoluzione sia una teoria, dobbiamo trattarla come se fosse un fatto reale perché l’alternativa è intollerabile. Qual’è l’alternativa? Che Dio creò il mondo. Ora questa è una dichiarazione realmente scientifica, non è così?  Dobbiamo credere che l’evoluzione è un fatto perché è intollerabile che ci sia un Dio che ha creato l’universo. Potremmo andare avanti così per tutto il giorno. C’è un grande libro  “Essere come Dio” di Bolton Davidheiser, non è più in stampa, se lo trovate acquistatelo, perché passa in rassegna citazione dopo citazione e vi dimostra come i non credenti realmente odino il Dio che è la, e che faranno tutto ciò che è in loro potere per cercare di soffocare la verità, benché sia chiara, benché sia evidente intorno a loro e dentro di loro, talché tu non devi provare loro che c’è un Dio, non devi dire ecco, ti presento 5 ragioni per cui probabilmente c’è un Dio da qualche parte o  che probabilmente staranno meglio se credono che c’è un Dio piuttosto che se credono che non c’è. Lasciate stare tutto questo, potete andare direttamente al punto, e pregare che mentre sopprimono la verità Dio lo Spirito santo usi voi per penetrare quella soppressione e farla disintegrare e che possano accogliere la verità per la prima volta nella loro vita.

Così nel verso 19. Nel verso 20 vediamo un altro perché o infatti o ‘giacché’ (CEI) e questo ci dice cosa Dio abbia rivelato di se stesso in questa creazione. “Poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. 20 Infatti  (o giacché) le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo”, cioè fin dall’inizio del tempo è così, i cieli raccontano la gloria di Dio poiché “fin dalla creazione del mondo le sue qualità invisibili e la sua eterna potenza e divinità  si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili”. Ora sembra esserci qui un certo ossimoro non è vero? Dice. I suoi attributi invisibili si vedono chiaramente. Se sono invisibili com’è che  si potranno vedere? Lo vedremo in un minuto, ma vediamo ora questo: qui c’è la verità che essi soffocano, Fin dall’inizio del mondo Dio ha rivelato le sue invisibili perfezioni la sua eterna potenza e divinità che sono state viste chiaramente perché sono state chiaramente rivelate e perciò sono comprese, le sue perfezioni divine sono comprese da non credenti, da peccatori non credenti talché sono senza scuse. Cosa sono questi attributi invisibili? Quando vedete la parola attributi pensate perfezioni non caratteristiche, Dio non ha caratteristiche lo sapevate? Dio non ha alcuna caratteristica. Ora se hai una sedia, una sedia possiede svariate caratteristiche e tu puoi distinguere le caratteristiche di una sedia dal suo schienale, il sedile, quattro gambe, tutte le sedie possono essere distinte da queste caratteristiche ma tutte possiedono questa basilare forma di sedia che riconosci, ma Dio non è così, Dio è le sue perfezioni, Dio è amore, Dio è luce, Dio non è un qualche essere con caratteristiche, Dio è le sue perfezioni, e qui sta dicendo che nell’universo, ogniqualvolta vedi rivelate le perfezioni di Dio è Dio stesso ad essere rivelato, verso 20 poiché fin dalla creazione del mondo le sue qualità invisibili e perfezioni le sue eterna potenza e divinità, ora in che senso sono invisibili? Non sono percepite dai sensi, questo  è ciò che significa. Non percepite dai sensi. La giustizia di Dio, o la sovranità di Dio, o l’eterna potenza di Dio, puoi vederne gli effetti, ma non potete annusarle, non le potete vedere coi vostri occhi (potete vederne gli effetti), non potete tenerle in mano, non potete  gustarle, e in quel senso, le perfezioni di Dio sono invisibili, non possono essere conosciute attraverso i sensi umani. Ma lo stesso, benché siano invisibili è scritto che “si vedono chiaramente”. Ora, non sta parlando di vedere con gli occhi fisici, perché ve l’ha già detto, sono invisibili, e se qualcosa è invisibile non lo puoi vedere con i tuoi occhi fisici, ma ciò che è invisibile ai sensi lo puoi  vedere per apprendimento intellettuale. E questo è il modo in cui noi usiamo la parola ‘vedere’ molto spesso, per esempio quando giungi alla soluzione di un problema matematico  dici ah, si, ora vedo. E  così, la parola vedere esprime la percezione, così qui queste perfezioni di Dio che sono rivelate in questa creazione non sono percepite dai sensi ma sono comprese dalla percezione mentale. E notate che dice che questi attributi invisibili, come la sua eterna potenza e natura divina o divinità che è una frase inclusiva della totalità di tutto ciò che Dio è, la somma di tutte le sue perfezioni, che queste cose sono comprese ed apprese intellettivamente per mezzo delle cose che sono state fatte, le cose fatte si possono vedere, si possono vedere i paesaggi , le rocce e le stelle, cose del genere, così, attraverso quelle stesse  cose che si possono vedere e che i sensi possono percepire  di quest’universo creato, queste osservabili cose create sono la fonte da cui è derivata la nostra percezione intellettiva delle perfezioni di Dio. Questo significa che quando guardiamo questa auto-rivelazione di Dio, questa rivelazione delle sue perfezioni, queste non si possono vedere, non puoi raggiungere Dio con i tuoi sensi, con la tua esperienza dovrei dire, Ma quando Dio si rivela a te si rivela al tuo uomo interiore, si rivela a te spiritualmente, mi piacerebbe la parola intellettivamente ma suona troppo intellettuale, ma si rivela al tuo uomo interiore in modo tale che tu sai di aver visto Dio. Sai di aver visto ciò che è invisibile ai tuoi sensi. Hai visto le perfezioni invisibili di Dio per mezzo di queste cose create che sono osservabili, l’hai visto nel tuo cuore, non puoi sfuggire, l’hai visto nelle tua mente, ma se non sei un cristiano soffochi quella verità, ti sei cavato gli occhi, ti sei fatto esplodere i timpani, e agisci come se non avessi visto ciò che di fatto invece realmente vedi.

Ora, questo non è molto elogiativo per il non credente. Ma è come tu ed io eravamo prima di diventare cristiani. E come il non credente è al presente. Questo è il motivo per cui parliamo del non redente come di uno che è totalmente depravato. Uno di cui ogni aspetto del carattere è corrotto dalla propria ribellione contro Dio. Per questa ragione usiamo la parola inabilità totale, perché il non credente è completamente incapace di fare qualsiasi cosa rispetto al suo essere riconciliato con Dio e non può perché non vuole, non lo vuole, non può vedere Dio perché non aprirà i suoi occhi. Cammina attorno in quest’universo pensando d’essere così illuminato. Questa è la fotografia del non credente, il non credente non è una brava persona con dei difetti, è basilarmente malvagio, basilarmente malvagio. Tutto di lui è malvagio. e tutto quello che fa, ogni attimo della giornata sta buggerando se stesso per non credere che Dio è la, e che a Dio deve rendere conto. Ora, perché una persona vorrebbe fare così, perché una persona dovrebbe pensare che credere nella creazione è intollerabile. Perché uno scienziato  vincitore di premio Nobel direbbe “Non voglio credere in Dio”? Per un paio di ragioni che vedremo la prossima volta, ma prima di tutto perché quella persona odia il Dio che è la, avete notato che verso la fine di questo capitolo parla delle persone come “odiatori di Dio”, essi odiano il Dio che è veramente la. Questa è l’opinione di Gesù, Gesù ha detto che chi è non credente odia la luce e ama le tenebre. Quella è la descrizione del povero non credente che è ancora nei suoi peccati e non si è mai pentito e non è venuto alla fede nel Signore Gesù Cristo. È fondamentalmente malvagio, non è qualcuno che ha solo delle incomprensioni, ed è confuso e che ha qualche serio difetto, è una persona in ribellione contro Dio, auto-consapevolmente in ribellione contro Dio, talché l’ira di Dio è riversata dal cielo sopra tutta la sua empietà e ingiustizia, mentre cerca di soffocare la verità nell’ingiustizia, soffoca la rivelazione di Dio in tutto quello che vede e dice che non la vede.

Ora, notate quest’ultima cosa e concluderemo per oggi, verso 20: Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.

Non c’è peccatore in completa ignoranza davanti a Dio. Ma io non sapevo! Nessuno mi ha mai detto! “Invece sì”, Dio dice, in effetti io te l’ho detto. Ogni attimo della tua vita te l’ho detto. Tu sei qui, devi rendere conto a me, e ogni attimo della tua vita hai chiuso i tuoi occhi e hai chiuso le tue orecchie, e hai agito come se non mi udissi, e mi hai insultato con la pretesa che io non ero la, e hai adorato dii di tua propria fattura. Talché sono inescusabili, i non credenti non hanno scusanti che possano presentare a Dio nel giorno del giudizio, non possono dichiararsi ignoranti, dire che è colpa di qualcun altro, passare la patata bollente a qualcun altro, saranno colpevoli davanti al Dio onnipotente stesso. Ora, dire che sono inescusabili, affinché siano inescusabili, questo esprime proposito e non solo risultato, esprime il proposito divino e non solo il risultato, Il proposito della rivelazione di Dio nella creazione fu da Lui decretata prima della creazione perché la soppressione della verità fosse inescusabile.  Perché Dio si rivela ai peccatori in questo universo? Essi s’accecano da soli comunque, perché Dio si rivela in loro? Perché siano inescusabili, questo è ciò che ha decretato dall’eternità, chiamo questi peccatori a vivere nel mio universo perché rendano conto a me, e se non credono in me e non si piegano in adorazione davanti a me, non c’è una scusa sotto il cielo per la loro incredulità e ribellione.

Così, quando un professore di scuola superiore non credente, con il suo brillante dottorato nuovo di zecca, viene da tuo figlio e gli dice, in un tentativo di raggirare tuo figlio, o tua figlia, e gli, le dice: “Mi piacerebbe credere quello che tu credi come cristiano, amerei credere le verità che tu credi, ma purtroppo ho troppe domande oneste cui nessuno può rispondere”, è una menzogna! Quando un Dottore rifiuta di credere l’evangelo non è perché ha troppe oneste domande cui nessuno può rispondere, è perché sta soffocando la verità nell’ingiustizia. Lo stolto dice nel suo cuore. “Dio non c’è”. E allora, mentre vivete la vostra vita in questo mondo difendendo la fede, testimoniando il vangelo, non abbiate un concetto ingenuo di come siano i non credenti. I non credenti, chi più, chi meno, sono tutti proprio come sono descritti qui in Romani 1:18. Tu dirai: “ma non lo ammetteranno!” . Che cosa ti aspetti? Stanno soffocando la verità nell’ingiustizia. E una delle cose che vogliono soffocare è non solo che Dio è, ma anche che Dio è arrabbiato con me e che l’ira di Dio sta avanzando verso di me come un fiume in piena. Non posso permettermi di crederlo e continuare a peccare in pace. Io voglio vivere la mia vita, voglio seguire gli impulsi del mio cuore, questa cosa che io debba rendere conto a Dio ogni giorno è un macigno sopra il mio stile di vita, uno schiacciamento intollerabile. 

In un college cristiano ogni anno si tiene una conferenza pubblica tra professori e studenti. Ogni anno viene scelto un professore e lo studente migliore che possono entrambi presentare una tesi, e così, questa ragazza che veniva nella nostra chiesa, una certa Ruth, tenne questa magnifica conferenza concernente l’approccio umanistico all’educazione. Doveva essere storico, radicato nella storia, e Ruth quindi lo ambientò nel tempo del padre dell’educazione pubblica americana, Horace Mann, e il suo titolo fu come Mann (in Inglese c’è un doppio senso perché Man significa uomo), e il titolo della sua conferenza fu come Mann, l’uomo nel doppio senso, avesse influenzato l’educazione. Nella conferenza Ruth delineò l’antitesi tra l’educazione cristiana e l’educazione da un punto di vista umanistico, non credente. Cominciò a parlare e uno dei punti che fece fu che gli scopi, gli obbiettivi sono diversi. Lo scopo dell’educazione cristiana è la gloria di Dio, talché noi dobbiamo istruire e addestrare i nostri figli fin dalla prima infanzia a vivere ogni momento onorando Dio, lodandolo e glorificandolo, e non glorificando l’uomo. E questo è lo scopo ultimo, e questo è il motivo per cui vogliamo per i nostri figli la miglior educazione possibile affinché essi possano ancor più efficacemente glorificare Dio ogni momento del giorno. Dopo la sua lezione, la moglie del presidente della scuola le si avvicinò, io sperai che fosse per complimentarla per tale eccezionale discorso, ora questo è un college cristiano, presbiteriano, e la moglie del presidente, con fare molto arrabbiato le disse: “Ruth, se io pensassi che devo spendere ogni giorno della mia vita a preoccuparmi della gloria di Dio quella sarebbe l’esistenza più miserabile ch’io possa immaginare”. Ruth ne rimase shoccata  e turbata e scoraggiata. Io le dissi: Ruth, non scoraggiarti, ella ha probabilmente ragione. Questo è il modo in cui pensa un non credente. Vivere ogni giorno per la gloria di Dio? Preferisco vivere ogni giorno per compiacere a me stesso. E vedete, questa è l’antitesi che è così chiaramente delineata dal nostro testo di oggi.

Preghiamo.

Ti lodiamo, o Signore, per aver cambiato le nostre menti, per aver rinnovato le nostre menti con la tua Parola e col tuo Spirito, per averci dato la mente di Cristo, per averci dato nuovi occhi. Ti ringraziamo per questo, fa che possiamo apprezzarlo sempre più e coltivare la visione che tu ci hai dato, la visione del mondo e della vita che ci hai dato. Fa che le siamo sempre fedeli. Ti preghiamo per i poveri non credenti che sono intrappolati nei loro peccati e nella loro ribellione contro di te e sono sotto la tua ira. Ti preghiamo o Signore di avere misericordia di loro, preghiamo che tu, nella tua sapienza sovrana faccia in modo che il tuo vangelo ne raggiunga molti, che tu apra il loro cuore e che si pentano della loro ribellione, depongano le armi, e vengano alla fede in Gesù Cristo, aiutaci a credere queste cose, per amore di Cristo.

Amen.


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