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Romani 8: 14-17

Condotti dallo Spirito

Il testo di quest’oggi si trova nell’ottavo capitolo di Romani, e, se vi ricordate, la settimana scorsa siamo arrivati fino al verso 13. Oggi cercheremo di arrivare al verso 16 ma è possibile che non riusciremo finire nemmeno il 14.

Leggiamo dunque da 14 a 16:

14 Poiché tutti quelli che sono condotti (o guidati) dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.
15 Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitú per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre»
16 Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.
17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.

Ora, c’è molto che concerne lo Spirito santo in questo passo, come abbiamo visto la settimana scorsa. E nel testo che abbiamo appena letto vediamo due grandi opere dello Spirito santo nella vita del cristiano. La prima, che si trova nel verso 14 è la conduzione dello Spirito santo, e la seconda, che si trova nei versi 15 e 16 è la testimonianza dello Spirito santo. Entrambe queste parole sono usate molto frequentemente con riferimento all’opera dello Spirito santo, ma sono spesso mal comprese e pertanto, come risultato, particolarmente nel verso 14, prenderemo in esame praticamente una parola di quella breve frase. Essa ci farà comprendere cosa si intenda qui per ‘essere condotti’ dallo Spirito santo.

Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.

E tenete a mente chi è lo Spirito santo, Egli è Dio. Egli è pienamente e completamente Dio, la terza persona della trinità, della stessa essenza, eguale in potenza e gloria con Dio il Padre e Dio il Figlio.

Ora, lasciate che vi mostri due esempi, uno dal Vecchio Testamento e uno dal Nuovo, di persone che sono condotte dallo Spirito santo. Andate ad Isaia capitolo 63, versi da 11 a 14

Allora il suo popolo si ricordò dei giorni antichi di Mosè Dov’è colui che li fece uscire dal mare col pastore del suo gregge? Dov’è colui che metteva in mezzo a loro il suo santo Spirito, che li guidava per mezzo della destra di Mosè con il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro per farsi un nome eterno che li condusse attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, perché non inciampassero? Come il bestiame scende nella valle, lo Spirito dell’Eterno li fece riposare. Cosí tu guidasti il tuo popolo, per farti un nome glorioso.

Ecco che avete qui l’opera dello Spirito santo nella guida dei credenti del Vecchio Testamento. Andate ora al quarto capitolo di Luca, Luca 4 e vedremo che Gesù fu condotto dallo Spirito. Luca 4:1 

Or Gesú, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto.

E dunque troviamo che questa ‘conduzione’ dello Spirito santo sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento è comune a tutti i credenti. Dice al verso 14: 

Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.

Perciò, questa esperienza della conduzione dello Spirito santo è per tutti i figli di Dio. Per loro, solo loro e tutti loro. E questo è ciò che fa di loro figli di Dio. I non cristiani non sperimentano la conduzione dello Spirito. Membri di chiesa che non sono veri cristiani non sperimentano la conduzione dello Spirito santo. La conduzione dello Spirito santo non è solo per i figli di Dio, ma è anche esclusivamente per i figli di Dio. La sua conduzione non è per un gruppetto di pochi speciali che sono super-spirituali e che sono leader spirituali nella chiesa, questa conduzione di fatto è per tutti i credenti senza eccezioni. Perciò, per quanto giovane tu sia, o per quanto vecchio tu sia, se sei un credente, e la bibbia dice che perfino dei bambini appena nati possono essere credenti, se sei un credente nel Signore Gesù Cristo tu sei condotto dallo Spirito santo. 

Ora, e questa è un’esperienza che tutti noi abbiamo, qual’è l’obbiettivo di questa conduzione, in altre parole: perché  lo Spirito santo ci conduce? A cosa ci sta conducendo? E quando consideriamo questa frase alla luce del contesto che abbiamo trattato nelle scorse diverse settimane, il fine è di abilitarci a sconfiggere il peccato e vivere una vita santa. Pertanto, l’obbiettivo dello Spirito santo, alla luce di Romani 6 e 7  é di renderci capaci di sconfiggere il peccato e di vivere una vita santa. Cosa abbiamo studiato in Romani 6 e 7? Abbiamo studiato che a motivo della presenza dello Spirito santo nei credenti, siamo liberati dalla schiavitù del peccato nella quale eravamo nati finché siamo stati toccati dalla grazia di Dio e quella presenza dello Spirito santo nella nostra vita ci fa avanzare felicemente e volontariamente verso la santità di vita. La ragione per cui lo Spirito della vita ci ha liberati dal potere del peccato e della morte fu affinché le richieste della legge — la giustizia della legge si compisse in noi, ricordate Romani 8:4, quando dipendiamo, non dalla potenza della carne ma dalla potenza dello Spirito santo. E perciò, lo Spirito santo entra nella nostra vita per renderci capaci di vincere il peccato e le tentazioni e le tendenze peccaminose e di vivere in conformità con la legge di Dio benché non lo faremo mai perfettamente in questa vita. E dunque, in questo modo, la conduzione dello Spirito santo e la santificazione mediante lo Spirito santo hanno lo stesso significato. Quando parliamo dello Spirito santo come dello Spirito che santifica, cos’è la santificazione? È l’opera dello Spirito santo nel credente, a conformarlo sempre di più ad immagine di Cristo sradicando vecchie tendenze e vecchi desideri e vecchie abitudini che un tempo lo dominavano quand’era un non credente e instillando in lui e coltivando in lui e rendendolo capace di produrre nella propria vita il frutto dello Spirito e somiglianza a Cristo. Così, quando la bibbia parla della conduzione dello Spirito è in essenza la stessa cosa che la santificazione dello Spirito nella vita cristiana. Ambedue, la conduzione dello Spirito e la santificazione dello Spirito hanno per obbiettivo la conformità all’immagine del Figlio di Dio.

Uno dei migliori libri sullo Spirito santo, che ho dimenticato di menzionare la volta scorsa, ho menzionato  quello di C. R. Vaughan, ma uno dei libri migliori sullo Spirito santo, che vi raccomando caldamente, è stato scritto da Benjamin Warfield, e il titolo è “The Holy Spirit”.  Anche se è un libricino  non ci si siede e lo si legge rapidamente, lo si deve masticare e digerire, ma Warfield è uno dei migliori esegeti, dei più grandi espositori della bibbia che siano mai vissuti, ed egli può estrarre da qualsiasi testo della Scrittura più di chiunque altro io conosca. Ecco cosa ha detto sulla conduzione dello Spirito santo nel suo sermone sull’argomento:

Dovrebbe essere ovvio, che la conduzione dello Spirito, di cui si parla nel nostro testo, non è per guidare gli uomini nei beni mondani, e non si deve inferire che sia assente quando giungono delle prove: perdite, sofferenze, disperazioni; in altre parole, la guida dello Spirito santo non ha nulla a che vedere col guidarci in quelle situazioni nelle quali prospereremo finanziariamente ed esternamente, e nelle aree di vita in cui non prosperiamo, questo non è un segno che non siamo guidati dallo Spirito Santo, perché quello non è l’obbiettivo. L’obbiettivo non è condurvi nella ricchezza, quello non è l’obbiettivo dello Spirito santo. L’obbiettivo dello Spirito santo è rendervi capaci di dire no al peccato e sì alla legge di Dio. 

Warfield dice: 

È specificatamente per guidarli dentro ai beni eterni, non a quelli esteriori, beni eterni, per renderli non prosperi, non liberi da problemi e sofferenze, ma santi, liberi dal peccato. Lo spirito non ci è dato per salvarci dalle nostre incurie nelle questioni di lavoro, o dalle incompetenze, per prendere il posto dell’ordinaria prudenza nella conduzione dei nostri affari; questo è il modo in cui molti vorrebbero beneficiarne: non faccio progetti per la mia attività, lascio che mi guidi lo Spirito santo, e poi fanno bancarotta. Non ci è dato per preservarci dalla necessità di strenue preparazioni per i compiti che abbiamo davanti, o dall’impegno di dover prendere decisioni nei momenti di crisi della vita: non mi sforzerò a dirimere questo problema, è troppo complesso, qualsiasi decisione prenderò potrebbe essere sbagliata e perciò dipenderò dalla guida dello Spirito santo. Questo non è ciò che lo Spirito santo fa nella sua opera di conduzione nella nostra vita. Non ci guida ad evitare difficoltà, non ci guida alla prosperità e a facili soluzioni senza uno sforzo diligente da parte nostra. Lo scopo della guida dello Spirito santo, in questo contesto, lo scopo dell’opera di santificazione dello Spirito santo è di renderci capaci di resistere il peccato e di renderci capaci di obbedire Dio con maggiore coerenza.

È dato, specificamente, dice Warfield, per salvarci dal peccare, per condurci su sentieri di santità e di verità.

Ora, c’è qualcos’altro che concerne questa guida dello Spirito santo: non lo si può sentire. Non è qualcosa che si possa percepire coi nostri sensi, non lo si può gustare, non lo si può pesare, non lo si può sentire emotivamente, eppure oso dire che questo è ciò che la maggior parte delle persone pensa dello Spirito. Io so d’averlo fatto all’inizio della mia vita cristiana, c’è qualcosa che vuoi fare e vuoi avere una giustificazione per farlo o averlo fatto  e dici: Mi son sentito guidato a farlo. Mi sono sentito guidato ad entrare in questo negozio e non quello, mi sono sentito guidato a comperare quest’auto e non quella, questa giacca e non quell’altra. No! non hai sentito niente. C’è tutta la differenza del mondo tra sentirsi guidati ed essere guidati. E alcune persone si sentono guidate a fare qualcosa ma non sono guidate dallo Spirito santo. Non si può sentire la guida dello Spirito santo! Con qualchessia dei vostri sensi e delle vostre emozioni. E, questa guida è continua, non sporadica, questo è il succo del verbo in questo testo. Non è qualcosa che vi avviene occasionalmente: mi ricordo che due anni fa alle quattro sono stato condotto dallo Spirito santo a fare qualcosa. Non è una cosa sporadica, non è qualcosa che viene e va, è continuo lungo tutta la vita cristiana. Che lungo tutta la sua vita il cristiano è guidato dallo Spirito santo e quella guida influenza tutto. Non si tratta solamente di direzioni specifiche in circostanze straordinarie, ma influenza tutte le sue decisioni in ogni momento della sua vita. In tutto quello che fate e in ogni decisione che prendete, siete guidati dallo Spirito santo.

E così, questa parola ‘condurre’ o ‘guidare’, quando la si studia nel come è usata nel Nuovo Testamento, e nel modo in cui altre parole di simile significato non sono usate in questo testo, la stessa parola ‘guida’ rivela qualcosa della profondità della conduzione dello Spirito santo. Non è superficiale, a livello delle emozioni, non è esterna, a livello dei sensi, questa conduzione dello Spirito santo, che è in atto in ogni momento della vostra vita, è profonda, opera quanto profondamente si possa andare nella vita di una persona umana. Quando qualcuno è condotto, non va per conto suo ma nella via di chi lo sta conducendo, questo è il significato della parola. Quando qualcuno è condotto, non va per conto suo ma nella via che chi lo sta conducendo intende che vada. Perciò, ogni volta che parliamo dell’opera di conduzione dello Spirito santo, dobbiamo tenere sempre distinta nella nostra mente la differenza tra lo Spirito che conduce e i figli condotti. Tenete sempre ben distinti lo Spirito che guida e i figli guidati. Vi faccio un esempio di quanto sia popolare NON fare una distinzione tra i due. Un giorno stavo parlando con un uomo nel mio ufficio e questi mi diceva che ogni giorno egli sentiva la guida dello Spirito che gli diceva di fare delle cose. E così gli dissi: Ragazzi, deve essere un grandissimo privilegio sentire Dio che ti parla e avere Dio che ti guida. Con me non ha mai parlato. Non ho mai udito la sua voce negli orecchi. Che suono ha questa voce? Voglio dire, tu la senti ogni giorno. Che suono ha la sua voce? E qui egli rispose, e cito testualmente: Oh, la voce di Dio somiglia molto a quella mia. Gli dissi: Davvero? Come fai a distinguere la voce dello Spirito dalla tua? Quando sai che è lo Spirito a parlarti e che non stai parlando con te stesso? E lui si è liquefatto sulla sedia come un iceberg sulla stufa. Rispose: Non ci avevo mai pensato. 

Vedete dunque che molte volte le persone prendono per conduzione dello Spirito santo qualche sentimento che hanno: ebbene io sento una vera pace a questo riguardo, oh io ho questa sensazione spirituale nel mio profondo, queste persone non distinguono le loro sensazioni, i loro desideri e i loro pensieri individuali dalla conduzione dello Spirito. C’è lo Spirito che conduce, e c’è il figlio di Dio che viene condotto. Ora, facciamo mente locale su ciò che il nostro testo, Romani 6 e 7 ci ha insegnato riguardo al credente, al vero credente. Il credente ha cessato d’essere ciò che la bibbia chiama l’uomo naturale ed è diventato ciò che la bibbia chiama l’uomo spirituale. Abbiamo visto che il vecchio io, il vecchio io depravato è stato crocefisso quando lo Spirito santo ci ha rigenerati e fatto di noi nuove creature in Cristo; non c’è un vecchio e un nuovo uomo qui che si combattono per avere il potere interno, siamo nuove creature, il vecchio uomo è crocefisso, morto, andato; ci sono ancora rimasugli di quella vecchia vita coi quali dobbiamo fare i conti, ma noi siamo nuove creature, non siamo più uomini naturali, cioè sotto la piena influenza della nostra depravazione, ma ora, essendo stati liberati dalla tirannia del peccato siamo uomini spirituali, cioè uomini che sono sotto le piene risorse e il dominio dello Spirito santo di Dio. La si può mettere in questo modo: il credente ha cessato d’essere una persona guidata da sé ed è diventato una persona guidata spiritualmente. Ho questo volantino nel mio ufficio, sul cristiano carnale, con disegnati tre cerchi, ciascun cerchio rappresenta persone. Il primo cerchio ha un trono nel mezzo, e seduto sul trono c’è l’io, e non è un cristiano. E quella persona che ha l’io seduto sul trono della sua vita e nient’altro dentro al cerchio è un non credente, governa da sé la propria vita, è guidato da sé. E poi ch’è un secondo cerchio, e quel secondo cerchio, come pure il terzo rappresenta un cristiano, ci sono due tipi di cristiani. Il primo tipo di cristiano è definito cristiano carnale e in quel cerchio c’è un trono e c’è l’io che siede sul trono, e Cristo da qualche parte qui vicino al perimetro. Cosicché la sola differenza tra  il cristiano carnale e il non credente è che, ambedue governano sé stessi, ambedue sono guidati da sé, ma in questo Cristo sta da qualche parte nella periferia. Terzo, la seconda categoria di cristiani è l’uomo spirituale, e in quel cerchio c’è un trono, e seduto sul trono c’è Cristo, e l’io è di lato nella periferia. E così, perché passare dall’essere cristiani carnali ad essere cristiani spirituali? Questo cristiano carnale è salvato. Tutto quello che devi fare per essere salvato è invitare Cristo nel tuo cuore, è tutto quel che devi fare e sei dentro; sia che tu arrenda la tua vita al governo di Cristo oppure no. Sarebbe bello se arrendessi la tua vita a Cristo, ma non è obbligatorio per andare in paradiso. Tu hai fatto quello che Gesù ha detto che devi fare per entrare, l’hai fatto, hai chiesto a Gesù di entrare nel tuo cuore. Sarebbe bene, comunque, se arrendessi la tua vita a Cristo, e questo ti farebbe traslocare in una più alta dimensione di vita e saresti una persona spirituale. L’intero ambaradan è sbagliato! Ci sono solo due tipi di persone. Persone naturali che governano sé stesse, e persone spirituali che sono governate dallo Spirito del Signore Gesù Cristo. Non esistono cristiani carnali che non sono affatto diversi dai non credenti eccetto che per il fatto che hanno preso la decisione di seguire Gesù. Tale persona non è un cristiano. Conosco persone che hanno deciso di seguire Gesù mille volte finché non l’anno più seguito.

Perciò, abbiamo l’uomo naturale, che è ciò che eravamo sotto il dominio della nostra depravazione, e poi lo Spirito santo ci ha liberati dal peccato e dalla morte e siamo stati fatti uomini spirituali. Persone spirituali. E lo Spirito santo entra nella vostra vita e vi porta le risorse di Dio, e voi vivete nel regno della grazia, giusto per citare Romani 5:21. Ora, quest’uomo spirituale è guidato e determinato in tutte la sue attività dallo Spirito santo. Questa è la conduzione dello Spirito. Il non credente, l’uomo naturale è guidato in tutte le sue attività e decisioni da sé stesso. Il credente, ora è guidato dal potere dello Spirito santo.

Ancora qualcosa su questa parola ‘condurre’. Enfatizza il potere controllante del controllore sul controllato. La parola condurre enfatizza il potere di controllare del controllore, lo Spirito santo, sui controllati, cioè i figli di Dio. Questa parola greca per condurre è un parola poderosa. Penso che possiamo apprezzare chi ha voluto tradurla con ‘condurre’ piuttosto che  con guidare. Questa parola greca ‘condurre’ non significa condurre solo mediante suggerimento. Non significa che lo Spirito santo opera in voi e vi suggerisce delle cose: ti suggerisco di prendere questa decisione; ti suggerisco d’andare in quella direzione. Questo non è il significato della parola in greco, condurre suggerendo. Non è la parola usata per fare riferimento ad una guida che va davanti a voi e vi indica la strada e non è neppure la parola che viene usata per fare riferimento ad un generale che conduce il suo esercito semplicemente col comando, invece, come ha detto Warfield, questa parola ha stampato sopra l’esercizio di un potere di controllo sulle azioni dei figli nel quale la forza di colui che viene condotto non è sufficiente per resistere. Ora, questo è ciò che la parola denota. Lasciate che ve lo dica di nuovo. La parola ‘condurre’ non significa semplicemente condurre mediante comando o suggerimento, questa parola ha impresso sopra l’esercizio di un potere di controllo sulle azioni dei figli nel quale la forza del figlio che viene condotto non è sufficiente per resistere. In altre parole, un figlio di Dio non può in definitiva resistere la conduzione dello Spirito santo. Voglio che vediamo alcuni esempi dove questa parola è usata talché ne apprezzerete la forza. Nel greco è usata quando parla di condurre animali da un luogo ad un altro, come pecore portate al macello. Andate a Matteo, vedete la nostra parola usata in contesto. Matteo 21: 1 e 2. “Quando furono vicini a Gerusalemme, giunti a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesú mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio che si trova davanti a voi; e subito troverete un’asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me.” Portateli a me. Non “cercate di portarli a me” , “portateli a me”, conduceteli a me. E poi c’è l’altra situazione nella quale la parola ‘condurre’ è usata in riferimento a malati, che incapaci di controllare i propri movimenti vengono portati all’ospedale da qualcun altro. Andate a Luca 10 verso 34, la storia del buon samaritano che aiuta la persona che sta sanguinando sul ciglio della strada. “E, accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo portò, lo condusse, a una locanda e si prese cura di lui”. E poi, è usata anche quando Cristo comandò che il cieco gli fosse portato. Luca 18 e verso 40. “Allora Gesú, fermatosi, ordinò che gli fosse condotto e, quando gli fu vicino, lo interrogò …” Ma l’uso più comune è quello del movimento forzato di un prigioniero. Vediamo 3 casi. Andate a Giovanni 18, questo è l’uso più comune della nostra parola e così vedrete che non è una parola debole. Giovanni 18, verso 28: “Poi da Caiafa condussero Gesú nel pretorio”; potete vedere quest’uomo in catene qui. Andiamo ad Atti capitolo 6 verso 12 Ed eccitarono il popolo, gli anziani e gli scribi; e, piombatigli addosso, lo trascinarono via e lo condussero davanti al sinedrio”. Lo condussero davanti al sinedrio trascinandolo. E il capitolo 9 di Atti, versi 1 e 2. “Saulo intanto, spirando ancora minacce e strage contro i discepoli del Signore, si recò dal sommo sacerdote, e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato alcun seguace della Via, uomini o donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme”. Avete visto così che questa parola ‘condurre’ nel nostro testo è una parola molto, molto forte. questa parola ha impresso sopra l’esercizio di un potere di controllo sulle azioni dei figli nel quale la forza del figlio che viene condotto non è sufficiente per resistere. Lo Spirito santo che ci guida non ci suggerisce semplicemente quale strada prendere,  né semplicemente tiene la nostra mente e la nostra coscienza consapevoli delle nostre responsabilità, ma come ha detto Warfield, lo Spirito è entrato nella nostra vita per prendere il timone e per dirigere il movimento della nostra fragile barca nel tempestoso mare della vita. Egli ha fatto presa sulla nostra vita come un uomo fa presa sulla cavezza di un bue e lo dirige dove debba andare, come un badante sorregge il malato e lo conduce dal medico, o come la guardia carceraria prende il prigioniero per la catena e o conduce al processo o in cella. Noi fummo schiavi del peccato, una nuova potenza è entrata in noi per spezzare quel legame, ma non così che noi siamo messi completamente alla deriva nell’oceano della vita, ma così che siamo potentemente diretti su una rotta migliore verso un porto migliore. I figli di Dio non sono i dirigenti delle proprie attività, c’è uno che dimora in essi che non è meramente la loro guida ma i loro governatore e il loro forte normatore. Vanno, non dove vogliono, ma dov’Egli vuole. Non fanno ciò che potrebbero desiderare ma ciò che Egli determina. Questo è essere condotti dallo Spirito di Dio. Questa  è la conclusione che si trae da questi verbi molto forti.

Ma dall’altra parte, questo verbo ‘condurre’ non è forte quanto altre parole che Paolo avrebbe potuto usare qui. Io sto cercando di indicare, e Warfield sta cercando d’indicare quanto forte sia questo verbo.  Ma ora sentite alcune della parole che Paolo avrebbe potuto usare per parlare di condurre, ma non l’ha fatto, per dimostraci che non siamo dei meri automi. In altri posti Pietro usa una parola che è molto più forte. Andate insieme a me  a II Pietro capitolo 1, versi  20 e 21: “Sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo”. Pietro avrebbe potuto usare la parla ‘condotti’ ma non lo fece perché aveva un punto diverso da fare. I credenti sono condotti dallo Spirito, gli scrittori della Scrittura sono spinti dallo Spirito. Questo indica che furono puramente ricettivi, ricevettero ciò che venne posto nelle loro menti e furono mossi dallo Spirito, aggiungendo nulla e togliendo nulla da quella rivelazione di Dio. Furono mossi, spinti dallo Spirito santo in modo tale che tutto ciò che scrissero è caratterizzato da inerranza. Paolo non scrive qui che siamo mossi o spinti dallo Spirito santo e perciò siamo figli di Dio, ha usato la parola ‘condotti’. Questa parola non significa neppure che siamo trascinati dallo Spirito santo dove vuole che andiamo. Anche se lo Spirito santo ci fa arrivare dove vuole che andiamo senza eccezioni, Paolo avrebbe potuto usare la parola che Gesù ha usato in Giovanni 6: 44 che significa ‘trascinare a forza’. In Giovanni 6: 44 Gesù dice: Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo ‘trascini a forza’ e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Non dice che tutti i credenti siano trascinati a forza dallo Spirito santo ma che siamo ‘condotti’.

Dunque lo Spirito, nel condurre, fissa l’obbiettivo che dobbiamo raggiungere, ma NOI percorriamo la strada e noi lottiamo in quell’impari lotta col peccato con i nostri strenui sforzi pure non in modo tale che i propositi dello Spirito rimangano sconfitti. Ricordate di tenete distinti lo Spirito che conduce e i figli che sono condotti. Lo Spirito santo conduce, noi siamo quelli che camminano. E, mentre camminiamo in quella via verso l’obbiettivo che lo Spirito ha determinato per noi, talvolta inciampiamo,  a volte deviamo a destra o a manca, ma non in modo tale da annullare i propositi dello Spirito per la nostra vita. Qui c’è Warfield, di nuovo:

Noi siamo condotti, siamo sotto il  suo controllo e camminiamo nel sentiero su cui egli colloca i nostri piedi, il suo compito è tenerci sul sentiero e portarci infine all’obbiettivo che ha determinato per noi, (colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesú.). È compito dello Spirito santo tenere i nostri piedi sul sentiero che porta all’obbiettivo determinato in modo tale che non lasciamo quel sentiero e prendiamo una direzione completamente diversa e finiamo all’inferno e siamo perduti dopo essere stati salvati. La conduzione dello spirito santo impedisce che questo avvenga. È compito dello Spirito santo tenerci sul sentiero e alla fine portarci all’obbiettivo, ma sia NOI che calchiamo ogni passo del percorso, sono le nostra gambe che si stancano nel camminare, il nostro cuore che indebolisce, il nostro coraggio che viene meno, la nostra fede che ravviva le forze che cedono, la nostra speranza che instilla nuovo coraggio alla nostra anima, mentre fatichiamo sulla ripida salita. La parola ‘condotti’ pertanto dirige la nostra attenzione sul sentiero sul quale noi, in quanto credenti, dobbiamo camminare. Mentre lo Spirito santo ci conduce, noi siamo consapevoli dell’asperità, della pendenza di quella strada. Noi siamo consapevoli dell’impegno e dello sforzo che sono necessari per avanzare su quel sentiero che conduce al nostro obbiettivo. Ed è la conduzione dello Spirito santo che garantisce che raggiungeremo quell’obbiettivo. Paolo ci esorta pertanto a prendere coraggio: malgrado la strada sia impervia, lo Spirito ci mantiene in essa e si assicurerà che raggiungiamo il nostro obbiettivo celeste, ma ci esorta anche a non allentare i nostri sforzi e la nostra obbedienza. Questa dottrina dovrebbe portarci molto conforto, e coraggio e sicurezza, che noi credenti, poveri e deboli figli d’uomo che siamo, siamo infallibilmente condotti dallo Spirito santo all’obbiettivo designato e perciò siamo suoi figli (Warfield).

Muoviamo dunque in avanti in speranza e trionfo nei nostri santi sforzi, siano rafforzate le nostra ginocchia vacillanti e nuovo vigore entri in ogni nervo, la vittoria è assicurata, lo Spirito santo in noi non verrà meno, la strada potrà essere scabrosa, il sentiero potrebbe salire troppo ripidamente per i nostri piedi instabili, pericoli, insidie, da tutti i lati, ma lo Spirito santo ci conduce avanti, sicuri in lui;  malgrado pericoli e debolezze, possiamo trovare la forza per andare sempre avanti, sapendo che siamo condotti dallo Spirito santo.

Una delle illustrazioni migliori del fatto che lo Spirito santo ci conduce ma siamo noi a camminare la strada, siamo noi quelli che ne percepiscono l’asperità, ma lo Spirito santo è colui che si assicura che raggiungiamo l’obbiettivo è la storia che vi ho già raccontato, di Aldledly Buchannan, che veniva ad ascoltarmi predicare ogni sera, quand’ero giovane predicavo ogni giorno, e questa vecchietta camminava in salita quasi un chilometro su una strada sterrata col suo bastone fatto di un vecchio manico di scopa. E lei veniva lì ogni sera e poi quando s’era fatto buio accendeva la sua torcia e tornava a casa. Viveva in questa piccola casa di legno di due o tre stanze, aveva una cucina economica a carbone, non aveva acqua corrente, ma quella donna sapeva cucinare, e ogni opportunità mi capitasse io mangiavo con lei. Era vedova, era sugli ottanta ed era stata vedova per più di quarant’anni, suo marito era stato un minatore di carbone ai tempi in cui era estremamente pericoloso fare quel lavoro: morì, ed ella rimase da sola. Non aveva assegni sociali, pensioni, rendite, niente di tutto questo, perciò coltivava il proprio orto per le verdure e prendeva la sua carne e del latte da un vicino.  E così una sera le chiesi di dare la sua testimonianza alla chiesa. Lei si alza e con la sua tremula stanca voce, questo è tutto quel che disse: “Dio mi ha salvato più di 75 anni fa, sono stata vedova per 40 anni, la strada è stata dura, ma non mi sono mai stancata della strada”.

Capiva cosa fosse la conduzione dello Spirito santo.

Preghiamo

Padre, ti ringraziamo per questa grande, grande opera dello Spirito santo in noi senza il quale non saremmo i figli di Dio. Aiutaci a dipendere da quella conduzione ogni momento della nostra vita, aiutaci a camminare non nella carne, ma a camminare secondo lo Spirito. Per amore di Cristo.

Amen


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