INDICE:

28

Romani 8: 28-30

  Passaggi del Proponimento di Dio

Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

La scorsa settimana abbiamo speso la maggior parte del nostro tempo a considerare Romani 8:28 dimostrando come si applichi a tutto ciò che accade nella vita, piacevole o tragico, ma oggi vorrei che continuassimo a guardare da vicino una parola che è nel verso 28, e dalla quale scaturiscono i versi 29 e 30, e cioè la parola ‘proponimento.’ Che noi amiamo Dio perché a questo siamo stati chiamati, Dio ci ha reso capaci di farlo, siamo stati chiamati fuori dalle tenebre nella sua meravigliosa luce, e noi fummo chiamati secondo il suo proponimento, questo è il motivo per cui tutte le cose devono cooperare al bene di quelli che lo amano, perché siamo chiamati secondo il proponimento di Dio e Dio compie sempre il suo proponimento. E poi, abbiamo concluso, la settimana scorsa mostrando quali siano gli obbiettivi del proposito di Dio. Il proposito penultimo è che siamo conformati ad immagine di Cristo. La ragione per cui le cose ci accadono nel modo in cui accadono, la ragione per cui Dio ha pianificato tutta la nostra vita è affinché queste cose possano essere usate da Dio per conformarci sempre di più ad immagine di Cristo. Non in qualche modo superficiale, ma in profondità. Il suo scopo ultimo, per tutto ciò che avviene nell’universo, è che Gesù Cristo possa essere il Primogenito tra molti fratelli; che Egli sia preminente, al di sopra di ogni cosa in tutto il mondo. Abbiamo ricordato cos’era un primogenito, non significava che era uno nato per primo,  significava semplicemente che era l’erede di tutte le cose, il primogenito era l’erede, Cristo è l’erede di tutte le cose, egli è Colui che deve avere il primo posto in tutta la storia della creazione e ciò che avviene a noi e ciò che avviene a lui sono inseparabilmente legati assieme, se il Signore Gesù Cristo ha da essere il primogenito tra molti fratelli,  deve avere molti fratelli salvati. E pertanto, l’esaltazione del Signore Gesù Cristo alla posizione di preminenza, e la nostra salvezza in quanto suoi fratelli, sono inseparabili. E questa è la garanzia della nostra certezza di salvezza. Qualsiasi cosa avverrà a Cristo avverrà a noi: Lui sarà esaltato, noi saremo esaltati, se Dio ha inteso che Cristo fosse il primogenito tra molti fratelli, molti fratelli saranno salvati. Abbiamo parlato di questo la settimana scorsa.

Ora noi esamineremo i versi 29 e 30 per vedere i passaggi del proponimento di Dio. E cioè, quali sono i vari passaggi o fasi che Dio introduce nella nostra vita per condurci al suo proponimento per noi, e cioè affinché siamo conformati all’immagine di Cristo e che Cristo possa essere il primogenito tra molti fratelli. E questo lo si vede nei versi 29 e 30. 

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

Qui vedete 5 passaggi nel proponimento di Dio. Dio compie il suo proponimento mediante cinque passaggi.

Preconoscendoci,
predestinandoci,
chiamandoci,
giustificandoci,
glorificandoci.

Notate prima di tutto la correlazione tra questi passaggi. I primi due sono avvenuti nell’eternità, prima dell’inizio del tempo. Quelli che ha preconosciuti li ha anche predestinati e noi sappiamo da Efesini 1 che ci ha predestinati prima della fondazione del mondo. E quindi, i primi due passaggi sono avvenuti prima della creazione, gli ultimi due , giustificazione e glorificazione avvengono nella storia, nella realtà storica personale, e l’anello di congiunzione tra i primi due e gli ultimi due è la chiamata. La congiunzione tra ciò che Dio ha determinato nell’eternità passata, e ciò ch’Egli fa nel tempo, è ottenuta dalla chiamata. Si può dire che con la chiamata efficace Dio entra nell’eternità — presente. Questa cosa si vede in vari posti nella Scrittura. Nella chiamata Dio ci afferra. Questo è il punto in cui Dio effettivamente applica la salvezza a noi come individui . In qualsiasi momento Dio ci chiami, Dio chiama solo quelli che ha preconosciuti e predestinati, quando Dio ci chiama noi sperimentiamo giustificazione e glorificazione. Ricordate, in Romani 9 abbiamo quel grande testo che parla di vasi d’ira dalla razza umana, Dio è il vasaio, la razza umana è la creta, e da quella creta egli fa alcuni vasi per l’ira e con un’altra porzione della creta fa vasi per  contenere misericordia e questo è un riferimento ai suoi eletti, e poi Paolo dice questo:

E questo (cioè ha creato vasi per contenere misericordia) per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria, cioè noi che egli ha chiamato. Così è la chiamata di Dio ai suoi eletti a portare l’eternità dentro alla loro vita presente. 

Notate ora un’altra cosa prima che cominciamo a esaminare questi cinque passaggi. Ognuno di questi 5 passaggi è un’azione di Dio. Non c’è niente dell’azione dell’uomo in alcuno di questi passaggi. L’intero piano, l’esecuzione di tutte la parti di questo piano, sono ciò che Dio ha deciso e ciò che Dio ha fatto, non ciò che l’uomo ha deciso e ciò che l’uomo ha fatto. Dio ha preconosciuto, Dio ha predestinato, Dio ha chiamato, Dio ha giustificato, Dio ha glorificato. L’uomo non fornisce in alcun modo alcun ingrediente alla definizione del proponimento di Dio, né contribuisce alcun ché al suo svolgimento. Tutto del piano di Dio per la nostra vita è da Dio dal principio alla fine. Come dice Romani 11: 36

“Poiché da lui, per mezzo di lui e in vista di lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen”.

E qui c’è la grande differenza tra l’Arminianesimo e il Calvinismo. Non abbiamo oggi il tempo per entrare nelle radici storiche di queste due parole; noi siamo calvinisti e i non calvinisti sono arminiani e la differenza principale è questa: Calvino dice, quanto Paolo nel Nuovo testamento: È Dio e Dio solo a portare l’uomo dentro all’orbita dei proponimenti salvifici di Dio. L’arminianesimo dice: È l’uomo a portare Dio dentro la propria vita e la propria esperienza. L’uomo fa il primo passo, Dio fa il resto. L’uomo fa il primo passo e questo determina il resto del procedimento. Nell’arminianesimo è l’uomo e la decisione dell’uomo che porta Dio nella sua vita e nella sua esperienza, mentre nella parola di Dio e lo vediamo in modo particolare in questo testo, è Dio che porta l’uomo nell’orbita del suo proponimento salvifico.

Guardiamo ora a questi cinque passaggi. E il primo passo nell’eterno piano di salvezza di Dio è la preconoscenza:

“Poiché quelli che preconosciuti, Egli li ha predestinati.”

Ora, la parola ‘preconoscere’ è più che la parola ‘prevedere.’ Ora, Dio vede ogni cosa, Dio ha preveggenza, guarda dentro il futuro e può vedere e vede, prima che avvenga, tutto ciò che avviene. E vedremo che la parola preconoscere non può significare ‘vedere in anticipo’ qui, ma anche se significasse vedere in anticipo non perderemmo nulla. Anche se preconoscere qui significasse vedere prima, prevedere, Dio previde ciò che avremmo fatto, pre-vide che avremmo creduto, non significa che dobbiamo diventare arminiani se accettiamo questa prospettiva. Tenete a mente questo insegnamento: l’arminianesimo insegna l’elezione condizionale. E cioè che l’elezione a salvezza di Dio di alcune persone è condizionata da ciò che previde che queste persone avrebbero fatto. Dio previde che Mario Rossi avrebbe creduto e perciò, basandosi su ciò che Dio vide in anticipo che Mario Rossi avrebbe fatto, lo elesse ad essere un suo figlio. Questo è quanto insegna l’arminianesimo. Il calvinismo crede, non nell’elezione condizionale, ma nell’elezione incondizionale, e cioè che Dio scelse quelli che ha scelto e non per alcun motivo inerente le persone stesse. Perciò, se questa parola significa pre-vedere, e significa prevedere in alcuni contesti della Scrittura (ma vedremo che non può avere quel significato qui) ma anche se fosse non abbiamo perso nulla fintanto che non diciamo che la scelta di Dio è fondata sulla sua preveggenza, la bibbia non insegna questo da nessuna parte. Ma Dio ha preveggenza, Dio vede prima le azioni degli uomini, Dio vede prima la fede che gli uomini manifesteranno in futuro. Ora, la questione è: Donde proviene quella fede? Qual’è l’origine di quella fede che Dio vede che lì nel futuro alcune persone avranno? E ovviamente la bibbia risponde a questa domanda e la risposta è: Dio. Dio prevede chi crederà perché Dio crea la fede in quelle persone. Pertanto, Dio sa cosa succede in futuro perché Dio ha pre-ordinato il futuro. Dio prevede tutte le azioni degli uomini perché Dio ha preordinato tutte le azioni degli uomini. Non che abbia preordinato le cose basandosi su ciò che ha visto, ma vede ciò che ha già pianificato e destinato e preordinato che avvenisse.

Ora, come ho detto un attimo fa la parole preconoscere, in greco, nella bibbia, in un paio di posti, significa ovviamente prevedere, sapere e vedere cose che accadano. Per esempio, in 2° Pietro 3: 17, abbiamo questa parola: 

“Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose … state in guardia

Vale a dire: Sapendo già da prima che certe persone piegheranno e distorceranno gli scritti di Paolo, state in guardia. Bisogna dunque lasciare che sia il contesto di questa parola a determinare se sia preveggenza o qualcos’altro. Nel nostro testo, la parola che abbiamo tradotta con preconosciuti, non può significare preveggenza. Non può significare vedere qualcosa prima che avvenga. Perché? Ebbene, non stiamo cercando di portare la nostra teologia dentro al testo,  è il testo stesso a dirci che la parola preconosciuti non può significare previsti. Dio prevede tutto, giusto? Dio prevede tutto ciò che avverrà. Ma il testo dice “poiché quelli”, quelli è l’oggetto di preconosciuti, “poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati”. Ciò che la parola preconosciuti fa qui è distinguere i predestinati da chiunque altro nel mondo. Dio prevede, vede prima tutti quanti, ma Dio preconosce solo quelli che predestina, e chiama, e giustifica e glorifica. Vedete così che il testo stesso non ci permette di diventare arminiani. Non ci permette di tradurre la parola preconosciuti con previsti, Dio previde cosa sarebbe avvenuto e poi prese la decisione di conseguenza. Ma allora, cosa significa questa parola: ‘preconosciuti’, se in questo testo non può significare pre-veggenza. Quelli che ha preconosciuti; sta parlando solo delle persone che ha predestinato. Non significa che sia ignorante di tutte quelle altre persone. Io so solo prima del tempo di quelli che predestino, di tutti gli altri non so nulla. Non è una confessione di ignoranza, di non conoscenza da parte di Dio. È semplicemente che preconosciuti non può significare pre-visti in questo testo. 

E allora, cosa significa? Nel Vecchio Testamento, e nel Nuovo Testamento, entrambi, nell’ebraico e nel greco, la parola conoscere, come in pre-conoscere, la parola conoscere, a meno che ci sia nel contesto qualcosa che ci guidi diversamente, la parola conoscere significa fare di qualcuno l’oggetto di amorevole affetto. Non significa comprendere intellettualmente. Non significa vedere-prima. La parola conoscere è piuttosto un sinonimo di amare. Significa “porre amore su”, porre il tuo cuore su … qualcuno, fare di qualcuno l’oggetto del tuo affetto amoroso. Vedete, il problema che a volte abbiamo con la bibbia è che facciamo l’errore che fanno alcuni studiosi, e cioè di dire che Paolo era un ellenista, cioè che Paolo era greco, e perciò, se si vuole comprendere le parole che Paolo ha usato, bisogna  comprendere qualcosa della filosofia greca e poi riportare tale filosofia nella definizione delle sue parole. Ebbene, Paolo visse in una cultura ellenista, visse in un mondo greco, ma Paolo disse di se stesso: “io sono un ebreo di ebrei”, ed egli fu influenzato nell’uso delle parole che utilizzava, non dalla cultura, ma dall’ebraico del Vecchio Testamento. E possiamo vedere parole, frasi e concetti che egli trasse direttamente dal Vecchio Testamento, per cui quando si è posti davanti ad una parola che Paolo ha usato, non ci si chiede che significato la filosofia greca del suo tempo attaccasse a quella parola, o come la definisse, e nemmeno si va al Treccani per sapere com’è usata oggi, si va all’Antico Testamento per capire come sia stata usata nella Scrittura in modo predominante; e la parola ‘conoscere’ è sinonimo di amare, conoscere è amare. E dunque, pre-conoscere è pre-amare, o amare qualcuno prima. Lasciate che vi dia alcuni testi dell’Antico e del Nuovo Testamento che provano il punto. Genesi 4:1. La miglior traduzione di Genesi 4:1 è: “Ora Adamo conobbe Eva sua moglie ed ella concepì”. Ora, come abbiamo detto, se la parola conoscere dovesse essere intesa come l’intendeva la filosofia greca, e cioè, comprendere intellettualmente, se questo fosse stato tutto ciò che Adamo fece con Eva, ella non avrebbe mai concepito. Ma Adamo conobbe sua moglie ed ella concepì. Vale a dire che Adamo fece di Eva l’oggetto del suo affetto amoroso. Lo s’incontra di nuovo in Amos capitolo 3 verso 2. Amos: 3: 2 dove Dio dice ad Israele: «Soltanto voi ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra». Ora, ancora una volta Dio non sta confessando la sua ignoranza. Dio non sta dicendo: ‘Israele, voi siete l’unico popolo al mondo di cui so, sono totalmente ignorante di tutte le altre nazioni del mondo.’ Non sta dicendo questo. Ma:‘Israele, di tutte le nazioni del mondo, tu e solo tu quella su cui ho posto il mio amore. E poi, in Deuteronomio 7: 7, e qui tra le traduzioni Italiane la Nuova Diodati è quella più letterale:

“L’Eterno non ha ‘riposto i suo amore’ (non si è legato – congiunto con voi, CEI)  su di voi né vi ha scelto, perché eravate piú numerosi di alcun altro popolo; eravate infatti il piú piccolo di tutti i popoli”. Ma la parola ebraica qui è: “L’Eterno non vi ha conosciuto, né vi ha scelto perché eravate piú numerosi di alcun altro popolo; eravate infatti il piú piccolo di tutti i popoli.”

Dio vi ha scelto per il proprio compiacimento e ha fatto patto con voi. Perciò, la Nuova Diodati anziché tradurre letteralmente, interpreta la parola ‘conosciuto’ e la traduce con ‘riposto il suo amore’. E infine, abbiamo una parola in Matteo 7: 23, dove Gesù descrive il giorno del giudizio, sta profetizzando il Giorno del Giudizio e dice: ci saranno persone che verranno davanti a me e diranno: Signore Signore, non abbiamo noi fatto questo, non abbiamo noi fatto quello? e Gesù dirà loro in quel giorno, poiché siete operatori d’iniquità,

allontanatevi da me, non vi ho mai conosciuti”.

Sta forse Gesù confessando ignoranza qui? Non so chi siete? No. “Allontanatevi da me, non vi ho mai amato.” Non ho mai fatto di voi l’oggetto della mia affezione amorosa. Questo è uno dei versetti più chiari che insegna che ci sono molte, molte persone che Gesù Cristo non ha mai amato. Perciò, quando giungete alla parola ‘conoscere’ nel Nuovo e Vecchio Testamento, significa: amare. Pertanto, quando dice: “quelli che ha preconosciuto, li ha anche predestinati” ciò che sta dicendo con quelli che ha preconosciuto è quelli su cui ha posto il suo amore prima. Quelli che ha amato dall’eternità, con amore che distingue, e con compiacimento, quelli su cui Dio ha posto il proprio cuore, quelli che ha pre-amato nell’eternità. Questo è amore sovrano, discriminante. Dio ama chi vuole, e che quelli che ha pre-amato dall’eternità li ha predestinati a diventare conformi all’immagine di suo Figlio. Egli li chiama, li giustifica, li santifica e li glorifica. Tutti quelli che Dio ama, li salva. Tutti quelli che ha pre-amato, li salva. Nemmeno una persona di quelle che Dio ha preconosciuto sarà perduto. Questo Dio sovrano non ha preconosciuto, pre-amato tutti, E allora, la domanda che sorge spontanea e che ci chiederemo per tutta l’eternità è perché mai ha amato noi? La traduzione di Charles Williams di Romani 8:32 è questa: “Quelli sui quali ha posto il suo cuore prima (di crearli) ha anche segnato come sua proprietà. In altre parole, se voi credete in Gesù, è perché Dio vi ha pre-amato e non viceversa. 1° Giovanni dice: noi lo amiamo perché Egli ci ha amati per primo. È impossibile la salvezza qualsiasi essere umano amare Dio prima che Dio ami lui. Ed è l’amore di Dio in noi che produce in noi un amore reciproco, per Lui. Dio ci ha amati preventivamente, e questo ha dato il via a tutto il procedimento.

Ora, il secondo passaggio, nel piano di Dio per raggiungere il suo proponimento è la predestinazione. “Poiché quelli che ha preconosciuti li ha anche predestinati.”  Queste due parole non significano la stessa cosa. Preconosciuti significa quelli su cui Dio ha posto il suo amore, questi sono quelli e solo questi e tutti questi sono quelli per i quali ha pianificato il procedimento che descrive qui. La parola predestinazione sia in greco sia in Italiano è costituita da due parole che insieme significano porre un limite preventivamente, tracciare un destino particolare preventivamente, predestinare, pianificare la destinazione di una persona prima che fosse nata. Predestinazione in greco e italiano pre-destino. Destinazione decisa prima. Dio traccia  e disegna la destinazione di una persona prima che sia nata e prima dell’inizio del tempo. E il punto qui, della parola predestinazione, è che Dio ha già definito il destino eterno di coloro sui quali ha posto il suo amore. Dio ha tracciato e mappato il destino eterno di ognuno di quelli su cui ha posto il suo amore. Non sta predestinando adesso. Pre-conosciuti, pre-amati è verbo nel tempo passato, e quelli che ha amato li ha, verbo al passato — predestinati — ha tracciato il loro destino, ha mappato il loro destino prima della fondazione del mondo. Così, Dio ha pianificato la vostra vita di cristiani, non appena prima che nasceste, ma prima che fosse creato l’universo intero. Vi ha amato da tutta l’eternità  e ha pianificato la vostra vita da tutta l’eternità. Ora in che consiste questo destino. Ebbene, Efesini 1: 4 dice che ci ha scelti affinché fossimo santi ed irreprensibili. Perciò se Dio non avesse predestinato alcuni prima della fondazione del mondo affinché fossero santi e irreprensibili indovinate cosa sarebbe? Nessuno dell’intera razza caduta sarebbe santo e irreprensibile. Ma Dio ha scelto noi perché fossimo santi e irreprensibili. Verso 5 perché fossimo adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo, così Dio ha pianificato la vita di quelli sui quali ha posto il suo amore affinché potessimo essere adottati nella famiglia di Dio. O in Romani 9, Egli ha mappato il nostro destino affinché fossimo vasi di misericordia che ha preparato per la gloria. Ora, questi versi, che esprimono l’idea della predestinazione, rendono certa la nostra salvezza perché tutto ciò che Dio decide, fa; in Isaia 46 Dio dice: Tutto ciò che pianifico io faccio. Qualsiasi cosa io intenda fare la eseguo. Perciò se è piano di Dio che quelli su cui quali ha posto il suo amore siano adottati nella sua famiglia e che siano recipienti della sua misericordia, allora è impossibile che uno di costoro, sui quali Dio ha posto il suo amore, possa essere perduto. E questa è la base, o parte della base della nostra certezza di salvezza. Questa è la ragione per cui Romani 8:28 sarà sempre vero nella vostra vita. Il proposito di Dio per voi è raggiunto dal suo pre-amore e pre-destinazione. Noi siamo inclusi nel proponimento eterno, l’eterna predestinazione di Dio; Romani 8: 28 noi siamo amati da Dio perché siamo chiamati secondo il suo proponimento. Dio ha predestinato il nostro fine, che è la totale conformità a Cristo e essere uno dei tanti fratelli che gli appartengono. E Dio ha predestinato i mezzi per giungere lì. Ora questa è una cosa importante da spiegare ai vostri amici perché quando odono la parola ‘predestinazione’ pensano solo il risultato finale. Pensano che se qualcuno è predestinato questo significhi predestinato ad andare in paradiso quando muore, che è vero. E così il problema che dicono d’avere è: Ci stai dicendo che se Dio ha predestinato il risultato finale non ha importanza come vivi, se sei diventato cristiano ma non sei predestinato, scordatelo, se non diventi cristiano e sei predestinato, vai in paradiso, e la risposta a queste persone è che Dio non ha pianificato solo il risultato finale, dove vuole che andiamo a finire, ma Dio ha pianificato anche tutti i passaggi per giungerci. Ad esempio: la chiamata, la santificazione, la glorificazione, questa è la ragione per cui è così importante leggere i versi 29 e 30 insieme. Che Dio non solo predestina il risultato finale, Dio predestina i mezzi per arrivarci. Così, la cosa di cui voi ed io dovremmo gioire è che Dio ha un destino speciale pianificato per i suoi ed Egli si assicurerà che ognuno che ha predestinato parteciperà di quel destino. Nemmeno uno sarà perso in nessun angolo della storia perché Gesù è un buon pastore. E il buon pastore non perderà neppure una delle sue pecore. Ovviamente, la domanda ora è, c’è un modo per il quale possiamo sapere che siamo inclusi in quel numero di persone che Dio ha preconosciuto e ha predestinato alla salvezza prima della fondazione del mondo, o siamo lasciati a indovinare facendo gli scongiuri? Ebbene, c’è un modo per il quale puoi sapere che sei una di queste persone predestinate da Dio fin dall’eternità e questo è Atti 1: 48, la seconda parte di Atti 13: 48 dice: tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero. Tutti coloro che erano predestinati alla vita eterna credettero in Gesù. Perciò la prova dell’elezione, la prova che Dio ti ha pre-amato e che prima della fondazione del mondo ha destinato che tu sarai con lui per tutta l’eternità è la fede in Gesù Cristo; questa è la grande prova dell’avvenuta elezione. Non c’è nessuno nel mondo intero che crederà nel Signore Gesù Cristo come suo Signore e Salvatore, non c’è nessuno che Dio abiliterà a credere in Gesù Cristo come suo Signore e Salvatore, eccetto quelli che Dio ha pre-amati e predestinati dall’eternità. Ecco come puoi saperlo! Ami Gesù Cristo sopra ogni cosa? Non semplicemente che professi Cristo e ami te stesso, ma ami Cristo sopra tutto il resto e credi in Lui come tuo Signore e Salvatore. Nessuno nel mondo intero farà questa cosa eccetto quelli che Dio ha preconosciuti e predestinati.

E così questo è il secondo passaggio. Il primo è la preconoscenza, il secondo la predestinazione, ed ora veniamo al terso passaggio dell’eterno proponimento di Dio, e questa è la chiamata efficace. “Questi li ha pure chiamati”; “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati … E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati”. Ricordatevi che questo è l’anello di mezzo tra il piano di salvezza di Dio e l’azione di salvezza di Dio. Il piano di salvezza di Dio è costituito dalla preconoscenza e la predestinazione. L’azione di salvezza di Dio è costituita dalla santificazione e la glorificazione. E questa idea di chiamata efficace che porta l’eternità dentro al tempo e fa sì che tu sperimenti il piano eterno di Dio per te risponde alla domanda: perché ci sono alcune persone che credono in Cristo e altre che non credono in Lui. Ora, sul soggetto sono stati scritti molti libri, sia dalla prospettiva arminiana che da quella calvinista. E gli arminiani hanno cannato completamente. Perché alcune persone credono in Cristo mentre altre no, e gli arminiani o non calvinisti vorrebbero cercare quella ragione nell’uomo. Credono che ci sia qualcosa inerente le persone che fa sì che credano mentre molti altre non ce l’hanno. Hanno una tendenza verso quella direzione, sono fondamentalmente buoni, una propensione alla fede, qual che sia. Ma la vera risposta alla domanda: perché alcune persone credono in Cristo mentre altre non lo fanno non si trova affatto nell’uomo. La risposta a questa domanda si trova in Dio. Dio chiama alcune persone a Cristo mediante il suo Spirito, e altre persone no. Dio chiama chi vuole e lascia altri nelle tenebre secondo la sua volontà. Questa è la risposta. Ci sono versetti che la esprimono, per esempio Giovanni 1 versi 12 e 13, dice: “Ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio”. In un mondo nel quale la maggior parte della gente rigettò Cristo, perché queste persone l’hanno ricevuto e hanno creduto nel suo nome? Perché erano nati da Dio. Non fu per qualche cosa nell’uomo o per  libero arbitrio o altra cosa simile ma fu perché erano nati da Dio, perché Dio chiama alcune persone ad essere nate da Lui ed altre no. O Giovanni 6: 37 e seguenti: “Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori”. non credo che Gesù stia qui parlando di elezione ma di chiamata efficace, Tutto quello che il Padre mi da per chiamata verrà a me, e io non lo caccerò fuori. “Nessuno” dice Gesù in Giovanni 6:44,“Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira,” nessuno è capace di venire a me in fede a meno che il Padre che mi ha mandato lo attiri “e io lo susciterò nell’ultimo giorno”.

Perciò, tornando alla domanda: Perché  alcune persone credono in Gesù mentre altre non lo fanno? È perché nessuno può venire a Cristo se il Padre che mi ha mandato non lo attira? Dio attira alcune persona a fede in Cristo e non attira le altre. Il 45° verso di Giovanni 6: “Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me”. Ogni uomo che ha imparato da Dio viene a me. E qui, di nuovo, si tratta di chiamata efficace. Che ogni uno che abbia imparato direttamente da Dio riguardo a Cristo e Dio ha abilitato a venire a lui, viene a lui. E questa è la ragione per cui alcune persone vengono a Cristo ed altre no. Non è per alcun motivo che risieda nell’uomo, è a motivo di questa chiamata. E se non fosse per la chiamata interna di Dio al cuore del peccatore, nessuno diventerebbe cristiano, nessuno sarebbe capace di diventare cristiano, nessuno vorrebbe diventare cristiano. Così, quella è la buona risposta per qualcuno che vi chieda: mi stai dicendo che se qualcuno volesse diventare cristiano e non fosse predestinato a diventare cristiano non potrebbe diventare cristiano? E voi dite: no, perché nessuno vorrà diventare cristiano finché non siano stati attirati da Dio dalle tenebre alla luce. La cosa sorprendente è che ci sia anche un solo cristiano in tutto il mondo. Che ci siano molti cristiani è l’effetto di questa chiamata da Dio. Noi siamo quel che siamo come cristiani perché siamo stati efficacemente e irresistibilmente attirati da Dio a Dio. 

Sentite cosa dice la Confessione di Westminster: 

Piace a Dio di chiamare efficacemente, in un momento fissato ed accettevole, coloro che sono predestinati a vita. Essi vengono chiamati per mezzo della sua Parola e del suo Spirito dallo stato di peccato e di morte in cui si trovano per natura a quello di grazia e di salvezza per mezzo di Gesù Cristo. Egli illumina le loro menti spiritualmente e in modo salvifico perché possano capire le cose di Dio e sostituisce i loro cuori di pietra con un cuore di carne. Rinnova la loro volontà e per mezzo della sua onnipotenza fa si che desiderino e seguano ciò che è buono. Li attira efficacemente a Gesù Cristo. Tuttavia, mentre essi si avvicinano in tutta libertà, vengono resi ben disposti per mezzo della sua grazia.

Qui c’è ciò che dice il Catechismo: 

La chiamata efficace è quell’opera di grazia che Dio Padre compie con potenza mediante la quale tramite la sua Parola ed il suo Spirito, invita e attira gli eletti a Gesù Cristo convincendoli dei loro peccati e della loro miseria, illuminando le loro menti nella conoscenza di Cristo, rinnovando la loro volontà, persuadendoli e rendendoli capaci di abbracciare Cristo che è offerto gratuitamente a tutti nel vangelo.

Perché Dio, mediante la chiamata efficace, porta l’eternità dentro al tempo, e fa si che il suo piano eterno per noi raggiunga la sua ricca fruizione.

Ora, c’è un quarto passaggio nel piano eterno di Dio: preconoscenza, predestinazione, chiamata efficace, ed ora giustificazione. Quelli che ha chiamati li ha anche giustificati. Ora, imparate la correlazione tra queste parole, ed è importante comprendere la Parola di Dio. Queste parole teologiche sono parole di Dio. E non chiudete la vostra mente quando udite queste parole teologiche: preconoscenza, predestinazione, chiamata, giustificazione, glorificazione, ecc. Queste sono parole di Dio e Dio vuole che  comprendiate queste parole e che le comprendiate correttamente. Preconoscenza e predestinazione contraddistinguono  il popolo di Dio dal resto dell’umanità caduta e condannata. La chiamata efficace cambia il loro carattere. La giustificazione cambia il loro statuto giuridico. Questa è la differenza tra queste parole. Avendoci preconosciuti e predestinati, Dio ci ha contraddistinti dal resto della razza caduta, la chiamata efficace e la rigenerazione, con la santificazione che le sta accanto, cambiano il carattere delle persone che gli appartengono. La giustificazione cambia la loro posizione giuridica e il loro statuto davanti a Dio. Ecco come il catechismo Minore definisce la giustificazione, abbiamo parlato molto della giustificazione da questo libro di Romani:

La giustificazione è un atto di grazia gratuita di Dio verso i peccatori chiamati efficacemente a Gesù Cristo, mediante il quale egli perdona tutti i loro peccati e li accetta come giusti al suo cospetto; questo è possibile solo perché la giustizia di Cristo è imputata loro e ricevuta par la sola fede.

Non ritornerò a spiegare la giustificazione se non per toccarne i punti salienti. Prima di tutto, ricordate che giustificazione è un termine forense. È un termine giuridico. È qualcosa che un giudice fa in un tribunale. Quando ti trovi davanti a quel giudice, e sei stato accusato di vari reati, ed egli ti giustifica, dichiara che sei in piena conformità con la legge di Dio. E così, nella giustificazione, il Giudice dell’universo, il Dio vivente, dichiara quelli che credono in suo Figlio, nel momento in cui credono in Lui, li dichiara in piena conformità con la legge di Dio, non colpevoli; perdona i loro peccati e li adotta nella propria famiglia. Questa è la grande dinamica della giustificazione. Ma come può Dio fare questo? Lo fa per imputazione, che significa accreditare sul conto di qualcuno. Tu sei qui, un peccatore alla sbarra davanti al tribunale di Dio, sei accusato di peccato, sei colpevole, ma Dio ti dichiara perdonato, non colpevole, non da qualche cosa che tu abbia fatto ma per la vita e per la morte del Signore Gesù Cristo al tuo posto e Dio prende la perfetta giustizia della vita e della morte di Cristo e l’accredita sul tuo conto. E Dio ti accetta sulla base di quella giustizia imputata della sua vita e della sua morte.

Come ricevi quella giustizia? Per sola fede. Non viene mediante il battesimo, non viene mediante una fedele obbedienza, non viene per opere buone, siamo giustificati per sola fede, senza le opere della legge. Ora, se la tua fede è reale si renderà manifesta con opere buone, ma è questa fede, questo confidare in Cristo solamente per la salvezza che ci mette in collegamento con la giustizia di Dio. Così Dio è il giustificatore, Egli giustifica il colpevole, Egli è il Giudice che ci dichiara non colpevoli, e ci accetta come suoi figli, non per cose che abbiamo fatto, ma solo per ciò che Gesù Cristo ha fatto al posto nostro, nella sua vita e nella sua morte e noi riceviamo quella giustizia e quella giustificazione per sola fede. Pertanto, nella giustificazione Dio mette tutti i peccati del credente su Cristo e mette tutta la giustizia di Cristo sul credente accettando con ciò il Credente nel suo amato figlio. Qui c’è la grande testimonianza di Lutero:

Prima che queste grandi parole avessero parlato, fatto irruzione nella mia mente, odiavo Dio ed ero adirato con Lui, perché non contento di terrorizzare il peccatore con la legge e con le miserie della vita, Egli aumentò ulteriormente la nostra miseria col vangelo. Ma quando, per lo Spirito di Dio compresi queste parole: Il giusto vivrà per la sua fede; il giusto vivrà per la sua fede, mi sentii nato di nuovo come un uomo nuovo, Entrai attraverso le porte spalancate dentro il vero paradiso di Dio perché vidi l’Amato e la Scrittura con altri occhi. Le parole che avevo fin prima detestato cominciai a comprenderne il valore  e ad amarle come le più dolci e le più consolanti parole della Bibbia. La verità è che queste parole furono per me la vera porta del paradiso. 

Ci sono un sacco di cose nella Bibbia che possiamo intendere in modo sbagliato e lo stesso andare in paradiso quando moriamo, se intendi in modo sbagliato la giustificazione è a tuo rischio eterno. Ci sono cose che non si possono equivocare e andare in Paradiso.

Ebbene, il quinto passaggio  del proponimento eterno di Dio è la glorificazione.

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. 

Notate che la parola ‘glorificati’ è nel tempo passato. Non perché sia qualcosa che ci è già completamente avvenuto. Questo giunge al termine del procedimento. Ma ci sono un paio di buone ragioni per le quali  è nel tempo passato. Prima di tutto, benché i credenti nel Signore Gesù non saranno glorificati di fatto e in totalità fino alla resurrezione della Seconda Venuta di Cristo, la nostra glorificazione è assolutamente certa perché tutti quelli che sono giustificati saranno glorificati, perché la nostra glorificazione è vista come un fatto già accaduto nella mente di Dio. Ricordate che in varie predicazioni abbiamo notato che molte profezie del Vecchio Testamento riguardanti il futuro hanno il verbo nel tempo passato, non perché sono già avvenute, ma perché è certo che avverranno perché lo sono già nella mente di Dio. E poi. La seconda ragione per cui è nel tempo passato è in ragione della nostra solidarietà in Cristo. Tutto ciò che avviene a Lui avviene a noi. Egli fu glorificato da Dio nella sua resurrezione dalla tomba, e noi saremo glorificati in Lui. Cristo è stato glorificato nella sua resurrezione ed egli è la primizia di quelli che dormono e questo garantisce la nostra glorificazione alla fine del tempo. Ad ogni modo, la nostra glorificazione inizia realmente con la chiamata efficace e la rigenerazione ad avanza lungo la nostra vita nella santificazione. Lo spirito è perfettamente glorificato alla morte, e la salvezza è completata e la glorificazione è completata con la resurrezione dei nostri corpi quando Cristo ritorna alla fine del mondo, quando vedremo rivelata la piena gloria di Dio, quando vedremo Cristo nella sua perfetta umanità, diventeremo come Lui per quella sua potenza che fa di Lui il padrone di tutto ciò che esiste. Così la glorificazione è alla fine di tutti questi passaggi che compiono il proponimento di Dio. Tutto ciò che Dio fa nella vostra vita e nella mia è per glorificarci, proprio come Cristo fu glorificato quando fu fatto risorgere dai morti.

Avete notato se manchi qualcosa dal verso 29 o 30? C’è una grande parola che manca qui, perché dice in questi versi: 

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

Dov’è finita la santificazione? Voglio dire, la bibbia dice: perseguite la pace e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore. Ma la santificazione qui non c’è specificamente dichiarata come uno dei passaggi operati da Dio nel raggiungimento del suo proponimento per la nostra vita, perché? Perché no? Perché la parola santificati non è nel nostro testo? Perché non dice: 

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure santificati, e quelli che ha santificati li ha pure glorificati?

Credo ci siano quattro ragioni. Benché la parola non sia lì, l’idea è implicita in ogni verbo in questo testo. La parola non c’è, ma l’idea della santificazione è implicita in tutti cinque i passaggi. Prima di tutto, Paolo non ci sta dando un completo ordine della salvezza. Ci sono diverse altre cose che sono lasciate fuori. Non dice nulla della rigenerazione. Non dice nulla dell’adozione, le quali sono cose  enormemente importanti che la grazia di Dio applica alla nostra vita. Ma Paolo qui non si concerne col dare un completo ordine della salvezza e di inserire tutte le relative parole. Manca anche l’unione con Cristo. 

Secondo, diversamente da queste altre parole citate, la santificazione non produce alcun vitale  cambiamento della nostra posizione e del nostro carattere come invece fanno la chiamata, la giustificazione e la glorificazione. La santificazione non produce cambiamenti vitali nella nostra condizione o carattere di credenti. Diversamente dalle altre. La chiamata efficace cambia  il nostro carattere. La giustificazione cambia il nostro statuto giuridico. La glorificazione cambia il nostro statuto fisico, da morti a risorti. La santificazione fa progredire ciò che la chiamata efficace e la rigenerazione portano dentro la vostra vita e la glorificazione li perfeziona. 

Terzo, non è necessario menzionare qui la santificazione per la ragione che è inevitabile a motivo della giustificazione. La bibbia enfatizza continuamente che alla giustificazione ha inizio la santificazione. Tutti quelli che Dio giustifica anche santifica. Dio non giustifica nessuno che non abbia intenzione pure di santificare.

E quarto, la santificazione è inevitabile anche dalla prospettiva della glorificazione. La nostra chiamata è detta anche una santa chiamata. La santificazione fa progredire quella santità e la glorificazione la perfeziona.

Perciò, benché la parola santificazione non si trovi nei versi 29 e 30, la santificazione è essa stessa implicita in ogni parola. E così, abbiamo visto che tutti gli anelli sono inseparabili e perciò questa è una robusta e affidabile catena che attira al cielo. In tutta la catena non c’è altro che grazia sovrana, sia che consideriamo il suo inizio, il suo centro o la sua fine. Ogni parte offre istruzione utile. Se siamo eletti, confermiamo la nostra elezione operando per renderla sicura. Se siamo chiamati, camminiamo in modo degno della nostra vocazione. Se siamo giustificati, proviamo la nostra fede nella buone opere. Se saremo glorificati, viviamo ora come cittadini del cielo. La nostra salvezza è tutta per grazia, è tutta da Dio e non dall’uomo. Questi pensieri e questa teologia ci renderanno pigri e incuranti? Ebbene, se questo fosse vero, se la predestinazione e tutto il resto garantiscono che non possiamo più essere perduti perché dovrei spendere tanta energia nel cercare di vivere una vita santa. È quello che succede? Questo è ciò che i nostri amici arminiani vorrebbero farci credere. Questa è una delle critiche che muovono a quest’intera catena di cui abbiamo parlato oggi. Se tutti quelli che Dio ha preconosciuti sono predestinati e salvati e sicuri, chiamata efficace e tutto il resto, sicuramente questo produrrà pigrizia e negligenza nel vivere per Cristo tra quelli che la credono. E la risposta, naturalmente è: Non nel cuore e nella vita di quelli che hanno sperimentato la sua realtà. Ora lo è stata, una scusa per pigrizia e negligenza da parte di alcuni che hanno solo una conoscenza intellettuale di queste cose, ma nella vita di quelle persone alle quali queste verità si sono depositate profondamente nel loro cuore e  le hanno sperimentate nella loro vita, queste verità hanno fatto tutt’altro che renderli pigri e negligenti. Dopo tutto, Tito 2. 11 e 12 dice: “Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente. 

Preghiamo.

Signore, come ci entusiasmano questi pensieri e queste verità da parte tua, come producono gioia in noi queste cose, il comprendere che avendoci amati da prima della fondazione del mondo, tu ci amerai per tutta l’eternità a venire. Possano queste grandi verità fare una differenza nella nostra vita, per amore di Cristo. Amen.


Altri Studi che potrebbero interessarti