Le prove della vita
Epistola di Giovanni e leggeremo il primo capitolo fino al secondo versetto del secondo capitolo. Primo Giovanni 1:1 fino a 2:2.
Ma prima alziamoci in piedi per pregare affinché lo Spirito ci assista nel comprendere la sua Parola e rimaniamo in piedi per favore per la lettura di essa.
Dio Onnipotente ci presentiamo davanti a te consapevoli del nostro bisogno che non possiamo vedere senza la luce che ci fornisci e senza la guarigione che porti agli occhi dei nostri cuori. Quindi preghiamo ora mentre studiamo 1 Giovanni che tu ci aiuti a vederti in esso e a vedere noi stessi nella tua luce e preghiamo che se abbiamo fede tu ci dia una certezza infallibile e se mentre leggiamo questa parola scopriamo di non avere fede preghiamo o Signore che tu ci convinca del nostro peccato e della nostra miseria illumini le nostre menti e la conoscenza di Cristo e renda libera la nostra volontà affinché possiamo abbracciare Cristo che ci è così liberamente offerto nel Vangelo, nel suo nome preghiamo, amen.
1 Giovanni capitolo 1.
1 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita
2 (e la vita è stata manifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi),
3 quello che abbiamo visto e udito, noi ve lo annunziamo, affinché anche voi abbiate comunione con noi, e la nostra comunione è col Padre e col suo Figlio, Gesú Cristo,
4 E vi scriviamo queste cose affinché la vostra gioia sia completa.
5 Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna.
6 Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità;
7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesú Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
8 Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi.
2:1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesú Cristo il giusto.
2 Egli è l’espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Potete sedere.
Se vogliamo capire il motivo per cui Dio ha fatto scrivere a Giovanni questa epistola di cinque capitoli dobbiamo capirlo alla luce del libro precedente che Dio gli fece scrivere che è il vangelo secondo Giovanni.
Andiamo insieme a quel libro per favore, a Giovanni capitolo 20 e versi 30 e 31 Giovanni 20 il vangelo secondo Giovanni 20 versetti 30 e 31.
Giovanni dice:
30 Or Gesú fece ancora molti altri segni In presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro.
31 Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesú è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
Quindi qui Giovanni scrive lo scopo del vangelo secondo Giovanni. Ha uno scopo evangelistico. Dice che il motivo per cui ho scritto questo vangelo è di presentare il Signore Gesù Cristo affinché possiate credere in lui e quando credete in lui vi verrà data la vita eterna.
Bene ora tornate a 1 Giovanni capitolo 5 versetto 13 e guardate il motivo per cui Giovanni scrisse questo suo secondo libro. 1 Giovanni 5:13
13 Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio.
Queste cose ho scritto a voi che credete, cioè che avete il vangelo di Giovanni. Dio lo ha usato nella vostra vita, Dio vi ha portato alla fede nel Signore Gesù Cristo e avete la vita eterna mediante la fede. Queste cose ho scritto a voi che credete nel nome del Figlio di Dio affinché sappiate che avete la vita eterna.
Quindi, il vangelo di Giovanni è stato scritto affinché possiate credere e nel credere riceviate la vita eterna, e 1 Giovanni è stato scritto a coloro che credono, affinché possano sapere con certezza di avere la vita eterna, che non dovete vivere nel dubbio chiedendovi: se muoio oggi cosa mi succederà, ma questa certezza può esserci questa rassicurazione può esserci, potete sapere se avete o no la vita eterna, se siete credenti nel Signore Gesù Cristo.
Ora, cosa fa Giovanni, che ha scritto questo libro per darci la rassicurazione, per aiutarci a sapere con certezza che siamo effettivamente credenti? Beh, ci dà una serie di tre test un test teologico un test morale e un test sociale e ci dà questi test più e più volte in modo che mentre ci valutiamo alla luce di questi test, lo spirito di Dio ci consente di essere certi riguardo alla nostra salvezza e alla nostra vita eterna. In effetti questi test riguardano rettitudine, amore e fede: rettitudine significa obbedienza a Dio, vivere per compiacerlo obbedendo alla sua parola. Amore significa donare noi stessi al benessere e alla santità e felicità degli altri perché consideriamo i loro interessi più importanti dei nostri. Fede significa ciò in cui credi. Che puoi dire dal modo in cui vivi, dal modo in cui ami e da ciò in cui credi se sei o non sei un vero credente nel Signore Gesù Cristo; e la cosa bella di questo libro è che queste prove sono come una scala a chiocciola. Ora non vado pazzo per le scale a chiocciola ricordo una volta che ero a Edimburgo in Scozia e lì sotto il castello di Edimburgo c’è questo gigantesco monumento credo di Sir Walter Scott ed è una scala a chiocciola dal basso verso l’alto che diventa più piccola man mano che si sale. Sono rimasto bloccato in quella scala davvero e da allora non mi sono mai piaciute, ma comunque così queste prove di Giovanni sono come una scala a chiocciola che ruota sempre attorno allo stesso centro tornando sempre agli stessi argomenti.
Non sono molti i temi introdotti nel libro di Giovanni, sono piuttosto semplici e piuttosto pochi, ma la chiave per capire il libro è osservare la comparsa e la ricomparsa di questi temi: rettitudine, amore, fede. Non solo ci sono tre prove, lo vedremo tra un minuto, non solo ci sono tre prove ma queste tre prove sono date in tre cicli. Questo è uno dei libri più strettamente articolati di tutta la Bibbia. Ci sono tre cicli di tre prove il primo ciclo è nella prima parte del libro dove ci viene ordinato di camminare con Dio e poi quel camminare con Dio per quanto riguarda la sua autenticità è messo alla prova dalla rettitudine, dall’amore e dalla fede.
E poi passa da questo alla nostra relazione con Dio come suoi figli e figlie, e poi mette alla prova quella relazione con la rettitudine, l’amore e la fede. E poi nel terzo ciclo nell’ultima parte del libro fa emergere le interrelazioni tra rettitudine, amore e fede e quindi non è solo un libro delizioso da leggere per la sua natura artistica letteraria ma è anche un libro molto convincente da leggere perché ogni volta che si gira intorno a quella scala la scala diventa più stretta e sale più in alto e diventa più penetrante man mano che si procede.
Ora diamo un’occhiata a questi tre cicli quindi spero che apriate la vostra Bibbia lì in 1 Giovanni i primi quattro versetti preparano il terreno per il resto del libro. Preparano il terreno ci dicono che la fede salvifica si concentra su Gesù Cristo: questo è il cuore della fede salvifica.
Ora, tu ce l’hai? La tua fede riposa in Cristo? Bene ecco il primo ciclo. il primo ciclo di prove inizia nel versetto 5 e prosegue fino al capitolo 2 versetto 28, e queste prove mettono alla prova la nostra relazione con Dio in termini del fatto che lui è luce e se siamo correttamente in relazione con lui stiamo camminando nella luce. Come facciamo a saperlo? Bene la relazione è messa alla prova prima di tutto dalla rettitudine.
Nel capitolo 1 versetto 8 fino al capitolo 2 versetto 6 leggiamo i versetti dal 3 al 6 vedete la prima prova:
3 E da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti.
4 Chi dice: «Io l’ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.
5 Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui.
6 Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui.
Quindi ecco il primo test, la prima prova. Se una persona ha ricevuto il perdono dei suoi peccati e cammina nella luce e rettamente nella sua relazione con Dio allora avrà una vita orientata dai comandamenti in contrasto con il modo in cui vive la maggior parte delle persone nel 21° secolo e cioè una vita orientata dai sentimenti. La maggior parte delle persone vive secondo l’atteggiamento: “qualunque cosa io abbia voglia di fare la farò qualunque cosa io non abbia voglia di fare non la farò”. Seguo l’impulso, seguo la spinta, seguo il desiderio; io sono il Dio della mia vita e sono responsabile di me stesso, faccio quello che voglio fare quando voglio farlo.
Contrapposto a quel modo di vivere c’è quello orientato dai comandamenti. La vita di una persona che cammina nella luce e si relaziona rettamente con Dio, non è perfetta, non obbedisce perfettamente ai comandamenti come dovrebbe, ma il tono e il tenore della sua vita sono la cosa più importante per lui o per lei, non segue i suoi impulsi e i suoi sentimenti. Ha anche dei sentimenti e a volte deve disciplinarsi per controllare i propri sentimenti perché la cosa più importante nella sua vita è fare ciò che Dio vuole che faccia non ciò che vuole fare lui, e ogni volta che c’è un conflitto, per grazia di Dio, sceglierà la volontà di Dio e se non lo fa, se a causa della debolezza segue il proprio impulso, questo lo spezza lo porta a detestare se stesso, si addolora, confessa, si pente, si rialza e fa la volontà di Dio.
Questa è la vita di un uomo che cammina in Cristo, osserva i comandamenti di Dio, vuole modellare tutta la sua vita in conformità ad essi nel modo in cui si relaziona con sua moglie, nel modo in cui lei si relaziona con lui, nel modo in cui lui si relaziona con i suoi figli, nel modo in cui i figli si relazionano con il marito, nel modo in cui l’uomo si relaziona con la comunità, con il suo datore di lavoro, nel modo in cui si relazionano tra loro nella scuola, nel posto di lavoro, nel modo in cui pensa, ciò che ha nel cuore, ciò a cui pensa quando guida da solo in macchina, ciò a cui lei pensa sopra il lavello della cucina, in ogni aspetto della vita la cosa più importante per lui, la cosa più importante per lei, la cosa che desiderano di più anche se devono lottare con il peccato che rimane ancora in loro, è che vogliono obbedire a Dio, vogliono compiacere Dio con la loro vita. E pertanto fate il primo esame a voi stessi.
Ora, a proposito, vi avverto, perché quando fate questi esami nessuno prenderà 9, nessuno prenderà 8, nessuno prenderà 7. Il meglio con cui chiunque di noi potrà uscire è un 6 meno meno meno meno meno ma è un mondo migliore di un 5 perché un 5 significa che non state camminando nella luce. Abbiamo una lunga strada da fare ma esaminate la vostra vita e dite: c’è qualcosa nella mia vita che è là solo per un motivo, e cioè che sto camminando nella luce, che non ci sarebbe se non fossi un cristiano, sto cercando di conformare la mia vita ai comandamenti di Dio?
Poi guardate il test successivo, lui mette alla prova il camminare nella luce per amore. Guardate il capitolo 2, versetti dal 9 all’11.
9 Chi dice di essere nella luce e odia il proprio fratello, è ancora nelle tenebre.
10 Chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere.
11 Ma chi odia il proprio fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi.
Ecco il secondo esame, questa è la prova dell’amore. Ami tuo fratello? Quando dice tuo fratello o tua sorella, intende un tuo compagno di fede, la Chiesa del Signore Gesù Cristo, che è la casa e la famiglia di Dio. Chi è più importante per te? Tuo fratello, chi ami di più? Te stesso o tuo fratello? Sei disposto, come il Signore Gesù Cristo, a dare la tua vita per la felicità e la santità di tuo fratello o di tua sorella? Sono i loro interessi e i loro bisogni, e le loro preoccupazioni e il loro benessere, e la loro crescita nella grazia più importanti per te di te stesso e dei tuoi bisogni talché sei disposto a sacrificare energia, tempo, vita, salute e la soddisfazione dei tuoi bisogni e il raggiungimento dei tuoi obiettivi per ministrare gli uni agli altri nel corpo di Cristo? Questa è la prova. Dove sei? L’amore nella Bibbia è una cosa che si dona. Sei disposto a dare te stesso, sei disposto a fare tutto ciò che Dio dice che dovresti fare nel trattare un’altra persona? Mettiti alla prova dell’amore! Come puoi dire di amare Dio che non hai visto se odi tuo fratello che hai visto, e quel fratello può essere tuo marito, tua moglie, tua madre, tuo padre, tuo figlio, il tuo amico. Come puoi dire di amare Dio se c’è in te questo amore per te stesso più grande di quello che hai per tuo fratello e tua sorella in Cristo. Cosa è più importante per te che le persone siano amichevoli con te o che tu sia amichevole con loro? Mettiti alla prova, affermi di camminare nella luce. Ora che ne dici di questa prova dell’amore?
Poi arrivi alla terza prova, che si trova nel capitolo 2, versetti dal 18 al 28, dove siamo messi alla prova dalla fede. E guardate il capitolo 2, versetto 19, riguardo a questi eretici o questi Anticristi. Dice che
19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.
Versetto 21
21 Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna proviene dalla verità.
22 Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesú è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
23 Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.
Ecco la prova della fede: come fate a sapere che state camminando nella luce e non vi state prendendo in giro? Credete nelle cose giuste. Ci possono essere alcune cose su cui siete confusi, ma ci sono cose su cui non siete confusi e quelle convinzioni sono la prova che state camminando nella luce e siete correttamente in relazione con Dio, in particolare ciò in cui credete del Signore Gesù Cristo.
Qui abbiamo 1° Giovanni che è indirizzato alle persone che sono in pericolo di essere sedotte dagli Anticristi. Vogliamo parlare di più su chi è l’Anticristo la prossima settimana. Ho un libro nel mio studio che identifica gli Anticristi e leggerò quel capitolo per voi la prossima settimana così saprete per certo che hanno indirizzo e numeri di telefono e tutto il resto. Ma Giovanni dice che è semplice identificare un Anticristo. È chiunque neghi che Gesù Cristo sia il Figlio di Dio venuto nella carne per la nostra salvezza. Chiunque dica che Gesù è un buon insegnante morale. Un uomo la cui vita è un esempio. Il cui insegnamento etico dovrebbe essere seguito. Ma sono stati i suoi discepoli a confondere il tutto, come l’apostolo Paolo, pensando di lui come Dio e creando questa intera religione basata su di lui. Se fosse vivo, quando tutto questo accadde sarebbe rimasto scioccato dalla sola idea. Ora tutto ciò che leggete o tutto ciò che vedete su Discovery Channel su Gesù, tutto ciò che vedete su PBS su Gesù, tutto ciò che leggi sulla rivista Time, US News, e World Report, Life magazine su Gesù più o meno questa è l’immagine che faranno ed è Anticristiana. Era un brav’uomo, forse anche l’uomo migliore che sia mai esistito, classificato proprio lì con Socrate e Buddha, ma furono i suoi seguaci a imporgli questa idea che fosse Dio. Non potete essere cristiani e credere queste cose perché la fede ortodossa è la prova che state camminando nella luce. E lui dice: ora mettiti alla prova con la dottrina, mettiti alla prova con ciò che credi del Signore Gesù Cristo, credi che sia il Figlio di Dio venuto nella carne degli uomini, l’unico Salvatore dei peccatori, e ti affidi a lui solo per la salvezza? Ora questo è il primo ciclo.
Il secondo ciclo inizia nel capitolo 2 versetto 29 e prosegue fino al capitolo 4 versetto 6 e in questo ciclo le prove hanno tutte riferimento al nostro essere membri della famiglia di Dio. Siamo stati presi dalla famiglia di Adamo e adottati nella famiglia di Dio e siamo nati di nuovo per cui ci viene dato il carattere e la prospettiva e la disposizione dei bambini. Come fate a sapere che siete figli di Dio? Non tutti lo sono. Tutti sono creature di Dio ma non tutti sono membri della famiglia di Dio che ha Dio come padre. Come fate a sapere che Dio non è solo il vostro creatore ma vostro padre e voi siete suoi figli e vi ama e si prenderà cura di voi come suoi figli per tutta l’eternità?
Ecco di nuovo le tre prove. La prima prova di rettitudine è nel versetto 29 del capitolo 2 fino al capitolo 3 versetto 10 guardate il versetto 29:
29 Se voi sapete che egli è giusto, sappiate che chiunque pratica la giustizia, è nato da lui
capitolo 3 versetto 4
4 Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge.
versetto 6
6 Chiunque dimora in lui non pecca (ahi, ahi!) chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.
7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto,
8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.
10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello.
Ora prima che imparassi il greco questi versetti non mi piacevano, non li avrei voluti leggere. Dicono che la persona che è nata da Dio non pecca ma pratica la giustizia. Significa che se hai peccato una volta quella è la prova che non sei un cristiano? No. Lasciate che vi dia di nuovo una lezione di greco. Ogni volta che un verbo in greco è al presente denota un’azione abituale continua, quindi quando dice al presente che coloro che sono nati da Dio praticano la giustizia e non peccano significa che non peccano abitualmente come corso e natura dominante della loro vita.
Ora i cristiani peccano. Vedremo un po’ più avanti Dio ha provveduto per i cristiani che peccano, ma noi siamo diversi dai non credenti in quanto, sebbene pecchiamo e i nostri peccati siano gravi, tuttavia la direzione della nostra vita è verso l’obbedienza a Dio. Potremmo andare a sbattere contro qualcuno che è spinto in questo o quel modo dalle seduzioni della tentazione, ma fondamentalmente la direzione della nostra vita è nella direzione dell’obbedienza, quindi spesso facciamo cose che in realtà non vogliamo fare, questo è peccato e le cose che in realtà vogliamo fare non sempre le facciamo, ma la vera spinta, la spinta e il desiderio del nostro cuore è obbedire a Dio e non lasciarsi dominare dal peccato, questo è il modo in cui vivono i figli di Dio. Sei un figlio di Dio? Qual è la nota dominante nella tua vita? Ribellione o obbedienza?
E poi la prova d’amore? Capitolo 3, versetti dal 10 al 24. Ecco la prova se sei veramente un figlio di Dio. Diamo un’occhiata al capitolo 3, versetto 10.
10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello.
Versetto 14.
14 Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte.
15 Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé.
16 Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.
Questo è il modo in cui i fratelli e le sorelle nella famiglia di Dio si comportano gli uni verso gli altri. Questo è il modo in cui si relazionano tra loro. Questa è la prova che hanno sperimentato la nuova nascita. Hanno sperimentato la resurrezione spirituale dalla morte alla novità di vita e cioè si amano e sono disposti a sacrificare le loro energie e la loro vita per il beneficio e il benessere reciproco e sanno che quando odi tuo fratello quel desiderio che hai, quella sensazione che hai quando odi tuo fratello è esattamente la stessa sensazione che ha un assassino quando preme il grilletto o quando affonda il coltello. Quindi odiare tuo fratello nel tuo cuore significa essere un assassino, non un figlio di Dio ma un assassino, quindi mettiti alla prova ora, se affermi di essere un figlio o una figlia di Dio, come metti in relazione il tuo atteggiamento verso coloro che sono membri della famiglia di Dio.
E poi lui lo mette alla prova della fede con la tua adozione nella famiglia di Dio, quella prova è nel capitolo 3, versetto 24 fino al capitolo 4, versetto 6, diamo un’occhiata ai versetti 1, 2 e 3 del capitolo 4,
1 Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo.
2 Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, è da Dio.
3 E ogni spirito che non riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell’Anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo.
versetto 6
6 Noi siamo da Dio; (sta intendendo gli apostoli) chi conosce Dio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta; da questo riconosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell’errore.
Ecco la prova della fede: i figli di Dio ascoltano la Parola di Dio, i figli di Dio sono obbedienti alla volontà del padre, i figli di Dio vogliono tenere chiara nella loro mente la distinzione tra verità e non verità e quindi cercano sempre di affinare il loro discernimento in modo da poter mettere alla prova gli spiriti in modo da poter mettere alla prova ciò che odono, ciò che le persone dicono, come le persone spiegano le cose della vita per vedere se ciò che dicono è verità o non verità, vogliono credere alla verità, seguono la Parola di Dio e resistono e chiudono le loro menti a ciò che si basa su qualsiasi altro fondamento. Quindi mettiti alla prova. Se sei un figlio di Dio vuoi seguire la parola di tuo padre e opporti allo spirito di questa epoca.
Poi arriviamo al terzo ciclo e il terzo ciclo è il capitolo 4 versetto 7 fino al capitolo 5 versetto 21 la fine del libro. E in questo ciclo di prove ci viene insegnata l’interrelazione tra amore e fede e rettitudine che sono inseparabili l’uno dall’altro. Per esempio prima di tutto parla di amore capitolo 4 versetto 7 fino al capitolo 5 versetto 3 fa emergere l’origine dell’amore l’unione di amore e fede, gli effetti e i motivi e le manifestazioni dell’amore.
Guardate lì al capitolo 5 versetti 1, 2 e 3
1 Chiunque crede che Gesú è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che lo ha generato, ama anche chi è stato generato da lui.
2 Da questo sappiamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.
3 Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Quindi vedete come intreccia tutte queste cose insieme in tre versetti. Intreccia amore e fede in Cristo e comandamenti. Dove c’è uno ci sono gli altri. Non è che superate la prova 1 e 2 e fallite la prova 3. Non potete superarne nessuna senza superarle tutte; sono tutte interconnesse. Se c’è vera fede, se cammini nella luce, se ricordi il figlio di Dio ci sarà rettitudine ci sarà amore e ci sarà una corretta fede nel Signore Gesù Cristo; queste sono inseparabili l’una dall’altra.
Poi nel capitolo 5 versetto 3 fino al versetto 12 vedete il potere e la base e il contenuto, il frutto della fede e poi nel 13° versetto fino al 21° vedete le certezze della fede; quali sono alcune delle cose in cui crediamo di cui possiamo essere assolutamente certi? Bene se notate nel versetto 9 dice:
9 Se noi accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è ancora piú grande, poiché questa è la testimonianza di Dio che egli ha dato circa il suo Figlio.
possiamo essere assolutamente certi che Gesù è tutto ciò che dice o fa a causa della testimonianza dello Spirito Santo dentro di noi, notate nel versetto 11
11 E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio.
12 Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
13 Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio.
Potete anche essere certi che la preghiera sarà esaudita. versetto 14
14 Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.
15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto.
versetto 18
18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca (abitualmente, come fattore dominante della sua vita); chi è nato da Dio preserva se stesso, e il maligno non lo tocca.
versetto 19
19 Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno.
Versetto 20
20 Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero. nel suo Figlio Gesú Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.
21 Figlioletti, guardatevi dagli idoli.
Quindi ci sono molte cose di cui possiamo essere certi nella fede cristiana se seguiamo la Parola di Dio.
Ecco perché ci sono le prove: la prova della rettitudine, la prova dell’amore, la prova della fede. State camminando nella luce, siete veramente un figlio o una figlia del Dio vivente, affrontate onestamente queste prove davanti a Dio e gridate a Dio di aprire il vostro cuore e di farvi vedere voi stessi come siete visti da Lui, e se vedete qualcosa lì dentro che assomiglia a qualcosa che Dio ha fatto in voi questa è la prova che appartenete a lui. Pregate che la sua testimonianza possa rendere testimonianza al vostro spirito che siete in effetti figli di Dio. Se vedete debolezze lì, se vedete fallimenti lì, gridate a lui di rafforzare ciò che è debole.
Ecco, questo è l’intero libro di Giovanni. Ora torniamo al primo capitolo volevo che vedeste il quadro generale e ora voglio che vediate come affronta queste cose in dettaglio perché questo primo capitolo prepara il terreno per il resto del libro e ci dice anche cosa pensava Giovanni del vangelo e le implicazioni di quel vangelo e l’impatto di quel vangelo sulla nostra vita quotidiana in tutti i suoi aspetti.
Notate cosa dice nel versetto 5 identifica il vangelo per noi dice
5 Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna.
Questo è il vangelo: Dio è luce. Ricordate che è così che hanno iniziato il loro vangelo Matteo Marco Luca Giovanni, hanno detto Cristo è la luce, la vera luce che è venuta nel mondo. Cosa significa dire che Dio è luce e perché quello è il vangelo, perché quella è una buona notizia? Beh significa dire che di fronte a tutti gli idoli di questo mondo il nostro Dio vive in una gloria inavvicinabile, in uno splendore indescrivibile. È così splendido così maestoso nella santità che nessun uomo può guardarlo e vivere. Dire che Dio è luce significa dire che è l’opposto di tutto ciò che simboleggiano le tenebre; è assolutamente, immutabilmente, impeccabilmente santo, non c’è un lato oscuro in lui e Dio è come la luce, nella luce splende, come si rivela, come disperde l’oscurità, e Dio è luce in quanto rivela se stesso agli esseri umani e preminentemente quella luce è stata rivelata nel Signore Gesù Cristo; e lo vedete nei primi quattro versetti di questo grande vangelo, notate cosa dice di Gesù Cristo: questa è la luce del mondo, costui è dove il Dio della luce ha rivelato se stesso. Dice:
1 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita
Notate che sta iniziando questo libro proprio come ha iniziato il vangelo. Il vangelo di Giovanni inizia così:
1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.
2 Egli (la Parola) era nel principio con Dio.
3 Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.
4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.
5 E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno compresa.
o ricevuta o soppressa.
Vedete, i libri dovevano assomigliarsi. Qui il Dio della luce si è rivelato nel Signore Gesù Cristo che è anche Lui eterno. Quella frase: “che era nel principio” è scritta in greco in modo tale da implicare la preesistenza fin dall’inizio; è vissuto fin dall’inizio della creazione e nel principio il Figlio di Dio è eterno, uguale al Padre; il Figlio esisteva e godeva di una comunione continua e cosciente con il Padre da tutta l’eternità. E quindi il Signore Gesù Cristo è la luce del mondo per una ragione: perché è il Dio che è luce in carne umana.
E poi in molti modi qui dice che questa Parola è stata da tutta l’eternità e Gesù è chiamato la Parola perché una parola rivela ciò che hai nel cuore, rivela ciò che stai pensando, ciò che hai in mente, e il Signore Gesù Cristo è una rivelazione della mente e del cuore di Dio. E quindi notate che la parola manifestata compare un paio di volte nel versetto 2
2 (e la vita è stata manifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi)
Pertanto, qui, questo eterno Figlio di Dio è entrato nella storia umana, ha fatto la sua apparizione, è entrato nel nostro tempo, questi Apostoli lo hanno visto, lo hanno toccato, lo hanno abbracciato, hanno vissuto con lui. Questo non è frutto della loro immaginazione; stanno scrivendo di qualcuno hanno visto, qualcuno che hanno udito, qualcuno che hanno maneggiato, qualcuno che hanno toccato, qualcuno che hanno capito, ed è esattamente quello che Giovanni ha detto nel suo vangelo; ha detto questa Parola che era presso Dio e che era Dio si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come quella dell’unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Questo parla dell’incarnazione. Questa non è una favola. Giovanni dice questa è la parola eterna di vita che dà vita e sostiene la vita, che è la luce della vita, il pane della vita, la risurrezione della vita, la via, la verità nella vita, che questa parola di vita in un momento nel tempo è diventata un uomo nel Signore Gesù Cristo e noi siamo stati comandati e incaricati da Dio di proclamare ciò che abbiamo visto. Vedete ciò che è detto nel versetto 2
e la vita è stata manifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi
Ciò che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi affinché anche voi abbiate comunione con noi. E in effetti la nostra comunione è col Padre e col suo Figlio Gesù Cristo. Dice: questo Cristo eterno che abbiamo sperimentato che è entrato nel tempo e nella storia è il Signore Gesù Cristo. Dio ci ha detto: annunziate questa persona, predicate questa persona, lui è il vangelo, lui è uguale a Dio stesso in carne umana per la nostra salvezza, ora predicatelo e quando le persone credono in quel vangelo qualcosa accade loro, qualcosa avviene nella loro vita. Cos’è? Cosa dice Giovanni che vi succede; qual è l’effetto che il vangelo di questo Dio di luce incarnato ha su di voi quando ci credete; dice che lo scopo del vangelo è quello di portare i credenti in una gioiosa comunione con il Dio vivente. Vedete cosa dice? Dice quello che abbiamo visto e sentito noi lo proclamiamo anche a voi affinché, questo è ciò che la parola significa, affinché anche voi possiate avere comunione con noi; e in effetti la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio Gesù Cristo; questo è lo scopo del vangelo, questo è il motivo per cui l’eterno Figlio di Dio è sceso su questa terra nel Signore Gesù Cristo. Ecco perché è diventato uomo; ecco perché lui è il Salvatore; la parola comunione è fondamentalmente il significato più ampio che possiamo attribuire alla parola salvezza: è comunione con Dio. Il Signore Gesù Cristo è venuto per riconciliare quelli che erano i suoi nemici.
Ecco cos’è la salvezza. Ecco cos’è essere nella famiglia di Dio. Ecco cos’è sperimentare la grazia del vangelo. Ecco cosa significa avere lo spirito che dimora dentro di voi: significa avere comunione con Dio. Quindi nel momento in cui credete nel vangelo, in quel momento siete uniti a Cristo e sperimentate il nocciolo della promessa di tutte le alleanze di Dio in tutte le Scritture: “Io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo lungo le generazioni”, e godiamo della comunione con Dio al livello più profondo della nostra esistenza. Ora qual è la natura di quella comunione? Questo è lo scopo del vangelo, questo è lo scopo della predicazione, così che quando lo abbracciate entrate in comunione con Dio. Bene, cos’è quella comunione? Giovanni ci dice cinque cose su questa comunione, notate nel versetto 4
4 E vi scriviamo queste cose affinché la vostra gioia sia completa.
Quindi la prima cosa che ci dice è che la nostra comunione con Dio porta una vita di gioia completa, abbiamo questo sollievo, non siamo più sotto il peso del peccato, siamo giustamente in relazione con Dio; c’è questa felicità che riempie i nostri cuori ma non sarà mai completa non sarà mai realizzata finché un giorno non saremo in presenza di Dio stesso in cielo dove il Salmo16 dice
C’è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.
Quindi cos’è questa comunione con Dio? È una vita di gioia gioia celeste gustata ora, perfezionata alla morte. Guardate al versetto 6 la nostra comunione con Dio è inseparabile dal nostro camminare davanti a Dio
6 Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità;
Se diciamo di avere comunione con Dio e camminiamo ancora nelle tenebre e non pratichiamo la verità siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. La grande l’implicazione della verità che Dio è luce è che possiede in sé assoluta perfezione ed eccellenza morale. La grande implicazione di ciò è che chiunque conosca questo Dio impeccabilmente morale sarà anche preoccupato per il modo in cui vive in questa vita, così che se qualcuno dice conosco Dio che è luce ed è indifferente alla moralità e indifferente a ciò che pensa, al modo in cui vive, allora non conosce Dio per niente. Che se una persona è in comunione con Dio, ciò farà la differenza nella sua vita quotidiana e la sua vita quotidiana sarà caratterizzata da due cose: separazione dalle tenebre e cammino nella luce.
Questo è il tipo di vita che vive una persona che è in comunione con il Dio che è luce. Ogni giorno cerca di separarsi dalle tenebre e ogni giorno cerca di camminare nella luce. Ora cosa significa? Guardate il versetto 6 dice che se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre mentiamo. Camminare nelle tenebre è una vita caratterizzata da peccato, errore, falsità, ignoranza, occultamento, travestimento; è essere impressionati e influenzati da tutto ciò che è nell’ombra. Camminare nelle tenebre è camminare ingannevolmente, è camminare non sinceramente con un’assenza di aperta chiarezza, senza un’onestà, senza trasparenza nei rapporti con noi stessi e con Dio e con le altre persone per quanto riguarda il vero stato dei nostri cuori, e l’inclinazione e la parzialità dei nostri affetti lontano da Dio verso l’egocentrismo e la mondanità. Quando cammini nelle tenebre non riesci a vedere te stesso non riesci a vedere le altre persone non riesci a vedere nulla. Non riesci a vedere dove stai andando. La Bibbia dice che i non credenti amano queste tenebre perché le loro azioni sono malvagie; ma d’altra parte, se Dio ti ha portato in comunione con lui mediante la fede nel vangelo, ogni giorno della tua vita odi quelle tenebre oscure e cerchi di separarti da esse perché vuoi camminare nella luce.
Notate il versetto 7
7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesú Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Quindi, qual è la caratteristica di una persona in comunione con Dio? Cammina nella luce come Dio stesso è nella luce. Ora, cos’è, cosa significa? Ebbene, significa diverse cose. Camminare nella luce significa camminare nella luce della pura verità di Dio. Dio rivela se stesso. Dio ha rivelato se stesso e la sua volontà nella rivelazione biblica e quindi camminare nella luce significa camminare nella luce della Parola di Dio. Il Salmo 36 dice “Nella tua luce vediamo la luce” che significa che solo quando cerchiamo di comprendere la vita, la comprendiamo solo così, nei termini della luce di Dio nelle Scritture. È solo nella sua luce che vediamo e comprendiamo la vita. Quindi camminare nella luce significa camminare e vivere giorno dopo giorno alla luce della pura verità di Dio; permettere che questo sia il nostro unico standard la nostra unica regola di fede e pratica. Camminare nella luce come Dio è nella luce significa camminare nella luce della natura santa e pura di Dio; sforzarsi, a livello di creature, di vivere come Dio vive. Egli è santo, egli è puro, egli è luce. Dobbiamo sforzarci e vorremo sforzarci di essere santi e puri sforzandoci di raggiungere la santità della vita, allontanandoci dal peccato come qualcosa che è ripugnante ai nostri occhi e gioendo ogni giorno della salvezza che abbiamo in Cristo. Camminare nella luce come lui è nella luce significa cercare di essere santi come lui è santo seppure a livello di creature. Camminare nella luce significa vivere e muoversi come in presenza e davanti al volto del nostro Dio che è maestoso nella santità, camminare nella luce significa camminare nella consapevolezza del fatto che ogni giorno della nostra vita viviamo davanti al volto del Dio che è luce.
Ricordate cosa dice Proverbi 3 che ho citato a me stesso e ad altre persone tanto quanto qualsiasi altro versetto della Bibbia se non più volte
Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo discernimento, riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.
Confida nel Signore nella sua parola, non appoggiarti sulla tua capacità di comprendere la vita, e in tutte le tue vie riconoscilo. Vivi sapendo che è lì e vivi davanti al suo volto e ami vivere davanti al suo volto e quando vivi nella consapevolezza cosciente della presenza di Dio che è luce, ciò fa la differenza nella tua vita. C’è qualcuno lì che guarda. C’è qualcuno che presta attenzione alla tua vita ed Egli appiana i tuoi sentieri.
Ho trovato questa citazione in un vecchio commento di Robert Camblish che mi ha benedetto e spero che benedica anche voi: dice che camminiamo nella luce in cui è Dio è, la luce della sua stessa pura verità, la sua stessa santa natura, la luce in cui è, in cui dimora è la sua stessa luce, la luce in cui è Lui stesso. In quella luce siede sul trono, in quella luce vede e sa, osserva e giudica tutte le cose. E ora il presupposto è che camminiamo in quella luce come lui è in quella luce, per avere lo stesso mezzo di Dio stesso per vedere, la stessa atmosfera trasparente di santità e verità e amore che ci circonda penetrando il nostro uomo interiore e purificando gli occhi delle nostre menti, gli occhi delle nostre anime, gli occhi dei nostri cuori, affinché possiamo vedere come l’occhio di Dio vede, illuminando per noi tutto lo spazio: prima dietro, poi sopra, sotto, con la stessa luce con cui è illuminato a Lui, facendo sì che tutti gli oggetti, le azioni e gli eventi, tutti gli uomini e le cose, tutti i pensieri, le parole e le azioni, le nostre e quelle degli altri, ci appaiano come appaiono a Lui, ecco cosa significa camminare nella luce come Lui è nella luce: vedere la vita come Dio vede; che le cose che accadono nelle nostre vite ci appaiono come appaiono a Dio stesso mentre camminiamo nella luce della sua parola, mentre ci sforziamo di raggiungere la santità della vita come Lui è santo, mentre cerchiamo di riconoscere la sua presenza in tutto ciò che facciamo.
E camminare nella luce significa camminare in una dipendenza consapevole dalla luce della vita incarnata di Dio per un’accettazione continua con Lui, ecco perché dice che se camminiamo nella luce il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Significa che ogni giorno della nostra vita saremo consapevoli del fatto che l’unica ragione per cui abbiamo questo privilegio di stare nella luce di Dio e di non esserne consumati è perché Gesù è morto per me, è perché ha versato il suo sangue al posto mio. E un credente non va mai oltre questo.
E camminare nella luce come lui è nella luce significa anche camminare in modo da riflettere la luce di Dio dentro e attraverso la nostra vita davanti ad altre persone. Camminare nella luce come lui è nella luce, camminare secondo la sua pura verità, cercare di vivere nel modo in cui Lui vive santamente, vivere davanti al suo volto nella consapevolezza cosciente della sua presenza ed essere in continua dipendenza cosciente da suo Figlio e riflettere quella luce in modo che quando le persone ci guardano ricordiamo loro Dio e sono attratte da noi.
Andate a Filippesi capitolo 2 versetti 15 e 16 Filippesi capitolo 2 versetti 15 e 16 Paolo dice dimostratevi, provatevi
15 affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita.
Dice che mentre viviamo in una cultura perversa e distorta dobbiamo apparire a quella cultura nera come il catrame, dobbiamo apparire come luci, le uniche luci in quel mondo. E come possiamo essere luminari in quella cultura? Due modi: uno dal modo in cui viviamo camminando irreprensibilmente e innocentemente come figli di Dio al di sopra di ogni biasimo in mezzo a una generazione perversa e distorta così che dal modo in cui viviamo, come stiamo cercando di vivere come figli di Dio, fedeli a nostro Padre, la gente verrà da noi e chiederà qual è la differenza in te, qual è la differenza nei tuoi figli. I tuoi figli sono diversi dai miei figli, perché c’è questa differenza? Possono i tuoi vicini dire questo dei tuoi figli mentre guardano i vari altri bambini nella tua contrada, possono guardare i tuoi figli e venire da te e dire che c’è una differenza nei tuoi figli. O il tuo vicino può dire di te e tua moglie: Sai che c’è una differenza nel vostro matrimonio; il nostro matrimonio non è come il vostro. Qual è la differenza? O quando andate a scuola con le persone intorno a voi, anche nelle scuole cristiane, e vi dicono sai che c’è qualcosa di diverso in te. Voglio dire, capisco il cristianesimo e tutto il resto, ma c’è qualcosa di diverso in te, tu calvinista, tu riformato, c’è qualcosa di diverso in te, e lo intendono positivamente o non dovrebbe essere negativamente, c’è qualcosa di diverso, c’è qualcosa nella tua vita che io non ho e voglio sapere cos’è. Questo significa essere una luce in questa generazione ingiusta e perversa e anche non solo con la nostra vita, ma tenendo alta la parola di vita tenendo alta la Parola di vita, questa è la parola che Giovanni usa per Cristo, questa è la parola di Giovanni per il vangelo tenendo alto il vangelo del Signore Gesù Cristo, cioè siamo luci in questo mondo, non solo per il modo in cui viviamo, questo non è abbastanza, non puoi dire che ho fatto la mia parte ho cercato di essere una luce in questo mondo con il mio modo di vivere e vivendo una vita pura ma tieni la bocca chiusa. Devi dire loro perché sei diverso devi annunciare loro il vangelo del Signore Gesù Cristo non solo ai tuoi figli ma ai tuoi vicini i tuoi amici, a chiunque Dio porti sul tuo cammino e ti dia un’opportunità di parlare per trasmettere loro la parola di vita. Vuoi sapere perché sono diverso? Eccolo, è per via di Cristo! Ricordate cosa disse Gesù nel Sermone sul Monte, Matteo 5 versetti dal 14 al 16 disse:
14 Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta.
15 Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.
16 Cosí risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».
Questo è essere la luce del mondo: stare nel mondo e vivere in modo diverso da come vive quel mondo e spiegare loro perché vivi in modo diverso, che se sei veramente in comunione con Dio si mostrerà nel tuo cammino quotidiano, camminerai nella luce come lui è nella luce.
E poi guardate il versetto 7 dice anche che la nostra comunione con Dio è inseparabile dalla nostra comunione con gli altri credenti dice:
7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesú Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. ma se camminiamo nella luce come lui stesso è nella luce abbiamo comunione gli uni con gli altri.
Cosa significa avere comunione gli uni con gli altri? la comunione non è un’esperienza non è una sensazione calda e confusa. Comunione, la parola koinonia, è una delle parole greche più familiari che abbiamo nel nostro lingo evangelico, comunione è partecipare oggettivamente a qualcosa con qualcuno. Paolo parlava della comunione del vangelo che è la partecipazione dei cristiani all’opera oggettiva della diffusione del vangelo di Cristo e abbiamo comunione con Dio quando partecipiamo alle benedizioni della salvezza, quando sappiamo che i peccati sono perdonati ed entriamo in questa relazione con Dio, entriamo in una relazione, in una comunione gli uni con gli altri, entriamo nella vita degli altri e nelle gioie, nei tumulti e nelle emozioni degli altri, e viviamo in reciproca interdipendenza come membri dell’unico corpo di Cristo.
Ricordate cosa ha detto Paolo in 1 Corinzi 12 ha detto che Dio ha posto i membri ciascuno di loro nel corpo proprio come ha desiderato, e se fossero tutti un membro, dove sarebbe il corpo? Ma ora ci sono molte membra ma un solo corpo e l’occhio non può dire alla mano non ho bisogno di te o ancora la testa ai piedi non ho bisogno di voi, al contrario è molto più vero che le membra del corpo che sembrano essere più deboli sono più necessarie affinché non ci sia divisione nel corpo ma che le membra abbiano la stessa cura le une per le altre e se una delle membra soffre tutte le membra soffrono con lui, se una è onorata tutte le membra gioiscono con lei.
Questa è una descrizione di questa comunione che abbiamo gli uni con gli altri nel corpo di Cristo, se siamo in comunione con Dio, significa che cammineremo insieme nella luce e cammineremo gli uni davanti agli altri come luce. Essere in comunione gli uni con gli altri nel corpo di Cristo significa vivere giorno dopo giorno gli uni con gli altri come luce. Ciò che intendo dire è che dobbiamo vivere gli uni davanti agli altri come luce con trasparenza, calore, onestà, reale interesse reciproco, con sensibilità verso ciò che accade nella vita degli altri, flessibilità, sottomissione reciproca nel Signore, apertura e determinazione volontaria a lavorare per mantenere uno spirito di apertura e unità con le altre persone, soprattutto quando non vogliono. Pazienza, donarci gli uni agli altri per aiutarci a vicenda nel nostro cammino cristiano. Ecco cosa significa essere in comunione: vivere gli uni con gli altri come luce, non facendo giochini, non ingannando, non manipolando, trasparenti nel nostro amore reciproco. Ogni cristiano ha bisogno che ogni altro cristiano condivida la gioia e i dolori della vita, che i cristiani lo ammettano o no, nessuno in questa congregazione è esente da questo lavoro di comunione reciproca e da tutto questo donarci gli uni per gli altri e donarci gli uni agli altri per la felicità e la santità di ciascuno. Non è un fine in sé e per sé non è semplicemente sediamoci tutti insieme in compagnia godiamoci la reciproca compagnia e colmiamo le lacune che ci sono nelle nostre vite. Il motivo per cui cerchiamo di colmare le lacune nelle nostre vite e di donarci l’uno all’altro è che potremmo essere più coinvolti e più efficaci insieme nella comunione del vangelo, nella diffusione del vangelo di Gesù Cristo a questo mondo perduto e morente. Se diciamo di essere in comunione con Dio e viviamo vite isolate e non c’è alcuna relazione nelle nostre vite con altri cristiani, andiamo in chiesa la domenica, e diciamo oh, io ho comunione con Dio, e il resto della settimana facciamo il nostro lavoro, torniamo a casa, guardiamo la televisione e abbiamo pochissime interazioni con la nostra famiglia e assolutamente nessuna con gli altri membri della chiesa e diciamo di avere comunione con Dio, non è vero, è impossibile avere comunione con Dio a meno che non siamo anche in comunione gli uni con gli altri e coinvolti nella vita degli altri.
E poi nel settimo versetto dice che la nostra comunione con Dio include il perdono di tutti i nostri peccati. Guardate l’ultima parte di versetto 7
7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesú Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Quella parola purifica implica più che il perdono. Il sangue di Gesù ci perdona tutti i nostri peccati ma la parola purifica implica che egli cancella la macchia, cioè si occupa della corruzione e della contaminazione, la parola purifica è al presente, ciò significa che questa è una purificazione continua e costante che avviene nella nostra vita così che mentre viviamo davanti al volto di Dio il sangue del Signore Gesù Cristo ci purifica continuamente non solo dalla colpa del nostro peccato ma anche dalla contaminazione e dalla corruzione che ci rende così sporchi.
Dio ha preso provvedimenti nella morte del Signore Gesù Cristo per continuare a purificarci da qualsiasi peccato possa rovinare o interrompere la nostra comunione con lui o con gli altri. Dire che tale provvedimento è nel sangue di Gesù non significa parlarne in una sorta di mito in senso mistico. Leggo libri e sento persone parlare del sangue di Gesù, la copertura del sangue di Gesù, il potere del sangue di Gesù come se fosse una sorta di cosa mistica. Quando la Bibbia parla del sangue di Gesù come base della nostra purificazione è solo un modo per dire che è il potere di Colui che è morto sulla croce per il nostro bene e che è il Figlio di Dio.
Nei versetti dall’8 al 10 dice che la nostra comunione con Dio è inseparabile dalla nostra confessione del peccato.
8 Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.
9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.
10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi.
Quindi se siamo in comunione con Dio, se camminiamo nella luce come lui è nella luce, allora confesseremo i nostri peccati man mano che si presentano nella nostra vita. Ora, la confessione del peccato è la più dura, una delle più dure e una delle cose più dolorose che possiamo mai fare. Se è vero che pecchiamo continuamente come cristiani, abbiamo continuamente bisogno del perdono, e quindi il desiderio del nostro cuore è per una purificazione costante e sappiamo che la purificazione costante avviene mediante la sincera confessione del peccato.
Quella parola confessione in greco è una parola grande è una bella parola è una parola vivida. Significa dire la stessa cosa: omologia (ὁμολογία), dire la stessa cosa, dire la stessa parola, quindi la confessione del peccato significa una franca ammissione che ciò che Dio dice di te è vero. La confessione del peccato è schierarsi con Dio contro te stesso; confessare i tuoi peccati è dire di te la stessa cosa che Dio dice di te, e non è facile. Pensi che sia facile? leggi il Salmo 51 e nota la lotta, l’intensità nelle parole di Davide mentre dal suo cuore spezzato dal senso di colpa grida a Dio di ripristinare la gioia della sua salvezza perché il suo peccato con Batsheba e Uria gli stava divorando le viscere perché stava interrompendo il suo cammino con il Dio vivente. La confessione del peccato non è una cosa facile. Se è reale comporta lotta, comporta dolore è una confessione di peccati specifici e quando rifiuti di confessare i tuoi peccati Dio ti nasconde il suo volto.
Non dimenticare mai queste due piccoli versetti, due piccoli versetti entrambi dall’Antico Testamento: (Pr. 28:13)
Chi copre le sue trasgressioni non prospererà.
Puro e semplice. Chi copre i suoi peccati non prospererà. Ti chiedi perché non stai prosperando come famiglia, come uomo d’affari, a scuola? Chi copre i suoi peccati non prospererà.
O eccone un altro: (Sl. 66:18)
Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto.
Se serbo l’iniquità nel mio cuore il Signore non mi ascolterà. Ti sei mai sentito come se le tue preghiere non stessero andando oltre il soffitto? Ti sei mai sentito frustrato nel pregare perché ti chiedi se Dio ti ascolta o no? Forse è perché c’è qualche peccato che ti è caro nella vita e ti stai aggrappando ad esso, sei disposto a rinunciare a tutto il resto sei disposto a sistemare ogni altra cosa ma c’è questo peccato che hai caro a cui ti aggrappi, che ti rifiuti di confessare, di pentirti, e di eliminare dal tuo sistema. Se serbo l’iniquità nel mio cuore il Signore non mi ascolterà. Vi ricordate Achan? Achan era un uomo che concupì il bottino di guerra e così senza che nessuno lo vedesse pensò, ma Dio lo vide, Achan prese parte dell’oro del bottino di guerra che Dio aveva detto di non toccare, non voglio siate contaminati da nessuna di queste ricchezze dei pagani, e lo nascose sotto la sua tenda. Nessun altro, nessun altro essere umano lo sapeva. Ma era invidioso, era avido, prese quelle cose d’oro e le nascose sotto la sua tenda. E poi Israele iniziò a perdere battaglie; tutto iniziò ad andare male per Israele. Nessuno capì perché. Nessuno tranne Dio che conosceva Achan, quindi Dio rivelò a Mosè cosa fosse Achan e lui gli disse: Achan hai danneggiato l’intera nazione coprendo il tuo peccato; finché è coperto l’intera nazione soffrirà. E così Dio distrusse lui e la sua famiglia.
Se serbo l’iniquità nel mio cuore il Signore non mi ascolterà. Colui che copre il suo peccato non prospererà. Ecco perché la confessione del peccato è una cosa così meravigliosa. Puoi confessare tutta questa sporcizia eliminandola dal tuo sistema cosicché nulla interferisce nella tua relazione con Dio. Con questa confessione sei purificato dai peccati, dalla colpa perché Dio è fedele e giusto. È fedele alla sua parola: ha detto confessa i tuoi peccati e vieni a me e non ricorderò più i tuoi peccati contro di te. Come sta scritto che la giustizia di Dio e la rettitudine di Dio sono la base del perdono dei peccati lo vedi in Isaia 53 dove dice:
5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
In altre parole quando Gesù Cristo morì sulla croce la giustizia di Dio fu soddisfatta. La legge di Dio che sbraitava per la nostra condanna fu messa a tacere perché quel debito che avevamo è stato pagato da Gesù e quella punizione che avremmo dovuto ricevere è stata subita dal Signore Gesù Cristo. E quindi Dio è fedele alla sua parola. Dio è giusto e retto nel perdonare e purificarci da tutti i nostri peccati mentre li confessiamo davanti a lui perché la morte di Cristo ha sostituito la nostra. Ma poi ecco una domanda frequente: se Cristo ci ha salvati dai nostri peccati e ci ha perdonato tutti i nostri peccati una volta per tutte nella sua morte perché dobbiamo continuare a chiedere perdono? Perché dobbiamo continuare a confessare i nostri peccati? Beh c’è una risposta molto buona a questa domanda ed è questa: perché quelli che amano Cristo sono spinti dal loro amore per lui, e per gli uni gli altri nel suo corpo, a confessare fuori dal nostro sistema qualsiasi cosa che sappia di tenebre o che interferisca o metta in pericolo la nostra comunione con Dio e gli uni con gli altri in Cristo. Essendo attaccati a Cristo siamo strettamente attaccati gli uni agli altri e più siamo vicini a lui più profonda diventa la nostra comunione reciproca e quindi confessiamo qualsiasi cosa che ci allontanerebbe da lui. Se confessiamo i nostri peccati egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Come può essere? Dio ha provveduto per il cristiano peccatore. Sapete il motivo per cui Giovanni scrive queste parole, non è per condonare il peccato e non per rendercelo facile. Guardate 1° Giovanni capitolo 2 versetto 1:
1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate.
Dice non vi scrivo queste cose affinché non dobbiate preoccuparvi del peccato, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate così tanto. Non lo sto condonando. Sto cercando di impedire il peccato in voi, un commentatore ha detto che l’orrore, l’odio, la paura e il ripudio del peccato pervadono l’intera epistola di 1° Giovanni. Potremmo aggiungere che l’orrore, l’odio, la paura e il ripudio del peccato dovrebbero pervadere l’intera vita del cristiano e Giovanni dice: sto cercando di aiutarvi a trattenervi dal peccare così tanto, ma allo stesso tempo è un realista, conosce la Bibbia, sa che i cristiani peccheranno fino al giorno della morte e quindi ci ricorda la disposizione che Dio ha preso per il nostro continuo peccare come cristiani, in modo che nessun peccato che commetteremo mai ci riporterà sotto la condanna di Dio.
Notate cosa dice in 1 Giovanni 2:1-2
1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesú Cristo il giusto.
2 Egli è l’espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Qual è la disposizione di Dio per voi e me come cristiani peccatori, in modo che possiamo sapere che quando confessiamo i nostri peccati, i nostri peccati saranno perdonati? A proposito lasciatemi solo inserire questa parola: la completezza del perdono dei vostri peccati non dipende dalla completezza della vostra confessione ma dalla completezza della potenza purificatrice di Gesù. Voi ed io dobbiamo confessare i nostri peccati in modo specifico il più attentamente possibile; ma cosa succede se ne tralasciamo uno, come disse Giovanni Calvino siamo consapevoli solo di un centesimo della nostra peccaminosità, comunque cosa succede se ne tralasciamo un mucchio beh se stai confessando sinceramente il tuo peccato davanti a Dio in modo da non avere nulla nella tua vita che possa interferire con la tua comunione con Dio nella completezza del perdono dei tuoi peccati non dipenderà da quanto li confessi completamente ma dipenderà dalla perfetta completezza del perdono del Signore Gesù Cristo e quindi dice: ecco ciò che Dio ha provveduto. Se pecchi, e lo farai, ciò che Dio ha provveduto per te è in una persona, e ci sono tre cose dette su questa persona: è il nostro avvocato alla presenza di Dio, è Gesù Cristo il giusto.
Ed è la propiziazione per i nostri peccati e non solo i nostri, non è solo quella piccola cerchia di persone i cristiani ebrei, sono quella cerchia di persone a cui Giovanni sta scrivendo, o quella cerchia di persone che è stata influenzata da coloro che hanno visto Gesù. È una propiziazione non solo per i nostri peccati, questa piccola cerchia, ma per il popolo di Dio in tutto il mondo in ogni epoca. C’è solo una propiziazione in tutto il mondo e se qualcuno deve mai entrare in comunione con Dio e avere una giusta relazione con lui è su questa unica e sola propiziazione in tutto il mondo.
Cos’è una propiziazione? È l’allontanamento dell’ira di Dio tramite la morte violenta di Gesù. L’ira di Dio stava piombando su di noi come un torrente, come una potente ondata di marea. Il Signore Gesù Cristo viene e si frappone tra noi e l’onda di marea dell’ira di Dio e l’ira di Dio si abbatte in pieno su di lui e lui la subisce tutta così che noi che siamo rappresentati da lui il nostro capo federale non assaporeremo mai quell’ira ma saremo accettati da Dio per tutta l’eternità. Gesù è la nostra propiziazione. Notate che la parola è Gesù è la nostra propiziazione, non era la nostra propiziazione, è!.
Questo non significa che lui continuerà a soffrire al posto nostro. Questo non significa che lui continuerà a offrire se stesso come sacrificio a Dio. Significa semplicemente che ciò che ha fatto duemila anni fa era così completo così perfetto che nient’altro è necessario, e ora sta alla presenza di Dio come nostro avvocato e intercede per noi affinché Dio ci mantenga salvati; non i nostri meriti non la nostra bontà non il nostro valore ma i suoi meriti e la sua propiziazione e il suo valore. Malgrado tutto ciò che Satana dice di noi, ricordate che la Bibbia chiama Satana l’accusatore dei fratelli e l’immagine che la Bibbia dipinge è che alla presenza di Dio, Dio è il giudice nella sua grande aula di tribunale. Dio il Padre è il nostro giudice e nell’aula di tribunale in questo momento ci sono due persone c’è Gesù e c’è Satana; e Satana è l’accusatore dei fratelli. Sta alla presenza di Dio ed ecco cosa dice di te e di me ogni giorno della nostra vita. Dice a Dio Dio: Guarda quel Joe Moorecraft laggiù vedi tutti quei peccati nella sua vita molti dei quali sono così evidenti e molti dei quali sono nascosti: Joe Moorecraft è un peccatore che merita di andare all’inferno. Non c’è niente di alcun valore o bontà o di salvabile in lui, Dio maledica Joe Moorecraft. Poi Gesù si presenta davanti al giudice; dice Padre tutto ciò che Satana dice di Joe Moorecraft è vero, non merita di essere salvato, merita di essere condannato per tutta l’eternità ma oh Dio, non guardare lui, guarda me; sono stato dannato al suo posto, ho preso io la dannazione che meritava. Non guardare lui, guarda me.
A chi pensate che Dio guarderà? Questo è ciò che Dio ha provveduto. Ecco perché potete andare ogni giorno e confessare i vostri peccati. Questo è il nostro rifugio questo è il nostro sollievo questa è la rinascita di un cristiano convinto dei suoi peccati. Anche come figli di Dio che camminano nella luce pecchiamo e pecchiamo atrocemente. I nostri peccati spesso ci scoprono, a volte siamo sopraffatti da un senso di colpa e chiediamo: possono questi peccati, questi peccati così malvagi, questi peccati così inescusabili, questi peccati commessi così spesso, possono ancora essere perdonati: lode a Dio certamente possono esserlo e certamente saranno perdonati, ma solo per mezzo di Gesù Cristo il giusto che è il nostro avvocato in cielo, che avoca la sua propiziazione. Caro credente in Gesù, questo sacrificio cruento era per te, era per i tuoi peccati. Non sei mai, in nessun momento della tua vita, al di fuori della portata del grande sacrificio di Cristo per te, per quanto gravi siano i tuoi peccati, per quanto grave sia la tua colpa, l’amato Gesù rimane per te l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.
Giorno e notte il nostro Gesù non si ferma supplica il suo adempimento di tutte le leggi, vela con le sue perfezioni i difetti mortali, purifica il colpevole, supplica la causa disperata, strappa i morti dalle fauci divoratrici della morte e dal verme che rode. Questa è la provvisione che Dio ha fatto per i cristiani peccatori e noi ce lo ricordiamo ogni volta che cantiamo un inno:
Capo una volta pieno, di piaghe di dolor,
di spine coronato, dall’empio furor,
capo che adesso è cinto, di grande maestà,
s’è visto nella morte, sul legno vil chinar.
Oh, aspetto trascendente, di luce il Creator,
governator del mondo, ma pieno di dolor!
Cagion dei tuoi tormenti, la nostra colpa fu,
col sangue hai tu pagato quel debito quaggiù.
Ti diam sincere grazie, Signore Amico ver,
per quanto hai tu sofferto, nel duro tuo sentier.
Fà che restiam sicuri su la tua fedeltà
finché vedrem nel cielo l’eterna tua beltà.
Preghiamo:
Padre, queste prove che ci hai dato ci spezzano e ci incoraggiano allo stesso tempo, ci danno gioia e ci danno dolore allo stesso tempo. E quindi ti ringraziamo per aver provveduto a inviare cristiani in tutto il mondo attraverso le generazioni dell’umanità. Grazie per averci insegnato queste cose. Che queste prove che ci siamo dati oggi rafforzino la nostra fede e la nostra certezza di salvezza. E per coloro che sono venuti qui senza fede, che questa parola rafforzata dal tuo spirito dia loro fede, portali alla luce, rendili tuoi figli, falli passare dalla morte alla vita per amore di Gesù. Amen.