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Lezione 3 – Levitico

Dr. Joe Morecraft

Il nostro testo dalla Scrittura per oggi è il Capitolo 20 del libro del Levitico. Preghiamo e chiediamo la benedizione di Dio sulla lettura e la predicazione della sua parola.

Alziamoci per la lettura della Parola di Dio. “Allora il Signore parlò a

Mosè dicendo ….. E non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte queste cose, e perciò le ho in abominio,

sarete santi per me, poiché io l’Eterno, sono santo, e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei.

Molti anni fa ho predicato attraverso il libro del Levitico versetto per versetto. E ho dato questo titolo alla serie, “il Libro più noioso della Bibbia.” Volevo essere spiritoso, naturalmente. Ma questo è il modo in cui è visto dalla maggior parte delle persone che cercano di leggere la Bibbia in un anno. Quando arrivano a Levitico cercano di scorrerlo il più rapidamente e nel modo più indolore possibile. Ma quando si realizza il punto e lo scopo di Levitico, esso diventa uno dei libri più affascinanti, uno dei più edificanti, e uno dei libri più pratici di tutta la Bibbia. Una volta capito il punto che sta facendo, si ritorna spesso e volentieri a Levitico  per  capire Gesù Cristo e capire come si deve vivere per lui in questo mondo. Penso che si vede che è  proprio così quando si capisce quale sia il tema del libro del Levitico. È molto chiaro. Un Dio santo richiede un popolo santo. E che la santità deve abbracciare la loro intera esistenza. Essa deve pervadere la loro intera esistenza. Lo si può vedere  quando si guardano i punti principali del libro. Levitico è diviso in due sezioni chiare. I primi 16 capitoli parlano della base della nostra comunione con Dio. E i capitoli 17-27 rivelano il modo in cui si deve vivere di fronte a Dio. O, se si vuole fare come ho fatto io si titolano i primi 16 capitoli come Vangelo, e i capitoli 17-27 come Legge. Potrebbe aiutare un po’.

Nei primi 16 capitoli Dio ci dice quello che ha fatto per noi nel Signore Gesù Cristo, per farci santi. E nei capitoli 17-27, Dio ci rivela il tipo di vita che  vuole che viviamo come suo popolo, in modo che possiamo essere santi in tutto ciò che facciamo. Quindi, la struttura stessa del libro del Levitico rivela il suo tema. Ma il tema è anche esplicitamente affermato più volte nel libro del Levitico. Così guardate alcuni versi con me, 10: 3 ” Perciò Mosè disse ad Aaronne: «Questo è ciò di cui l’Eterno parlò, dicendo: “Io sarò santificato da coloro che si avvicinano a me, e sarò glorificato davanti a tutto il popolo”».

Poi guardate 11:44-45 “Poiché io sono l’Eterno, il vostro DIO; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminatevi con alcuno di questi animali che strisciano sulla terra. Poiché io sono l’Eterno che vi ho fatto salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro DIO; siate dunque santi, perché io sono santo.

Poi andate a 19:1-4. ” L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: «Parla a tutta l’assemblea dei figli d’Israele e di’ loro: Siate santi, perché io, l’Eterno, il vostro DIO, sono santo.  Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre e osservate i miei sabati. Io sono l’Eterno, il vostro DIO.  Non rivolgetevi a idoli e non fatevi degli dèi di metallo fuso. Io sono l’Eterno, il vostro DIO.” E poi  20:7-8 “Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l’Eterno, il vostro DIO.  Osservate i miei statuti e metteteli in pratica. Io sono l’Eterno che vi santifico.” Nello stesso capitolo al versetto 22 “Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori” e poi nel versetto 26:  E sarete santi per me, poiché io l’Eterno, sono santo, e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei

Così, ancora e ancora, in tutto il libro, il punto e il tema sono evidenti. Un Dio santo deve avere un popolo santo. E che la santità deve pervadere la loro intera esistenza.

Ora, prima di proseguire e cercare di capire che cosa significa per noi essere santi in modo pervasivo, dobbiamo assicurarci che tutti noi comprendiamo che cosa significa dire che Dio è santo. Dopo tutto, questo Dio santo è il personaggio principale del libro del Levitico. Per essere di nuovo faceto, potrei anche intitolare una serie sul Levitico come “il libro col minor contenuto d’amore nella Bibbia”. E il motivo per cui lo chiamerei il libro col minor contenuto d’amore nella Bibbia è perché in tutti questi 27 capitoli la parola amore compare solo due volte. Mentre la parola santo con riferimento a Dio e il suo culto si verifica 87 volte nell’intero  libro. Il punto è: tutto ciò che riguarda Dio è santo. La santità è così essenziale per l’essere e il carattere di Dio che la parola santo può descrivere tutte le sue perfezioni. Il suo santo amore. La sua santa ira. Sua santa giustizia. E ‘impossibile per Dio non essere santo ed essere ancora Dio. Senza la santità la misericordia di Dio sarebbe mero sentimentalismo. La sua pura ira sarebbe  follia. E il suo potere terrificante sarebbe tirannia. Dio non può essere Dio e non essere santo.

Allora, che cosa è la santità di Dio? È bene che  dia una definizione utilizzabile della santità di Dio. È la sua maestosa e morale separazione dalla sua creazione e la sua totale auto-consacrazione. Ora questo è facile da ricordare. La santità di Dio è la sua maestosa e morale separazione dalla sua creazione e la sua totale auto-consacrazione. Lasciate solo  che vi ricordi alcuni di questi versi lungo tutto il V.T. Non c’è bisogno che li controlliate. Sono molto familiari. Ma ci dicono ciò che è la santità di Dio.

Es. 15:11 Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?

Sl. 66:5 Venite e ammirate ciò che DIO ha fatto; egli è tremendo nelle sue opere verso i figli degli uomini.

Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria. Isa 40:18 A chi vorreste assomigliare Dio e quale immagine gli mettereste a confronto?

Isa 40: 22 Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi.

Isa. 57:15 Poiché cosí dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo «Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito.”

Così vedete che c’è una maestosa e morale distinzione tra Dio e la sua creazione che comprende anche la sua assoluta auto-consacrazione.  Ciò vale a dire che Dio è totalmente consacrato, totalmente devoto, totalmente dedicato a Sé stesso. Alla sua gloria. A qualsiasi cosa gli piaccia. Per fare tutto quello che vuole fare.

La santità di Dio è la sua impeccabile purezza morale.  Non c’è difetto in Dio. Egli è perfetto. Senza difetto, senza macchia, immacolato e moralmente perfettamente puro.

Per usare le parole di Giovanni: Dio è luce. E in Lui non c’è tenebra alcuna. O per usare le parole di Salmo 5 che parlando del Signore dice: Perché tu non sei un Dio che prende piacere nell’empietà; con te non può dimorare il male. Quelli che si gloriano, non potranno reggere davanti ai tuoi occhi; tu hai in odio tutti gli operatori d’iniquità. Tu farai perire tutti quelli che dicono menzogne; l’Eterno detesta l’uomo di sangue e di frode.

E nel Nuovo testamento, nella prima Lettera di Pietro leggiamo queste parole: “Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza, ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto:” e qui cita il Libro del Levitico, “«Siate santi, perché io sono santo»”.

E così, vedete che la testimonianza dell’intero V.T. e la testimonianza del Nuovo è che il Dio santo deve avere un popolo santo. E che quella santità deve pervadere l’interezza delle loro vite è il tema dell’intero libro.

Ora parliamo per un momento dello scopo specifico di questo libro antico. È stato scritto secoli fa. Millenni fa in effetti. Che scopo ha in questa cultura altamente tecnologica in cui viviamo? Lasciatemi dire tre o quattro scopi che rimangono ancora oggi. Il libro del Levitico rimane una rivelazione del carattere santo di Dio. Il Dio del libro del Levitico è altrettanto santo oggi come lo era quando il libro del Levitico è stato scritto. Egli non tollera il peccato oggi come allora. Egli ha misericordia per i peccatori pentiti che vengono a lui mediante la fede nel Signore Gesù Cristo come aveva allora. Egli non è cambiato. Poiché c’è un solo vero Dio, non ci può essere che un solo Vangelo. E non ci può essere che una sola legge per la quale tutti gli esseri umani sono chiamati a rispondere. E questo vangelo e questa legge si trovano nel libro del Levitico.

Il secondo scopo di questo libro oggi: ci espone vividamente le condizioni fondamentali per l’accettazione eterna da parte di Dio. Una delle cose che rendono il libro del Levitico così difficile e noioso per alcuni è la complicazione dei sacrifici. E tutti i vari dettagli dei sacrifici che riempiono i primi 16 capitoli. Ma questi rituali sono di immensa rilevanza perché Gesù comprese la sua opera redentrice e il suo ministero in questo mondo, nei termini dei riti sacrificali del libro del Levitico. Essi servono a uno scopo molto importante. Rispondono a una domanda molto importante.

Come può un essere umano peccatore, trovare accettazione presso un Dio santo che è determinato a punire ogni peccato? Il libro del Levitico risponde a questa domanda. Ci dice in linguaggio simbolico come un uomo o una donna o un giovane può essere accettato da un Dio santo.

Poi c’è un terzo scopo per oggi. Il Libro del Levitico contiene un corpo di leggi per il popolo di Dio. Dà principi morali che guidano l’individuo, la famiglia, la chiesa e lo stato nella loro santità di vita sotto Dio nel mondo. Non c’è una sola questione morale personale, sociale o politica oggi nel 21° secolo in cui la legislazione morale del Levitico e del resto dei libri di Mosè, non proietti un fascio di luce nella quale i nostri funzionari civili, i nostri padri, i nostri genitori farebbero bene a venire a camminare. Il più grande commentario sul libro del Levitico che io conosca è stato scritto da un presbiteriano nel 19 ° secolo col nome di Samuel Kellogg che vi consiglio vivamente, è libro facilmente leggibile. E dice questo.

Troveremo nel Levitico che la legge che contiene è in contraddizione con quella moderna democratica laicità che esclude la religione della Bibbia dal governo, che ordina tutti gli affari nazionali senza riferimento per l’essere e il governo di Dio. E ponendo la legge del sacrificio all’inizio del libro, suggerisce abbastanza chiaramente che il mantenimento del giusto rapporto con Dio è fondamentale per il buon governo. Sufficiente è stato detto per dimostrare che quelli tra noi che sono penosamente perplessi su ciò che il governo dovrebbe fare, e ciò che deve ricercare, possono ottenere aiuto dallo studiare la mente della saggezza divina riguardo a queste domande, come presentate nella legge teocratica del Levitico.

Non è un libro noioso e non un libro impraticabile. È  direttamente collegato alla nostra vita in questo mondo.

C’è un quarto scopo del libro del Levitico per noi oggi. E cioè che è una rivelazione simbolica della persona e l’opera redentrice del Signore Gesù Cristo. Tutto su questo sistema sacrificale, tutto ciò che riguarda il Sacerdozio levitico, tutti i vari riti e rituali di rappresentazione, di purificazione e consacrazione, tutte queste cose indicano simbolicamente al di là di se stesse alla persona e all’opera del Signore Gesù Cristo. Il NT si spinge fino a dire che questi rituali cerimoniali sono semplici ombre che sono state proiettate dal Signore Gesù Cristo. E una volta che la realtà fugò quelle ombre e che indicavano e simboleggiavano Lui, una volta che la realtà è venuta, 2000 anni fa, le ombre svanirono. E ora noi non osserviamo il sistema sacrificale o il sacerdozio levitico nelle nostre chiese. Tutto questo ha lasciato la scena una volta che il Vero ha fatto la sua comparsa sulla scena della storia umana.

Gesù è venuto a osservare pienamente e definitivamente tutti i rituali cerimoniali del libro del Levitico. Andate a Ebrei 9 e lasciatemi leggere per voi solo cinque versetti: 11-14 e vedrete che questo è l’insegnamento del NT. Sono tutti simbolici di Cristo. Ma una volta che Egli fu venuto i simboli giunsero al termine per quel che concerne la nostra osservanza di essi. Ebrei 9: 11-14

Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo piú grande e piú perfetto non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa creazione, entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei tori e dei capri e la cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne, quanto piú il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!

In altre parole, tutte queste azioni e riti simbolici del VT separatamente da Cristo non avevano assolutamente alcun potere di perdonare i peccati, di santificare di dare forza ad una persona. Essi tutti indicavano Cristo che è il compimento di essi tutti. Quindi il punto principale di Ebrei è che Gesù venne non solo per compiere tutti questi riti cerimoniali. Ma nel compierli Egli è superiore a qualsiasi cosa riguardi il culto cerimoniale del VT. Gesù è il nostro miglior sacerdote. Gesù è il nostro miglior sacrificio. É il nostro miglior mediatore. É il nostro miglior tabernacolo e il nostro miglior agnello sacrificale. Egli è la nostra miglior pasqua, poiché tutti questi simboli indicavano Cristo. Ma in Cristo essi hanno una ben più grande benedizione e noi viviamo sotto il Nuovo Patto un tempo più abbondante e glorioso di quanto i santi del VT abbiano conosciuto.

Ora  voglio farvi notare un paio di cose. Si noterà che i primi 16 capitoli hanno a che fare con il sistema sacrificale e vari altri riti cerimoniali e rituali i quali, tutti, in un modo o in un altro istruivano il credente del VT riguardo al vangelo del Messia.

E poi, la seconda parte del libro, i capitoli da 17 a 27 trattano della legge di Dio. E di come le persone di un popolo santo debbano vivere in ogni area della loro vita. E così voglio fare dei commenti generici su queste due sezioni per aiutarvi a comprenderle. Vi chiederei quanti di voi hanno letto i primi 16 Capitoli del Levitico nella loro vita, ma non lo farò. Semplicemente alzate la mano nel vostro cuore se l’avete fatto. E sapete quanto sia complicato. E ogni sacrificio aveva tutti questi dettagli. E ogni dettaglio doveva svolgersi nel suo ordine esatto quando veniva compiuto. È un sistema che comprende più di un tipo di sacrificio. Ma c’è un principio alla base di tutto questo sistema sacrificale. La religione del VT era una religione sanguinaria. Molte volte, migliaia di animali venivano sacrificati in un giorno. Mattina e sera, cosicché c’era un enorme spargimento sacrificale di sangue in questa religione. A motivo del principio che stava alla base. E questo principio è che senza spargimento di sangue non c’è remissione dei peccati. In altre parole, poiché Dio è santo e perché voi ed io non lo siamo e meritiamo la condanna di Dio, non ci può essere perdono per i nostri peccati. E non può esserci accettazione da parte di Dio se non sulla base di un sacrificio di sangue che sia il nostro sostituto che storna l’ira di Dio. E che soddisfa la giustizia di Dio al posto nostro. Questo concetto è proprio al cuore del vangelo di Gesù Cristo.

Qual è la natura di tutti questi sacrifici? Beh vi ricordate la scorsa settimana  per la santa cena abbiamo parlato di una frase in Levitico 21:6 si chiama il “pane di Dio.” Che i sacrifici che sono stati offerti sull’altare sono stati offerti come cibo per Dio. E Dio è visto come affamato. E mangia i sacrifici. E lui è soddisfatto. E vediamo qui illustrato il grande principio della soddisfazione. Cioè, la giustizia di Dio esigeva la punizione dei trasgressori della  legge. E l’animale sacrificale prendendo su sé stesso il giudizio che  l’offerente stesso meritava, stornava l’ira di Dio e soddisfaceva la sua giustizia che veniva imputata all’offerente del sacrificio.

Ma c’è un’altra frase. E questa è come in Levitico 1:17, del fumo che sale su dall’animale sacrificale che brucia è detto che ha un odore soave, pacificante, alle narici di Dio. Ci sono alcune immagini belle e potenti nei libri di Mosè per descrivere Dio in termini umani. E una è questa, quando Egli è adirato, parla delle narici dilatate di Dio. Tu guarda tua moglie quando si arrabbia con te, e vedi se le narici non sono dilatate. Voglio dire, questo è un segno che lei è adirata. E poi fai qualcosa per ottenere il suo perdono. Compri un fiore o fai qualcosa di carino e di bello per lei e il suo naso si restringe. E lei ha una bel nasino ristretto di nuovo. Beh, questo è il modo in cui i sacrifici sono visti da Dio. Dio ha allargato le narici con riferimento a Israele. Odora questo aroma calmante dei sacrifici. E il suo naso si restringe. E lui non è più adirato perché l’ira che aveva verso le persone peccatrici è stata riversata sul sacrificio che è stato offerto in loro favore.

Ora ci sono fondamentalmente cinque grandi sacrifici che formano il nucleo di questo sistema sacrificale. In ciascuno di essi c’è una distinta osservazione da fare. E ciascuno ha una caratteristica distintiva. Ne accennerò solamente. L’olocausto è l’offerta fondamentale per tutti gli altri. La sua caratteristica distintiva è che l’intero animale, che era sull’altare doveva essere consumato con il fuoco. Il che significa che questo sacrificio era totalmente dedicato a Dio. In modo che Dio avrebbe donato totale e completo  perdono per le colpe. E doveva indurre l’offerente alla devozione totale e completa per il Dio vivente, sulla base di quel sacrificio.

Dopo l’olocausto in Levitico 1 vi è l’offerta di cereali. E l’offerta di cereali è stata anche un’offerta tributo. E il quadro qui è quello di un vassallo, se si conosce la storia medievale, un vassallo che si presenta dal feudatario. E questi viene e offre i suoi servizi al feudatario, riconoscendo la sua supremazia su di lui, confidando che il feudatario avrebbe provveduto sostegno a lui e alla sua famiglia come egli a sua volta avrebbe  servito tutte le finalità del feudatario e avrebbe usato tutta la sua energia in difesa del feudatario. E qui questa oblazione era l’offerta di un vassallo al suo signore, che offre i prodotti delle sue mani. Le cose che egli aveva prodotto. Il principio morale è che non solo dobbiamo dedicarci senza riserve a Dio. Ma tutto ciò che produciamo con le nostre mani, il nostro lavoro, tutto ciò che facciamo in questa vita è da dedicare alle finalità di Dio.

Poi veniva l’offerta di pace. Una offerta di pace aveva una caratteristica distintiva. Aveva un convito di festa ad essa connesso dove, dopo che il sacrificio era stato fatto, alcune delle carni arrosto del sacrificio sarebbero state mangiate dall’adoratore e dalla sua famiglia. E dal sacerdote officiante. Ed è evidente che cosa simboleggiava. Si stava celebrando la pace e la comunione che abbiamo con il Dio vivente. L’unione e la comunione che abbiamo con lui, in virtù e a causa di questo sacrificio.

E poi c’è l’offerta per il peccato. E l’offerta per il peccato è anche chiamata l’offerta di purificazione. Perché quando pecchiamo noi non solo provochiamo l’ira di Dio e abbiamo bisogno che questa sia propiziata e stornata da quel sacrificio. Ma il nostro peccato anche ci contamina. E se vogliamo essere accettati da Dio, non solo la sua ira deve essere allontanata. Ma quella contaminazione che il nostro peccato ci ha portato, deve essere purificata e deve essere lavata in modo da ripristinarci in una funzione di servizio e a una funzione di adorazione.

E poi, infine, c’è il sacrificio per la colpa. È chiamato anche l’offerta di riparazione. Questa è un’offerta che sottolinea il danno fatto trasgredendo la legge di Dio. Riparazione significa restituzione. Fare ammenda, raddrizzare torti commessi.

L’olocausto portava riconciliazione. L’offerta di purificazione portava lavacro dalla contaminazione. E questo sacrificio di riparazione porta la restituzione e il ripristino dell’ordine di Dio.

Permettetemi di dire una sola parola circa il sacerdozio levitico che offriva tutti questi sacrifici. Ascoltate quello che ha detto Giovanni Calvino sul sacerdozio levitico. Egli disse: “Lo splendore del tabernacolo sarebbe stata una parata vuota senza i sacerdoti i quali mediavano dunque come intercessori a riconciliare gli uomini con Dio. E in un certo modo univano il cielo alla terra. È  indiscutibile che i sacerdoti leviti fossero i rappresentanti di Cristo.” Ora qual è il punto qui? Questi sacerdoti erano rappresentanti. Essi rappresentavano Israele davanti a Dio. Ed essi rappresentavano Dio a Israele. E mentre svolgevano le loro funzioni fedelmente,  avrebbero portato Israele più vicino a Dio. E avrebbero portato Dio più vicino a Israele, in intima comunione. E avrebbero dovuto farlo effettuando quattro funzioni di base.

– Offrire sacrifici per il popolo e fare l’espiazione per i loro peccati.

– Pregare e intercedere in nome del popolo di Dio.

– Insegnare alla congregazione la parola di Dio.

– E infine  pronunciare la Benedizione di Dio sul popolo.

Ciascuna di queste funzioni, ovviamente, è adempiuta dal Signore Gesù Cristo, che è il nostro grande sommo sacerdote. Egli è il nostro sacerdote e la vittima sacrificale. Egli è il nostro intercessore presso Dio. Egli è il nostro profeta e il nostro insegnante. E lui è il donatore della benedizione di Dio e la benedizione di Dio per noi.

Ma sappiamo che siamo anche un regno di sacerdoti, dice 1 Pietro 2. Ma ora non c’è sacerdozio levitico nella chiesa. Che siamo tutti un regno di sacerdoti di fronte a Dio. E abbiamo funzioni simili. Offriamo una compiuta salvezza espiatoria dal peccato ai peccatori che credono in Gesù. Dobbiamo essere intercessori della chiesa nel mondo. Dobbiamo insegnare agli altri la parola di Dio. E dobbiamo  essere una benedizione per tutti quelli che incontriamo. Quindi, vedete, il sacerdozio levitico ci dice molto sul Signore Gesù Cristo, così anche  sul nostro rapporto con lui.

Ora la seconda metà del libro del Levitico è sulla legge. La prima metà parla di come Dio ti rende santo. La seconda metà, di come devi vivere in quanto popolo santo. E daremo solo una rapida scorsa di Levitico 18-20, perché quei tre capitoli sono chiamati la legge di santità. Vi è unita tra loro.  E la ragione per cui desidero dare un’occhiata e che abbiate le vostre Bibbie aperte per vederlo, è  che  vediate la natura globale della legge di Dio. Che la legge di Dio governa ogni cosa. Che non lascia fuori niente. Che Dio non ci ha lasciati ai nostri ragionamenti e alle nostre esperienze per sapere come piacergli. Egli ci ha mostrato in comprensivo minuto dettaglio come dobbiamo vivere in qualità di suo popolo redento. E in modo così completo che Mosè poté dire: non aggiungete ne togliete alcunché da questa legge. Perché è così completa.

Ora noi non abbiamo tempo, naturalmente, per spiegare tutte le leggi in Levitico 18-20. La mia intenzione questa mattina è semplicemente di aiutarvi a vedere come sono esaurienti queste leggi. Noi dobbiamo essere interessati a vivere per la gloria di Dio. E obbedendo lui in tutto, dal lavarci i denti all’ investire i nostri soldi. Il punto è, fate attenzione: nulla di quel che fate può mai essere eticamente neutrale. Nulla di quel che fate può mai essere eticamente neutrale. L’azione stessa, presa di per sé, può essere neutrale, come legarsi le scarpe. Ma le tue motivazioni per fare queste cose, e il tuo atteggiamento, mentre le fai da a qualunque azione che compi nella tua vita un significato etico. Ti lavi i denti per la gloria di Dio? Oppure, per la gloria di te stesso? Nulla che si fa è eticamente neutrale. Perché siamo sempre sotto l’autorità di governo della legge di Dio, e perché quella legge è totale e spirituale che governa anche i pensieri e le motivazioni del cuore, io e voi stiamo sempre, ogni secondo della nostra vita, in tutto ciò che facciamo, o obbedendo alla legge di Dio o disobbedendo ad essa. Ogni secondo della nostra vita e tutto ciò che facciamo, o stiamo facendo bene o stiamo peccando. Ma non siamo mai, mai neutrali nella nostra moralità e nella nostra etica. Non siamo mai slegati dai requisiti della legge di Dio.

E per il cristiano questa non è una brutta cosa. Questa non è una dichiarazione negativa. Questa è una dichiarazione positiva. E un cosa meravigliosa per lui, perché, come ha detto Paolo, io concordo con gioia e mi diletto nella legge di Dio nel mio uomo interiore. La stessa legge che è scritta sulla pietra è scritta sul mio cuore e quella legge mi piace. E non è irrilevante che il più lungo capitolo nella Bibbia, il Salmo 119, sia un inno di lode alla gloria e alla grandezza e all’autorità costante della legge di Dio sulla nostra vita di cristiani. E così noi siamo felici di  non essere mai liberi dalle sue direzioni e istruzioni.  Va sottolineato nuovamente anche che ci sono vari tipi di leggi in Levitico. Ci sono leggi morali, leggi cerimoniali e leggi culturali. Ci sono le leggi morali che devono sempre essere obbedite da tutti a prescindere.

Esistono leggi cerimoniali che non devono essere obbedite oggi perché erano ombre che scomparvero  quando la realtà di Gesù è venuta. E poi ci sono alcune leggi che sono le leggi culturali. Cioè, queste sono le leggi che avevano come scopo di tenere separato Israele geograficamente, culturalmente etnicamente, come una nazione separata, distinta dai Gentili. E anche se i principi morali che stanno alla base di alcune di queste leggi culturali sono ancora applicabili oggi, le leggi stesse non lo sono. Il loro scopo è stato raggiunto. Il loro scopo era quello di mantenere la nazione di Israele nella terra di Canaan abbastanza a lungo perché il Messia nascesse da Israele. Perché Gesù ha detto, la salvezza viene dai Giudei. E ora che Gesù Cristo è venuto, e Israele è stato ricostituito come il nuovo Israele, nel quale non c’è né Ebreo né Greco, né schiavo né libero, quelle vecchie divisioni e separazioni che hanno fatto degli ebrei un popolo, una nazione, distinta dai Gentili, non sono più applicabili.

Ora aprite la vostra Bibbia davanti a voi e guardate Levitico 18, 19 e 20. In qualche momento, questo pomeriggio, leggeteli. Sono capitoli immensi. Levitico 18 parla di castità in tutte le relazioni umane. Sottolinea il valore che  Dio da alla purezza e alla castità in tutte le relazioni in famiglia e nello stato, nella Chiesa e nella società, con riferimento a uomini e donne. Qualcuno ha detto, la famiglia non meno che la chiesa è istituita da Dio per essere un santuario di purezza in un mondo impuro e corrotto. Questo è ciò che la vostra casa deve essere. Non solo la chiesa. Ma queste leggi del capitolo 18, vi stupiranno per il fatto che la vostra casa ha da essere un santuario di purezza in un mondo impuro e corrotto. Non lasciate nulla di corrotto o impuro in essa. Nel bel mezzo di questo vasto oceano di corruzione, essa ha da essere un’isola di purezza morale e di castità.  E così la maggior parte delle leggi in Levitico 18 parlano della santità del matrimonio. Parlano delle situazioni in cui il matrimonio è illecito. Quali sono le varie relazioni umane, quanto stretto può essere  un parente col quale ci si può sposare. Parlano della malvagità dell’adulterio. Parlano dell’omosessualità come una vera perversione sessuale  meritevole di condanna  e di morte.  Parla di onore ai genitori di osservanza del sabato e proibisce l’idolatria e il culto di altri dèi nella cultura. Ci dice molto drammaticamente che il pragmatismo non giustifica la disobbedienza a Dio.

Levitico 18 parla così come molte altre leggi della compassione e preoccupazione che dobbiamo avere per i poveri meritevoli. Esso ci vieta di truffare altre persone. Noi dobbiamo amare il nostro prossimo. Rispettando la proprietà e la reputazione che Dio ha dato loro. Esso vieta di giurare il falso. Tra l’altro, la legge biblica vieta che sia mai usata misericordia ad uno spergiuro. Essa vieta che opprimiamo il prossimo e i dipendenti. La legge di Dio è importante per le leggi sul lavoro e le leggi che regolano gli affari, in quanto vieta l’uso del potere per rubare a un altro. È importante per i sindacati in particolare da tenere a mente con i loro scioperi.

E poi ci sono qui leggi che proibiscono di maltrattare i deboli e gli ignoranti e gli handicappati. Per guadagno personale. Ci viene detto che i giudici devono giudicare giustamente perché le decisioni ingiuste dei giudici sono una forma importante di rapina. Ci viene detto qui che è male calunniare il prossimo perché quando si calunnia il prossimo, si uccidono tre persone allo stesso tempo. La persona calunniata, la persona che sta diffamando e la persona che ascolta con attenzione la calunnia. Ci dice che dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi. Ci dice che dobbiamo tenerci separati dal mondo. Queste leggi hanno come scopo creare una società centrata sulla famiglia. Parla perfino di come si  raccolgono i frutti dagli alberi, perché un vero cristiano avrà interesse e rispetto per tutto quel che c’è in questa creazione.

E poi nel 19° capitolo si prosegue con legge dopo legge per il rispetto degli anziani, col vietare l’uso di spiritismo o stregoneria o divinazione. Proibisce di andare da indovini. Rispettare lo straniero, cioè l’immigrato, lo straniero residente, leggi  che implicitamente condannano ogni forma di razzismo. In questo 19° capitolo si dice  che tutto il commercio deve  essere giusto e santo. Ci deve essere onestà nel mercato. L’onestà nel vendere. Denaro biblico sostenuto da argento e oro.

E poi il capitolo 20, che abbiamo letto poco fa, e siamo di nuovo al testo che ci accingiamo a considerare questa mattina. Levitico 20 è la conclusione di questa legge di santità. E si nota, confido, che in gran parte esso spiega in dettaglio quali crimini dovrebbero ricevere la pena di morte, perché sono così efferati e così malvagi. Ma quello che voglio che consideriamo in questo capitolo 20 del Levitico non è tutti i reati capitali. Ma sono gli appelli alla santità che si alternano durante queste definizioni dei reati e delitti capitali. Quando guardiamo questi appelli alla santità vediamo una cosa che potremmo chiamare le sei leggi spirituali per la vita santa. Le sei leggi spirituali per vivere la vita cristiana si trovano proprio qui nel capitolo 20 del Levitico. Permettetemi di menzionare quali siano. E poi parleremo di esse il resto del nostro tempo di questa mattina.

Prima di tutto, queste sei leggi o regole  sono tutte qui nel capitolo 20 del Levitico. Leggiamo il testo prima.

Guardate  20:7-8. “Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l’Eterno, il vostro DIO. Osservate i miei statuti e metteteli in pratica. Io sono l’Eterno che vi santifico.

I versi 22-24.  Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori, E non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte queste cose, e perciò le ho in abominio, Ma a voi ho detto: Voi prenderete possesso del loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre latte e miele, Io sono l’Eterno, il vostro DIO, che vi ho separato dagli altri popoli,

E poi nel versetto 26 “E sarete santi per me, poiché io l’Eterno, sono santo, e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei.”

Ora ci sono in questi tre testi i sei principi, le sei leggi spirituali per vivere una vita santa come popolo redento. La prima è che Dio santifica il suo popolo. In secondo luogo, questa santità include purificazione e consacrazione. In terzo luogo, coloro che Dio santifica devono santificarsi. Quarto, la ragione o il nostro modello di vita santa e di santificazione è la santità del Signore. Quinto, il motivo per vivere una vita santa è la gratitudine a Dio per la nostra salvezza dal peccato per mezzo della grazia. Sesto, il fondamento della santificazione e di una vita santa è la morte espiatoria del Signore Gesù Cristo. Sei principi di base fondamentali da capire e da praticare che sono essenziali per vivere una vita santa in questo mondo. Vediamo ora ognuno di questi principi.

Prima di tutto, Dio santifica il suo popolo. Ora notate che ogni volta che la Bibbia spiega qualcosa inizia sempre con Dio. Prima di iniziare a parlare di voi e le vostre responsabilità o la mia, si parla di Dio e ciò che Dio ha fatto per noi. E qui è la stessa cosa. Che la nostra vita cristiana comincia con un grande atto di Dio. Dio ci santifica. Guardate 20:08, “Io sono il Signore che vi santifica.” Guardate 20:26: “E sarete santi per me poiché io l’Eterno, sono santo, e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei.” Così l’iniziativa nel vivere una vita santa non proviene da noi, ma da Dio. La nostra vita santa come cristiani, non inizia quando prendiamo una decisione, ma quando Dio prende una decisione nei nostri confronti. E fino a quando Dio non santifica o rende santo un peccatore, quel peccatore è moralmente immondo, separato da Dio, al di fuori della comunità del patto e da  tutte le benedizioni che ciò comporta. Ma poi, quando Dio santifica qualcuno, lo rigenera e cambia il suo cuore, rimuove la sua depravazione morale Egli dà a quella persona un cuore nuovo. Abilita  quella persona ad amare Dio e ad obbedire alla sua legge. E pone il suo Spirito Santo in quella persona in modo che sarà motivata e abilitata il resto della sua vita a vivere una vita di santità. E a camminare in l’obbedienza ai comandamenti di Dio. Ora, se siete venuti la domenica sera, vi ricorderete che il nostro studio del Catechismo Maggiore recentemente è stato interessato a questo processo permanente di santificazione. Che inizia con la nostra nuova nascita, e si conclude al momento della morte e risurrezione. In questo processo lo Spirito Santo ci plasma sempre più ad immagine di Cristo. Ci permette di morire sempre di più al peccato e di vivere sempre più concretamente nella giustizia. Questa santificante opera dello Spirito Santo ha riferimento non solo per il singolo credente, ma anche per tutto il corpo di Cristo di cui quel credente è membro. Molto importante. Questo è un pensiero che non abbiamo ancora  menzionato nelle serate della Domenica.

Ogni crescita o progresso spirituale che il credente fa sarà solo nella comunione della Chiesa come comunione dello Spirito Santo; la chiesa è il luogo in cui il Santo Spirito di Cristo è attivo. E questo processo di santificazione, che inizia nella nostra vita alla nuova nascita, e che sarà perfezionato il giorno in cui Gesù Cristo ritornerà, non sarà realizzato per il singolo credente fino a quando l’intero corpo di Cristo è completo. La vostra santificazione individuale non sarà completa fino a quando l’intero corpo di Cristo starà davanti a Cristo senza difetti e senza macchia nella completezza numerica dei suoi membri. Questo processo di renderci sempre più simili a Cristo che lo Spirito Santo inizia dentro di noi, avviene solo all’interno del contesto di questa progressiva santificazione di tutta la Chiesa del Signore Gesù.

Vi ricorderò Efesini 4:11 ss. Qui si dice che Cristo ha dato alla sua Chiesa il ministero della  predicazione e dell’insegnamento, ed ora eccolo qui: “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo.” In altre parole la vostra santificazione individuale è inseparabile dalla santificazione di tutto il corpo di Cristo, di cui tutti siamo parte. In altre parole, se una persona come voi o io, è indifferente alla santificazione degli altri nel corpo di Cristo, e non cerca di promuovere la crescita nella grazia e nell’ amore e nella fede e nella conoscenza e nell’obbedienza, e nella santità di altri credenti, allora questo interferisce con la propria santificazione. Che se siete indifferenti, non vi  importa se il tale o il tal altro sta crescendo nella fede o se il tale o il tal altro sta diventando un Cristiano migliore, se il tale o il tal altro pecca sempre meno e diventa sempre  più giusto, se sei indifferente alla crescita spirituale di altre persone nel corpo di Cristo, non aspettarti una crescita significativa nella tua vita. Non importa come stai leggendo la Bibbia. E non importa quanto sei assorbito con la tua santificazione individuale. Perché è solo in quanto tutti noi cresciamo in Cristo insieme, che noi siamo  santificati come individui, sempre di più giorno dopo giorno.

Quindi, Levitico effettivamente parla di santificazione progressiva. Il Signore si identifica nel versetto 8: “Io sono l’Eterno che vi santifico”. Ma se si guarda più giù al versetto 26, si vede una santificazione definitiva. Qualcosa che è successa a te. Che è già finita, è successa. Dove dice che Dio ci ha santificati. Così può essere detto dei credenti non solo che Dio ci santifica in un procedimento. Ma si può dire anche di tutti noi che Dio ci ha santificati. Che ci sia stato un punto nel passato della nostra vita di credenti in cui quel procedimento di santificazione è iniziato a partire dal quale siamo stati conformati sempre più ad immagine di Cristo. C’è stato un momento nel passato, in cui Dio ci ha santificati, definitivamente, e per sempre. 1 Corinzi 1:2. Avete mai notato come è descritta lì la Chiesa di Dio? Dice che la chiesa di Corinto è costituita da santificati, al passato. Santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi. Oppure in I Corinzi 6:11 si dice che i credenti sono stati lavati. E sono stati santificati, al passato. E giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo.

Così abbiamo fortemente sottolineato che la santificazione è un procedimento che dura tutta la vita. Ma ora dal libro del Levitico dobbiamo sottolineare il fatto che la santificazione è una cosa che ha avuto luogo in via definitiva quando Dio vi ha separati dal mondo in quanto cristiani. In modo che la santificazione è una azione decisiva di Dio, all’inizio della vostra vita cristiana per mezzo della quale avviene una rottura definitiva irreversibile col regno in cui il peccato regna portando morte. C’è una rottura definitiva irreversibile che ha avuto luogo tra voi e il resto del mondo per mezzo della quale Dio vi separa da quel mondo. È come morire. Che cosa accade alla morte? Siete trasportati completamente e totalmente da un reame di vita ad un altro. E c’è una rottura tra la nostra esistenza terrena prima della morte e la nostra esistenza dopo la morte. E la rottura, la transizione tra la vita prima della morte e la vita dopo la morte non è più drammatica e non è più decisiva della rottura che avviene quando Dio ti chiama dalle tenebre alla sua vita meravigliosa. E fa di te una nuova creatura e ti separa a Se stesso.

Così Dio santifica il suo popolo definitivamente. Li attira fuori dal mondo. E poi inizia dentro di loro il procedimento che li rende sempre più simili a Cristo. E noi, come singoli credenti adesso, cresceremo in somiglianza a Cristo mentre siamo interessati l’uno dell’altro alla crescita insieme nel corpo di Cristo. Perché il modo in cui Dio vi  ha santificati, amati miei, da questo mondo, è facendovi diventare membri della sua comunità dell’alleanza. E della sua Chiesa. E del corpo di Cristo.

Paolo dice: “Poiché con uno spirito, noi tutti siamo stati battezzati in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi. E tutti siamo stati abbeverati da un solo Spirito Santo”. In altre parole l’inizio della nostra vita cristiana ha avuto luogo  con l’azione di Dio, non con la nostra. Inoltre, l’inizio della nostra vita cristiana avviene, non come individui solitari, ma nel contesto del corpo di Cristo. E perciò Dio può identificare se stesso come il Signore che vi santifica. O come il Signore, che vi ha santificati. Sii santificato mio caro fratello o sorella. Per crescere nella grazia e nella conoscenza del Signore, per diventare un cristiano sempre migliore, ti è necessario il resto di noi. E se pensi di non aver bisogno del resto di noi, non aspettarti alcuna crescita spirituale. Perché non potrai crescere senza il resto di noi. Quindi è meglio che tu preghi che il resto di noi cresca.

Secondo principio, legge spirituale della vita cristiana. La santità include purificazione e consacrazione. Guardate Levitico 20:22-23. “Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori, e non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte queste cose, e perciò le ho in abominio”. Quindi, essere santi è essere purificati da Dio dalla corruzione morale in modo che possiamo tenerci separati dalla contaminazione morale. E essere fatti santi è essere messi da parte da Dio per gli scopi di Dio, totalmente consacrati a lui. In modo che, per mezzo del suo Spirito Santo, possiamo fare la sua volontà con tutto il nostro cuore. Pertanto nella nostra vita come popolo santo dobbiamo mantenere chiara la distinzione, come abbiamo visto la scorsa settimana nel libro dell’Esodo, tra la chiesa e il mondo, vivendo e pensando strettamente nei termini della parola di Dio. E diligentemente rifiutando di vivere secondo gli standard del mondo, secondo la morale e gli stili di vita, che Dio aborre. Egli ha detto, non seguire i costumi dei popoli. Perché? Perché detesto quelle cose!

Terzo principio. Coloro che Dio santifica devono santificarsi. Guardate 20:7, “Consacratevi” o “santificatevi dunque e siate santi, perché io, il Signore, sono santo”. Così Dio ci chiama ad essere santi. Che cosa significa la parola santo? Una persona santa? Significa che una persona è consacrata a Dio, consacrata a vivere in termini di obbedienza alla legge di Dio in ragione della propria redenzione per la gratitudine che egli ha nel Signore Gesù Cristo. E che la consacrazione totale di se stesso per i propositi del Signore si manifesta nella santità quotidiana della vita e nell’adorazione e nell’obbedienza a lui dal cuore. 20:6-8 Come fai a santificare te stesso? Non praticare i costumi delle nazioni. Ma obbedisci ai miei statuti, dice, e praticali.

Quarto principio. La ragione e la forma della santificazione è la santità del Signore. La ragione per cui siamo chiamati a essere  santi, la ragione per cui Dio ci ha fatto santi per mezzo di Cristo è così che noi potessimo essere santi come il Signore è santo. Guardate il verso 7, “Siate santi perché io sono il Signore vostro Dio”. Versetto 26 “sarete santi per me perché io, il Signore, sono santo”. Voglio citare alcune parole di John Brown, che è stato un grande commentatore scozzese del 1800 che ha detto questo.

La somma del dovere del cristiano è di essere santo. Cioè, di essere conforme a Dio. Di avere le stesse opinioni e giudizi e sentimenti e opinioni che ha lui. Per approvare ciò che Dio approva. Per disapprovare ciò che Dio disapprova. E la

ragione più forte e migliore per cui il cristiano deve avere queste opinioni e giudizi e sentimenti e gusti e disgusti è solo perché Dio li ha. La ragione più forte e migliore per cui dovrebbe così pensare e così volere è solo che Dio così pensa e così vuole. Essere santi è essere conformati a Dio. E ad essere conformati a Dio è in una sola volta, l’onore, il dovere e la felicità più alte dell’uomo. Quando non vi è alcuna somiglianza con Dio in eccellenza morale, in un essere intelligente non c’è nulla in quella persona di veramente degno d’onore. Siate santi, perché essere santi è essere conformi a Dio. E essere conforme a Dio è il vero onore di una persona.

Dobbiamo essere santi come Dio è santo, in modo simile ad un livello creaturale. Come il Signore è moralmente separato dal male ed è perfettamente puro, così noi che siamo il suo popolo dobbiamo essere separati dal male e vivere la nostra vita in maniera impeccabilmente pura e moralmente superiore, casta, integrale. Dobbiamo lottare ogni giorno della nostra vita per essere perfetti, senza difetti, senza macchia, moralmente impeccabili. E lo facciamo obbedendo alla legge di Dio, perché la legge di Dio è la rivelazione del carattere di Dio, e più portiamo la nostra vita in conformità ad essa per la potenza dello Spirito Santo, più somiglieremo a Dio nella nostra vita. E così dobbiamo dedicarci totalmente al Signore, perché il Signore è totalmente dedicato a se stesso. Dobbiamo farlo arrendendoci alla Signoria di Gesù Cristo. Egli ha detto che, se confessi con la tua bocca che Gesù è il Signore e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. In modo che la fede in Cristo si manifesta in sottomissione senza riserve, incondizionatamente  alla signoria del Signore Gesù Cristo in ogni ambito della nostra vita in modo che sia che beviamo o mangiamo o qualunque cosa facciamo, facciamo tutto per la gloria di Dio. Poiché il Signore è santo ha un santo odio per il peccato. E una santa collera contro tutto ciò che è contrario al suo santo carattere compresa la sua purezza morale. Questo significa che dobbiamo essere santi come Dio è santo. Poi che dobbiamo avere un simile odio santo del peccato in noi stessi, nella nostra cultura. E una santa collera contro tutto ciò che in noi e in questo mondo è contrario alla purezza di Dio e al suo carattere.

E come Dio non tollera cose quali empietà e malvagità in questa vita, così non le tollereremo noi nelle nostre vite e nella nostra cultura. Perché noi come popolo santo detestiamo il peccato e proviamo per esso repulsione, noi resisteremo ogni empietà nella nostra cultura. E cercheremo di togliere il male dalle nostre vite e dalle nostre culture. E, per la grazia di Dio prego che sarà vero per tutti noi, che non impareremo mai a coesistere pacificamente o ci adatteremo a questa malvagia cultura in cui ci troviamo oggi. Perché Dio chiama voi ed io ad essere santi? Perché vuole che viviamo una vita santa con una santità che pervade ogni cosa? Per due semplici piccoli motivi. Perché lui vuole avere comunione con noi. Egli vuole che camminiate ogni giorno in comunione con lui. Ma quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? Come possono due camminare insieme se non sono d’accordo. Dio ha repulsione per l’empietà. E quindi se vogliamo avere comunione con il nostro creatore dobbiamo essere un popolo santo. Santificare noi stessi perché ci ha santificati. E ogni empietà che rimane nella nostra vita interrompe quella comunione che Egli vuole avere con noi tutti i giorni.

Ma c’è una seconda ragione per cui Dio vuole che noi siamo santi in questo mondo. Ed è affinché che possiamo essere efficaci nella nostra missione mondiale. Guardate Levitico 20 di nuovo 22, 24. dice: “Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori, …Ma a voi ho detto: Voi prenderete possesso del loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre latte e miele, Io sono l’Eterno, il vostro DIO, che vi ho separato dagli altri popoli.  In altre parole Israele ha ricevuto da Dio il mandato di conquistare la terra di Canaan. Di occuparla, di espropriare i Cananei. E di costruire su quella terra una civiltà che onora Dio per il godimento delle future generazioni. E se avevano intenzione di essere fedeli a quel mandato avrebbero dovuto essere persone sante. Perché essere persone empie avrebbe significato perdere la benedizione di Dio. E senza la benedizione di Dio, nessuna di queste cose sarebbe mai giunta a compimento. Gesù ha pregato per noi qualcosa di simile nella sua preghiera sacerdotale.

Se andate a Giovanni 17:17-19 Gesù prega questo. Egli dice: “santificali nella verità. La tua parola è verità … E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità”. In altre parole, “Signore,” Egli dice, “santificali.” Rendili santi. Rendili più simili a Cristo. Aiutali ad essere più vistosamente il mio popolo, perché ho una missione per loro. E io voglio che siano efficaci in quella missione. Ed è la stessa missione che ho di rendere le nazioni del mondo mie discepole. E di ricostruire una cristianità su questa terra  portando gli individui e le famiglie e le culture e le nazioni alla salvezza della fede nel Signore Gesù Cristo. E se vorranno  essere efficaci in questo, dovranno essere diversi dal mondo che cercheranno di convertire. Nella loro vita di ogni giorno dovranno distinguersi da esso. In modo che il mondo veda che c’è qualcosa di diverso in queste persone. C’è qualcosa che essi hanno che noi non siamo in grado di produrre. E può essere una cassa di risonanza. La nostra santità di vita può essere una cassa di risonanza da cui il Vangelo può avanzare anche con maggiore chiarezza e maggior volume nelle orecchie di questo mondo perduto.

La quinta legge spirituale di vita santa è che il motivo per la santificazione è la gratitudine a Dio per averci salvati dai nostri peccati, quando non meritavamo di essere salvati. Guardate 20:07,  Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l’Eterno, il vostro DIO.” In Levitico 11:45 dice:  Poiché io sono l’Eterno che vi ho fatto salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro DIO; siate dunque santi, perché io sono santo.” Qual è il nostro motivo per essere fedeli e diligenti nel vivere vite sante? Dio. Questa è la nostra motivazione. Non c’è motivo più grande di quello. È Dio. Dio è il nostro Signore e nostro redentore. Dio è colui che ci ha liberati dai nostri peccati. E ora per gratitudine e amore per lui gli obbediamo. Noi non gli obbediamo per intenti legalisti. Noi non diciamo, bene spero di poter guadagnare dei punti in più con Dio facendo queste cose. Questo non ci passa nemmeno per la testa. Noi non obbediamo a Dio per timore: “Se io non obbedisco a Dio, potrei andare all’inferno”. Ma a volte è così che possiamo pensare se ci stiamo allontanando da Lui. Ma il punto è, che il motivo principale del nostro cuore è: “Io amo Dio”. E  gli sono grato  per avermi salvato. E voglio fare tutto ciò che gli piace. E ciò che gli piace è l’obbedienza alla sua parola e cercare di vivere una vita santa.

E l’ultima legge spirituale. La base per la nostra santificazione è l’espiazione del Signore Gesù Cristo. Il libro di Levitico inizia nel primo capitolo enunciando i dettagli dell’olocausto. Ora ricordate l’offerta dell’olocausto. Era fondamentale per tutti. Il Signore Gesù Cristo è venuto per essere il nostro olocausto. La caratteristica distintiva dell’olocausto è che l’intero animale è stato dedicato a Dio e viene consumato dalle fiamme. E non ne rimaneva nulla da mangiare. La qual cosa simboleggiava la totale dedizione di Gesù Cristo per la nostra salvezza, facendosi obbediente fino alla morte, fino alla morte di croce che assicurò per noi il perdono totale e completo dei nostri peccati da parte del Dio vivente. Questo ci [com]muove a totale e completa devozione a lui in segno di gratitudine per averci salvati. Sentite, senza la totale dedicazione di Cristo per noi sulla croce, ogni dedicazione totale da parte nostra verso il Signore è così immonda che Dio non la può nemmeno guardare. Senza il totale sacrificio e la consacrazione di Gesù Cristo sulla croce per noi, ogni tentativo di vivere una vita santa e di essere consacrati a Dio, da parte nostra è immondo e degno di dannazione eterna. Le vostre preghiere, le vostre devozioni più eccelse, i vostri atti più pii, la vostra migliore e più diligente obbedienza spirituale merita condanna eterna. Ma la cosa grande riguardo alla morte di Gesù è che perché è morto sulla croce, noi non solo siamo accettati come popolo da Dio a motivo di lui, ma quando queste cose che facciamo per il Signore sono fatte con sincerità, anche se nemmeno la sincerità è quella che dovrebbe essere, quando cerchiamo di obbedire al Signore con sincerità Dio accetta anche queste cose che facciamo a causa di Cristo. Così il culto che offriamo a lui questa mattina, anche se sei intensamente coinvolto in esso, non sei coinvolto abbastanza intensamente. Anche se ti stai consacrando sinceramente, non sei sincero e profondamente consacrato sufficientemente per essere accettato da Dio. Ma Dio accetterà la nostra adorazione di questa mattina con tutte le sue imperfezioni per lo stesso motivo che ci accetta: ed è a causa del sangue versato del Signore Gesù Cristo.

E con questo terminiamo col libro del Levitico. Permettetemi di fare due parole di applicazione e abbiamo concluso. Il Dio che si rivela nel libro del Levitico, che moralmente, religiosamente, culturalmente, pattiziamente  segrega il suo popolo da una società corrotta, in modo che possano essere suoi nel senso più pieno della parola, questa separazione e questa segregazione del credente, questa separazione e segregazione del credente che è etica e religiosa è un aspetto fondamentale della salvezza nella legge biblica.

Gesù ti ha salvato per separarti da una cultura corrotta. Quando obbedisci a Dio in modo efficace ciò equivale a segregare te e la tua famiglia da tutte le contaminazioni di una cultura del male. Lo scopo di questa separazione è di preservare la verità in questo mondo. Serve a preservare la santità in questo mondo. In questo mondo malvagio. Serve a distinguere te e me come popolo di Dio dal resto del mondo, in modo da poter invadere efficacemente questo mondo, di poterlo conquistare con il Vangelo. Ricordate che cosa ha detto Gesù: Quando ci comportiamo come sale e luce in questo mondo oscuro, risplenda la vostra luce davanti agli uomini in modo che vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Quindi dobbiamo capire e praticare questo cruciale importante principio di segregazione morale e religiosa e pattizia. Non razziale. Ma la segregazione religiosa e morale nelle nostre case. È la tua casa moralmente e religiosamente segregata in modo adeguato? Nelle nostre chiese siamo adeguatamente, religiosamente e moralmente segregati dalle chiese compromesse della nostra cultura? Le nostre scuole. Sono le scuole dei Cristiani adeguatamente e coerentemente segregate dal modo in cui il mondo educa e il modo in cui il mondo considera le cose? È ogni altra parte e ogni altro aspetto della nostra vita come cristiani adeguatamente, moralmente, religiosamente segregata?  Rushdoony detto questo anni fa e non l’ho mai dimenticato. Penso che sia una delle cose più importanti che abbia mai detto. Egli disse:

La segregazione è un principio fondamentale della legge biblica. Per quanto riguarda la religione e la morale. Ogni tentativo di distruggere o di compromettere questo principio è uno sforzo per ridurre la società al suo minimo

La tolleranza è il pretesto sotto il quale è intrapreso questo livellamento. Ma il concetto di tolleranza nasconde una radicale intolleranza. In nome della tolleranza è chiesto al credente di associarsi a un livello comune di totale accettazione dell’ateo, del pervertito, del criminale, l’adesione di altre religioni, come se non esistesse differenza tra noi.

Il credente ha il dovere di comportarsi in modo lecito verso tutte le persone. Un obbligo di manifestare la grazia e la carità dove dovute. Ma non di negare la validità delle differenze definite dalla legge di Dio che separano il credente dal non credente.

In nome della tolleranza il credente è chiamato a tollerare qualsiasi cosa. Perché il non credente non tollererà nulla.  Questo significa vivere alle condizioni del non credente. Ciò significa che viene negata l’esistenza dell’ordine biblico, perché tutto deve essere livellato verso il basso. E in un ambiente come questo, il  cristianesimo biblico, la vera chiesa, e i santi credenti avranno immense difficoltà di sopravvivenza.

Quindi vi richiamo amati miei, a perseguire la pace e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore.

Preghiamo.


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