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Lezione 5 – Deuteronomio 

Dr. Joe Morecraft III

Il nostro testo dalle Scritture oggi è Deuteronomio 28. Un paio di brani da questo grande capitolo. Preghiamo e chiediamo la benedizione del Signore sulla lettura e la predicazione della parola di Dio.

La prima sezione che leggeremo è 1-34. … poi versi 45-63 …

Quante persone oggi, voi reputate abbiano Deuteronomio come loro libro preferito della Bibbia? Ma è stato il libro preferito di Gesù. Egli ha citato il libro del Deuteronomio più di qualsiasi altro libro nella sua Bibbia. Di più perfino del libro dei Salmi. Non c’era nulla nel Deuteronomio che non gli piacesse. Amava questo libro. E lo fece il fondamento della sua vita, delle opinioni che aveva, della sua visione delle cose. Infatti, potremmo dire che il tema della predicazione di Gesù era esattamente il tema del libro del Deuteronomio. In Matteo 22 fu chiesto a Gesù: “Maestro, qual è il grande comandamento della legge?” E Gesù rispose: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. E tutto questo è una citazione dal libro del Deuteronomio 6:5. Dunque, questo libro ebbe su Gesù un impatto talmente grande che proprio il tema del libro del Deuteronomio divenne il tema del suo insegnamento etico.

Di fatto un commentatore che ho letto questa settimana ha detto che il libro del Deuteronomio è il libro più importante del VT dal punto di vista della rivelazione di Dio all’uomo. È uno dei libri più citati e che ha il maggior numero di riferimenti nel NT, quasi 200 volte. Dio non è cambiato. Neppure la natura umana è cambiata. Fin dai giorni di Mosè nel libro del Deuteronomio i principi basilari che regolano la relazione tra Dio e l’uomo e tra uomo e uomo sono gli stessi oggi di quelli che erano quando Mosè si trovava nelle pianure di Moab e il libro del Deuteronomio fu scritto.

Perciò è ovviamente un libro di vitale importanza per noi oggi. Eppure, allo stesso tempo affermerei che  la maggior parte dei cristiani conservatori direbbero che il Deuteronomio, quanto Genesi, Esodo, Levitico e Numeri sono libri intesi per altri tempi; e un’altra epoca; e un altro popolo; e un’altra dispensazione. Noi viviamo nell’epoca del vangelo. Essi vivevano nell’epoca della legge. Noi abbiamo il NT ed essi avevano il VT. Essi erano sotto il vecchio Patto. E noi siamo sotto il Nuovo. E il vecchio è divenuto obsoleto ed è stato abrogato. Ora, benché questo modo di interpretare la Bibbia sia popolare oggi in Italia, quella prospettiva vi impedirà di comprendere la Bibbia. Quella prospettiva vi impedirà di comprendere il Signore Gesù Cristo. Gesù è venuto sulla terra per mandare ad effetto, per implementare proprio il capitolo che abbiamo letto questa mattina. E se non comprenderete questo di Gesù Cristo voi traviserete la sua intera missione in questo mondo.

Anziché essere in contraddizione con ciò che siamo, dove siamo e cosa crediamo, ciò che Dio insegnò al suo popolo nel Deuteronomio come in Genesi, Esodo, Levitico e Numeri, fluisce direttamente dentro al Nuovo Patto nel Signore Gesù Cristo. Voi ricorderete, e noi potremmo citare uno di molti passi, in Ebrei 8 per esempio. Andate lì con me verso la fine del Nuovo Testamento. In Ebrei 8 dove lo scrittore del libro agli Ebrei sta spiegando come il nuovo patto di Geremia 31 applichi ai cristiani oggi, egli dice al verso 8ss.di Ebrei 8:

“Dio infatti, rimproverandoli, dice:

«Ecco, vengono i giorni che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto, non come il patto che feci con i loro padri, nel giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese di Egitto, perché essi non sono rimasti fedeli al mio patto, ed io li ho rigettati, dice il Signore. Questo dunque sarà il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. E nessuno istruirà piú il suo prossimo e nessuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Poiché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande di loro,

perché io avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò piú dei loro peccati e dei loro misfatti»”.

Ora qui voi avete lo scrittore della lettera agli Ebrei che dice: questo è ciò che rende meraviglioso vivere ora sotto il vangelo anziché vivere sotto il VT per quanto grande esso sia stato. Egli dice: la bellezza di ciò è che nel VT essi avevano la legge di Dio scritta su pietra; ed ora, ai giorni del vangelo noi abbiamo la stessa legge, quelle stesse leggi, scritte nei nostri cuori. Così che ora noi abbiamo non solo qualcosa di oggettivo come criterio di giusto o sbagliato a cui conformare le nostre vite, ma abbiamo anche quelle stesse leggi scritte nei nostri cuori cosicché adesso noi amiamo fare ciò che dobbiamo fare. E noi amiamo osservare e obbedire le leggi che Dio scrisse su pietra ai tempi di Mosè. Vedete quindi che non c’è qui contraddizione. Egli dice, e questo è uno scrittore del VT, Geremia che è citato in Ebrei 8, e per quanto concerne Geremia, c’è una sola legge, e questa è la legge di Mosè. E Dio dice: Io scriverò le mie leggi che leggete in Deuteronomio e Numeri e così via, Io scriverò quelle leggi nei cuori e nelle menti del mio popolo nell’epoca cristiana in modo che non avranno quella religione tipo montagne russe che Israele ebbe nel VT. Ma io darò loro stabilità nella loro obbedienza. E coerenza nella loro obbedienza. Perché nei loro cuori essi avranno amore per me. E amore per i miei comandamenti sulle loro vite.

E dunque non c’è un VT per i Giudei e un NT per i cristiani. C’è una Bibbia per i cristiani. Perché c’è un solo Patto. C’è una sola famiglia di Dio. C’è solo un legame d’amicizia. E questo è stato ed è ora solo nel Signore Gesù Cristo. Ora, permettevi che vi insegni un po’ di teologia. C’è un solo legame pattizio ed è insegnato dalla Genesi all’Apocalisse. E voi ed io siamo amici di Dio a motivo del fatto che Dio si è legato a noi nel Signore Gesù Cristo e ha fatto un patto con noi. Ma quel legame d’amicizia, quel patto con tutte quelle ricche promesse ha due amministrazioni. Ora ricordatevi proprio questo: un patto, due amministrazioni. Un patto, due dispensazioni. Un patto, due modi di applicare ai cuori delle persone le benedizioni di quell’unico patto.

Nel VT il modo in cui quel legame e tutte le sue benedizioni fu applicato alla vita dei credenti fu attraverso il sistema sacrificale. Le leggi cerimoniali. Il tabernacolo. Il sacerdote, la circoncisione, profezie, ogni genere di altri tipi e simboli che avevano come scopo di indicare verso il Signore Gesù Cristo. Cosicché quando Egli venne, quel modo divenne obsoleto. Ed ora c’è un nuovo modo per mezzo del quale Dio amministra quelle ricche benedizioni pattizie e questo legame pattizio nella vita dei credenti. Sono più semplici. Molto più semplici. Meno elaborate. Ma sono molto più potenti. Basta leggi cerimoniali. Basta tabernacoli, sacerdoti, sistema sacrificale. Tutto quel che abbiamo ora è la predicazione della parola di Dio. E i sacramenti del battesimo e della santa cena. Tutto qui.

Ma ciò che abbiamo è molto più potente benché meno elaborato e molto più semplice. Molto più potente del modo in cui le benedizioni di Dio venivano amministrate al popolo di Dio nel VT. È una benedizione più grande essere vivi oggi sotto il vangelo di quanto lo fosse nel VT per quanto grande esso sia stato. E perciò, quando leggete il libro del Deuteronomio, il libro preferito di Gesù, non leggetelo come qualcosa che non vi appartiene. Che non è applicabile a voi. È un libro per cristiani. È un libro per i discepoli del Signore Gesù Cristo.

Ora, qual era il suo scopo? Perché Dio ha fatto scrivere a Mosè il libro del Deuteronomio? Ebbene, dovete comprendere il contesto storico. Quarant’anni prima Dio aveva liberato Israele dall’Egitto. Essi peccarono, ricevettero la legge di Dio al Monte Sinai, e poi si ribellarono contro Dio. Così dovettero vagabondare nel deserto finché la generazione incredula morì tutta. E tutti i giovani e i bambini crebbero ad essere adulti e a maturità spirituale e morale. I 40 anni erano passati adesso. Ed essi sono nelle pianure di Moab. Appena fuori la terra di Canaan, la terra di Palestina che Dio comandò loro di invadere e conquistare. E di occupare e stabilirvisi. Così il vagabondare nel deserto è finito e sono proprio sul confine. Il libro del Deuteronomio ora si concentra sul futuro. Queste cose non sono avvenute ancora. Ma il libro anticipa la conquista dei Cananiti. L’occupazione di questo intero territorio. E in esso la creazione di un ordinamento pio. E perciò Dio istruì Mosè di dare al popolo il libro del Deuteronomio per mostrare loro come camminare in obbedienza davanti a Dio, in modo pratico, giorno per giorno, affinché vivessero a lungo su questo territorio. Affinché trionfassero nella loro conquista. E affinché fossero in grado lungo le generazioni di godere le ricche benedizioni di pace, prosperità e rettitudine e sicurezza che Dio aveva promesso di dare al suo popolo fedele nella terra di Canaan.

E Mosè da loro la legge di Dio per compiere questo scopo. Guardate il primo capitolo di Deuteronomio e lasciate che vi mostri una parola interessante. Queste leggi, quando le leggete, non sono proprio come alcune delle leggi che leggete in Numeri e Levitico. Quando leggete alcune di quelle leggi vi sembra che siano indirizzate a dei giudici. E lo sono. Ma ora, quando giungete al libro del Deuteronomio queste leggi hanno un carattere pratico. Vedete perché in Deuteronomio 1:5 “Al di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge…” Spiegare, che è ciò che io faccio quando predico la Bibbia. O qualsiasi altro predicatore che predichi la Bibbia. Prende un testo e lo spiega, così si ha un’esposizione della legge di Dio. Mosè ora è incaricato da Dio di esporre e spiegare e applicare e precisare la legge di Dio in modo che il popolo di Dio la comprenderà. Talché il libro del Deuteronomio non è semplicemente una ricapitolazione, una riformulazione della legge di Dio che si trova altrove nei libri di Mosè, ma è invece una descrizione etica, una spiegazione pratica e una implementazione del contenuto essenziale di ciò che Dio richiede dal suo popolo pattizio che ha salvato per grazia.

E il libro del Deuteronomio enfatizza drammaticamente non solo come questa legge debba governare ogni area del vostro comportamento, e delle vostre relazioni interpersonali. Ma dà anche prominenza al fatto che questo ha un’applicazione spirituale perché la legge di Dio deve essere obbedita nel cuore mentre governa ciò che avviene nella vita interiore di un uomo, di una donna o di una giovane persona. E in Deuteronomio si vede pure un ulteriore sviluppo di quelle istituzioni che sono così essenziali per una società pia. E così leggerete molto di principi che regolano la vita della chiesa, e che regolano la vita delle corti di giustizia  e delle istituzioni politiche e civili.

Deuteronomio è basilarmente una raccolta degli ultimi discorsi di Mosè ai figli di Dio  poco prima che invadessero la terra di Canaan. Il primo discorso che registra è i capitoli 1-4, e in quella sezione Mosè comincia il libro con un ripasso della storia d’Israele e del suo significato. Ed egli rammenta a Israele il vangelo della grazia, e i potenti atti di Dio, che Dio ha compiuto a favore del suo popolo per redimerli.

Il secondo discorso si trova nei capitoli 5-26. E nel capitolo 5 c’è il secondo posto nel VT in cui sono menzionati i Dieci comandamenti dati in Esodo 20. In questi capitoli avete una spiegazione della legge di Dio e della sua importanza per il popolo di Dio. Ora vorrei indicare qualcosa di molto ovvio. Il primo discorso concerne il vangelo. Il secondo discorso concerne la legge. Talché la legge di Dio è data ad un popolo che crede il vangelo. Che se credete il vangelo, allora siete liberi e abilitati e obbligati ad obbedire le leggi di Colui che vi ha salvati dai vostri peccati.

Ora veniamo alla terza sezione che è quella su cui ci concentriamo stamattina: i capitoli 27-30 che sono un tempo di rinnovamento del patto e di ri-dedicazione del popolo di Dio quando stanno per cominciare la loro invasione di Canaan. E l’ultima sezione, i capitoli 31-34 contengono le ultime parole di Mosè, il grande cantico di Mosè. E il suo discorso di commiato prima di morire e prima che Giosuè assuma il comando d’Israele per invadere Canaan. C’è un fondamento, un filo conduttore, un tema di fondo che se non ne terrete conto quando leggete il libro del Deuteronomio ne mancherete il punto, come per ogni altro libro della Bibbia. Noterete che in tutte quattro le sezioni compare la parola ‘patto’. E questo è stato fatto apposta. Perché a meno che leggiate un capitolo della Bibbia o un versetto della Bibbia consapevoli del fatto che il tema di fondo e lo scopo e il fondamento di quel versetto è il patto di Dio, voi traviserete la Bibbia.

E ‘patto’ cos’è. lasciate che vi dia una definizione funzionale: l’eterno legame di amicizia che Dio stabilisce col suo popolo nel Signore Gesù Cristo.  Questo è il tema del Deuteronomio. Jehowah è il Dio d’Israele. E Israele è il popolo di Jehowah. E Dio ha legato quel popolo a se stesso come amici mediante il patto. Lungo le generazioni. E il tema è importante, poiché Dio ha fatto di queste persone amici suoi nel Signore Gesù Cristo giù lungo le loro generazioni. Ora questa è una particolarità che distingue il presbiterianesimo dalla altre forme di Protestantesimo. Nelle altre forme di Protestantesimo l’enfasi è sugli individui singoli. E la relazione con singoli individui. Mentre l’enfasi del Deuteronomio è nel nostro retaggio e sulla benedizione di Dio alle famiglie lungo le loro generazioni.

Andate a Deuteronomio 5:2. Qui c’è uno dei versetti più presbiteriani di tutta la Bibbia. Quando qualcuno mi chiede: dammi un verso che provi il presbiterianesimo, questo è il primo posto in cui vado. E in Deuteronomio 5:2 è scritto: “E il Signore nostro Dio stabilì con noi un patto in Horeb”. E qui c’è la prova. Dove? “E il Signore nostro Dio stabilì con noi un patto in Horeb” prova il presbiterianesimo? Certo. Dov’è Horeb? Horeb è un altro nome per il Monte Sinai. Quanti anni prima Dio aveva stabilito un patto con Israele al Monte Sinai? 40 anni. Chi era morto da allora? Ogni adulto che era stato al Monte Sinai era morto. Le sole persone che erano state lì a questo punto del tempo, 40 anni dopo, erano coloro che o erano neonati, piccoli bambini, o che non erano nati ancora. Ne erano nati molti in quei 40 anni. Eppure coloro i quali in linea di massima non erano nemmeno stati lì ad Horeb, che non erano stati presenti al Monte Sinai se non da piccoli bambini, dicono: il Signore ha stabilito un patto con noi. 40 anni fa, non eravamo nemmeno là. O se c’eravamo eravamo piccoli bambini.  Lo vedete, questo legame d’amicizia che Dio stabilisce col suo popolo procede lungo le generazioni del popolo di Dio.

Permettetemi di darvi un altro testo. Andate a Deuteronomio 29 e qui c’è un altro grande versetto. Qui sono tutti riuniti per rinnovare il patto, l’intera congregazione. E nel verso 14 sta scritto: “Non con voi soltanto io faccio questo patto e questo giuramento, ma tanto con chi sta qui oggi con noi davanti all’Eterno, il nostro Dio, quanto con chi oggi non è qui con noi”. Ora, a chi pensate si stia riferendo quando dice: quanto con chi oggi non è qui con noi? Quelli che erano ancora solo nell’immaginazione dei loro papà. Questo è quanto. Voglio dire che non erano ancora stati concepiti. Sono generazioni future del popolo di Dio. E pure sono inseriti in queste promesse pattizie che Dio stabilisce col suo popolo lungo le generazioni. E a motivo di questo legame di Dio col suo popolo, il popolo di Dio nel VT è chiamato lì assemblea di Dio. Che è la parola del VT per la chiesa di Dio. Erano considerati la proprietà cara a Dio. Erano un popolo santo al Signore. Dio era il loro redentore. E quest’amicizia che Dio stabilisce con loro era radicata nel suo amore verso di loro.

Il Deuteronomio dice parecchio di come Dio sia il Padre del suo popolo. Di come Dio fa questo o fa quello per loro perché li considera un figlioletto. Ed Egli ha per loro quest’affetto paterno. Per esempio in 14:1 è scritto: “Voi siete figli dell’Eterno…” in 32:6 è scritto. “Non è lui tuo padre, non è lui che ti ha fatto e formato?” Mi è stato insegnato al seminario che la paternità di Dio è un’idea distintamente neotestamentaria. Che non compare mai nel VT. Sembrerebbe che non abbiano mai letto il libro del Deuteronomio. Andate a De. 7: 6-11 …. Egli dice: Obbedite a Dio. Perché? Perché Dio vi ama. Perché Dio è vostro padre, perché da tutte le nazioni del mondo ha scelto voi per essergli figli. Non perché eravate una nazione grande e potente e poteva essere orgoglioso di avervi come figli. Non perché c’era qualcosa di valore o qualche merito in voi che anzi eravate il più piccolo e il più patetico di tutti i popoli. Ma Dio ha scelto di effondere il suo amore su di voi, e da tutte le nazioni del mondo vi ha fatto suoi malgrado siate indegni. Perciò obbeditegli perché vi ama.

Ora, vi ricorderete che quando abbiamo parlato del Levitico abbiamo detto che lì la parola amore compare solo due volte. Ebbene, non è così col Deuteronomio. Nel Deuteronomio la parola amore compare diverse volte. Almeno 15 volte. E Deuteronomio ci dice che il principio su cui poggia la relazione pattizia che abbiamo con Dio è l’amore. Perché siamo legati a Dio? Perché ci ha amati. Perché siamo il popolo speciale di Dio? Perché ci ha amati. Come dobbiamo rispondere a questo Dio per averci fatto suoi? Amandolo a nostra volta. Dio nella sua sovranità e nella sua grazia ha fatto di noi l’oggetto del suo amore, benché siamo indegni. E ora dobbiamo amarlo per questo, per chi Egli è, e per quel che ha fatto per noi. Con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra forza, con tutto il nostro corpo. E dobbiamo amare le altre persone come noi stessi.

E poi Mosè procedette a  spiegare con cura la legge di Dio per mostrarci come esprimere in nostro amore per Dio. E come esprimere il nostro amore l’uno per l’altro nella vita quotidiana. Ci sono infatti due grandi enfasi riguardo all’amore di Dio nel libro del Deuteronomio. Una è che Dio non deve avere rivali. Ci è comandato di amare Dio con tutto il nostro cuore. Il primo Comandamento dice: Non avrai altro Dio all’infuori di me. Non ci può essere nulla nella nostra vita che desideriamo con maggiore o eguale intensità di quanto desideriamo amare e servire il Dio vivente. E la seconda cosa che nel libro del Deuteronomio Mosè enfatizza riguardo all’amore per Dio è che è declinato in tre tempi. Uno passato, uno presente ed uno futuro. E questo è uno studio che ha una sua importanza. Perché ci sono svariati versetti per ciascuno di questi tempi che ci mostrano cos’è l’amore.

L’amore nel libro del Deuteronomio non è meramente una qualche gelatina impalpabile che non si può afferrare. È concreto. È pratico. Per esempio, al tempo passato dell’amore il Deuteronomio dice: l’amore ricorda Dio e le sue opere potenti. L’amore ricorda. Prendete una concordanza biblica e controllate quante volte nel libro del deuteronomio compare la parola: ricorda. Per esempio nel capitolo 6:10-12 … Guardati dal dimenticare. Continuamente dice ricorda, ricorda, ricorda. Non dimenticare, non dimenticare, non dimenticare. Perché l’amore per Dio ricorda, tiene a mente. Consapevolmente ricorda ciò che Dio ha fatto per noi per farci suo popolo. L’amore ha un tempo presente. E troverete un’altra frase interessante attraverso tutto il libro del Deuteronomio. E quella parola è: ascolta. L’amore ascolta Dio. L’amore ascolta la parola di Dio. Recepisce con amore e obbedienza. Capitolo 8:20 “Perirete come le nazioni che l’Eterno fa perire davanti a voi, perché non avete ascoltato la parola dell’Eterno, il vostro Dio”.

Guardate al capitolo 30: 19-20 “Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti, e possa amare l’Eterno, il tuo DIO, ubbidire alla sua voce e tenerti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni, affinché tu possa abitare nel paese che l’Eterno giurò di dare ai tuoi padri, ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe”. E dunque cosa significa amare Dio? È ascoltare la sua voce obbedientemente. E infine quel’è il tempo futuro dell’amore? E questo compare continuamente nel Deuteronomio. L’amore possiede l’eredità di Dio. L’amore crede le promesse di Dio. L’amore edifica la vita su di esse. E l’amore cerca di possederle. Che quando Dio fa una promessa al suo popolo, l’amore la crede. E cerca di farla sua. E di sperimentarne la realtà nella propria vita. 1:8 “Ecco, io ho posto il paese davanti a voi; entrate e prendete possesso del paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri, ad Abrahamo, Isacco, e Giacobbe, a loro e alla loro discendenza dopo di loro”

Ora questo ci conduce al grande capitolo 28. Che ha un capitolo parallelo in Levitico 26. Questo pomeriggio, o questa settimana, leggeteli tutti e due insieme. Deuteronomio 28 è stato descritto come una magnifica dichiarazione delle benedizioni e maledizioni pattizie di Dio. E in questo capitolo, in particolar modo nella prima parte, Dio promette ad Israele che saranno riccamente benedetti in ogni parte della loro vita. E promette queste benedizioni per confermare loro il suo patto, Per manifestare la sua fedeltà alle sue promesse. E per incoraggiarli e motivarli nel momento in cui stanno per entrare nella terra di Canaan per prenderne possesso e viverci.

Ora una caratteristica di queste benedizioni che abbiamo letto poco fa è che sono visibili. Sono cose che potete vedere. Di fatto, sono cose che i vostri nemici possono vedere. E riconoscere le benedizioni benché lo detestino. Guardate per esempio De. 28:10 “Così tutti i popoli della terra vedranno che su di te è invocato il nome dell’Eterno e ti temeranno.” Ciò significa che se siete fedeli al Signore anche le nazioni non credenti vedranno queste ricche benedizioni che sono descritte in Deuteronomio 28. Ebbene, qual è il punto? Il punto è che queste benedizioni non sono meramente interiori, spirituali. Sono pubbliche. Sono materiali. Sono sociali. Sono benedizioni che fanno differenziare chi osserva il patto da chi trasgredisce il patto. Non solo nell’eternità. Ma anche nel tempo e sulla terra.

Ci sono persone che fanno un’errata distinzione tra il VT e il NT a questo riguardo. E cioè nel VT Dio promette al suo popolo benedizioni fisiche  materiali. Nel NT Dio promette al suo popolo benedizioni spirituali. Non è per niente così. In entrambi il Vecchio e il Nuovo Testamento Dio promette di benedirli spiritualmente e materialmente. E nel NT Dio promette di benedire il suo popolo spiritualmente e materialmente, fisicamente e socialmente. Per esempio dice in Efesini 6 “Figli, obbedite ai vostri genitori”. Perché la Bibbia dice ‘onora il padre e la madre’. È il primo comandamento con promessa che possiate vivere a lungo sulla terra. Ecco qui una promessa fisica. E quindi qual è la differenza tra il VT e il NT? È questa: nel VT Dio promette al suo popolo benedizioni spirituali, materiali, fisiche e sociali. E Nel NT Dio promette benedizioni spirituali, materiali, fisiche e sociali in abbondanza. In super abbondanza. In abbondanza infinita. Ma tenete a mente che sono benedizioni che si possono vedere.

Ora, la struttura del capitolo 28 del Deuteronomio. È ovviamente diviso in due sezioni. La prima sezione è costituita dai primi 14 versetti dove avete le promesse delle benedizioni di Dio. E poi, coi versetti da 15 a 68 avete la minaccia delle maledizioni di Dio. Avete dunque 14 versi sulle benedizioni. E poi più di 50 versi sulle maledizioni. Direte. Ebbene è assai difficile vendere una cosa così nel mondo moderno. Non l’ho scritta io. Tenete a mente solo questo. Non l’ho scritta io. Nessuno in questo secolo l’ha scritta. Proviene da Dio stesso. E se avete un problema col fatto che quelle negative siano di più di quanto possiate apprezzare, è con Dio che avete il problema.

Ora, qual è il punto di tutto ciò? Se scorderete qualsiasi altra cosa vi dirò oggi, questa è quell’una cosa che non voglio dimentichiate. Intendo dire che il punto di Deuteronomio vorrei che lo scriveste in grassetto. Corsivo grassetto. Sottolineato, evidenziato in giallo e con asterischi ai due margini. Voglio che non dimentichiate il punto di Deuteronomio 28. È una delle verità più importanti che potrete imparare. È una delle verità più importanti da imparare per quel che riguarda la vita. E per quel che riguarda come Dio si relaziona con noi ogni giorno. Comprendere il punto del Deuteronomio è essenziale per il modo in cui guardiamo alla vita in questo mondo. Ed è essenziale alla nostra intera relazione con Dio. Ed è essenziale per una corretta progettualità e previsione del futuro dei nostri figli. E questa fondamentale, semplice verità è questa: Dio impartisce le sue benedizioni e le sua maledizioni nelle nostre vite quotidiane nei termini dell’obbedienza o disobbedienza di ciascuna persona alla legge di Dio. Fatemelo dire di nuovo. Dio porta le sue benedizioni e le sue maledizioni nelle nostre vite quotidiane nei termini dell’obbedienza o della disobbedienza alla legge di Dio di ciascuna persona.

In altre parole, se oggi obbedite il Signore, Dio vi benedirà. Se disobbedite il Signore, vi maledirà o castigherà. Ora io lodo il Signore perché in tutti i suoi modi d’agire col suo popolo c’è un elemento di grazia. Perché noi non meritiamo alcuna ricompensa da Dio per la nostra bontà perché non siamo buoni abbastanza. Ma Egli ci benedice per pura grazia. Qualsiasi tipo di maledizione o punizione o castigo che riceviamo in questa vita, per quanto faccia male, non sarà mai quanto ci meritiamo. Perché Dio è un Dio di grazia. Ma nondimeno Dio impartisce le sue benedizioni e le sue maledizioni nella nostra vita quotidiana nei termini della nostra obbedienza o disobbedienza alla legge di Dio. Volete un buon brano nel NT che dica questo? Voglio dire, è nel VT molto chiaramente. Ma vi darò un testo nel Nuovo. Galati 6: 7-9 Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà. Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito. dallo Spirito raccoglierà vita eterna. Or non veniamo meno nell’animo facendo il bene; se infatti non ci stanchiamo, raccoglieremo a suo tempo.

E che cos’è che raccoglierete? Raccoglierò quel che tu hai seminato? Raccoglierò ciò che ho seminato. E se semino secondo la carne raccoglierò corruzione. E se semino secondo la Spirito Santo, raccoglierò le benedizioni della vita eterna. Dio amministra le sue benedizioni e le sue maledizioni alle nostre vite nei termini della nostra obbedienza o disobbedienza alla sua legge. Questo significa che c’è una struttura d’ordine nella vita. Questo significa che c’è una certa prevedibilità nella tua vita. Perché c’è una prevedibile relazione tra la tua obbedienza a Dio e la sua benedizione su di te. E c’è una prevedibile relazione tra la tua disobbedienza a Dio e la sua maledizione su di te. C’è un ordine. Non è in modo casuale. Non è il caos. C’è una prevedibilità nella vita. Tu obbedisci il Signore. Tu ti aspetti benedizioni. Tu disobbedisci il Signore. Tu ti aspetti castigo. Questa è la modalità di vita che c’è nella chiesa del Signore Gesù Cristo.

Dio non limita l’amministrazione delle sue benedizioni e delle sue maledizioni alla vita in cielo. Egli amministra quelle benedizioni e maledizioni proprio qui. E un altro testo del NT, 1 Timoteo 4:8, “ma esercitati nella pietà, perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.” Lasciate che vi dia il frammento di una citazione di Gary North. Egli ha detto: “il carattere etico della tua vita incide sulle tue condizioni esteriori”. L’amore di Dio nel tuo cuore, o la sua mancanza. L’obbedienza della tua vita o la sua mancanza, determineranno la natura delle condizioni della tua vita. Molte persone odiano questa prospettiva oggi, dice Gary North, perché odiano con tutto il loro cuore la legge del VT. Più ancora di questo, essi odiano l’idea delle benedizioni  e maledizioni di Dio nella storia nei termini della sua legge, “Perché tale visione delle sanzioni costringerebbe i cristiani ad essere moralmente responsabili nell’applicare la legge di Dio ai dettagli della vita. Ci renderebbe responsabili di predicare pubblicamente le conclusioni della legge, e ci farebbe responsabili di applicare (implementare) la legge di Dio dovunque possibile. Di fatto, il motivo per cui questa visione del Deuteronomio è odiata è perché renderebbe i cristiani responsabili per ciò che succede nella società”.

La responsabilità su questa scala è ciò che la cristianità moderna ha cercato di evitare per oltre un secolo. E con ciò abbiamo perso la nostra nazione. Non perché qualcuno è riuscito a portarcela via, ma perché noi l’abbiamo arresa. E l’abbiamo passata a loro. Se il vostro carattere etico è direttamente connesso alle condizioni sociali, politiche, economiche della vostra vita e della vostra cultura, se questo è vero allora questo significa che come cristiani siamo responsabili per le condizioni in cui versa l’Italia. Permettetemi di applicare questo concetto in modo specifico, voi controllate le vostre risposte emotive a questa questione e saprete se siete stati influenzati da una prospettiva su Deuteronomio 28 meno che biblica. Siete pronti? Voi ed io abbiamo responsabilità di qualche sorta per i medici che praticano aborti? È il sangue di qualcuno di questi bambini sulle nostre mani? Dio impartisce le sue benedizioni e le sue maledizioni nella vita delle persone nei termini della loro obbedienza o disobbedienza alla legge di Dio.

Ora, Deuteronomio 28. ovviamente tutto ciò che abbiamo il tempo di fare è dare un veloce schizzo espositivo.  Ma vorrei ricordarvi a chi è rivolto questo grande capitolo. I primi 14-15 versetti meravigliosi da leggere, facili da leggere, dilettevoli da leggere. I versetti da 15 a 68 sono per chiunque di noi una lettura terribile, spaventosamente solenne. Così, ciò che ci piacerebbe pensare è: bene, i primi 15 versetti sono per noi che amiamo il Signore. E gli altri 50 o giù di lì sono per i pervertiti, gli assassini gli adulteri e tutti quelli di quel genere. Nossignore. Amati, l’intero 28° capitolo del Deuteronomio è diretto a chiunque porti il segno del patto. Nel vecchio patto era la circoncisione, oggi il battesimo. Deuteronomio 28 è diretto a ogni persona battezzata nel mondo. Chiunque sia stato battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è destinatario del 28° capitolo del Deuteronomio.

Vediamo cosa succede quando siete battezzati. Quando sei battezzato Dio ti colloca in un reame, un mondo di speciali benedizioni di Dio e di sue speciali maledizioni. E se vivi in un modo che è fedele e coerente, anche se non sarà mai perfetto in questa  vita, se vivi in un modo che è fedele coerente con ciò che il battesimo significa, Dio ti dichiara suo proprio. Tu gli appartieni. Tu devi vivere nei termini della sua legge, in qualità di persona che Egli ha inserito nel patto, e sulla quale Egli pone il suo amore. E che tratta come un figlio, che se quindi vivi in modo coerente con ciò che il tuo battesimo simbolizza, ci sono in serbo per te delle speciali benedizioni di Dio per questa vita e per quella a venire. Questo non accadrà mai a persone non battezzate, non ordinariamente. Ma se sei battezzato, e vivi in maniera che contraddice ciò che il tuo battesimo significa, come se tu appartenessi a te stesso, come se tu non appartenessi a Dio, come se il tuo metro fosse la tua volontà, e la tua preferenza, e il tuo impulso, anziché la parola di Dio, se vivi in ribellione a Dio, e in disobbedienza alla sua parola, allora ascolta: ci sono in serbo per te le speciali maledizioni di Dio, più intense e più severe di quanto sperimenterà mai una persona non battezzata.

Questo passo è dunque rivolto a noi. Se sei stato battezzato è rivolto a te. Qual è lo scopo di queste meravigliose benedizioni? Ebbene, se esaminassimo queste benedizioni e non abbiamo il tempo di farlo, ma leggetele, troverete che in queste benedizioni che Dio promette al suo popolo c’è tutto ciò di cui Israele avrebbe avuto bisogno per conquistare, occupare e stabilirsi in Canaan. Nulla sarebbe mancato loro di tutto ciò di cui avrebbero avuto bisogno per edificare una civiltà pia nella terra di Canaan. Quando pensiamo a queste benedizioni e le  esaminiamo, possiamo applicarle a noi stessi.  Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per riprenderci la nostra nazione e ricostruire una società cristiana sulla nostra terra, è qui e ci è offerto attraverso l’obbedienza e le benedizioni di Dio. Ciascuna di queste benedizioni promesse sono testimonianze dell’amore di Dio per noi. Riguardano la salute. Riguardano il benessere. Dio si preoccupa di queste cose nella nostra vita. E perciò, quando Dio ci benedice lo fa allo scopo di darci un assaggio del suo amore per noi.

Queste promesse di benedirci sono motivi di obbedienza. Ci motivano, se abbiamo fede. Dio ci ha dato la sua legge affinché conoscessimo il nostro dovere. E ci ha dato tutte queste meravigliose promesse di benedirci in modo che fossimo più inclini a fare il nostro dovere. Come ha detto Calvino: Dio ci ha dato queste promesse per attrarci ad obbedirlo. E queste promesse hanno lo scopo di farci meditare sulla vita futura. Voglio dire, se Dio ha cura di noi e provvede per noi in amore così tanto e così abbondantemente e generosamente qui, quanto più abbondante sarà l’espressione del suo amore e delle sue benedizioni per noi quando moriremo e andremo in cielo. E notate che tutte queste benedizioni pattizie provengono da Dio, se ne nota l’enfasi ad ogni passo.

Cominciando al verso 1. “L’Eterno il tuo Dio ti innalzerà”, farà si che i tuoi nemici saranno sconfitti. Il Signore comanderà una benedizione su di te. Il Signore ti renderà stabile. Avete notato la natura comprensiva di queste promesse? Tutte queste benedizioni verranno su di te. Sarai benedetto nella campagna. Sarai benedetto nella città. Sarai benedetto quando entri, sarai benedetto quando esci. Il Signore comanderà una benedizione su di te in tutto ciò cui metti mano. Sono benedizioni ampie quanto la vita. Tutto ciò che è importante per un cristiano cade sotto la benedizione di Dio se sta vivendo in fedeltà a lui. E tenete a mente, e questo non sarà mai ripetuto abbastanza, che tutte quelle meravigliose benedizioni che Dio promette di elargire sulla nostra obbedienza, sono tutte immeritate. Che quando hai fatto tutto ciò che ti era possibile fare e hai fatto proprio il tuo meglio per Dio in questa vita, tu ed io abbiamo solamente fatto il nostro dovere, e rimaniamo servi disutili. Non pensate, miei cari, che Dio ci debba qualche cosa, per aver fatto il nostro dovere. Ma nella grazia egli promette di benedirci molto al sopra di quel che meritiamo.

Guardate ora il contenuto delle benedizioni. Tutto ciò che farò è menzionare solamente una frase per ciascuno di essi. Verso 1, la seconda parte del verso, Egli promette al popolo di Dio la leadership universale tra le nazioni del mondo. Nella prima parte del verso 4 promette matrimoni e famiglie forti e fruttuosi. L’ultima parte del verso 4 e verso 5 Egli promette produttività e prosperità economica per il popolo di Dio. Nel verso 7 Egli promette protezione dai nemici e vittoria sui nemici. Nel verso 9, stabilità e sicurezza come nazione santa. Nel verso 10 Egli promette al suo popolo rispetto universale da parte delle altre nazioni del mondo, e perciò pace universale. Nel verso 11, ulteriore prosperità economica. Nella prima parte del verso 12 Egli promette il tempo meteorologico a favore del popolo di Dio. Queste sono cose che si possono vedere. Nell’ultima parte del verso 12 Egli promette di dare senso al lavoro. Nel verso 12, nella parte finale, Egli promette che saremo una società libera dai debiti. Che gli altri prenderanno denaro in prestito da noi. Ma che noi non lo prenderemo in prestito da nessuno. E poi, nel verso 13, Egli promette che il suo popolo, se saranno fedeli, saranno sempre il capo e non la coda. Ciò significa che saremo sempre in una posizione di potere e di dominio, se cammineremo in obbedienza a Lui non saremo mai oppressi da alcuna tirannia, ma saremo sostenuti da Dio nella nostra libertà.

Se, dice, come credenti saremo obbedienti, e notate che sta descrivendo accuratamente il tipo d’obbedienza che riceve queste benedizioni. Non è un’obbedienza una volta sì e una volta no. Non è un obbedienza solo quando conviene. O un obbedienza alle cose facili, o quando ne abbiamo voglia. Notate che dice nel verso 1 “Ora se tu obbedisci diligentemente alla voce del Signore, il tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti prescrivo…” L’obbedienza che offriamo al Signore, se ci aspettiamo che ci benedica, deve essere diligente. Dobbiamo dedicarci ad essa. Dobbiamo avere cura nel cercare d’obbedirla. E se non stiamo obbedendo la legge di Dio diligentemente e con cura non la stiamo obbedendo affatto. Ma la nostra obbedienza deve essere anche propriamente motivata.

Deuteronomio 14:1 ricordatevi, dice, ‘che siete figli del Signore vostro Dio’, e dovete obbedire il Signore come figli. En passant dice anche che il Signore è la nostra madre. In 32:18 “hai trascurato la Roccia che ti ha generato e hai dimenticato il Dio che ti ha formato”. Le madri generano. Dunque qui nel libro del Deuteronomio Dio è il padre e la madre del popolo di Dio. Ed è a motivo di chi Dio è e per il motivo che siamo suoi, e perché Egli è degno di avere le nostre vite impiegate alla sua obbedienza, e specialmente perché Egli è nostro padre, gli obbediamo non solo per ottenere da lui le cose buone, ma perché è nostro padre gli obbediamo dal cuore con gioia e riconoscenza, e nel timore del Signore.

Poi, nei versi 16-68 avete la minaccia di queste maledizioni. Sono cose terribili. Vi ricordate a chi sono dirette. Sono dirette a persone che sono state battezzate dentro la chiesa, che non hanno dato ascolto alle chiamate di Dio più gentili a pentirsi. Queste maledizioni sono rivolte alle persone battezzate che non hanno dato ascolto ai più gentili richiami di Dio a pentirsi e a raddrizzare la loro vita. Richiami gentili che fa quando fa per te buone cose mentre tu stai vivendo in modi che non dovresti. E invece di colpirti ti benedice ancora di più. E tu invece di vergognarti e umiliarti vai avanti nel percorso di peccato che ti sei determinato di fare nella tua vita. E quando non cediamo a queste gentili chiamate di Dio a pentimento, allora possiamo aspettarci che ci cadano addosso queste severe maledizioni. Qual è il loro scopo?

Lasciate che vi dia due scopi per queste terribili maledizioni. Uno: sono motivi; non solo le promesse sono motivi per obbedire, ma anche le maledizioni lo sono. Le minacce divine giocano un ruolo importante nella vita dei veri credenti nel Signore Gesù Cristo. Dio usa minacce nella nostre vita nel modo in cui voi usate una onesta minaccia biblica nella vita dei vostri bambini. Dio usa minacce per mantenere un credente, credente, pentito, obbediente. Dio ci conosce. Dio sa quando motivarci con una promessa. E quando motivarci con una minaccia. Egli conosce i nostri cuori e sa che quando noi siamo particolarmente teneri e vulnerabili, Egli ci darà un bacio. Farà qualcosa di dolce  e di gentile per noi. E ciò ci motiverà ad essere migliori. Ma ci sono altri momenti in cui noi non ci sentiamo particolarmente deboli e vulnerabili e siamo presuntuosi e sicuri di noi stessi. E così Dio ha bisogno di minacciarci e di riportarci a terra. Comprendete dunque che Dio conosce me e voi. E sa cos’è necessario ai veri credenti per farci obbedienti. A volte ci promette cose. Altre volte ci minaccia con cose. Ed entrambi operano nelle vite dei veri credenti.

Ma c’è un secondo motivo per queste maledizioni, ed è per distruggere persone. Guardate, per esempio al verso 20 del capitolo 28: “L’eterno manderà contro di te la maledizione, la confusione e la disapprovazione in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni nelle quali mi hai abbandonato”. Verso 45: “Tutte queste maledizioni verranno su di te, e ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non hai ubbidito alla voce dell’Eterno, il tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi statuti che egli ti ha ordinato.” Perciò lo scopo di queste maledizioni non è semplicemente di castigare e di motivare i veri credenti al pentimento. Ma servono anche a purgare fuori dalla chiesa di Dio il vecchio lievito che infetterebbe l’intero impasto. Servono per effettivamente rimuovere e ridurre al nulla coloro i quali portano il segno del patto e che in rifiuto d’obbedienza porterebbero vergogna e corruzione al corpo intero. Qual’è la differenza tra essere maledetto ed essere castigato? Ebbene, Dio maledice l’indurito incredulo battezzato. Dio castiga il credente battezzato. Come si può riconoscere la differenza guardando queste cose? Non si può! Perché le maledizioni somigliano ai castighi e i castighi somigliano alle maledizioni. Ma Dio maledice un non credente in giudizio. Quando castiga un credente lo fa come un padre. Gli effetti di queste cose su una persona che sia un credente o che sia un non credente fa un mondo di differenza. Nella vita del credente, ciò che sembra una maledizione lo porta ad un senso di dipendenza e lo ri-attira alla grazia di Dio. Una maledizione che è la stessa cosa che un cristiano esperisce, nella vita del non credente lo può distruggere e portarlo in giudizio per i suoi peccati.

E notate che proprio come per le benedizioni, Dio è la fonte delle maledizioni. Il Signore manderà maledizioni. “L’Eterno farà sì che la peste si attacchi a te” , “L’Eterno ti colpirà con la consunzione”. Osservate il verso 63: “…prenderà piacere nel farvi perire e nel distruggervi, e sarete strappati dal paese che entri ad occupare.” Ricordate che vi ho detto che Levitico 26 è un brano parallelo? Andate a Levitico 26.23-28, anch’esso indirizzato a battezzati, che dice: “E se nonostante queste cose non vi correggete per tornare a me, ma continuate a comportarvi come miei nemici, anch’io diventerò nemico vostro, e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. E farò venire contro di voi la spada che seguirà la vendetta del mio Patto, voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico. Quando vi toglierò il sostentamento di pane, dieci donne cuoceranno il vostro pane in uno stesso forno e razioneranno il vostro pane, distribuendolo a peso, voi mangerete, ma non vi sazierete. E se nonostante tutto questo non mi darete ascolto, ma continuate a comportarvi come miei nemici, anch’io diventerò vostro nemico pieno d’ira e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati”. C’è una relazione coerente, preconizzabile alla luce della quale si può valutare la propria vita e il proprio futuro. Se tu, persona battezzata, vivi in ostilità a Dio, e cos’è ‘ostilità a Dio’? è non volergli obbedire! Allora Dio sarà ostile nei tuoi confronti. Calvino ha detto: Imparate questa lezione prima di doverla sperimentare. Ma l’ha detto con un linguaggio colorito. Ha detto: ‘Riceviamo la parola di Dio e ci serva da binocolo, da osservare i giudizi di Dio da lontano. E non continuiamo a persistere finch’Egli giunge al punto di eseguire il suo estremo rigore’. In altre parole. Tu guardi questi giudizi attraverso il binocolo della parola di Dio. Lo sai che sono là, e che stai andando in quella direzione. E tu li sperimenti, volgiti dal tuo peccato che li sta attirando e rinnova la tua obbedienza al Signore Gesù Cristo.

E poi notate in che cosa consistono queste maledizioni. Lasciate che ve le legga. Non prenderò neppure il tempo di leggere i versetti. Ecco alcune delle maledizioni che Dio porta sulla sua chiesa: sterilità, infertilità, disgregazione delle famiglie, collasso economico della società, lavoro insoddisfacente e ripetitivo, perdita della salute, spargimento di malattie maligne di proporzioni epidemiche, meteo sfavorevole, schiavitù e oppressione politica, totale distruzione della società, pazzia, perdita di direzione, rampante immoralità; furti; rapimenti; abbandono da parte di Dio; frustrazione totale; indebitamente in crescita; carestia, siccità e povertà; scomparsa del rispetto per i vecchi e per i giovani; comparsa del cannibalismo; guerra coi suoi orrori, collasso di dignità, raffinatezza e cortesia; perversione dei criteri morali; nuove e straordinarie piaghe, severe e perduranti, pauroso declino della natalità, perdita delle radici, perdita della capacità di riposare, perdita della salute e aumento della disperazione, vita di timori, ansietà, incertezze e paure, e schiavitù a nazioni straniere peggiore della schiavitù all’Egitto. Queste sono le cose che le persone battezzate possono esperire se apostatizzano e vivono in ribellione al Dio vivente, se rifiutano di sottomettere la loro vita alla sua parola e vivono in modo contrario a ciò che il loro battesimo significa.

Ora lasciatemi fare tre applicazioni e abbiamo terminato. Proprio come una persona o una società non può scegliere come Dio le benedirà, non può dire: Bene, amo tutte queste cose. Signore, voglio questa, questa e questa, come se sedeste sulle ginocchia di Dio e gli chiedeste cosa volete per Natale. Voglio questa benedizione, e questa benedizione, e quest’altra benedizione. Ma non voglio questa maledizione, quella maledizione e quell’altra maledizione. Proprio come una persona o una società non può scegliere come Dio li benedirà, così una persona o una società non può scegliere come Dio li maledirà. Dice Rushdoony: “Il mondo delle maledizioni e benedizioni non è preparato come un tavolo a buffet dove una persona può esercitare la sua libera scelta e prendere secondo i suoi gusti. In ogni momento Dio è sovrano ed Egli sceglierà per noi la nostra eredità ha detto il Salmista”, che sia di benedizione o che sia di maledizione.

Seconda parola di applicazione. È solo a motivo di Cristo che qualsivoglia benedizione ci perverrà. È solo a motivo di Cristo che tu ed io attraverso l’obbedienza sperimenteremo alcuna di queste meravigliose benedizioni. È stato Cristo e non noi a meritare per noi queste benedizioni. È Cristo che le amministra nella nostra vita. È Dio che ci benedice malgrado le imperfezioni della nostra obbedienza, in ragione dei meriti della vita e della morte del Signore Gesù Cristo. È cristo che ci perdona i nostri peccati e i nostri fallimenti e le nostre imperfezioni. E, amati fratelli e sorelle cristiani, mentre obbediamo le leggi di Dio nelle nostre vite e ci dedichiamo ad esse, ad avere maggior cura di quanta ne abbiamo avuta nel passato, lodiamo costantemente Dio per il Signore Gesù Cristo. Lodiamolo per il perdono delle nostra trasgressioni della legge. Lodiamolo per la sua pazienza con noi nel modo patetico che abbiamo di rispondere alla legge di Dio. E lodiamolo perché ci ha resi capaci per mezzo dello Spirito Santo quantomeno di cominciare a fare ciò che ci ha chiamati a fare.

Terza applicazione. Amministrando queste benedizioni e maledizioni pattizie nella chiesa, tra quelli che sono stati battezzati nel nome del Dio trino, il Signore Gesù Cristo purifica e rafforza la sua chiesa. Perciò, amati, siate grati per le benedizioni quando giungono su di voi o su qualsiasi altro nella chiesa. E lasciate che la gentilezza del Signore vi conduca a pentimento. E siate pure grati, benché sia più difficile, per le maledizioni e per i castighi quando ci raggiungono. E non disprezzate la disciplina del Signore, e non perdetevi d’animo quando siate da lui riprovati. Le sue benedizioni sui veri cristiani aumentano la nostra gratitudine e la nostra lode e ci provocano ad un amore più intenso e a una più coerente obbedienza. Le sue maledizioni sui veri cristiani ci inducono a vergognarci dei nostri peccati e a pentircene. E ci spingono a dipendere sempre più dal Signore Gesù Cristo per essere benedetti e rafforzati.

E questa breve parola finale è per i bambini del patto. Piccoli bambini, la cui età consenta di comprendere questa cosa, ai piccoli bambini della chiesa che sono stati battezzati nella loro infanzia, non conta quanto giovani o quanto piccoli siete, indipendentemente da quanto vivrete, non potete sfuggire il vostro battesimo. Non potete cancellarlo mai, che vi piaccia o no, e Dio non voglia che non vi piaccia. Voi vivrete il resto della vostra vita in quel mondo in cui Dio benedice meravigliosamente i cristiani fedeli e obbedienti, e dove Dio maledice in modo orribile coloro i quali si professano cristiani, ma vivono come non cristiani. Se voi decidereste mai, bambini del patto, se decidereste mai che il cristianesimo non fa per voi, non voglio più essere un cristiano. Io non gioco questa partita. Io non credo la Bibbia. La legge di Dio non è per me. Voglio una vita più facile, più popolare che mi  fa avere più amici, io vi dico, se quello è ciò che volete, non pensate che facendo quella scelta sfuggirete alle maledizioni di Dio. È troppo tardi, siete stati battezzati, e se scegliete un altro modo di vivere che quello dell’obbedienza alla Bibbia, sperimenterete maledizioni peggiori di chiunque altro all’inferno.

Dio non vi lascerà mai stare. Perciò non fatelo cominciare proprio con gli inizi della durezza e dell’ostilità. E io vi guardo voi giovani quando voi non ve ne accorgete neppure, e si può sempre dire quando un bambino sta crescendo ed è malleabile ed amichevole, e poi, improvvisamente comincia ad indurirsi. Smette di guardare agli adulti, e si può vedere il principio della durezza e della ribellione. Ascoltate: se siete ostili a Dio, Dio vi sarà ostile. E in quest’affare perdete voi. Lasciate che vi incoraggi a non farvi passare neppure per la testa di sfuggire al vostro battesimo. Dio è nostro padre, nostro salvatore e nostro re. Egli ci ama. Tenete dunque questi pensieri nella vostra mente: siate bambini fedeli e obbedienti, anche quando è difficile. Anche quando dovete prendere posizione da soli. Anche quando i vostri molti amici vi diserteranno perché vogliono peccare. State fermi in piedi, ditevi: io non posso vivere in quel modo; non posso pensare in quel modo; io non appartengo a me stesso. Io porto il marchio di Dio, e sarò fedele a lui. E allora tutte queste benedizioni saranno vostre.

Preghiamo…  Signore, queste sono parole non solo rinvigorenti ma solenni. Ti ringraziamo che davvero tu governi le faccende degli uomini. Ti ringraziamo che sei veramente coinvolto con le nostre vicissitudini ogni giorno della nostra vita, che non ci hai lasciati a noi stessi. Ti ringraziamo che hai fatto questo grande patto con noi, e che è basato sulla grazia mediante la fede in Gesù Cristo. Fa che non ci allontaniamo mai da lui, ma che guardiamo a lui per avere guida e forza; e come Mosè e i tuoi figli passarono attraverso un rinnovamento del patto, lì, sulle pianure di Moab, dove fu tagliato questo patto, possa la nostra comunione essere un tempo di rinnovamento del patto, di ri-dedicazione di noi stessi affinché diventiamo più attenti,  più diligenti, più motivati all’obbedienza della legge del nostro grande Dio del patto a onore e gloria del Signore Gesù. Nel suo nome ti preghiamo. Amen


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