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Lezione 2 – Esodo

La nostra lezione dalla Scrittura oggi si trova nel 11° capitolo dell’Esodo.

“Allora l’Eterno disse a Mosè: «Io farò venire ancora una piaga sul Faraone e sull’Egitto; dopo questa egli vi lascerà partire di qui. Quando vi lascerà partire, egli vi caccerà definitivamente da qui….”

Cosa succederebbe se a scuola  vi venisse assegnato il compito di scrivere una tesina, un documento formale per un esame. Sareste giudicati non solo sui contenuti, ma anche sulla forma. E avete cominciato la vostra tesina con la parola ‘e’. È  meglio che abbiate avuto una ragione molto, molto, molto buona per aver iniziato la tesi con la parola ‘e’. Perché è più che probabile che dovrete ripetere l’esame. Ma il libro di Esodo inizia con la parola ‘e’. Non nella vostra versione. Ma nella versione ebraica, come originariamente era stato scritto, il libro dell’Esodo inizia con ‘E’. Meglio che Mosè abbia avuto una buona ragione per iniziare un importante best seller con la parola ‘e’ . E, naturalmente, lui ha avuto una buona ragione. Perché il suo scopo era quello di collegare questo suo secondo libro con il suo primo best seller per dimostrare che il secondo è semplicemente una continuazione e un ampliamento del primo. Andate con me al 1° capitolo dell’Esodo e notate come comincia. Verso 1. “E questi sono i nomi ….. Giuseppe …. Vi ricorderete che questo è il modo in cui Genesi finisce. E poi elenca i nomi di tutte queste persone. C’erano 70 di loro. E poi nel versetto 7 notate come Mosè descrive la crescita di Israele in Egitto. “E i figli d’Israele furono fruttiferi, moltiplicarono copiosamente e divennero numerosi e si fecero straordinariamente forti, e il paese ne fu ripieno.” Ma poi nel versetto 8 si nota che sta maturando una crisi. “Ora sorse sopra l’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe” e il nuovo Faraone temeva Israele. E così notate nel versetto 9, “Ed egli disse al suo popolo: ‘Ecco, il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Orsù usiamo astuzia nei loro confronti, perché non si moltiplichino, non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi, e poi andarsene dal paese’”. Ma anche che non poteva fermare la loro crescita, versetto 12. “ma più li opprimevano, più essi moltiplicavano e si estendevano, per questo gli Egiziani giunsero a temere grandemente i figli d’Israele” Pertanto gli egiziani hanno aumentato drasticamente l’oppressione, e la schiavitù e il controllo, versetti 13 e 14. “E gli egiziani costrinsero i figli d’Israele a servire con asprezza, e amareggiavano la loro vita con una dura schiavitù, nei lavori d’argilla e di mattoni e ogni sorta di lavori nei campi. Li obbligavano  a fare tutti questi lavori con asprezza.” E così la scena è pronta per il resto del libro. Tra l’altro quelle 70 persone che scesero da Israele in Egitto durante i giorni di Giacobbe e di Giuseppe,  quelle 70 persone impiegarono solo 215 anni per crescere ad una massa di 600.000 uomini, più donne e bambini.

Ora, qual è lo scopo del libro dell’Esodo? In questo primo capitolo Mosè non solo prepara la scena, ma indica anche lo scopo per cui sta scrivendo il libro. E c’è un duplice scopo. Il primo è quello di mostrare la fedeltà di Dio che compie le promesse dell’alleanza  che ha fatto nel libro della Genesi, che il Dio di Mosè è il Dio di Abramo. In realtà Dio si presenta a Mosè e si rivela a Mosè presso il roveto ardente con queste parole, Egli dice in 3:6: Io sono il Dio di tuo padre, Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. E io sono il Dio che adesso nella tua vita Mosè e nella vita dei discendenti di questi uomini sta per essere fedele a ogni promessa che abbia mai fatto al mio popolo.

E le promesse specifiche vengono compiute. Per esempio in Genesi 15:12-21, Dio fa una promessa ad Abramo, e gli dice: I tuoi discendenti saranno forestieri in una terra che non è loro, dove saranno schiavi e oppressi per 400 anni. Ma io alla fine giudicherò quella nazione a cui sono schiavi. E quando verranno liberati essi se ne andranno con tutta la ricchezza d’Egitto. Si è avverato nel libro dell’Esodo. In Genesi 28:13-15 Dio dice, i tuoi discendenti diventeranno come la polvere della terra. E si diffonderanno  in ogni direzione. È quello che è successo a Israele in Egitto. In Genesi 35:9 è detto, re usciranno da voi. Grandi e potenti uomini come Giuseppe. Mosè non era un re, ma era un potente conduttore. E poi in Genesi 46 Dio dice: Io sono il Dio dei tuoi padri. Non abbiate paura di andare in Egitto. Poiché io lì farò di te una grande nazione. E io scenderò con te in Egitto. E sicuramente vi porterà indietro di nuovo alla terra che ti ho promesso. Quindi c’erano promesse specifiche che Dio aveva fatto al suo popolo nel libro della Genesi, che sono state specificamente compiute nel libro dell’Esodo, o comunque nel periodo di tempo di cui si occupa Esodo. E il punto è che non c’è una spaccatura tra di loro.

Oggi, un sacco di persone dicono, ebbene il patto che Dio fece con Mosè è  di un tipo diverso dall’alleanza stretta da Dio con Abramo. Nell’alleanza con Abramo Dio trattò con la gente mediante la fede. E solo la fede. Nella situazione di Alleanza che Dio ha fatto con Israele durante i giorni di Mosè, la relazione con Dio era basata sull’obbedienza della legge. E sulla base di buone opere. Non è affatto vero. Non c’è verità in quest’affermazione. C’è unità, c’è un fluire, una continuità tra Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè e poi lungo tutto l’AT fin dentro al NT. Che la Bibbia non deve essere suddivisa in vari segmenti, con un segmento che contraddice quello precedente. Ma la Bibbia piuttosto è uno sbocciare  e uno svilupparsi delle promesse di Dio al suo popolo in modo che Dio fa promesse a Adamo e poi espande quelle promesse a Noè. E poi le espande ancor più notevolmente ad Abramo e ad Isacco. E a Giacobbe, e a Mosè e a Davide. E poi sono tutte compiute nel Signore Gesù Cristo. Questo è il modo di leggere le Scritture. Che in esse c’è unità. In modo che si può iniziare con la Genesi, e, ricordate, Esodo inizia con una E. E ogni altro libro della Bibbia potrebbe iniziare con E. Ma non lo fanno. Ma che potevano. Perché sono la storia di un grande fluire, un fluire unificato di storia che comincia indietro tutta proprio all’inizio della corsa. E poi ci include in essa. Questo è il primo scopo del libro dell’Esodo, per insegnarci qualcosa della fedeltà di Dio. E l’unità di come tratta col suo popolo nel Patto per tutta la storia.

Vi è un secondo scopo. Dio fece scrivere a Mosè il libro dell’Esodo per registrare per tutti i tempi come un Dio di grazia ha compiuto tre cose nella vita del suo popolo. Redenzione, santificazione e riconciliazione. Le tre grandi realizzazioni di questo Dio misericordioso, con riferimento al suo popolo sono la redenzione, la santificazione e la riconciliazione.

Prima di tutto vi è nei primi 18 capitoli di Esodo la storia della redenzione; come Dio ha redento il suo popolo dalla schiavitù. La redenzione sia nella sua natura che nei suoi effetti è al centro di tutto il libro. E questo evento storico dell’Esodo attraverso il Mar Rosso è un’unica dimostrazione di come Dio avrebbe redento il suo popolo nel Signore Gesù Cristo. Il fondamento della loro redenzione dall’Egitto fu che Dio li ha scelti e ha stipulato un patto con loro. Il motivo per cui avevano bisogno di riscatto è perché erano schiavi, non solo all’ Egitto; ma anche al proprio peccato. Il potere che li ha riscattati non risiedeva neppure in minima parte in loro stessi, ma nell’onnipotenza di Dio onnipotente. La redenzione che ha portato a loro fu la salvezza delle famiglie per il sangue. Vi ricordate come Israele sfuggì all’angelo della morte nell’ultima piaga per mezzo del sangue spruzzato sul montante della  porta che stava a significare: questa famiglia appartiene a Dio. Non è una cosa individualistica. Ma la salvezza di famiglie per mezzo del sangue. E il dovere di coloro che sono stati redenti dalla grazia di Dio e dal potere di Dio è di credere in lui e d’obbedire alla sua legge per gratitudine. E poi Dio provvederà per il suo popolo redento tutta la loro vita, continua purificazione e rafforzamento continuo illustrati nel sacerdozio sacrificale Levitico. Quindi è già tutto lì. Tutto ciò che il Nuovo Testamento   riesce in modo così chiaro a spiegare della redenzione di Cristo è illustrato per noi nella storia della redenzione e dell’esodo nei primi 18 capitoli di Esodo.

Poi avete la seconda parte del libro. E la seconda parte del libro è costituita dai capitoli 19-24. E quella parte si occupa di santificazione. Cioè, avete un popolo redento nei primi 18 capitoli. Ora qui Dio dice, come vuole che il popolo redento  viva. Io voglio che viviate in obbedienza alla mia legge. E così dal capitolo 19 al 24 troviamo Dio che dà le leggi al suo popolo. Non come scale con cui essi salgono a Dio. Ma come mezzo attraverso il quale essi devono testimoniare al mondo che appartengono a Dio. Essi sono il popolo di Dio. Essi sono redenti dalla grazia di Dio. E così Dio li costituisce il suo popolo e dà loro un corpo di leggi per cui devono vivere.

Voi sapete che la parola Legge in nel  VT in ebraico è Torah. E la parola Torah significa letteralmente istruzione. Direzione. In modo che la legge di Dio, aveva lo scopo di istruire e dirigere il popolo di Dio per come devono vivere. E di relazionarsi come nazione santa di Dio, come proprietà personale di Dio. Come regno di sacerdoti di Dio in questo mondo ostile. In modo che la legge di Dio per loro è stato un mezzo per separarli dal resto del mondo mentre vivevano per la legge di Dio. E per nessun’altra. Era un piano di dominio. È stata una strategia di conquista. È stato un progetto per un ordine morale e sociale. Ed è stato un manuale per la costruzione di una civiltà. La legge di Dio non era e non è solo interessata  a come gli individui nella loro vita interiore devono pensare, con riferimento a Dio, ma si tratta di un’autorità così completa che ci dirige e ci istruisce in ogni ambito della vita, individuale, vocazionale, personale, privata. In ogni ambito della vita ci mostra come nella potenza del Vangelo noi che siamo il popolo di Dio  dobbiamo edificare ordini sociali, ordini morali, le civiltà, le comunità in un modo che gli è gradito. Uno dei motivi per cui Dio non ha dato la sua legge ad Israele è che essi potessero essere salvati e giustificati per essa. Il principio della giustificazione per sola fede e non per le opere della legge, è altrettanto vero nel Vecchio Testamento   come lo è nel Nuovo Testamento  . Infatti Paolo dice chiaramente: la conoscete questa dottrina della giustificazione per fede, che i nostri peccati sono perdonati, siamo accettati come figli di Dio mediante la sola fede e non per obbedienza alla legge? Egli dice in Galati, io l’ho imparato nel Vecchio Testamento . E lui non solo l’ha imparato dagli insegnamenti del Vecchio Testamento, ma lui la tirò fuori dalla storia nel libro dell’Esodo. Lasciate che vi dica una delle cose più importanti da ricordare sulla storia. Ora, questo è davvero profondo. Così voi dovrete pensare. Sapete, non basta sentire,  dovete pensare. Questo sarà profondo. E questo è intellettuale e spero lo afferrerete. Siete pronti? Il Mar Rosso è venuto prima del Monte Sinai. Lodate il Signore che è così. Io lodo il Signore che il Monte Sinai non è venuto prima del Mar Rosso. Ma cosa sto dicendo? Che cosa è successo al Mar Rosso? Israele è stato riscattato dalla potenza di Dio dalla schiavitù del peccato. Poi più tardi, dopo che erano già stati redenti dalla grazia, Dio ha dato loro sul monte Sinai una legge per la quale vivere. E questa legge è stata data a un popolo redento. Egli sta dicendo a loro in effetti, ora che siete riscattati, ora che siete salvati dai vostri peccati, non potete semplicemente vivere come volete. Dovete vivere nel modo che io, come vostro salvatore detto per voi. Ora, che cosa significherebbe se il Monte Sinai avesse preceduto il Mar Rosso? Cosa significherebbe storicamente se Dio avesse dato la legge sul monte Sinai, e poi, dopo questo, avesse diviso il mare e li avesse liberati dalla schiavitù? Ci avrebbe lasciato l’implicazione che se vogliamo essere salvati dai nostri peccati e liberati dalla schiavitù del peccato è necessario prima di tutto obbedire alla legge di Dio che ha dato sul monte Sinai. Lodate il Signore, il Mar Rosso è venuto prima del Monte Sinai.

Lasciate che in merito alla legge di Dio vi dica qualcos’altro che abbiamo bisogno di tenere a mente. E questo è la sua natura. Intere prediche potrebbero essere predicate su questo. Avete leggi morali. E avete leggi cerimoniali. Le leggi cerimoniali erano tutte simboliche. E tutte indicavano Cristo. Esse erano le ombre, in modo che quando Cristo è venuto, non c’è più bisogno che noi seguiamo queste leggi cerimoniali. Ma, c’erano le leggi morali che sono state date a persone e famiglie e nazioni su come devono vivere. E i principi di giustizia e gli assoluti morali insegnati in quelle leggi sono ancora obbligatori per tutti noi. Noi dobbiamo fare la distinzione tra quei riti cerimoniali, che indicavano a Cristo, essi erano ombre, cosicché, da quando Cristo è venuto, non è più necessario che le seguiamo, anche se impariamo da esse, e leggi morali per le quali ancora dobbiamo vivere.  E quando si parla di legge morale di Dio rivelata in Esodo 19-24, ci sono due cose da ricordare. Prima di tutto ci sono quei principi radicali, quegli assoluti morali, che sono alla base di tutta la moralità cristiana. I dieci comandamenti, che non possono essere mai trasgrediti per qualsiasi ragione in qualsiasi circostanza. Il primo comandamento ci impone di amare Dio solo, come lui stesso ha rivelato nella Bibbia. Il secondo comandamento ci richiede di amare Dio in tutto ciò che egli ha rivelato di Sé stesso. Il terzo comandamento ci richiede di amare Dio in tutto ciò che fa venerando tutto ciò che è connesso col suo nome. Il quarto comandamento ci chiede di amare Dio, nel giorno che ha messo da parte per il riposo e per il sacro culto. Il quinto comandamento ci chiede di amare il nostro prossimo, onorando l’autorità di Dio, che Dio gli ha dato. Il sesto comandamento ci chiede di amare il nostro prossimo onorando la vita che Dio gli ha dato. Il settimo comandamento ci chiede di amare il nostro prossimo, onorando il matrimonio e la casa che Dio gli ha dato. L’ottavo comandamento ci chiede di amare il nostro prossimo onorando la proprietà che Dio gli ha dato. Il nono comandamento ci chiede di amare il nostro prossimo, onorando la reputazione che Dio gli ha dato. E per onorare la verità in tutti i nostri rapporti con il prossimo e con Dio. E il decimo comandamento ci richiede di amare Dio e il prossimo dal cuore. Quindi questi sono assoluti morali ampi e radicali che governano ogni cosa. E la maggior parte della legge di Dio è costituita da ciò che chiamiamo le applicazioni pratiche di quella legge. La ‘case law’ la casistica, cioè, illustrazioni dei principi morali fondamentali rivelati nei dieci comandamenti, in termini di casi specifici e le applicazioni pratiche per la vita di tutti i giorni.

Ora veniamo alla terza sezione del libro dell’Esodo. Il primo è la redenzione. Il secondo è la santificazione. E il terzo è la riconciliazione nei capitoli 25-40. Ora, cosa c’è in questa sezione? Si potrebbe pensare che questa sezione sia noiosa e così tecnica da non essere chissà che edificante. Ma è una grande sezione. Si punta direttamente a Cristo in questi capitoli. Essi contengono i progetti per il tabernacolo. Essi contengono i disegni per la struttura del tabernacolo, contengono le cerimonie connesse con essa, i sacerdoti che officiano in esso. E ogni aspetto del progetto di questo tabernacolo è un pegno e un simbolo da parte di Dio riguardo a grandi cose. Vorrei che potessimo vederli tutti in dettaglio. Ma il tabernacolo stesso che più tardi divenne il tempio di Gerusalemme è stato la dimora di Dio. È stato dove Dio dimorava sulla terra.  È stato il luogo centrale di culto dove le persone si sono riunite con le loro famiglie per adorarlo. È stato il palazzo del re d’Israele, che era Dio. Egli si sedette sul trono. L’arca dell’alleanza era un trono. E in quel trono c’era la legge di Dio. Il suo trono era la legge con la quale ha governato il mondo. E Israele sarebbe venuto all’entrata del tabernacolo per ricevere istruzioni su come vivere. E a far giudicare i vari casi di fronte a Dio giudice. Ma soprattutto il tabernacolo era un segno e pegno di riconciliazione, che Dio e l’uomo sono amici. Che quando l’uomo viene a Dio sulla base del sacrificio espiatorio, mediante la fede,  quell’uomo, quella donna,  quella famiglia si riconcilia con Dio. E adorano un Dio riconciliato. E vi è comunione e  unità,  c’è unità e pace tra Dio e l’uomo. Quello era il simbolo del tabernacolo. Ora, come si colloca Gesù con il libro dell’Esodo? Beh andiamo a Giovanni 5 e lasciate che vi legga tre versi. Giovanni 5:39, 46, 47. Gesù disse questo ai farisei. “Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me.” “infatti se voi credeste a Mosé, credereste anche a me, perché egli ha scritto di me.”  “Ha scritto Genesi, Esodo e Levitico, Numeri e Deuteronomio. “Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?” Il punto è: che si stia parlando di Genesi, Esodo, Levitico, qualsiasi altro libro, il libro è stato scritto su Gesù, lo ha detto Gesù stesso. Quindi, ora come possiamo prendere questi tre schizzi dal libro dell’Esodo e dire che ci insegnano di Gesù? Di cosa parla la prima parte del libro dell’Esodo? parla di redenzione. Chi è Gesù? Nostro Redentore, colui che è venuto e con la sua vita e la morte ci ha liberati dalla schiavitù del peccato. Di cosa tratta la seconda sezione di Esodo? Tratta della santificazione. È il dono di leggi. Gesù Cristo è il re del suo regno, il donatore della legge. Colui che ci santifica e ci separa dal mondo per i suoi propositi. Di cosa tratta la terza parte del libro dell’Esodo? Del tabernacolo. Nel Nuovo Testamento  Gesù ha detto di essere il nostro tabernacolo. E non solo il nostro tabernacolo, ma la nostra arca del patto, il nostro olocausto, la nostra conca, la nostra lampada, il nostro pane di presentazione, il nostro altare dei profumi. Tutto ciò che concerne il tabernacolo era simbolico di Gesù. Giovanni 1:14 dice: “E la Parola si è fatta carne”, e in greco, la parola si è fatta carne e ha ‘tabernacolato’ in mezzo a noi. “E noi  abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come quella dell’ unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.” Andate a Luca 9, voglio mostrarvi la descrizione di un interessante di conversazione. Luca 9:29-31 è una descrizione del Monte della Trasfigurazione. Ora vi ricordate che è quando Gesù salì sulla montagna e il suo volto divenne radioso, più luminoso del sole di mezzogiorno. E dice questo nel versetto 29: “E mentre egli pregava, l’aspetto del suo volto cambiò e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini parlavano con lui; essi erano Mosé ed Elia, i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme.”Così qui avete Gesù, lo splendore della sua divinità che la sua umanità non può trattenere, e ci sono Mosè ed Elia, che sono tornati dal cielo per parlarne. Non ti piacerebbe sapere di che cosa stessero parlando. Beh, Luca descrive cosa stessero parlando con una sola parola. Dice che parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme. Ora permettetemi di darvi la parola greca per la ‘dipartita’. Vedete se avete mai sentito questa parola. Qui la parola greca è exodous, la parola greca per la dipartita. Stavano parlando del suo esodo. Cioè, la sua opera con la quale egli ci avrebbe liberato, liberato la sua gente da tutte quelle cose che ci rendono schiavi, è raffigurata nel grande esodo del libro che stiamo attualmente studiando.

Ora una parola deve essere spesa sul perché le cose sono andate come sono andate in Egitto. Voi conoscete le piaghe e  tutte quelle cose terribili che sono successe, il Mar Rosso e tutto il resto. Nei primi 18 capitoli abbiamo bisogno di prendere un po’ di tempo a spiegare quale sia stato il motivo per tutte queste cose. Non è solo una storia affascinante. È una storia che è estremamente pertinente al periodo storico in cui noi viviamo. Perché ciò che si ha nei primi 18 capitoli di Esodo è una guerra degli dei. Quei primi 18 capitoli trattano della guerra totale tra il Dio di Mosè e gli dei dell’Egitto. Ogni aspetto della civiltà era in gioco. E c’erano due questioni in questa guerra. Questa guerra è stata combattuta per risolvere due questioni. Prima questione, chi è Dio? Faraone o Jehovah? Nel primo secolo la questione che ha portato al martirio di migliaia di cristiani, Cristo o Cesare? Il tema di oggi che sta attirando sempre più l’ostilità contro persone come voi e me, è: chi è Dio? Il Dio uno e trino della Scrittura o il dio dello Stato; chi ha sovranità il popolo Italiano o il Dio Uno e Trino. La seconda questione, a chi appartiene  Israele?

La prima domanda: chi è Dio? E la seconda domanda: di chi è Israele? Di  Faraone o di  Jehovah? Nel primo secolo di Cristo o di Cesare? Nel 21 ° secolo, il governo civile Italiano ed Europeo davanti al quale viviamo come schiavi e che ci tiene per mano dal momento in cui nasciamo al momento in cui moriamo chiedendo che il governo si prenda cura di noi, provveda per noi, la sicurezza sociale dalla culla alla tomba? Di chi è Israele? E il Signore entrò in guerra con gli dei dell’Egitto per risolvere tali questioni. E quegli dei non furono in grado di proteggere l’Egitto dalle piaghe del Signore. Un grande studio è quello di dimostrare che come ogni una delle dieci piaghe, le piaghe della trasformazione  dell’acqua del fiume Nilo in sangue, coprire la terra di rane, di polvere, di zanzare, di mosche, malattie del bestiame, bubboni, grandine, locuste, oscurità, ecc., che ognuna ci queste piaghe era diretta specificamente contro un dio dell’Egitto. E il Signore ha vinto la vittoria finale con la morte dei primogeniti. E la morte dei primogeniti coincise con  la morte dell’ Egitto.

Vedete, l’esodo non fu una rivoluzione politica. È stata una liberazione religiosa del popolo di Jehovah dalla schiavitù agli dei dell’Egitto. Ed è importante vedere come Dio abbia fatto questo. Lo fa nello stesso modo ogni volta. Dio liberò Israele dalla schiavitù agli Dei d’Egitto, non per mezzo di un Rapimento fuori dall’Egitto, ma distruggendo l’Egitto. Le piaghe consistettero in questo. Se si può solo pensare per un momento ad un ondata di piaghe dopo l’altra, quando nove piaghe sono passate l’economia è in rovina. L’agricoltura, l’industria, tutto in rovina. E poi, quando Dio uccide il figlio primogenito di ogni famiglia in Egitto, e la Bibbia dice che un grido salì al cielo, un grido tale che simile  non si era mai sentito prima e mai ve ne sarà un altro. Ora capite amati, quando pensiamo alla morte dei primogeniti d’Egitto pensiamo a tutti quei piccoli bambini, quei bambini primogeniti nelle famiglie. Lasciate che vi faccia una domanda. Quanti di voi sono figli primogeniti? Una buona cosa che voi non siate stati lì. Non dice solo piccoli bambini primogeniti. Primogeniti di ogni famiglia. Questo vi include come adulti. E i primogeniti di solito sono i leader in una cultura, anche oggigiorno. E che questi erano i capi. Voglio dire, la nazione è stata spazzata via. Dio salva il suo popolo non rapendoli fuori di una cultura malvagia, ma  distruggendo i loro nemici. Questo è un principio che dobbiamo sempre tenere saldamente piantato nella nostra mente. Faraone stesso era uno degli dei d’Egitto. Egli fu il mediatore tra il resto degli dèi e il popolo d’Egitto. E che ciò che Dio fece per mezzo di Mosè fu distruggere la fede dell’ Egitto nel Faraone e nello stato. Il Faraone del tempo di Giuseppe s’inchinò davanti alla sovranità del Signore e l’Egitto è stato benedetto per causa sua. Il Faraone del tempo di Mosè  schiavizzò Israele, e voleva controllare il Dio di Israele controllando il suo popolo. E così Faraone schiavizzò l’unico popolo il cui Dio poteva dare loro salvezza e un futuro. Voi ed io viviamo in un mondo simile oggi. L’Italia è soffocata a morte da un governo civile burocratico, fascista, che rivaleggia con quello dell’antico Egitto. Si tratta di un sistema sempre più oppressivo che sta rigettando le uniche persone il cui Dio può dare loro una salvezza e un futuro.

Il confronto diretto di Mosè con il Faraone è una storia emozionante e drammatica e commovente. Provate a immaginare, Faraone era il più potente dittatore del suo tempo. Due uomini entrano in presenza del Faraone, Mosè e Aronne. Entrambi questi vecchietti erano più che ottantenni. Due uomini anziani entrano in presenza del grande Faraone e gli chiedono di inchinarsi in obbedienza a un Dio in cui non credeva. E hanno detto a questo Faraone: che si deve inchinare davanti al Signore e lasciare che il suo popolo se ne vada o perire sotto la sua mano potente. Bene, dire che fu un insulto a Faraone è dire poco. Egli non aveva intenzione di riconoscere di dover rendere conto a un Dio rivale. E così aumentò la sua oppressione su Israele. La seconda volta che Mosè e Aaronne  vennero da Faraone non cercarono di ragionare con lui. Cominciarono a metterlo sotto pressione. Cominciarono a chiamarlo a pentirsi dei suoi falsi dei e del suo superbo concetto di se stesso. E a inchinarsi dinanzi a Jehovah. E poi hanno sostenuto le loro richieste con dei miracoli. Gettarono a terra i loro bastoni, e quei bastoni si trasformarono in serpenti proprio in presenza di Faraone. Faraone disse: non mi impressiona per niente. Fece entrare i suoi sacerdoti  e disse loro:  Okay ragazzi, al lavoro. fatemi un piccolo gioco di prestigio. Utilizzate alcuni trucchi segreti. Usate un po’ di illusionismo. E utilizzate tutta la potenza satanica che riuscite a raccogliere. E così in qualche modo  i sacerdoti egiziani hanno gettato a terra i loro bastoni e anche questi e si sono trasformati in serpenti. Il Faraone lassù sul trono sono certo che sta sogghignando. Ma poi i serpenti di Mosè  mangiarono i loro serpenti. E questo stabilì la cosa. Vedete, Faraone non diede loro ascolto a causa dei suoi presupposti religiosi. Le cose che credeva nel suo cuore non gli avrebbero permesso di ammettere alcuna veridicità nelle affermazioni di Mosè, rendendolo perfino cieco a ciò in realtà aveva visto a corte. Non permise a se stesso di credere a ciò che aveva visto con i propri occhi. Perché? Perché ecco quello che diceva e credeva di se stesso: Io sono dio. Non ci sono rivali superiori, o uguali alla mia divinità. Un tale essere non può esistere. La teologia di Mosè non può essere vera. Quindi non è vero. Non avrò nessuno a rivaleggiare con la mia autorità, ha detto il Governo Civile d’ Egitto. Quindi, i negoziati fallirono. Le condizioni di pace offerte furono rifiutate. E così il Signore dichiarò guerra. E il Signore iniziò la sua guerra contro l’Egitto e le sue divinità, con una serie di dieci piaghe. Ognuna di esse devastante per le varie parti della cultura e della vita dell’Egitto. Ma sono intensificate in gravità con ogni nuova piaga. Questi non erano scherzi della natura. Sono stati progettati da Dio per insegnare lezioni morali. E richiedevano specifiche risposte morali, o ne avrebbero pagate le conseguenze. E qual era lo scopo di queste piaghe che vennero su Israele? Servivano a sottolineare l’impotenza degli dèi d’Egitto: Voi non potete eguagliare Jehovah! Per mostrare l’impotenza delle religioni dell’Egitto. Come vi stanno proteggendo dai colpi di maglio di Jehovah contro la vostra cultura? L’impotenza di Faraone. Voi guardate a lui come al vostro leader totalitario. Non riesce nemmeno a proteggevi da questo piccolo gruppo di ebrei. Israele, guarda l’inutilità degli idoli d’Egitto! È solo per la  malvagità e la stupidità che una persona avrebbe seguito gli idoli dell’uomo piuttosto che il culto del vero Dio. Lo scopo di queste piaghe fu punire l’Egitto per la sua lunga permanente oppressione del popolo di Dio. Ricordate ciò che Dio disse ad Abramo. Benedirò coloro che ti benediranno, e io maledirò coloro che vi maledicono. E, naturalmente, lo scopo delle piaghe era distruggere l’Egitto in modo che Israele fosse liberato. Ma il fine ultimo era che il potere sovrano e la gloria del Signore fossero esposti alla vista di tutti. E questo ci porta al personaggio principale del libro dell’Esodo.

Il personaggio principale del libro dell’Esodo non è Mosè. Non è il faraone. È il Dio sovrano della grazia. Tornate indietro con me a Esodo 11 che abbiamo letto all’inizio del nostro messaggio. La storia umana tra cui la vostra propria storia personale e la storia della vostra famiglia, è sotto il controllo provvidenziale del Dio sovrano dell’Esodo, che fa quello che vuole, avendo preordinato tutto ciò che avviene, per la sua gloria e per il bene del suo popolo. E la sovranità di Dio non è mai dimostrata più chiaramente nell’  Antico Testamento che nella vita di Faraone e di Israele in Egitto. Ora considerate Esodo 11. Nove piaghe hanno già colpito l’Egitto. La nazione  è nel caos economico e sociale. Il colpo mortale finale sta per essere dato nella morte dei primogeniti. E questa piaga sarà efficace nel convincere Faraone a lasciare andare Israele. In preparazione per la loro liberazione, Dio ordinò al popolo  di saccheggiare l’Egitto della sua ricchezza in un modo molto affascinante. Non hanno usato la forza. Non hanno usato il furto. A questi israeliti, Dio dice, semplicemente va dal tuo prossimo, vi metterò nelle grazie dei vostri vicini. Così gli uomini e le donne andarono da tutti i loro vicini di casa e  dissero loro dolcemente e gentilmente, ci dareste tutto il vostro argento e l’oro? Niente pistole, intendo spade, arco e frecce: “Vi prego di darmi tutto l’argento e l’oro che c’è nella vostra casa.”

“Certo, ne siamo felici.”

Così, quando Israele andò via presero tutte le ricchezze di Israele con loro e lasciarono l’Egitto in bancarotta. Israele saccheggiò gli Egiziani. E quando la piaga finale è venuta notate che dice che si levò un grido terribile da tutto l’Egitto. Eppure Dio ha protetto il suo popolo. Ha detto loro di spruzzare il sangue sugli stipiti. E Dio li trattò in modo diverso perché fece una distinzione tra loro e l’Egitto. E poi Dio spiegò a Mosè perché Faraone avesse risposto nel modo che fece.

E qui sono i nostri due testi che ci accingiamo a guardare il resto del nostro tempo. Versetto 7. ” Ma contro nessuno dei figli d’Israele, siano essi uomini o animali, neppure un cane muoverà la lingua, affinché sappiate che l’Eterno fa distinzione fra gli Egiziani e Israele.”

Versetto 9. ” Poi l’Eterno disse a Mosè: «Il Faraone non vi darà ascolto, affinché i miei prodigi si moltiplichino nel paese d’Egitto» E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi davanti al Faraone; ma l’Eterno indurì il cuore del Faraone ed egli non lasciò uscire i figli d’Israele dal suo paese”.

Ora ci sono due frasi lì che voglio che consideriamo. La frase che dice,: Il Signore indurì il cuore del Faraone. E la frase che dice: Dio ha fatto una distinzione tra l’Egitto e Israele. E come ho detto, a studiare queste frasi in questo capitolo, si vedrà una chiara rivelazione della sovranità di Dio. Notate la sovranità di Dio rivelata nella vita del Faraone. Dio indurì il suo cuore. Paolo, l’apostolo ha riflettuto su questo evento nel Nono capitolo di Romani. E vi incoraggio a guardare quel capitolo. Perché egli costruisce le sue dottrine dell’elezione e della riprovazione su ciò che Dio ha detto circa i suoi propositi nella vita del Faraone. Guardate Romani 9:17-18. Egli cita il nostro testo. ” Dice infatti la Scrittura al Faraone: ‘Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra’. Così egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.” E Paolo continua. Quel punto è chiaro. Troppo chiaro per mancarlo. Anche se l’uomo caduto che vuole essere Dio respinge l’idea. Paolo continua con queste parole nel versetto 19: Tu mi dirai dunque: “Perché trova ancora egli da ridire? Chi può infatti resistere alla sua volontà?”. E poi traccia questa dottrina da questi punti che egli ha fatto nei versi 22 ss.: ” E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione?E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria.”

Ora questo spiega ciò che ha avuto luogo in Israele con riferimento al Faraone. Perché Dio aveva stabilito che il Faraone sarebbe stato un vaso d’ira preparato per la perdizione. Dio lo ha usato per mostrare la sua ira e potenza impressionanti. E poiché piacque a Dio di scegliere il peccaminoso Israele per essere un vaso di misericordia che ha preparato in anticipo, li usò come il mezzo mediante il quale egli avrebbe fatto conoscere la ricchezza della sua gloria e della sua misericordia e della sua compassione davanti agli occhi di tutto il mondo. Ora che cosa è stato questo indurimento del cuore del Faraone? Ci sono due cose che sono evidenti nella vita del Faraone. Da non perdere, ne l’una ne l’altra. Uno, Faraone ha indurito il suo cuore. Due, il Signore ha indurito il suo cuore. Guardate  8:15. “Ma quando il Faraone vide che vi era un po’ di sollievo, indurì il suo cuore e non diede loro ascolto, come l’Eterno aveva detto”. E poi nel nostro testo, in 11:10, che dice: “E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi davanti al Faraone; ma l’Eterno indurì il cuore del Faraone ed egli non lasciò uscire i figli d’Israele dal suo paese”. Quindi non perdete di vista queste due cose. Faraone indurì il proprio cuore. E il Signore indurì il cuore del Faraone. Ora quali sono gli effetti di avere il cuore indurito? Beh basta cercare la parola indurito in Esodo, ogni volta che viene utilizzata. E troverete cose come questa. Perché il suo cuore era indurito il Faraone non avrebbe ascoltato la parola di Dio. Il suo cuore indurito lo fece ostinato nella sua resistenza a Dio. Lui fu colpito dai miracoli di Dio, ma non preoccupato della difficile situazione di Israele. La durezza del Faraone fece crescere in lui l’inganno e la fraudolenza. E gli impediva di umiliarsi davanti al Signore. E lo accecò fino alla distruzione dell’Egitto. Divenne illuso. La sua mente era piena di malvagità. Si rifiutò di lasciar andare libero Israele. La sua durezza di cuore lo spinse a inseguire gli Israeliti in partenza per distruggerli. E quindi il suo cuore duro lo ha spinto alla distruzione. Indurire il proprio cuore è una cosa seria. Le parole per indurimento in ebraico denotano un rendere pesante con il peccato.  Rendere ottuso, freddo e insensibile. Rendere forte in resistenza di sfida. Un’altra parola  che significa durezza di cuore, denota l’inquietudine e impazienza e irritabilità con Dio, che viene con l’indurimento del proprio cuore. Faraone ha fatto tutte queste cose a se stesso. A causa della sua soppressione della verità con l’ingiustizia, Faraone indurì il proprio cuore contro il Signore. Deliberatamente rifiutando di credere a ciò che era così ovviamente vero. Anche se conosceva Dio, egli lo conosceva  in ira e giudizio perché non lo onorava come Dio, né rendeva grazie. Quindi Faraone divenne futile nelle sue speculazioni e il suo stupido cuore fu ottenebrato. Dichiarandosi di essere savio divenne pazzo. E cambiò la gloria dell’incorruttibile Dio con un’immagine in forma di uomo corruttibile, di uccelli e di quadrupedi e di creature striscianti. Per questo Dio lo ha abbandonato al suo peccato e alla sua durezza di cuore.

Ma la Bibbia è altrettanto enfatica. Il Signore indurì il cuore del Faraone. E lo dice ripetutamente. Ora, come si fa a mettere insieme questi due? Faraone indurì il proprio cuore. Il Signore ha indurito il cuore del Faraone. Mettiamola in questo modo. Dio spesso termina ciò che l’uomo inizia. Faraone ha iniziato il processo di indurimento del suo cuore contro Dio. E Dio lo ha concluso. E fece il suo cuore così duro che non avrebbe mai potuto rispondere favorevolmente al Signore, ma sarebbe morto in quella durezza e in quella resistenza. Il Signore volutamente, autoconsapevolmente, ha indurito il cuore di Faraone. Ha giudizialmente indurito il cuore di Faraone. In altre parole, prendere il suo cuore e renderlo duro quanto poteva esserlo, fu la giusta punizione di Dio su Faraone per la sua sfida, per il suo auto indurimento del proprio cuore contro Dio. Ora, in che modo Dio opera una cosa come questa? Faraone ha iniziato il procedimento di indurire il suo cuore. Dio lo ha finito, Come lo ha fatto? Ora lasciate che vi dica alcune cose che Dio non ha fatto. Dio non ha indurito il cuore di Faraone infondendo ulteriore malvagità nel suo cuore. Non ha detto: adesso gli insegno io. Lui ha questo secchio. Ha già dentro abbastanza malvagità, ma ho intenzione di aggiungere altra cattiveria per lui. Non è questo il modo. Dio non ha fatto indurire il suo cuore, rendendo la sua anima più ribelle e testarda. La nostra Confessione di Fede di Westminster al capitolo 5. 6 spiega in dettaglio come Dio ha indurito Faraone. Vorrei incoraggiarvi a controllare questo pomeriggio. Lasciatemi parafrasare. Dio ha indurito il cuore di Faraone trattenendo le restrizioni della sua Grazia Comune sul Faraone. Ora ricordate che Dio da la grazia salvifica. Questa è solo per il popolo di Dio. Questa è solo per coloro che Dio ha scelto. È una grazia che salva e vi mantiene al sicuro per tutta l’eternità. Ma Dio è anche misericordioso e benigno in un certo senso a tutto il genere umano, anche a coloro che non saranno mai salvati mediante la sua grazia salvifica. Perché per trattenere questo mondo dal diventare un inferno sulla terra, Dio deve trattenere le possibilità del male dell’uomo, Dio con grazia e misericordia pone restrizioni sugli uomini malvagi. Si potrebbe mettere in questo modo. È la grazia comune di Dio che trattiene i peccatori totalmente depravati dall’essere completamente depravati. Riuscite a immaginare un uomo che è peccatore in tutto e per tutto. E allora Dio semplicemente trattiene qualsiasi restrizione su di lui e lo lascia fare qualsiasi cosa il suo cuore desideri. Avrebbe fatto sembrare Charles Manson un angelo. Beh, questo è ciò che Dio ha fatto a Faraone. Dio non ha fatto faraone più ribelle e testardo per farlo più malvagio. Dio ha solo trattenuto i vincoli della sua misericordia e ha abbandonato Faraone ai desideri del suo proprio cuore e gli lasciò fare quello che voleva fare. E così la depravazione di Faraone ebbe mano libera. Vedete, Dio è libero di dare o negare la grazia, anche la grazia comune, come gli pare. Quando Dio ha rimosso le restrizioni della sua grazia sul Faraone, Dio lo ha abbandonato alle passioni peccaminose del suo cuore. E al potere di Satana. Ponendo davanti al Faraone, cose e circostanze delle quali la sua corruzione interiore avrebbe approfittato per indurire ulteriormente il proprio cuore. E così abbiamo imparato quello che Paolo ha detto chiaramente: che Dio ha misericordia di chi vuole. E  indurisce chi vuole. Come è stato detto: è la prerogativa di un Dio infinitamente santo trattare con gli uomini malvagi in qualsiasi modo desidera. E con riferimento al Faraone ha indurito il suo cuore, semplicemente tirandosi indietro e lasciando che il peccato del Faraone avesse mano libera. E ciò che Faraone ha cominciato, Dio ha portato a completamento. Perché? Beh guardate Esodo 11:9: Perché Dio indurì il cuore di Faraone? “Allora il Signore disse a Mosè. …. In modo che i miei prodigi si moltiplichino nel paese d’Egitto. “Vorrei che avessimo il tempo di considerare i sette o otto posti diversi nella Bibbia nel libro dell’Esodo in cui Dio dice in un modo o nell’altro, gli ho indurito il cuore in modo che io possa compiere questi  miei segni o miracoli  tra gli egiziani. E che tu possa raccontare a tuo figlio e a tuo nipote come mi son fatto beffe  degli Egiziani. Egli dice, sapete perché Faraone è esistito? Sapete perché ho indurito il cuore di Faraone? Perché si sarebbe rifiutato di lasciar partire Israele in modo da darmi più tempo e più spazio per mettere in mostra più della mia gloria e della mia forza e della mia potenza. È per questo che ha vissuto. Guardate Esodo 14:4. Non era solo il cuore di Faraone che ha indurito. “E io indurirò il cuore del Faraone, ed egli li inseguirà; ma io trarrò gloria dal Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno” (verso 17). “Quanto a me, io indurirò il cuore degli Egiziani, ed essi l’inseguiranno. Così io trarrò gloria dal Faraone, da tutto il suo esercito, dai suoi carri e dai suoi cavalieri”. Sono parole solenni. Dio dice: Io trarrò gloria da questo Faraone indurito. Se egli non mi glorificherà e non mi onorerà volontariamente allora egli mi glorificherà nella sua morte, quando la mia giustizia è glorificata e onorata nella sua dannazione eterna. Ma Faraone mi onorerà.

Cari, Dio può dire questo di ciascuno di noi in questa stanza. Tu onorerai Dio. Onorerai Dio volontariamente, e felicemente in questa vita. O Dio estorcerà l’onore da te nella tua morte e nella tua condanna per la gloria della sua giustizia. Giosuè ci dà una parola ulteriore su questo indurimento. Egli dice nel capitolo 11:20 “Era infatti l’Eterno stesso che induriva il loro cuore perché facessero guerra contro Israele, affinché Israele li votasse allo sterminio senza usare alcuna pietà verso di loro, ma li annientasse come l’Eterno aveva comandato a Mosè”. Ora questa è la parola di Dio, amati miei.  Non proviene da qualche libro di teologia.  Proviene da Giosuè 11:20. Dice che Dio ha indurito il cuore di Faraone, terminando ciò che Faraone aveva cominciato perché Dio non aveva alcuna intenzione di donare a lui la grazia della salvezza. Anzi, era intenzione di Dio di distruggerlo completamente per i suoi peccati. Tu potrai dire: predicatore, questo non è il tipo di Dio né  il modo di essere del mio Dio. Può anche essere così. Ma non c’è altro Dio. Questo è il Dio con cui abbiamo a che fare. È una cosa solenne.

Vi è una seconda frase c’è nel nostro testo che voglio che prendiamo in considerazione ora che ci avviamo alla conclusione. Ed è capitolo 11:7 .  “Ma contro nessuno dei figli d’Israele, siano essi uomini o animali, neppure un cane muoverà la lingua, affinché sappiate che l’Eterno fa distinzione fra gli Egiziani e Israele”. Ora qui c’è un’altra rivelazione della sovranità di Dio. Abbiamo visto la rivelazione della sovranità di Dio nell’indurimento del cuore di Faraone. E ora vediamo la rivelazione della sovranità di Dio in Israele,  Dio ha fatto una distinzione tra Israele ed Egitto. Quando si legge il libro dell’Esodo c’è una cosa che spicca che è così evidente che non necessita nemmeno che sia commentata. É che il Signore  ha trattato Israele diversamente da come ha trattato l’Egitto. Voglio dire, non si può non notare. Ha distrutto l’Egitto; ha salvato Israele. Così egli li ha trattati in modo diverso. Ma ora diciamolo solo un po’ più chiaramente. Li ha trattati differentemente nel fatto che Dio distrusse l’Egitto a causa dei suoi peccati. Se lo meritava. E ha salvato Israele a dispetto dei suoi peccati. Molti dei quali erano gli stessi peccati degli egiziani. Dio li ha trattati in modo diverso. Entrambi erano peccaminosi. Entrambi meritavano il giudizio di Dio. Né l’uno né l’altro meritava la misericordia di Dio. E così Dio distrusse l’Egitto a causa dei suoi peccati. E ha salvato Israele dall’Egitto, nonostante i suoi peccati. Dove Dio dice a Mosè: “Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione”.

Ora fu miracoloso il modo in cui Dio salvò Israele dal giudizio. Voi sapete che tutte queste piaghe, furono giudizi sull’ Egitto e di crescente intensità. Sapete che Israele non ne ha sofferto uno. A proposito, c’è qualche ragione per credere in base a uno studio di un ex professore all’Università di Princeton  che è ebreo e non cristiano, di nome Melicoste Emmanuel, che le piaghe che hanno distrutto l’Egitto siano state vissute in quel tempo nelle culture di tutto il mondo.  Ci sono segnalazioni in registri  di varie culture di piaghe di tipo simile nello stesso periodo in cui le piaghe furono in corso in Egitto. Se questo è il caso, Israele fu l’unica nazione al mondo a non essere giudicata dalle piaghe di Dio. Neanche un cane  abbaierà contro Israele. Quando il resto del bestiame d’Egitto morì, nemmeno una mucca morì loro. E notate nel nostro testo,  che passo sorprendente, nel capitolo 10:22-23. “E Mosè stese a sua mano verso il cielo, e vi furono dense tenebre in tutto il paese d’Egitto per tre giorni. Uno non vedeva l’altro e nessuno si mosse da dove si trovava per tre giorni; ma per tutti i figli d’Israele c’era luce nelle loro dimore”. Il buio egiziano non ha nemmeno toccato Israele. Dio li salvò miracolosamente. E di volta in volta Dio fa riferimento a questo. Guardate  Esodo 8:22. “Ma in quel giorno io separerò il paese di Goscen, dove abita il mio popolo; e lì non ci saranno sciami di mosche, affinché tu sappia che io sono l’Eterno in mezzo al paese”. Goscen fu il miglior contesto immobiliare di tutto l’Egitto! Guardate Esodo 9:3-4. “Ecco, la mano dell’Eterno sarà sul tuo bestiame che è nei campi, sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, sulle mandrie e sulle greggi, vi sarà una grande calamità. Ma l’Eterno farà una distinzione fra il bestiame d’Israele ed il bestiame d’Egitto; così nulla morirà di tutto quello che appartiene ai figli d’Israele”.

Nel capitolo 11:6-7, “Allora in tutto il paese d’Egitto vi sarà un grande grido, quale non ci fu mai prima, né mai più ci sarà.  Ma contro nessuno dei figli d’Israele, siano essi uomini o animali, neppure un cane muoverà la lingua, affinché sappiate che l’Eterno fa distinzione fra gli Egiziani e Israele”.

E questo è tutto ciò che libro dell’Esodo ci dice. Perché Dio ha trattato l’Egitto e Israele in modo diverso? Perché Dio ha distrutto l’Egitto a causa dei suoi peccati. E ha salvato Israele malgrado i suoi peccati? La risposta che il libro dell’Esodo dà è semplicemente questa, perché Dio ha fatto una distinzione tra l’Egitto e Israele. Dio ha fatto la differenza tra l’Egitto e Israele. Dio ha messo una divisione tra l’Egitto e Israele. Quella è l’unica risposta che dà.

Ora, cos’è quella differenza? Che cosa è quella distinzione, quella differenza, quella divisione tra Egitto e Israele che ha fatto sì che Dio trattasse con loro in modo diverso? Beh possiamo rispondere con due parole. Patto e  grazia. Dio ha fatto un patto con Israele. Separandoli da tutte le altre nazioni del mondo come suo popolo. Promettendo di riscattarli, di benedirli riccamente nonostante i loro peccati e di dare loro vittoria su tutti i loro nemici. E questo patto, dice Gary North è stata una grande spada che divide. É stata la linea di divisione tra Israele ed Egitto. Israele ha ricevuto la sua benedizione, l’Egitto ha ricevuto la sua maledizione. Il patto è il mezzo con cui Dio separa il suo popolo dal resto del mondo. Dio ha fatto un patto con Israele vincolando Israele a se stesso giurando a Israele che egli sarebbe stato il loro scudo e il loro provveditore. E Dio non ha fatto una simile alleanza con l’Egitto. La seconda parola che fa la differenza è la grazia. È stata la grazia sovrana di Dio che ha fatto la differenza tra l’Egitto e Israele. Dio ha pietà, mostra misericordia, mostra grazia e compassione a chi gli pare. Egli non deve la misericordia e la grazia a nessuno. Gli è piaciuto mostrare misericordia a Israele. E così Paolo ci dice nel capitolo 11 di Romani: “Ecco dunque la bontà e la severità di Dio”. La ragione per cui siete stati separati dal resto del mondo e voi cari credenti sarete trattati da Dio in modo diverso rispetto al resto del mondo, è semplicemente che Dio ha messo la differenza nella sua scelta sovrana, tra voi e questo mondo che egli condannerà. E a causa di Cristo, egli vi risparmierà nonostante i vostri peccati. E condannerà il mondo a causa di quegli stessi peccati che voi commette. Qual era la differenza che Dio ha posto tra l’Egitto e Israele? Stupenda Grazia del Signor, che dolce questo suon, un cieco ero io ma Cristo mi sanò, perduto, or salvo son. E questo significa che oggi siamo a mantenere tale differenza, mantenere chiara tale distinzione tra noi come   cristiani, chiese,  famiglie e  individui dal resto del mondo. Perché se viviamo nel modo in cui il mondo vive, se offuschiamo quella differenza, periremo insieme con il mondo. Dobbiamo mantenere evidente questa differenza in questa cultura ribelle in cui viviamo. Come disse Giovanni: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui, perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l’orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”. Si potrebbe dire, della cultura Italiana: “Se uno ama il mondo …. rimane in eterno.” Non confondete la differenza. Mantenete chiara la distinzione. Mantenete netta la separazione tra la chiesa e il mondo. E mentre lo facciamo Dio ci benedice e ci protegge, e provvede per noi.

Permettetemi di prendere gli ultimi tre o quattro minuti per fare queste applicazioni. Si capisce perché Dio  abbia punito Faraone non è vero.  Squallido individuo. Ed è anche comprensibile perché Dio punì tutti i sacerdoti delle varie religioni dell’Egitto. Ma perché pensate che Dio abbia punito così severamente i poveri operai egiziani e i contadini che non avevano mai sentito parlare Mosè? E che erano essi stessi oppressi dal Faraone. Erano poveri contadini. Vivevano sull’orlo della fame. Hanno sperimentato i flagelli e videro morire le loro mucche da latte. Siamo in grado di comprendere il male del Faraone. Ma che cosa hanno fatto questi poveri contadini  per meritare tale devastazione? Adoravano e credevano in un falso dio il cui nome era Faraone. Chi rappresentava il governo civile? Essi guardavano a Faraone che facesse per loro quello che solo Dio poteva fare, provvedere ad ogni loro bisogno. Che si prendesse cura di loro quando erano malati. Quando erano vecchi, quando erano nel bisogno. E loro avrebbero dato a Faraone loro fedeltà incondizionata e indiscussa. E a causa di questo, Dio distrusse i contadini con il Faraone. Vedete cari, Dio non condivide la sua gloria con un altro. Questo è il motivo per cui tutti gli Italiani soffriranno quando Dio porterà il giudizio sul governo civile. Jehovah non accetta alcuna scusa per l’idolatria. In particolare per il culto dello Stato.

Seconda parola di applicazione. Non dobbiamo mai dimenticare ciò che fu il messaggio di Mosè  per Faraone. Il Signore possiede e governa il mondo. Non Faraone. Il nostro Signore possiede ogni centimetro quadrato di questo universo. E governa questo intero universo per il bene del suo popolo. L’Egitto fu in rovina essendo stato distrutto da una serie di disastri soprannaturali che Mosè profetizzò e dei quali mise in guardia il Faraone. Ma Faraone rifiutò di credere la parola di Dio. E così come ha detto Gary North, “Faraone non ha creduto alla testimonianza dei suoi occhi.” Si rifiutò di ammettere l’ovvio dritto dritto fino al momento in cui le acque del Mar Rosso si chiusero su di lui. È corso tra le braccia della morte urlando la sua sfida contro Dio. Non voleva pentirsi della sua basilare dedicazione a se stesso come dio. E per il suo rifiuto di vedere se stesso come responsabile verso il suo creatore. E così il Faraone è morto per le sue convinzioni. Questo è, anche se è spiacevole dirlo, l’atteggiamento dominante del nostro governo civile e dei nostri cittadini in Italia.

In terzo luogo, Jehovah richiede dall’umanità la resa incondizionata. Da voi e da questo paese. Questo è stato chiaramente dimostrato in ciò che Dio ha fatto con gli egiziani. Vedete, proprio come sono incondizionati i termini della resa che propone. Egitto, tu hai due opzioni. O ti sottometti incondizionatamente e totalmente ad essere governato dal Dio di Israele come tuo legittimo padrone assoluto, promettendo totale fedeltà incondizionata a lui e alla sua parola, oppure sparirai dalla faccia della terra. E questo è il Dio con cui abbiamo a che fare oggi il Quale richiede ancora la resa incondizionata da voi, dalla vostra famiglia e dall’Italia. E che dice: arrendetevi incondizionatamente, o perirete. Dio indurisce il cuore della gente che vuole essere il Dio della propria vita. E una volta che Dio indurisce il cuore di una persona come fece con Faraone, quella persona sarà così cementata nella sua incredulità e auto illusione che è impossibile che si converta. Perché? Perché Dio non vuole che lui o lei si convertano. Perché? Perché Dio odia l’idolatria e non condivide la sua gloria con un altro. Quindi, caro amico, se il tuo cuore è in quella fase d’indurimento, ti invito oggi a rovesciare quel corso, perché Dio spesso completa ciò che l’uomo comincia. E se questo accade a voi, e morite in quella condizione, per tutta l’eternità  maledirete Dio per avervi trattato ingiustamente mentre siete tormentati nelle fiamme dell’inferno. Sai, quando la gente inizia l’indurimento del loro cuore non è che si svegliano una mattina e dicono: penso che indurirò il mio cuore oggi. Ho intenzione di scrivere nella mia bibbia, in questo giorno ho cominciato a voltare le spalle a Dio. Sapete come inizia il processo di indurimento? Ebrei dice. “Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?” Inizia trascurando le cose. Basta trascurare la lettura della Bibbia, la preghiera, la testimonianza, di prendere posizione per Cristo, di mettere la vostra vita in prima linea per lui, di avere comunione con altre persone, di studiare la Bibbia. Basta iniziare a trascurare queste cose, lasciando che scivolino via. E prima che te ne accorga il tuo cuore sarà indurito. E prima che tu te ne accorga, il Signore può indurire il tuo cuore. Come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?

E, infine, Dio ha posto una differenza tra le nostre famiglie e il resto del mondo. E si aspetta  che manteniamo evidente quella differenza nel modo in cui pensiamo, e come viviamo e come cresciamo ed educhiamo i nostri figli, come noi adoriamo e come lavoriamo, e in ogni altro aspetto della nostra vita sulla terra. Sfuocare la differenza mette a repentaglio i vostri figli e nipoti. Se le famiglie della chiesa cominciano a pensare e a vivere come la nostra malvagia cultura materialista pensa e vive, Dio ci considererà come parte di quella cultura. E ci tratterà come egli tratta tutte le culture che si basano su un principio di rivolta contro di Lui. Quindi io vi dico, non dimenticate mai quello che Dio fece a Faraone in giudizio e quello che ha fatto a Israele nella grazia.
Preghiamo:


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