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Lezione 47. Romani

Il piano eterno di Dio per i cristiani

La nostra lezione biblica per oggi si trova nel libro di Romani capitolo 8. Romani capitolo 8. Leggeremo l’intero capitolo.

8:1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesú, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,
perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesú mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
affinche la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
Infatti coloro che sono secondo la carne volgono la mente alle cose della carne, ma coloro che sono secondo lo Spirito alle cose dello Spirito.
Infatti la mente controllata dalla carne produce morte, ma la mente controllata dallo Spirito produce vita e pace.
Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo.
Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.
Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete piú nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui.
10 Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustizia.
11 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesú dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi.
12 Perciò, fratelli, noi siamo debitori non alla carne per vivere secondo la carne,
13 perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se per mezzo dello Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete.
14 Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.
15 Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitú per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre»
16 Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.
17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.
18 Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi.
19 Infatti il desiderio intenso della creazione aspetta con bramosia la manifestazione dei figli di Dio,
20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l’ha sottoposta,
21 nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitú della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
22 Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio.
23 E non solo esso, ma anche noi stessi, che abbiamo le primizie dello Spirito noi stessi, dico, soffriamo in noi stessi, aspettando intensamente l’adozione, la redenzione del nostro corpo.
24 Perché noi siamo stati salvati in speranza; or la speranza che si vede non è speranza, poiché ciò che uno vede come può sperarlo ancora?
25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l’aspettiamo con pazienza.
26 Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili.
27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.
28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.
29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.
30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.
31 Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?
33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi,
35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?
36 Come sta scritto: «Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello».
37 Ma in tutte queste cose noi siamo piú che vincitori in virtú di colui che ci ha amati.
38 Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future,
39 né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore.

L’epistola ai Romani è la spiegazione, l’applicazione e la difesa di Paolo di un vangelo che ha ricevuto direttamente da Dio per rivelazione.

E quel vangelo che il libro dei Romani spiega, applica e difende è il vangelo della giustificazione per grazia mediante la fede in Gesù Cristo. E se noterete lo schema che vi ho dato, ogni aspetto di questo libro ha qualche riferimento alla giustificazione. Ad esempio, noterete sul vostro grafico che può essere diviso in due sezioni.

I primi 11 versetti del libro spiegano la natura della giustificazione per fede, e gli ultimi capitoli dal 12 al 16 spiegano le richieste della giustificazione per coloro che sono stati giustificati per fede. Praticamente ogni capitolo nella prima metà del libro ci dice qualcosa sulla giustificazione. Ad esempio, nei primi tre capitoli e mezzo abbiamo la ragione, la necessità della giustificazione, perché abbiamo bisogno di essere giustificati.

Nell’ultima parte del capitolo tre, Paolo spiega la natura della giustificazione e cosa significa quella parola e qual è la realtà. Nel capitolo quattro, ci dice il mezzo con cui una persona è giustificata con Dio, che è per sola fede. Nel capitolo cinque, ci dà i risultati dell’essere giustificati e la sfera in cui si è giustificati, cioè, in unione con il Signore Gesù Cristo.

Nel capitolo sei, ci parla della libertà di cui possiamo godere vivendo la vita cristiana come persone giustificate. Nel capitolo sette, ci parla dell’impossibilità di essere giustificati davanti a Dio obbedendo alla sua legge. Nel capitolo otto, che abbiamo appena letto, vediamo gli effetti santificanti e trasformanti della giustificazione.

Nei capitoli dal nove all’undici, vediamo la base e il futuro della giustificazione. Ad esempio, nel capitolo nove, vediamo la relazione tra elezione, predestinazione e giustificazione. Nel capitolo 10, vediamo la relazione tra evangelizzazione e giustificazione. E nel capitolo 11, vediamo la promessa della giustificazione globale di tutti ebrei e gentili.

Poi l’ultima metà del libro è un’applicazione pratica della prima metà del libro e ci mostra quali richieste Dio pone a quelle persone che sono state giustificate dalla fede. E così, nel capitolo 12, descrive la nostra vita nel corpo di Cristo e nel mondo. Nel capitolo 13, parla della relazione tra legge e amore. Capitolo 14, la questione della libertà cristiana. Capitolo 15, come coloro che sono stati giustificati vivranno la loro vita al servizio di Cristo e gli uni degli altri.

E nel capitolo 16, l’ultimo capitolo, ha saluti di chiusura e promesse e ascrizioni di lode. Ora, vedete, l’intero libro tratta di questo vangelo della giustificazione per fede. E Paolo pone questo vangelo della giustificazione per fede in Cristo in diretto contrasto e antitesi allo pseudo-vangelo del giudaismo palestinese dei suoi giorni.

Il giudaismo palestinese dei suoi tempi era la religione dei farisei, degli scribi e del popolo ebraico dei suoi tempi. Era una religione che in generale diceva questo, ed è prevalente oggi, anche se il primo secolo è passato, lo pseudo-vangelo del giudaismo palestinese è ancora prevalente in Italia nel 21° secolo. E questo è un vangelo di giustificazione tramite buone azioni, che in qualche modo guadagna l’accettazione presso Dio.

Se riesco a essere buono e ad aiutare i poveri e a non dare calci ai gatti e a essere una brava persona in generale e a fare del mio meglio, almeno esteriormente, per obbedire ai Dieci Comandamenti, allora sicuramente questo mi porterà da qualche parte con Dio. E ancora oggi, ci sono persone che parlano di come la loro posizione con Dio sia come essere pesati su una bilancia. Che se tutte le loro buone azioni sono da una parte e tutte le loro cattive azioni dall’altra, e se le cattive azioni superano le buone azioni, vanno all’inferno. Se le buone azioni superano le cattive azioni, vanno in paradiso.

E tutto ciò che riguarda la loro relazione con Dio ha riferimento al tentativo di fare abbastanza cose ed essere abbastanza buoni che, sperano, quando arriveranno alla fine della loro vita, Dio li guarderà con benignità e favore. Quel vangelo non ha mai salvato nessuno dall’inferno. Mai.

Paolo era la persona perfetta per scrivere su questo argomento perché sapeva cosa significasse essere zelanti per entrambi i vangeli. Nella sua precedente vita da fariseo, era così zelante per questo vangelo del legalismo, delle buone azioni, del tentativo di guadagnarsi la strada per il paradiso, che era disposto a perseguitare i cristiani che credevano il contrario.

Ha detto che non c’era nessuno che fosse minimamente zelante o severo con se stesso come lo era lui. E poi, su una strada polverosa verso Damasco, ha incontrato Gesù e ha messo da parte questo vecchio vangelo di legalismo e buone opere che si concentra su di me e su ciò che posso fare. E per il resto della sua vita, persino fino alla morte da martire, ha dato uno zelo assoluto nel testimoniare il vangelo di Dio, l’unico vangelo che vi farà del bene, il vangelo che è spiegato nel libro dei Romani, il vangelo della giustificazione per grazia mediante la sola fede.

Ma Paolo non ha scritto il libro dei Romani solo per confutare l’ebraismo palestinese e i farisei del suo tempo. Certo, il vangelo dei Romani fa proprio questo. Ma Paolo non ha scritto il libro dei Romani per ragioni accademiche.

Lo scrisse per motivi evangelistici, perché voleva che la chiesa di Roma e vuole che la chiesa di oggi comprenda chiaramente e presenti senza compromessi il vangelo di Cristo esattamente come Dio lo aveva rivelato, perché è l’unico vangelo che può salvarci dal peccato e da tutte le sue conseguenze. Inizia, tra l’altro, la sua epistola e la conclude con parole molto simili. Guardate nel capitolo 1, versetto 5, dice che il Signore lo chiamò a essere un apostolo, per portare l’obbedienza di fede fra tutte le genti per il suo nome.

Dio mi ha chiamato a essere un apostolo affinché il mondo intero conosca questo vangelo che Dio mi ha dato. E poi notate nel capitolo 16, versetto 26,  conclude il libro dicendo che mediante la predicazione del vangelo, tutte le nazioni del mondo sarebbero state condotte all’obbedienza della fede. Nel capitolo 1, versetto 8, si rallegra che la fede dei cristiani romani venga pubblicata in tutto il mondo.

Ma ora voglio che notiate in particolare nel primo capitolo, versetti dal 14 al 17, perché c’è il versetto tema dei versetti dell’intero libro. Dice nel versetto dal 14 al 17 del capitolo 1,

14 Io sono debitore ai Greci e ai barbari, ai savi e agli ignoranti.
15 Cosí, quanto a me, sono pronto ad evangelizzare anche voi che siete in Roma.
16 Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.
17 Perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede, come sta scritto: «Il giusto vivrà per fede».

E quella riga, presa dall’Antico Testamento, potrebbe essere il versetto tema dell’intero libro:

il giusto vivrà per fede”.

Quindi Paolo vi sta dicendo qualcosa sulla sua esperienza e sui suoi sentimenti in riferimento a questo vangelo. Dice: So che è vero. Sono stato chiamato a proclamarlo, e quindi ho un senso di debito.

Ho un senso di obbligo, e quel senso di debito non è appagato, soddisfatto e alleviato finché non predico il vangelo al mondo intero. Mi sento un debitore. Mi sento come se avessi un debito con il mondo intero, e quel debito è il vangelo di Gesù Cristo.

E il punto è che Dio vuole che noi siamo amati da Dio e che siamo chiamati a essere santi, come lo erano i cristiani romani nel versetto 7. Vuole che comprendiamo che tu e io, come Paolo, tu e io dobbiamo il Vangelo al mondo. Dovremmo sentirci come se fossimo in debito.

Sapete, ricordo la prima volta che mi sono indebitato. Purtroppo non è stata l’ultima volta. Ma la prima volta che ero in seminario, e volevo dei libri, e quindi non avevo soldi, e così ho comprato questi due libri che volevo e di cui avevo bisogno e li ho presi a credito 12 $. Vi dico che finché non ho pagato quei 12 $, ero infelice.

Mi sentivo in colpa. Non andavo in libreria perché non potevo guardare in faccia la persona che gestiva il negozio. E non sarei stato felice finché non avessi saldato quel debito.

Bene, ora, questo è ciò che Paolo intende. Paolo sta dicendo, mi sento come se fossi in debito con il mondo, e non sarò felice finché il debito non sarà pagato e il mondo non udrà il Vangelo.

Ora, questo è il modo in cui dovremmo sentirci. Voi ed io dovremmo sentirci in debito con il mondo, e questo senso di debito dovrebbe motivarci a essere testimoni di Gesù Cristo. Perché dovremmo sentirci in debito?

Per l’amore che Dio Padre ha per il mondo. Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figlio.

Per l’amore che il Signore Gesù Cristo ha per il mondo. In Giovanni 6, Gesù disse di essere il pane della vita che è venuto a dare la sua vita per la vita del mondo.

Per l’amore che lo Spirito Santo ha per il mondo. Lo Spirito Santo è in questo mondo, oggi, e accusa coloro che sono in ribellione contro di lui e ne rigenera molti a nuova vita in Cristo.

Dovremmo sentirci in debito a causa del nostro debito personale con Cristo per averci salvati. Paolo disse in 1 Corinzi 6, non sapete che non appartenete a voi stessi? Che siete stati comprati a caro prezzo, siete stati comprati con il sangue versato del Signore Gesù Cristo. Voi siete un tempio dello Spirito Santo per vivere per la sua gloria, non per i vostri desideri. Quindi Voi e io siamo debitori verso questo mondo come lo era Paolo, affinché questo mondo possa conoscere il vangelo. L’umanità è universalmente in ribellione contro Dio, sotto la sua ira e persa nel peccato.

Nessuno sulla terra è escluso. Tutti hanno bisogno di questo vangelo e tutti coloro che ascoltano devono essere informati dal più alto al più basso, dai sofisticati greci ai rozzi barbari, dal brillante e scettico all’ignorante e semplice, dall’acuto all’ottuso, dal ricco al povero, nero, bianco, rosso e giallo, colto e incolto, vecchio e giovane, maschio e femmina, senza omettere alcuna classe, nessun gruppo, nessun livello, nessuna categoria, nessuna razza. Tu e io, come Paolo, dobbiamo il vangelo al mondo e un solo vangelo salva, il vangelo di Dio rivelato nel libro dei Romani.

Ognuno di noi dovrebbe vedere la testimonianza di Cristo ai non credenti come il nostro gioioso modo di pagare il nostro debito e di lavorare con zelo per adempiere a quell’obbligo. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Se c’è qualcosa nella vostra vita che vi trattiene dal pagare questo debito al mondo, individuate cosa c’è nella vostra vita e affrontatelo, pentitevene e toglietelo di mezzo.

Che si tratti di paura o falsa dottrina o durezza di cuore o pigrizia o apatia o priorità sbagliate, qualunque cosa vi impedisca di sentire il vostro debito verso il mondo, il debito di presentare il vangelo, individualo, pentiti ed eliminalo dalla tua vita. Solo il vangelo di Dio della giustizia imputata rivelato in Romani è rilevante per la condizione del peccatore e può fare qualcosa al riguardo. Solo un vangelo in cui il potere di Dio manifesta la giustizia di Dio per e in un peccatore può fare del bene a un peccatore.

Il più grande bisogno dell’uomo decaduto è visto in questa frase. Come può una persona peccatrice trovare accettazione presso un Dio giusto e santo che odia il suo peccato e si impegna a punirlo? La tua risposta a questa domanda determina l’intero carattere della tua religione e determina l’intero tuo rapporto con Dio.

Martin Lutero lo ha espresso in questo modo. Ha detto, non troverete mai la vera pace finché non la troverete e non la manterrete in questo, che Cristo ha preso tutti i vostri peccati su di sé e vi ha elargito tutta la sua giustizia. E il libro dei Romani spiega l’affermazione di Lutero. Vi incoraggerei a leggere regolarmente il libro dei Romani.

Avevo un amico predicatore che era il mio mentore quando ero al college e aveva già letto il libro dei Romani centinaia di volte e si poteva dire dalla profondità della sua fede e dalla profondità del suo rapporto con il Dio vivente. Ora voglio che ci concentriamo su un testo all’interno dell’ottavo capitolo dei Romani che abbiamo letto un po’ di tempo fa e lo guardiamo perché questo è uno di quei versetti. Questo è uno di quei grandi passaggi che riassumono il cuore del Vangelo e sono i versetti dal 28 al 30 in Romani 8. Ma ora lasciatemi dire qualcosa sul contesto prima di esaminarli.

Bene, lasciatemi leggerli e poi parleremo del contesto. Romani 8:28-30.

28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.
29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.
30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

Questo testo contiene alcune delle parole più importanti e delle idee più importanti alcuni dei fondamenti più importanti di tutto il cristianesimo. Innanzitutto, si noti che questi versetti dal 28 al 30 comprendono la conclusione dei primi 27 versetti e sono il preludio per i versetti dal 29 al 39.

In effetti i versetti dal 28 al 30 sono gli ultimi dei tre motivi che Paolo dà in questo testo per incoraggiare a sostenere i figli di Dio in tutte le nostre sofferenze in questa vita per amore di Cristo. Notate il primo motivo per essere incoraggiati anche di fronte alla sofferenza, è nei versetti dal 18 al 25. E in quei versetti ci viene insegnato che qualsiasi sofferenza dobbiamo attraversare oggi per la causa di Cristo svanisce nell’insignificanza se paragonata alla gloria che ci attende in futuro.

Nei versetti 26 e 27 abbiamo il secondo motivo di incoraggiamento e cioè che proprio come la speranza e l’aspettativa di gloria ci sostengono in tutte le nostre sofferenze per Cristo e in tutti i nostri gemiti per lui, così lo Spirito Santo ci sostiene e ci aiuta in tutte quelle debolezze che caratterizzano la nostra vita decaduta su questo pianeta. E poi nei versetti dal 28 al 30 Paolo dice: ecco il terzo motivo di incoraggiamento. Ecco perché non importa quanto gravi possano essere le sofferenze che devi sopportare, sappiamo che Dio fa sì che tutte le cose cooperino al bene di coloro che lo amano.

Ora diamo un’occhiata al significato di Romani 8:28. Trascorreremo virtualmente il resto del nostro tempo esaminando ogni parola in questi tre versetti dal 28 al 30. Notate prima di tutto come inizia.

E sappiamo”.  Che ciò che sta per dire è qualcosa di cui puoi essere certo, non c’è assolutamente alcun dubbio. È la conclusione inevitabile di ciò di cui ha parlato nei sette versetti e mezzo precedenti. Sappiamo che ciò che stiamo per dire è la verità assoluta.  In ogni situazione Dio fa sì che ogni cosa cooperi per il bene di coloro che lo amano, di coloro che amano Dio. C’è una limitazione in questo testo. Il testo non dice e sappiamo che Dio fa sì che ogni cosa cooperi per il bene di tutti nel mondo intero senza eccezioni.

Sappiamo che alcune persone, a causa della loro disobbedienza e del loro rifiuto di credere alla verità che la Bibbia dice, Dio li porta a credere a una bugia affinché non possano essere salvati. Dio li mantiene spiritualmente ciechi e sordi in modo che non possano sentire e pentirsi. Quindi c’è una limitazione a questo testo che Dio fa sì che tutto cooperi insieme per il bene di coloro che amano Dio.

Questa è una descrizione del loro atteggiamento soggettivo interiore. È qualcosa che è radicato qui nel cuore. Questa è la cosa più basilare che si possa dire di un cristiano e questa è la cosa più alta e sublime che si possa dire di un cristiano ed è la prova che quella persona vive nel favore di Dio.

Ama Dio, non un Dio qualsiasi, non solo il Dio che ha scelto, ma ama il Dio delle Scritture, il creatore dell’universo, il Dio trino, Padre Figlio e Spirito santo e per quella persona che ama il Dio della Bibbia più di se stesso, più di ogni altra cosa nella vita, la persona che ama il Dio della Bibbia, per quella persona sappiamo che Dio fa sì che tutto cooperi per il suo bene.

Ora c’è la frase “tutte le cose”, nota che non ci sono limiti a questo, non ci sono eccezioni, non dice e sappiamo che Dio fa sì che la maggior parte delle cose cooperi per il bene. Non dice e sappiamo che Dio fa sì che le cose buone cooperino per il bene. Dice che Dio fa sì che tutte le cose, non ci sono limiti a questa parola, non importa cosa ti accada nella vita, non importa quali siano le circostanze, non importa quale sia la situazione, non ci sono eccezioni. Dio fa sì che tutte le cose cooperino al bene.

Non ci sono tragedie senza senso in questa vita, non c’è niente in questa vita che non abbia un significato. Tutto ha uno scopo, tutto ha un significato nella tua vita, potresti non essere in grado di vederlo, potrebbero volerci anni prima che tu ne capisca lo scopo o il significato, potresti non capirne mai il significato in tutta la tua vita, potresti chiederti perché, ma Dio sa che non importa cosa ti accada, in tutte le cose senza eccezioni, se ami Dio tutto coopera per il tuo bene. Anche se sei una bella ragazza di 19 anni che dopo aver fatto il vaccino contro il Covid ha sviluppato un aggressivo turbocancro. Dio fa sì che tutte le cose cooperino al bene lavorino insieme e il piano onnicomprensivo di Dio Dio fa sì che i grandi e piccoli dettagli della vita cooperino tra loro per il bene di coloro che amano il Dio della Bibbia.

Le cose che ci accadono in se stesse, che siano momenti felici o tragici, queste cose non hanno alcun potere in sé e per sé di cooperare per il nostro bene ma Dio fa sì che tutto converga e contribuisca a quel grande scopo di tutta la vita di far sì che ogni cosa nella vita cooperi per il bene di coloro che lo amano.

Molte delle cose che cooperano per il nostro bene sono cose che Dio fa sì che l’ira dei malvagi lo assecondi. Non c’è niente di più irrazionale o più violento o più distruttivo della rabbia cieca di un uomo irrazionale, ma Dio fa sì che la rabbia cieca di un uomo irrazionale lo compiaccia senza condonare la sua rabbia o la sua malvagità. E vedete, quando capite che Dio fa cooperare anche il peccato, anche il male e la tragedia per il nostro bene vedete la meraviglia della grazia di Dio e della saggezza di Dio che prese insieme fanno sì che tutto ciò che ci accade accada per il nostro bene così che nemmeno il più piccolo dettaglio in tutta la vita cooperi per il male nei figli di Dio.

Non il più piccolo non ci sarà nulla che sfuggirà e avrà un effetto dannoso nella tua vita se ami Dio. Notate la seconda cosa che dice su queste persone per le quali tutto coopera per il bene, dice che Dio fa sì che tutte le cose cooperino per il bene di coloro che amano Dio per coloro che sono chiamati a coloro che sono chiamati secondo il suo proponimento.

Ora questa è un’ulteriore definizione di coloro ai quali appartiene questa certezza.  La prima frase a “coloro che amano Dio” descrive l’atteggiamento soggettivo interiore del cuore; la seconda frase a “coloro che sono chiamati” caratterizza i cristiani in termini di ciò che Dio ha fatto loro, non in termini di ciò che loro hanno fatto a se stessi o hanno cooperato nell’aiutare Dio a fare, ma descrive i credenti ora in termini dell’azione oggettiva esclusiva di Dio nella loro vita.

Amati, tutto ciò che accade a voi e a me in questa vita coopererà per il nostro bene perché Dio ci ha chiamati a sé e ci ha chiamati a sé e alla salvezza dalla morte del peccato. Significa che Romani 8:28 sarà il risultato per tutti coloro che Dio ha chiamato a sé,  Dio si assicurerà che tutto nella loro vita cooperi per il loro bene.

1 Corinzi 1:9

Fedele è Dio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesú Cristo, nostro Signore.

Cos’è questa chiamata?  È Dio che ci chiama risuscitandoci dai morti prendendoci dalla nostra separazione da lui a causa del nostro peccato e portandoci nella più gioiosa la più intima la più eterna la più personale unione e comunione con il Dio vivente.

E voglio che notiate qualcosa su questa chiamata in questo testo: è indissolubilmente legata alla predestinazione e alla glorificazione. Notate che dice che Dio fa sì che tutto cooperi per il bene di coloro che sono chiamati da Dio, coloro che sono chiamati da Dio sono stati predestinati ad essere conformati al suo Figlio, sono stati predestinati ad essere chiamati, sono stati predestinati ad essere giustificati sono stati predestinati ad essere glorificati.

Vedete, tra loro c’è una connessione inseparabile qui. Che coloro che sono chiamati fuori dalle tenebre alla luce, Dio ha predestinato e coloro che sono chiamati fuori dall’oscurità alla luce e coloro che sono stati resi credenti nel Signore Gesù Cristo saranno tutti glorificati. Nessuno di loro sarà perduto per un credente nel Signore Gesù Cristo è impossibile apostatare; è impossibile.  E poi notate che dice a coloro che sono chiamati secondo un proponimento, secondo uno scopo, questo ovviamente si riferisce al proponimento eterno di Dio, al piano eterno di Dio, al decreto eterno di Dio.

2 Timoteo capitolo 1 versetto 9 Paolo amplia il pensiero che riassume la parola proposito nel nostro testo dice parlando di Dio che ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa chiamata non secondo le nostre opere ma secondo il suo proposito e la sua grazia che ci è stata concessa in Cristo Gesù da tutta l’eternità.

Quindi tutto coopera al bene di coloro che amano Dio perché Dio li ha chiamati a realizzare il suo scopo nella loro vita. Perché Dio è un Dio sovrano realizza sempre ciò che si prefigge di fare. Dio dice qualunque cosa io abbia pianificato la farò; qualunque cosa io abbia detto si avvererà; qualunque cosa io abbia deciso per la vita di una persona è così che andrà a finire la sua vita; e così Dio dice che tutto concorrerà al bene di coloro che mi amano perché li ho chiamati a me stesso affinché i miei propositi possano essere adempiuti nelle loro vite.  E ora a partire dal versetto 29 e dal versetto 30 Dio ci dice qual è questo scopo. Nel versetto 29 Paolo spiega in modo più dettagliato gli elementi che sono inclusi nella parola scopo nel versetto 28 e quindi i versetti 29 e 30 sono conferme continue del versetto 28:  tutto concorre al bene di coloro che amano Dio; tutto perché? Perché Dio li ha amati da sempre, Dio li ha predestinati secondo il suo proposito ad essere conformi all’immagine di Cristo.  Dio li ha effettivamente chiamati giustificati e glorificati ed è assolutamente impossibile quindi per tutto non cooperare al bene di coloro che lo amano.

Ora diamo un’occhiata alle parole qui:

29a Poiché quelli che Egli  ha preconosciuti li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio,

Sta parlando ora di ciò che Dio ha fatto e pensato prima dell’inizio dei tempi.

Dice: Prima che ci fosse un mondo, all’inizio dei tempi, ho preconosciuto queste persone che avrei predestinato a essere conformi all’immagine di mio figlio affinché i miei scopi potessero essere adempiuti nella loro vita.  Bene ora cosa significa la parola preconosciuto? Se lo chiedete alla persona media per strada oggi vi dirà: bene la parola per preconoscere qui significa prevedere, significa che Dio preconosce e prevede cosa accadrà; significa che che guarda al futuro e vede cosa accadrà.

Questo è vero voglio dire che è esattamente corretto. Dio ha una preveggenza perfetta. Dio potrebbe guardare nel futuro e dirvi ogni  cosa e vedere tutto ciò che accadrà. Potrebbe guardare nel futuro e può vedere chi crederà in Gesù e chi non crederà in Gesù. Ma ora vi devo porre la domanda: da dove viene questa fede che Dio vede che alcune persone eserciteranno in futuro? E la Bibbia risponde esplicitamente alla domanda: quella fede viene da Dio, che ogni fede che Dio prevede che le persone eserciteranno in futuro là fuori è una fede che ha eternamente decretato di dare loro.

E quindi Dio perché prevede quando le persone crederanno? Dio prevede cosa accadrà in futuro perché Dio ha pianificato cosa accadrà in futuro. Perché Dio ha determinato chi riceverà fede e chi non riceverà fede. La fede è un dono di Dio, non da opere affinché nessuno si glori. Quindi la parola preconoscere a volte significa prevedere nel futuro; in effetti ci possono essere un paio di posti nella Bibbia in cui significa questo come in Atti 26:5 o in 2 Pietro 3:17 ma non può significare questo nel nostro testo.  Il nostro testo non permette che significhi pre-vedere.

Quindi, quando dice che coloro che Dio ha preconosciuto li ha predestinati ad essere conformi all’immagine di suo Figlio non può significare, ve lo mostrerò tra un minuto, non può significare semplicemente che Dio previde chi sarebbe stato conforme all’immagine di suo figlio ma li predestinò a questo.  Di conseguenza notate cosa dice il nostro testo. Il nostro testo nel versetto 29 dice che coloro che egli ha preconosciuto li ha predestinati ad essere conformi all’immagine di suo Figlio. Tutti coloro che egli ha preconosciuto sono predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio: chiamati, giustificati e glorificati.

In altre parole pre-conoscere qualcuno distingue, discrimina, separa quella persona dalle altre; stiamo parlando di qualcosa che Dio ha fatto  e che porta una distinzione nella razza umana. Dio ha preconosciuto alcune persone e le ha predestinate ad essere conformi all’immagine di Gesù Cristo. Tutti coloro i quali Dio ha preconosciuto li salva tutti coloro che Dio ha preconosciuto li predestina ad essere conformi all’immagine di Cristo: li chiama, li giustifica, li glorifica. La parola pre-conoscere è semplicemente l’aggiunta della parola pre, in anticipo, alla parola conoscere quindi la parola pre-conoscere significa qui aver conosciuto prima.

Questo ci costringe a chiederci cosa significhi “conoscere”.

Abbiamo sottolineato molte volte che conoscere è usato in tutte le Scritture sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento come praticamente sinonimo di amore. Conoscere è amare. Per quanto riguarda la Bibbia non conosci la geometria finché non la ami. Non conosco la geometria  e non ho intenzione di conoscere mai la geometria, ma nella Bibbia non conosci qualcosa a meno che non la ami. Quindi la parola conoscere significa conoscere con interesse, conoscere con gioia, conoscere con affetto e azione, conoscere qualcuno in questo senso significa fare di quella persona l’oggetto dei tuoi affetti amorosi. Lasciate che vi dia solo tre riferimenti tre o quattro in Genesi 4:1 dice che Adamo conobbe sua moglie e lei concepì e la parola conoscere lì non significa semplicemente che ebbe una comprensione intellettuale di lei o lei non avrebbe mai concepito, significa che la rese l’oggetto dei suoi affetti amorosi. Adamo la amò e lei concepì.

O in Geremia capitolo 1 versetto 5 dove Geremia sta ricordando la scelta di Dio di lui per essere un profeta. Dio gli disse:

Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto.

ti avevo già reso oggetto del mio affetto amorevole prima ancora che tu nascessi o fossi concepito.

In Amos capitolo 3 versetto 2 Dio dice a Israele

Soltanto voi ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra

Ora sta forse Dio confessando la sua abissale ignoranza che dice sei l’unica famiglia di tutte le nazioni del mondo di cui ho una qualche comprensione?

Ma sei l’unica famiglia su cui ho riposto il mio amore.

E nel nuovo testamento in 1Corinzi capitolo 8 versetto 3 abbiamo questa affermazione:

Ma se uno ama Dio, egli è da lui conosciuto.

Se qualcuno ama Dio, egli è da lui conosciuto non significa se se non ami Dio Dio non sa niente di te, no, anche è qui è conoscere nel senso di amare. Infatti, se guardate il capitolo 11 nel libro dei Romani versetto 2 vedete la parola conoscere usata in quel modo dice

Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto

che egli ha pre-amato. E se guardate laggiù ai versetti 5 e 6 vedete che è nel contesto dell’elezione, quindi qui la parola conoscere usata in Romani e in tutte le Scritture significa amare, fare di qualcuno l’oggetto dei vostri affetti amorosi.

Quindi chi egli preconobbe significa su chi ha riposto il suo amore in anticipo, prima che nascessero, prima che il mondo fosse creato e questa prescienza parla di un amore eterno in Dio che fa esistere una differenza nella razza umana. Denota l’amore sovrano e distintivo di Dio.

Quindi in Romani 1:7 notate che Paolo può parlare di tutti coloro che sono amati a Roma; tutti coloro che sono amati a Roma. Notate cosa non dice, non dice a tutti gli amati Romani o all’amata città di Roma, Dio non ha amato tutti a Roma, ma ha amato alcune persone a Roma che ha chiamato a essere santi e quindi identifica quelli chiamati come quelli amati da Dio a Roma, distinguendo coloro sui quali ha posto il suo amore da tutti gli altri.

Nessuna persona che Dio ha preconosciuto andrà mai perduta. Questo Dio sovrano non ha pre-amato tutti. Ora la grande domanda è perché al mondo ha pre-amato voi e me perché ci ha resi oggetto del suo amorevole affetto prima ancora che il mondo fosse creato? Una traduzione della bibbia di questo testo dice questo:  Coloro sui quali ha riposto il suo cuore in anticipo li ha anche segnati come suoi.  Il punto è che se credete nel signore Gesù Cristo è perché Dio vi ha preconosciuto e non viceversa. Ci dice che noi amiamo Lui perché Lui ci ha amati per primo.

È l’amore di Dio per noi che produce a nostra volta amore in noi per lui. E quell’amore che è nel nostro cuore per lui è la prova che lui ci ha amati per primo. Quindi sappiamo per certo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio.

Ora notate la parola successiva nel versetto 29 dice

29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio

Quando chiedete a qualcuno se crede nella predestinazione farebbe meglio a dire di sì perché la parola è nella Bibbia. Ora speriamo che abbiano il significato giusto, ma se qualcuno vi dice: No non credo nella predestinazione è nei guai perché la parola è lì che ricorre parecchie volte.

Ora, la parola pre-destinati ha lo stesso prefisso che abbiamo appena studiato in pre-conosciuti.  Significa destinato prima. Quindi la parola predestinare significa pianificare il destino di una persona in anticipo prima che quella persona nascesse, prima di allora, prima che il mondo fosse creato Dio ha pianificato il destino per tutti coloro sui quali ha posto il suo amore. Ha dato loro un destino speciale. Andiamo insieme a Efesini capitolo 1 e fatemi leggere parti dei versetti 4 e 5 e 11.

allorché in lui (in Cristo) ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore,
avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesú Cristo secondo il beneplacito della sua volontà,
6 a lode della gloria della sua grazia

versetto 11

11 In lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà,

Notate che dice prima dell’inizio dei tempi prima che fossero poste le fondamenta dell’universo, Dio scelse da una razza umana decaduta un popolo perché fosse santo e poi pianificò il loro destino speciale: sarebbero stati adottati nella sua famiglia e salvati dalla condanna all’inferno che i loro peccati meritano.

E fu tutto per mezzo del signore Gesù Cristo tutto secondo il suo beneplacito, tutto allo scopo di portare lode e gloria alla sua grazia. Quindi il punto qui è che Dio ha un destino speciale per il suo popolo e si assicurerà che tutti noi partecipiamo a quel destino.

Nessuno di coloro che sono predestinati ad essere adottati nella famiglia di Dio e ad essere conformati all’immagine di Cristo andrà mai perduto.  Ho amici che parlano oggi di predestinazione e riprovazione come reversibili, che quando sei battezzato diventi eletto perché sei in Cristo e se mai venissi scomunicato allora non saresti più eletto saresti reprobo. Quel linguaggio non si può trovare nelle Scritture.

Il punto è qui che quando Dio pre-destina un destino speciale per te … raggiungerai quel destino, raggiungerai quella destinazione. Nessuno che è stato così predestinato sarà mai perduto e nessuno che non è stato così predestinato sarà mai salvato.

Se non sei stato predestinato ad essere conformato all’immagine di Cristo rimarrai in ribellione e ostilità verso Dio per sempre. Se non sei stato predestinato nell’amore all’adozione di figlio prima della fondazione del mondo sarai sempre un figlio del diavolo. Quindi dici bene come posso saperlo? Non ho un file sul mio computer dei nomi dei salvati e dei perduti, degli eletti e dei non eletti, è possibile per me sapere qualcosa di ciò che stava succedendo nella mente di Dio prima che il mondo iniziasse riguardo a me stesso e al mio destino? E la risposta a quella domanda è sì!  Atti 13:48, l’ultima parte di quel versetto dice:

“e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero”.

Quanti erano preordinati alla vita eterna credettero così che la grande prova dell’elezione, la grande prova che Dio ha posto il suo amore su di te prima dell’inizio dei tempi, la grande prova che sei stato predestinato ad essere conformato all’immagine di Cristo, ad essere adottato nella famiglia di Dio così che non sarai mai perduto, la grande prova non è il battesimo: è il tuo credere – la fede nel signore Gesù Cristo.

Tutti coloro che erano pre-ordinati alla vita eterna credettero. Come posso sapere che Dio aveva in mente il mio nome prima dell’inizio dei tempi? Dio mi ha dato il dono della fede in suo Figlio e io mi affido a lui solo per la salvezza.

Ora, nel nostro testo, a cosa ci ha predestinati Dio, qual è quel destino speciale? Dice che colui che egli ha preconosciuto su chi ha posto il suo amore ha pianificato il suo destino affinché diventasse conforme all’immagine di suo Figlio.  Questo è il destino speciale a cui siamo stati preordinati tutti noi che sono stati amati e scelti da Dio. Questo processo di essere conformati a Cristo è iniziato quando siamo nati di nuovo ed è perfezionato quando siamo tutti glorificati in Cristo alla risurrezione alla fine del mondo.

Dire che Dio ha pianificato che tutti noi che siamo il suo popolo che ama, coloro che ha chiamato secondo il suo proponimento, dire che quel proponimento è che siamo conformati all’immagine di suo Figlio, non significa dire che un giorno saremo deificati e saremo messi sullo stesso piano con Cristo stesso come seconda persona della Trinità eternamente generati dal Padre perché Cristo è un Figlio in modi che non saranno mai veri per noi.

Ma essere conformati all’immagine di Cristo significa dire che saremo conformati alla sua immagine come figlio incarnato di Dio e questa somiglianza con Gesù non è una somiglianza superficiale, non è una somiglianza fisica, è una profonda somiglianza interiore con Gesù che va ben oltre la superficie ma che si mostra in superficie nella somiglianza effettiva con Gesù nel comportamento.

Penso che le persone oggi abbiano spesso una visione troppo superficiale di cosa significhi essere conformi all’immagine di Cristo come se significasse semplicemente il modo in cui ci comportiamo bene. Questa conformità si mostrerà nel modo in cui ci siamo comportati noi ma questa conformità con Cristo ha a che fare con il cuore e l’anima e i desideri e le brame e le attese e le priorità e i sogni del cuore.

Ha a che fare con i recessi più intimi del cuore ed è lì che saremo come Cristo e saremo conformi alla sua immagine così che vogliamo le cose che lui vuole, amiamo le cose che lui ama, odiamo le cose che lui odia, e questa conformità interiore a Cristo delle nostre anime si mostra nel modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri ed esprimiamo noi stessi e ci comportiamo in questo mondo.

Quindi qual è l’obiettivo di Dio per noi? Qual è l’obiettivo del proposito di Dio per noi? Dio fa cooperare ogni cosa per il bene nelle nostre vite, di quelli di noi che lo amano perché ci ha chiamati affinché il suo scopo possa essere adempiuto in noi. E qual è quello scopo? Beh quello scopo che è radicato nel fatto che ha posto il suo amore su di noi prima dell’inizio dei tempi e non abbiamo fatto nulla per meritarlo. Ci ha predestinati pianificando di conformarci all’immagine di suo figlio, dal cuore in poi. Questo è l’obiettivo di Dio per le nostre vite.

Ma questo non è l’obiettivo finale di Dio. L’obiettivo finale di Dio è in riferimento a Cristo non a noi, sebbene il nostro destino eterno sia tutto racchiuso in questo, notate cosa dice nel versetto 29:

29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli (cioè Cristo) sia il primogenito fra molti fratelli.

Questo è l’obiettivo finale della nostra conformità a Cristo; questo è l’obiettivo finale del proposito di Dio per la sua creazione: che in ogni cosa Cristo sia preminente che sia il primogenito tra molti fratelli. Dire che è il primogenito significa usare linguaggio dell’Antico Testamento che parla di una priorità, parla di supremazia, parla dell’erede ultimo e del proprietario di tutto ciò che appartiene al padre. E l’obiettivo finale per tutta la creazione l’obiettivo finale dei decreti di Dio è che Gesù Cristo sia supremo e abbia la massima priorità e sia  preminente in tutto ciò che c’è in tutta la creazione. Ma che possa essere il primogenito tra molti fratelli, che straordinario privilegio essere considerati fratelli del primogenito della creazione colui che è preminente nell’intero universo. L’obiettivo finale del decreto eterno di Dio è la gloria del nostro fratello maggiore. Cosa significa essere resi fratelli di Gesù? Essere resi fratelli o sorelle di Gesù significa essere rifatti a sua somiglianza. Ricordate che è stato fatto a nostra somiglianza essere resi fratelli o sorelle di Cristo significa essere glorificati. Quando lo vedremo saremo resi simili a lui mediante quel suo potere che lo rende padrone di tutto ciò che esiste.

E come lui è perfettamente e pienamente umano così ci renderà perfettamente e pienamente umani rimuovendo da noi le ultime vestigia di questo deturpante peccato e corruzione e tutti i suoi effetti nelle nostre vite. Siamo i fratelli di Gesù e voglio che notiate una cosa perché qui, ricordate ora cosa sta facendo Paolo. Paolo sta cercando di darvi rassicurazione e speranza e gioiose aspettative per il futuro anche in mezzo a tutte le sofferenze che voi ed io dobbiamo sopportare in questa vita per Cristo.

Dice che l’obiettivo finale di Dio, ciò che ha predestinato, è che Cristo sia il primogenito tra molti fratelli. Quindi l’obiettivo finale di Dio per Cristo non giungerà a compimento finché Cristo non avrà molti fratelli che sono conformati alla sua immagine. E quindi è assolutamente certo che avrà molti fratelli salvati. Questa è la base del tipo più forte di rassicurazione che possiamo avere: quelli di noi a cui Dio ha dato fede sono conformati all’immagine del Signore Gesù Cristo dal cuore in fuori, Questa è una garanzia assoluta che Dio non fermerà quel processo e che un giorno, davanti all’universo riunito, il Signore Gesù Cristo sarà supremo e attorno a lui ci saranno tutti questi uomini e donne che sono in perfetta conformità morale e spirituale al Figlio di Dio incarnato così che la sua glorificazione e la sua esaltazione siano tutte intrecciate nella nostra salvezza; ovunque lui sia, lì saremo anche noi .

Ora questo ci porta al versetto 30 e dice

30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

Ora voglio che notiate qualcosa sulla struttura di questi versetti nel versetto 28 leggiamo del proposito di Dio nel versetto 29 vediamo il proposito di Dio avere origine nell’eternità prima dell’inizio del tempo quando Dio ci ha preconosciuti e Dio ci ha predestinati. Ma ora nel versetto 30 ci introduce nel regno del tempo e della storia e ci racconta delle azioni di Dio mediante le quali questo piano eterno si realizza nelle vite reali degli appartenenti al suo popolo. Dio ha un proposito. Quel proposito, quel decreto eterno è stato elaborato prima dell’inizio dei tempi quando Dio ha posto il suo amore sul suo popolo eletto e ha pianificato un destino speciale per loro affinché fossero conformati all’immagine di suo figlio. E quel grande piano ora si realizza nelle loro vite mentre Dio li chiama, li giustifica e li glorifica e questi sono inseparabili. E voglio che notiate che chiamare, chiamati è il collegamento che ci porta al primo verbo qui voglio che guardiamo al versetto 30

30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.

Questi che ha chiamati sono coloro sui quali ha anche pre-posto il suo amore, coloro che ha predestinati ad essere conformati all’immagine di Cristo, li ha chiamati ad essere giustificati e glorificati. La chiamata è il collegamento intermedio tra ciò che Dio ha fatto nell’eternità e ciò che Dio fa nel tempo. La chiamata di Dio è ciò che porta l’eternità nella nostra vita. Nell’eternità Dio ci ha preconosciuti e Dio ci ha predestinati. Quando ci ha chiamato ha portato questo grande proposito a nel tempo della nella nostra vita e ci ha fatto sperimentare la sua realtà.

Ricordate in Romani 9 dove Paolo fa una distinzione nel parlare di elezione e di riprovazione. Paolo dice che alcuni della razza umana sono vasi d’ira preparati per la distruzione e altri della razza umana sono vasi di misericordia che sono preparati in anticipo per la gloria. E poi Paolo nel versetto 24 del capitolo 9 identifica i vasi di misericordia con queste parole. Dice

24 cioè noi che egli ha chiamato,

Quindi è mediante questa chiamata che l’eternità entra nel tempo e tutte le benedizioni del piano di Dio e il destino speciale di Dio iniziano a realizzarsi nella nostra vita.  Questa parola “chiamato” risponde a una domanda molto importante a cui la maggior parte delle persone oggi risponde in modo sbagliato. E la domanda è questa: perché alcune persone credono in Cristo e altre no? La risposta che le persone danno di solito è con riferimento a qualcosa in quella persona: beh questa era una persona migliore o questa era una persona più riflessiva o questa persona aveva una naturale tendenza verso cose teologiche. E quindi di solito le persone rispondono alla domanda perché questa persona è cristiana questa persona non lo è in termini di qualcosa che riguarda la psiche e la vita interiore della persona. Che è la risposta sbagliata.

La risposta al perché alcune persone credono in Cristo e altre no è in Dio; la risposta è che Dio ha chiamato alcune persone alla fede in Cristo e ha permesso loro di credere in Cristo e ha lasciato altri nella loro morte spirituale e nella loro ribellione contro Dio.

Andate con me per favore in Giovanni capitolo 6 versetti 44 e 45 e pesate attentamente queste parole per favore Giovanni 6:44 e 45 Gesù disse

44 Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
45 Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno ammaestrati da Dio”. Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me.

Ora voglio che notiate le affermazioni assolute qui in questi due versetti. Gesù  Dice nessuno può venire a me; la frase venire a me è una metafora per la fede nessuno può credere in me questo significa venire a Cristo, sta per riporre la fede in Lui per la salvezza. Nessuno può, nessuno è in grado, nessuno ha la capacità in sé e per sé di credere in Cristo a meno che Dio non prenda l’iniziativa.

A meno che Dio non faccia qualcosa nella sua vita e lo tiri fuori con potenza da se stesso e dalla sua morte e dalla sua ribellione al Signore Gesù Cristo e quando Dio lo tira fuori, quando Dio lo chiama fuori dall’oscurità alla luce, quella persona viene a Cristo.

Non c’è dubbio il cielo e la terra non possono tenerlo lontano da Cristo. E Gesù dice che una volta che Dio lo attira e viene a me lo risusciterò nell’ultimo giorno. Chiunque ha udito e imparato dal Padre viene a me. Questa è una chiamata irresistibile una chiamata efficace di Dio. Nessuno può, nessuno ha la capacità di venire a Cristo in fede finché Dio prima non li chiama fuori dalla morte spirituale alla vita con una potente chiamata che non possono resistere.

In ultima analisi, tutti coloro che Dio ha predestinato alla vita eterna, al momento da Lui stabilito, in un momento o nell’altro dopo il concepimento e prima della morte, li chiama con la sua parola e il suo spirito fuori da uno stato di peccato e morte in uno stato di grazia e salvezza e accettazione.  Come? Convincendoci del nostro peccato e della nostra miseria, illuminando le nostre menti nella conoscenza di Cristo e rinnovando le nostre volontà. Ci persuade e ci consente di abbracciare Cristo come è così liberamente offerto nel Vangelo. E così quando Dio ti chiama a sé, vieni a Cristo e inizi a sperimentare il destino speciale che Dio aveva pianificato per te da quando ha posto il suo amore su di te nell’eternità.

Beh, come fai a sapere di essere stato chiamato da Dio? È qualcosa che puoi sentire? No, come fai a sapere di essere stato chiamato da Dio? La risposta è molto semplice e molto ovvia, nessuno può venire a me a meno che il Padre che mi ha mandato non lo attiri.

Quindi la grande prova di essere chiamati da Dio è che vieni a Cristo, lo ami, riponi la tua fede in Lui, ti appoggi solo a Lui per la salvezza.

E tutti coloro che ha chiamato, la frase successiva, questi ha anche giustificato. Ora, ognuna di queste frasi parla di come Dio ha distinto il suo popolo dal resto della razza umana. Dio prima che iniziasse il tempo ha fatto qualcosa in riferimento al suo popolo che non ha fatto in riferimento a nessun altro. Ha separato così la razza umana, ha posto il suo amore su di loro e li ha predestinati ad essere conformati all’immagine del Figlio. Poi li ha chiamati, ha cambiato il loro carattere, non sono più come le persone intorno a loro; e li ha giustificati.

E questo ha cambiato il loro stato e la loro posizione davanti a Dio onnipotente. Tutti gli altri sono stati condannati tranne coloro che Dio ha chiamato e giustificato e ora stanno davanti a Dio accettati. Penso che una delle migliori definizioni che conosco della giustificazione sia nel nostro catechismo breve, che vi ricordo era originariamente scritto per i bambini, dice che la giustificazione è un atto di grazia gratuita di Dio in cui perdona tutti i nostri peccati e ci accetta come giusti ai suoi occhi solo per la giustizia di Cristo imputata a noi e ricevuta solo per fede.

Notate gli elementi essenziali della giustificazione. La giustificazione è una parola forense è qualcosa che i giudici pronunciano. Giustificare è una decisione completamente irreversibile da parte del giudice dell’universo che dichiara che la persona che crede in Gesù è perdonata e accettata nel momento in cui quella persona crede in Gesù. La giustificazione non è un processo non è qualcosa che inizia con il battesimo, non è subordinata alle buone azioni e non è completata in ultima analisi fino al giorno della resurrezione e al giorno del giudizio. La giustificazione è una decisione completamente irreversibile una tantum presa da Dio il giudice nel momento in cui credi perdonandoti i tuoi peccati, dichiarandoti non colpevole, e accettandoti nella sua famiglia.

Irreversibile; e quella decisione non si basa su nulla in te ma esclusivamente sulla morte sostitutiva del signore Gesù Cristo in nostro favore. E la giustificazione implica imputazione. Imputazione che è … fatemi leggere un versetto 2 Corinzi capitolo 5 versetto 21 dice:

21 Poiché egli (Dio) ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.

Noi abbiamo il peccato che ci tiene lontani da Dio. Dio ha preso quel peccato e lo ha imputato a Cristo e quindi Cristo è il nostro sostituto. È morto coperto dal nostro peccato:  Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui. Gesù è diventato il sacrificio per i nostri peccati e nel momento in cui credi in Cristo, in quel momento Dio prende la vita perfetta di Cristo la giustizia di Cristo e la accredita sul tuo conto. Tu hai un debito con Dio che Dio è perfetto quella morte è giustizia perfetta tu non puoi produrla. Cristo l’ha fatto e nel momento in cui credi in lui, Dio prende la giustizia di Cristo e la accredita sul tuo conto così che tu sia accettato da Dio per tutta l’eternità.

Così che quando morì sulla croce Dio mise tutti i nostri peccati su di lui e quando noi crediamo in lui egli mette tutta la giustizia di Cristo su di noi. E questa è la base della nostra salvezza. Dio giustifica solo coloro che credono in Gesù e non un secondo prima che credano in Gesù; e Dio giustifica tutti coloro che credono in Gesù, non importa quanto malvagi e terribili peccatori siano stati perché la giustificazione è per sola fede.

Quindi cosa significa dire che la giustificazione è per sola fede. Bene lasciatemi leggere per voi Galati 2:16

16 sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesú Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesú, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.

Quali sono le opere della legge? Le opere della legge sono l’obbedienza alla legge di Dio. Dice che nessuno sarà mai giustificato con Dio. Nessuno sarà mai in buoni rapporti con Dio. Nessuno avrà i propri peccati perdonati e riceverà il favore di Dio cercando di obbedire alla legge di Dio. Ma dice che siamo giustificati mediante la sola fede in Cristo, guardando oltre noi stessi guardando oltre ciò che siamo e ciò che possiamo fare e affidandoci completamente nelle mani del signore Gesù Cristo, la mia unica speranza è Gesù e affido il mio caso a lui e affido solo a lui  la mia salvezza e non a niente di ciò che faccio.

Ecco perché la chiamiamo sola fide.  Separatamente dal pentimento, dai sacramenti, dalle opere della legge. E, amati, capite che il segno distintivo dei protestanti evangelici è la loro fede, la loro fede incrollabile in sola fide. Un uomo o una donna o una chiesa o una denominazione non può definirsi un protestante evangelico se non crede che siamo accettati da Dio e che i nostri peccati sono perdonati e siamo giustificati per sola fede.

È la religione dei farisei che dice che per essere giustificati sono necessarie la fede in Cristo e obbedienza la legge di Dio. Questa è la religione dei farisei questa è la religione del cattolicesimo romano ma non è la religione dei protestanti evangelici. Qual è la prova della giustificazione?

Come fai a sapere che Dio, il giudice del cielo e della terra, ti ha dichiarato non colpevole e ti ha accettato nella sua famiglia avendoti santificato? Dio non giustifica nessuno che non santifica; Dio non dichiara nessuno giusto, perdonato, accettato nella sua famiglia nel momento in cui crede eccetto quella persona nel cui cuore inizia immediatamente questo processo di conformazione all’immagine di Cristo. Nel momento in cui una persona rinasce e riceve il dono della fede e crede in Gesù, Dio la giustifica e in quello stesso momento lo Spirito santo entra nel suo cuore e inizia un processo per renderla giusta e per darle il desiderio e la capacità di obbedire alla legge di Dio: perché come dice la bibbia la fede senza le opere è morta.

Ma il grande tema del libro dei romani che non dovete perdere di vista è

il giusto vivrà per fede”.

Voglio leggervi la testimonianza di Martin Lutero quando Dio aprì per la prima volta i suoi occhi a quelle grandi parole: “il giusto vivrà per fede”. Dice: Prima che quelle parole mi irrompessero nella mente odiavo Dio ed ero arrabbiato con lui perché non contento di spaventare i peccatori con la legge e con le miserie della vita aumentava ulteriormente la nostra tortura con il vangelo. Ma quando per mezzo dello spirito di Dio compresi queste parole: “il giusto vivrà per fede” il giusto vivrà per fede, allora mi sentii rinato come un uomo nuovo entrai attraverso le porte aperte nel paradiso di Dio, da allora in poi vidi le amate e sante Scritture con occhi nuovi; le parole che in precedenza avevo detestato cominciai da quel momento ad apprezzare e ad amare come le parole più dolci e consolanti della Bibbia.  In verità questo testo il giusto vivrà solo per fede era per me la vera porta del paradiso.

Vi chiedo, amati, lo è per voi? Lo è per coloro sui quali ha posto il suo amore dall’eternità, li ha predestinati ad essere conformi all’immagine del suo figlio, coloro che ha predestinato li ha chiamati, coloro che ha chiamato li ha giustificati, e coloro che ha giustificati li ha glorificati. Ora la glorificazione avviene quando saremo resuscitati alla fine dei tempi, quando Cristo verrà e saremo resuscitati resi perfetti ed entreremo nei nuovi cieli e  nuova terra.  Perché allora è al passato? Perché dice che siamo già glorificati? Bene in un certo senso il processo è già iniziato, in linea di principio con la nuova nascita, ed è avanzato attraverso la santificazione, e i nostri spiriti saranno stati resi perfetti nella santità della morte e poi l’intero processo sarà completato quando il signore Gesù Cristo verrà e ci risusciterà dai morti e ci perfezionerà.

Ma la ragione principale per cui glorificati è al passato, che è un buon modo di parlare dell’Antico Testamento, è che molte volte i profeti facevano profezie sul futuro e profetizzavano al passato; come per esempio lasciami pensare e vedere se riesco a pensare a un caso: una vergine ha concepito e partorito un figlio. Bene ora ovviamente Isaia che sta parlando di Gesù ma usa un tempo passato anche se non è ancora avvenuto – per impressionare i suoi lettori con il fatto che è una certezza assoluta che ci sarà una vergine che darà alla luce il salvatore del mondo perché questo è stato già compiuto nella mente di Dio. E quindi ora usa glorificato al tempo passato qui perché ci sta insegnando che anche se non saremo glorificati e perfezionati fino alla fine del mondo è assolutamente certo che coloro che sono chiamati e giustificati saranno glorificati perché la nostra glorificazione è già un fatto compiuto nella mente di Dio.

Quindi amati siete eternamente al sicuro. Potete vivere questa vita con la beata certezza che Gesù è mio, e che io sono suo, e che nulla ci separerà dal suo amore. Dio mi ha predestinato. Come faccio a sapere se credo in suo Figlio? Dio mi ha chiamato come faccio a sapere se sono arrivato a suo Figlio? Dio mi ha giustificato come faccio a sapere se sto cercando di vivere una vita coerente con la fede che ho riposto in lui e in Dio mi glorificherà e niente in cielo o all’inferno o su questa terra mi impedirà di raggiungere quel destino speciale che Dio ha per me Se credo nel Signore Gesù Cristo.

Vedete c’è certezza anche nella più grave delle sofferenze e tragedie in questa vita e questo è lo scopo del nostro testo: darci quel tipo di certezza e quel tipo di speranza e quel tipo di fiducia verso il futuro. Tutti gli anelli di questa catena del Vangelo sono inseparabili. Dio fa sì che tutto cooperi per il bene di coloro che lo amano, perché? perché Dio li ha chiamati per il suo proposito speciale di riempire le loro vite. Qual è quel proposito speciale per cui ha posto il suo amore su di loro e ha pianificato il loro destino di essere conformati all’immagine di suo Figlio e di tutti coloro che ha predestinato a quella fine sono chiamati alla fede in Cristo, li ha giustificati una volta per tutte e li ha perdonati dei loro peccati e li glorificherà e si assicurerà che trascorrano l’eternità con Lui.

Vedete, ogni singolo anello di questa catena non è altro che la grazia sovrana e onnipotente di Dio. Se siamo pre-amati e predestinati da Dio amati cerchiamo di essere sempre più diligenti nel rendere certa la nostra chiamata ed elezione aggiungendo alla nostra fede eccellenza morale, conoscenza, autocontrollo, perseveranza, pietà, gentilezza fraterna e amore, perché finché pratichiamo queste cose non inciamperemo mai, perché in questo modo l’ingresso nel regno eterno del nostro signore e salvatore Gesù Cristo ci sarà abbondantemente fornito.

Se siamo effettivamente chiamati da Dio, allora camminiamo in modo degno di quella chiamata con ogni umiltà e gentilezza con pazienza, mostrando sopportazione gli uni verso gli altri nell’amore, essendo diligenti nel preservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace e se siamo giustificati dalla fede in Cristo, dimostriamo la fede nell’amore e nell’obbedienza alla legge di Dio, perché la fede senza opere e la fede senza amore sono morte, come ci dice Giacomo, a cosa serve fratelli se un uomo dice di avere fede (fa una professione di fede) ma non ha opere quella fede può quella professione di fede salvare? Una mera professione di fede senza opere è morta e inutile e vuota perché proprio come il corpo senza lo spirito è morto così anche la fede senza opere è morta e se siamo glorificati viviamo ora come cittadini del cielo e non come nemici della croce la cui fine è la distruzione, il cui dio è il loro appetito, la cui gloria è nella loro vergogna e che hanno rivolto la loro mente alle cose terrene. Perché la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove anche aspettiamo con ansia un salvatore il signore Gesù Cristo che trasformerà il corpo del nostro umile stato in conformità con il corpo della sua gloria mediante l’esercizio del potere che ha anche di sottomettere tutte le cose a se stesso.

Preghiamo:

Ti lodiamo oggi caro Dio benedetto, Dio della grazia, per questo glorioso vangelo, questa gloriosa salvezza, questo glorioso destino che hai per noi nel signore Gesù Cristo. Confessiamo che è tutto della più pura grazia, non ne meritiamo nulla, non meritavamo che ponessi il tuo amore su di noi prima che il mondo iniziasse. Ma di sapere che avevi il nostro nome nella mente ci fa amare te ancora di più. Non meritavamo di essere predestinati ad essere conformati all’immagine di tuo figlio ma quando vediamo gli effetti di quel grande destino mostrarsi nei nostri desideri nei nostri cuori ti lodiamo e ci fa amare te ancora di più. Avremmo meritato di rimanere nella nostra morte spirituale e nel nostro peccato e non meritavamo di essere chiamati fuori dall’oscurità alla luce ma ora signore essendo stati chiamati tutto ciò che vogliamo fare è dichiarare le tue eccellenze davanti a questo mondo. Non meritavamo la giustificazione non meritavamo di avere i nostri peccati perdonati o di essere accettati come tuoi figli se non fosse stato per il signore Gesù Cristo e per quello che ha fatto per noi sulla croce; non avremmo speranza. Ma oh Signore sapendo che siamo giustificati e sapendo che quella decisione che hai preso riguardo a noi è irreversibile ed eterna, abbiamo un senso di sicurezza e pace e gioia e amore per te che ci controlla. E signore non vediamo l’ora di quel giorno in cui saremo pienamente e completamente glorificati insieme a tuo Fglio e lui sarà il primogenito tra molti glorificati fratelli. Fino a quel giorno, oh Signore tienici fedeli. Noi  ti preghiamo per amore di Gesù. Amen.


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