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Lezione 35: Nahum

L’ira di Dio è la nostra salvezza

Mentre continuiamo il nostro studio di ogni libro della Bibbia, andiamo a  Nahum. Il libro di Nahum. È facile da trovare. È proprio tra Michea e Abacuc.

Leggeremo il primo capitolo, quindi alziamoci in piedi per la preghiera e per la lettura della parola di Dio. Dio Onnipotente, ti ringraziamo per aver preparato i nostri cuori all’ascolto della lettura e alla predicazione della tua santissima parola. Possa penetrare nei livelli più profondi dei nostri cuori e fare lì qualsiasi opera tu voglia che compia. Per amore di Cristo. Amen.

Nahum 1

Profezia su Ninive. Il libro della visione di Nahum di Elkosh.

L’Eterno è un Dio geloso e vendicatore, l’Eterno è vendicatore e pieno di furore. L’Eterno si vendica dei suoi avversari e conserva l’ira per i suoi nemici.

L’Eterno è lento all’ira e grande in potenza, ma non lascia affatto impunito il malvagio. L’Eterno persegue il suo cammino nel turbine e nella tempesta e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.

Egli sgrida il mare e lo prosciuga, e fa seccare tutti i fiumi. Bashan e Karmel inaridiscono e il fiore del Libano avvizzisce.

I monti tremano davanti a lui, i colli si fondono, alla sua presenza la terra si solleva, sí, il mondo e tutti i suoi abitanti.

Chi può resistere davanti alla sua indignazione e chi può sopportare l’ardore della sua ira? Il suo furore è riversato come fuoco e le rocce sono da lui frantumate.

L’Eterno è buono, una fortezza nel giorno dell’avversità; egli conosce quelli che si rifugiano in lui.

Ma con una straripante inondazione egli compirà una totale distruzione del suo luogo, e i suoi nemici saranno inseguiti dalle tenebre.

Che cosa progettate contro l’Eterno? Egli compirà una totale distruzione; l’avversità non avverrà due volte.

10 Perché fossero pure intrecciati come rovi e fradici per il vino ingerito, essi saranno consumati come stoppia totalmente secca.

11 Da te è uscito chi ha tramato il male contro l’Eterno, chi ha concepito malvagità.

12 Cosí dice l’Eterno: «Anche se sono pieni di forza e numerosi, saranno falciati e scompariranno. Anche se ti ho afflitta, non ti affliggerò piú.

13 Ora spezzerò il suo giogo di dosso a te e strapperò via i tuoi legami».

14 Ma riguardo a te l’Eterno ha dato questo comando: «Il tuo nome non sarà piú perpetuato. Dal tempio dei tuoi dèi farò scomparire le immagini scolpite e le immagini fuse. Ti preparerò la tomba, perché sei spregevole».

15 Ecco sui monti i piedi di chi annuncia buone novelle e che proclama la pace! Celebra le tue feste solenni, o Giuda, adempi i tuoi voti, perché il malvagio non passerà piú in mezzo a te; egli sarà interamente sterminato.

I libri di Giona e Nahum sono unici nella Bibbia, entrambi sono scritti al popolo di Israele, ma il punto focale di ogni libro è la città di Ninive, l’antica e ultima capitale del potente impero assiro che dominò il Medio Oriente per così tanti secoli prima di Cristo e che molestò e oppresse continuamente Israele e alla fine spazzò via il regno settentrionale di Israele e ne disperse il popolo in tutto il mondo. Ma la loro prospettiva su Ninive è completamente diversa. Giona scrisse della conversione di questa città pagana, e Nahum scrive e profetizza della sua totale distruzione.

Questi due profeti sono distanti cento anni l’uno dall’altro. Giona predicò nell’VIII secolo, e Nahum, insieme ad Abacuc e Sofonia, predicò nel VII secolo. Molte cose cambiarono a Ninive in quei cento anni.

Il messaggio di Nahum è sorprendente. In effetti, non mi ero reso conto di cosa trattasse Nahum finché non avevo già speso diverse ore a studiare il libro. È lì, nero su bianco, così ovvio che non  potresti non vederlo, eppure è sorprendente ed eclatante, e forse è per questo che non lo vedi.

Il tema del libro di Nahum è che l’ira di Dio è la salvezza del suo popolo. L’ira di Dio è la salvezza del suo popolo. Sapete cosa significa la parola Nahum? Significa consolatore.

Ecco un libro sulla distruzione, la distruzione totale di Ninive, e il nome dell’autore è Consolatore. E il libro aveva lo scopo di confortare il popolo di Dio annunciando la distruzione del loro più grande nemico. In un certo senso, quel messaggio è strano e inaspettato perché normalmente pensiamo all’ira di Dio come a qualcosa che non è solo feroce e piena di furia, ma anche come qualcosa di negativo e distruttivo.

Pensiamo all’ira di Dio come a qualcosa che distrugge, devasta e desola, e fa queste cose. Infatti, alcune delle immagini più grafiche e terrificanti dell’ira di Dio sui malvagi che si possano trovare in tutta la Bibbia si trovano nel libro di Nahum. Ma Nahum ci dice che l’ira di Dio è la salvezza del popolo fedele di Dio.

Il riversamento della sua ira e della sua rabbia sui suoi nemici, come Ninive, assicura la salvezza del suo popolo da coloro che vorrebbero fargli del male, come con Giuda. E così, invece di essere imbarazzati dalla dottrina dell’ira e della vendetta di Dio, voi e io, confido, dopo aver studiato il libro di Nahum, arriveremo ad amare quel grande insegnamento e arriveremo a lodare Dio per la sua ira. Perché senza l’ira di Dio, non avremmo sicurezza e nessuna liberazione dal crescente e distruttivo potere del male, degli esseri umani malvagi, delle istituzioni umane malvagie, delle nazioni malvagie e di Satana stesso.

Dio ama così tanto il suo popolo ed è così adirato con coloro che cercano di farci del male che riverserà la sua ira su tutti i suoi e i nostri nemici reprobi e li distruggerà eternamente in modo che non saranno mai più una minaccia o un terrore per il popolo di Dio. La dannazione degli empi sotto l’ira di Dio è la salvezza dei credenti per la misericordia di Dio. Mettiamola in un altro modo.

Non è solo vero, è verissimo, che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito Figlio affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna. È anche vero che Dio odiava così tanto il male ed era così adirato con i malvagi da dare il suo unigenito Figlio affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Il Signore Gesù Cristo rivelerà l’ira di Dio in tutta la sua furia su tutta l’empietà e l’ingiustizia degli esseri umani, e rivelerà anche, dice il libro dei Romani, la giustizia di Dio e la salvezza di Dio a chiunque creda, salvandoli non solo dall’ira di Dio e dal giudizio di Dio e da tutte le sue conseguenze, ma dalla stessa ingiustizia che fa scendere l’ira di Dio.

Poiché questo argomento dell’ira di Dio ha un posto così centrale in Nahum, faremmo meglio a dedicare solo qualche momento ad assicurarci di aver capito tutti qual è il significato dell’ira di Dio. Questa è una realtà e un insegnamento della Scrittura che è ovviamente trascurato oggi. Ma non solo l’Antico Testamento, ma anche Gesù e Paolo ne parlano.

Gesù, in Giovanni 3:36, disse:

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

E in Romani 1:18, l’apostolo Paolo dice che

L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini.

E il punto è, non permettere a nessuno di provare a separare per te l’Antico Testamento e il Nuovo Testamento dicendo che il Dio dell’Antico Testamento è un Dio d’ira e il Dio del Nuovo Testamento è un Dio d’amore.

L’unico Dio che c’è è il Dio dell’amore, della rettitudine, della giustizia, della santità, della bontà, della verità, dell’ira, di qualsiasi altra cosa Egli riveli di Sé nelle Scritture. E vorrei ricordarvi che il Testamento che dice che l’ira di Dio è rivelata dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini si trova nel Nuovo Testamento. Quando Dio è chiamato fuoco divorante, quella frase si trova nel Nuovo Testamento.

Quindi non c’è dicotomia tra l’Antico e il Nuovo. Il Dio dell’Antico Testamento è incarnato nel Signore Gesù Cristo. Il Dio dell’intera Bibbia vuole che il mondo intero sappia della sua ira.

Perché nella Bibbia ci sono più riferimenti alla sua ira, furia e collera che al suo amore e alla sua tenerezza. Lo dico di nuovo. Dio vuole che il mondo intero sappia che è un Dio d’ira perché nella Bibbia ci sono più riferimenti alla sua ira, alla sua furia e alla sua collera che al suo amore e alla sua tenerezza.

Perché Dio è santo. La Bibbia ci dice che odia ogni peccato. E poiché odia ogni peccato, la Bibbia ci dice che la sua ira arde contro il peccatore.

Nella versione King James, Salmo 7 versetto 11, si dice: Dio si adira con i malfattori ogni giorno. La Bibbia non riconosce alcuna contraddizione tra dire che Dio è amore e che Dio è un Dio d’ira. Infatti, è solo la persona che conosce la grandezza dell’ira di Dio che sarà sopraffatta dalla grandezza della sua misericordia e del suo amore.

Quando la Bibbia parla dell’ira di Dio, ci sono tre elementi in essa. Uno, ricordate solo questi, dispiacere. Due, resistenza. Tre, attacco giudiziario.

Quando la Bibbia parla dell’ira di Dio riversata sulle persone, è a causa, numero uno, di questa grande repulsione e dispiacere che Egli ha nel suo cuore contro ogni forma di peccato umano. In secondo luogo, poiché Dio è il sovrano di tutta la creazione, Egli resiste fermamente alla volontà di chiunque la stabilisca in sfida alla sua. E in terzo luogo, finché questa sfida continua, Dio agirà come un grande giudice verso quella persona e riverserà la sua ira sulla sua resistenza e sulla sua ribellione per distruggere quella persona. Un uomo ha definito l’ira di Dio in questo modo. Ha detto: L’ira di Dio è l’assalto del Dio santo che afferma e stabilisce la sua assoluta pretesa di dominio.

Arthur Pink ha detto: “L’ira di Dio è il Suo eterno odio per ogni ingiustizia”. Su cosa cade l’ira di Dio? Bene, nell’Antico Testamento, vediamo Dio riversare la sua ira su queste nazioni pagane nemiche di Israele, e lo vediamo anche riversare la sua ira sull’Israele apostata. Nel Nuovo Testamento, troviamo Dio riversare la sua ira su ogni ingiustizia e empietà degli uomini che sopprimono la verità nell’ingiustizia.

Vediamo Dio riversare la sua ira su Satana e sui demoni, e in effetti, su tutte le persone che non sono in unione con Gesù Cristo. Chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Gli autori della Bibbia fanno uno sforzo immane nella scelta delle parole e delle immagini per descrivere l’irresistibile forza dell’ira di Dio.

Nella Bibbia, è chiamata fuoco divorante, tempesta devastante. È paragonata a flussi di lava fluenti. E non è riversata solo dopo la morte alle persone che muoiono nella loro incredulità e empietà per tutta l’eternità, ma si dice anche che venga riversato sulle persone in vari effetti temporali in questa vita.

E se volete sapere alcune delle cose che l’ira di Dio porta sulla vita di un peccatore indurito o sulla vita di una persona apostata, leggete Deuteronomio 28 e Levitico 26. Quindi, poiché esiste davvero una cosa come l’ira di Dio, poiché non è un mito, non è una fantasia, Dio ha rivelato questo di Se stesso. E poiché ognuno di noi in questa stanza merita che quell’ira ci venga inflitta, la nostra unica speranza è guardare alla morte del Signore Gesù Cristo come all’effettivo allontanamento di quell’ira da tutti noi che la meritiamo per noi stessi.

Romani 3 dice che Dio ha stabilito Cristo come propiziazione nel suo sangue mediante la fede. Questo è il cuore di tutto ciò che abbiamo. Togliete questa grande verità che Cristo ha portato l’ira di Dio al nostro posto, allontanandola così da noi. Sbarazzati di questo. Dimenticalo. Compromettilo. Priviamo il perdono del suo significato. Contraddiciamo la Bibbia e ci tagliamo fuori da ogni speranza per sempre.

C’è questo versetto che ogni volta che lo leggo mi lascia senza parole in Isaia 53:10 dove si dice riguardo a Cristo, “Ma piacque all’Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire offrendo la sua vita in sacrificio per la colpa.”

Il motivo per cui non riesco a superare versetti come questo è perché sono io quello che il Signore dovrebbe compiacersi di percuotere. Sono io quello che dovrebbe essere messo soffrire a causa del peccato che è nella mia vita. Ma la grande speranza del vangelo è che quell’ira è stata riversata su Cristo e Dio ha inflitto a Cristo proprio quella stessa ira e punizione che meritiamo, affinché possiamo allontanarci da quell’ira, uomini e donne liberi, per servirLo tutti i giorni della nostra vita.

E così vi invito oggi, cari amici e amati fratelli e sorelle, fuggite dall’ira di Dio andando verso il Figlio di Dio. Rifugiatevi in ​​Lui, non nella vostra appartenenza alla chiesa, non nel vostro battesimo, non in alcuna virtù in voi stessi, non in nulla che abbiate mai fatto. Dio ha mandato Gesù per la nostra salvezza a causa del suo amore per noi.

E quindi vi invito, se non lo avete fatto oggi prima di lasciare questo luogo, rifugiatevi nel Signore Gesù Cristo per fede. Ora vediamo come Nahum espone il suo punto di vista, ovvero che l’ira di Dio è la nostra salvezza nel primo capitolo. Se state prendendo appunti, il primo capitolo può essere facilmente diviso in quattro sezioni.

C’è una progressione qui. Nei primi sei versetti ci viene presentato il terrificante terrore del giudizio di Dio. Nei versetti dal 7 all’11 vediamo il bersaglio specifico del giudizio di Dio. Nei versetti dal 12 al 14 vediamo il carattere imminente del giudizio di Dio. Sarà improvviso quando accadrà. E poi nel versetto 15 vedremo buone notizie per Israele. Dio porta la pace.

Ora diamo un’occhiata a questi primi sei versetti perché in questi primi sei versetti, Nahum espone alcune perfezioni in Dio che non solo sono ampiamente trascurate, ma sono ampiamente negate da molte persone oggi all’interno della chiesa. Ma senza queste perfezioni che Nahum presenta, Dio non è Dio.

E così nei primi sei versetti ci dice che è a causa di come Dio è, è a causa di come è che gli uomini hanno dovuto essere distrutti. Notate cosa dice nei versetti 2 e 3. Il Signore è un Dio geloso e vendicativo. Il Signore è vendicativo e adirato. Il Signore si vendica dei suoi avversari, e riserva l’ira ai suoi nemici. Il Signore è lento all’ira e grande in potenza, e il Signore non lascerà affatto impuniti i colpevoli.  La sua via è nel turbine e nella tempesta, e le nuvole sono la polvere sotto i suoi piedi.

Ora diamo un’occhiata a queste gloriose perfezioni in Dio. Prima di tutto, dice che Dio è un Dio geloso. La parola ebraica per geloso può anche significare zelante.

È geloso o zelante per il suo onore e per la purezza del suo nome, così come per il benessere e la sicurezza del suo popolo. E ogni volta che voi e io pensiamo a Dio senza gelosia, stiamo pensando a un idolo. L’unico Dio che c’è, è un Dio geloso.

Un Dio geloso del suo stesso nome e geloso del benessere e della sicurezza del suo amato popolo. Adoro i tordi. Avete mai visto un tordo che pensa che i suoi piccoli nel nido stiano per essere presi da un gatto? Lo adoro.

All’improvviso, quella madre di tordo inizia a strillare come un assassino. La senti a un miglio di distanza. Inizia a fare baccano e a bombardare in picchiata quel gatto. Voglio dire, è uno spettacolo, soprattutto se non ti piacciono i gatti. E così ecco questa mamma tordo, vola in giro, strilla, e poi attacca la testa di quel gatto, la becca, vola via di nuovo, torna di nuovo. Il gatto cerca di derubarla, di combatterla, non riesce a combattere la mamma tordo che insisterà finché il gatto non viene fatto scomparire.

Un Dio amato è una madre tordo. Ed è così che Dio tratta il suo popolo. Se vede un pericolo avvicinarsi al suo popolo, fratelli, inizierà a strillare come quel tordo beffardo e a bombardare in picchiata qualunque cosa veda come una minaccia o un pericolo per il popolo di Dio.

Perché? Perché Dio è un Dio geloso. E se Dio non fosse geloso del suo popolo, allora tu ed io saremmo le persone più vulnerabili sulla faccia della terra. La gelosia di Dio non solo distrugge coloro che profanano il suo nome e cercano di danneggiare il suo popolo, la gelosia di Dio anche ci redime.

Lui è così geloso del nostro benessere e del nostro affetto che si preoccupa abbastanza per noi da assicurarsi che siamo redenti e salvati. Come ha detto un commentatore, l’amore di Dio è così geloso del bene dei suoi cari che divampa in un’ira ardente contro tutto ciò che è malvagio e dannoso per loro. In altre parole, ciò che questo brano sta dicendo è che l’ira di Dio è la nostra protezione e la nostra sicurezza.

Ricordate quando la Bibbia dice che se Dio è per noi, chi può essere contro di noi? Bene, cosa significa dire che Dio è per noi? Significa dire che tutto ciò che Dio è è per noi, i suoi amati figli, persino la sua ira. Il suo amore è per noi, la sua misericordia è per noi, la sua giustizia è per noi, la sua santità è per noi, ma persino la sua ira la usa a nostro favore e a nostro beneficio distruggendo qualsiasi cosa che ci farebbe del male. Quindi da un lato, Dio è geloso, pieno di ira, vendetta. D’altro canto, Dio è buono, fedele, misericordioso e clemente, ed è solo quando comprendete la combinazione di queste perfezioni in Dio che site in grado di comprendere alcune delle cose distintive del cristianesimo. Ad esempio, perché l’amore di Dio ha provveduto a un’espiazione per noi? Perché la morte di Gesù, la sua morte espiatoria, è un fatto così centrale nella religione cristiana? È perché noi come peccatori siamo colpevoli, e Dio non scagionerà in alcun modo il colpevole del suo crimine. Siamo condannati davanti a lui a meno che Dio non fornisca un sostituto, a meno che Dio non fornisca un’espiazione che copra i nostri peccati alla sua vista.

E lode a Dio, Dio ha provveduto proprio quel sostituto e quella espiazione in Gesù. Quando ti rendi conto di questa combinazione di perfezioni—gelosia, ira, bontà, misericordia—capisci anche qualcosa dell’enfasi delle Scritture sulla sovranità di Dio nella nostra salvezza. Poiché tutti noi come esseri umani siamo sotto l’ira di Dio, se qualcuno di noi è salvato, può essere solo grazie a una libera e sovrana scelta di Dio.

Non è per qualche decisione che noi abbiamo preso o per qualche scelta che noi abbiamo fatto o per qualcosa che abbiamo meritato, qualcosa che abbiamo fatto. Se qualcuno di noi è salvato mentre siamo condannati davanti a questo Dio d’ira, può essere solo perché quel grande Dio ha scelto di agire in misericordia e grazia e di donarci la sua salvezza. Ricordate cosa ha detto.

“Cosí faccio misericordia a chi voglio e indurisco chi voglio”.

E poi quando capite che Dio è geloso e adirato, così come buono e misericordioso, capite un’altra grande enfasi nella nostra fede, e cioè l’inevitabilità della distruzione finale di tutti i peccatori increduli. Poiché la salvezza e l’accettazione con Dio e la fuga dal giudizio di Dio sono possibili solo tramite un’espiazione che Dio fornisce nel suo Figlio.

Chiunque rifiuti quell’espiazione e muoia in quello stato di incredulità sarà costretto a soffrire l’ira di Dio per tutta l’eternità. Notate anche che nel versetto 2, questo Dio non è solo un Dio geloso, è un Dio vendicatore, ed è un Dio che si vendica. Notate che tre volte in questo versetto Dio è descritto come uno che si vendica.

Versetto 2, “L’Eterno è un Dio geloso e vendicatore, l’Eterno è vendicatore e pieno di furore. L’Eterno si vendica dei suoi avversari e conserva l’ira per i suoi nemici.” Dio è come se ci piantasse un chiodo. Ora, portate a casa questo, qualsiasi altra cosa dimentichiate, portate a casa questo: Dio è un Dio di vendetta.

Ora, qual è la relazione tra la gelosia di Dio e la sua vendetta? La gelosia di Dio è quell’atteggiamento che ha verso coloro che profaneranno il suo nome, coloro che sfideranno la sua volontà, coloro che danneggeranno il suo popolo, e la vendetta è la sua azione che insegue coloro che gli faranno del male o profaneranno il suo nome. È quell’azione di Dio con cui riversa la giusta punizione che i peccati di quelle persone meritano, e tuttavia è più di una semplice punizione. La vendetta ha con sé disgusto, ira e rabbia.

Quindi Dio è geloso di noi quando qualcuno cerca di farci del male, Dio si vendica di quella persona. Ora, a voi e a me nella Bibbia è comandato di avere un santo zelo, ci è comandato di essere gelosi nel nostro servizio al Signore, ma la vendetta è qualcosa che non potremmo mai fare. La vendetta è un’azione riservata solo a Dio.

Ricordate cosa dice Romani 12, 19: Non vendicatevi mai, carissimi, ma lasciate fare all’ira di Dio, perché sta scritto: A me la vendetta, io darò la retribuzione, dice il Signore. Ora vorrei ricordarvi, a proposito, che il libro dei Romani è nel Nuovo Testamento, quindi questa idea che nell’Antico Testamento Dio è vendicativo e nel Nuovo Testamento è amore, non regge. La vendetta è mia, io darò la retribuzione, è in entrambi i Testamenti, e la cito dal libro dei Romani. Invece di cercare la nostra vendetta sulle persone che ci hanno fatto del male, dobbiamo lasciare quella grande opera a Dio, e dobbiamo amare il nostro prossimo e fare del bene ai nostri nemici.

Ricordate cosa disse Davide quando il re Saul cercò ingiustamente di ucciderlo, e Davide ebbe l’opportunità di ucciderlo a sua volta, e quindi ecco cosa disse Davide: Possa il Signore vendicare i torti che mi hai fatto, ma la mia mano non lo toccherà. Meriti di sperimentare la vendetta di Dio, hai cercato di uccidermi, non mi vendicherò da solo, Dio avrà la sua vendetta su di te. Ora è interessante, a proposito, che in Romani 12 dove Dio dice che la vendetta è mia, io ripagherò, sei versetti dopo, in Romani 12:14 dice che la funzione del governo civile è quella di essere un ministro di Dio e un vendicatore che porta l’ira su chi pratica il male.

Quindi, sebbene la vendetta sia mia, io ripagherò, dice il Signore, uno dei modi in cui egli vendica la trasgressione del suo ordine di legge per la protezione del suo popolo è per mezzo di uno stato giusto che usa il potere della spada, portando l’ira di Dio sul criminale malvagio in modo che non sia una minaccia per il caro amato popolo di Dio. Notate nel versetto 2 un’altra frase interessante. Dice nell’ultima riga in realtà, dice che egli riserva o conserva l’ira per i suoi nemici.

Egli riserva l’ira. In ebraico si dice che è il padrone della sua ira. Non ha alcuna rabbia incontrollabile.

Che Dio sia il padrone della sua ira, che ne abbia il controllo completo, significa che quando la Bibbia parla dell’ira feroce di Dio non sta parlando di qualcosa di capriccioso o arbitrario o irrazionale o incontrollabile o impulsivo. E il controllo o la padronanza di Dio sulla sua stessa ira si vede più chiaramente nella crocifissione di Gesù. Volete sapere quanto controllo ha Dio su se stesso? Volete vedere più chiaramente che in qualsiasi altro luogo la padronanza che ha sulla sua furia e sulla sua ira? Guardate la morte del suo amato figlio sulla croce.

Qui era tormentato non solo dall’uomo ma anche dai demoni. Dio Padre stava osservando il maltrattamento di suo figlio. La crocifissione, il peggior tipo di agonia.

E invece di chiamare fulmini dal cielo per distruggere tutti gli assassini di Cristo, Dio Padre si è controllato e ha frenato la sua vendetta e l’ha concentrata in tutta la sua forza sul suo amato figlio al posto nostro come portatore del nostro peccato. E pensate a Dio Figlio. Ecco Dio Figlio che avrebbe potuto chiamare milioni di angeli per venire e distruggere ognuno dei suoi assassini ma invece si controlla e grida dalla croce: Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno.

Che potente autocontrollo. Che potente dominio sull’ira. Che grande amore che Dio trattenga dal riversare la sua ira sui peccatori, ma piuttosto riversandola sul suo Figlio affinché i peccatori possano essere salvati.

Poi nel versetto 3 si dice che  L’Eterno è lento all’ira e grande in potenza, ma non lascia affatto impunito il malvagio.” Ora questo è ovviamente un riferimento a una dichiarazione più completa di quel versetto in Esodo 34. Andate con me a Esodo 34. In Esodo 34 è ovvio che Nahum sta pensando a questo versetto. Usa la stessa parola per Dio usata in Esodo 34: 6-7. Parla di Dio che è lento all’ira nello stesso modo, subito prima di parlare del suo non essere disposto a lasciare i colpevoli impuniti.

Guardate Esodo 34-6-7 e ciò che voglio che vediate è ciò che omette. Ciò che Nahum omette da questo versetto.

E l’Eterno passò davanti a lui e gridò: «L’Eterno, l’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà,
che usa misericordia a migliaia, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito, e che visita l’iniquità dei padri sui figli e sui figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

Ora vedete cosa Nahum ha deliberatamente omesso? Ha omesso ogni riferimento alla compassione di Dio, alla grazia di Dio, al perdono di Dio, alla gentilezza amorevole di Dio. Invece si concentra su due cose. Si concentra sul fatto che Dio è paziente, che sopporta molto, che è lento all’ira e si concentra anche sul giudizio di Dio sui colpevoli.

Dio non lascerà in alcun modo che i colpevoli restino impuniti. Dio è paziente nella sua ira e Dio alla fine porterà anche il giudizio su tutti i suoi nemici. Dio è clemente e misericordioso, ma non è questo il punto che Nahum vuole fare ora con riferimento a Ninive.

Non c’è perdono e misericordia in serbo per Ninive. Ninive ha superato il punto di non ritorno per quanto riguarda la pazienza, la compassione e l’amorevole benevolenza di Dio. L’unica cosa che attende inevitabilmente ora Ninive è una distruzione certa e non molto tempo dopo queste profezie fu spazzata via dai Medi e dai Babilonesi e entro trecento anni da allora, i viaggiatori avrebbero attraversato quella parte della terra e non si sarebbero nemmeno accorti che lì ci fosse mai stata una grande metropoli chiamata Ninive.

Arrivò a una fine completa. E quindi il motivo per cui Nahum tralascia la gentilezza, la benignità, la bontà e la misericordia è perché Ninive ha superato il punto di non ritorno. La pazienza di Dio è esaurita.

Cosa impariamo da questo? Impariamo che è possibile per nazioni, individui e famiglie superare un punto di non ritorno nella loro ribellione contro Dio. E tutto quello che vorrei chiedere, e non ho risposta a questa domanda, è se l’America ha superato il punto di non ritorno? Voglio leggervi, o semplicemente accennare a, due cose sul New York Times. La prima cosa sul New York Times è, avete sentito parlare del generale William Boykin, un coraggioso cristiano che ha commesso l’errore di parlare come un cristiano in uniforme in pubblico? In quella dichiarazione ha detto che il Dio dell’Islam non era il suo Dio, che il Dio dell’Islam era un idolo, che non c’è possibilità di salvezza al di fuori di Cristo, e che il motivo per cui le nazioni islamiche sono terroriste o contro gli Stati Uniti è perché, cito, siamo una nazione cristiana e le nostre fondamenta e radici sono cristiane.

Ora, per noi, non c’è niente di radicale in questo. Questo è semplicemente ciò che la chiesa cristiana ha annunciato e creduto fin da Maometto nel 600. Abbiamo sempre visto l’Islam come una religione diversa che non ti porterà da nessuna parte con Dio, un Dio diverso, una Bibbia diversa, una visione del mondo totalmente diversa, e che se vuoi essere cristiano, devi rifiutare l’Islam e ricevere Cristo e il cristianesimo biblico.

È quello che abbiamo creduto per mille anni, giusto? Di più. Bene, ecco cosa, lo stanno intimidendo a dimettersi. Non l’ha ancora fatto, ma lo stanno intimidendo a dimettersi da generale americano.

Ecco cosa si dice di lui da diverse persone. Questo è il deputato John Conyers. È scandaloso che a qualcuno che ha opinioni così estreme, chiuse e zelanti venga concesso un incarico così importante nel nostro esercito, che è ciò in cui i cristiani hanno sempre creduto.

Ecco l’osservazione di qualcun altro. Le osservazioni del generale Boykin vanno contro le suppliche del Presidente e violano i principi fondamentali di tolleranza e inclusione impliciti nella cultura di questa nazione. Ora, questo è vero.

Un altro uomo dice: Ho pensato che quei commenti fossero indegni di un alto funzionario militare. In un discorso, il generale Boykin, in alta uniforme davanti a un gruppo religioso in Oregon a giugno e ad estremisti islamici ha detto: Gli estremisti islamici odiavano gli Stati Uniti perché abbiamo un fondamento e delle radici cristiane. Ora, chiunque, sapete, e lo vedete di continuo in questi grandi giornali liberali, chiunque creda che la propria religione sia l’unica vera religione è un terrorista.

Questi siamo noi. È il generale Boykin. Riuscite a immaginare di vivere in una cultura in cui siamo emarginati e in cui noi che siamo semplicemente cristiani tradizionali, tradizionalisti, che condividiamo le opinioni su cui è stata costruita l’America e che hanno dominato la nostra storia, ma ora siamo considerati estremisti, pervertiti e non c’è posto per noi in questa cultura? Ora, quello era solo un articolo di giornale.

Ecco un annuncio di una pagina. Riuscite a immaginare quanto costi mettere un annuncio di una pagina sul New York Times? Voglio dire, costa decine di migliaia di dollari metterne uno sull’Atlanta Constitution. Voglio dire, immaginate solo quanto costi.

E questo a me, il traduttore, fa venire in mente La recente sentenza della corte sul riconoscimento di due madri come genitori. Le cose peggiori nascono sempre prima in America e poi sbocciano anche qui.

Ora, ecco una foto. Non si vede sullo sfondo, ma ecco una dolce piccola foto. Ecco questi tre bambini felici, una bambina e due bambini, due genitori felici. Sono lì seduti a giocare a Monopoli come una famiglia normale, sorridenti. Il titolo dell’articolo è: Perché i gruppi di destra attaccano questa famiglia? Ora, sapete cosa intendono per destra? Voi. Ed ecco cosa dice.

Questo è stato pubblicato dalla Human Rights Campaign Foundation. Il sito web è www.hrc.org. “Ma i gruppi di interessi speciali di destra vogliono spaventare gli americani facendogli credere che persone come Joe e Teresa”, a proposito, notate che non c’è nessun papà in questa foto. Sono due lesbiche.

“Che Joe e Teresa siano una minaccia per il nostro paese per il loro tornaconto politico e come un modo per distogliere l’attenzione dai veri problemi della nostra nazione. Stanno facendo delle discriminazioni contro gay e lesbiche il fulcro della loro agenda politica per le elezioni del 2004”. Oh, se fosse vero.

Voi state cercando di distruggere questa famiglia felice. Questo sta diventando sempre più la norma. Le parole benignità e compassione che Dio ha usato in Esodo 34 non sono state usate da Nahum nel primo capitolo di Nahum perché Ninive aveva superato il punto di non ritorno.

Per lei era in serbo solo il giudizio. Prego con tutto il cuore che non siamo andati oltre quel punto.

Poi notate anche nel versetto 3, L’Eterno è lento all’ira e grande in potenza,

Lo stesso potere onnipotente che Dio ha usato per creare l’universo dal nulla. La grande forza onnipotente che Dio ha usato per redimere miracolosamente Israele dall’Egitto. È la stessa forza  che Dio userà per distruggere Ninive. È inevitabile. Ninive poteva sembrare invincibile. Voglio dire, aveva mura massicce.

Vi si potevano far correre dei carri. Ninive sembrava invincibile e indistruttibile. Ma Dio, il creatore e il redentore, è sufficientemente potente da rovesciare quell’impero di cavallette.

E sapete, amati, Lui ha promesso di fare la stessa cosa per noi oggi. Organizzazioni come questa che possono acquistare annunci sui giornali, che possono minacciare i generali dell’esercito degli Stati Uniti, che possono controllare la legislazione, determinare cosa viene insegnato nelle scuole pubbliche. Voglio dire, sembrano invincibili, non è vero? Dite, come potremo mai trattare con queste persone? Come possiamo aspettarci di avere successo contro di loro? Seconda lettera ai Corinzi capitolo 10, versetti dal 3 al 5.

Infatti anche se camminiamo nella carne, non guerreggiamo secondo la carne, perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze, affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo,

Non amate il suo ottimismo? Voglio dire, sentite che la fede cristiana ha appena avuto un buon inizio. E Paolo dice, siamo già nel processo di distruggere ogni opinione, ogni ismo che si è innalzato in sfida a Dio. E stiamo già riuscendo a rendere ogni pensiero prigioniero del Signore Gesù Cristo e in obbedienza a Lui.

Perché? Perché era così fiducioso e ottimista? Perché dice che abbiamo armi divinamente potenziate che Dio dice distruggeranno qualsiasi fortezza dietro cui l’uomo si nasconda. Armi divinamente potenziate che sono in grado di abbattere le Nineveh di questo mondo. Che sono in grado di fermare gli uomini malvagi, le istituzioni e i movimenti che stanno cercando di spazzare via il cristianesimo dalla faccia dell’occidente.

C’è qualcosa di più grande di tutto ciò che hanno. Sono queste armi divinamente potenziate che Dio promette abbatteranno le fortezze. E quali sono queste armi divinamente potenziate? Che non solo abbatteranno le fortezze, ma fermeranno l’aborto, renderanno l’aborto un atto criminale, un crimine capitale in questo paese.

Quali sono queste due armi potenziate? La Parola di Dio e la preghiera. La Parola di Dio e la preghiera. Tutto qui? Dite tutto qui? Tutto qui? Cosa intendete con tutto qui? Abbiamo l’onnipotente potere di Dio nella sua Parola e abbiamo l’orecchio di Dio che ha promesso che ascolterà ogni preghiera nel nome di Gesù secondo la sua Parola.

Ci darà ciò che desideriamo. Non ci sono armi più grandi al mondo. Quindi, poiché abbiamo le armi più grandi a cui nessuna delle loro armi può resistere, perché ci sono ancora abortisti dall’altra parte della strada e anticristiani nei luoghi di potere che intimidiscono i generali e comprano annunci sui giornali? È perché non stiamo usando le armi.

Stiamo parlando di esse. Ce ne stiamo seduti a discutere tra di noi su quanto siano affilate. E non stiamo attaccando nessuno con esse.

E non stiamo pregando. Abbiamo avuto un grande momento di preghiera ieri. Penso che sia una delle cose più importanti che abbiamo fatto.

In particolare quando questo predicatore ha fatto fuori ogni funzionario eletto, persino quelli collegati alla contea di Forsyth, e ha pregato per ognuno di loro per nome. Abbiamo le armi che possono farlo. E se sono ancora al loro posto, questi malvagi, se sono ancora al loro posto, è semplicemente perché teniamo la nostra spada nella sua custodia di velluto.

Lo stesso Dio che era grande in potenza per rovesciare Ninive ha promesso di usare la preghiera e la sua Parola e il nostro insegnamento di essa e sostenerla e difenderla e propagarla e diffonderla per abbattere qualsiasi fortezza fosse stata eretta contro di Lui. E poi guardate nel versetto 3, c’è un’altra frase che dice: ma non lascia affatto impunito il malvagio. Dio non lascerà in alcun modo i colpevoli impuniti. Ora questa può essere una frase che genera confusione nelle persone.

Dio non lascerà in alcun modo impuniti i malvagi.

Il carattere di Dio è immutato e immutabile. Il perdono dei peccati è una possibilità e una realtà solo all’interno del patto di grazia di Dio per fede.

Finché una persona, una nazione o un’istituzione portano la propria colpa per il proprio peccato, e quella colpa non è stata trasferita tramite la fede a un sostituto, quella persona o quella nazione non può essere perdonata e non può essere scagionata dalla sua responsabilità verso il giudizio di Dio. Eravamo colpevoli. Quella colpa è stata trasferita al Signore Gesù Cristo, il nostro sostituto.

E questo è il significato fondamentale della morte di Cristo. Dio ci perdona. Cancella ciò che rimpiangiamo del passato perché la nostra colpa è stata posta su di Lui.

E Lui portò via la nostra colpa. E al di fuori di quella relazione in cui entriamo per fede, non c’è speranza di salvezza per i peccatori colpevoli. Giona predicò a Ninive. Il popolo si pentì dei propri peccati e invocò il nome del Signore, fu perdonato e risparmiato dal giudizio di Dio.

Ma cento anni dopo, al tempo di Nahum, quel dolore per il peccato era scomparso ed era stato sostituito da arroganti affermazioni che il popolo fosse Dio. Non avevo mai notato questo versetto fino all’altro giorno, Sofonia 2.15. Notate cosa queste persone affermavano di sé stesse.

Sembra l’occidente. Dice di Ninive: Questa è la città esultante che abita al sicuro, che dice nel suo cuore: “Io sono e nessun altro fuori di me”. La vostra bibbia non avrà “sono”, non sono in grado di dire se ci debba essere o no, c’è nelle due traduzioni inglesi che preferisco, la NKJ e la NASB, il significato è chiaro esisto solo io. Ora sapete perché Dio ha distrutto Ninive!

Io sono è il nome di Dio, ricordate? Mosè disse a Dio «Ecco, quando andrò dai figli d’Israele e dirò loro: “Il DIO dei vostri padri mi ha mandato da voi”, se essi mi dicono “Qual’ è il suo nome?”, che risponderò loro?».

DIO disse a Mosè: «IO SONO COLUI CHE SONO». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: “L’IO SONO mi ha mandato da voi”».

E ora avete qui un’intera città di persone che dicono, IO SONO, noi siamo dèi.

Non ci sono altri dei. Noi siamo la fonte della legge. Noi siamo la fonte dell’ordine. Siamo la fonte della pianificazione. Siamo la fonte del giusto e dello sbagliato. Tutto ha origine dall’uomo.

Dio viene espulso dal suo universo. Dio distrugge le Ninive così. Lo ha fatto in passato. Lo farà in futuro. Dio si oppone sempre ai superbi e fa grazia agli umili. L’orgoglio precede la distruzione e uno spirito altezzoso precede la caduta.

E poi notate questa vivida immagine del turbine, delle tempeste e delle nuvole. Dice che “L’Eterno persegue il suo cammino nel turbine e nella tempesta e le nuvole sono la polvere dei suoi piedi.”

Ora usate la vostra immaginazione se potete.

Ora sta dicendo che il Signore Dio Onnipotente è tutto fuorché fermo. È attivo. È pieno di movimento.

Egli usa tutte le energie della sua creazione contro i suoi nemici e a favore del suo popolo. Tutte le forze della creazione fanno come viene loro detto e soddisfano i suoi scopi. I venti, le tempeste, le nuvole fanno tutti quello che  Lui dice. Sia per mostrare la sua ira sui suoi nemici, sia per impartire benedizioni ai suoi amici. Ma ora dice tempesta. Vedete, dice che la tempesta è la sua via, turbine e tempesta.

Non voglio che pensiate a un bel temporale estivo in cui potete guardare i fulmini in lontananza. Questo è uno scirocco invernale. Sapete cos’è uno scirocco invernale? È una tempesta che accade in Medio Oriente fino a oggi.

E voglio leggervi un testimone oculare quando dice che usa le tempeste contro i suoi nemici. Voglio darvi il resoconto di un testimone oculare di qualcuno che ha visto una tempesta come questa. Ha detto:

Alcuni miei amici stavano scendendo dalla collina. Quando uno di loro ha attirato la nostra attenzione su alte colonne di nebbia sopra la palude. Sono arrivate ​​da questa parte molto rapidamente e presto la tempesta si è abbattuta su di noi con furia orribile. Coloro che tentarono di raggiungere Cayenne, la cittadina, perirono nella pianura. Sebbene non fosse larga più di due miglia e si potessero vedere le case in lontananza, non riuscimmo ad arrivare alle case. Così dieci uomini morirono in pochi minuti per il semplice freddo di questo vento. Non c’era neve, né gelo, né molta pioggia, ma il vento era assolutamente terribile, spingeva e sollevava tutto ciò che incontrava. Questi venti freddi estraggono tutto il calore con sorprendente rapidità. Non solo questi uomini furono congelati a morte quasi all’istante, ma anche ottantacinque capi di bestiame perirono prima che potessero essere portati al villaggio.

Dio usa una tempesta. Mostra la sua ira attraverso le tempeste sul suo popolo.

Questa immagine stabilisce il potere impressionante di Dio mostrato nella creazione e nella storia per salvare il suo popolo e distruggere i suoi nemici. E adoro un adesivo per paraurti che ho visto, dice: Non istigate Dio a cominciare. E poi dice che le nuvole sono sotto i suoi piedi.

Ora, l’immagine qui di qualcuno che corre, sollevando ogni genere di polvere. Dio che corre, che avanza a grandi passi attraverso la distesa del cielo, sollevando il trambusto di tuoni e fulmini mentre si avvicina a Ninive  nelle nubi per distruggerla. Questa immagine raggiunge il suo massimo livello di compimento nell’ascensione e nella seconda venuta del Signore Gesù Cristo. Dove Egli va nei cieli con le nuvole di gloria. E dove la Bibbia dice che ritornerà in nuvole di gloria. E ogni occhio sarà inevitabilmente attratto da Lui. E in quel giorno Egli porterà giudizio a tutti i suoi nemici e benedizioni a tutto il suo popolo. E quel giorno di vendetta è tanto reale e storico quanto lo fu la caduta di Ninive, cosa che nessuno contesta fino ad oggi. Quindi in questi primi versetti di Nahum, siamo faccia a faccia con il Dio con cui dobbiamo fare i conti.

Potreste dire, beh, non mi piace quel tipo di Dio. Non c’è nessun altro Dio. Questo è Dio e oltre a Lui non ce n’è nessun altro. Lo conosci? Lo ami? Lo lodi per questa rivelazione di Sé stesso in te? Lo temi? E ti sei sottomesso a Lui?

E poi continua nei versetti 4 e 5 e descrive cosa fa Dio nel portare il Suo giudizio sulle persone. Rimprovera il mare e lo rende asciutto. Voglio dire, qui c’è un riflesso della distruzione del potente Faraone e dell’impero egiziano attraverso il miracolo del Mar Rosso e dell’Esodo.

E sta dicendo, se Dio ha potuto fare questo al Faraone in Egitto, a Sennacherib, a Ninive, all’impero assiro, può farlo anche a te. Che gli Stati Uniti e tutte le nazioni siano avvertiti delle conseguenze fatali del tentativo di opporsi al piano di redenzione di Dio per il Suo popolo. Dio ha già distrutto molte nazioni potenti e lo farà di nuovo.

Dio dice: Voglio prosciugare nel versetto 4 tutti i fiumi. Ninive faceva affidamento sulle sue grandi barriere naturali d’acqua per la difesa. Dio dice: Farò prosciugare quelle difese. Per quanto ci proviate, non potete tenere lontano Dio. Poi dice: Bashan e Carmelo appassiscono, i fiori del Libano appassiscono. Nahum sta ricordando certe devastazioni che l’Assiria aveva compiuto nella terra di Palestina.

E Dio usò l’Assiria per portare il giudizio in queste aree della Palestina. E il punto è, se Dio può portare, ha portato e porterebbe giudizi così terribili sulla sua terra e sul suo popolo dell’alleanza a causa del loro peccato, perché Ninive pensa che sarebbe risparmiata da una simile devastazione? E farei anche all’occidente la stessa domanda. Cosa ti fa pensare di essere così al sicuro nella tua apostasia? Nel versetto 5 dice che Egli fa tremare le montagne, dissolvere le colline, in effetti l’intera terra sarà sconvolta dalla sua presenza, il mondo e tutto ciò che contiene.

E poi nel versetto 6 pone la domanda che dovremmo porci. Chi può resistere alla sua indignazione? Chi può sopportare l’ardore della sua ira? La sua ira è riversata come fuoco e le rocce sono spezzate da Lui. Qual è la risposta a questa domanda? Chi può resistere alla sua indignazione? Chi può sopportare l’ardore della sua ira? Beh, ovviamente non Ninive, non l’Assiria, non Babilonia, non Israele, non Giuda.

Ognuna di queste nazioni a turno ha sperimentato il giudizio devastante di Dio perché si è allontanata da Lui. Nessuna di loro è stata abbastanza forte da eludere, sfuggire o resistere all’ira di Dio che è scesa contro di loro con grande potenza. E così vi chiedo, amati, dove vi trovate di fronte all’ira di Dio? Questa domanda importantissima richiede un vero auto-esame e un esame di coscienza da parte vostra.

Non date nulla per presunto. Non date nulla per scontato. Dove vi trovate di fronte all’ira di Dio? L’ira di Dio è contro di voi? O l’ira di Dio è per voi? Ora, sapete qual è la risposta a queste due domande? Quando Lui dice, chi può resistere di fronte alla sua indignazione? E chi può sopportare il fuoco della sua ira? La risposta a queste due domande non è nessuno.

Nessuno può resistere alla sua indignazione. Nessuno può sopportare il fuoco della sua ira.

Questa non è la risposta alla domanda.

Coloro per i quali Cristo morì come sostituto per allontanare l’ira di Dio e morire al loro posto saranno in grado di sopportare l’indignazione di Dio. Saremo in grado di sopportare il fuoco ardente della sua ira. Saremo in grado di abbracciare Colui che è il fuoco divorante e godere di una comunione intima e di una comunione eterna con Lui per grazia mediante la fede.

Il bersaglio nei versetti 7-11 è Ninive. E notate come inizia questa sezione nel versetto 7. Il Signore è buono. Sono contento che alla fine l’abbia detto, non è vero? Voglio dire, Dio ha una vendetta da compiere. È vendicativo. È adirato. Sta facendo sciogliere le montagne.

E infine viene. …

Il Signore è buono. Una fortezza nel giorno della sventura. E conosce coloro che si rifugiano in Lui. Nahum si è concentrato sull’ira di Dio, sulla vendetta di Dio e sul giudizio di Dio, e ora sottolinea la fedeltà di Dio e il suo amore per il suo popolo. Non hanno nulla da temere da questo Dio.

Dio sta usando la sua ira in loro favore, distruggendo i loro nemici e proteggendo il suo popolo. Dio sarà buono con loro, e quella bontà di Dio porterà loro salvezza e liberazione. E cosa significa la parola buono qui? Significa la fedeltà di Dio, la lealtà di Dio, la benignità amorevole di Dio, la misericordia di Dio, l’amore di Dio, la grazia di Dio, la generosità di Dio.

A causa di chi Dio è e perché è buono e fedele, il suo popolo che è fedele a Lui invece di subire il suo giudizio godrà di abbondante salvezza. E la distruzione di Ninive è il segno che Dio sarà misericordioso verso il suo popolo. Quindi qui abbiamo una grande affermazione.

Il Signore è buono, e quindi poiché è buono e fedele, sarà una fortezza, un luogo di protezione, un luogo di difesa nel giorno della tribolazione. E conosce coloro che si rifugiano in Lui. Ora vorrei fare una domanda per concludere.

Chi sono queste persone che sono favorite da Dio con protezione e salvezza dal suo giudizio e da tutti i loro nemici malvagi? Chi sono queste persone per cui Dio è buono e porta loro salvezza e protezione? Ascoltate, amati. Non possono certamente essere identificate con l’Israele secondo la carne. Ricordate cosa dice la Bibbia in Romani 9. Perché non tutti quelli che discendono da Israele sono Israele.

Cioè, non sono i figli della carne ad essere figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati seme e discendenti. Chi sono queste persone così favorite da Dio che la sua bontà porta loro salvezza? Non sono tutti coloro che portavano il segno del patto. Non sono tutti coloro che erano circoncisi nell’Antico Testamento. Non sono tutti i battezzati nel Nuovo Testamento. Perché non dimenticate, amati, che Dio ha distrutto molte di queste persone che portavano il segno del patto dagli Assiri a nord e dai Babilonesi a sud. Non tutti coloro che portano il segno del patto sono salvati.

Quindi chi sono queste persone? Molti di coloro che portarono il segno del patto in quei giorni erano apostati, destinati a un giudizio simile per mano dei Babilonesi, dei Greci e dei Romani. Quindi queste persone con cui Dio fu così buono da salvarle non possono essere semplicemente identificate etnicamente come tutti quei discendenti genetici di Abramo o tutti coloro che sono membri della chiesa o tutti coloro che hanno preso i sacramenti o tutti coloro che sono stati battezzati o tutti coloro che avevano portato il segno del patto. Coloro a cui la bontà di Dio avrebbe portato la salvezza sono coloro che Dio conosce.

Lo vedete nel testo. Il Signore è buono, una fortezza nel giorno della sventura, e conosce coloro che si rifugiano in Lui. Questa è la prima cosa che dice di queste persone per le quali Dio è la salvezza.

Dice che Dio li conosce. E dobbiamo interpretare quella parola conoscere nel senso biblico più completo della parola. Non significa come la intendiamo noi in questa cultura. Conoscere qualcosa significa comprendere intellettualmente qualcosa. È una parola più grande di questa. La parola conoscere significa amare con la più intensa cura.

Adamo conobbe sua moglie e lei concepì, dice la Scrittura. Egli la amò. La fece oggetto dei suoi affetti amorosi.

In Amos 3, Dio dice a Israele: Solo voi ho conosciuto tra tutte le famiglie della terra. Ciò significa che Dio ha questa abissale ignoranza della realtà di qualsiasi altra nazione sulla terra? No. Sta dicendo che questo è l’unico posto in cui ho posto il mio amore.

E così la bontà di Dio porta salvezza dal giudizio e salvezza da tutti i nostri nemici a tutti coloro sui quali Egli sovranamente pone il suo amore e il suo affetto. Vi ricordate quando Dio predicò a Ninive per mezzo di Giona? Mostrò a Israele che poteva essere tanto misericordioso verso questi pagani di Ninive quanto poteva esserlo verso il popolo di Israele. E poi distrusse Israele a causa della loro incredulità.

Dio non deve a nessuno la sua misericordia salvifica. Dio non vi deve nulla di buono. E la sua misericordia salvifica non è limitata a una nazione, a un popolo, a un tempo, a una nazionalità.

Dio salva tutti coloro sui quali ha posto il suo amore. Perché sono convinto che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. Ma c’è un’identificazione ancora più specifica di queste persone per le quali la bontà di Dio porta salvezza.

Nota cosa dice. Dice: Il Signore è buono, una fortezza nel giorno della sventura, e conosce coloro che si rifugiano in Lui. Solo  a coloro che cercano rifugio nel Signore per la salvezza, la bontà di Dio porterà salvezza.

E cercare rifugio in Dio o cercare rifugio in Lui è un’espressione biblica per confidare in Dio per la salvezza. Ad esempio, il Salmo 2 dice: “Rendete omaggio al Figlio, perché non si adiri e voi periate per via, perché la sua ira potrebbe presto accendersi. Beati tutti coloro che si rifugiano in Lui.”

Salmo 34, “Oh, gustate e vedete quanto è buono il Signore. Quanto è beato l’uomo che si rifugia in Lui.”  Allora cosa significa rifugiarsi in Lui? Significa essere un credente nel Signore Gesù Cristo.

Perché le uniche persone per le quali la grazia e la misericordia di Dio porteranno la salvezza dal peccato e da tutti i nostri nemici sono coloro che si appoggiano solo su di Lui per la salvezza. Perché? Perché Lui ha detto: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me.

E poiché non c’è salvezza in nessun altro, non c’è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati. Così sono coloro che si rifugiano in Lui che la bontà di Dio porta salvezza e liberazione da tutti i loro nemici.

Ma ora, la frase rifugiarsi implica anche qualcos’altro. Implica che c’è un pericolo imminente. Hai bisogno di un riparo. Hai bisogno di rifugiarti perché c’è un pericolo imminente da cui devi scappare.

Ora, qual è quel pericolo imminente e ultimo da cui devi cercare rifugio nelle braccia di Cristo se vuoi sfuggirgli? Dio. Dio. Un Dio adirato.

Un Dio che si adira con i malvagi ogni giorno. Questo è il nostro più grande pericolo. Non qualcosa nell’uomo, ma qualcosa in Dio.

E perché corriamo da Cristo per cercare rifugio? Perché Dio è adirato con noi, e se questa rabbia non viene allontanata, ne saremo consumati all’inferno. Stai cercando rifugio nel Signore Gesù Cristo? Ti stai rifugiando in Lui? Quelli che si rifugiano in lui sono le uniche persone per le quali la bontà di Dio porterà salvezza. Quindi dire che il Signore conosce coloro che cercano rifugio in Lui è come dire che il Signore li ama, il Signore si prende cura di loro, il Signore li protegge, il Signore ha a cuore il loro bene eterno. Questo è il futuro. Questo è il destino dei cristiani. Lode a Dio per il suo amore.

Dove saremmo senza l’amore di Dio e la sua grazia immeritata? Lodate Dio per la sua ira. Dove saremmo se l’ira di Dio non si riversasse sui nostri nemici, sul peccato, su Satana e su chiunque altro cercasse di strapparci dalle sue braccia amorevoli? Ogni giorno della vostra vita, cercate rifugio in Lui. Sapendo che lì c’è rifugio da trovare. È un rifugio permanente. È una salvezza permanente. Una liberazione permanente.

E così notate come il grande brano finisce nel versetto 15.

15 Ecco sui monti i piedi di chi annuncia buone novelle e che proclama la pace! Celebra le tue feste solenni, o Giuda, adempi i tuoi voti, perché il malvagio non passerà piú in mezzo a te; egli sarà interamente sterminato.

La liberazione e la salvezza giungeranno agli amati figli di Dio che si rifugiano in Lui. E quella liberazione è certa. Perché Dio ha riversato la sua ira su Cristo al loro posto, espiando i loro peccati.

E perché Dio riverserà la sua ira su tutti coloro che cercheranno di far loro del male. Pertanto, la liberazione di Giuda dall’oppressione di Ninive è un’immagine microscopica della liberazione vostra e mia come cristiani e della chiesa di Cristo da tutto ciò che ci opprimerebbe. Pertanto, le profezie di Nahum hanno un significato per tutti i tempi.

Finché lo spirito di Ninive sopravviverà in un individuo, in una nazione o in una cultura, il vivente e onnipotente Gesù Cristo sarà lì per difendere il suo popolo rovesciando quello spirito finché l’ultimo nemico di Dio non sarà stato falciato e la nostra salvezza eterna sarà completa. Lodiamo il Signore perché la sua ira è la nostra salvezza.

Preghiamo.

Signore, Ti ringraziamo per il libro di Nahum perché ci racconta cose che l’uomo non avrebbe mai saputo se Tu non ce le avessi rivelate che non avremmo mai pensato a queste cose in un milione di anni. Ti ringraziamo per essere stato così buono con noi da farci entrare nel tuo piano eterno per noi. Ti ringraziamo per l’intera salvezza che abbiamo in Cristo. Il rifugio. Il rifugio. La novità della vita. La continua celebrazione e gioia della salvezza permanente che abbiamo. Ti ringraziamo per tutte queste cose.

Per amore di Gesù. Amen.


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