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46. Atti

Il ministero dello Spirito di Cristo

La lezione di oggi è tratta dal libro degli Atti.
Atti capitolo 2. Lo leggo tutto.

1 Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo.
2 E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano.
3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro.
4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
5 Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo.
6 Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li udiva parlare nella sua propria lingua.
7 E tutti stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l’un l’altro: «Ecco, non sono Galilei tutti questi che parlano?
8 Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa?
9 Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia,
10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti,
11 Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!».
12 E tutti stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l’un l’altro: «Che vuol dire questo?».
13 Altri invece li schernivano e dicevano: «Sono ripieni di vin dolce!».
14 Ma Pietro si alzò in piedi con gli undici e ad alta voce parlò loro: «Giudei e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e prestate attenzione alle mie parole.
15 Costoro non sono ubriachi, come voi ritenete, poiché è solo la terza ora del giorno.
16 Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele:
17 “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
18 In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno.
19 E farò prodigi su nel cielo e segni giù sulla terra: sangue, fuoco e vapore di fumo.
20 Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore.
21 E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato”.
22 Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete,
23 egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste.
24 Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto.
25 Infatti Davide dice di lui: “Io ho avuto del continuo il Signore davanti a me, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.
26 Per questo si è rallegrato il cuore mio e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne dimorerà nella speranza.
27 Poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
28 Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita, tu mi riempirai di gioia alla tua presenza”.
29 Fratelli, si può ben liberamente dire intorno al patriarca Davide che egli morì e fu sepolto; e il suo sepolcro si trova tra di noi fino al giorno d’oggi.
30 Egli dunque, essendo profeta, sapeva che Dio gli aveva con giuramento promesso che dal frutto dei suoi lombi, secondo la carne, avrebbe suscitato il Cristo per farlo sedere sul suo trono;
31 e, prevedendo le cose a venire, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che l’anima sua non sarebbe stata lasciata nell’Ades e che la sua carne non avrebbe visto la corruzione.
32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; e di questo noi tutti siamo testimoni.
33 Egli dunque, essendo stato innalzato alla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre la promessa dello Spirito Santo, ha sparso quello che ora voi vedete e udite.
34 Poiché Davide non è salito in cielo, anzi egli stesso dice: “Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
35 finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”.
36 Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Cristo».
37 Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?».
38 Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
39 Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà».
40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».
41 Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
42 Essi erano perseveranti nel seguire l’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.
43 Ed erano tutti presi da timore; e molti segni e miracoli si facevano per mano degli apostoli.
44 Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune.
45 E vendevano i poderi e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
46 E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore,
47 lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati.

Potete sedere.

Nel nostro studio dei libri biblici ora giungiamo al libro degli Atti. Lo scopo del libro degli Atti è di mostrarci come dovrebbe apparire la chiesa di Dio. Non in un senso astratto, ma mentre osservate il popolo di Dio vivere nel libro degli Atti, vedete come chiese come la nostra, come noi dovremmo apparire.

Ma per comprendere il punto principale, dobbiamo comprendere la relazione tra il libro degli Atti e il vangelo di Luca. Ricordate che Luca ha scritto entrambi. Quindi se tornate al primo capitolo di Luca e al primo capitolo degli Atti, leggiamo le prefazioni di questi due libri, che molto probabilmente in origine erano un unico libro.

E la prefazione in Luca 1-4, è la prefazione in realtà di entrambi i libri. Luca 1, 1-4:

1 Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi,
2 come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola,
3 è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall’inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo,
4 affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.

Quindi nel capitolo 1 del libro degli Atti, i primi cinque versetti, il primo resoconto che ho composto Teofilo, vedete che è scritto allo stesso uomo.

1 Io ho fatto il primo trattato, o Teofilo, circa tutte le cose che Gesù prese a fare e ad insegnare,
2 fino al giorno in cui fu portato in cielo, dopo aver dato dei comandamenti per mezzo dello Spirito Santo agli apostoli che egli aveva scelto.
3 Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.
4 E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me.
5 Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni».

Quindi vedete che il Vangelo e gli Atti comprendono un fluire della storia. E notate cosa dice nei primi versetti, dice che l’interesse del vangelo di Luca era di produrre una registrazione di ciò che Gesù cominciò a fare e a insegnare fino al punto della sua risurrezione.

Ora, quando arriviamo al libro degli Atti, il libro degli Atti è una continuazione della storia di Luca. È un altro resoconto, un resoconto continuo delle opere e degli insegnamenti del Signore Gesù Cristo dalla sua risurrezione e ascensione al cielo fino al presente. Quindi il vero titolo del libro degli Atti non dovrebbe essere gli Atti degli apostoli, né gli Atti della chiesa, né gli Atti dello Spirito Santo, ma il vero titolo del libro degli Atti dovrebbe essere gli Atti continui di Gesù Cristo tramite il suo Spirito attraverso la sua chiesa nella conquista del mondo con il vangelo.

I personaggi principali del libro degli Atti, non sono Paolo, non sono Pietro, non è nessuno degli apostoli, non è la chiesa, non è lo Spirito Santo, è Cristo stesso. Luca ha anche un altro metodo per impressionarci con questa relazione concentrandosi su Cristo tramite quella che è stata chiamata la tematica del viaggio. Questo non è accidentale, è qualcosa di molto intelligente da parte di Luca, l’artista letterario.

Entrambi i libri sono pieni di viaggi, il viaggio di Gesù in Egitto, Gesù da bambino con i suoi genitori, il viaggio di Gesù in Galilea, il viaggio di Gesù in Giudea, eccetera. Poi il libro degli Atti è pieno di altri viaggi, i viaggi di Paolo, i viaggi missionari di Pietro e di tutti gli altri. E c’è un punto in tutto questo, qual era la destinazione finale di tutti i viaggi di Gesù nel libro di Luca? Era Gerusalemme.

Quindi dalla sua nascita, lungo i capitoli del Vangelo, si ha l’impressione di essere portati a Gerusalemme. Tutto nella vita di Gesù prima di andare a Gerusalemme ci prepara a capire cosa accadrà lì nella sua morte e resurrezione e nel compimento della nostra salvezza. Ma ora Gerusalemme non è la destinazione finale nel libro degli Atti, è il punto di partenza.

Qual è la destinazione finale nel libro degli Atti? È Roma, e con Roma l’intero impero romano e il mondo. Quindi nel libro di Luca, Gesù deve arrivare a Gerusalemme per compiere la salvezza. Nel libro degli Atti ora attraverso la sua chiesa, il Signore Gesù Cristo, nel potere dello spirito, sta portando quella redenzione applicata alle parti più remote del mondo, persino a Roma stessa.

Questo libro riguarda la missione di Cristo nel mondo e come Cristo usa le persone per portare il Vangelo fino ai confini della terra. Lo schema stesso degli Atti fa questo medesimo punto. Sapete, c’è un versetto nel libro degli Atti in cui Luca vi dice qual è lo schema del libro.

Sapete di quale si tratta? È Atti capitolo 1 versetto 8, che dice:

8 E riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e Samaria e fino all’estremità della terra.

Ora lasciate che vi dia uno schema del libro degli Atti, e vedrete che deriva proprio da questo ottavo versetto. Ad esempio, i primi due capitoli, di cosa si occupano? Riguardano la discesa dello Spirito Santo in potenza sulla chiesa, “e riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi”.

Poi nei capitoli dal 3 al 5, qual è la località? È Gerusalemme e la fondazione della chiesa a Gerusalemme. “Riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su di voi, e sarete miei testimoni a Gerusalemme”.

Poi nei capitoli dal 6 al 12, vedete l’estensione del vangelo in tutta la Palestina, in Giudea e Samaria.

E poi dal capitolo 13 fino all’ultimo capitolo, il 28, vedete l’estensione del vangelo in Asia, in Europa, a Roma e fino alle parti più remote della terra. Quindi se leggete il libro degli Atti con attenta riflessione e con fede, ne verrete coinvolti. Vi sentirete come se voleste far parte di questa cosa.

Sarete coinvolti in questa missione mondiale del Signore Gesù Cristo, di portare questa salvezza compiuta e il suo vangelo fino alle parti più remote della terra. E ricorderete quelle parole che vi ha detto che infiammano la vostra coscienza: “così io mando voi”. E direte a voi stessi, oh, dove posso trovare la mia collocazione in questa missione nel mondo? Quindi la prima cosa che Luca vuole che sappiamo sulla chiesa che abbiamo imparato dalla sua introduzione al libro degli Atti è che Gesù Cristo è ancora all’opera qui e ora in questo mondo nella chiesa e mediante la sua chiesa.

Non smise di insegnare. Non smise di lavorare. Non smise di fare cose quando morì e risorse dai morti e ascese al cielo. Ma per la potenza dello Spirito Santo, il Signore Gesù Cristo è qui nella sua chiesa, sta operando nella sua chiesa, rendendola ciò che Lui vuole che sia, sta operando nel mondo mediante la sua chiesa. Ricordate cosa disse Gesù ai suoi apostoli nel capitolo 14 di Giovanni, mentre cercava di spiegare loro la sua relazione con lo Spirito Santo. Disse, quando verrà lo Spirito Santo, il Consolatore, non vi lascerò orfani. Non vi lascerò orfani, ma verrò a voi tramite il mio spirito. Ora questo è stato detto anche a voi e a me, che tramite il potere dello Spirito Santo, il Signore Gesù Cristo non ci ha lasciati soli in questo mondo, sebbene egli sieda alla destra di Dio, ma inspiegabilmente tramite il potere dello Spirito, la sua presenza è portata direttamente nelle nostre vite. E cammina con noi attraverso questa vita.

Ricordate qual è stata l’ultima cosa che ha detto, una delle ultime cose che ha detto mentre ascendeva al cielo? Ha dato alla chiesa il Grande Mandato. E poi ha detto, ed ecco, io sono con voi sempre, fino alla fine del mondo. Non stava solo dicendo, vi ricorderete di me. Sarò sempre nella vostra mente. Sarò sempre nella vostra memoria. No.

Stava dicendo: sarò lì con voi fino alla fine della storia. E sarò lì con voi a fare molte delle cose che mi avete visto fare prima e dopo la mia resurrezione nella vita della mia chiesa. Quindi il libro degli Atti ci mostra non solo che Gesù lavora e insegna nella chiesa oggi, ma ci mostra come Gesù lavora nella sua chiesa oggi.

Ora, naturalmente, ci sono alcune differenze, come ci si aspetterebbe, tra il modo in cui Dio ha operato ai tempi degli apostoli e il modo in cui ha operato nei quasi 2000 anni da allora. Nella missione redentrice del Signore Gesù Cristo, diverse cose non erano destinate a ripetersi. Erano eventi storici avvenuti una volta per tutte nel primo secolo, per non ripetersi mai più.

La sua incarnazione, la sua morte sulla croce, la sua resurrezione, la sua ascensione, il giorno della Pentecoste e l’effusione dello Spirito Santo, il completamento della Bibbia, le miracolose conferme divine della rivelazione provenienti dalla bocca e dalle penne degli apostoli. E per sottolineare l’importanza una volta per tutte/irripetibile dell’opera redentrice di Cristo e per confermare tutte le sue affermazioni e per attestare la rivelazione divina che proveniva dalla sua bocca e dai suoi apostoli, Dio diede la sua testimonianza a favore di suo figlio in modi miracolosi. Lo abbiamo visto la scorsa settimana.

Questo è uno dei motivi per cui Giovanni si riferisce ai miracoli come segni, perché attraverso i segni, è Dio stesso che consente a qualcuno di fare ciò che solo Dio può fare, Dio testimonia la veridicità delle affermazioni di Cristo o dei suoi discepoli. Ricordate cosa leggiamo in Atti capitolo 2 versetto 22? Andate lì con me, per favore.

22 Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete,

Voi lo sapete. Non potete negare, non potete discutere, non potete controbattere. L’avete visto voi stessi. Dio ha reso testimonianza alla veridicità delle affermazioni di suo figlio tramite i miracoli che ha compiuto. E non si è fermato solo a Gesù, ma Dio ha anche testimoniato la veridicità delle affermazioni degli apostoli mentre pronunciavano la parola infallibile di Dio consentendo loro di compiere miracoli.

Ed è per questo che il Nuovo Testamento si riferisce alla capacità degli apostoli di compiere miracoli come ai segni degli apostoli, come al marchio distintivo, il badge degli apostoli, ciò che identificava gli apostoli come portavoce del Dio vivente. Quindi, se vogliamo interpretare il libro degli Atti in modo accurato, dobbiamo evitare due approcci estremi al libro. E molte persone oggi fanno una di queste due affermazioni estreme.

Il primo approccio estremo è questo. C’è chi dice che tutto ciò che è accaduto nella chiesa ai tempi degli apostoli dovrebbe essere riprodotto nella chiesa di oggi. Lo sentite particolarmente nei circoli carismatici.

Tutto ciò che è accaduto alla chiesa nel libro degli Atti dovrebbe essere riprodotto nella chiesa di oggi. Ma alcune cose non erano destinate a continuare nella vita della chiesa. Per esempio, gli apostoli.

Un apostolo era qualcuno che aveva visto il Cristo risorto, che fu chiamato dal Cristo risorto a gettare le fondamenta della chiesa cristiana. Non si continuano a gettare fondamenta. Il lavoro dell’apostolo è finito.

Profeti, cioè persone sulla cui bocca Dio ha preso il sopravvento mentre pronunciavano la parola infallibile di Dio. Queste cose non erano destinate a continuare.

Il giorno della Pentecoste, non preghiamo per ancora un’altra Pentecoste. Lo Spirito Santo fu riversato in tutta la sua potenza il giorno della Pentecoste. E questi doni straordinari e miracolosi dello Spirito con cui Dio attestò le affermazioni di Cristo, non sono più necessari. Quindi l’idea che tutto ciò che accadde nella chiesa ai tempi degli apostoli debba essere riprodotto nella chiesa di oggi è semplicemente qualcosa di estremo e deve essere evitato.

Ma c’è un’altra visione estrema, e questa è largamente diffusa tra i liberali, e cioè che niente negli Atti è normativo per la chiesa odierna. Che il libro degli Atti è un affascinante documento pseudo-storico, e quindi non c’è niente in esso che dovrebbe guidarci e dirigerci oggi. Ci mostra semplicemente cosa è accaduto in un momento particolare del primo secolo.

Ma ricordate che contraddice lo scopo di Luca nello scrivere sia Luca che Atti. Ha registrato questi eventi storici per fare una differenza nella nostra fede e per fare una differenza nella nostra vita. Quindi il libro degli Atti ci mostra come appare o dovrebbe apparire la chiesa, cosa fa il Signore Gesù Cristo nella chiesa nel corso della storia con alcune differenze.

Ora lasciate che vi dia molto rapidamente cinque principi su come leggere il libro degli Atti perché è, potreste non pensarlo, ma è difficile da interpretare. Voglio dire che ha più narrazione storica di qualsiasi libro del Nuovo Testamento. E quindi ci sono cinque cose che voglio che ricordiate, cose semplici, per aiutarvi a capire il libro degli Atti.

Prima di tutto, leggete gli Atti alla luce dello scopo di Luca. Lo scopo di Luca per il libro degli Atti è di mostrarvi l’opera continua del Signore Gesù Cristo nella chiesa di oggi. Questa è molto più di una semplice stranezza storica.

In secondo luogo, leggete il libro degli Atti alla luce delle epistole del Nuovo Testamento. Lasciate che vi dia un piccolo principio di interpretazione della Bibbia: se lo dimenticate, avrete ogni genere di confusione.

E cioè, e spiegherò che le parti didattiche del Nuovo Testamento dovrebbero spiegare le parti storiche, e le parti storiche dovrebbero illustrare le parti didattiche. Didattica è semplicemente una parola che significa dottrinale, le sezioni di insegnamento come Romani, Galati, 1°, 2° Corinzi. È lì che si ottiene l’interpretazione di tutte queste cose che sono avvenute nella vita di Cristo, e tutte queste cose che sono avvenute nel libro degli Atti.

Quindi andrete ai libri di Romani, 1°, 2° Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi e tutti gli altri, per capire cosa sta succedendo nel libro degli Atti. Perché il libro degli Atti non è dove iniziate, iniziate con l’interpretazione di Dio di queste cose. E poi tornate al libro degli Atti per vedere queste grandi dottrine sviluppate e concretizzate nella vita della prima chiesa.

Terzo, leggete gli Atti alla luce dell’Antico Testamento. Ora, questo è uno studio fruttuoso, perché se sapete qualcosa del patto di Dio nell’Antico Testamento, cioè le parti, le promesse, le sanzioni, le minacce, gli avvertimenti, le leggi, la struttura, vedrete questa cosa elaborata nel libro degli Atti perché il libro degli Atti è un documento pattizio, cioè vedrete l’adempimento delle promesse pattizie di Dio, vedrete le conseguenze dell’obbedienza alle leggi pattizie di Dio, è tutto lì. Dovete leggere il libro degli Atti alla luce dell’Antico Testamento.

In quarto luogo, dovete leggere il libro degli Atti alla luce del vangelo di Luca. Che il Gesù di cui leggete nel vangelo di Luca è la stessa persona di cui leggete nel libro degli Atti.

E infine, leggete il libro degli Atti alla luce della sua struttura, del suo schema, 1:8, Atti 1:8. Ecco lo schema. Questo è un libro sulla missione mondiale.

Lo scopo di questo libro è di infiammare le vostre anime in modo che  vogliate trovare il vostro posto nella conquista del vangelo ed essere usati dal Signore Gesù Cristo per salvare qualcuno. Non importa chi sia, ma essere usati dal Signore Gesù Cristo per salvare qualcuno. Ora, voglio che prendiamo il resto del nostro tempo e guardiamo a un tema tremendo nel libro degli Atti, e saremo in grado solo di toccarlo. E questo è tutto. Solo un piccolo tocco di questo. E questo è il ministero dello Spirito di Cristo nel libro degli Atti e nella vita della chiesa degli Apostoli. Il ministero dello Spirito Santo nella Chiesa durante il libro degli Atti.

Innanzitutto, comprendete la relazione tra Gesù e lo Spirito Santo. Gesù ascese alla destra di Dio per riversare lo Spirito Santo in questo mondo sulla chiesa affinché lo Spirito Santo potesse essere il suo agente, realizzando la sua volontà nella chiesa e attraverso la chiesa nel mondo.

Gesù Cristo è Dio Figlio incarnato, la seconda persona della Trinità nella nostra carne umana. Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. Sono due persone distinte, ma la loro presenza è la stessa.

Ovunque ci sia lo Spirito, c’è Cristo. E quindi lo scopo dello Spirito Santo è di portare Cristo e le cose di Cristo nelle nostre vite. Lui è il suo agente in questo mondo.

Torniamo al primo capitolo. L’inizio del libro tratta del battesimo dello Spirito Santo. Lo abbiamo letto poco fa.

Gesù dice ai suoi discepoli, andate a Gerusalemme perché è lì che vedrete la promessa adempiuta che mio Padre vi ha dato tramite me, e cioè, io vi battezzerò con lo Spirito Santo. Sarete battezzati con lo Spirito Santo. Vedete, nel versetto 5,

5 perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo tra non molti giorni.

E quindi questo è ciò che il giorno della Pentecoste riguardava, che il giorno della Pentecoste a Gerusalemme qualche giorno dopo fu l’adempimento di quella profezia, quando la Chiesa del Signore Gesù Cristo fu battezzata con lo Spirito Santo. Ora, voglio che notiate qualcosa riguardo a “sarete battezzati” lì nel versetto 5. È in un  verbo al passivo. Ora, se ricordate la grammatica, quando un verbo è al passivo, significa che il soggetto non sta agendo.

Il soggetto di quel verbo subisce l’azione. E quindi questo battesimo dello Spirito non è il risultato di qualcosa che il destinatario di quel battesimo ha fatto, non un risultato della sua iniziativa o del suo sforzo, ma è solo l’iniziativa e lo sforzo del battezzatore. Non dice andate a Gerusalemme e potrete battezzarvi, o andate a Gerusalemme e potreste farvi battezzare, ma andate a Gerusalemme dove sarete battezzati.

Che sta parlando di un’opera sovrana di Dio, e questo battesimo dello Spirito non dipende da alcuna condizione. È l’opera sovrana di Dio in fedeltà alla sua promessa di riversare il suo Spirito Santo sulla sua chiesa. E vedremo nel versetto 8 quale fu il risultato di quel grande battesimo dello Spirito.

Versetto 8,

8 ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino alle parti più remote della terra.

Una cosa che voglio che notiate quando si fa riferimento allo Spirito Santo nel libro degli Atti, è che viene sempre riversato dall’alto. Scende sempre dall’alto.

Che lo Spirito Santo è mandato da Dio, non è qualcosa che ha origine nella nostra vita emotiva. È qualcuno che viene riversato su di noi da Dio stesso. E questo battesimo dello Spirito, prima di tutto, fa qualcosa a qualcuno che lo ha ricevuto.

Atti 1:8 è scritto in un greco enfatico, e dice questo, se dovesse essere tradotto letteralmente in italiano. Quando lo Spirito verrà su di voi, sarete testimoni che appartengono a me. Quella parola miei è una parola enfatica.

Non è che sarete solo i miei testimoni, ma sarete testimoni che appartengono a me. Ed è molto importante che lo teniamo a mente, perché è ciò che il battesimo dello Spirito fa. Quando lo Spirito Santo di Dio battezza la sua chiesa o il suo popolo, rende quella persona una con Cristo.

Porta quella persona in unione con il Signore Gesù Cristo e la rende un membro del corpo di Cristo. Quindi il battesimo dello Spirito Santo non è una seconda benedizione per un cristiano. Non è un evento che va oltre l’essere uniti al Signore Gesù Cristo.

È proprio quell’evento in sé. Che quando lo Spirito Santo viene riversato su di te, e tu sei battezzato con lo Spirito Santo, sei reso uno con Cristo. Sei reso un membro del suo corpo.

Per favore, andate con me a 1 Corinzi capitolo 12, versetto 13. Questo non è qualcosa che potrebbe o meno accadere più avanti nella vita di un cristiano dopo la fede. Questo è qualcosa che accade per necessità all’inizio della sua esperienza cristiana. 1 Corinzi 12:13.

13 Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito.

Eccolo qui, più chiaro di quanto si possa desiderare. È lo Spirito Santo che ci battezza nel corpo di Cristo e ci rende uno con Lui e uno con tutti gli altri credenti nel mondo. Ed è ciò che è accaduto il giorno della Pentecoste.

Lo Spirito Santo fu riversato su di loro e rese queste persone il popolo di Cristo nel senso più profondo della parola. Non solo li rese testimoni efficaci per Lui, cosa che fece tramite questo potere spirituale che mise a loro disposizione, ma soprattutto unì queste persone a Sé in un’unione vitale ed eterna che è la fonte di ogni benedizione di salvezza. Ricordate cosa dice 1 Corinzi 1, versetto 30? Dice:

30 Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione

Che quando Dio vi innesta in Cristo, tutte le benedizioni della salvezza diventano vostre. E il giorno della Pentecoste fu il grande giorno in cui la chiesa fu battezzata con lo Spirito Santo. E noi partecipiamo a questo fin dal giorno in cui Dio ci chiama fuori dall’oscurità alla vita e ci dà nuovi cuori e ci rende uno con il Signore Gesù Cristo e con ogni altro credente sulla faccia di questa terra.

Ed è di questo che parla il capitolo 2. Il capitolo 2 prepara il terreno e fornisce la potenza e spiega cosa accadrà nel resto del libro. Perché in questo capitolo 2, abbiamo il grande giorno della Pentecoste e l’effusione dello Spirito e l’adempimento della promessa.

Guardavo la televisione, sintonizzato sul canale 57, ogni tanto lo faccio solo per vedere cosa dicono gli altri predicatori. E c’era un predicatore pentecostale il cui titolo del sermone era questo, e ha continuato a spiegarlo, ed era come temevo che sarebbe stato, che il titolo del sermone è: Salvato, Soddisfatto e Secondo Migliore. Salvato, Soddisfatto e Secondo Migliore.

E lui disse, questo è il problema con la maggior parte dei cristiani oggi. Sono salvati e soddisfatti della salvezza e di conseguenza otterranno solo il secondo meglio da Dio e non andranno avanti a ricevere il battesimo dello Spirito Santo e ad essere riempiti di Spirito Santo e quindi ottenere il meglio di Dio per la loro vita. Bene, vedete, quello che quell’uomo non ha capito è quello che un vecchio predicatore mi ha raccontato una volta.

Un giovane si fece avanti una sera in una riunione di risveglio per essere salvato e ricevere Cristo. La sera dopo il vecchio predicò sulla nuova nascita e la seconda sera quel giovane si fece avanti di nuovo. E così il vecchio predicatore disse, beh, perché ti sei fatto avanti di nuovo? Lui disse: “Beh, voglio rinascere stasera”. Ha detto: “la mia vita è cambiata così tanto da quando ho ricevuto Cristo ieri sera che voglio tutto ciò che Dio ha per me. Quindi stasera voglio farmi avanti per nascere di nuovo”. E il vecchio predicatore lo guardò e disse: “Figliolo, torna al tuo posto perché quando hai ricevuto Gesù, hai ricevuto tutto. Quando hai Gesù, hai tutto”.

 

Ora, questa è buona teologia. Che se sei soddisfatto della tua salvezza, non hai ancora visto niente. L’inizio è gravido della fine. Questo è ciò che hai ora che ti rende completo in Cristo. E crescerà solo con il passare degli anni. Ma se hai Cristo, hai già dentro di te il cuore e l’anima della salvezza.

Ora, qual è il mezzo del battesimo dello Spirito Santo? Cioè, cosa usa lo Spirito Santo di Dio, cosa usa Cristo per portare il battesimo e gli effetti del battesimo dello Spirito nella vita di una persona? Bene, è molto ovvio nel primo capitolo, nel secondo capitolo degli Atti, che descrive il giorno della Pentecoste.

Qual è la cosa più importante accaduta il giorno della Pentecoste? Cosa direste che sia stata? Direste che sono state le lingue di fuoco che sono scese o il vento impetuoso o il parlare in lingue? Bene, queste sono importanti e a ciascuna di esse è dedicato uno o due versetti. Ma lo strumento principale che Dio ha usato è ciò che occupa la maggior parte di questo capitolo. E se notate dal versetto 14 in poi fino al versetto 40, abbiamo un sermone cristiano.

Quindi la cosa grande, la cosa veramente grande che ebbe luogo il giorno della Pentecoste che Dio usa per portare la potenza dello Spirito Santo e gli effetti di quel battesimo nella vita delle persone è la predicazione della Parola di Dio. La predicazione della Parola di Dio unta dallo Spirito. Infatti, la ricezione dello Spirito senza una precedente proclamazione del vangelo non si verifica da nessuna parte negli scritti di Luca.

Lo Spirito Santo e la Parola di Dio sono inseparabili. E un ottimo modo per vederlo è in Efesini 5 e Colossesi 3. Se volete andare lì con me in Efesini 5 e versetto 18, leggiamo queste parole:

18 E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito,
19 parlandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore, cantando e inneggiando con il vostro cuore al Signore

E ora passiamo a Colossesi capitolo 3. È un brano parallelo nei versetti 16 e 17.

16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.
17 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.

Ora, vedete, in entrambi i testi si parla di cantare, di fare melodie al Signore, di essere grati in ogni cosa. Ma ognuno di questi due passaggi inizia con un’esortazione diversa. In Efesini dice, continuate a essere ripieni dello Spirito Santo, e canterete e farete melodie nel vostro cuore al Signore, e vi sottometterete gli uni agli altri, e sarete sempre grati in ogni cosa. E poi in Colossesi dice: lasciate che la Parola di Dio abiti in voi abbondantemente, e allora canterete tutti questi canti spirituali e sarete grati per ogni cosa e vi sottometterete gli uni agli altri. Quindi vedete, un Cristiano pieno di Spirito è un Cristiano pieno di Parola. E un Cristiano pieno di Parola è un Cristiano pieno di Spirito.

Che se state leggendo la Parola di Dio e state cercando di crederci e di vivere secondo essa, questo è il mezzo che lo Spirito Santo usa per darvi potere e rendervi efficaci nel vivere la vita cristiana. E quindi essere riempiti dello Spirito Santo e lasciare che la Parola di Dio dimori in voi abbondantemente sono cose inseparabili. Ora, quali sono le prove permanenti del battesimo dello Spirito Santo? Cioè, come fate a sapere di aver sperimentato gli effetti del battesimo dello Spirito Santo nella vostra vita e di essere stati veramente resi uno con il Signore Gesù Cristo? Beh, ce ne sono diverse.

Potremmo dedicare del tempo a guardare ognuna di esse. Ad esempio, nel 2° capitolo degli Atti, il battesimo è una delle prove. Il battesimo in acqua è una delle prove del battesimo nello Spirito. Non dà inizio alla salvezza. È un segno e un sigillo di una salvezza presupposta, ed è una prova pubblica della nostra sottomissione al Signore Gesù Cristo.

Il giorno della Pentecoste Pietro disse anche a queste persone di pentirsi.

C’è un’altra prova permanente della presenza dello Spirito Santo nelle nostre vite. E nel capitolo 4, versetto 31, vediamo che queste persone erano uomini e donne di preghiera. Ma voglio che ci concentriamo sul capitolo 5, versetto 32, perché qui vedete una delle prove principali della presenza dello Spirito Santo nella vostra vita, una delle prove che avete effettivamente ricevuto il battesimo dello Spirito Santo e i suoi effetti. E noi siamo testimoni di queste cose. Questo è ciò che Dio ha fatto per mezzo del Signore Gesù Cristo.

32 E di queste cose noi gli siamo testimoni, come pure lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono».

Ora, quando leggo libri scritti da Cristiani, penso che questo sia uno dei versetti più fraintesi nel libro degli Atti, perché ecco come viene solitamente interpretato. Diranno: Qui dice che se obbedisci al Signore, Dio ti darà lo Spirito Santo. Ora pensateci bene.

Che se obbedisci al Signore e soddisfi le condizioni che Lui richiede, allora Dio ti darà il suo Spirito Santo, perché dice, così è lo Spirito Santo che Dio ha dato a coloro che Gli obbediscono. Ora, sai perché questa falsa dottrina è così dilagante? L’idea che se obbedisci a certi requisiti dello Spirito Santo, allora Dio ti darà lo Spirito Santo. Vuoi sapere perché questa falsa dottrina è così dilagante oggi? Uno dei motivi è che le persone non conoscono la grammatica.

Non è una cosa satanica e maligna. La gente semplicemente non conosce la grammatica. Notate cosa non dice.

Non dice: lo Spirito sarà dato a coloro che Gli obbediranno. Giusto? Quelli non sono due tempi futuri. Non dice che lo Spirito sarà dato a coloro che Gli obbediranno, perché se lo facesse, allora dimostrerebbe il loro punto.

Nota cos’altro non dice. Non dice che lo Spirito fu dato a coloro che in precedenza gli avevano obbedito. Cioè, questi due verbi non sono entrambi tempi futuri, né sono entrambi tempi al passato.

Ciò che dice è questo, lo Spirito è stato dato, passato remoto, a coloro che ora Gli obbediscono, tempo presente. Quindi vedete, dice esattamente l’opposto di ciò che i nostri fratelli carismatici pensano che dica. Quando affermano che dice che se obbedisci allo Spirito Santo, Dio, Lui ti darà lo Spirito Santo, dice invece l’opposto.

Dice che la ricezione dello Spirito Santo non è il risultato dell’obbedienza a Lui, ma obbedire a Lui è il risultato della ricezione dello Spirito Santo di Dio. E questa è la grande prova principale che hai lo Spirito Santo, che stai cercando di obbedirGli. Hanno ricevuto lo Spirito Santo in passato, e ora nel presente, con il suo potere, Gli stanno obbedendo, e non sono più schiavi dell’ingiustizia e schiavi della malvagità, come lo erano prima che Dio mandasse lo Spirito Santo nelle loro vite.

Vedete, erano i farisei di quel tempo, non gli apostoli, a credere che il dono dello Spirito Santo fosse una ricompensa per una vita obbediente, che se obbedisci abbastanza bene al Signore, o fai le cose giuste abbastanza a lungo, allora sei destinato a ricevere lo Spirito Santo di Dio. È esattamente l’opposto, che la grande prova che sei stato battezzato con lo Spirito Santo e sei stato reso uno con il Signore Gesù Cristo è l’obbedienza a Lui nella tua vita. Quindi cosa spicca finora nel nostro studio degli Atti? Dio non aspetta che l’uomo faccia il primo passo prima di poter agire per la salvezza dell’uomo.

E Dio ha agito. Dio ha mandato suo Figlio una volta per tutte. Dio ha mandato il suo Spirito Santo il giorno della Pentecoste una volta per tutte, quindi, fratelli, non abbiamo bisogno di pregare per un’altra Pentecoste.

Non pregate: “Signore, donaci un’altra Pentecoste”, più di quanto pregate: “Signore, donaci un altro Calvario”. Lo Spirito Santo è stato riversato in questa vita ed è stato in questo mondo da allora, nella vita della sua chiesa e anche in questo mondo. Quindi non guardare oltre Cristo a qualcosa di più.

Siamo completi in Cristo. (Sì, siam, sì, siam, completi in lui…) Tutto ciò che abbiamo per essere fedeli ed efficaci nella nostra missione nel mondo, lo abbiamo grazie allo Spirito Santo di Dio dentro di noi. Uno dei più grandi doni dello Spirito Santo menzionato nel libro degli Atti è il dono della franchezza.

La franchezza è un leitmotiv nel libro degli Atti. Il libro degli Atti è l’unico e solo manuale infallibile di evangelizzazione della chiesa, che spiega come testimoniare il vangelo ai perduti. E l’evangelizzazione che vediamo nel libro degli Atti ha una caratteristica evidente.

Non è qualcosa che vedi negli iper-calvinisti, una presentazione distaccata, fredda e ampiamente accademica e disinteressata dei vangeli in un atteggiamento da prendere o lasciare. Non so se sei uno degli eletti o no. Non mi impegnerò molto. Ecco cos’è il vangelo. Addio. Ma piuttosto, l’evangelizzazione che vedete nel libro degli Atti ha una franchezza, un’apertura, una semplicità, un senso di urgenza e una libertà di parola.

Non è prendere o lasciare. Ecco il vangelo. Sto facendo il mio dovere.

Ti sto dicendo come essere salvato. Prendilo o lascialo. Ha l’atteggiamento: “Per favore prendilo più di ogni altra cosa”. Voglio che tu lo prenda. Ne hai bisogno. Senza non vivrai per l’eternità. La tua unica speranza è questo vangelo. Ti prego, prendi il vangelo. C’è quel tipo di franchezza.

E quella franchezza che lo Spirito Santo produce nei cristiani è radicata nel fatto che un cristiano sposta la sua fiducia da se stesso al Cristo vivente. Non è più interessato all’importanza di sé, all’autosufficienza e all’auto-glorificazione. Ora dipende da Gesù Cristo per ogni cosa, e questo gli dà libertà.

Ciò gli conferisce franchezza perché ora sa che non deve compiacere l’uomo per essere efficace. La franchezza nel testimoniare Cristo è simile a Cristo. Cristo stesso era franco nel presentare il Vangelo, nel confrontare le persone con i loro bisogni, nel confrontare le persone con la loro peccaminosità e nell’incoraggiarle e nell’incalzarle.

Fede nel vangelo di Cristo. Quali sono i prerequisiti per la franchezza? Innanzitutto l’apertura a Dio che trova espressione nella preghiera. Non sarai audace con l’uomo se non sei aperto a Dio.

E tu preghi lui e gli esprimi i desideri e gli obiettivi e i bisogni che hai. Apertura alla sua Parola. Ti sottometti ad essa. Vuoi modellarti su di essa. Infatti, la franchezza nella vita di un cristiano a cui è stato dato questo dono caratterizzerà tutta la sua vita. E questa franchezza che ha con gli uomini si basa sulla sua franchezza davanti a Dio e sul venire audacemente davanti al trono di grazia di Dio.

Lasciatemi fare un paio di esempi di franchezza nel libro degli Atti. Andate al capitolo 4, per favore. Se avessimo tempo, andremmo al capitolo 7, dove trovate Stefano così franco nella sua presentazione, che anche se affrontava la morte, non si è tirato indietro dal presentare il Vangelo.

Guardate Atti capitolo 4, versetti da 1 a 12.

1 Ora, mentre essi parlavano al popolo, i sacerdoti, il comandante del tempio e i sadducei piombarono su di loro,
2 indignati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti.
3 E misero loro le mani addosso e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera.
4 Or molti di coloro che avevano udito la parola credettero; e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
5 Il giorno dopo i capi, gli anziani e gli scribi si radunarono in Gerusalemme,
6 insieme con Anna, sommo sacerdote, e con Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che appartenevano alla parentela dei sommi sacerdoti.
7 E, fatti comparire là in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono loro: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?».
8 Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo (perché è lo Spirito santo che vi rende audaci) disse loro: «Capi del popolo e anziani d’Israele,
9 se oggi noi siamo giudicati intorno ad un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere come egli è stato guarito,
10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù di lui compare davanti a voi quest’uomo completamente guarito.
11 Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d’angolo.
12 E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati».

Ora, questo è stato franco. Sai perché è stato franco? Beh, perché quando è stato celebrato il compleanno di Cesare Augusto, sono stati stampati vari medaglioni, perché sai che i Cesari, essendo uomini umili, pensavano tutti di essere dei.

E per commemorare il compleanno di Cesare Augusto, fu stampato un medaglione che riportava queste parole del poeta Virgilio: Non c’è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, mediante il quale dobbiamo essere salvati, il nome Cesare Augusto”. E ora Pietro è in piedi proprio in mezzo a questi politici e leader della chiesa e dice, in effetti, che è tutta una bugia.

C’è un solo nome. Versetto 12,

12 E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati – il nome di Gesù Cristo il Nazareno
13 Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù.

Voglio dire, erano qui in mezzo ai più grandi intellettuali, potenti mediatori del loro tempo. Erano pescatori inesperti e senza istruzione. Non ne erano affatto intimiditi. Devo farvi un esempio.

Molti anni fa, prima che ci fosse una PCA, e quando ero un nuovo predicatore nel Presbiterio di Abingdon, la Chiesa presbiteriana negli Stati Uniti, un amico, beh, non ero ancora un predicatore. Ero solo sotto la loro cura pastorale, non ero ancora un predicatore.

E c’era un nuovo seminario che stava aprendo a Jackson, Mississippi, che a quel tempo era un seminario molto riformato. Si chiamava Reformed Seminary. Un seminario molto buono a quel tempo, dove insegnavano Morton Smith e altri.

E avevamo un uomo nel nostro presbiterio di nome Pete Hurst, un giovane di circa 20 anni, che voleva andare in un seminario riformato. Bene, nessuno di questo presbiterio era mai andato in un seminario riformato, perché tutti come me erano andati nei grandi seminari liberali. Quindi l’Union Theological Seminary di Richmond, Virginia, ha mandato i suoi grandi dottori di ricerca e THD per intimidire questo gruppo di predicatori rurali, perché questo era ciò che era il presbiterio di Abingdon, un gruppo di predicatori rurali nei Monti Appalachi della Virginia sud-occidentale.

E per convincere questo presbiterio che non avrebbero dovuto mandare questo giovane in questo selvaggio seminario riformato. Quindi questi dottori di ricerca si presentano lì davanti a questo gruppo di predicatori rurali, intendo che li inondano con tutta la loro cultura accademica, con tutte le loro lauree, con tutto il loro discorso intellettuale, altisonante e melodioso. Poi il moderatore ha detto al presbiterio, ora avete sentito il caso contro il seminario riformato e a favore dell’invio di Pete Hurst all’Union Theological Seminary.

Qualcuno vuole alzarsi e presentare il caso sul perché  dovremmo invece mandarlo in un seminario riformato? Tutti zitti, nessun predicatore ha osato dira una parola. E poi si è alzato un mio vecchio amico, il signor Thurman Raines, morto non molto tempo fa. Thurman Raines non aveva un dente in bocca. Aveva una mano avvizzita. Aveva un’istruzione di circa quarta elementare. Thurman salì sul podio dopo che questi dottori avevano terminato. E poi senza denti, ha detto, Voglio solo fare qualche domanda. Cosa non credono? Cosa insegnano in quel seminario che noi non crediamo? Insegnano che Dio ha creato il mondo, non è vero? Insegnano che Gesù Cristo è l’unico salvatore dei peccatori, non è vero? Insegnano che la Bibbia è la parola infallibile di Dio, non è vero? Cosa insegnano laggiù che a noi non piace? Fu fatta la votazione. Una schiacciante maggioranza votò per il seminario riformato.

E i dottori di ricerca hanno messo la coda in mezzo alle gambe e sono tornati a Richmond. Quello che voglio dire è che, le loro lauree non significavano nulla perché Thurman sapeva di rappresentare il Cristo risorto. E questo gli ha dato la franchezza di sostenere la verità e di mettere da parte  tutto il loro intellettualismo.

Ecco cosa fa a una persona la franchezza che dà lo Spirito Santo. Bene, da nessuna parte la mano dello Spirito Santo è più distintamente visibile che nel modo in cui amministra la vita e la missione della chiesa.

Leggete il libro degli Atti e lo vedrete.

Sono stati scritti interi libri su ciò che lo Spirito Santo fa nella missione della chiesa, inviando missionari e dotandoli dell’equipaggiamento necessario. Ma voglio usare una parte del tempo che ci rimane per parlare di come il libro degli Atti ci dice che lo Spirito Santo opera nel mondo e sul mondo. In altre parole, come fa lo Spirito Santo a fare di qualcuno un cristiano? E non ci sono dubbi, lo Spirito Santo è l’unica persona che può davvero fare di qualcuno un cristiano.

Non puoi fare di te stesso un cristiano. E l’opera dello Spirito Santo in questo senso è tanto essenziale e tanto necessaria quanto l’opera del Signore Gesù Cristo sulla croce. Non potremmo essere cristiani senza la morte di Cristo sulla croce, e non potremmo essere cristiani senza l’opera dello Spirito Santo dentro di noi.

E scorrete il libro degli Atti e guardate tutte queste persone che lo Spirito Santo ha convertito. Guardate l’apostolo Paolo e ricordate la sua storia sulla via di Damasco. Ecco un intellettuale, ecco un uomo orgoglioso e religioso, un uomo molto morale per quanto riguarda gli standard di quel tempo, ed era orgoglioso della sua moralità.

E il Signore Gesù Cristo lo incontra sulla strada per Damasco e lo acceca, lo manda da un uomo di nome Anania, e Anania gli predica. E leggete della conversione di Paolo attraverso la predicazione di Gesù, nella predicazione di Anania.

Vedete la conversione di una grande donna ricca di nome Lidia, la venditrice di porpora, una donna d’affari di grande successo, una proselita della religione ebraica. Aveva alcune inclinazioni religiose, ma come tutte le persone non rigenerate, il suo cuore era chiuso al Vangelo. Il suo cuore era chiuso alle cose di Dio. E poi è venuta a un incontro di preghiera, che è il posto migliore che conosca per una persona non salvata.

Lei viene a un incontro di preghiera, sente predicare Paolo e la Bibbia dice che sperimenta un’opera diretta dello Spirito Santo sul suo cuore. Dice che il Signore le aprì il cuore per credere alle cose dettele da Paolo. Finché Dio non apre il tuo cuore, non crederai mai al Vangelo, e questa è l’opera dello Spirito Santo.

E poi c’è il carceriere di Filippi. Voglio dire, qui c’era probabilmente un tipico soldato romano, senza Dio, insensibile, fondamentalmente preoccupato di cavarsela in questa vita, senza una vera preoccupazione per il benessere spirituale. Arriva il terremoto, lo spaventa a morte, le porte della prigione sono aperte. Ha più paura di coloro che possono uccidere il corpo che di coloro che possono gettare corpo e anima all’inferno. Non ha una vera paura di Dio, quando pensa che i prigionieri siano scappati vuole suicidarsi e precipitarsi nell’eternità senza Cristo. E loro vanno da lui e dicono: siamo qui, non siamo scappati. Tutto inizia a cambiare in questo carceriere di Filippi. L’arroganza, la durezza, l’insensibilità, l’empietà, la mancanza di preoccupazione per il proprio benessere spirituale. E ora cade ai piedi di Paolo e dice: cosa devo fare per essere salvato? Paolo capì esattamente cosa significava.

E Paolo disse, credi nel Signore Gesù e sarai salvato, tu e la tua famiglia. Non gli disse di essere battezzato, non gli disse di obbedire a tutte le leggi di Dio, quelle cose sarebbero arrivate. Disse, vuoi essere salvato carceriere di Filippi? Credi.

Riponi la tua fede nel Signore Gesù Cristo, fede, semplice fede. Riponi la tua fede in questo re e salvatore designato, il Signore Gesù Cristo. E nel momento in cui lo farai, sarai salvato. Il carceriere lo fece, tutto nella sua vita cambiò. Aveva fame di altra parola di Dio.

Divenne ospitale verso questi ebrei. Sottopose sé stesso e la sua famiglia al battesimo, dimostrando che tutti avrebbero vissuto secondo la legge di Dio. Li invitò a mangiare. Tutto nella vita di quest’uomo era cambiato.

Paolo, nuovi punti di vista su tutto. Lydia, il suo cuore ora era aperto. Il carceriere di Filippi, la durezza è sparita. E ora è un umile, semplice credente nel Signore Gesù Cristo con tutta la sua famiglia. E in ognuno di quei casi, lo Spirito Santo ha fatto la stessa cosa per farne dei Cristiani.

E lo vedete nella nostra piccola definizione di chiamata efficace nel Catechismo Minore. Dice, in effetti, che “la chiamata efficace è l’opera dello Spirito Santo per la quale, dimostrandoci [la realtà] del nostro peccato e della nostra miseria, illuminando la nostra mente nella conoscenza di Cristo e rinnovando la nostra volontà, Egli ci persuade e ci mette in grado di abbracciare il Cristo che ci è gratuitamente offerto nell’Evangelo”.

Queste sono le tre cose che lo Spirito Santo fa per fare di qualcuno un cristiano.

Prima di tutto lo convince del suo peccato e della sua miseria, lo aiuta a vedere se stesso in una certa misura come lo vede Dio, a vedere se stesso in tutta la sua miseria e atrocità, a vedere se stesso nella situazione pericolosa in cui si trova, e lo aiuta a provare un po’ di rammarico e dolore e disprezzo per se stesso e rabbia verso se stesso perché ha vissuto in ribellione contro il suo re e contro il suo Dio. E poi dopo averlo convinto del suo peccato e averlo aiutato a vedere il suo bisogno di un Salvatore, lo Spirito Santo, quindi, in ogni caso, mediante la predicazione della Parola di Dio, i Salmi e gli inni cantati dai detenuti della prigione, la predicazione di Paolo che era avvenuta in tutta Filippi e di cui tutti parlavano. Dio usò questo nella vita del carceriere di Filippi.

Dio usò la predicazione di Anania, nella conversione di Saulo di Tarso, che una volta che Dio ci convince del nostro peccato, allora apre le nostre menti per apprezzare che Cristo è proprio il Salvatore di cui abbiamo bisogno. E ci aiuta a capire e credere che Gesù è tutto ciò che ha affermato di essere. È un Salvatore dal peccato, ed è l’unico e solo Salvatore che può farti del bene.

E poi lo Spirito Santo fa un’ultima cosa nel fare di te un Cristiano, e cioè libera la tua volontà. Cambia il tuo cuore. Rinnova la tua mente e ti risuscita spiritualmente dai morti e ti permette in un momento di fare ciò che non sei mai stato in grado di fare e non hai mai voluto fare prima di quel momento, e cioè abbracciare il Signore Gesù Cristo come tuo Signore e Salvatore.

Ci convince del nostro peccato e della nostra miseria. Illumina le nostre menti nella conoscenza di Cristo, e poi libera la nostra volontà dalle catene del peccato e ci dà il desiderio di avere Cristo, ci dispone a rinunciare a qualsiasi cosa in tutta la vita per avere solo Lui. In tutti questi casi, è così che lo Spirito Santo di Dio rende Cristiane le persone.

Ha fatto di te un cristiano? La tua vita manifesta le prove di uno il cui cuore è stato cambiato dallo Spirito di Cristo? Sai cosa sia la vera convinzione del peccato, sai cosa significhi provare dolore, dolore sentito, disprezzo di sé, paura del giudizio di Dio? Ami Cristo sopra ogni cosa? Non c’è altra attrazione in questo mondo che ti tenga in pugno come il Signore Gesù Cristo, e non vuoi altro nella vita che compiacerlo. E ti stai appoggiando solo a Lui per la salvezza? Le tue opinioni su te stesso sono cambiate? Le tue opinioni su Cristo sono cambiate, sul peccato, sulla legge di Dio, sulla Parola di Dio? Hai la prova nella tua vita che hai subito questa trasformazione prodotta dallo Spirito? Se queste cose non ci sono, amato, ti incoraggio a gridare a Dio per queste cose finché non ti ritroverai a ringraziarlo per queste cose.

Bene, ci sono alcune lezioni che possiamo imparare da ciascuna di queste conversioni, dalla conversione di Paolo, per esempio.

Una persona può essere altamente istruita come Paolo, eminentemente religiosa come Paolo, intensamente morale, devotamente patriottica, vigorosamente biblica nella sua visione del mondo, e tuttavia essere persa e priva di vera vita come lo era Paolo prima della via di Damasco. Infatti, questo tipo di vita può produrre uno zelo cieco e arrogante per Dio che equivarrà a ignoranza, autocompiacimento e un’intensa opposizione alla vera chiesa e al vero vangelo come lo fu la vita di Paolo. Ma una volta incontrato Gesù, non fu più lo stesso, perché non viveva più per se stesso ma per colui che incontrò sulla via di Damasco che fu crocifisso per lui, che risuscitò per lui e che mandò il suo Spirito Santo nella sua vita, e visse tutta la sua vita in termini di quella parola persino fino alla morte come martire.

Cosa impariamo dalla conversione di Lidia? Lidia si convertì durante un incontro di preghiera. Senza preghiera, non abbiamo motivo di aspettarci che Dio agisca e operi in noi perché la Bibbia dice, chiedete e vi sarà dato. Quindi se siete qui oggi, non credenti, il mio consiglio è di pregare. Se sei un cristiano dubbioso e hai ogni genere di confusione nel tuo cuore, il mio consiglio è di pregare. E la storia di Lidia ci dice per cosa dobbiamo pregare mentre leggiamo la Bibbia e mentre ascoltiamo la Parola di Dio predicata. Prega che Dio apra il tuo cuore alle Scritture. Pregate che Dio sciolga ogni insensibilità, ogni durezza, ogni resistenza, e che renda tenero il vostro cuore e tenera la vostra coscienza. E aprite il vostro cuore per ricevere, credere e fare tutto ciò che è nella Parola di Dio.

E poi qual è la lezione che possiamo imparare dalla conversione del carceriere di Filippi? Questo è un po’ asprigno. Quando una persona non convertita come un soldato romano o un cittadino americano, quando una persona non convertita è incurante, apatica, avvolta nel suo mondo materiale, non disposta a considerare l’eternità e non disposta a considerare la validità della rivendicazione di Cristo sulla sua vita, Dio è spesso lieto di usare qualche calamità o qualche tragedia, come un terremoto nell’incidente del carceriere di Filippi, per risvegliare e suscitare in loro una preoccupazione per il loro destino eterno e il loro benessere. Ricordate cosa si dice di Israele nell’Antico Testamento? Dice: Quando Dio li uccideva, essi lo cercarono e ritornavano a ricercare Dio con assiduità (Sl 78:34). E ricordarono dopo che Dio li uccise che Dio era la loro roccia e l’Altissimo Dio il loro Redentore. Così a volte per ammorbidire un uomo, per smuovere un uomo o una donna o un giovane, per far sì che quella persona inizi a pensare alla sua relazione con Dio, Dio porta una tragedia. Dio porta una calamità.

Ma non deve essere così. Calamità e tragedie come queste non devono accadere se preghi che Dio apra il tuo cuore durante la predicazione della sua Parola. Ma se scappi da essa e se sfidi e continui a resistere e continui a dire di no e scuoti il ​​tuo piccolo pugno debole in faccia a Dio e dici: Ho la mia vita da fare, ho i miei problemi da risolvere, ho queste cose da dirimere, e non ti sottometti durante la predicazione della Parola di Dio, allora potrebbe piacere a Dio, se ti ama, svegliarti con qualche tragedia nella tua vita.

Abbiamo visto che gli Atti sono il nostro manuale infallibile di evangelizzazione. Dio ce l’ha dato perché vuole che ognuno di noi pratichi l’evangelizzazione in modo efficace. Sappiate, amati, che l’evangelizzazione non è solo per i predicatori.

Ora, questa non è una visione insolita in questo mondo. Un mio amico predicatore ha effettivamente detto questo un giorno, cito: È malvagio per un predicatore predicare e insegnare in modo tale da far pensare o sentire al laico che è peccatore o carente se non ha un cuore per l’evangelizzazione o non è attivo nell’evangelizzazione. Questo mio amico dice che è peccato. È peccaminoso per un predicatore far sentire in colpa le congregazioni se non sono attivamente coinvolte nell’evangelizzazione.

Bene, è quello che sto cercando di fare qui oggi, farvi sentire in colpa se non siete attivamente coinvolti nell’evangelizzazione. Questo tizio si sbaglia di grosso.

Possiamo dimostrarlo con due versetti nel libro degli Atti. Andiamo all’ottavo capitolo degli Atti perché non sono solo i predicatori. Sono tutti coloro che professano il nome di Cristo ad avere la responsabilità di evangelizzare e condividere la buona novella – il vangelo con coloro che sono perduti.

Capitolo 8, iniziamo con il versetto 1.

1 Or Saulo approvava la sua uccisione. In quel tempo ci fu grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme; e furono tutti dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, ad eccezione degli apostoli.

Versetto 4,

4 Coloro dunque che furono dispersi andavano attorno, annunziando la parola.
5 Or Filippo discese nella città di Samaria e predicò loro Cristo.

Ora, lasciate che vi dia una piccola lezione di greco. Nel versetto 5, la parola predicare è la parola in greco che significa predicare ufficialmente come ministro del vangelo. Kerusos, è la parola greca.

Filippo era un evangelista. Era un ministro ordinato, e proclamava e predicava ufficialmente il vangelo. Ma ora vedete nel versetto 4, dice annunziando la parola.

Non è questo che dice la parola greca. La parola greca lì non significa annunziare. È la parola da cui ricaviamo la parola evangel, evangelizomai.

Significa diffondere il vangelo. Significa condividere la buona novella del vangelo. Non significa predicare ufficialmente.

Significa semplicemente rendere testimonianza del Vangelo. Quindi, vedete, i ministri ordinati come Filippo proclamavano ufficialmente il Vangelo, ma il cristiano comune che non era ordinato andava ovunque a causa di questa persecuzione, e ovunque andassero questi cristiani, uomini, donne, giovani, ovunque andassero, rendevano testimonianza del Vangelo del Signore Gesù Cristo e condividevano la buona novella di quel Vangelo.

Quindi il punto è, amati, voi credenti nel Signore Gesù Cristo, chiunque siate, consacrati o meno, voi e io siamo chiamati da Dio ad annunziare la buona novella del Vangelo alle persone che Dio porta nella vostra vita. Non potete scaricare la responsabilità. I ​​cristiani nella chiesa primitiva praticavano vari tipi di evangelizzazione.

Ad esempio, nel libro degli Atti, vediamo l’evangelizzazione all’aria aperta. Nel versetto 17 del capitolo 17,

17 Egli dunque discuteva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie, e ogni giorno sulla piazza con quelli che incontrava.

Quindi stava ragionando nella sinagoga con gli ebrei e i gentili timorati di Dio e nel mercato ogni giorno con coloro che capitavano di essere presenti, al mercato, all’aria aperta. E noi, la nostra sessione ha reso disponibile a voi un’opportunità per l’evangelizzazione all’aria aperta.

Non intendo andare là fuori e vedere le vene del tuo collo mentre inizi a urlare a tutti e tutti pensano che sei un puro idiota, e probabilmente lo saresti se lo facessi, ma essere usato in modo dignitoso e discreto con questa organizzazione che è ben congegnata, ogni volta che c’è una folla di persone ad Atlanta, che si tratti di un evento sportivo, di una settimana dell’orgoglio gay, qualsiasi cosa sia, una parata, ovunque ci siano persone, questa organizzazione ha giovani adulti e adulti più anziani lì che distribuiscono volantini, non catalogando le persone, ma molto gentilmente distribuiscono volantini, tenendo in mano piccoli cartelli che dicono: Credi nel Signore Gesù Cristo. Non parlano con nessuno a meno che quella persona non inizi la discussione. Ed è una tremenda opportunità per i giovani adulti.

Potete distribuire fino a 300 o 400 volantini al giorno. E abbiamo i nostri volantini riformati che distribuiamo. Non usiamo quelli di nessun altro.

E quindi è una tremenda opportunità. E lo hanno fatto nella chiesa primitiva. Inoltre, nella chiesa primitiva, le case erano usate per l’evangelizzazione.

Usa la tua casa per l’evangelizzazione. Nel Nuovo Testamento, leggiamo di Aquila e Priscilla, di Giasone, Stefana, Tito, Giusto, tutti che usavano le loro case per l’evangelizzazione. I credenti usano le loro case per gli incontri di preghiera, ma usano anche le loro case per l’evangelizzazione, per un discepolato in Atti 16:32,

32 Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua.

Atti 18:26.

26 Egli cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Ma, quando Aquila e Priscilla l’udirono, lo presero con loro e gli esposero più a fondo la via di Dio.

Quindi, cari, usate la vostra casa per studi biblici evangelistici per i vostri vicini.

Invitate le persone perdute a casa vostra per cena o per dessert, e poi, se possibile, presentate loro il Vangelo con molta saggezza e attenzione. Se siete cristiani fedeli, lasciate che i vostri amici perduti vedano com’è la vita a casa vostra. Lasciate che vedano come ti relazioni con tua moglie, come tu e tua moglie vi relazionate con i vostri figli, come i vostri figli si relazionano con voi.

Lasciate che guardino la disposizione e l’arredamento della vostra casa e vedano un’atmosfera pacifica, amorevole e nutriente che è assente nelle loro case. La vostra casa può essere il vostro strumento più potente nell’evangelizzazione, e può essere l’arma più distruttiva nel distruggere il cristianesimo se la vostra è una casa dove i bambini sono trascurati. Praticate l’evangelizzazione personale, incontri individuali al telefono.

A pranzo, ho avuto il privilegio di guidare l’ottantenne madre di Steve Bowman, solo pochi giorni prima che morisse dopo una vita di brutale persecuzione dei cristiani e di incredulità provocatoria nel cristianesimo, poche ore prima della sua morte. Ho avuto il privilegio di testimoniarle al telefono e di sentire questa donna che aveva deriso il cristianesimo per tutta la vita iniziare a gridare senza quasi fiato. E le ho chiesto: Signora Bowman, crede in Gesù? Lei ha risposto: Lode a Dio, credo in Lui.

Sì, intendo dire, questa donna non ha mai parlato così in vita sua. Sì, credo in Lui. La mia unica speranza è Gesù. Lui è il Figlio di Dio. Non ho speranza al di fuori di Lui.

Ero in Virginia e le parlavo al telefono.

Suo figlio viene al telefono. Dice, Joe, non so cosa è appena successo.

Be’, a pensarci bene, a pensarci bene, lei è sopravvissuta per una settimana o giù di lì, e tutti quelli che sono entrati in sua presenza hanno commentato la sua dolcezza e il suo spirito cristiano. E verso la fine della sua vita, si scusò con il figlio per averlo ridicolizzato in quanto cristiano. Disse, figliolo, sai come ti prendevo in giro perché eri un fanatico perché amavi Gesù? Disse, ora sono una fanatica anch’io.

Può avvenire al telefono, a pranzo, prendendo un caffè, per lettera, per e-mail, l’evangelizzazione personale abbonda nel Nuovo Testamento.

Ecco Andrea che trova suo fratello Pietro, Filippo che trova Natanaele, Filippo che testimonia all’eunuco etiope, Pietro e Giovanni che vanno al tempio. I cristiani del primo secolo cercavano opportunità per condividere il Vangelo con le persone, e lo facevano sempre, e davano per scontato che Dio avrebbe sempre messo delle persone sul loro cammino. E così, qualsiasi cosa accadesse loro, la usavano come scusa e come opportunità per testimoniare alle persone.

Infatti, Paolo visse e rispose alle circostanze in modo tale che le persone andarono da lui, chiedendogli come essere salvati e chiedendogli di istruirli nella Parola di Dio. E voglio che notiate come si conclude il libro degli Atti. Andate al 28° capitolo degli Atti e a cosa è servito.

Siate noti per la testimonianza. Siate noti per essere pieni dello Spirito. Siate noti per essere seguaci di Cristo.

Siate noti per essere franchi , non duri, ma franchi e schietti perché amate gli uomini, amate Dio, volete vederli giungere alla vita eterna. Siate noti per questo, e sperimenterete cose simili a quelle che ha sperimentato Paolo. Atti 28:23,

23 Avendogli fissato un giorno, vennero in gran numero da lui nel suo alloggio; ed egli, da mattina a sera, esponeva e testimoniava loro del regno di Dio e, tramite la legge di Mosè e i profeti, cercava di persuaderli sulle cose che riguardano Gesù.

E alcuni erano persuasi dalle cose dette, ma altri non volevano credere. Versetto 30,

30 E Paolo rimase due anni interi nella casa che aveva presa in affitto e accoglieva tutti coloro che venivano da lui,
31 predicando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo con tutta franchezza senza alcun impedimento.

Amo quell’ultima parola nel libro degli Atti, non è vero? Senza impedimento, con ogni franchezza.

Non c’è più nulla che ostacoli o fermi l’avanzata del vangelo di Cristo finché non conquisterà il mondo intero. Quindi, amati, seguite il Cristo vivente attraverso gli Atti, vedeteLo operare nella sua chiesa e mediante la sua chiesa tramite il suo Spirito, e pregate che egli venga e operi attraverso di voi e in voi per essere il suo strumento in questo mondo.

Preghiamo.

Padre nostro, ti ringraziamo per il libro degli Atti. Ti ringraziamo per il Cristo risorto, per tutto ciò che ha fatto, per tutto ciò che ha detto, per tutto ciò che continua a fare. Ti ringraziamo per il modo in cui ha usato la sua chiesa, e noi siamo membri di quella chiesa, o Signore, e preghiamo che tu ci aiuti a essere la chiesa che dovremmo essere, i cristiani che dovremmo essere, i testimoni che dovremmo essere, gli evangelizzatori che dovremmo essere, non per la nostra gloria ma per la tua e per il bene di questo mondo.

E se c’è qualcuno qui oggi, o Signore, che non è un cristiano, che sta cercando di scappare da te, preghiamo, o Signore, che il tuo Spirito lo fermi di colpo e lo faccia tornare indietro e lo riporti a casa, per amore di Gesù. Amen.


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