Capitolo XV 

L’Ascensione e la Sessione

 

Il Credo degli Apostoli dichiara che Gesù Cristo non solo risuscitò dalla morte, ma che “ascese al cielo, e si è seduto alla destra di Dio Padre Onnipotente”. Si citano qui due dottrine molto unite, l’ascensione e la sessione.

L’ascensione è il passaggio visibile di Cristo dalla terra al cielo alla presenza dei suoi discepoli. Avvenne sul Monte degli Olivi, quaranta giorni dopo la resurrezione (Marco 16:19; Luca 24:50, 51; Atti 1:1-11). L’ascensione venne profetizzata dall’Antico Testamento (Salmo 24, 68, 103, 110) a da Cristo (Gv. 6:62, 20:17). Essa fu prefigurata dal rapimento di Enoch (Ge. 5:24; Eb. 11:5) e di Elia (2 Re 2:11). Il Nuovo Testamento tratta dottrinalmente dell’Ascensione in 2 Corinzi 13:4, Efesini 2:6, 4:10, 1 Pietro 3:22, 1 Timoteo 3:16 ed Ebrei 6:20. Né la dottrina, né le profezie, né l’evento in se stesso saranno mai accettate da chi in nome di una fede umanista rinnega l’infallibile parola.

Il quarto degli Articoli della religione della Chiesa di Inghilterra e la Chiesa Episcopale Protestante recita: “Cristo resuscitò veramente da morte e si riprese il corpo con la carne, le ossa e tutto ciò che appartiene alla perfezione della natura dell’Uomo; con il quale ascese al Cielo e dopo vi siede fino al ritorno per giudicare tutti gli Uomini nell’ultimo giorno”.

Il Catechismo Maggiore di Westminster tratta dell’argomento in parecchie domande. In due di esse, si dichiara:

D. 51. Qual è lo stato dell’esaltazione di Cristo?
R. Lo stato dell’esaltazione di Cristo comprese la sua resurrezione, ascensione, sessione alla destra del Padre e il suo ritorno per giudicare il mondo.

D. 53. Come venne innalzato Cristo nella sua ascensione?
R. Cristo venne innalzato nella sua ascensione nel fatto che, è apparso spesso dopo la sua resurrezione ai suoi discepoli ed ha conversato con loro, parlando con loro della cose appartenenti al regno di Dio e dando loro mandato di predicare il vangelo a tutte le nazioni; quaranta giorni dopo la sua resurrezione egli, nella nostra natura e come nostro capo, trionfando sui nemici, salì in modo visibile nei più alti cieli, per ricevere lì doni per gli uomini, per alleviare da lì le nostre sofferenze e per preparare un posto per noi, dove si trova lui stesso e continuerà a restare fino alla sua seconda venuta alla fine del mondo.

Il Vescovo Pearson, nel suo commentario al credo, parlò dell’ascensione come transitoria, come una via, e la sessione come permanente, come la fine. Pearson aggiunse:

Perciò quando diciamo che Cristo è asceso, noi comprendiamo una letterale e locale ascesa, non della sua Divinità (che possedeva tutti i luoghi e quindi essendo ovunque non è soggetta all’imperfezione del muoversi da un luogo all’altro), ma della sua umanità che essendo in un luogo non poteva trovarsi in un altro: quindi quando diciamo che il luogo nel quale è asceso è il cielo e dall’esposizione degli apostoli dobbiamo intendere il cielo dei cieli, o il più alto cielo, ne segue che crediamo che il corpo con l’anima di Cristo siano passati oltre tutti questi corpi celesti che vediamo e che consideriamo un concetto povero l’opinione che egli avrebbe lasciato il suo corpo nel sole [1].

L’ultimo riferimento di Pearson, a Cristo che lascia il proprio corpo nel sole, era ad una dottrina insegnata dagli Ermiani, una setta eretica del secondo secolo che negava che il battesimo mediante l’acqua fosse stato insegnato da Cristo. Gli Ermiani affermavano che l’anima dell’uomo fosse composta da fuoco e spirito e che il vero battesimo fosse per “fuoco”. I Seleuciani, seguaci di Seleuco, un filosofo della Galazia che abbracciò lo gnosticismo Valentiniano attorno il 380, insegnò che Gesù assunse un corpo solo in apparenza e non un reale corpo di carne e sangue. Il mondo non era stato creato da Dio, ma si affermava essere eterno. L’anima era fuoco animato, creato dagli angeli. Cristo, dicevano i Seleuciani, non era seduto con il Padre, ma aveva lasciato il corpo nel sole. Essi respingevano anche il battesimo per acqua. Per essi tutti i piaceri della felicità sono fisici, diletti corporali. La posizione di ambedue i gruppi era fondamentalmente manichea, un punto chiarito da Gregorio Nazianzeno e Agostino. (Gregorio Nazianzeno: Epistola I ad Cledonium, p. 739. Agostino, Trattato 34). L’attacco manicheo era rivolto all’ascensione in quanto via verso la sessione, cioè per prevenire l’esaltazione centrata su Dio dei santi redenti di Cristo, in modo da rendere possibile l’esaltazione autonoma dell’uomo.

La dottrina della sessione è la perpetua presenza dell’umana natura del nostro Signore nella più alta gloria del cielo, alla destra di Dio il Padre. Il corpo di Gesù Cristo è quindi localmente e fisicamente presente in cielo ed è da lì che manda agli uomini lo Spirito Santo. La conseguenza di questa esaltazione della sessione è che porta il redento a Dio, nella divina presenza, nella comunione più stretta. Questo rese possibile l’esaltazione di tutti i santi nella comunione del cielo, “perché dove Io sono, lì sarete anche voi” (Gv. 14:2,3). La sessione viene ripetutamente citata nei Vangeli e nelle Epistole, ma il racconto di Marco dell’ascensione è unica nel narrare l’ascensione in quel contesto (Marco 16:19) [2].

Nelle Scritture, l’ascensione, sessione e la seconda venuta sono tutte strettamente unite assieme alla resurrezione a al giudizio finale. Essi sono parte dell’esaltazione e vittoria di Gesù Cristo. Davies, nel commentare il fatto che per san Paolo Cristo è Signore in virtù della sua resurrezione ed ascensione, disse:

Così strettamente affine a questa concezione dell’ascensione da esserne del tutto indistinguibile è l’ulteriore fede che l’ascensione sfocia nell’insediamento sul trono da parte di Cristo in messianica maestà come Re alla destra di Dio; “bisogna che egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi” (1Co. 15:25). Perciò per mezzo dell’ascensione Cristo è diventato il vicereggente di Dio sull’universo, tuttavia il suo regno non è di pace ma di gloriosa guerra come egli continua “per sottomettere tutte le cose a se stesso” (Fil. 3:21) [3].

Con l’ascensione, Dio ha esaltato Gesù Cristo allo stato di Signore:

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra; e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Fil. 2:9-11).

Prima dell’incarnazione, gli uomini di fede videro la mano di Dio nella storia e l’accettarono, ma il loro senso di desolazione e solitudine fu espresso da Davide nel Salmo 22; l’isolamento venne sperimentato all’estremo da Cristo sulla croce e terminò con la sua ascensione e sessione. L’uomo è ora ristabilito in comunione con Dio in Cristo e la comunione è più stretta di quella in Eden. L’uomo nella persona di Gesù Cristo siede col Dio trino, in guerra contro il male e in giudizio di esso. Il soggetto dell’Apocalisse è “l’ira dell’Agnello” (Ap. 6:16) contro gli oppressori del suo popolo.

L’ascensione di Cristo viene descritta come la presentazione delle “primizie” della nuova umanità a Dio il Padre (1 Co. 15:23). Il primo di ogni cosa appartiene a Dio, secondo la legge, per indicare che tutte le cose, uomini, animali, raccolti, sono suoi nella loro totalità. Le primizie perciò rappresentavano la simbolica dedicazione dell’intero frutto. Inoltre, “Se la primizia è santa, anche la massa è santa” (Ro. 11:16), cioè l’intero partecipa della caratteristica del rappresentante. Cristo è la primizia della nuova creazione, della nuova umanità creata da Dio; egli è il secondo e ultimo Adamo (1Co. 15:47-49). Perciò “anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo” (Ro. 8:23). Nell’ascensione l’intero corpo dell’eletto viene presentato al Padre, santo nella primizia Gesù Cristo. Nella sessione l’intero corpo dell’eletto è presente alla destra di Dio il Padre e dichiara guerra agli infedeli e cerca soddisfazione per i mali che ha sofferto. La vittoria cercata dall’eletto è assicurata dall’Ascensione, “che segna il capovolgimento del verdetto dell’uomo su Gesù di Nazareth da parte del verdetto di Dio” [4].

Questo insegnamento fu fortemente enfatizzato dalla chiesa primitiva. Giustino Martire ha enfatizzato la dottrina dell’elezione assieme all’ascensione dichiarando:

E quel Dio padre di tutto porterà Cristo in cielo dopo averLo resuscitato dalla morte e lo terrà con sé fino a che avrà sottomesso i suoi nemici i diavoli e fino a che il numero di coloro che sono stati da lui preconosciuti buoni e virtuosi sia completo, a causa dei quali egli ha ancora rimandato la consumazione – ascolta cosa egli disse per mezzo del profeta Davide. Queste sono le sue parole: “Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi. Il Signore stenderà da Sion lo scettro del tuo potere. Domina in mezzo ai tuoi nemici! Parata si santità, dal seno dell’alba la tua gioventù viene a te come rugiada”. (Salmo 90:1 ecc.) . Ciò che egli dice “Il Signore stenderà da Sion lo scettro del tuo potere” è profetico della potente parola che i suoi Apostoli, partendo da Gerusalemme, hanno predicato ovunque; e sebbene sia stata decretata la morte a carico di coloro che insegnano e confessano il nome di Cristo, noi tutti lo abbracciamo e lo insegniamo. E se anche voi leggete queste parole con uno spirito ostile, non potrete fare altro, come ho detto prima, che ucciderci; il che in verità non danneggia noi ma a voi e a tutti quelli che ci odiano ingiustamente e non si pentono, porterà eterna punizione con il fuoco [5].

La speranza della chiesa primitiva è qui chiaramente evidente: Cristo è asceso al trionfo; anche se i nemici di Cristo dovessero uccidere i Cristiani, sono i nemici che hanno ragione di temere se non si pentono, perché Cristo è il grande Signore e giudice di tutti gli uomini. L’ascensione di Cristo è l’esaltazione di tutti gli eletti. Anastasio dichiarò: “E l’espressione in questione, ‘altamente esaltato ’, non significa che ad essere esaltato sia l’essenza della Parola, dal momento che egli fu sempre ed è ‘uguale a Dio ’, ma che l’esaltazione è dell’umanità [della Parola]” [6]. Crisostomo disse a proposito di questa esaltazione: “coloro che sembravano indegni della terra sono stati portati oggi nei cieli: noi che non eravamo degni della preminenza quaggiù, siamo saliti nel regno di sopra: noi abbiamo scalato i cieli: noi abbiamo raggiunto il trono reale e quella natura, a causa della quale il cherubino custodiva il paradiso, oggi siede sopra il cherubino” [7].

“Perciò l’Ascensione è il necessario preludio all’intercessione,” ha notato Davies [8]. Per mezzo dell’ascensione, i credenti intercedono presso Dio contro i malvagi e la loro vittoria è garantita in Cristo. In occasione della Festa dell’Ascensione, un predicatore anonimo disse: “Ogni festa cristiana condanna il male, ma questa lo fa in modo speciale” [9].

Riguardo alla sessione e intercessione il Catechismo Maggiore di Westminster dichiara:

D. 54. Come viene esaltato Cristo nella sua sessione alla destra di Dio?
R. Cristo è esaltato nella sessione alla destra di Dio in questo, che come Dio- uomo egli è entrato nei più alti favori di Dio il Padre, in tutta pienezza di gioia, gloria e potere su tutte le cose in cielo e terra; e raccoglie e difende la sua Chiesa e sottomette i nemici di lei; fornisce i suoi ministri e il suo popolo di doni e grazia e intercede per loro.

D.55. Come svolge Cristo l’intercessione?
R. Cristo intercede con la sua presenza nella nostra natura continuamente di fronte al Padre in cielo, per merito della sua obbedienza e sacrificio sulla terra, dichiarando la sua volontà di vederla attribuita a tutti i credenti; rispondendo di tutte le accuse contro di essi; e procurando loro pace nella coscienza nonostante i falli quotidiani, accesso con baldanza al trono di grazia e accettazione delle loro persone e servizi.

Essere seduti alla destra significa essere seduti nella posizione di fede e potenza; Pearson scrisse che “la destra di Dio significa la maestà gloriosa di Dio … lo straordinariamente grande ed infinito potere di Dio”. È la “destra del potere” (Matt. 26:64; Marco 14:62; Luca 22:69). Tra i molti significati, significa “la destra di giustizia” così che Cristo è perciò “manifesto e dichiarato essere il grande giudice dei vivi e dei morti”. È l’eredità di Cristo, nel pieno significato della sua promessa, cioè del trono di Davide (Atti 2:36). Sia i nemici temporali che quelli spirituali diventeranno “lo sgabello dei suoi piedi” (Ebrei 10:12; 13). Secondo il Pearson, “per la distruzione di queste potenze Cristo fu esaltato alla destra di Dio, e per mezzo del suo ufficio regale egli le sottomette e distrugge tutte”. Cristo distrugge la potenza del peccato nei suoi santi e soggioga il reprobo al suo assoluto potere, eternamente. Anche la morte è distrutta da Cristo (1Co. 15:20). “Siamo stati tutti nemici; saremmo sotto i suoi piedi, o adottati o sottomessi”. Non c’è limite al potere di Cristo. La sessione “significa un potere onnipotente, capace di fare tutto senza limiti” [10].

Le attività apostate dell’uomo sono di carattere imitativo, perché l’uomo non è Dio; il suo pensiero non è perciò creativo, ma analogico. La saggezza dell’uomo è di pensare i pensieri di Dio dopo di lui (ad imitazione di Dio, N.d.T.), comprendere l’universo e se stesso in termini del proposito creativo di Dio e della sua prima interpretazione. L’uomo apostata pianifica un ordine del mondo in termini di regno di Dio, ma senza Dio.

Primo, il sogno dell’uomo per il regno è immanente; il regno, un paradiso sulla terra, è interamente di questa terra; esso prende origine nell’uomo e deve essere il mondo e il possesso privato dell’uomo, un’area mantenuta immune da Dio e con Dio tenuto a bada. Al posto di un’unità trascendentale, l’uomo cerca quindi un’unità temporale. Dal momento che l’ordine autentico è quello dell’uomo, l’unità e l’autorità per quell’ordine devono essere poste e mantenute all’interno della storia dall’uomo.

Secondo, questo unico ordine del mondo deve essere l’esaltazione dell’uomo dall’uomo e questo sogno umanistico richiede l’esaltazione dell’uomo in disprezzo a Dio e come azione offensiva contro di lui. La vera esaltazione dell’uomo in questa prospettiva implica guerra contro Dio come vero fondamento dell’esaltazione umana.

Terzo, la dottrina umanistica della sessione vede l’uomo quale signore della storia. I pianificatori dell’élite scientifica, quali epitomi dell’uomo libero, sono destinati a sedersi sulla posizione d’onnipotenza e potere e a governare l’uomo e la natura.

Quindi la storia implica inevitabilmente la guerra. Dio, avendo creato l’uomo a sua immagine, gli ha offerto la posizione di vicereggenza della creazione sotto Dio. L’uomo ha cercato la stessa posizione in autonomia da Dio e in ribellione contro di lui. Dio e Cristo hanno ristabilito l’uomo, l’hanno recuperato alla grazia e riaperto di nuovo il suo glorioso destino nella ri-creazione in Cristo.

La divina sessione è l’unica e globale onnipotenza e governo della Trinità su tutta la creazione. All’uomo viene data una posizione di favore nella divina sessione, una posizione resa possibile dalla grazia e ricevuta in virtù della totale sottomissione ed obbedienza di Gesù Cristo. L’esaltazione propria dell’uomo nel regno eterno coinvolge la sua perfezione dopo la morte. Il governo appartiene a Dio, non all’uomo e la posizione dell’uomo in perfetta obbedienza è quella di viceré, non di Dio.

L’obiettivo dell’umanesimo, di tutti i movimenti non cristiani e di tutte le eresie ed apostasie è di conquistare il trono per l’uomo, di piazzare l’uomo al posto di Dio e di creare una sessione antropo-centrica su tutta la creazione e la storia.

Il poeta unitariano, William C. Gannett, vide la realizzazione dell’uomo nella sua ascesa per diventare dio. Scrivendo nel 1871 egli disse che il cognome di ciascuno è Dio:

It’s Mary, Maud, and Katy
John-God, and Willie-God [11].

Per Frederick L. Hosmer, scrivendo del 1904, dice: la città dell’uomo, “The Commonwealth of man” è “La Città del nostro Dio!” 12. Nel 1918 Gannett vide l’imminente conferenza di pace come un nuovo Sinai:

Humbly, forgivingly, then shall the nations
Seek them together a Sinai untrod,
Hear the New Law in a Tryst of Peace-makers,
Frame a New World for the peoples of God! [13]

Nel 1904 Gannett vide la “Gloria on arrivo” come la “Gloria dell’uomo completo!”. Questo nuovo uomo-dio andrà:

Onward, upward, through the ages
Shaping Nature to its plan [14].

Questa era un’espressione romantica del sogno apostata. La dimostrazione pratica della stessa speranza è meno poetica. Durante la Rivoluzione Francese vennero realizzati progetti di depopolazione della Francia che prevedevano l’uccisione dai 12 ai 15 milioni di francesi per ottenere una “trasfigurazione rivoluzionaria”. Lo schema venne in realtà lasciato sulla carta. Si affermava che la “depopolazione era essenziale”. “Guffroy nel suo giornale espresse l’opinione che si sarebbero dovuti lasciare in vita solo cinque milioni di persone, mentre si dice che Robespierre abbia affermato che una popolazione di due milioni sarebbe stata più che sufficiente”. Altri affermarono che “otto milioni era la cifra che metteva d’accordo tutti i leader” [15].

L’ordine umanistico rivendica per sé il diritto assoluto di giudizio che appartiene propriamente solo a Dio. Perciò Joshua Lederberg, professore di genetica a Stanford ha detto, nel difendere l’aborto, “Non possiamo insistere sui diritti assoluti di vita di un pezzo di tessuto solo perché porta un somiglianza di umanità” [16]. La conseguenza diretta è che è lo stato ad essere titolare di questo diritto assoluto.

Se non viene confessata l’ascensione e sessione di Cristo, gli uomini cercheranno la propria ascensione nell’onnipotenza e la propria sessione di potenza assoluta sugli uomini. Per un uomo confessare Cristo ed abbracciare lo statalismo o socialismo implica cadere in una seria contraddizione e in una pratica negazione di Cristo. La sessione divina e la sessione statalista e socialista sono mutuamente esclusive ed incompatibili. Calvino disse che l’ascensione e la sessione significavano che Cristo aveva “inaugurato il governo del cielo e della terra” [17]. L’essenza dello stato umanistico e socialista consiste nel fatto di essere l’insediamento dell’uomo nel governo di cielo e terra. La conseguenza è la guerra contro Dio e Cristo. nessuna vittoria è possibile per l’uomo che intraprende la guerra contro Dio. Ma neppure è possibile alcuna speranza per l’uomo che, trovandosi in mezzo al fuoco, manchi di vedere che la una guerra è in corso.

Note:
1 John Pearson: An Exposition of the Creed (London: Scott, Webster and Geary, 1836. Revised by W.S. Dobson), 410.
2 Vedi Edward F.Hills, editore John W. Burgon, The Last Twelve Verses of the Gospel According to S. Mark, (The Sovereign Grace Book Club, 1959), 256.
3 J.G. Davies, He Ascended Into Heaven, A Study in the History of Doctrine (London: Lutterworth Press, 1958), 61. 4 Davies, op. cit., 63.
5 Justin Martyr, First Apology, cap. XLV, in Ante-Nicene Christian Library, II, The Writings of Justin Martyr and Athenegeras, 45 e ss.
6 Athanasius, “Four Discourses Against the Arians, “Discourse I, 41, in Nicene and Post-Nicene Fathers, Series Two, vol IV, 330.
7 Citato da Davies, op. cit., 116. 8 Ibid., 122.
9 Ibid., 123.
10 Pearson, op. cit., 405-438.
11 “Jesus Who?” in Frederick L. Hosmer and William c. Gannett, The Thought of God in Hymns and Poems, First Series (Boston: Beacon Press, 1918 [1885]), 61.
12 Ibid., Terza serie, 7. 13 Ibid., Terza serie, 87. 14 Ibid., Terza serie, 89.
15 Nesta Webster, The French revolution, A Study in Democracy, 424-429.
16 Jim Hazelwood, “The Shattering Impact of Science,” Oakland, California, Tribune, Thursday, 13 Aprile 1967, 1.
17 Istituzioni, Libro II, xvi, xv.


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