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APPENDICE A

L’ESCATOLOGIA DEL DOMINIO: UN SOMMARIO

Per coloro a cui piace avere la loro escatologia confezionata in un bel pacchetto, ho fatto una lista dei 45 argomenti principali di questo libro, nell’ordine generale in cui sono stati presentati (il numero del capitolo è tra parentesi). Il lettore dovrebbe considerare ciascuno di essi alla luce degli argomenti biblici esposti nel testo del libro. Dopo queste “Tesi sulla Speranza” segue una breve sezione che risponde ad alcuni dei malintesi comuni sull’escatologia del dominio. 

Tesi sulla Speranza

  1. La bibbia ci insegna ad avere speranza, non disperazione; di aspettarci per il vangelo vittoria e dominio, non fuga e sconfitta. (1)
  2. La profezia biblica è scritta sia con linguaggio letterale che con linguaggio simbolico. La scelta non è tra “liberalismo” e “simbolismo” ma tra un metodo biblico e uno speculativo di interpretare la bibbia. (2)
  3. La salvezza è ri-creazione. Nella redenzione, Gesù Cristo restaura l’uomo ad immagine di Dio. (3)
  4. La salvezza e le sue benedizioni sono presentate nella bibbia nelle loro tre modalità: definiva, progressiva e finale. (3)
  5. Noi non siamo salvati fuori dal nostro ambiente; anzi, la salvezza opera per restaurare la terra nella sua interezza. Il Santo Monte di Dio (il Giardino) crescerà fino a riempire il mondo intero. (3-7)
  6. Dio benedice l’obbedienza e maledice la disobbedienza; questa procedura diventerà dominante a mano a mano che la storia progredisce. (3-7)
  7. Attraverso generazioni di obbedienza, i pii cresceranno in competenza e potere, mentre gli empi s’indeboliranno e diverranno impotenti. (3-7)
  8. I malvagi sono “rapiti” per primi (cioè scacciati dalla terra e diseredati), mentre i giusti in modo crescente verranno in possesso di tutte le cose. (6)
  9. Gesù Cristo è venuto come Figlio dell’Uomo (il Secondo Adamo), per instaurare il Regno di Dio sulla terra. (8)
  10. 10. Le profezie che Cristo avrebbe regnato come Re sono compiute nella sua ascesa al trono e la sua sessione. (8)
  11. 11. La profezia di Daniele che vede il Figlio dell’Uomo “venire sulle nubi” fu compiuta con l’ascensione di Cristo. (8)
  12. 12. Gesù Cristo ha definitivamente sconfitto e legato Satana e i demoni con la sua espiazione, resurrezione ed ascensione. (8)
  13. 13. Il Regno fu stabilito durante la prima venuta di Cristo (incluso il Giudizio del 70 d.C); è ora in progresso e crescerà fino alla fine del mondo. (8-16)
  14. 14. L’Israele etnico fu scomunicato per la sua apostasia e non sarà mai più   il Regno di Dio. (9,14)
  15. 15. Il Regno ora è costituito da tutti quelli (Giudei e Gentili) che sono stati redenti da Gesù Cristo. (9)
  16. 16. La Chiesa è ora il Tempio di Dio, avendo in essa preso dimora lo Spirito Santo alla Pentecoste, ed essendo stata pienamente stabilita con la distruzione del tempio nel 70 d.C. (10-13)
  17. 17. Il Discorso sul Monte degli Ulivi (Matteo 24, Marco 13 e Luca 21) non concerne la Seconda venuta di Cristo. È una profezia della distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. (10-11)
  18. 18. La Grande Tribolazione è avvenuta durante la Caduta di Israele. Non sarà ripetuta e perciò non è un evento futuro (benché i cristiani in ogni epoca abbiano dovuto sostenere sofferenze per la loro fede). (10-11)
  19. 19. La bibbia non profetizza nessun letterale Tempio futuro o un sistema sacrificale da essere istituito a Gerusalemme. Le profezie bibliche riguardo al tempio si riferiscono a Cristo e alla sua Chiesa, definitivamente, progressivamente e finalmente. (10-13)
  20. 20. Benché Israele verrà un giorno restaurato alla vera fede, la bibbia non dice di alcun piano futuro per Israele in quanto nazione speciale. (14)
  21. 21. Il linguaggio biblico di de-creazione (il “collassare dell’universo”) è simbolico del Giudizio di Dio, reminiscente in particolar modo del Diluvio e delle piaghe sull’Egitto nell’Esodo. (15) 
  22. 22. Anticristo è un termine usato da Giovanni per descrivere la massiccia apostasia della Chiesa Cristiana prima della caduta di Gerusalemme. In generale, qualsiasi insegnante apostata o qualsiasi sistema d’insegnamento che sia tale può essere chiamato “anticristo”; ma la parola non è riferita a qualche “futuro Fuhrer”. (12-13)
  23. 23. La “Grande Apostasia” è avvenuta nel primo secolo. Noi perciò non abbiamo una garanzia biblica per attenderci l’aumento dell’apostasia col progredire della storia, al suo posto, dovremmo aspettarci la crescita della cristianizzazione del mondo. (12-13)
  24. 24. Gli Ultimi Giorni è un’espressione biblica per il periodo tra la venuta di Cristo e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.: gli “ultimi giorni” di Israele. (13)
  25. 25. Prima della Seconda venuta di Cristo, la grande maggioranza dei Giudei e dei gentili sarà convertita alla fede cristiana. (14)
  26. 26. Tutti i nemici di Cristo sono gradualmente assoggettati sotto il suo regno dal cielo. egli rimarrà in cielo fino a che tutti i nemici sono stati sconfitti. L’ultimo nemico, la Morte, sarà distrutta quando egli ritorna. (16)
  27. 27. Gesù Cristo ritornerà nell’ultimo giorno, quando avranno luogo la resurrezione e il Giudizio Finale. (16)
  28. 28. Il Rapimento e la Seconda venuta avverranno insieme. (16)
  29. 29. Ci sarà una Resurrezione di tutti gli uomini, i giusti saranno resuscitati a vita eterna, i malvagi saranno resuscitati a dannazione. (16)
  30. 30. L’interesse primario della profezia è l’etica del comportamento: obbedienza ai comandi di Dio. (17)
  31. 31. Il canone delle Scritture fu chiuso nel 70 d.C., quando il Vecchio Patto è scomparso. (18)
  32. 32. Il libro di Rivelazione non deve essere interpretato “futuristicamente”, per i suoi lettori del primo secolo il suo messaggio era contemporaneo, e il tempo del suo adempimento era “vicino”. (18)
  33. 33. La “Bestia” di Rivelazione era un simbolo sia di Nerone in particolare che dell’Impero romano in generale. (20)
  34. 34. Il “Falso Profeta” simboleggiava la leadership religiosa giudaica. (20)
  35. 35. La “Meretrice” simboleggiava la Gerusalemme apostata, che aveva cessato d’essere la Città di Dio. (21)
  36. 36. Il “Millennio” è il Regno di Gesù Cristo, che egli ha stabilito alla sua Prima venuta. (22)
  37. 37. La “Prima Resurrezione” è una resurrezione spirituale: la nostra giustificazione e rigenerazione in Cristo. (22)
  38. 38. I “mille anni” di Rivelazione 20 è simbolico di un vasto numero d’anni – molto verosimilmente molte migliaia. (22, 24)
  39. 39. Tutti i cristiani sono  sacerdoti in questa epoca; tutti i cristiani sono ora seduti nei luoghi celesti in Cristo. (22)
  40. 40. La Nuova Creazione è già cominciata: la bibbia descrive la nostra salvezza in Cristo, sia adesso che nell’eternità, come “nuovi cieli e nuova terra” (23)
  41. 41. La “Nuova Gerusalemme”, la Città di Dio, è la Chiesa, ora e per sempre. (23)
  42. 42. Il centro della ricostruzione cristiana del mondo è la Chiesa. L’essenza della religione biblica, e la scaturigine della cultura cristiana, è l’adorazione di Dio. (24)
  43. 43. L’adorazione ed il governo della Chiesa sono ufficialmente riconosciuti nella Corte celeste. Quando la chiesa pronuncia giudizi legittimo, essi sono eseguiti sulla terra, nella storia, per mezzo della provvidenziale amministrazione del mondo da parte di Dio. (24)
  44. 44. L’obbiettivo cristiano per il mondo è l’universale sviluppo di repubbliche teocratiche, nelle quali ogni area di vita è redenta e posta sotto la signoria di Gesù Cristo e il governo della legge di Dio. (24)
  45. 45. Il criterio cristiano per le etiche in ogni area, per individui, famiglie, affari e governi, è la legge biblica. Il cristiano non può essere soddisfatto col “pluralismo”, poiché la sua vocazione è di lavorare per il dominio di Gesù Cristo e del suo regno in tutto il mondo. La prosperità per il mondo proverrà da Gesù Cristo e da Gesù Cristo solamente. (24)

Fraintendimenti della Speranza

La gran parte delle regolari obiezioni alla Speranza sono basate su radicali fraintendimenti della posizione. Il seguente passo dal best seller di Hal Lindsey “Addio Terra Ultimo Pianeta” è tipico delle molte affermazioni disinformate e poco approfondite sul soggetto:

C’è stato anche un gruppo chiamato dei “postmillennialisti”. Essi credevano che i cristiani avrebbero sradicato il male dal mondo, abolito le regole empie, e convertito il mondo attraverso un’evangelizzazione sempre crescente fino a stabilire sulla terra il Regno di Dio mediante i loro sforzi. Poi, dopo 1000 anni di regno sulla terra della chiesa organizzata mediante pace, eguaglianza e giustizia, Cristo ritornerà e sarà la fine del tempo. Queste persone respingevano il senso letterale di molte espressioni della Scrittura e credevano nella naturale bontà dell’uomo. La prima guerra Mondiale ha molto scoraggiato questo gruppo e la seconda Guerra Mondiale ne ha praticamente spazzato via il punto di vista. Nessun studioso che si rispetti guardando le condizioni del mondo e al crescente declino  dell’influenza cristiana è un “postmillennialista” (p. 191-92).

Mentre l’affermazione di Lindsey ha quasi tanti errori quante sono le parole, è un rimarchevole, conciso sommario dei numerosi travisamenti che gli evangelicali fanno della posizione postmillennialista. Risponderò brevemente agli errori più importanti contenuti in quest’osservazione.

  1. C’è stato anche un gruppo chiamato dei  “postmillennialisti”.

No, ci siamo ancora. Di fatto i cristiani che si stanno convincendo del fondamento biblico per un escatologia del dominio sono sempre più in aumento. (La ragione per il declino del postmillennialismo nel ventesimo secolo sarà discussa al punto 6, qui sotto). Come ho indicato in diversi punti di questo libro, l’escatologia del dominio è la posizione storica della Chiesa.  Questo non equivale a dire che tutti avessero in mente un qualche specifico calendario di eventi conosciuto come “postmillennialismo”. Infatti, non era considerato un ismo, poiché l’aspettazione del dominio di Cristo attraverso il Vangelo era semplicemente la speranza ortodossa, la comune, accettata, attitudine dei cristiani.

Dall’altro lato, c’era un punto di vista che era considerato dalla maggior parte dei cristiani come difforme, che era sempre stato un “ismo”. Fin dai tempi di Cerinto, questo era chiamato chiliasmo (che significa mille-ann-ismo). È conosciuto oggi come premillennialismo, la dottrina che “l’era del regno” non avrà luogo fino alla seconda venuta di Cristo. Questo modo di vedere fu sempre ai margini del cristianesimo finché fu resuscitato nel diciannovesimo secolo da un numero di sette millennialiste; conquistò infine una larga pubblicità dopo la comparsa della bibbia di Scofield nel 1909. Oggi, comunque, questo antico “ismo” viene abbandonato da molti in favore della posizione maggioritaria della chiesa ortodossa in tutte le età: l’escatologia del dominio.

2.  Essi credevano che i cristiani avrebbero sradicato il male dal mondo…  fino a stabilire sulla terra il Regno di Dio mediante i loro sforzi.

Questa è una delle obiezioni alla Speranza che si odono più comunemente. La prospettiva del dominio è parificata al movimento liberale “Social Gospel” dei primi del 1900. Tale identificazione è completamente assurda, assolutamente priva di qualsiasi fondamento. I capi del movimento del Vangelo sociale erano evoluzionisti umanisti e socialisti, ed erano apertamente ostili al cristianesimo biblico. È vero che essi presero in prestito certi termini e concetti dal cristianesimo, ma in modo da pervertirli per il proprio utilizzo. Così parlavano del “Regno di Dio”, ma ciò che intendevano era ben distante dalla fede cristiana. Insegnanti  postmillennialisti ortodossi come B.B. Warfield e J. Gresham Machen furono vigorosi oppositori del Vangelo sociale. Il vero postmillennialismo è sempre stato genuinamente evangelico. Esso insegna che il Regno è stato stabilito da Gesù Cristo solamente, e che il Regno è fatto avanzare per mezzo della diffusione del Vangelo e dell’applicazione della bibbia in ogni area di vita.

Comunque c’è un’altra dimensione in questa questione. Poiché noi crediamo che i cristiani vinceranno ogni opposizione e porteranno il vangelo alle estremità della terra, i postmillennialisti sono accusati di avere fede nell’uomo. Questa è una radicale distorsione. La verità è che i postmillennialisti credono in Dio, il quale opera nella storia attraverso l’uomo redento. Noi crediamo che l’onnipotente Signore del cielo e della terra sta dimorando nella sua Chiesa e non permetterà che siamo sconfitti nella missione che ci ha affidato. Sant’Agostino pregò: “dacci ciò che comandi, e comanda ciò che vuoi”. Questo è lo stesso nostro atteggiamento. Poiché Dio opera nella storia per benedire i pii e maledire gli empi, noi abbiamo fede nell’uomo redento. Noi crediamo che il popolo di Dio vincerà, nel tempo e sulla terra, quanto nell’eternità. In Cristo siamo eredi di tutte le cose.

3. Poi, dopo 1000 di regno sulla terra della chiesa organizzata 

Come ho mostrato nei capitoli 22 e 24, noi non crediamo che il Regno durerà solo 1000 anni. Certo, alcuni postmillennialisti hanno creduto che un periodo a venire di pace e benedizione mondiale durerà per un millennio letterale, ma questi sono assolutamente nella minoranza. Di fatto, di una dozzina di eminenti insegnanti postmillennialisti nella storia, riesco a pensare solo a due che hanno sostenuto quell’opinione. La maggioranza hanno insegnato che il “millennio” di Apocalisse 20 è identico col Regno stabilito da Cristo alla sua prima venuta.

Il signor Lindsey procede a dichiarare che noi crediamo che  “la chiesa organizzata” regnerà sulla terra. Non so proprio come prendere quest’affermazione. Non ho mai udito o letto qualcuno che la propugnasse. Sembra come se stesse dicendo che noi crediamo che i funzionari della chiesa dovrebbero esercitare poteri di polizia, o dovrebbero assumere il governo civile. Nel caso ci siano dei dubbi su questo conto permettetemi di dichiarare categoricamente che noi non crediamo che la Chiesa istituzionale dovrebbe avere poteri sullo Stato. Crediamo, però, che i governanti dovrebbero essere cristiani, e dovrebbero applicare principi biblici di giustizia all’interno delle loro aree di responsabilità. Il punto non è che Chiesa e Stato vengano fusi in un organizzazione; piuttosto, il punto è che Chiesa e Stato sono entrambi sotto Dio e sotto l’autorità assoluta della sua Parola. La chiesa è il ministro di grazia divinamente designato, lo stato è il ministro di giustizia divinamente designato. Entrambi ricevono il loro mandato dalla parola di Dio.

4. Queste persone respingevano il senso letterale di molte espressioni della Scrittura … 

Ancora una volta è difficile essere certi dell’esatto significato di Lindsey, qui. Se egli vuole dire semplicemente che i postmillennialisti rigettano l’idea che tutte le Scritture siano da interpretarsi “letteralmente”, dobbiamo dichiararci colpevoli, ma allora, siamo in buona compagnia. Matteo, Marco, Luca e Giovanni non furono “letteralisti” a giudicare dal modo in cui interpretarono profezia. Essi riconobbero il carattere simbolico di questo passo in Isaia:

La voce di uno che grida nel deserto:
“Preparate la via dell’Eterno,
raddrizzate nel deserto una strada per il nostro DIO.
Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle siano abbassati,
i luoghi tortuosi siano raddrizzati
e i luoghi scabrosi appianati
Allora la gloria dell’Eterno sarà rivelata
e ogni carne la vedrà,
perché la bocca dell’Eterno ha parlato” (Isa 40: 3-5).

Un’interpretazione strettamente “letteralista” dovrebbe comprendere questa come una profezia di un massiccio progetto di costruzione stradale in Palestina. Eppure, ciascuno dei quattro vangeli dichiara che le parole di Isaia sono state adempiute dal ministero di predicazione di battesimo di Giovanni (Mt. 3:3; Mr. 1:3; Lu. 3. 4-6; Gv. 1:23). Il fatto è che nella bibbia ci sono sia il linguaggio letterale che quello simbolico, e noi dobbiamo essere giudiziosi ad interpretare le dichiarazioni bibliche nei termini delle linee guida della bibbia stessa.

Naturalmente, Hal Lindsey stesso non è neppure lui un “letteralista”. Dove il libro di Rivelazione parla di stelle cadenti, Lindsey riesce a vedere solamente armi termonucleari, dove menziona locuste, egli osserva invece degli elicotteri Cobra (There’s a New World Coming ; Eugene, or  Harvest House, 1973, pp. 132, 138 s). Qualsiasi altra cosa possa essere detto delle curiose interpretazioni di Lindsey, esse sono tutt’altro che “letterali”.

Come ho fatto notare sopra, comunque, l’accusa di Lindsey contro i postmillennialisti genera una certa confusione. Secondo lui: “Queste persone respingevano il senso letterale di molte espressioni della Scrittura”. Questo potrebbe essere solamente un linguaggio impreciso, ma implica fortemente che l’escatologia del dominio sia una posizione liberale che rigetta le Scritture. In realtà, i postmillennialisti attraverso tutta la storia sono stati strenui difensori dell’ispirazione e dell’assoluta autorità delle Scritture. La maggior parte dei membri della storica Assemblea di Westminster erano solidi postmillennialisti, e proprio nel primo capitolo del loro influente documento del 1646, La Confessione di  fede di Westminster, dichiararono che tutti i sessantasei libri della bibbia “ci sono dati per ispirazione di Dio, perché siano la regola della fede e della vita…”.

L’autorità delle Sacre Scritture, per la quale devono essere credute e obbedite, non dipende dalla testimonianza di alcun uomo, o chiesa, ma completamente da Dio (che è verità in sé stesso), loro autore, e devono quindi essere ricevute, perché è la Parola di Dio …

La regola infallibile di interpretazione della Scrittura è la Scrittura stessa …

Il giudice supremo mediante il quale ogni disputa religiosa dovrà essere appianata, ogni decreto di concili, opinione di antichi scrittori, dottrine umane, spiriti privati, dovranno essere esaminati, e alle cui sentenze dobbiamo trovare la nostra pace, non potrà essere altro che lo Spirito santo che parla tramite le Scritture.

Probabilmente l’esponente più notevole della Speranza nella parte iniziale del secolo scorso fu il Dr. Benjiamin B. Warfield, i cui scritti hanno influenzato molti verso una comprensione dell’escatologia del dominio. Egli è comunque, forse meglio conosciuto per i suoi scritti collezionati nel volume titolato “L’Ispirazione e l’Autorità della bibbia” (collezione rivista e pubblicata  in Italia col titolo “Rivelazione e Ispirazione” Alfa & Omega, 2001), che è divenuta un classico riconosciuto del sapere conservatore. Gli esempi potrebbero essere moltiplicati, ma forse è sufficiente indicare che i postmillennialisti sono stati tali diretti difensori  dell’inerranza biblica che in tempi recenti alcuni oppositori li hanno addirittura accusati di “bibbiolatria!”

5. … e credevano nella naturale bontà dell’uomo.

Sfortunatamente, quest’accusa non sembra essere semplicemente linguaggio impreciso o equivoco. Lindsey sta accusando senza mezze parole la scuola di pensiero postmillennialista di credere la falsa dottrina della “naturale bontà” dell’uomo. Io risponderei semplicemente: Faccia un nome. Non accuserei Lindsey di deliberata menzogna, ma è quantomeno colpevole di essere poco informato e di fare retorica sediziosa senza fondamenti. In ogni caso, il fatto rimane che nessun postmillennialista ha mai insegnato l’eresia che l’uomo sia buono in se stesso. Possiamo confutare questa calunnia con una dichiarazione rappresentativa dal Riformatore Giovanni Calvino:

L’intelletto dell’uomo è completamente estraneo alla giustizia di Dio, al punto di non poter immaginare, né concepire, né comprendere null’altro che cattiveria, iniquità e corruzione. Similmente il suo cuore è avvelenato dal peccato al punto di non poter produrre che perversità. E se accade che ne esca qualcosa di buona apparenza, tuttavia l’intelletto rimane sempre mascherato dall’ipocrisia e dalla vanità e il cuore dedito ad ogni malvagità. (Istituzioni della Religione Cristiana II, V, 19)

Questo forse è esibire la cosa in qualche modo più vigoroso di quanto perfino il signor Lindsey vorrebbe. Ma la dichiarazione di Calvino di certo non riflette alcuna dottrina della “bontà naturale” dell’uomo. E lo stesso si può dire di tutti gli altri postmillennialisti lungo tutta la storia della Chiesa, poiché l’escatologia della vittoria è semplicemente la Speranza ortodossa del cristianesimo storico. 

6. La prima guerra mondiale ha molto scoraggiato questo gruppo e la seconda guerra mondiale ne ha praticamente spazzato via il punto di vista.

Proviamo a supporre per un momento, giusto per discutere, che quest’affermazione fosse corretta. La risposta appropriata è: E allora? Questo non prova che la Speranza cristiana non sia vera, ma solo che la gente ha smesso di credere che sia vera. L’implicazione dell’affermazione, comunque, è che il fatto di due guerre mondiali costituisce evidenza che la Speranza sta sbagliando, visto che il mondo non sta “migliorando sempre più”. Concederò solo quanto segue: Le due guerre mondiali (e la minaccia di una terza) hanno fatto un considerevole danno alle speranze di quegli umanisti che credevano nella dottrina eretica dell’ “automatico” progresso umano verso la pace e la fratellanza. Spesso erroneamente confusa col postmillennialismo, in realtà non è più vicina all’escatologia del dominio di quanto i sacrifici pagani lo siano alla Cena del Signore. Il cristiano non deve necessariamente scoraggiarsi di fronte alla guerra mondiale o al perdurare della persecuzione. La sua fede è in Dio, non nell’uomo, la sua speranza non è legata al destino di nessuna cultura particolare. Se la sua nazione o la sua civiltà cadono sotto il giusto giudizio di Dio, il fedele cristiano si rende conto che Dio sta eseguendo fedelmente le sue promesse di benedizione e maledizione. La Speranza non dà nessuna garanzia di benedizione al disobbediente. Da garanzia di giudizio  in vista della benedizione del mondo.

Ma prendiamo adesso la questione di petto: le due guerre hanno distrutto la Speranza? In realtà, le origini del declino del postmillennialismo cominciarono molto prima della Prima Guerra Mondiale, con l’ascesa del liberalismo teologico (il quale insegnò che non si può far fede sulle predizioni della bibbia) e il “progressivismo” evoluzionista (il quale insegnò che il progresso era “naturale” piuttosto che etico). Reagendo a questi nemici del cristianesimo biblico, molti cristiani evangelici disperarono di vedere la vittoria per il vangelo. Lasciarono la Speranza. Come Pietro, quando stava camminando sul Mar di Galilea, essi guardarono alla “natura” piuttosto che al Signore Gesù Cristo; come gli Israeliti sul confine di Canaan, guardarono ai “giganti nel paese” anziché fidarsi delle infallibili promesse di Dio, e furono riempiti di paura e fuggirono. Hanno cominciato a dare ascolto a falsi profeti di disperazione che insegnavano che la Chiesa è destinata al fallimento, e che è “non spirituale” per i cristiani cercare il dominio sulle civiltà. Hanno dimostrato un importante principio di vita: se credi che perderai, probabilmente perderai. Questo è quanto è avvenuto all’evangelicalismo del ventesimo secolo, ed è arretrato in una ritirata culturale che è durata decenni.

Finalmente, questa situazione ha cominciato a cambiare. Io credo che due questioni principali abbiano fornito l’impulso per la recente risorgenza dell’attivismo cristiano negli Stati Uniti. Per prima ci fu l’infame decisione in favore dell’aborto da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti (la famosa Roe contro Wade). Questa risvegliò i cristiani. Essi si resero conto che migliaia di bambini venivano legalmente uccisi ogni giorno, e si resero conto di dover agire per fermare le uccisioni. Credo che il 1973 possa ben essere considerato l’anno del giro di boa nella storia Americana, il momento in cui i cristiani americani cominciarono la lunga marcia indietro verso il pentimento nazionale.

La seconda questione fu l’Educazione Cristiana. Sempre più cristiani hanno riconosciuto che la Parola di Dio ci comanda di educare i nostri figli nei termini dei criteri di Dio per ogni area di vita. La Scuola Cristiana e il movimento della Scuola in Casa sono cresciuti tremendamente nell’ultimo decennio e stanno rapidamente crescendo di numero e in influenza. Il malvagio tentativo da parte del Governo Federale di distruggere il Movimento delle Scuole Cristiane nel 1978 servì solo a unire ancor più cristiani in una maggiore determinazione di allevare i loro figli nella fede a 360 gradi della bibbia. Inoltre, la stessa esistenza delle scuole cristiane ha fatto sì che i cristiani si rendessero conto che la vera Spiritualità non significa fuga dal mondo, ma richiede piuttosto che conquistiamo il mondo nel nome del nostro Signore. I cristiani hanno visto la necessità di sviluppare una coerente “visione del mondo e della vita”, una prospettiva distintamente biblica su storia, legge, governo, le arti, le scienze, e ogni altro terreno di pensiero e d’azione.

E Dio sta benedicendo questa obbedienza. I cristiani hanno finalmente cominciato a combattere contro i nemici, e, con loro grande stupore, hanno cominciato a vincere. Hanno visto ancora e ancora, che resistere al diavolo lo metterà in fuga, come Dio ha promesso. Stanno scoprendo il vero  vanto di Tertulliano il Padre della Chiesa del terzo secolo, che contro i demoni disse: “da lontano ci oppongono, ma nel corpo a corpo implorano misericordia”. Avendo gustato la vittoria, i cristiani pensano molto meno di fuggire col Rapimento e molto di più alle richieste di Dio per questa vita. Stanno persino riflettendo su che tipo di mondo stanno preparando per i loro nipoti, e dell’eredità di santità che lasceranno dietro di sé. Istintivamente, perché stanno nuovamente agendo in obbedienza ai comandi di Dio, i cristiani stanno ritornando ad un’escatologia del dominio. Attraverso l’esecuzione della volontà di Dio, stanno giungendo ad una conoscenza della dottrina (cfr. Gv 7:17; 2 Pi. 5:8). Poiché una forte fede biblica è nuovamente in crescita, l’escatologia biblica della Speranza pure sta riguadagnando terreno.

7.  Nessun studioso che si rispetti, guardando alle condizioni del mondo e al crescente declino dell’influenza cristiana è un “postmillennarista”.

Molto tempo fa, un cortigiano deve aver riassicurato un nervoso Faraone con queste parole: “Nessuno studioso che si rispetti che osservi le condizioni del mondo e l’accelerare del declino dell’influenza ebraica concorda con Mosè”. Dopo tutto, l’Egitto era la nazione più potente del mondo. Che possibilità avevano degli schiavi ebrei contro quel potente impero? Facciamo altri esempi: come sembravano le “condizioni del mondo” il giorno prima del Diluvio? Com’erano le condizioni del mondo la vigilia del primo natale? Come saranno sembrate dopo natale, quando re Erode fece uccidere i bambini di Betlemme? E “l’influenza cristiana” non era in terribile declino il Venerdì Santo?

Hal Lindsey e il suo gruppo di studiosi rispettabili hanno commesso un errore cruciale che mina alla base il loro intero sistema interpretativo. La loro attenzione è concentrata sulle condizioni del mondo anziché sulle autoritative e immutabili promesse di Dio. Quest’approccio alla profezia così infestato d’errore è stato giustamente definito “newspaper esegesi” – lo studiare gli eventi presenti piuttosto che la bibbia per formulare degli indizi sul futuro. La questione non è se le condizioni presenti sembrino favorevoli al trionfo mondiale del Vangelo, la questione è questa solamente: cosa dice la bibbia?  Come cristiani noi sappiamo che Dio è il Signore della storia. “Ma il nostro Dio è nei cieli, e fa tutto quello che gli piace” (Sl. 115:3); “L’Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra” (Sl. 135:6). Se Dio ha detto che il mondo sarà ripieno della sua gloria, avverrà, e non c’è potere in cielo o in terra o sotto la terra che lo possa fermare:

Perché il suo dominio è un dominio eterno
e il suo regno dura di generazione in generazione.
Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla
egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra.
Nessuno può fermare la sua mano
o dirgli “Che cosa fai?” (Da. 4:34-35).

Noi non dobbiamo far derivare la nostra teologia dai quotidiani o dai notiziari televisivi. La nostra fede e la speranza devono essere tratte dall’infallibile Parola del Dio sovrano, che porta tutte le cose a compimento secondo la sua inalterabile volontà. E quando andiamo alla parola di Dio, dobbiamo riconoscere che il nostro scopo non è racimolare gustosi bocconi d’informazione riguardo al futuro. Piuttosto, come il grande teologo ed educatore R.J. Rushdoony dice, noi vi andiamo a ricevere i nostri “ordini di marcia”:

Troppo spesso, il teologo moderno e l’uomo di chiesa vanno alla bibbia in cerca di acume, non di ordini. Sicuramente, si può andare a Calvino, a Lutero, ad Agostino, e ad altri, a studiosi cristiani e non, per acume, per dei dati, e per studi approfonditi, ma quando vado alla bibbia devo andarci per ascoltare gli “ordini di marcia” di Dio per la mia vita. Non posso trattare la bibbia come un manuale di devozione inteso a darmi pace interiore ad un “livello di vita più alto”, è un libro di ordini che può disturbare la mia pace con i suoi ordini, e che mi dice che posso trovare la pace solamente nell’obbedire l’Onnipotente. La bibbia non è un libro che dà delle ispirazioni per la mia edificazione personale, né un libro di pensieri belli e di perspicacia per il mio piacere. È la parola del Dio Sovrano e Onnipotente: io devo ascoltare e obbedire; devo credere ed essere fedele perché Dio lo richiede. Io sono sua proprietà e suo possesso assoluto. Non può esserci niente di meglio di questo.
(Law and Society; Vallecito, CA: Ross House, 1982, pp. 691s).


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