INTRODUZIONE

Il banco di prova della rilevanza della chiesa per la società è in ogni epoca la posizione radicalmente biblica che assume verso le questioni vitali di quell’epoca e, con il suo approccio biblico a quelle questioni, il suo positivo influsso trasformante sulla società. Fu così per la Riforma. È così oggi. La forza della chiesa della Riforma fu che riconobbe e trattò con le questioni vitali del tempo nei termini dei requisiti della fede biblica. La debolezza della chiesa oggi, incluse la maggior parte delle chiese Riformate ed evangelicali, sta nel fatto che non riconosce e non tratta adeguatamente i problemi che la confrontano nel ventesimo secolo.

L’istruzione è uno di questi. Infatti, l’istruzione è probabilmente la singola questione più importante e più strategica che confronterà il cristiano negli anni a venire mentre s’impegnerà nella ricostruzione cristiana della nazione. Senza lo sviluppo di un movimento educativo auto-consapevolmente cristiano non ci sarà ricostruzione della nostra nazione nei termini della fede cristiana. L’istruzione è il livello superiore del combattimento cristiano con le forze dell’umanesimo e dell’ateismo che controllano tanta parte della nostra vita e che, se ne fossero capaci, negherebbero al cristiano la responsabilità che Dio gli ha dato di provvedere per il propri figli un’istruzione che sia in conformità con i requisiti della religione cristiana.

È di vitale importanza, perciò, se vogliamo essere sale e luce per la nostra generazione, affrontare questo tema cruciale e sviluppare una comprensione dei principi cristiani relativi alla filosofia e alla pratica dell’istruzione. È particolarmente importante che la chiesa assuma una posizione positiva su questo tema e che faccia uno sforzo determinato e sostenuto per ribaltare quelle quelle attitudini al proprio interno che sono apatiche e ostili al provvedimento di una filosofia e una pratica specificamente cristiane dell’istruzione, e che cominci a promuovere e facilitare quanto meglio potrà un programma di ri-educazione concernente le responsabilità del genitore cristiano in quest’ambito. Inoltre, la chiesa deve considerare se la presente situazione, nella quale c’è una tale penuria di misure a favore dell’educazione cristiana, non costituisca un campo di missione che la chiesa dovrebbe esplorare.

Lo scopo di questo libro è di delucidare alcuni degli aspetti più importanti della filosofia cristiana dell’istruzione. Bisognerà dire fin dal principio, comunque, che la filosofia dell’istruzione presentata qui si basa auto-consapevolmente su una distintiva comprensione della fede cristiana ed è discussa su tutti i punti nei termini di quella comprensione, e cioè: la fonte per la nostra comprensione di ciò che il cristianesimo è, e di conseguenza il solo criterio per stabilire i suoi contenuti, è l’infallibile parola di Dio rivelata nelle scritture del Vecchio e Nuovo Testamento. In altre parole, la filosofia dell’istruzione esibita in questo libro sarà basata sul concetto di religione cristiana che scaturisce dal “Sola Scrittura”. Queste Scritture saranno assunte come l’autorità suprema e normativa per la nostra comprensione di tutte le cose e di conseguenza per la nostra comprensione di natura, scopo e metodo di un’istruzione realmente cristiana.

Sarà necessario prima di tutto, stabilire quindi la validità epistemologica dei presupposti teologici su cui poggia questa comprensione della fede cristiana. Queste questioni epistemologiche sono trattate nel Capitolo Uno. Il Capitolo Due tratta del ruolo che la nostra definizione dell’uomo gioca nella filosofia e nel processo dell’istruzione. Qui il concetto umanista corrente della primazia — e quindi dell’assurgere a idolo — del peer group1 viene considerata contrapponendola alla visione cristiana dell’immagine di Dio nell’uomo, che è il fattore primario nella filosofia cristiana dell’educazione. Il Capitolo Tre tratta dell’istruzione come un aspetto del patto. Il Capitolo Quattro osserva la rilevanza del mandato creazionale dell’uomo per la filosofia cristiana dell’istruzione. Siccome l’istruzione è un aspetto centrale della responsabilità pattizia di un genitore cristiano, e siccome questo patto è un patto di dominio in Gesù Cristo, un’istruzione realmente cristiana deve essere un’istruzione per il dominio. Nel Capitolo Cinque, Adamo che dà il nome agli animali è considerato come un caso di studio in apprendimento pio. Il significato dell’istruzione nella preservazione della nostra civiltà e nella trasmissione della nostra cultura alle future generazioni viene considerato nel Capitolo Sei, e il capitolo finale tratta del ruolo che la chiesa locale in quanto istituzione dovrebbe assumere nel provvedere servizi educativi in circostanze normali e anormali. I temi trattati nelle due appendici, benché non direttamente correlati all’istruzione, sono stati inclusi perché aiutano a fare luce sulla prospettiva teologica che forma la base per la filosofia dell’istruzione presentata in questo libro.

Note:

1 In assenza di una definizione d’uso altrettanto comune in italiano ho deciso di mantenere il termine inglese. Letteralmente “gruppo dei pari” ovvero dei coetanei, esprime con pregnanza la filosofia statalista che valorizza solo il gruppo e l’eguaglianza a discapito dell’individuo e lo sottopone, per conformarlo, alle pressioni dei coetanei.


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