Prefazione

di Steve Schlissel

Tutti gli idioti eruditi e molti insegnanti delle scuole pubbliche testimoniano la verità che l’accumulo e la ritenzione di “fatti” non costituisce sapienza. Come ha osservato il poeta Inglese Edward Young in “Night Thoughts”:

The clouds may drop down titles and estates;

         Wealth may seek us; but wisdom must be sought.

         (Le nubi posson far piover titoli e beni;

         La ricchezza può cercarci, ma la sapienza va ricercata.)

La sapienza è più difficile da trovare che i fatti o i dati. La sapienza è la comprensione della relazione dei fatti. Perciò l’inizio della sapienza è il timore del Signore. Poiché nulla può essere correttamente compreso neppure minimamente a meno che sia compreso in relazione al Dio Onnipotente che ha creato i cieli e la terra e tutto ciò che essi contengono


Rousas John Rushdoony opera esattamente nella tradizione Riformata della cristianità nella quale l’infallibile Parola di Dio non è considerata solo un libro di parole da memorizzare, ma come una parola viva di sapienza da applicarsi nella Sua creazione.

La fede Riformata, correttamente compresa, è materiale piuttosto umiliante. Dice che è impossibile per il peccatore salvare se stesso, e neppure co-operare alla propria giustificazione. Egli è, per natura, morto nel peccato. Seguendo le Scritture, la fede Riformata insegna inoltre che fuori dalla grazia di Dio noi non potremmo e non sapremmo conoscere nulla. Non c’è sapienza né intelligenza né consiglio contro l’Eterno. (Proverbi 21:30)

Quando l’uomo si sforza di iniziare l’intrapresa della conoscenza separatamente da Dio, quando cerca di vivere e di muoversi e di essere, separatamente da o contro il consiglio del Signore, si muove nella morte spirituale e verso la morte eterna. La vita è la conoscenza di Dio in Cristo (Gv. 17:3). La pienezza di vita che Gesù venne ad impartire (Gv. 10:10) viene scoperta nell’applicazione della parola di Dio a tutte le aree della vita. La benedizione di Dio è specificamente caratterizzata da Lui come una manifesta fruttuosità e sicurezza su ogni area di vita: personale, societaria, urbana, rurale, agricola, familiare, occupazionale, finanziaria, militare ed altra. La spaventosa maledizione di Dio è descritta come: futilità, frustrazione, timore e distruzione in tutte quelle aree.

Il sentiero per la benedizione per un popolo credente è attraverso l’onesta e devota adesione a tutta la Parola di Dio. La base razionale per l’adesione è molto semplice: La vita è estremamente complicata e solo Dio la comprende tutta, nelle sue parti e nell’insieme! Un figlio di Dio ricerca la comprensione prima dal Signore. Il concetto cristiano di conoscenza, fatti e verità inizia esattamente dove fece Ezechiele nel 37° capitolo del suo libro. Il Signore disse ad Ezechiele: “Figlio d’uomo, possono queste ossa rivivere?” Il saggio sacerdote rispose “O Signore, o Eterno, tu lo sai”. Solo Dio il creatore ed il definitore di fatti conosce e comprende pienamente la relazione di ogni fatto con ogni altro fatto creato e con Se stesso, Egli conosce la relazione di ogni corso d’azione con ogni altro corso d’azione, di ogni scelta di stile di vita con ogni altra scelta di stile di vita. La sapienza si trova solo nel Signore Jehovah.

Oggigiorno siamo confrontati con molteplici teorie che gli uomini usano cercando di spiegare ogni cosa, generalmente nei termini della specializzazione del relatore. Benché le teorie sull’economia differiscano largamente, per esempio, non pochi teorici in disaccordo tra loro condividono la convinzione che l’economia spieghi tutti i comportamenti umani. Lo stesso può dirsi di sociologi, biologi, psicologi, teorici politici, medici, e così via. Tutte tali rivendicazioni ad un grandioso, comprensivo “motivo-criterio-obbiettivo” sono in se stesse idolatriche, necessariamente false e comunemente paraventi per il raggiungimento del potere. Il vero Dio delle Scritture solamente è la nostra prima regola, il provveditore dei nostri criteri, il nostro obbiettivo è semplicemente di glorificare Lui e goderlo per sempre.

Mentre siamo grati per tutte le verità che Dio permette agli uomini, sia ai servi che ai ribelli, di scoprire, varie verità non possono essere poste nella giusta relazione l’una con l’altra in modo contrario alle direttive presentate nella sua completa Parola, la Bibbia. Perciò, un assioma tra i cristiani Riformati recita “Tutta la Parola di Dio per il tutto della vita”. La sapienza appartiene intrinsecamente a Dio; Egli benignamente la condivide con noi nella Sua Parola. Noi impariamo come vivere fruttuosamente e fiduciosamente quando viviamo in accordo con la parola personale del Dio personale.

La pertinenza della Parola di Dio, la Parola del Creatore, non può essere ristretta alla sola questione della salvezza personale. Ma da quando il concetto del mondo e della vita Riformato è stato progressivamente soppiantato da più ristretti concetti di Dio e dei Suoi interessi, noi in Occidente siamo stati sempre più soggetti a trasgressioni del Patto.

Il genio di Rushdoony entra a questo punto. Egli ha riconosciuto, con altrettanta chiarezza di alcuni e maggior chiarezza dei più, che Dio ha creato categorie ineludibili che saranno necessariamente riempite di contenuto: La sola domanda è: il contenuto sarà quello della pretesa sapienza dell’uomo o della reale sapienza   di Dio Onnipotente. L’uomo avrà sempre un’autorità ultima, l’uomo avrà sempre una pietra di paragone epistemologica, l’uomo avrà sempre un personale o corporativo mezzo di espiazione, l’uomo avrà sempre categorie di bene e di male, legale e criminale, perfino di giustificazione, santificazione e glorificazione, e certamente di indottrinamento. Riconoscendo la semplice verità di ineludibili categorie sotto Dio, Rushdoony ha posto il fondamento per una vera ricostruzione cristiana nei secoli successivi.

Naturalmente, l’opera di Rushdoony non è comparsa improvvisamente. In via principale, naturalmente, Rushdoony da credito al Dr. Cornelius Van Til quale propria influenza più profonda. Ma sia Van Til sia Rushdoony non esiterebbero un istante a dirvi che si issarono sulle spalle di giganti che erano venuti prima di loro. Tutti questi giganti della fede operarono a partire dalle premesse che 1) La Legge di Dio era applicabile alle società quanto ad individui, 2) non poteva essere violata impunemente e 3) lo studio delle Scritture (Parola di Dio) e della storia (il teatro di Dio) avrebbe permesso di valutare i problemi contemporanei e di predire accuratamente certe conseguenze.

L’infiammata visione di Robert L. Dabney, basata su queste premesse, produsse alcune “profezie Riformate” sorprendentemente accurate. Considerate se questa del XIX secolo non lasci a bocca aperta:

La potrete considerare una strana profezia, ma io predico che verrà il tempo in questa America un tempo libera, quando la battaglia per la libertà religiosa dovrà essere combattuta di nuovo, e verrà probabilmente persa, perché le persone sono già ignoranti delle sue reali basi e condizioni. (Practical Philosophy, p. 394)

E nessuno, con la possibile eccezione di G. Groen van Prinsterer, vide più chiaramente di Dabney dove la dottrina anticristiana dell’egalitarismo (chiamato anche Giacobinismo) avrebbe portato:

Se la teoria Giacobina è vera, allora alla donna sarà permesso l’accesso ad ogni vocazione maschile, incluso il governo, e la guerra se lo desidera, al diritto di voto, ad ogni ufficio politico, ad un’assoluta libertà dal proprio marito nella relazione matrimoniale come godeva prima della  sua unione con lui, e ad un assoluto controllo delle proprie proprietà e guadagni come quello reclamato da un uomo singolo, anche contro il proprio marito…il mio desiderio è di far si che tutti i cristiani affrontino questa semplice domanda: Arrenderete l’ispirazione delle Scritture a questi assalti della cosiddetta scienza sociale? Se no, cosa? …senza dubbio, durante questo lungo e tremendo conflitto vedremo ripetersi le stesse cose che abbiamo visto in decenni recenti: menti esitanti ed insincere, ansiose di “cavalcare” ancora uno steccato dopo che è stato totalmente spazzato via dall’uragano dell’attacco anticristiano, cercare di riconciliare gli opposti con varie contorsioni esegetiche. Ma lo vedremo ancora terminare in futilità, e candidi assalitori e candidi difensori entrambi saranno d’accordo che la Bibbia vuol dire ciò che dice, e deve, o cadere tutta insieme, o resterà in piedi per la sconfitta di tutte le fazioni che l’attaccano. (Discussions, Vol. 3 p.501, 503)

 Armato con l’identico concetto del mondo e della vita, ancorato alla Parola del Dio che domina su tutto, Abraham Kuyper vide nel 1898 che:

Il Modernismo, che nega ed abolisce ogni diversità, non può riposare finché non abbia mutato la donna in uomo e l’uomo in donna, e, mettendo ogni distinzione su un livello comune, uccide la vita ponendola sotto la maledizione dell’uniformità. (Lectures on Calvinism, p.27. se siete nuovi alla fede Riformata, fate di questo il prossimo libro da leggere! (ora in italiano, Alfa e Omega Editore)

Stiamo illustrando il fatto che il concetto Riformato del mondo e della vita, costruito sopra una Parola inviolabile, ci insegna a pensare in modo tale che ci permette di identificare accuratamente noi stessi, le presenti circostanze, e le probabili conseguenze delle scelte di politiche sociali secondo il loro accordo o contrarietà alla Parola di Dio. Quella è la lezione che dobbiamo tutti imparare dal libro che abbiamo nelle mani (Politics of Guilt & Pity), è la lezione delle Scritture e della storia. Il nostro Dio regna!

Permettermi di fornire ancora solo un esempio di profezia Riformata. Herman Bavink scrisse un articolo nel 1901: “Creation and Development”, (Creazione e Sviluppo) che fu pubblicato in “The Methodist Review” (di tutti i posti, questo!). Con “sviluppo” Bavink significava evoluzionismo. In esso offrì questa valutazione dei tempi sorprendentemente perspicace:

A meno che non ci stiamo sbagliando nella nostra interpretazione dei segni dei tempi, il Ventesimo Secolo, nel quale siamo appena entrati, sarà testimone di un gigantesco conflitto di spiriti. Fede ed incredulità, dice Goethe, è il tema più profondo della storia del mondo. È stato così nei secoli che ci stanno dietro. È stato così in quello che abbiamo appena chiuso e abbandonato al passato. E sarà così sopra tutte le cose e in un senso interamente speciale nel ventesimo Secolo che ci si è appena dischiuso [1]. Poiché il conflitto di convinzioni e di intenzioni si è sparso attraverso un dominio in continua espansione, ed ha assunto un carattere ancor più radicale. È ben risaputo che al presente questo conflitto non è più confinato ad uno o all’altro articolo della nostra Confessione cristiana, all’autorità delle Scritture o alla tradizione, alla giustificazione o all’elezione, e nemmeno più alla Divinità di Cristo o alla personalità dello Spirito Santo. Ma nel conflitto spirituale che si sta combattendo ora in ogni parte del mondo civilizzato, i punti in questione sempre più sono i principi dello stesso cristianesimo, e gli stessi fondamenti della religione e della moralità. Questo conflitto si estende su tutta la lunghezza della linea. Più serio e più feroce che mai prima, il conflitto è tra il vecchio ed il nuovo concetto del mondo e della vita. Poiché l’uomo ha intrapreso il gigantesco sforzo di interpretare il mondo intero, e tutte le cose che contiene, nelle loro origini, essenza e finalità, con un metodo che è chiamato:  puramente e strettamente “scientifico,” cioè, senza Dio, senza nessun elemento spirituale invisibile e soprannaturale, e semplicemente e solamente dai puri dati di materia e di forza.

Bavink ben comprese che il compromesso con l’evoluzionismo, come il compromesso con l’egalitarismo, sarebbe risultato nella morte dell’ortodossia. Il compromesso, perciò fu (ed è) non un’opzione per quelli che avrebbero voluto rimanere fedeli a Dio. Eppure la chiesa in larga parte ha capitolato all’evoluzione. Alcuni razionalizzarono le loro concessioni sulle basi di un supposto dualismo, vale a dire, che si poteva concedere alla scienza il diritto di interpretare  “il mondo” se ai teologi era concesso di interpretare “l’anima”. Precedentemente, nel suo articolo, Bavink avverte tali “conservativi” del dove i loro compromessi avrebbero inevitabilmente condotto:


Chi accetta pienamente la teoria dello sviluppo (evoluzione) nel mondo sensibile [2], osservabile, non può rigettare immediatamente e senza spiegazioni un fenomeno spirituale quando compare. Benché provvisoriamente un piccolo dominio sia allora ritagliato per la fede, questo dominio è destinato a diventare sempre più piccolo…Una fortificazione dopo l’altra dovranno quindi essere sacrificate, una linea difensiva dopo l’altra, abbandonate; e una concessione dopo l’altra, ammessa. Non c’è convinzione inamovibile in questi conservatori dualisti, non c’è forza di fede, non c’è coraggio entusiasta. E quindi, essi sono destinati ad abbassare la bandiera davanti ai radicali [3]  i quali hanno il coraggio delle loro convinzioni, non si ritirano da nessuna conclusione, e che, cominciando e continuando senza Dio, sono determinati anche a finire senza Dio. Perciò questi sono gli uomini del futuro. I conservatori ed i liberali si estinguono, ma i radicali e i socialisti [4] saranno i leader nel ventesimo secolo. Si sono messi d’accordo per una totale e finale depurazione di qualunque cosa del vecchio concetto del mondo e della vita cristiano che ancora rimane, consciamente o inconsciamente, nelle nostre leggi e nelle morali, nella nostra educazione e civiltà.

 

La temporanea ascesa dell’Umanesimo in Occidente ha convalidato le premesse, il metodo e la validità di ognuna di queste profezie Riformate. Se come nel personale compimento dell’avvertimento di Bavink i materialisti non lasceranno l’anima ai teologi, il Premio Nobel dr. Francis Crick (doppia elica della struttura del DNA) sfida tutte le convinzioni religiose contendendo che ciò che consideriamo come anima non è niente altro che una macchina neurale.

Nonostante le molteplici rivendicazioni della propria preveggenza, molti centri di formazione Riformati continuano ad operare sotto l’illusione che si possa capitolare alle scienze sociali e naturali del mondo non credente. Rushdoony ha preso la propria posizione con Dabney, Kuyper e Bavink, a volte sembrando da solo, spesso oggetto di odio intenso. Gli uomini che non compromettono hanno un modo di suscitare odio semplicemente essendo fedeli (Giovanni 15: 18,19).

“Politiche della Colpa e della Pietà” , benché per troppo tempo fuori stampa, rimane propriamente una delle sue offerte più influenti. Mentre leggete con cura il suo contenuto, vi esorto di porre perfino maggiore attenzione alle sue presupposizioni e ai suoi metodi. Questo servirà come profittevole esercizio per aiutarvi a pensare i pensieri di Dio dopo di Lui (in modo analogico ai pensieri di Dio), che è l’ideale Riformato, cioè Biblico.

Se non siete cristiani Riformati e state facendo conoscenza per la prima volta con Politiche della Colpa e della Pietà, siete giunti ad un grande posto donde cominciare i vostri studi  del concetto della vita Riformato. In queste pagine scoprirete un tesoro di analisi delle relazioni di quest’area con quell’altra, sotto Dio.

La prima volta che ho preso in mano questo libro io ero un dispensazionalista soteriologicamente Calvinista. Credevo nel Dio sovrano, il salvatore di peccatori. Ma non vedevo, comunque, Dio come interessarsi di molto altro oltre a quello. Quando ho terminato di leggere questo libro ero scosso fino alle mie fondamenta teologiche. Non fu tanto una qualsiasi particolare osservazione fatta da Rushdoony che mi colpì, ma il fatto che egli stava commentando su tutto in così tante aree di vita, con la Bibbia aperta nella mano. Poteva essere che la mia salvezza fosse l’inizio di qualcosa di meravigliosamente significativo, in questa vita? Potevo servire Dio in modo accettevole insegnando alla sua gente a fare di più che pregare ed attendere la gloria (benché dichiaratamente, per noi, nulla può eccedere quella gloria)? Era possibile che fosse il caso che Dio abbia salvato tutti noi affinché Lo serviamo, e che ci abbia chiamati ad un reale, significativo servizio in ogni sforzo umano, nella scienza e nella matematica, nelle arti e nelle lettere, negli affari e nell’economia, in giustizia e verità?

Questo sembrava troppo bello per essere vero, eppure è vero! Il mio diario personale di quel periodo rivela un uomo che legge e rilegge le Scritture, ogni nuova volta con maggiore entusiasmo e gioia. Ho cominciato a ri-pensare ogni proposizione, con tutte le proposizioni che ora erano emanate in modo vibrante dall’inamovibile punto di partenza del glorioso Creatore Dio rivelato nella sua Parola vivente e scritta, tutta la sua Parola.  Ho cominciato per la prima volta a sforzarmi di vedere non solo frammenti di verità teologiche, e perfino come i loci della teologia sistematica possono essere bene legati insieme in un sistema confessionale, ma a vedere come tutti i fili della vita si integrano in un magnifico, sfarzoso arazzo sotto Dio.

         Questo è il mondo di mio Padre!

Mentre la visione del  mondo che stavo imparando attraverso i suoi scritti si stabilì nella mia prospettiva, cominciai a scoprire interessanti relazioni varie ed intriganti di ogni sorta. Solo un piccolo esempio: ho imparato che il popolo del Patto tendeva a cadere dentro agli stessi errori nel tempo. Infatti, sono giunto a riconoscere che esisteva un forte ed affascinante parallelo tra gli atteggiamenti dei miei simili non credenti verso i Gentili al tempo di Cristo e l’atteggiamento di molti cristiani contemporanei verso il governo civile. Entrambi trovavano spregevoli i rispettivi soggetti. Entrambi credevano che i veramente pii non dovessero avere alcuna associazione con i soggetti. Entrambi utilizzavano le Scritture come scusa per separarsi da  ciò che le Scritture, intese rettamente, li chiamavano ad evangelizzare, cioè a convertire alla sottomissione a Dio per la Sua gloria. Inoltre, molti Giudei credevano che i Gentili potessero essere veramente “inseriti nel Patto” solo quando il Messia avrebbe fisicamente regnato sulla terra. Similmente, molti cristiani credono che il governo civile sarà “civilizzato” in accordo con la Legge di Dio solamente (e forse) quando Gesù fisicamente regnerà sulla terra. Ed infine, quando certi Giudei effettivamente obbedirono Dio e tentarono di portare i Gentili nel reame dell’obbedienza pattizia e della luce, questo provocò l’odio più profondo e il disprezzo in quelli che volevano i Gentili off-limits (nota bene quale fu la goccia che fece traboccare il vaso quando i Giudei ascoltarono la difesa di Paolo in Atti 22. 1-23). Così, anche, sembra che nulla faccia infiammare le ire di qualche moderno cristiano quanto il serio suggerimento che le autorità civili debbano obbedire la Legge di Dio e che verranno giudicati nella loro funzione di governanti proprio da quel criterio.

Sebbene troverete questo libro tutto profittevole, nelle parti e nell’insieme, vi invito a prestare un’attenzione particolarmente diligente ai primi due capitoli. Insieme essi formano un terreno solido per il recupero della vera libertà cristiana. Costituiscono anche una poderosa refutazione della psicologia umanista, che è in tutto anti-cristiana quanto l’evoluzionismo e l’egalitarismo. Siamo grati che grazie a Rushdoony, Adams, i Bobgans e altri, molti stanno ora giungendo a riconoscerlo.

Nel primo capitolo d’oro di questo libro, Rushdoony, operando dalle premesse che la necessità dell’espiazione è ineludibile per l’uomo, spiega come la miscredenza, tragicamente, sia disposta a soffrire qualsiasi cosa, o a infliggere qualsiasi cosa, nel suo tentativo di liberarsi dalla colpa e dalla vergogna. Ma, di nuovo, le categorie stabilite da Dio devono essere riempite col contenuto provveduto da Dio. È il sangue di Cristo solo che porta libertà dal potere del peccato e della colpa, che apre per noi una via di fuga dalla spirale che senza di Lui conduce alla morte


Lungo la strada, Rushdoony suona la tromba della libertà per tutti coloro che rimangono oppressi da conduttori cristiani che ingiustamente signoreggiano sulle anime dei giusti di Dio (vedi Ezechiele 13: 22). Introspezionisti patologici, attenti! Capitoli uno e due potrebbero proprio sorprendervi di gioia! Io prego che il libro intero non solo vi istruirà nel metodo e nel contenuto di una visione Biblica del mondo, ma che effettivamente vi faccia avanzare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Coloro i quali camminano nelle vie della sapienza diventano immuni alle politiche della colpa e della pietà.  

Forse il contributo unico di Rousas John Rushdoony al Regno di Dio può essere appropriatamente sintetizzato dicendo che ha vissuto la sua vita edificando su di una visione del mondo Riformata, mantenendo la parola di Cristo sempre davanti a sé: Ciò che Dio ha unito, l’uomo non lo separi. Non separate il Vecchio ed il Nuovo Testamento, operate per comprendere la loro relazione. Non separate legge e grazia, lottate per comprendere appropriatamente la loro relazione. Non separate la Parola di Dio dal mondo di Dio, fate ogni sforzo per portare la parola di Dio ad influire su ogni dominio ed arena sotto di Lui.

Il nostro compito come cristiani non è semplicemente accumulare fatti e dati Biblici, non semplicemente memorizzare versetti. Certamente possiamo cominciare lì, nella fede. Ma dobbiamo procedere verso la maturità in Cristo. Il nostro compito è di perseguire la sapienza, cercare di applicare la Parola di Dio Onnipotente, il Re dei re e Signor dei signori, ad ogni centimetro quadrato di vita.

Possa Dio usare la ristampa di questo libro per portare molti ad ascrivere a Lui, auto-consapevolmente, la “potenza, e le ricchezze, e la sapienza, e la forza, e l’onore, e la gloria e la benedizione” per sempre. Amen.

Steve M. Schlissel

Brooklyn, New York

Giugno 1995

[1] Ricordate, amici, che nonostante la febbre dell’anno 2000, i secoli cominciano con 01; il XXI secolo e il terzo millennio cristiano cominceranno nel 2001.

[2] Dei 5 sensi

[3] Cioè gli evoluzionisti coerenti.

[4] “radicali e socialisti” equivalgono a “evoluzionisti ed egalitari”


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