CAPITOLO SEI
Legittimità
Il problema della legittimità confronta costantemente l’uomo. Nel reame personale, essere illegittimo significa essere un bastardo. Gli uomini possono cercare di legalizzare questa posizione, e molti governi civili l’hanno fatto, ma la macchia dell’illegittimità è di più di una questione legale: fa riferimento all’ordine basilare della vita che è stato violato.
Il più delle volte, gli uomini non mettono in questione la legittimità del loro ordine sociale né quella dei loro capi politici. Semplicemente vivono con essi nel bene o nel male. Ad ogni modo, quando i fondamenti religiosi di una società cominciano ad incrinarsi, allora si solleva ogni tipo di domande la cui ambizione basilare è di sfidare la legittimità dell’ordine.
Quale ordine è mai cominciato legittimamente? Esclusi quelli ordinati da Dio per mezzo della rivelazione delle Scritture in tempi passati, per esempio i governi di Mosè, Giosuè ed altri, giudici e re al loro tempo, la legittimità è uno dei maggiori problemi in ogni cultura. Per illustrare la cosa, un Inglese una volta cercò di “mettermi in riga” citando uno o due atti regi sull’illegittimità della Guerra di Indipendenza Americana. Senza intendere offesa, naturalmente, ma egli percepiva che gli Stati Uniti avevano cominciato con un atto illegale e perciò avevano l’illegalità nella loro carne e nelle loro ossa. Io non solo difesi la legittimità della Guerra d’Indipendenza ma richiamai la sua attenzione alle varie invasioni dell’Inghilterra da parte di forze straniere, gli assassinii e la varie usurpazioni al trono e così via, dichiarando che l’Inghilterra aveva una lunga storia di illegittimità! Egli ribatté citando come gli Americani avevano trattato gli Indiani, argomento che viene spesso citato anche da studenti radicali e varie altre personalità disturbate quali Clerici, insegnanti e simili. Io gli feci notare che gli indiani a loro volta avevano invaso e assassinato gli abitanti del Nord America un popolo di pigmei che li avevano preceduti. Forse i pigmei avevano a loro volta sterminato altri prima di essere loro stessi vittime di genocidio. Se il titolo di una razza su un territorio era illegittimo, rendeva questo necessariamente legittimo il titolo del gruppo che li aveva preceduti? L’Europa ha visto l’invasione di gruppi di Baschi, Celti, Germanici, Unni, Latini, Mongoli ed altri che invasero un’area dopo l’altra. Nessun popolo può reclamare il chiaro titolo sulla propria terra. Che succede allora alla legittimità?
La questione oggi è importante perché viviamo una crisi di legittimità. Peter Drucker crede che il governo legittimo sia un governo che deriva le sue rivendicazioni dalle credenze basilari della società. In altre parole la legittimità è una questione religiosa, non una questione storica o genealogica. Secondo Drucker: “A nessun governante illegittimo sarà possibile governare bene o saggiamente” [1]. L’uomo che governa illegittimamente governa in violazione dei presupposti basilari della società; il governante potrà essere nel giusto ed il popolo sbagliare, ma la mancanza di fondamento nella situazione da parte del governante lo costringerà a governare oppressivamente. Nel mondo moderno, tutti i governi, civili, ecclesiastici ed altri, vengono visti sempre più come illegittimi, perché le loro fondamenta umanistiche vengono radicalmente messe in questione e sfidate.
Secondo Charles Drekmeier: “Il progresso tecnico-scientifico è divenuto la maggior base di legittimazione nelle società industriali” [2]. Prima, e fino ad un certo punto ancora, era vox populi, vox Dei, la voce del popolo è la voce di Dio. I politici si inchinano ancora a questo principio democratico mentre nella pratica lo evitano.
L’assenza di legittimità può creare un clima rivoluzionario. Gli uomini considereranno come corrotto un ordine sociale che giudicano illegittimo. La corruzione attuale potrà essere minore di quanto non lo sia stata in anni più felici, ma questo non farà nessuna differenza. Non saranno in primo piano i casi particolari di corruzione che ma l’opinione generale che in principio l’intero “sistema” è corrotto. Viene considerato come corrotto perché non è più in accordo con le convinzioni basilari dell’uomo. La rivoluzione può succedere solo se gli uomini hanno un’altra serie di principi come fondamento per la legittimità. L’epoca della rivoluzione, dalla Rivoluzione Francese al presente, fu marcata dalla reiezione delle vestigia dell’ordinamento legislativo Cristiano e la militante applicazione dell’umanesimo come principio di legittimità. Questo impulso rivoluzionario umanistico è ancora con noi, nei gruppi che vanno dai piccoli militanti socialisti ai Rockefellers e il loro umanesimo messianico, ma la sua forza è già abbondantemente spesa.
Per rovesciare un ordine fondato su un principio si deve avere un principio, e la disposizione moderna è sempre più nichilista e anarchista piuttosto che premessa sulla fede nell’umanesimo. Sotto l’influenza dell’umanesimo esistenzialista lo stato d’animo dell’uomo moderno è passato dalla fede alla disperazione. Harvey ha chiamato questa nuova prospettiva random-direction (direzione casuale). Questa era una volta la disposizione degli artisti e scrittori d’avanguardia, ma ora è sempre più prevalente tutto attorno a noi, come era, ci ricorda Harvey, negli anni del declino di Roma. “La direzione casuale rende ogni uomo un’isola. Gli da autonomia totale”. I criminali sono diretti casualmente perché ciò significa nessun coinvolgimento responsabile [3]. l’uomo diretto casualmente non può portare avanti una rivoluzione, egli non ha fede ed è la rivoluzione di un uomo contro ogni cosa. Inoltre, la sua mancanza di focalizzazione lo rende eloquente solo nella protesta, non nella rivoluzione.
La legittimità è un concetto religioso. IL legittimo ordine, che sia una chiesa, stato, famiglia, scuola, industria, o qualsiasi altra cosa deve avere radici nelle convinzioni basilari di una società. Se queste convinzioni sono false, l’ordine sociale avrà solamente una legittimità tenue ed apparente, una che la sconfitta può facilmente frantumare. Un ordine valido può sopravvivere regressioni e sconfitte; una pseudo legittimità non può. Così, la legittimità del fascismo era una falsa legittimità e potè prosperare solo fino a che ebbe successo. Le nazioni fasciste non videro molte persone aggrapparsi al fascismo quando fu sconfitto, gli uomini si affrettarono a disconoscerlo e a dichiarare di essere sempre stati dissidenti.
Nella Russia Zarista, il vecchio ordine fu, nell’insieme, un successo economico e provvide un ordine ragionevole, ma con il blocco bellico la Russia collassò. Divenne immediatamente apparente quanto profondamente il nichilismo e l’anarchismo avevano corrotto la vita della nazione, perché, mentre virtualmente tutti si aspettavano un qualche tipo di continuità, l’ordine attorno a loro crollò. Un Mennonita in Russia, che cercò di convertire un prominente anarchico della sua area, un Markhnovtsy, si sentì rispondere:
Non cercare di cambiarmi col consiglio di leggere la Bibbia e di credere in Dio, o con qualsiasi altro consiglio di questo tipo. Noi Markhnovtsy, come partigiani ed anarchici, abbiamo un solo programma, un solo desiderio e scopo: vivere alle spalle della proprietà di qualcun altro, rubare ed uccidere a nostro piacimento. Noi non cambieremo e saremo una minaccia per gli altri finché vivremo. Niente ci cambierà, non la Bibbia, non Dio, ne l’Inferno o il Paradiso. Noi vivremo in questo modo più a lungo possibile. E quando ciò non sarà più possibile commetteremo suicidio, e solo quando la Soffice Madre Terra ci coprirà , saremo inoffensivi [4].
In questa situazione d’anarchia, i ben organizzati Comunisti ebbero successo. La loro legittimità, comunque, è debole, e il loro crollo porterà a ripudi e rappresaglie anche più drastici di quelli avvenuti col crollo dei fascisti.
La legittimità è debole ovunque perché, primo, la fede religiosa è debole ovunque, e, secondo, perché il principio di legittimità nell’insieme è derivato in quasi tutte le società da premesse false ed umanistiche. Dove governa una falsa legittimità quivi esiste anche una falsa premessa per legge ed ordine.
Perciò, solo nella misura in cui un ordine sociale è basato sull’assoluta autorità di Dio e sulla sua Legge c’è qualche possibile legittimità con validità. Al di fuori di quel fondamento, un ordine sociale è costruito sulla sabbia (Mt.7, 24-27). Su qualsiasi altro fondamento, la società è incline alla crisi e destinata al disastro. Poiché “La terra è del Signore” (Sl.24,1), qualsiasi fondamento altro che la parola e l’autorità di Dio è inevitabilmente soggetto al giudizio e alla condanna. La Legge biblica è perciò fondamentale alla legittimità, e alla Legge biblica si farà ricorso dove gli uomini credono nel Dio delle Scritture.
Note:
1. John J. Tarrout: Drucker: The Man Who Invented The Corporate Society, p.26. Boston, Massachusetts: Cahners Books, 1976.
2. Harold Rugg and William Withers: Social Foundations of Education, p.234. New York, N.Y.: Prentice Hall, 1955.
3. Robert C. Harvey: The Restless Heart, p.67f. Grand Rapids, Michigan: Eerdmans, 1973.
4.Gerhard P. Schroeder: Miracles of Grace and Judgment, p.77. Lodi, California: Gerhard P. Schroeder, 1974.