Definire l’istruzione cristiana: una visione biblica                           

Daniel Eby

Introduzione

Ma la benignità dell’Eterno dura d’eternità in eternità per quelli che lo temono e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che osservano il suo patto e si ricordano dei suoi comandamenti per metterli in pratica [1].

In questo passo dei Salmi, insieme a molti altri, possiamo intravedere il piano e le promesse di Dio quando le famiglie confidano in Lui e credono nelle sue promesse. La promessa di giustizia è il dono di Dio alle famiglie che ripongono la loro fiducia in Lui ed è il suo segno distintivo sui figli, che dichiarano di appartenergli.

In un’epoca in cui la Parola di Dio non è più centrale in una cultura e il popolo ha abbandonato la sua fiducia in Dio, alle famiglie cristiane viene data l’opportunità di dimostrare queste eterne promesse di Dio.

Pertanto, ai nostri giorni, i cristiani hanno l’opportunità e la responsabilità di iniziare il processo di ricostruzione della cultura, vivendo secondo la Parola di Dio nella nostra vita (autogoverno) e nelle nostre case. Per costruire o ricostruire famiglie cristiane, i genitori devono credere e seguire la Parola di Dio e le chiese devono dichiarare l’intero consiglio di Dio – la Legge e il Vangelo – e mostrare come applicare la Legge di Dio a ogni aspetto della vita, affinché le famiglie, insieme, possano temere il Signore e obbedire ai suoi comandamenti.

Quindi, una visione biblica dell’educazione deve essere quella di crescere figli devoti. La chiamata di Dio ai padri e alle madri è quella di crescere una progenie devota e passare il testimone della fede cristiana alla generazione successiva. Questo è ciò che realmente significa educazione cristiana.

R. L. Dabney, direttore del personale di Stonewall Jackson, scrisse: “L’educazione dei figli è l’attività più importante sulla terra. È l’attività per cui la terra esiste”.

Jehovah lo rivela, riguardo al dovere di un padre, quando dice di Abramo, in Genesi 18:19:

Io infatti l’ho scelto, perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell’Eterno, mettendo in pratica la giustizia e il giudizio,

Questo esercizio di giustizia e giudizio da parte dei giusti sulla terra – l’osservanza della via del Signore di cui parla il nostro Signore in questo brano – è in realtà il sale che preserverà una nazione. Il brano di Genesi 18 non solo rivela l’effetto di un padre pio in casa, ma anche l’effetto di uomini e famiglie pii nelle comunità civili.

Ne vediamo un assaggio nella conversazione del Signore con Abramo mentre guardavano verso Sodoma e Gomorra. Qui il Signore conferma che anche dieci uomini giusti avrebbero fermato il giudizio di Dio su un luogo così malvagio.

Sebbene la preoccupazione di Abramo in questa storia fosse rivolta agli innocenti, Dio rivela anche un principio più grande: il potente effetto che i giusti possono avere nel preservare e proteggere una città, persino una città-stato. Nel mezzo di questa storia, vediamo che, poiché il peccato richiede un giudizio, Dio scese per vedere cosa i giusti “avessero fatto al riguardo”.

In questo vediamo come coloro che sono “il sale della terra” siano chiamati non solo a preservare, ma anche a giudicare; cioè, a esercitare il tipo di governo divino che la giustizia richiede.

Come affermò R. J. Rushdoony poco prima di morire: “La responsabilità non è puramente personale: noi abbiamo una responsabilità verso il paese e il luogo in cui risiediamo”[2]. Quando vediamo che i giusti sono responsabili del loro paese, la vera domanda è: chi ha la responsabilità di “suscitare dei giusti” per un tale compito?

Chiaramente questo è il dovere dei genitori cristiani, dei genitori fedeli. Insegnare ai figli a “osservare la via del Signore” è la principale responsabilità della famiglia, incluso insegnare loro a esercitare sia la giustizia che il giudizio: davvero questo è il compito per cui esiste la terra!

Se la casa ha così tanta importanza, qual è l’obiettivo a cui dobbiamo mirare L’Ecclesiaste rivela la sostanza della questione: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti“.

Il fondamento dell’educazione cristiana

Nel suo  Istituzioni della Legge Biblica, R.J. Rushdoony afferma quanto segue riguardo ai dieci comandamenti:

Primo, la ragione per cui furono dati questi comandamenti fu per risvegliare il timore di Dio e che il timore motivasse l’obbedienza. Poiché Dio è Dio, l’assoluto Signore e Legislatore, il timore di Dio è l’essenza del senno e del senso comune. Allontanarsi dal timore di Dio è mancare di qualsiasi senso di realtà [3].

Rushdoony prosegue affermando che “è quindi necessario mantenere questo timore e questa obbedienza di generazione in generazione [4].

Questo è dunque il fondamento dell’educazione cristiana: il timore di Dio, l’adorazione di Dio e l’obbedienza alla sua legge come risposta alla sua grazia.

In Deuteronomio 6:4-5, Mosè ci dà la prima parte di quello che chiamiamo Shemà Israel, che è riecheggiato da Cristo nei Vangeli:

Ascolta, Israele: l’Eterno, il nostro DIO, l’Eterno è uno.
Tu amerai dunque Eterno, il tuo DIO, con tutto i tuo cuore,
con tutta la tua anima e con tutta a tua forza.

Qui ci viene data l’essenza di una visione biblica del mondo: un solo Dio, una sola Legge e un solo Legislatore, tutto ciò indica un universo creato da Dio per i suoi scopi – una dichiarazione, come afferma Rushdoony, “Di un ordine morale assoluto a cui l’uomo deve conformarsi”, e “Poiché Dio è Uno, la verità è una”.

È proprio perché Dio in Cristo ha creato il mondo e la sua autorità si estende su tutta la creazione che esiste una sola visione del mondo che sia vera. L’idea di una sola vera visione del mondo si rifletteva nella civiltà occidentale nelle sue università, che avevano una visione del mondo in unità con le sacre Scritture, una visione del mondo esplicitamente cristiana, in cui verità e conoscenza erano un’espressione esplicabile della fede cristiana.

Ancora una volta, poiché Dio è Dio, e l’universo e il mondo intero sono sua creazione, allora esiste una sola vera visione del mondo. Pertanto, qualsiasi deviazione da questa prospettiva porterà all’adorazione di falsi dei e a un’obbedienza sprecata a visioni del mondo che sono frutto dell’immaginazione umana.

Adorare l’unico vero Dio è una risposta di grazia al Dio amorevole, ma richiede anche la totale adesione alle Leggi di Dio e il tipo di obbedienza che riflette la nostra adorazione.

Rushdoony afferma inoltre:

Poiché l’uomo è totalmente la creatura di Dio, e poiché non c’è una fibra del suo essere che non sia opera di Dio, e perciò soggetta alla totale legge di Dio, non c’è un’area di vita e dell’essere dell’uomo che possa essere tenuta in disparte da Dio e dalla sua legge [5].

Abraham Kuyper fa eco a questo quando afferma:

Non c’è un centimetro quadrato nell’intero ambito della nostra esistenza umana su cui Cristo, che è sovrano su tutto, non dichiari: “è mio!” [6].

L’istruzione è adorazione

Quindi, temere Dio significa adorarlo in ogni aspetto della vita, e l’istruzione non è da meno quanto ad attività per adorarlo.

Poiché l’istruzione è fondata sulla Legge di Dio ed è una componente centrale della vera adorazione, è su questa base che possiamo attestare che l’educazione cristiana è un requisito per il popolo di Dio. È il frutto della vera adorazione, la vera fede nell’unico Dio Uno e Trino, su cui l’istruzione prepara adeguatamente le nostre famiglie a trasformare la cultura e le nostre comunità che è l’obiettivo del dominio cristiano.

Cristo, alla base di ogni conoscenza e sapienza, è l’essenza della vera adorazione. La visione cristiana ci insegna che l’unico vero Dio che ha creato il mondo ci ha donato la sua grazia e, con la sua grazia, la sua legge, affinché possiamo assumere il dominio sul mondo e rimettere in sesto un mondo distrutto, che ha abbandonato il suo Creatore per un altro dio.

Ascoltate di nuovo R.J. Rushdoony:

L’istruzione nella legge è basilare e inseparabile dall’obbedienza ad ambedue la legge e il culto. La legge richiede istruzione nei termini della legge. Qualsiasi altra cosa che un’educazione fondata sulla bibbia è perciò un atto d’apostasia per un credente: concerne l’avere un altro dio e prostrarsi davanti a lui per imparare da lui. Non può esserci vero culto senza vera istruzione, perché la legge prescrive ed è assoluta, e nessun uomo può avvicinarsi a Dio in disprezzo delle sue prescrizioni [7].

E ancora Rushdoony afferma:

Ciò che è richiesto, sicuramente, è che mente ed azione, famiglia e casa, la visione d’un uomo e il suo operare, siano viste tutte nella prospettiva della parola-legge di Dio [8].

Infine, per quanto riguarda il culto, Rushdoony afferma che

In questa istruzione comandata, deve essere sottolineato che la risposta alla grazia è l’osservanza della legge. Ai bambini dev’essere insegnato che il significato della legge è che Dio ha redento Israele dalla schiavitù, e, “perché egli ci conservasse in vita” “ci comandò di mettere in pratica tutti questi statuti, temendo l’Eterno il nostro Dio per il nostro bene” (Deuteronomio 6:24) [9].

Lo scopo dell’istruzione

Stephen Perks lo esprime nel migliore dei modi quando scrive:

È necessario stabilire scuole specificamente cristiane nel nostro paese quanto lo è nell’Africa più nera e per la stessa ragione, ovvero che Cristo richiede che tutta la nostra vita e la nostra cultura siano sottoposte ala sua autorità [10].

Poiché Cristo esige che tutta la nostra vita e tutta la nostra cultura siano sottomesse a Lui, è imperativo che ci fermiamo a considerare qual è l’obiettivo finale dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Poiché Dio ha creato l’uomo a sua immagine e tutte le cose sono state create da Lui e per Lui, è importante per noi considerare l’intero scopo dell’istruzione. Ecco alcuni degli obiettivi essenziali che dovremmo abbracciare mentre rispondiamo al comandamento di Dio di temerLo e di insegnare i suoi comandamenti in quanto si applicano a ogni ambito della vita:

    • Abilitare il figlio, creato ad immagine di Dio, a crescere ad immagine di Dio in un adulto maturo e pio.
    • Equipaggiarlo ad assumersi le proprie responsabilità come portatore dell’immagine di Dio; prepararlo a rivendicare ogni ambito della vita per il regno di Cristo [1 Timoteo 3:16-17];
    • Fornirgli gli strumenti per compiere il suo mandato di estendere il suo dominio sulla terra come vice-reggente di Dio [11], permettendogli così di sottomettere il suo “nemico alle porte” [Salmo 127:3-5].

Bloccati di colpo

Era il 1987 quando io e mia moglie abbiamo scoperto le Istituzioni della Legge Biblica e abbiamo iniziato a comprendere la portata totale della Parola di Dio in ogni aspetto della vita. Grazie all’impatto che Rushdoony ha avuto su di me, la mia visione di Dio, dell’uomo, della società e della legge ha iniziato a cambiare, anche se provenivo da oltre dieci generazioni di tradizione cristiana.

Poco dopo, io e mia moglie eravamo a una conferenza a Washington DC, dove abbiamo fermato uno degli oratori, Paul Lindstrom, in un corridoio e abbiamo iniziato a sparare domande sull’istruzione cristiana. Qualcosa stava accadendo nei nostri cuori, e mentre i nostri figli quell’anno erano iscritti a una scuola pubblica, Dio stava prendendo possesso dei nostri cuori e delle nostre menti. Eravamo come una spugna per tutto ciò che riguardava l’istruzione. Paul ci ascoltò, ma andò dritto al punto dicendoci: È un peccato mandare i vostri figli alle scuole pubbliche.

Questo ci bloccò di colpo. All’inizio ci offendemmo. Ma lasciammo quella conferenza con più domande che mai. Dio era all’opera e un grido accorato a Dio sgorgò dai nostri cuori affinché ci mostrasse la sua volontà riguardo all’adorazione e all’educazione.

I nostri figli frequentavano la scuola materna e la prima media, e mentre Susan aveva insegnato in una scuola cristiana e i nostri figli avevano trascorso del tempo in quella scuola, ci eravamo trasferiti di recente in una nuova città perché io fossi pastore di una chiesa dove non c’era una scuola cristiana. Così, per quell’unico anno li iscrivemmo alla scuola pubblica locale.

Ovviamente, presi quella decisione senza sapere cosa fosse una filosofia cristiana dell’istruzione. Coerentemente con la nostra fede, no; ma Dio era all’opera in noi e, durante quell’anno, abbiamo digiunato, pregato, studiato e siamo cambiati.

Scoprire che la fede era per il tutto della vita, non solo per le devozioni personali o per la Chiesa, ha cambiato radicalmente la nostra attenzione e i nostri occhi si sono aperti all’immensa applicazione della Parola di Dio a tutta la vita. Mentre ci concentravamo sull’applicazione della Parola di Dio in questo modo all’educazione cristiana, ci siamo presto resi conto dell’enormità in cui ci eravamo cacciati! Non si trattava solo di istruzione, ma di scienza, economia, salute, politica: tutto doveva essere visto dalla prospettiva di Dio.

Scoprire che l’educazione cristiana era parte integrante del culto cristiano ha cambiato la nostra direzione e la nostra vita. Altri ambiti si sarebbero adeguati, ma il peso e la visione che avevamo per l’istruzione dei nostri figli sono stati radicalmente influenzati da questa visione cristiana del mondo. Ora eravamo in viaggio, ponendo domande, visitando scuole, leggendo Rushdoony, J. Gresham Machen, Robert Dabney e altri. Stavamo scoprendo la necessità di una visione biblica per educare i nostri figli e come questa fosse fondata sull’adorazione e sull’obbedienza.

Mentre digiunavamo e pregavamo insieme, e leggevamo la Parola di Dio e gli autori sopra menzionati, una riforma stava avvenendo nei nostri cuori e nelle nostre menti. Ci impegnammo a togliere i nostri figli dall’istruzione gestita dal governo. Ma per farlo, sapevamo di doverci preparare a insegnare ai nostri figli la completezza della Parola di Dio in ogni aspetto del curriculum scolastico.

Nei nove mesi successivi, viaggiammo in Virginia e a Plymouth, nel Massachusetts, per vedere come veniva fatta l’istruzione cristiana partendo dall’Approccio per Principi, dove i principi biblici erano alla base di ogni materia del curriculum scolastico. Quando comprendemmo la visione, iniziammo a condividerla con la nostra famiglia della chiesa.

La maggior parte dei genitori colse la visione con noi e abbiamo iniziato a prepararci per aprire una scuola cristiana ibrida – tre giorni presso la nostra chiesa e due giorni a casa – ma si trattava più di “ciò in cui credevamo” che degli aspetti pratici dell’avvio di una nuova scuola.

I quattro passi essenziali dell’istruzione cristiana

Mentre procedevamo abbiamo ricevuto un’immensa benedizione. Mentre la maggior parte dei genitori di oggi che conoscono la visione dell’educazione cristiana iniziano partecipando a conferenze di homeschooling e cercando un curriculum, o chiedendo ai loro amici cristiani a quale scuola hanno mandato i loro figli, noi abbiamo iniziato scoprendo il “perché” dell’educazione cristiana: la Visione, il mandato biblico di insegnare una visione biblica del mondo ai nostri figli.

Abbiamo letto e discusso della necessità di una filosofia cristiana dell’istruzione per rafforzare la visione che stava crescendo nei nostri cuori. Immergendoci nella visione e nella filosofia necessarie a sostenere un’istruzione pia, capimmo che dovevamo scoprire cosa dovesse essere una metodologia biblica, ovvero il percorso e i metodi che avremmo dovuto usare per raggiungere efficacemente il nostro obiettivo di ammaestrare i nostri figli per i propositi di Dio ai loro giorni.

È stato allora, e solo allora, che abbiamo iniziato a considerare il curriculum. Ciò con cui la maggior parte delle persone inizia quando intraprende questo viaggio nell’istruzione cristiana, per noi è stato il passo finale. Il curriculum –  il tracciato della gara, se vogliamo – è stato l’ultimo stadio di quel viaggio alla scoperta dei quattro passi chiave dell’educazione biblica:

VISIONE > FILOSOFIA > METODOLOGIA > CURRICOLO

Sono questi quattro passi che delineano il nostro percorso di istruzione cristiana in questo Simposio. Vi accompagnerò attraverso il primo passo: la Visione. Susan vi guiderà attraverso la Filosofia Cristiana dell’istruzione, tornerò e parlerò di quanto siano importanti i Metodi, e Martin Selbrede concluderà spiegando come si presenta un Curriculum Biblico.

Credo fermamente che i quattro passi sopra menzionati, in quest’ordine, e la fondamentale comprensione che l’educazione cristiana siano parte integrante del nostro culto cristiano, siano motivi essenziali per genitori ed educatori cristiani.

Dire che la nostra vita quell’anno è stata stravolta è sminuire la cosa. Ma l’abbiamo accolta con tutto il cuore e tutta la mente. Ora, guardando indietro, sono sicuro che la nostra famiglia della chiesa si sia solo aggrappata ai nostri lembi, cercando di stare al passo con noi.

Quell’anno le nostre vite sono cambiate e nell’autunno del 1998 abbiamo aperto le porte della Cornerstone Covenant Community School. Io ero preside, e Susan e diversi altri genitori erano insegnanti tre giorni a settimana. Quel primo anno abbiamo insegnato a più di 20 bambini dalla scuola materna fino a questa seconda media le verità della Parola di Dio applicate a letteratura, storia, geografia, scienze naturali e altro ancora, mentre tutti noi crescevamo nella conoscenza e nella comprensione della Signoria onnicomprensiva di Cristo sull’istruzione.

Non c’è alcun dubbio nella mia mente che sia stata proprio la profonda comprensione che l’istruzione cristiana non fosse un’opzione, ma una parte essenziale del nostro culto cristiano, ad aiutarci a sostenere la visione e l’impegno che ci hanno accompagnato per tutto il percorso degli anni delle superiori e fino al diploma dei nostri figli (la maggior parte attraverso l’istruzione parentale).

Fatelo diventare vostro

Incoraggio ogni genitore e educatore parentale a iniziare a mettere per iscritto ciò che ritengono essere la visione fondamentale dell’educazione cristiana e ciò che credono che la Parola di Dio insegni loro sulla filosofia biblica dell’istruzione: ovvero l’amore per la saggezza nell’insegnamento e nell’apprendimento. Forse scrivere la vostra visione e filosofia come motivo per cui insegnate ai vostri figli potrebbe un giorno essere la prova che la religione è davvero la base dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Nel corso degli anni, le nostre fondamenta hanno continuato ad approfondirsi e ci siamo sentiti spinti ad aiutare gli altri a cogliere questa visione per insegnarla ai propri figli. Oltre alla filosofia dell’istruzione che abbiamo elaborato, abbiamo anche sviluppato una dichiarazione biblica sulla visione del mondo che sarebbe stata la nostra dichiarazione di quali siano gli elementi essenziali della fede cristiana applicati all’istruzione. Ho preparato questa dichiarazione insieme a un caro amico, David Barrett, mentre ci accingevamo a lanciare un ministero di educazione cristiana per le famiglie cristiane.

Una dichiarazione della visione del mondo, come un credo, espone l’essenza di ciò in cui crediamo ed è a questi principi che aderiamo perché sono ciò che crediamo che la Parola di Dio insegni.

Nello svilupparli, ci siamo appoggiati ad altri uomini che ci hanno indicato la via: Paul Lindstrom, R.J. Rushdoony, J. Gresham Machen, Robert Dabney, Stephen Perks, James Rose insieme a molti altri che ci hanno insegnato la saggezza di insegnare tutta la Parola di Dio in ogni aspetto della vita e, in questo caso, in ogni materia del nostro curriculum. Adottare una filosofia dell’istruzione e una dichiarazione della visione del mondo o scriverne una propria partendo dai propri studi delle Scritture aiuta a radicarsi in queste verità.

Credete che siamo chiamati a cambiare il mondo? Credete che solo la Parola di Dio sia vera e che sia la sola base per comprendere ciò che dovremmo insegnare ai nostri figli? Se è così, accoglietela con tutto il cuore e abbiate fiducia che la saggezza e la conoscenza che derivano dal conoscere il “timore del Signore” è l’inizio della saggezza che deve essere il vostro punto di partenza.

Cosa costituisce un’istruzione biblica

Ma cosa vogliamo veramente? Finora abbiamo parlato dell’educazione come adorazione; dello scopo dell’istruzione; che la fede si applica a tutta la vita; dei quattro passi chiave dell’educazione cristiana; ma  Dio cosa vuole veramente  nell’istruzione?

Certamente, c’è molto di più che dobbiamo scoprire in questo lavoro di istruzione cristiana. Oltre ai quattro passi chiave di cui sopra che ci mostrano il percorso essenziale che dovremmo intraprendere come educatori cristiani, dobbiamo anche definire cosa costituisce un’istruzione cristiana.

Certo, avevamo già abbracciato la verità che un’educazione cristiana era parte integrante del nostro culto cristiano e che lo scopo dell’istruzione era quello di permettere a ciascuno dei nostri figli di crescere a immagine di Dio. E abbiamo visto i quattro passi chiave che mostrano il percorso da seguire, ma cosa stavamo cercando di realizzare veramente nel cuore e nella mente dei nostri figli?

Noah Webster, il padre dell’educazione cristiana americana che ha compilato il primo dizionario americano, costruì la sua definizione di educazione su uno standard e una visione del mondo biblici.

Definì l’istruzione come segue:

Tutta quella serie di istruzione e disciplina che mira a “illuminare la comprensione”, “correggere il temperamento”, “formare i costumi e le abitudini dei giovani” e “prepararli per essere utili nelle loro future condizioni”.

Questa definizione corrisponde direttamente all’esortazione di Paolo a Timoteo che si trova in II Timoteo 3:16-17. Qui vediamo l’impatto che la Parola di Dio ha applicato all’educazione delle famiglie:

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo e pienamente preparato per ogni opera buona.

Se comprendiamo che le parole di Paolo a Timoteo costituiscono il criterio mediante il quale gli uomini sono preparati per la vita, vedremo subito il modello che questo criterio dà a tutti noi in quanto genitori.

Usando la tabella qui sotto si può comparare la definizione di Webster del 1828 con le parole di Paolo a Timoteo e scoprire la sapienza senza età che la Parola di Dio ci dà. Quando mia moglie ed io leggemmo questa definizione e vedemmo che era fondata su II Timoteo 3:16-17, fummo incoraggiati nel vedere l’obbiettivo che stavamo cercando per i nostri figli.

II Timoteo 3:16-17

Definizione di Webster 1828 dell’istruzione

Idea chiave

Dottrina

Illuminare l’intelletto

Comprensione

Riprendere, correggere

Correggere il temperamento

Coscienza

Istruire alla giustizia

Formare le maniere e le abitudini dei giovani

Carattere

Pienamente preparato per ogni opera buona.

Prepararli per essere utili nelle loro future condizioni

Competenza

A quel tempo, catturò notevolmente la nostra attenzione. Ci aiutò a capire cosa cercavamo e quale sarebbe stato il frutto del nostro culto cristiano e della nostra nuova istruzione cristiana nella vita dei nostri figli.

Ancora oggi, l’esortazione di Paolo a Timoteo si applica a tutto il corpo di Cristo e dovrebbe guidarci mentre discepoliamo i nostri figli affinché questi frutti prendano vita in loro. Inoltre, notate come la maggior parte dell’insegnamento di Paolo e la corrispondente definizione di Webster trattino molto più che semplici aspetti accademici.

Per questo è fondamentale che noi genitori cogliamo l’essenza di ciò che l’educazione cristiana è. Ha tanto a che fare con l’insegnamento di come la Parola di Dio deve operare interiormente nei nostri figli nell’educare la coscienza, costruire il carattere e prepararli professionalmente, quanto con le competenze accademiche.

Illuminare la comprensione: la dottrina

Paolo inizia il suo insegnamento a Timoteo con quello che è il fondamento dell’istruzione cristiana: insegnare la dottrina dalla Parola di Dio e, in particolare, la Legge di Dio.

Mentre la maggior parte dei genitori dà per scontato che l’istruzione debba iniziare prima con gli studi accademici, la Bibbia ci insegna che inizia prima con la dottrina. La dottrina cristiana è costituita dai principi o dalle verità insegnate nella Bibbia, a partire dalla Creazione e includendo la Legge e il Vangelo. È l’insegnamento e l’apprendimento della conoscenza menzionati in Proverbi 4:2: “Poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate la mia legge”.

Deuteronomio 32:2 ci insegna l’incredibile effetto dell’insegnamento della dottrina: “Il mio insegnamento scenderà come la pioggia, la mia parola stillerà come la rugiada, come la pioggerella sull’erba tenera e come un acquazzone sugli arbusti.” Che immagine di nutrimento costante e continuo.

Webster definisce il termine “illuminare” come segue: “Illuminare; istruire; mettere in grado di vedere o comprendere la verità”. La comprensione è la capacità della mente di comprendere; il potere dell’intelletto di ricevere e contenere idee. La comprensione è l’obiettivo finale del primo passo nell’educazione biblica.

Poiché Dio è verità, la nostra istruzione ai bambini piccoli e in età adulta deve iniziare da Dio. Le Sue leggi sono il punto migliore per iniziare a insegnare ciò che Dio si aspetta da noi, e il Vangelo fornisce istruzioni su come il potere di obbedire provenga da Gesù Cristo.

Pertanto, il primo dovere di un genitore nell’educare i propri figli a un’educazione cristiana inizia con “illuminare l’intelletto”, che inizia con l’inculcare le dottrine delle Scritture come  ha spiegato Paolo. È qui che inizia la comprensione, e poi continua mentre insegniamo ai nostri figli ogni ambito della vita, compresi gli studi accademici, poiché ogni ambito della vita deve iniziare da Dio.

Gli studenti di storia scopriranno che quando la Bibbia fu messa nelle mani dell’individuo, si aprì all’umanità un mondo completamente nuovo di scoperte. La Bibbia aprirà gli occhi del bambino affinché comprenda pienamente il mondo che Dio ha creato, con conseguente raggiungimento di un livello superiore di istruzione.

Così vediamo la relazione e il flusso da “Dottrina”“Comprensione” “Studioso”.

I genitori che istruiscono attentamente i propri figli nelle verità della Bibbia aprono la loro mente a comprendere “chi li ha creati, perché sono stati creati e qual è il loro scopo”. Come afferma Proverbi 9:10: “Il timore del Signore è il principio della sapienza”. Un’educazione veramente biblica produrrà studiosi.

Correggere il temperamento: la Coscienza

Come possiamo vedere da II Timoteo e dalla definizione di istruzione, l’istruzione è molto più che semplicemente insegnare alla mente. Il secondo dovere di un genitore è “correggere il temperamento”.

Per costruire famiglie cristiane, dobbiamo formare individui autogovernati, cioè governati da Dio, dalla sua Parola e guidati dallo Spirito santo. Per insegnare ai figli a governarsi da soli, i genitori iniziano innanzitutto “correggendo il temperamento”. Devono insegnare ai bambini a formulare giudizi interiori sulla giustezza o meno delle azioni, ma anche dei pensieri e delle intenzioni.

Educare la coscienza significa educare alla conoscenza di sé e al giudizio interiore.

Ecco perché insegnare la dottrina della Bibbia – la Legge e il Vangelo – prepara il terreno per imparare cosa costituisce la disciplina. Insegnare la Legge di Dio e il bisogno dell’uomo di un Salvatore permette a un bambino di vedere le cose dalla prospettiva di Dio.

Gli permette di comprendere il criterio assoluto di Dio, che a sua volta gli permette di giudicare la giustezza o l’erroneità di ogni situazione. Gli mostra il suo bisogno di correzione! Questa è l’area della coscienza.

Come può una nazione imparare cosa è giusto e cosa è sbagliato se gli individui non discernono il bene e il male nella propria vita?

Webster definisce la parola “correggere” in questo modo: “rendere giusto; rettificare; portare allo standard di verità, giustizia o decoro; come correggere costumi o principi… Quindi, emendare; rimuovere o correggere difetti o errori”. Rimproverare (se stessi, i propri figli o amici) significa “rimproverare, riprovare, riprendere per una colpa; castigare, punire”.

Il temperamento è la disposizione o la costituzione della mente, in particolare per quanto riguarda le passioni o gli affetti.

Quindi, correggere il temperamento significa governare le nostre passioni e i nostri affetti; significa emendare quegli atteggiamenti e quelle azioni che non sono all’altezza della Legge di Dio per gli uomini.

Mentre la disciplina biblica inizia con l’insegnamento della Legge di Dio, si applica mediante la correzione delle passioni e degli affetti peccaminosi dei nostri figli mediante rimprovero o ammonimento, e una punizione commisurata alla violazione.

Il nostro obiettivo deve essere quello di educare i nostri figli a essere governanti, prima interiormente, poi esteriormente. Un uomo che si autogoverna è testimone del governo di Dio al mondo che lo circonda. È un uomo che ha allineato alla legge di Dio le sue passioni, i suoi atteggiamenti e i suoi affetti.

Rimprovero Coscienza Amministrazione

Una nazione non può essere restituita a Dio se ai suoi cittadini non viene insegnato a obbedire a Dio. Ciò inizia oggi, mentre correggiamo il temperamento del nostro cuore e di quello dei nostri figli. La coscienza è il luogo in cui inizia l’amministrazione. Tali amministratori devono essere prodotti  dalla famiglia cristiana.

Formare le buone maniere e le abitudini dei giovani

La terza abilità che dobbiamo sviluppare nella vita dei nostri figli è la formazione di buone maniere e abitudini. Correzione e rimprovero da soli non producono un carattere pio; richiedono anche un’attenta formazione di buone maniere e buone abitudini cristiane nella vita dei nostri figli.

Webster definisce il carattere come “[un] segno fatto tagliando o incidendo, come su pietra, metallo o altro materiale duro; o, un segno o una figura fatta coniando o imprimendo, come sulle monete”.

L’educazione e il governo in una famiglia cristiana possono essere visti dal segno che lasciano su chi vi dimora. È come se un’impronta permanente dovesse essere lasciata nel cuore e nella mente di un bambino che lo caratterizzerà per il resto della sua vita. Sebbene sia vero che Dio può salvarci in qualsiasi momento della nostra vita, i genitori non dovrebbero sottovalutare la responsabilità che hanno.

Formare (il verbo) è definito come “fare, come in ‘il Signore Dio formò l’uomo’” o “dare forma, plasmare o modellare”. Le maniere sono definite come un metodo, un modo di agire o eseguire, come per abitudine o consuetudine.

Un’abitudine non è altro che una “disposizione… della mente o del corpo acquisita per consuetudine o frequente ripetizione dello stesso atto”. Mentre un punto fondamentale nell’educazione dei figli è la prevenzione delle cattive abitudini, lo sviluppo di buone abitudini è ancora più essenziale.

Come genitori cristiani, dobbiamo sviluppare fedelmente e regolarmente abitudini che produrranno saggi uomini di famiglia, uomini di chiesa e statisti.

L’igiene personale, un cammino con Dio frutto dello studio quotidiano della Bibbia (sia familiare che personale), il rispetto per gli altri (dimostrato nel servire e onorare), le buone maniere a tavola, il mantenimento di una stanza pulita e lo svolgimento corretto delle faccende domestiche, non si apprendono per osmosi.

Ognuna di queste buone abitudini è il risultato di un’attenta preparazione da parte dei genitori, non diversamente da quella di un costruttore edile nella costruzione di una casa. Ogni passaggio viene seguito attentamente secondo il piano generale. Nessuna scorciatoia funzionerà.

Se le abitudini pie si formano in tenera età, sia i genitori che la comunità ne trarranno beneficio. I bambini che hanno ricevuto la correzione del loro temperamento e hanno sviluppato abitudini sante saranno pronti per le sfide che li attendono.

Rettitudine Carattere Attitudine al servizio

I giovani così formati ne trarranno beneficio nel controllare le proprie passioni e mantenersi completamente puri per la persona che Dio li ha chiamati a sposare, attendendo pazientemente il momento di Dio nella loro vita.

L’attesa è una virtù cristiana. Mentre aspettiamo, dobbiamo servire Dio servendo gli altri. Servire è “l’arte suprema”. I servitori sono il prodotto di famiglie cristiane sante.

Prepararli all’utilità nei loro futuri ruoli

Nel libro First Steps to Statemanship (Primi passi verso l’arte di governare) parlo di mia nonna. Verso la fine del secolo scorso, concluse la sua educazione domestica e scolastica cristiana frequentando una “Scuola di perfezionamento”. Le scuole di perfezionamento dell’epoca completavano l’istruzione delle ragazze nei vari aspetti della cura della casa e della famiglia.

Qui, apprese abitudini che le sarebbero rimaste per il resto della vita. Ho beneficiato della sua istruzione e della sua formazione mentre osservavo la tavola apparecchiata per la cena di famiglia come fosse per un re. L’eccellente preparazione dei pasti e l’attenta cura della casa e del giardino riflettevano un atteggiamento che suggeriva che un membro della famiglia reale sarebbe arrivato da un momento all’altro. Le abitudini e i modi cristiani di una cultura cristiana erano stati stabiliti fin dall’infanzia e completati in gioventù.

L’America delle origini era piena di migliaia di esempi dell’approccio meticoloso nel “preparare” e “perfezionare” i giovani per la loro vocazione, la loro chiamata, il loro matrimonio e la loro casa.

Gli apprendistati abbondavano per coloro che cercavano una vita nei mestieri. I giovani dotati per l’università, che si erano iscritti, spesso a 13 o 14 anni, erano completamente pronti a imparare teologia, diritto e lingue che a loro volta li avrebbero preparati al ministero. Giovani uomini e donne spesso fiorivano grazie a un sistema non scritto di corteggiamento che li aiutava a prendere sul serio la loro preparazione al matrimonio.

I genitori americani del XXI secolo non possono guardare alla cultura attuale come guida, ma devono guardare alla Bibbia e alla storia cristiana della loro nazione per ripristinare il tipo di preparazione che veniva data ai giovani in passato. Equipaggiare i propri figli per la vita è una cosa seria. È seria quanto le questioni di stato.

Il dizionario Webster definisce equipaggiare in termini militari:

1. Appropriatamente, vestire; abituare. Quindi, fornire armi, o un’armatura completa, per il servizio militare. Pertanto diciamo, equipaggiare uomini o truppe per la guerra; equipaggiare un corpo di fanteria o di cavalleria. Ma il termine sembra includere non solo le armi, ma anche vestiario, bagaglio, utensili, tende e tutto l’apparato di un esercito, in particolare quando applicato a un corpo di truppe. Quindi, fornire armi e apparati bellici; come equipaggiare un reggimento. 2. Fornire uomini, artiglieria e munizioni da guerra, come una nave. Da qui, nel linguaggio comune, “attrezzare al mare”: fornire tutto ciò che è necessario per un viaggio.

Preparare i vostri figli alla vita non è diverso dal preparare un esercito per la guerra. Il nostro obiettivo come genitori deve essere quello di fornire ai nostri figli le competenze necessarie per gestire i vari aspetti della vita che incontreranno. Dobbiamo fornire loro non solo le tre R, ma anche il carattere, la forza d’animo e le competenze necessarie per ricostruire una cultura cristiana nella nostra terra.

Questa preparazione, questo “attrezzare o equipaggiare”, implica le competenze per preparare giovani uomini e donne a essere “idonei e pronti” a costruire famiglie solide, a partecipare all’opera di fondazione e sostegno di chiese forti e, infine, a innalzare lo stendardo di Dio alle porte della città, il luogo della politica pubblica.

Equipaggiati Competenti Statisti

I nostri figli devono essere pronti a rispondere alla chiamata del Re e a servire come ufficiali, implementando e applicando la Parola di Dio in tutti gli ambiti della vita. Un giovane così preparato al servizio del Re avrà un effetto straordinario su qualsiasi città, stato o nazione. Sebbene sia vero che non tutti gli uomini sono chiamati a essere politici, tutti gli uomini sono chiamati a essere statisti, influenzando e contribuendo a riportare la nazione ai giusti standard di Dio.

Questi quattro passi costituiscono un’educazione profondamente cristiana. Scoprendo queste verità, il genitore cristiano si renderà presto conto di come l’educazione biblica comprenda molto più che gli studi accademici.

Inizia con l’educare i nostri figli alla Parola di Dio e alla sua Legge, affinché comprendano la saggezza che essa rivela. Dà ai genitori il mandato di educare la coscienza (la conoscenza del bene e del male e del suo fondamento, la legge e il Vangelo); di formare un carattere cristiano sviluppando maniere e abitudini sante; e di preparare i nostri figli all’utilità e all’obbedienza alla volontà di Dio per la loro vita, rendendoli pronti a servire Dio nelle loro famiglie, nelle loro occupazioni e nella formazione delle politiche pubbliche.

Come buoni arcieri, i genitori devono impegnarsi a preparare frecce dritte che Dio possa usare per sconfiggere i loro nemici alla porta. I figli di genitori cristiani devono essere attrezzati e preparati a:

  1. Vincere le menzogne del diavolo con la logica e i presupposti di uno studioso armato di dottrina biblica e capace di sottomettere il pensiero all’obbedienza di Cristo.
  2. Superare le tentazioni del mondo mediante una coscienza disciplinata, priva di offese verso Dio e verso gli uomini.
  3. Dedicare la propria vita al servizio cristiano, cercando prima di tutto il Regno di Dio e vivendo come un giusto esempio di carattere pio.
  4. Dimostrare la propria competenza applicando la Parola di Dio a ogni ambito della vita in cui Dio li chiama al suo servizio.

Un’istruzione cristiana è soprattutto un’istruzione biblica. È una formazione completa in una visione biblica del mondo e della vita.

Questi concetti tratti dalla Bibbia costituiscono un’istruzione completa alla visione biblica del mondo e daranno grande conforto e speranza alla famiglia cristiana che li accoglie. Le famiglie che si impegnano a riportare le loro case e la loro nazione alla volontà di Dio in questo ambito saranno come la “città sulla collina” dei Puritani. Hanno risposto a un Dio santo e Gli hanno obbedito “nella loro attività più importante”, educando i loro figli in tutte le sue vie.

La calamità dell’incredulità nell’istruzione

Quando abbiamo iniziato a insegnare ciò che la Bibbia dice sull’educazione e l’adorazione, spesso iniziavo con una sezione sulla necessità dell’istruzione cristiana, in modo da poter spronare i genitori a vedere il vero frutto della nostra cultura, che si manifesta nell’incredulità insegnata nelle scuole pubbliche. Ma ora capisco che ciò che dobbiamo fare è spronare i cuori dei genitori e insegnare loro ciò che Dio si aspetta da loro nella loro adorazione.

Potremmo parlare della necessità di questo, della calamità dell’educazione attuale, di come i bambini cristiani  nelle scuole pubbliche vengano immersi nell’incredulità e nel secolarismo, insegnando loro visioni del mondo pagane e false che deformano le loro menti e i loro cuori?

Certo che potremmo, ma l’unica cosa che arresterà questa caduta è una riforma cristiana completa dei cuori e delle menti nell’adorazione di Dio, della completezza della Signoria di Cristo e di come la sua signoria si estenda a ogni ambito della vita, inclusa l’istruzione.

È il timore del Signore che è l’inizio della sapienza e della conoscenza, e non si tratta solo di conoscenza spirituale, ma di ogni tipo di conoscenza.

Diamo un’occhiata a cosa succede a una nazione cristiana che volta le spalle al culto cristiano e all’educazione cristiana dei suoi figli che deriva da quel culto.

Il Nehemiah Institute ha dimostrato per oltre 40 anni, attraverso il suo PEERS test [12], gli effetti dell’educazione alla visione del mondo cristiana e, viceversa, gli effetti dell’incredulità e del socialismo insegnati ai bambini nel corso del tempo.

La battaglia per le nazioni oggi non è tra conservatorismo e liberalismo, ma piuttosto tra la visione del mondo cristiana e la visione del mondo non cristiana ovvero l’umanismo. Ecco perché dobbiamo raggiungere i cristiani e ammaestrarli in ciò che Dio si aspetta da loro in quanto portatori della sua immagine. Non possiamo avere un impatto sulla nazione senza prima raggiungere i cristiani e prepararli a promuovere le esortazioni rivelate nella Legge e nel Vangelo.

Conoscendo le condizioni in cui si trova il nostro Paese, comprendiamo appieno che sono necessari molteplici sforzi da parte delle chiese e delle famiglie cristiane, delle aziende e delle scuole cristiane affinché si verifichi una riforma duratura. Ma questi sforzi devono essere più profondi e devono avere un effetto maggiore sulla generazione attuale di cristiani per avere un impatto duraturo sulle generazioni successive.

Da quasi trent’anni, il Nehemiah Institute pubblica i risultati dei test di visione del mondo in cinque aree: Politica, Istruzione, Economia, Religione e Questioni Sociali, da cui l’acronimo PEERS. Ho scoperto questo per la prima volta nel 1988 e, avendo seguito i test degli studenti cristiani per diversi decenni, i risultati sono davvero allarmanti. Ad eccezione di una piccola percentuale di scuole familiari e diurne con approccio classico e basato sui principi, quasi il 98% dei nostri figli è passato da una visione del mondo cristiana moderata a una mentalità umanistica e socialista, come mostra il grafico sopra. Non c’è da stupirsi che la maggior parte dei giovani cristiani che hanno frequentato l’università soccombano all’umanesimo e all’educazione incentrata sull’uomo che viene loro propinata.

Conclusione

Come nazione, abbiamo perso la maggior parte dei nostri figli e, senza un cambiamento radicale nella visione del mondo nella famiglia cristiana media, la battaglia per questa nazione non può essere vinta. Affinché questo cambiamento possa avvenire, un tipo completamente nuovo di cristiano deve essere preparato al servizio del Signore.

Se i giovani cristiani non sono formati nell’intero consiglio di Dio per quanto riguarda la loro formazione nelle dottrine di Dio che deve formare la base dei loro studi, così come la formazione della loro coscienza e del loro carattere, come possono essere idonei o equipaggiati per qualsiasi ruolo cui il Signore li mandi?

L’istruzione ricevuta nei primi anni li plasma, nel bene e nel male, per il resto della loro vita. Determina il tipo di impatto che avranno nel mondo attraverso il campo di lavoro che sceglieranno, che si tratti di medicina, giurisprudenza, economia, media, istruzione, cura della casa o qualsiasi altra vocazione.

Se i giovani non hanno la levatura e il contenuto che derivano dalla Legge di Dio e dalla saggezza della Scrittura, non saremo in grado di formare una generazione di pensatori e di persone attive. A meno che il Cristianesimo, con la sua visione globale del mondo e della vita, non venga applicato pienamente a ogni ambito della vita e dell’apprendimento, vedremo questa generazione perdersi, così come il Paese.

La realtà è che Dio è all’opera nei cuori e nelle menti dei genitori cristiani di oggi facendo loro cogliere la visione dell’istruzione come adorazione e imparare con i loro figli l’efficacia e gli elementi essenziali dell’apprendimento e dell’applicazione della Legge di Dio. Oggi, i cristiani abbracciano la vita e la ricchezza delle promesse di Dio per loro mentre crescono i figli.

Vivere in un mondo di incredulità e rivoluzione può preoccuparci, ma cogliere la visione del dominio e riconquistare il mondo crescendo famiglie cristiane nell’intero consiglio della Parola di Dio dà speranza a tutti noi.

Famiglie così equipaggiate, completamente preparate e rese competenti per lottare per la fede nella piazza pubblica, ci danno speranza per la ricostruzione di un’intera cultura cristiana nel diritto, nei media, nella medicina, nelle politiche pubbliche e nelle arti.

Per equipaggiare la prossima generazione in questo modo è necessario fornirle un’educazione biblica. Questa è la nostra vocazione. L’infallibile saggezza dei tempi di Dio si può vedere in questo e riecheggia ciò che Gesù disse: che il vangelo del Regno sarà predicato, la zizzania sarà estirpata per prima e poi si vedrà la fine, che sarà la fioritura di una cultura cristiana completa che glorificherà Dio e godrà di Lui per sempre.

Cosa potrebbe fare Dio con mille famiglie cristiane in ogni stato o nazione che si consacrano completamente a questo scopo? I nostri paesi hanno bisogno di una simile testimonianza cristiana! Possa essere che la nostra nazione non venga distrutta a causa della mancanza di uomini giusti.

Facciamo crescere la prossima generazione che risponda alla chiamata di servire Dio osservando la Sua Legge e applicando la Parola di Dio a ogni ambito della vita, obbedendoGli nel loro compito più importante: coltivare una discendenza divina, che è il compito per cui esiste la terra.

Note:

1 Salmi 103:17-18
2 Rushdoony, R.J. The Institutes of Biblical Law, Volume 3: The Intent of the Law (Vallecito, California: Ross House Books, 1999).
3 Rushdoony: Istituzioni della Legge biblica, trad. di Giorgio Modolo, PDF  p. 37. https://www.cristoregna.it/libri/le-istituzioni-della-legge-biblica/01-il-primo-comandamento-e-lo-shema-israel/

4 Ibid, p. 37
5 Istituzioni, p. 42
6  Citazione dal discorso inaugurale di Kuyper in occasione dell’inaugurazione della Libera Università. Tratto da Abraham Kuyper: A Centennial Reader, a cura di James D. Bratt (Eerdmans, 1998), 488.
7 Istituzioni, p. 43.
8 Ibid., p. 43.
9 Ibid., p. 45
10  Stephen Perks: La filosofia cristiana dell’istruzione spiegata, trad. Giorgio Modolo PDF, p. 54. https://www.cristoregna.it/libri/la-filosofia-cristiana-dellistruzione-spiegata/

11 Perks, op. cit. p. 42
12 PEERS  questioni Politiche, Educazionali; Economiche, Religiose e Sociali.


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