Metodologia cristiana
per un’istruzione biblica e cristiana

Daniel Eby

In questo Simposio sulla Legge Biblica e l’Educazione Cristiana, la terza sessione del Percorso di Educazione Cristiana verte sulla Metodologia Cristiana per un’educazione biblica e cristiana.

Ricorderete che nella prima sessione di questo percorso di Educazione Cristiana ho introdotto i quattro passi essenziali per l’educazione cristiana.

  • Visione: dove sto andando
  • Filosofia: ciò in cui credo
  • Metodi: come devo realizzare ciò che la mia visione e la mia filosofia richiedono
  • Curriculum: il percorso effettivo che seguo per raggiungere gli obiettivi di Dio

Il metodo che abbiamo sviluppato e utilizzato è chiamato Metodo Storico-Cristiano di Insegnamento e Apprendimento.

Il metodo di insegnamento e apprendimento Storico-Cristiano™ [1] è un metodo tratto dai principi della Parola di Dio e dimostrato nella storia governata dalla provvidenza divina.

Questo metodo educativo cerca di identificare gli strumenti o i metodi che utilizziamo nell’educazione, partendo dalla Scrittura e dalle tradizioni cristiane di coloro che ci hanno preceduto.

Sebbene tutta la storia sia ricca di esempi di metodi, è il periodo che va dalla Riforma agli albori della storia americana che abbiamo trovato i migliori esempi di ciò che possiamo usare come modello. Cosa ci insegna questo metodo? Le caratteristiche distintive del metodo storico-cristiano di insegnamento e apprendimento includono quanto segue, in cui ciascun corso di studio:

  1. Si basa sui suoi principi o presupposti biblici. Questi principi fondamentali sono illustrati in ogni livello e componente di un curriculum biblico.
  2. È visto nel contesto della sua storia cristiana. Tutte le discipline e le materie di studio hanno una storia cristiana unica all’interno della quale sono state sviluppate. Ciascun livello di studio dovrebbe incorporare la storia fondante e periferica di quella materia.
  3. Si basa sui suoi rudimenti accademici, i primi principi che devono essere appresi. Ad esempio, i rudimenti dell’aritmetica e della matematica vengono continuamente consultati, rivisti e ampliati man mano che lo studente si addentra nella meraviglia e nella difficoltà di ogni livello di studio.
  4. Implica il ripristino di un vocabolario cristiano della lingua inglese. Il secolarismo ha trattato ogni corso di studio o materia come uno strumento creato dall’uomo. Attraverso la comprensione biblica e la precisione nella definizione di termini e concetti, possiamo garantire che il vocabolario di ogni materia rifletta la visione biblica del mondo.
  5. Utilizza sia le 4 R che le 4 Abilità della Ricerca.™ Le seguenti quattro abilità sono principi guida importanti sia per studenti che per insegnanti che cercano di padroneggiare il contenuto di qualsiasi disciplina o corso di studio.
  6. Utilizza la metodologia del quaderno storico per una ricerca efficace e accurata. Gli studenti saranno istruiti e guidati nell’utilizzo dello strumento di sviluppo e gestione del quaderno per tenere traccia dei loro progressi e della padronanza di ogni corso di studio. Lo sviluppo del vocabolario, la presa di appunti e la gestione dei compiti e dei test sono tutti aspetti della metodologia storica del quaderno.

Mentre questa è una panoramica del metodo di insegnamento e apprendimento che vi viene presentato, parliamo prima della metodologia da una prospettiva di una visione del mondo.

Parliamo di metodi

Qualunque sia la visione del mondo di base insegnata in una scuola o in un’università, quella particolare visione del mondo guiderà la Visione, la Filosofia, i Metodi e il Curricolo di quell’istituzione.

Ecco perché è essenziale definire innanzitutto quale dovrebbe essere la nostra visione e filosofia da una posizione teocentrica. Poiché Dio è il creatore del mondo e la sua autorità si estende su tutta la sua creazione, coloro che Lo seguono devono studiare, imparare e insegnare usando il piano di Dio per il dominio (Visione), usando ciò che crediamo su Dio, la legge e l’uomo (Filosofia) per fornire la base di tutto ciò che facciamo e gli strumenti che dovremmo usare per raggiungere questo obiettivo.

Similmente, coloro che hanno una visione del mondo umanistica fanno lo stesso. Nessun elemento della loro visione educativa rimane non toccato dalla sua visione.

Un’influenza evolutiva in classe è una minaccia molto più grande del semplice tentativo di convincere i bambini piccoli che discendono da una linea di scimmie. La potente filosofia dell’evoluzione ha causato devastazione e prodotto una distruzione inimmaginabile, infiltrandosi, spesso in modo sottile, in ogni aspetto del sistema educativo moderno e persino all’interno di alcune istituzioni cristiane. Eppure molti, persino coloro che praticano l’istruzione parentale cristiana, non riescono a riconoscerla come fonte e fondamento dei propri metodi educativi.

È ovvio che, basandosi principalmente sull’assenza di Dio, quindi su un’elevazione umanistica del potere dell’uomo, essa glorifica l’errata supposizione che l’uomo stia progressivamente migliorando e che quindi i suoi metodi e le sue idee siano in continuo miglioramento.

Di conseguenza, l’influenza di fondo su cui si basa l’esperienza di apprendimento del bambino è diventata l’importanza di “sviluppare la propria autostima”, producendo infine una generazione di bambini che non sanno né leggere né scrivere, ma che [presumibilmente] sono compiaciuti di se stessi.

Non sottovalutate mai come ogni aspetto dei sistemi educativi odierni sia stato invaso da una visione del mondo anticristiana e come i metodi utilizzati nella formazione dei bambini della nazione siano chiaramente volti a inculcare tale visione del mondo nei loro cuori e nelle loro menti. Questo è il motivo per cui oltre il 70% degli studenti cristiani abbandona la propria fede all’università. Essenzialmente, sono stati sistematicamente formati in una visione del mondo che li avrebbe portati a rigettare il Dio della Bibbia.

Si consideri, ad esempio, come la fonetica (il metodo sillabico) sia stata sostituita dal metodo “globale” o “visivo”  per insegnare a leggere. Nonostante il collaudato successo del metodo sillabico, che storicamente ha prodotto un’alfabetizzazione praticamente al 100%, questo è stato ribaltato a favore di un sistema di memorizzazione insensata di un repertorio limitato di parole. Non dimenticherò mai l’insegnante di terza elementare di una scuola cristiana frequentata dai nostri figli, che mi consigliò di tracciare delle linee lungo il perimetro di una parola e di fargli “memorizzare la forma” per aiutarlo a leggere fluentemente! (Lo shock che mia moglie provò nel rendersi conto di come gli veniva insegnato a leggere fu un po’ come essere colpiti in fronte con una mazza da baseball.)

I conseguenti, vergognosi risultati di questo folle metodo nuovo hanno prodotto una generazione con un’altissima percentuale di individui funzionalmente analfabeti e ha contribuito in modo significativo all’attuale “impoverimento” dell’intera società. Non sorprende che al terribile metodo “visivo” sia stato lasciato libero corso, partendo dal presupposto che, poiché l’uomo sta progressivamente migliorando (ovvero il pensiero evoluzionistico), anche i suoi metodi stanno ovviamente migliorando. Il metodo visivo si presumeva quindi fosse migliore di quello sillabico perché era più attuale, più progressista.

In un simile quadro di riferimento, la saggezza della storia, vista come “Storia di Dio”, giace nel dimenticatoio poiché la Storia viene oggi studiata e insegnata con gli attuali metodi empi di questa educazione progressista.

Noah Webster definì la storia come “una narrazione di eventi nell’ordine in cui si sono verificati, con le loro cause ed effetti.” Ciò deriva da una comprensione biblica della storia che vede un Dio provvidenziale che sovrintende alla sua creazione.

Per il cristiano, l’incommensurabile valore dello studio della Storia con la S maiuscola, “la sua (di Dio) Storia”, risiede nel riconoscimento della sovranità di Dio su questi eventi, determinandone così le cause e gli effetti.

Nel 1876, il Rev. S.W. Foljambe affermò che: “La storia è la biografia delle comunità; in un altro senso più profondo, è l’autobiografia di Colui che opera ogni cosa secondo il consiglio della sua volontà e che sta benignamente programmando tutti gli eventi nell’interesse del suo Cristo e del Regno di Dio sulla terra”.

Nell’attuale istruzione “progressista”, tuttavia, l’enfasi primaria della Storia, che un tempo era centrata su Dio, è stata sostituita da “Studi Sociali”, ovvero “relativi alla società, relativi agli uomini che vivono in società, come interessi sociali; benefici sociali; felicità sociale; doveri sociali”. In una parola, ha adottato un approccio focalizzato sull’uomo.

Come genitori che cercano di adempiere alla responsabilità di educare i nostri figli, affidataci da Dio, sia che lo facciamo noi stessi o che lo deleghiamo a qualcuno che ci rappresenta veramente, siamo obbligati a valutare i metodi utilizzati nel processo di insegnamento e apprendimento per garantire che siano coerenti con la fede e le convinzioni cristiane e in considerazione degli obiettivi che dobbiamo raggiungere –  si veda Deuteronomio 6:5-9.

In primo luogo, dobbiamo basarci sui presupposti biblici di ogni materia

L’obiettivo delle famiglie cristiane nell’istruzione dei propri figli è quello di prepararli ad assumere il dominio sulla terra e ad applicare una visione del mondo cristiana, o biblica, a ogni aspetto della vita, compresi i loro studi. Questi principi o presupposti fondamentali dovrebbero essere illustrati e insegnati a ogni livello e componente di un curricolo biblico.

L’obiettivo, quindi, di ogni corso di un curricolo, come affermò Noah Webster, è “ampliare la nostra visione di Dio e delle sue opere rendendo la nostra conoscenza sia praticamente utile sia al servizio della felicità umana”.

Insegnando e imparando i presupposti, scopriamo soprattutto che una visione cristiana del mondo presuppone la verità della Parola di Dio e deve essere creduta e poi applicata a tutta la vita. Infatti, tutti i nostri studi sono alla base del nostro modo di pensare, ragionare e vivere.

Inoltre, dobbiamo ricordare che discipline o corsi specifici non sono isolati, ma si integrano con tutte le materie nel rispecchiare la creazione e la sua appartenenza a Dio.

Cornelius Van Til, il principale presupposizionalista cristiano, disse:

[Per il cristiano] l’intera realtà creata è il fatto di essere realtà creata, inclusi quindi i campi di ricerca di cui si occupano le varie scienze che rivelano lo stesso Dio di cui parla la Scrittura. L’essenza stessa della realtà creata è il suo carattere relazionale. Gli scienziati si occupano di ciò che porta su di sé l’impronta del volto di Dio. La realtà creata può essere paragonata a una grande proprietà immobiliare. Il proprietario ha il suo nome chiaramente e indelebilmente scritto in punti inevitabili. Come sarebbe possibile allora che uno sconosciuto entrasse questa proprietà, facesse ricerche al suo interno, e poi affermasse che in queste ricerche non deve e non può essere confrontato con la questione del proprietario? Per cambiare la figura, confrontate i fatti della natura e della storia, i fatti coi quali le scienze interessano, con un linoleum che ha il suo motivo impresso indelebilmente. Il disegno di un tale linoleum non può essere cancellato finché il linoleum non sia completamente consumato. Così inevitabilmente lo scienziato incontra il modello del teismo cristiano in ogni fatto con cui si confronta. L’apostolo Paolo pone grande enfasi sul fatto che l’uomo è inescusabile se non scopre Dio nella natura [2].

Il presupposizionalismo poggia quindi sulla Parola di Dio rivelata e sulla corretta visione del teismo cristiano. E l’intero mondo creato è edificato su Colui che ha creato tutto. Come ha affermato Van Til:

Fondamentale per tutte le dottrine del teismo cristiano è quella del Dio autonomo, o, se preferiamo, quella della trinità ontologica. È questa nozione della trinità ontologica che in ultima analisi controlla una metodologia autenticamente cristiana. Basato su questa nozione della trinità ontologica e coerente con essa, è il concetto del consiglio di Dio secondo il quale tutte le cose nel mondo creato sono regolate.

La metodologia cristiana si basa quindi su presupposti che sono del tutto opposti a quelli dei non cristiani. Si afferma che l’essenza stessa di qualsiasi forma di metodologia non cristiana sia l’impossibilità di determinare in anticipo a quali conclusioni debba condurre [3].

Ma ciò in cui i non cristiani credono sfida la realtà che ci circonda. Il mondo e tutto ciò che esiste è stato creato da Dio Onnipotente e la sua impronta è presente in tutta la creazione. Quindi, per essere coerenti con la nostra fede, dobbiamo credere in Colui che ha creato tutte le cose e per mezzo del quale tutte le cose esistono.

I nostri studi devono quindi iniziare da Dio e dobbiamo cercare di scoprire la realtà della sua titolarità su tutte le cose mentre studiamo le sue opere, la sua creazione e il suo  piano di dominio. Per questo motivo, nei nostri metodi dobbiamo sempre cercare di scoprire i presupposti che sostengono ogni argomento o materia che studiamo. E dobbiamo ricordare perché un’istruzione nella visione del mondo cristiana è così vitale in un mondo in cui la maggior parte degli studenti impara l’opposto di ciò che è la realtà.

Applicato all’educazione cristiana, un approccio presupposizionale realizza quanto segue:

    • Rivela la natura e gli attributi di Dio;
    • Rivela le Leggi di Dio;
    • Rivela la giusta posizione dell’uomo davanti a Dio e
    • Prepara l’uomo a camminare in obbedienza davanti a Dio per esercitare il dominio.

Tutto quanto elencato sopra richiede disciplina sia interna che esterna. È sottomettere il cuore e la mente alla disciplina o all’autogoverno che a sua volta ci aiuta a realizzare la volontà di Dio nel nostro discepolato della nostra casa, della nostra vocazione, della nostra chiesa e, come viene vissuta, della nostra comunità e nazione.

Secondo, ogni materia deve essere vista nel contesto della sua storia cristiana

Sebbene sia effettivamente necessario studiare tutti gli aspetti della storia in relazione a ciascuna materia, inclusi gli effetti delle società civili, della cultura e dei governi non credenti, è essenziale che ricerchiamo e scopriamo la storia cristiana di ogni materia. Il Metodo Storico Cristiano di Insegnamento e Apprendimento pone l’accento innanzitutto sui presupposti biblici di una materia, ma anche sulla sua storia cristiana.

Ad esempio, studiare come culture e società abbiano contribuito alla crescita della storia cristiana è molto importante, perché possiamo vedere come Dio usi provvidenzialmente le società pagane per i suoi scopi, ma è fondamentale vedere gli sforzi fedeli dei cristiani che hanno servito fedelmente nelle aree disciplinari in cui erano chiamati a esercitare il loro dominio.

Che si tratti di geografia, storia o scienze naturali, scoprire la storia e le tradizioni cristiane di ogni materia del curriculum offre ai nostri figli una visione e uno scopo, poiché vedono i propositi e i disegni di Dio in quel campo di studio.

Terzo, dobbiamo insegnare ogni materia partendo dai suoi rudimenti accademici o principi primi

Infine, vogliamo approfondire ogni materia per scoprire i rudimenti o principi fondamentali che ne costituiscono il fondamento. Mentre i presupposti biblici sono essenziali da scoprire per ogni materia, ci sono anche rudimenti accademici o “principi primi” che possono essere insegnati e appresi affrontando ogni materia.

Ancora una volta, i presupposti che sostengono tutto forniscono risposte a domande come: Chi mi ha creato? Perché sono stato creato? E qual è il mio dovere? Le risposte a queste domande sarebbero i nostri presupposti. Tuttavia, ci sono poi rudimenti essenziali, o principi primi che possiamo scoprire dalla Parola di Dio e dalla storia, che ci aiutano a comprendere più a fondo l’argomento.

Un esempio dei principi primi della fonetica, o anche della grammatica, ad esempio, sarebbero le regole che governano il linguaggio parlato. Per l’aritmetica, sarebbero le regole che la governano, e così via.

È imperativo che in tutti i nostri studi consideriamo i fondamenti biblici, la storia cristiana e i rudimenti accademici di ciascuno dei nostri studi, poiché questo è ciò che catturerà i cuori e le menti dei nostri figli e darà loro un immenso desiderio di servire il Signore nelle loro vocazioni, famiglie e comunità.

Quarto, dobbiamo ripristinare un vocabolario biblico e cristiano della lingua inglese

Uno degli strumenti più importanti di cui famiglie e scuole hanno bisogno nella loro cassetta degli attrezzi è il Noah Webster’s American Dictionary of the English Language del 1828. Abbiamo finito per averne due in casa durante i nostri giorni di homeschooling, perché erano molto richiesti. Il dizionario del 1828 è stato scritto partendo da una visione biblica del mondo e, come tale, si adatta al metodo di insegnamento e apprendimento cristiano-storico.

Dal webstersdictionary1828.com [4] apprendiamo:

Nel 1807 Webster iniziò a compilare un dizionario completo: An American Dictionary of the English Language; ci vollero ventotto anni per completarlo. Per valutare l’etimologia delle parole, Webster imparò ventisei lingue, tra cui l’inglese antico (anglosassone), il greco, l’ebraico e il latino.

Webster completò il suo dizionario durante il suo anno all’estero nel 1825 a Parigi, in Francia, e all’Università di Cambridge. Il suo libro conteneva settantamila parole, di cui dodicimila non erano mai apparse prima in un dizionario pubblicato. In quanto riformatore ortografico, Webster riteneva che le regole ortografiche inglesi fossero inutilmente complesse, così il suo dizionario introdusse l’ortografia americana, sostituendo colour con color, sostituendo wagon per waggon e stampando center invece di centre. Aggiunse anche parole americane, come skunk e squash, che non comparivano nei dizionari britannici. All’età di settant’anni, Webster pubblicò il suo dizionario nel 1828, registrandone il copyright il 14 aprile. Webster fece tutto questo nel tentativo di standardizzare la lingua americana.

Nel 1840, la seconda edizione fu pubblicata in due volumi. Il 28 maggio 1843, pochi giorni dopo aver completato la revisione di un’appendice alla seconda edizione, Noah Webster morì.

Noah Webster era cristiano e affermò: “L’istruzione è inutile senza la Bibbia”. Il suo dizionario contiene settantamila parole e oltre seimila riferimenti biblici e rimane uno dei pochi dizionari tradizionali a utilizzare i riferimenti biblici per dimostrare il significato delle parole. Il suo dizionario è uno strumento essenziale per chiunque studi la Bibbia.

I lettori cristiani troveranno gratificante confrontare le sue definizioni di parole come “matrimonio”, “educazione”, “peccato”, “legge”, “fede”, “preghiera”, ecc., con quelle fornite da qualsiasi dizionario moderno. Senza dubbio rimarranno sorpresi dalle grandi differenze e potrebbero provare un rinnovato rispetto per [l’eredità cristiana].

Questo è un libro che dovrebbe essere nella biblioteca di tutti, poiché fornisce un bagaglio di sapienza, conoscenza e informazioni che pochi libri moderni possono anche solo lontanamente avvicinare. Ora diamo un’occhiata alla seconda componente di questa metodologia.

Quinto, il metodo delle 4-R per l’insegnamento e l’apprendimento e la sua storia cristiana americana

L’America dell’era coloniale aveva scoperto metodi educativi che producevano un tasso di alfabetizzazione incredibilmente alto e un effetto positivo sulla generazione di bambini cresciuti in quell’epoca. Un esempio di ciò si può trovare in una lettera di John Quincy Adams, il sesto presidente degli Stati Uniti, che scrisse una lettera a suo figlio, in cui forniva una chiara dimostrazione dell’orientamento incentrato su Dio della loro visione:

È nella Bibbia che devi imparare [regole e principi] e dalla Bibbia come metterli in pratica. Questi doveri sono verso Dio, verso i tuoi simili e verso te stesso.

La signorina Rosalie Slate identificò questo metodo educativo utilizzato nell’era coloniale come quello che Noah Webster chiamò “L’approccio dei principi”. Lo descrisse come “il metodo storico cristiano americano di ragionamento biblico, che pone le verità della Parola di Dio alla base di ogni materia del curricolo scolastico” [5].

Questo metodo è caratterizzato dall’applicazione dei principi della Parola di Dio a qualsiasi cosa venga studiata, guidando lo studente attraverso un processo di ragionamento dalla causa all’effetto, basato sul costante e coerente filo a piombo della bibbia.

Il successo dell’Approccio per Principi segue la saggezza di Giacomo 1:22-25, dove leggiamo: “Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi…”. Tristemente, troppi della nostra generazione affermano che le proprie esperienze educative hanno utilizzato un metodo di memorizzazione di una pletora di fatti e date per superare un esame, dopodiché ben pochi di quei fatti sono stati ricordati o applicati alla vita. Ricordate Giacomo che ci ha esortato non solo ad ascoltare, ma a mettere in pratica la Parola.

Il metodo che ci ha dato l’Approccio per Principi ha funzionato davvero bene per noi negli

anni della scuola elementare. Si parla di applicazione delle 4-R.

Le 4-R sono:

RICERCA — “Ricerca o diligente inchiesta nella ricerca di fatti o principi; continua ricerca della verità”.

RAGIONE — “Decidere inferenze in modo corretto dalle premesse; argomentare; dibattere; discorrere; rendere conto; esaminare argomenti; persuadere tramite ragionamento o argomentazione”.

RELAZIONE — “Raccontare; recitare. Restituire”.

REGISTRAZIONE — “Scrivere o annotare in un libro… far sì che venga ricordato”.

Applicare questi passaggi aiuta i nostri figli a comprendere il piano di Dio per la sua creazione e a comprendere che tale piano, entro i limiti di ogni materia studiata, serve a formare un “cristiano pensante” che vede la Parola di Dio guidare l’intero processo.

Applicare tutti questi passaggi (che possono verificarsi simultaneamente) come storicamente dimostrato, serve a produrre un elevato standard di successo in ciò che si apprende e si applica alla vita, fornendo una chiara prova che, contrariamente all’attuale pensiero progressista, i metodi storici sono spesso i più saggi e di maggior successo.

Ovviamente, ai bambini che iniziano gli studi accademici, viene presentato in modo semplice, ma i vantaggi di aiutare i nostri figli a fare ricerca, iniziando dalle Scritture e poi ponendosi la domanda della loro applicazione nella vita, ragionando sui fondamenti biblici dell’argomento, e poi collegandolo a ciò che richiede da me, si concludono con un riassunto scritto di ciò che hanno imparato, qualcosa a cui possono fare riferimento e su cui costruire nei loro studi futuri.

Mentre l’Approccio per Principi ha dato alla nostra famiglia un ottimo inizio nel comprendere che la Bibbia deve applicarsi a ogni materia, è stato Rushdoony ad aiutarci a comprendere la filosofia biblica della storia e come la Legge di Dio fosse il punto di partenza per la sapienza e la conoscenza.

Inoltre, sebbene il metodo sopra descritto abbia tratto vantaggio dalla storia americana  degli albori (e possiamo trarre beneficio dallo studio di quella storia), è solo quando osserviamo tutta la storia (non solo quella americana) sotto la provvidenza di Dio e soggetta alla sua autorità e alla sua legge che possiamo comprendere il piano di Dio per il dominio, che ci aiuterà a intraprendere la ricostruzione della società secondo il mandato di Dio.

Mentre continuavamo ad aiutare gli altri ad apprendere il metodo cristiano di insegnamento e apprendimento, abbiamo portato l’approccio delle 4R un passo avanti, in modo che genitori e insegnanti che formano gli studenti delle scuole secondarie

potessero offrire loro la sfida di cui avevano bisogno per assumersi la responsabilità dei propri studi e promuovere la visione cristiana del mondo. Abbiamo chiamato questo livello:

Le 4 Abilità del buon studente [6]

DISQUISIZIONE, n. [I., cercare] Un’indagine formale o sistematica su qualsiasi soggetto.

DIBATTITO, n. Contesa in parole o argomentazioni, discussione per chiarire la verità; conflitto in argomentazioni o ragionamenti.

DELIBERARE, v.i. [L. Pesare.] Pesare nella mente; considerare ed esaminare le ragioni a favore e contro una misura; stimare il peso o la forza degli argomenti, o le probabili conseguenze di una misura, al fine di fare una scelta o una decisione; fermarsi e riflettere.

DISCORSO, n. [L., correre.] Letteralmente, un ripassare un argomento in un discorso, quindi, una comunicazione di pensieri a parole… un trattato scritto; una dichiarazione formale.

Come potete vedere, l’utilizzo di questo metodo di insegnamento e apprendimento consente a tutti noi, genitori e insegnanti, di motivare i nostri studenti a studi superiori, offrendo loro l’opportunità di guidare la loro generazione e di applicare la sapienza e la conoscenza di Dio, la Legge di Dio, ad ambiti che Egli ha dato loro perché vi prosperino.

Sesto, la metodologia del quaderno

Il punto di vista di Susan: Come prevedibile, come la maggior parte delle mamme che istruiscono i figli a casa, provo sempre una crescente ondata di panico ogni volta che ci avviciniamo alla fine dell’anno scolastico. “Abbiamo portato a termine tutto ciò che dovevamo? È stato un anno abbastanza produttivo? Abbiamo mantenuto alti gli standard?”

Come al solito, esamino attentamente i quaderni di ciascuno dei miei figli, uno per uno, probabilmente con l’intenzione di valutarli ancora una volta, e invariabilmente tutte le inibizioni che avevo provato svaniscono nel piacere e nell’entusiasmo di vedere davanti a me la registrazione dei loro successi e del miglioramento delle loro competenze.

La nostra famiglia ha iniziato a tenere quaderni per ogni materia quando ci siamo resi conto che i metodi di quaderno di lavoro vero-falso, a risposta multipla e a completamento, a cui i nostri figli erano abituati, sono principalmente di natura reattiva, limitando le opportunità del bambino di riflettere e pensare a fondo.

I “quaderni di lavoro” (esercizi in appendice)  producevano pochissimo “lavoro”. Avere risposte corrette non era necessariamente un lavoro ben fatto. Al contrario, sembrava che l’individualità, la produttività, l’operosità, l’autogoverno, il progresso e la responsabilità del bambino promettessero di essere dimostrati nella sua collezione di quaderni, nella sua capacità di rispondere a un saggio e di registrare ordinatamente la sua erudizione in sezioni ben organizzate. Richiede davvero un lavoro costruttivo che forma il carattere.

Lo storico Chauncey Goodrich scrisse che Noah Webster, il padre fondatore dell’Educazione Cristiana americana, “riteneva che i bambini dovessero imparare ad acquisire conoscenza con un duro sforzo; che la tendenza prevalente a rendere tutto facile è antifilosofica e sbagliata; che il grande obiettivo dell’educazione precoce è quello di formare la mente alla capacità di superare le difficoltà intellettuali di qualsiasi tipo…”. La disciplina quotidiana di un quaderno ben tenuto è perfettamente coerente con questo obiettivo di Webster, la cui preoccupazione per quel giorno sembra più appropriata per noi oggi.

I quaderni diventano proprietà del bambino, dei quali deve diligentemente esercitare la custodia. In essi, investe tempo e fatica, e produce la rappresentazione della sua cultura.

Certo, i primi tentativi dei nostri figli di tenere un quaderno furono piuttosto pessimi. La loro calligrafia rifletteva l’incapacità di sopportare lunghe annotazioni; facevano fatica a sviluppare l’abitudine di scrivere frasi complete o a esprimere un flusso coerente di idee all’interno di una risposta nella forma del saggio.

Tuttavia, l’enorme miglioramento visibile evidenziato in questi primi quaderni è una testimonianza della ricompensa della diligenza e dell’impegno.

In Vita di Washington (1855), l’autore Jared Sparks descrisse i quaderni di Washington:

I manoscritti riempiono diversi fascicoli di carta e sono notevoli per la cura con cui sono stati conservati, per la pulizia e l’uniformità della calligrafia, la bellezza dei diagrammi e un metodo e una disposizione precisi nel copiare tabelle e colonne di figure. Questi particolari non saranno considerati troppo banali da menzionare, quando si sa che mantenne abitudini simili per tutta la vita.

La disciplina esercitata da George Washington nella cura precisa e diligente che dedicava alla registrazione dei suoi studi divenne la disciplina che permeava ogni ambito della sua vita e del suo carattere.

“Carry on Mr. Bowditch” di Jean Lee Latham racconta la storia di un altro personaggio coloniale, Nathaniel Bowditch, i cui quaderni ebbero un impatto drammatico sulla sua vita. Il sogno di Nathaniel di ottenere un’istruzione superiore si interruppe bruscamente quando suo padre lo mise a contratto; ma la sua sete di apprendere trovò soddisfazione nei volumi di quaderni che produsse, raccogliendo tutto ciò che apprese studiando da autodidatta. I quaderni di Nathaniel erano il segno della diligenza e della pazienza di un vero studioso!

L’impaginazione e lo stile di ogni quaderno variano tanto quanto l’individualità di ogni studente. La pratica nella nostra scuola parentale è stata quella di conservare ciascuna materia accademica in raccoglitori individuali. I divisori poi suddividono gli argomenti all’interno di ogni raccoglitore.

Ad esempio, in Storia il quaderno è suddiviso in base agli eventi cronologici chiave studiati. In Letteratura, ogni sezione contiene lo studio dei singoli libri in esame.  (Ognuna di queste sezioni è a sua volta suddivisa in Ambientazione, Personaggi, Trama, Tema e Stile). Le Scienze Naturali sono suddivise in base alle aree di studio. Per noi, queste consistono nei giorni specifici della Creazione. Ad esempio, i divisori potrebbero essere intitolati “Giorno 5 [della Creazione]: Ornitologia (Uccelli) e Ittiologia (Pesci); Giorno 6: Zoologia (Animali) e Anatomia (Uomo)”.

Quando il bambino è ancora troppo piccolo per scrivere, il suo quaderno potrebbe contenere l’impronta del palmo della sua mano con il suo nome scritto sopra, avendo memorizzato Isaia 49:16 per dimostrare il principio di Dio dell’individualità come portatore della sua immagine; oppure stelle adesive applicate su cartoncino blu per illustrare semplici costellazioni, avendo memorizzato 1 Corinzi 15:41; o una bandierina di cartoncino per dimostrare (Salmo 33:12).

Fotografie o immagini di riviste ritagliate e incollate con cura possono dimostrare le lezioni apprese. Oggetti adatti, come una varietà di foglie piatte, possono essere inclusi nel quaderno del giovane studente. Un lavoro eccellente può essere premiato con graziosi adesivi, magari a tema storico.

Poiché il loro quaderno diventerà il loro “testo”, immagini, schizzi e fotografie vengono inclusi nei quaderni del bambino, anche quando è in grado di scrivere saggi e copiare appunti. Vecchie copie di National Geographic hanno fornito innumerevoli illustrazioni per i quaderni dei nostri bambini.

Man mano che lo studente matura, la sua capacità artistica e l’attenzione per i dettagli dovrebbero essere incoraggiate sotto forma di schizzi, “linee del tempo”, mappe, frontespizi per le sezioni del quaderno e vari altri disegni al tratto.

Naturalmente, una buona calligrafia dovrebbe essere insegnata e praticata. Abacuc 2:2 ci esorta a “scrivere la visione e inciderla su tavole, affinché chi la legge possa correre”. Come genitori, il nostro obiettivo deve essere quello di formare figli capaci di comunicare idee e presupposti biblici a un mondo affamato e in cerca di risposte. I nostri figli devono imparare e praticare l’espressione chiara della “visione”, e la pratica di tenere un quaderno e, negli anni della scuola secondaria, di scrivere documenti dattiloscritti, è uno strumento efficace a questo scopo.

Anni fa, dopo che la nostra famiglia si era immersa in questa metodologia e si era sentita a suo agio con il nostro metodo del quaderno, uno dei bambini chiese dove fossero i nostri quaderni. Purtroppo, io e mio marito non avevamo nulla da mostrare loro della nostra educazione. Quanto può essere diverso quando i nostri nipoti chiedono ai loro genitori e insieme sfogliano le pagine delle loro raccolte, invogliati e soddisfatti dalla testimonianza di ciò che hanno realizzato.

Conclusione

Infine, lo scopo di questo modello didattico, applicato a qualsiasi materia di un curriculum cristiano, è quintuplo:

  • Il suo primo e principale obiettivo è quello di ammaestrare lo studente a dipendere interiormente da Dio (autogovernarsi sotto l’autorità dello Spirito santo).
  • Il secondo obiettivo è quello di collocare ogni materia nel contesto del controllo provvidenziale di Dio sulla storia, in modo che lo studente impari ad apprezzare la ricchezza dell’eredità del Cristianesimo biblico.
  • Il terzo obiettivo è quello di svelare allo studente i presupposti cristiani biblici che forniscono l’unico vero fondamento per una corretta comprensione e utilizzo di ogni materia.
  • ​​Il quarto obiettivo è quello di porre le giuste basi per la comprensione di ogni materia e poi di costruire su queste basi mediante il principio del ripasso.
  • Quinto e ultimo, l’obiettivo di questo modello è quello di mostrare allo studente che Dio in Cristo è la fonte di ogni sapienza e conoscenza, e che solo nella sottomissione a Lui si possono trovare il vero significato e lo scopo in qualsiasi aspetto della vita o disciplina.

Nel mondo dell’istruzione, ci sono fondamentalmente solo due filosofie che dettano quali saranno i nostri metodi di insegnamento e apprendimento. Queste filosofie sono cristiane o anticristiane, teocentriche o antropocentriche. Non esiste un’istruzione “neutrale”. Sarete attrezzati, in un modo o nell’altro, nella visione del mondo in cui sarete educati.

I metodi non cristiani non produrranno mai neutralità. Qualsiasi metodo che riduca Dio all’insignificanza sfida la sua preminenza, come stabilito in Colossesi 1:16-17.

I nostri metodi di insegnamento gettano le basi della visione del mondo che i nostri figli avranno. Dove Dio viene escluso, l’umanesimo si insinua. Qualcuno o qualcosa deve avere il controllo.

Come genitori, dobbiamo riconoscere e insistere su un metodo educativo basato su Dio che produrrà una visione del mondo cristiana, e poi agire di conseguenza.

Come affermò Noah Webster alla fine della sua vita: “Una parte non piccola della mia vita è stata spesa a correggere gli errori della mia istruzione primaria” [7].

Che Dio ci dia il coraggio di insegnare ai nostri figli, usando metodi che glorifichino e indirizzino a Lui.

Note:

1 Eby, Daniel: A Christian-Historical Method of Teaching and Learning. Leavonworth, Washington: Patria Media, 2007.
2 Van Til, Cornelius: The Defense of the Faith. Phillisburg, New Jersey: Presbyterian and Reformed Publishing Company, 1955. pp. 97-98
3 Van Til, Cornelius: The Defence of the Faith. p. 100.
4 Webster, Noah: An American Dictionary of the English Language. New York, NY, Signore Converse, 1828.
5 Slater, Rosalie: Teching and Learning America’s Christian History …
6 Barrett, David & Eby, Daniel: A Christian-Historical Method of Teching and Learning.
7 Webster, Noah: Preface to An American Dictionary of the English Language. (1843)


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