Quando il sole si è levato, le tenebre non prevalgono più, se ce ne sono rimaste da qualsiasi parte vengono scacciate via. Così anche, ora che è avvenuta l’epifania divina della Parola di Dio, le tenebre degli idoli non prevalgono più, e tutte le parti del mondo in ogni direzione sono illuminate dal suo insegnamento.
Sant’Atanasio. Dell’Incarnazione del Verbo [55]
1. LA SPERANZA
Questo è un libro sulla speranza. Per troppo tempo i cristiani sono stati caratterizzati da disperazione, sconfitta e ritirata. Per troppo tempo, i cristiani hanno dato ascolto a false dottrine che insegnano che siamo destinati al fallimento, che i cristiani non possono vincere, hanno dato ascolto alla nozione che, finché Gesù non ritorna, i cristiani cederanno continuamente terreno al nemico. Ci veniva detto che il futuro della chiesa doveva essere una costante scivolata nell’apostasia. Alcuni dei nostri leader ci hanno informati tristemente che stiamo vivendo in un “epoca Laodicea” della chiesa (un riferimento alla “tiepida” chiesa di Laodicea, descritta in Ap. 3:14-22).
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Sapete come avviene quando qualche grande re entra in una grande città e dimora in una delle sue case, l’intera città ne è onorata, e nemici e ladri cessano di molestarla. È la stessa cosa col Re di tutti, Egli è venuto nella nostra nazione ed ha abitato in un corpo in mezzo ai tanti, e come conseguenza i disegni del nemico contro l’umanità sono stati frustrati, e la corruzione della morte, che prima li teneva in suo potere, ha semplicemente cessato s’esistere. Poiché la razza umana sarebbe perita completamente se il Signore e salvatore di tutti, il Figlio di Dio, non fosse venuto in mezzo a noi a mettere fine alla morte.
Sant’Atanasio: Dell’Incarnazione del Verbo [9]
2. COME LEGGERE PROFEZIE
Ho cominciato il mio viaggio personale verso l’escatologia del dominio una sera in chiesa, una dozzina d’anni fa. Il pastore, un predicatore famoso per il suo metodo espositivo d’insegnare la Bibbia, aveva appena iniziato una serie sulle profezie. Mentre difendeva eloquentemente la propria escatologia della sconfitta, fui colpito dal fatto ch’egli sembrava completamente incapace di sviluppare le sue vedute in modo organico dalla Bibbia. Oh, citava sì delle Scritture, un versetto qui, un versetto lì. Ma non era mai capace di mostrare che le sue spiegazioni del futuro si adattassero alla forma generale della Bibbia. In altre parole, era molto abile nell’ imporre le sue vedute della realtà sul testo Biblico, assicurandosi che i suoi versetti fossero arrangiati insieme nell’ordine appropriato. Ma non poteva dimostrare come le sue dottrine fluissero dalle Scritture, la sua escatologia non sembrava essere una parte organica della Storia che la Bibbia racconta.
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Cominceremo, dunque, con la creazione del mondo e con Dio il suo Creatore, poiché il primo fatto che si deve afferrare è questo: il rinnovamento della creazione è stato compiuto dalla vera Stessa Parola che lo creò nel principio. Non c’è così incoerenza tra la creazione e la salvezza; poiché l’Un Padre ha impiegato lo stesso Agente per entrambe le opere, effettuando la salvezza del mondo per mezzo della stessa Parola Che lo fece dal principio.
Sant’Atanasio Dell’Incarnazione del Verbo [1]
3. IL TEMA DEL PARADISO
La storia dell’Eden contiene tre idee basilari, concetti che ci confrontano ripetutamente quando studiamo la Bibbia: La Creazione, la Caduta e la Redenzione in Cristo. Mentre queste idee vengono sviluppate attraverso la storia della salvezza, noi vediamo immagini familiari e azioni riapparire e modelli cominciare a prendere lineamento, finché l’ultimo libro della Bibbia alla fine risponde a tutte le domande che sono iniziate nel primo libro.
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Quando dunque i servi dei Capi Sacerdoti e gli Scribi videro queste cose, e udirono da Gesù; “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva” [Gv. 7:37]; percepirono che costui non era un mero uomo come loro, ma che questi era Colui che dava acqua ai santi, e che era Colui che era stato annunciato dal profeta Isaia. Poiché Egli era veramente lo splendore della luce e la Parola di Dio. E così, come un fiume dalla fonte Egli aveva anche dato da bere al Paradiso nell’antichità; ma ora a tutti gli uomini Egli da lo stesso dono dello Spirito, e dice: “se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, dal suo seno sgorgheranno fiumi d’acqua viva” [Gv. 7:37-38]. Questo non poteva essere detto da un uomo, ma dal Dio vivente, il Quale concede la vita e da lo Spirito Santo.
Sant’Atanasio: Lettere [XLIV]
4. IL MONTE SANTO
L’Ubicazione del Giardino
Benché si usino i termini Eden e Giardino dell’Eden come sinonimi (come anche la Bibbia fa occasionalmente), Genesi 2:8 ci dice che il Giardino fu piantato da Dio nel lato ad Est dell’area conosciuta come Eden – un territorio che in origine era situato a nord della Palestina (cf. Sl.48:2; Isa. 14:13; Ez. 28:14; e la discussione concernente i fiumi qui sotto). Quando l’uomo perse la comunione con Dio e fu cacciato dal Giardino, egli evidentemente uscì dal lato orientale, poiché è lì che Dio posizionò i cherubini per custodire il Giardino da intrusi (Ge. 3:24). Questo genera una domanda interessante: Perché i cherubini furono posti solo a oriente?
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Cosa, o piuttosto Chi fu ad essere necessario per tale grazia e richiamo di cui noi avevamo bisogno? Chi, fatta eccezione per la Parola di Dio stessa, il Quale nel principio fece anche tutte le cose dal nulla? Apparteneva a Lui e a Lui solamente, sia di riportare il corruttibile all’incorruttibilità sia di mantenere al Padre la sua coerenza di carattere con tutti. Poiché Egli solamente, essendo la Parola del Padre e sopra tutti, fu di conseguenza sia capace di ri-creare tutto, e degno di soffrire al posto di tutti e di essere per tutti un ambasciatore presso il Padre.
Sant’Atanasio: Dell’Incarnazione del Verbo [7]
5. IL GIARDINO DEL SIGNORE
Animali nel Giardino
In Eden, prima della caduta, non c’era la morte (Ro. 5:12). Gli animali non erano “selvatici” e Adamo poté dare un nome (cioè classificare) gli animali senza paura (Ge. 2:19-20). Ma la ribellione dell’uomo risultò in cambiamenti terribili in tutto il mondo. La natura degli animali fu alterata, talché divennero un pericolo per la pace e la sicurezza dell’uomo. Il dominio che Adamo aveva esercitato su di essi era perduto.
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Che cosa doveva dunque fare, Dio? Che cos’altro avrebbe potuto fare, essendo Dio, se non rinnovare la sua immagine nell’umanità, cosicché per mezzo di essa gli uomini potessero di nuovo giungere a conoscerlo. E come poteva ciò essere fatto, se non per la venuta di quella vera Immagine Stessa, il nostro Salvatore Gesù Cristo? Gli uomini non avrebbero potuto farlo, perché sono solo fatti secondo l’ Immagine, né lo avrebbero potuto fare gli angeli, perché non sono le immagini di Dio. La Parola di Dio venne nella sua Persona, perché era Lui solo l’Immagine del Padre, il quale poteva ri-creare l’uomo fatto secondo l’Immagine.
Per poter effettuare questa ri-creazione, però, Egli dovette prima eliminare la morte e la corruzione. Assunse perciò un corpo umano, in modo che in esso la morte potesse essere definitivamente distrutta, e gli uomini rinnovati secondo l’Immagine.
Sant’Atanasio: “Dell’Incarnazione del verbo” [13]
6. IL GIARDINO E IL TERRIBILE DESERTO
Quando Dio creò Adamo, lo pose in una terra[1], e gli diede dominio su di essa. La terra è fondamentale al dominio; per questo, la salvezza coinvolge una restituzione dell’uomo alla terra e alla proprietà. Nell’annunciare il suo Patto con Abramo, proprio nella prima frase che Dio pronunciò c’era una promessa di terra (Ge. 12:1), ed Egli adempì completamente quella promessa quando salvò Israele (Gs. 21:43-45). Questa è la ragione per cui la Legge biblica è piena di riferimenti a proprietà, legge ed economia, e questo è il motivo per cui la Riforma pose una forte enfasi su questo mondo, come su quello a venire. L’uomo non è salvato con l’essere tolto dal proprio ambiente. La salvezza non ci salva dal mondo materiale, ma dal peccato, e dagli effetti della Maledizione. L’ideale biblico è che ogni uomo possegga una proprietà: un luogo dove possa avere dominio e governare sotto Dio.
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Egli, Egli è stato a vincere la vittoria dai suoi nemici demoni e trofei dagli idolatri perfino prima della sua apparizione nella carne, e cioè, tutti i pagani che da ogni religione hanno abiurato la tradizione dei loro padri e il falso culto di idoli e pongono ora la loro speranza in Cristo e trasferiscono la loro lealtà a Lui. La cosa sta avvenendo davanti ai vostri stessi occhi, qui in Egitto, e con ciò un’altra profezia è adempiuta, poiché in nessun altra epoca gli Egiziani hanno abbandonato i loro falsi culti eccetto che quando il Signore di Tutti, venendo come su una nuvola, venne quaggiù nel corpo e ha ridotto al nulla l’errore degli idoli e ha vinto tutti a Se Stesso e per mezzo di Se Stesso al Padre. Egli, Egli è stato crocifisso col sole e la luna come testimoni, e per la sua morte la salvezza è pervenuta a tutti gli uomini, e tutta la creazione è stata redenta.
Sant’Atanasio Dell’Incarnazione del Verbo [37]
7. LA NUVOLA DI FUOCO
Ciò che era la cosa più importante del Giardino, di fatto, ciò che faceva di esso un Giardino, era la presenza di Dio col suo popolo. Per poter comprendere ciò in modo appropriato, cominceremo il nostro studio in questo capitolo con la rivelazione della presenza di Dio al popolo pattizio d’Israele, e poi lavoreremo sia all’indietro all’Eden sia in avanti alla chiesa.
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Nostro signore Gesù Cristo, che prese su di Sé di morire per tutti, stese fuori le sue mani, non da qualche parte sulla terra al di sotto, ma nell’aria stessa, in modo che la salvezza effettuata dalla croce potesse essere mostrata a tutti gli uomini in ogni luogo: distruggendo il diavolo che stava operando nell’aria, e al fine di consacrare la nostra via al Cielo, e renderla libera.
Sant’Atanasio: Lettere [xxii]
8. LA VENUTA DEL REGNO
Adamo era stato creato un re. Egli doveva sottomettersi la terra ed avere dominio su di essa. Il suo statuto di re, però, non era assoluto, Adamo era un governante subordinato, un re (principe) sotto Dio. Era un re solamente perché Dio lo aveva creato tale e gli aveva ordinato di governare. Il piano di Dio era che la sua immagine governasse il mondo sotto la sua legge e la sua sovrintendenza. Finché Adamo fu fedele a questo mandato, fu capace di avere dominio sulla terra.
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Egli fu come quelli mandati dal padrone di casa per ricevere i frutti della vigna dai vignaioli, poiché egli esortò tutti gli uomini a dare un ritorno. Ma Israele sprezzò e non avrebbe dato ritorno, perché la loro volontà non era giusta, anzi in più essi uccisero quelli che furono loro mandati, e nemmeno di fronte al Signore della vigna si vergognarono, ma anche lui fu da loro ucciso. In verità, quand’Egli venne e non trovò frutto in loro, li maledì attraverso il fico, dicendo: “non nasca mai più frutto da te in eterno” [Mt. 21:19] , e il fico morì e fu senza frutto, talché perfino i discepoli si meravigliarono quando si seccò.
Allora fu adempiuto ciò che era stato detto dal profeta: “Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le grida di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada. Tutto questo paese diventerà una desolazione…” [Ge. 25:10]. Poiché l’intero servizio della legge è stato loro abolito, e di qui in poi e per sempre rimangono senza una festa.
Sant’Atanasio. Lettere [vi]
9. LA REIEZIONE D’ISRAELE
Leggere la Bibbia nei termini del tema del paradiso può approfondire la nostra comprensione perfino dei passi più familiari della Scrittura. Improvvisamente possiamo comprendere perché Salmo 80 e Isaia 5, per esempio, descrivono il popolo del Patto come “la vigna del Signore”. Come abbiamo visto, questo era un modo per rammentare lo stato originale di comunione dell’uomo con Dio nel Giardino. Era anche un modo di ricordare che quando Dio salva il suo popolo, li costituisce un rinnovato Giardino (o Vigna), e perciò gli scrittori della Bibbia utilizzarono le raffigurazioni di piantare, di alberi, di vigne, e di frutti moltissime volte per descrivere la salvezza nei suoi vari aspetti (Giovanni 15 ne è un esempio ben noto). È importante conoscere anche, però, che le raffigurazioni del Giardino possono essere usate per descrivere l’apostasia e la Maledizione, poiché la prima rottura del Patto avvenne nel Giardino.
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E quando Colui che parlò a Mosè, la Parola del Padre, apparve alla fine del mondo, Egli diede anche questo comandamento, dicendo: “ora, quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra” [Mt. 10:23]; e poco dopo Egli dice: “Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti.
Chi si trova sulla terrazza della casa, non scenda a prendere qualcosa di casa sua; e chi è nei campi, non torni indietro a prendere il suo mantello” [Mt. 24:15]. Sapendo queste cose, i Santi regolarono la loro condotta in conformità.
Sant’Atanasio: Apologia per la Fuga [11]
10. LA GRANDE TRIBOLAZIONE
Uno dei principi più basilari per un’accurata comprensione del messaggio biblico è che la Scrittura interpreta la Scrittura. La Bibbia è la Parola di Dio sacra, infallibile, inerrante. È la nostra autorità più alta. Questo significa che non possiamo cercare un’interpretazione autoritativa del significato della Scrittura da nessuna parte al di fuori della Bibbia stessa.
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