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Se, come appunto vediamo, presso di loro non c’è più alcun re né profeta né Gerusalemme né sacrificio né visione, ma tutta la terra intera è piena della conoscenza di Dio, e i gentili, abbandonando l’empietà, si rifugiano nel Dio di Abrahamo mediante il Verbo, il Signore nostro Gesù Cristo dovrebbe essere evidente anche per i più impudenti che Cristo è venuto, ha illuminato assolutamente tutti con la sua luce ed ha impartito il vero e divino insegnamento circa il Padre suo.

Atanasio L’Incarnazione del Verbo [40]

 

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L’ASCESA DELL’ ANTICRISTO

Secondo le parole di Gesù in Matteo 24, una delle caratteristiche del periodo precedente il rovesciamento d’Israele avrebbe dovuto essere l’aumento dell’apostasia all’interno della Chiesa Cristiana. Questo punto ha già avuto menzione precedentemente, ma uno studio più concentrato di questo argomento getterà parecchia luce su un numero di questioni collegate nel Nuovo testamento, questioni che sono state spesso fraintese.

Noi generalmente pensiamo al periodo apostolico come un tempo di evangelismo tremendamente esplosivo e di grande crescita della Chiesa, una “epoca d’oro” in cui ogni giorno avvenivano miracoli stupefacenti. Quest’immagine comune è sostanzialmente corretta, ma è viziata da una madornale omissione. Tendiamo a trascurare che la chiesa primitiva fu il teatro della più drammatica epidemia di eresia nella storia del mondo.

La Grande Apostasia

La Chiesa cominciò ad essere infiltrata da eresia molto presto nel suo sviluppo. Atti 15 registra la riunione del primo Concilio della Chiesa, che fu convocato in modo da emettere un decreto autoritativo sulla questione della giustificazione per fede (alcuni insegnanti avevano propugnato la falsa dottrina che per poter essere giustificati bisognava osservare le leggi cerimoniali del Vecchio Testamento). Il problema però non scomparve, anni dopo Paolo dovette trattare con lo stesso problema di nuovo, nella sua lettera alle Chiese della Galazia. Come Paolo disse loro, quest’aberrazione dottrinale non era una cosa da poco, ma aveva una portata sulla loro stessa salvezza. Era un “vangelo diverso”, una totale distorsione della verità, ed ammontava ad un ripudio di Gesù Cristo stesso. Usando una delle terminologie più severe della sua carriera, Paolo pronunciò la dannazione sui “falsi fratelli” che insegnavano l’eresia (vedi Ga. 1:6-9, 2:5, 11.21; 3:1-3; 5: 1-12).

Paolo previde anche che l’eresia avrebbe infettato la chiese dell’Asia Minore. Avendo radunato gli anziani di Efeso, li esortò:

Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue. Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge, e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli (Atti 20:28-30).

Proprio come Paolo predisse, le false dottrine divennero una questione di enormi proporzioni in quelle chiese. Già al tempo in cui fu scritto il libro di Apocalisse, alcune di queste erano state quasi completamente rovinate a causa del progresso degli insegnamenti eretici e della conseguente apostasia (Ap. 2:2, 6, 14-16, 20-24; 3:1-4, 15-18).

Ma il problema dell’eresia non fu limitato a qualche area geografica o culturale. Era diffuso, e divenne un crescente soggetto del consiglio apostolico e di cura pastorale nel passare del tempo. Alcuni eretici insegnarono che la resurrezione finale aveva già avuto luogo (2Ti. 2:18), mentre altri dichiaravano che la resurrezione non era possibile (1Co. 15:12), alcuni insegnarono strane dottrine di ascetismo e di culto angelico (Cl. 2:8, 18-23, 1Ti. 4:1-3), mentre altri propugnavano ogni tipo d’immoralità e di ribellione nel nome della “libertà” (2Pi. 2:1-3, 10-22; Giuda 4, 8, 10-13, 16). Gli apostoli si trovarono del continuo ad emettere severi avvertimenti contro il tollerare falsi insegnanti e “falsi apostoli” (Ro. 16:17-18; 2Co. 11: 3-4, 12-15; Fl. 3: 8-19; 1Ti. 1: 3-7; 2Ti. 4:2-5), poiché questi erano stati la causa di massicci allontanamenti dalla fede, e l’estensione dell’apostasia stava crescendo col progredire del tempo (1Ti. 1:19-20; 6:20-21, 2Ti. 2:16-18; 3:1-9, 13; 4:10, 14-16). Una delle ultime lettere del Nuovo Testamento, il libro di Ebrei, fu scritto ad un’intera comunità cristiana sull’orlo di un totale abbandono del cristianesimo. La Chiesa cristiana della prima generazione non fu caratterizzata solamente da fede e miracoli, fu caratterizzata anche da crescente anomia, ribellione ed eresia dal di dentro della comunità cristiana stessa, proprio come Gesù aveva predetto in Matteo 24.

L’Anticristo

I cristiani avevano un termine specifico per questa apostasia. La chiamarono anticristo. Molti scrittori popolari hanno speculato su questo termine, spesso mancando di considerare il suo uso nella Scrittura. In primo luogo, si consideri un fatto che senza dubbio sorprenderà alcune persone: la parola “anticristo” non compare mai nel libro dell’Apocalisse. Neanche una volta. Eppure il termine è abitualmente usato da insegnanti cristiani come sinonimo per “la Bestia” di Apocalisse 13. Ovviamente, non c’è dubbio che la bestia sia un nemico di Cristo, ed è quindi “anti” Cristo in quel senso; il mio punto, però, è che il termine anticristo è usato in un senso molto specifico, ed è essenzialmente non correlato alla figura conosciuta come “la bestia” e “666”.

Un ulteriore errore insegna che “l’Anticristo” è un individuo specifico; e attaccato a questo c’è la nozione che “egli” sia qualcuno che farà la sua apparizione verso la fine del mondo. Entrambe queste idee, come la prima, sono contraddette dal Nuovo Testamento. 

Infatti, il termine anticristo compare solamente nei seguenti versetti dalle lettere dell’Apostolo Giovanni:

Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.… 

Chi è il mendace, se non colui che nega che Gesú è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre… 

Vi ho scritto queste cose riguardo a coloro che cercano di sedurvi (1 Gv. 2:18-19, 22-23, 26).

Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, è da Dio. E ogni spirito che non riconosce che Gesú Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell’Anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo.Voi siete da Dio, figlioletti, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.Essi sono dal mondo; per questo parlano di cose del mondo e il mondo li ascolta.Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta; da questo riconosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell’errore (1Gv. 4:1-6).

Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesú Cristo sia venuto in carne; questi è il seduttore e l’anticristo. Fate attenzione a non perdere il frutto delle cose compiute, ma fate in modo di riceverne una piena ricompensa. Chi va oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio; chi dimora nella dottrina di Cristo, ha il Padre e il Figlio.Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo, perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie (2Gv. 7-11).

I testi sopracitati comprendono tutti i passi biblici che menzionano la parola anticristo e da essi possiamo trarre diverse importanti conclusioni:

Primo, i cristiani erano già stati avvertiti della venuta dell’anticristo (1 Gv. 2:18, 4:3).

Secondo, non ce n’era uno solo, ma “molti anticristi” (1Gv. 2:18). Il termine anticristo perciò non può essere semplicemente la designazione di un individuo.

      Terzo, l’anticristo stava già operando mentre Giovanni scriveva: “Fin da ora sono sorti molti anticristi” (1Gv. 2:18); “Vi ho scritto queste cose riguardo a coloro che vi seducono (1Gv. 2:26); “Come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo” (1Gv. 4:3); “Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori … questi è il seduttore e l’anticristo” (2Gv. 7). Ovviamente, se l’anticristo era già presente nel primo secolo, non è una qualche figura che dovrebbe comparire alla fine del mondo.

Quarto, anticristo era un sistema di incredulità, particolarmente l’eresia che nega la persona e l’opera di Gesù Cristo. Benché gli anticristi apparentemente dichiarassero di appartenere al Padre, insegnavano che Gesù non è il Cristo (1Gv. 2:22); in unione coi falsi profeti (1Gv. 4:1), essi negavano l’Incarnazione (1Gv. 4:3; 2 Gv. 7, 9); e rigettavano la dottrina apostolica (1Gv. 4:6).

Quinto, gli anticristi erano stati membri della chiesa cristiana, ma avevano apostatato (1Gv. 2:19). Questi apostati stavano ora cercando di ingannare altri cristiani in modo da attrarre la chiesa intera lontano da Cristo (1Gv. 2:26; 4:1; 2Gv. 7,10).

Traendo le conclusioni, possiamo vedere che anticristo descrive entrambi il sistema di apostasia e l’apostasia individuale. Il altre parole, anticristo era l’adempimento della profezia di Gesù che sarebbe venuto un tempo di grande apostasia, in cui: “Molti si scandalizzeranno, si tradiranno e si odieranno l’un l’altro. E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti” (Mt. 24:10-11). Come Giovanni aveva detto, i cristiani erano stati avvertiti della venuta dell’anticristo; e infatti, “molti anticristi” erano sorti. Per un po’ avevano creduto l’evangelo, più tardi avevano abbandonato la fede, e andavano attorno cercando di ingannare altri, o dando origine a nuove sette, o, più plausibilmente cercando di attirare i cristiani dentro al Giudaismo – la falsa religione che asseriva di adorare il Padre mentre negava il Figlio. Quando la dottrina dell’anticristo è compresa, si adatta perfettamente con ciò che il Nuovo Testamento ci dice riguardo all’epoca della “generazione terminale”.

Uno degli anticristi che afflisse la chiesa primitiva fu Cerinto, il capo di una setta Giudaista del primo secolo. Considerato dai Padri della Chiesa come “il Super-eretico”, ed identificato come uno dei “falsi apostoli” che si opposero a Paolo, Cerinto era un Giudeo che si unì alla chiesa e cominciò a strappare cristiani dalla fede ortodossa. Egli credeva che una divinità minore, e non il vero Dio, aveva creato il mondo (sostenendo insieme agli Gnostici che Dio era troppo “spirituale” per interessarsi della realtà creata). Logicamente, ciò significava anche un diniego dell’Incarnazione, poiché Dio non avrebbe mai assunto un corpo fisico ed una vera personalità umana.  E Cerinto era coerente: egli dichiarò che Gesù era stato semplicemente un uomo ordinario, non nato da una vergine; che “il Cristo” (uno spirito celeste) era disceso sull’uomo Gesù al suo battesimo (rendendolo capace di fare miracoli), ma poi lo abbandonò di nuovo alla crocifissione. Cerinto propugnava anche una dottrina di giustificazione per opere – in particolare, l’assoluta necessità di osservare le ordinanze cerimoniali del Vecchio Patto per essere salvati. 

Inoltre, Cerinto fu apparentemente il primo ad insegnare che la seconda venuta avrebbe introdotto un letterale regno di Cristo a Gerusalemme per mille anni. Benché questo fosse contrario all’insegnamento apostolico riguardo al Regno, Cerinto affermò che un angelo gli aveva rivelato questa dottrina (proprio come Joseph Smith, un anticristo del XIX° secolo, avrebbe più tardi dichiarato di ricevere rivelazioni angeliche).

I veri apostoli opposero rigorosamente l’eresia cerintiana. Paolo ammonì le chiese: “Ma anche se noi, o un angelo dal cielo, vi predicasse un vangelo  diverso da quello che ci abbiamo predicato, sia maledetto!” (Ga. 1:8), e in quella stessa lettera proseguì a confutare le eresie legaliste sostenute da Cerinto. Secondo la tradizione, l’Apostolo Giovanni scrisse il suo vangelo e le sue lettere con in mente Cerinto in modo particolare. (Si racconta che un giorno Giovanni sia entrato in un bagno pubblico e abbia individuato questo anticristo davanti a sé. L’Apostolo immediatamente fece dietro front e uscì di corsa, gridando: “Fuggiamo, che l’edificio non ci crolli addosso, poiché Cerinto, il nemico della verità, è lì dentro!” )

Tornando alle affermazioni di Giovanni riguardo allo spirito dell’anticristo, dovremmo notare che egli sottolineò un altro punto molto significativo: come Gesù predisse in Matteo 24, la venuta dell’anticristo è un segno “della Fine”: “Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l’ultima ora” (1Gv. 2:18). La connessione che spesso le persone fanno tra l’anticristo e “gli ultimi tempi” è sufficientemente corretta, ma ciò che spesso viene mancato è il fatto che l’espressione “gli ultimi tempi” e termini simili, sono usati nella bibbia con riferimento, non alla fine del mondo fisico, ma agli ultimi tempi della nazione d’Israele, gli “ultimi tempi” che terminarono con la distruzione del tempio nel 70 d. C.. Anche questo giungerà a molti come una sorpresa; ma dobbiamo accettare il chiaro insegnamento della Scrittura. Gli Autori del Nuovo Testamento senza dubbio usarono un linguaggio da “ultimi tempi” quando parlavano del periodo in cui vivevano, prima della caduta di Gerusalemme. Come abbiamo visto, l’Apostolo Giovanni disse due cose su questo punto: primo, che l’anticristo era già venuto; e secondo, che la presenza dell’anticristo provava che egli e i suoi lettori stavano vivendo “nell’ultima ora”. In una delle sue prime lettere, Paolo dovette correggere l’errata impressione nei confronti del giudizio che stava giungendo su Israele. Falsi insegnanti avevano spaventato i credenti dicendo che il giorno del giudizio era già su di loro. Paolo ricordò ai cristiani ciò che aveva spiegato precedentemente:

Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia… (2Te. 2:3).

Quando il tempo era alla fine, comunque, mentre Giovanni stava scrivendo le sue lettere, la Grande Apostasia – lo spirito dell’anticristo, di cui il Signore aveva profetizzato – era una realtà.

Giuda, che scrisse uno degli ultimissimi libri del Nuovo Testamento, non ci lascia nel dubbio su questa questione. Pronunciando forti condanne sugli eretici che avevano invaso la chiesa e stavano tentando di distogliere cristiani dalla fede ortodossa (Giuda 1-16), egli ricorda ai suoi lettori che erano stati avvertiti proprio di questo fatto:

Ma voi, carissimi, ricordatevi delle parole che gli apostoli del Signore nostro Gesú Cristo hanno predetto. Essi vi dicevano che nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che seguiranno le loro empie passioni. Costoro sono quelli che causano le divisioni, gente carnale, che non ha lo Spirito (Giuda 17-19).

Giuda chiaramente considera gli avvertimenti concernenti gli “schernitori” essere riferiti agli eretici dei suoi giorni – significando che i suoi propri giorni erano il periodo degli “ultimi tempi” Come Giovanni, egli sapeva che il rapido moltiplicarsi di questi falsi fratelli era un segno della Fine. L’anticristo era arrivato, ed era adesso l’Ultima Ora. 


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